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ECOLIGHT: il sottofondo green e ultralight che elimina il rumore da calpestio
Ristrutturare i pavimenti in chiave green ed ecosostenibile è possibile con EcoLight: il sottofondo composto dal 95% di plastica riciclata che sostituisce i tappetini anticalpestio e contribuisce al Superbonus 110%.
Massimo comfort abitativo a impatto zero: è questa l’edilizia di qualità che promuove Ecoplast Nord, azienda bergamasca specializzata nella produzione di miscele termoacustiche dall’anima green per massetti e sottofondi alleggeriti.
Tra i diversi aspetti costruttivi da tenere in considerazione quando si parla di comfort la problematica del rumore riveste un ruolo fondamentale nel garantire il comfort abitativo degli edifici. Mai come in questi mesi di permanenza in casa abbiamo compreso l’importanza di un buon isolamento acustico - oltre che termico - dei pavimenti.
ECOLIGHT: UN’ANIMA GREEN CONTRO I RUMORI DA CALPESTIO
EcoLight è il sottofondo brevettato, ultraleggero e ad altissima fonoassorbenza di Ecoplast Nord che sostituisce i tappetini anticalpestio e permette di ridurre i fastidiosi rumori nelle abitazioni provocati dalle vibrazioni trasmesse al pavimento che si trasformano poi in vibrazioni aeree e in suoni nocivi.
Con un’anima green, attestata da Remade in Italy classe A+ con il 95% di materiale plastico riciclato, EcoLight non solo “fa bene all’ambiente” ma garantisce anche performance acustiche eccellenti in tutti i tipi di pavimentazione ed essendo dotato di certificazione CAM può contribuire al raggiungimento del Superbonus 110%.
Si tratta di un granulato sintetico calibrato pronto all’uso, ideale per tutti gli interventi di ristrutturazione: può essere impiegato per realizzare sottofondi (copertura degli impianti, livellamento del piano di posa, ecc.) e nella copertura di terrazze piane, capannoni industriali, ecc. su cui eventualmente applicare guaine isolanti. Per utilizzarlo è sufficiente aggiungervi acqua e cemento nelle dosi consigliate e quindi posarlo normalmente come un massetto tradizionale.
EcoLight grazie alle sue caratteristiche conferisce al sottofondo proprietà d’isolamento termico e acustico, offrendo allo stesso tempo leggerezza (circa la metà del peso delle tradizionali cariche).
EcoLight racchiude in un solo prodotto molti vantaggi:
• ha un elevatissimo potere isolante termoacustico;
• è ecocompatibile: con il 95% di materiale riciclato (A+ Remade in Italy);
• è certificato CAM e contribuisce al Superbonus 110%;
• è economico;
• è ultraleggero;
• è semplice da usare;
• è certificato a Norma UNI 10667/14.
È disponibile in versione semi pronta (in confezione da 2 m3) o nella pratica versione pronta (sacco da 15 kg) per ogni tipologia di intervento ed esigenza di cantiere.
Certificazioni e prove di laboratorio
• Determinazione della conduttività termica e della resistenza termica con il metodo della piastra calda con anello di guardia. Certificato a norma UNI EN 12667:2002.
• Determinazione della rigidità dinamica apparente. Certificato a norma UNI EN 29052-1:1993.
• Misurazione dell’isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio. Norma UNI EN ISO 717-2:2007 e Norma UNI EN ISO 140-8:1997.
IL SISTEMA MASSETTO ECOPLAST NORD
Ecoplast Nord ha studiato una serie di soluzioni che si combinino in un sistema integrato per ottenere le migliori prestazioni: una gamma di prodotti per l’edilizia sia residenziale sia civile, con specifiche caratteristiche in funzione del campo d’applicazione.
Unico, originale e brevettato: EcoLight è il sottofondo brevettato, ultraleggero e ad altissima fonoassorbenza, dall’anima green che sostituisce i tappetini anticalpestio ed elimina i rumori più fastidiosi.
EcoMix è invece il massetto leggero portante dalle eccellenti performance termo isolanti, adatto a qualsiasi tipo di pavimento, leggero ed economico. Anche EcoMix contribuisce al raggiungimento del Superbonus 110%.
Per i pavimenti radianti, oggi molto diffusi, è stato pensato EcoMix145: una miscela portante per massetti specifica per i sistemi di riscaldamento e raffreddamento a pavimento.
Il Sistema Massetto Ecoplast Nord prevede la posa del sottofondo alleggerito EcoLight e si completa con l’applicazione del massetto portante EcoMix posato in contemporanea e/o successivamente al sottofondo in quanto si tratta di due miscele tipo “terra umida”. La superficie finale così ottenuta è idonea per la posa di qualsiasi tipo di pavimento, ceramica, legno, linoleum, cotto, ecc. mentre per i pavimenti radianti si applica EcoMix145.
L’utilizzo di materiali termoisolanti Ecoplast Nord consente di eliminare i ponti termici evitando la dispersione di calore, contribuisce alla massima efficienza dell’impianto di riscaldamento e concorrere sensibilmente al risparmio energetico. Comparato con i comuni prodotti fonoisolanti, infatti, questo sistema offre prestazioni superiori del 40% e costi inferiori del 30% e rispetto al sughero, ad esempio, di cui ha pari prestazioni termoisolanti, ha costi 10 volte inferiori.
COSTRUIRE ECOSOSTENIBILE CON IL RICICLO
Ecoplast Nord recupera materiali plastici e li riutilizza per produrre massetti e sottofondi ad alto contenuto tecnologico ed elevate proprietà termoisolanti e fonoassorbenti, privi di sostanze tossiche o nocive per la salute e l’ambiente (a norma UNI 10667-14).
Il reimpiego di materiali plastici ha ben due valenze positive: una a beneficio dell’ambiente come importante forma di rispetto e di attenzione all’impatto ambientale, e una seconda a favore dell’uomo dal momento che i materiali Ecoplast Nord offrono il massimo comfort abitativo e garantiscono alte prestazioni e risparmio.
Designers for Bergamo, Edizione Speciale DimoreDesign 2020
Si è concluso con successo il format che da giugno a ottobre ha reso omaggio alla città di Bergamo attraverso immagini e interviste inedite ai grandi protagonisti di DimoreDesign
Il closing talk dal titolo “Il design oggi: dalla crisi all’autoproduzione”, con protagonisti Beppe Finessi e Giacinto di Pietrantonio, ha impreziosito ieri sera la chiusura dell’edizione speciale 2020 di DimoreDesign, Designers for Bergamo.
Il progetto, vero e proprio tributo alla città di Bergamo, ferita profondamente dalla pandemia ma che nonostante ciò non ha smesso di progettare il suo futuro all’insegna della bellezza, ha rappresentato un viaggio inedito e un racconto suggestivo del mondo del design, italiano e non, degli ultimi 50 anni.
Come? Attraverso le immagini e le interviste ai grandi protagonisti che negli anni hanno contribuito alla valorizzazione del nostro territorio con installazioni curiose in alcune delle più significative dimore storiche bergamasche. Un percorso a puntate con un nuovo format interamente digitale e diventato capillare grazie al coinvolgimento di numerosi partner e al riscontro positivo che gli utenti web hanno restituito in 5 mesi di condivisione, da giugno a ottobre.
Un percorso a puntate: alcuni numeri.
5 mesi di progetto, da giugno a ottobre 2020, con 20 puntate a cadenza settimanale.
1 evento di lancio, il 19 giugno, con il talk “Bergamo chiama New York”: protagonista Paola Antonelli, Senior Curator del Moma di New York.
20 designers internazionali per 19+1 puntate inedite. Nell’ordine: Alessandro Mendini, Paola Navone, Fabio Novembre, Anna Gili, Stefano Giovannoni, Riccardo Blumer, Aldo Cibic, Franco Raggi, Matteo Ragni, Italo Rota, Marc Sadler, Alessandro Guerriero, Formafantasma, CTRLZAK, Luigi Baroli, Atelier Biagetti, Giulio Iacchetti, Daniele Pario Perra, Katrin Arens, Bruno Rota.
6 dimore storiche del territorio bergamasco protagoniste negli anni delle installazioni: Palazzo Moroni, Villa Grismondi Finardi, Palazzo Agliardi, Palazzo Terzi, Casa Palma Camozzi, Casa Trussardi.
12 partner di progetto che hanno contribuito in maniera fondamentale alla diffusione e divulgazione dei contenuti, tra cui:
2 istituzioni di territorio: Comune di Bergamo e Camera di Commercio
2 sostenitori: UBI BANCA e Magnetti Building
2 musei: GAMeC-Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e Accademia Carrara
2 scuole d’arte: IED Istituto Europeo di Design e Accademia di Belle Arti di Brera
2 rappresentanti del mondo design: ADI Associazione per il Disegno Industriale e SUPERSTUDIO
CPAPPC Consiglio Nazionale degli Architetti e OAB Ordine degli Architetti della Provincia di Bergamo per il rilascio di 6 crediti formativi (attraverso la piattaforma IM@TERIA) ad un bacino di circa 27.000 architetti in Lombardia e 152.000 sull’intero territorio nazionale.
Sui canali social DimoreDesign, visibilità eccezionale: 3.000 utenti raggiunti su Facebook e quasi 10.000 su Instagram. Sul sito dimoredesign.it: oltre 1.600 utenti unici che hanno visitato il sito e 1.500 nuove iscrizioni alla newsletter di progetto, che ha raggiunto un database di proprietà di oltre 7.000 contatti.
DimoreDesign: il pensiero
«DimoreDesign da sempre rappresenta un’occasione di riflessione e approfondimento del mondo arte e cultura attraverso il design – dichiara Giovanna Ricuperati, Presidente dell'Associazione Marketing + 39 e AD MULTI, ideatori e organizzatori del progetto –. Negli anni il format si è evoluto mantenendo fissi e stabili i numerosi momenti di confronto attraverso incontri e talk, per stimolare nel pubblico un pensiero critico: prima con l’apertura delle dimore storiche bergamasche, per una fruizione e condivisione del patrimonio bergamasco con la città, poi con la contaminazione di tali spazi storici attraverso le visioni e le suggestioni di grandi designer nazionali e internazionali, infine con il coinvolgimento di altre città come nel 2019 con Brescia e Bologna e l’evoluzione del progetto a talk di condivisione e confronto.
In tal senso anche questa ultima versione digitale, che abbiamo fortemente voluto in un momento storico decisamente complicato e penalizzante per la cultura, ha mantenuto attiva la voglia di dialogo con altre e alte sfere del design. Il talk di apertura con Paola Antonelli (Senior Curator del Moma di New York) ci ha regalato un momento di profonda emozione ed empatia oltre che spessore tecnico. In egual modo la chiusura ieri con Giacinto Di Pietrantonio e Beppe Finessi (architetto e critico di design, professore e fondatore della rivista Inventario con cui ha vinto il compasso d’oro nel 2014, anno in cui ha inaugurato la mostra “Il design italiano oltre la crisi. Autarchia, Austerità e Autoproduzione”) ha voluto essere un momento di riflessione e approfondimento contestualizzato in uno scenario di profonda crisi dove la cultura è chiamata sempre più ad alzare la voce».
«Il pensiero ora va al 2021 – conclude Ricuperati – con una progettualità strutturata che garantisco non verrà meno. Ci vogliono coraggio e senso di responsabilità, come sempre nella vita, ma con qualità e attenzione anche l’arte e la cultura possono e devono rappresentare per una città uno strumento importante di rinascita».
Deliziose sorprese in una confezione di classe, Allplan Engineering nella pratica
Fabbrica di cioccolato Harrer, Sopron (Ungheria) | Studio Ing. Báthory Tibor Gábor mérnökiroda
Un edificio non è semplicemente una struttura.
È anche un'opera d'arte completa realizzata trovando un'armonia tra un'architettura visionaria e un'ingegneria innovativa.
Un esempio eccellente di edificio dall'eleganza senza tempo che merita la definizione di "opera d'arte" è lo stabilimento di Sopron (Ungheria) dell'azienda cioccolatiera Harrer.
All'inizio del progetto, l'ingegnere Tibor Gábor Báthory ha dichiarato: "Vedetela in questo modo: il signor Harrer scrive la sceneggiatura e noi (architetti e ingegneri) giriamo il film".
Il committente, Karl Harrer, aveva idee estremamente precise, che Báthory e il suo team hanno dapprima tradotto in disegni e layout, per poi ricavarne un edificio.
Nella fattispecie, uno stabilimento di tre piani per la produzione di cioccolato completo di uffici e negozio. L'intento dichiarato era quello di elaborare un progetto generale "senza data di scadenza", evitando di appiattirsi sugli stili e sulle tendenze architettoniche del momento.
Nel rispetto del principio secondo cui la forma segue la funzione, forme essenziali convivono con caratteristiche strutturali insolite.
La forma dell'edificio potrebbe essere descritta come tre complessi rettangolari che "galleggiano" come scatole di cioccolatini uno sull'altro e uno accanto all'altro senza spostarsi dall'asse centrale.
Un aggetto lungo sette metri conferisce all'intera struttura un senso di leggerezza.
Ci sono stati numerosi ostacoli tecnici da superare, in particolare in fase di progettazione dell'armatura. Poiché in precedenza l'area scelta per la costruzione ospitava la cava di argilla di un mattonificio, gli ingegneri sono stati costretti a sviluppare fondamenta sofisticate.
A causa di uno strato di riempimento non compatto di spessore compreso tra cinque e sette metri, per questo progetto si sono rese necessarie fondamenta su pali che, unite a lastre in calcestruzzo gettate in opera, garantiscono una capacità di carico sufficiente.
Per soddisfare i requisiti del committente, che necessitava di tempi di realizzazione ridotti, gli esperti hanno deciso di utilizzare un metodo di costruzione rapido basato su intercapedini, lastre di laterocemento e solai tensionati.
La lastra superiore e quella inferiore della parte sporgente sono state realizzate in calcestruzzo gettato in opera.
Quella superiore si estende per sette metri in una direzione e per nove nell'altra, mentre quella inferiore misura rispettivamente 18 e 23 cm di spessore. I carichi relativamente alti hanno richiesto un metodo di calcolo strutturale di secondo ordine.
Con l'ausilio di un elevato contenuto di armatura nella posizione inferiore e in quella superiore, gli ingegneri sono riusciti ad attenersi alle inclinazioni stabilite.
L'eccezionale livello di resistenza è stato ottenuto mediante appositi strumenti. I carichi dell'aggetto sono sostenuti da due strutture all'interno.
I sostegni in calcestruzzo gettato in opera larghi 25 cm formano componenti verticali, mentre la lastra inferiore e un travicello al di sotto di quella superiore definiscono i componenti orizzontali.
I tiranti diagonali presenti in entrambe le travi sono realizzati in acciaio da costruzione BSt550 con un diametro di 120 mm.
"Con il software Allplan Engineering è stato possibile creare senza difficoltà anche i complessi dettagli dell'armatura." Tibor Gábor Báthory
Tibor Gábor Báthory trae una conclusione estremamente soddisfacente su questo progetto: "Credo che ci troviamo di fronte a un classico, un edificio che delizierà tanto la famiglia Harrer quanto i visitatori per i prossimi decenni".
Lo studio di ingegneria Báthory Tibor Gábor mérnökiroda è stato fondato nel 1993 a Sopron. Dalla progettazione delle armature degli edifici, col tempo l'attività della società si è ampliata fino a includere il monitoraggio e la gestione degli edifici stessi.
Tibor Gábor Báthory ha partecipato allo sviluppo del sistema di edilizia prefabbricata dell'azienda austriaca Decron GmbH e ha lavorato come ingegnere strutturale occupandosi dei sistemi portanti a piccoli pannelli delle case prefabbricate esportate da AEG Aktiengesellschaft (società con sede a Sopron) in Germania.
INFORMAZIONI DI SINTESI DEL PROGETTO
Concetto chiave: Progettazione edifici pubblici
Software utilizzato: Allplan Architecture / Allplan Engineering
Agenzia del Demanio, aperti due bandi per verifica sismica e rilievi in BIM
L'Agenzia del Demanio ha pubblicato due bandi, con scadenza a dicembre, relativi a lavori di verifica sismica e rilievo in metodologia BIM per la Galleria Alberto Sordi a Roma e per l'ex caserma Cesare Battisti a Nola, Napoli.
Per la Galleria Alberto Sordi, situato in Largo Chigi 19 a Roma, il bando prevede l'affidamento, tramite procedura aperta, delle operazioni di verifica della vulnerabilità sismica, del rilievo geometrico, architettonico, tecnologico e impiantistico, e la restituzione grafica in modalità BIM.
L'importo complessivo del bando è di 417.633,00 euro , di cui 8.269,97 euro per i costi della manodopera e 4.134,98 euro per gli oneri della sicurezza. Per la selezione dell’operatore economico cui affidare il servizio, si adotteranno i requisiti di ammissione individuati dal Responsabile del Procedimento che risultano congrui e proporzionati a fronte dello scopo perseguito dall’Agenzia. Questi requisiti consentiranno di ampliare quanto più possibile la platea dei potenziali concorrenti, garantendo al contempo che il soggetto affidatario abbia comunque la solidità organizzativa e l’idonea esperienza pregressa per il corretto espletamento del servizio.
Sarà possibile presentare le offerte fino al 14 dicembre 2020 alle ore 12:00.
Per la ex Caserma Cesare Battisti, situata in Piazza d'Armi a Nola (NA), il bando prevede l'affidamento, tramite procedura aperta, delle operazioni di verifica della vulnerabilità sismica, del rilievo geometrico, architettonico, tecnologico e impiantistico, e la restituzione grafica in modalità BIM. Inoltre è prevista anche un indagine ambientale da eseguirsi presso l'immobile NAD0318.
L'importo complessivo del bando è di 264.475,39 euro , di cui 1.840,79 euro per gli oneri della sicurezza. Si procederà all'aggiudicazione della gara con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità prezzo e si adotteranno criteri di valutazione delle offerte, di attribuzione dei punteggi e metodi di calcolo dei coefficienti qualitativi delle offerte, che garantiscano il concreto soddisfacimento delle finalità sottese alla gara.
Sarà possibile presentare le offerte fino al 29 dicembre 2020 alle ore 12:00.
A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork
Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, assegnati 853,81 milioni di euro
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Decreto che assegna fondi pari ad 853,81 milioni di euro per la riqualificazione urbana di Regioni, Città Metropolitane e grandi Comuni.
Questi potranno dunque presentare, entro marzo 2021, progetti per riqualificare ed incrementare il patrimonio residenziale, rigenerare il tessuto socio-economico, incrementare la sicurezza urbana e rifunzionalizzare gli spazi e gli immobili pubblici. Tutte queste attività hanno lo scopo di migliorare l'aggregazione sociale e la qualità della vita dei cittadini.
A tale bando posso dunque partecipare Regioni, Città Metropolitane, Comuni capoluogo di provincia, la Città di Aosta e i Comuni con più di 60.000 abitanti. Sono escluse dal bando la Regione Trentino Alto Adige e le province autonome di Trento e Bolzano, con i relativi Comuni.
Per ogni proposta ammessa al programma è riconosciuto un contributo massimo di 15 milioni euro e per ogni soggetto proponente è posto un numero di proposte presentabili pari a 3.
Il bando finanzia dunque:
• interventi di rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici non utilizzati, dismessi e degradati, anche destinati a usi temporanei;
• interventi per incrementare l'accessibilità e la sicurezza degli edifici che degli spazi, le dotazioni territoriale e i servizi di prossimità;
• interventi di riqualificazione di quartieri di edilizia residenziale pubblica, incrementando gli alloggi di edilizia residenziale sociale, compresi la realizzazione e l’acquisto di alloggi da utilizzare a rotazione per le assegnazioni temporanee;
• interventi di completamento dei lavori su immobili già in passato soggetti a finanziamento pubblico;
• interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, ristrutturazione urbanistica;
• interventi di nuova costruzione, che possono essere ammessi a finanziamento solo in maniera residuale e per specifiche operazioni di densificazione;
• interventi di auto-recupero;
• interventi coerenti con quelli del Programma integrato di edilizia residenziale sociale;
• interventi di edilizia residenziale sociale nei territori danneggiati dai sismi 2016-2017.
Sono finanziate anche le spese tecniche relative alle fasi di progettazione, di verifica, validazione, direzione dei lavori, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, collaudo, relative alla realizzazione dell’intervento oggetto della proposta e previste nel quadro economico; e le spese relative agli imprevisti per un massimo del 10 % del costo totale dei lavori.
A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork
Tar Campania, cosa accade al permesso di costruire di cantieri sottoposti a sequestro?
Il Tar Campania, con la sentenza 1419/2020 ha spiegato cosa accade al permesso di costruire in caso di sequestro del cantiere e sospensione dei lavori.
Il caso in esame riguarda un'impresa a cui era stato posto a sequestro il cantiere. Come da prassi, allo scadere dei termini previsti per l'ultimazione dei lavori e dunque la consegna del cantiere, il Dirigente del Settore Tecnico ed Urbanistica del Comune di Salerno aveva disposto la decadenza del permesso di costruire. L'imprenditore avrebbe dunque dovuto presentare un'istanza per ottenere una proroga del permesso.
L'impresa invece, impossibilitata a proseguire i lavori a causa del sequestro, aveva presentato ricorso.
Il Tar Campania si è dunque espresso a favore dell'impresa, dichiarando illegittima la decadenza del permesso di costruire da parte del Comune di Salerno, basandosi sui seguenti elementi:
• dal sequestro penale del cantiere deriva una causa automatica sospensione del termine per l’esecuzione dei lavori oggetto del permesso di costruire;
• il sequestro penale dell’immobile delegittima l’imprenditore dal poter presentare un’istanza di proroga;
• a decorrere dalla data del sequestro, i lavori non possono proseguire senza incorrere in responsabilità penali;
• la decadenza del permesso di costruire è infatti un provvedimento tipico, in cui devono essere verificati soltanto i presupposti tassativamente previsti dall’art. 15 del dpr 380/2001.
I giudici hanno dunque concluso ricordando proprio che l'articolo 15 del Testo Unico dell'edilizia afferma che: “la proroga può essere accordata, con provvedimento motivato, per fatti sopravvenuti, estranei alla volontà del titolare del permesso, oppure in considerazione della mole dell’opera da realizzare, delle sue particolari caratteristiche tecnico-costruttive, o di difficoltà tecnico-esecutive emerse successivamente all’inizio dei lavori, ovvero quando si tratti di opere pubbliche il cui finanziamento sia previsto in più esercizi finanziari”.
A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork
Grandi risultati. Piccoli prezzi. Con le termocamere Testo
Termocamera Testo 868: le immagini migliori della sua categoria al miglior prezzo
Le potenzialità della termografia sono ben note in moltissimi settori industriali. In particolare, gli esperti di Ricerca & Sviluppo e consulenza energetica, si affidano quotidianamente alle termocamere Testo. Oggi anche i tecnici del riscaldamento possono beneficiare dei numerosi vantaggi della termografia:
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I vantaggi delle termocamere Testo.
Individuare perdite in modo non invasivo.
Le termocamere Testo consentono di localizzare velocemente le tubazioni nascoste e quindi le relative perdite. Ciò consente di ridurre al minimo gli interventi invasivi su pareti o pavimenti, risparmiando così fatica, soldi e disagi, sia per i tecnici che per i clienti.
Verificare l’efficienza dei caloriferi
Con una termocamera Testo, è possibile vedere esattamente come si presenta l’interno di un calorifero prima, durante e dopo un risciacquo forzato. Si può verificare quindi con rapidità il successo della procedura.
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Grazie alle termocamere Testo, si può stabilire con certezza se un impianto di riscaldamento a pavimento funziona in modo efficiente. E’ possibile anche visualizzare la temperatura del pavimento e avere un’indicazione di cosa succede sul collettore di mandata e ritorno.
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Le termocamere Testo consentono di eseguire lo streaming live delle immagini termografiche su smartphone e tablet, tramite la testo Thermography App. Consentono quindi di condividere il lavoro con collaboratori e clienti.
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Energia: solare, alleanza ENEA e industria per due nuove centrali termodinamiche in Sicilia
Il futuro del solare termodinamico in Italia parte dalla Sicilia, là dove è “idealmente” nato con gli specchi ustori del siracusano Archimede. Grazie all’alleanza tra ENEA e l’industria italiana, infatti, a breve sarà inaugurato a Partanna (Trapani) il primo impianto realizzato in Italia che integra solare a concentrazione con il fotovoltaico ed è già in cantiere un altro da realizzarsi a Trapani nella Piana di Misiliscemi. Nei due progetti ENEA ha il ruolo di supervisore tecnico, le aziende italiane SOL.IN.PAR. srl e Stromboli Solar srl sono i committenti e FATA spa del gruppo Danieli costruisce gli impianti.
“Questi due progetti dimostrano che in Italia esiste una realtà industriale che sta investendo sulla tecnologia del solare termodinamico con iniziative concrete nonostante i vincoli burocratici e normativi”, sottolinea Giorgio Graditi, direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili di ENEA. “In questi due impianti ENEA è stata coinvolta per svolgere diverse attività, dalla supervisione della progettazione, della realizzazione e dell’avviamento, alla verifica delle performance, fino all’integrazione dell’impianto solare a concentrazione con la tecnologia fotovoltaica”, prosegue Graditi.
L’impianto di Partanna ha una potenza installata di 4,26 MWe ed è in grado di produrre energia elettrica per oltre 1.400 famiglie (circa il 30% della popolazione del territorio comunale, con utenze domestiche da 3 kW). “Prevediamo di raggiungere una capacità di accumulo di energia termica pari a 180MWht, che equivalgono a circa 15 ore di funzionamento dell’impianto a pieno carico, anche in assenza della radiazione solare”, spiega Graditi.
L’integrazione di sistemi di accumulo di energia termica rappresenta un aspetto rilevante, poiché consente di poter disporre di energia termica convertibile in elettrica e, quindi, di programmare la produzione per soddisfare la domanda di energia. In questo modo è possibile disaccoppiare la raccolta dell’energia solare - che dipende dal ciclo giorno-notte e dalle condizioni meteo - dalla produzione di elettricità, legata invece alla richiesta da parte degli utilizzatori. A Partanna l’area complessiva del campo solare è di 83 mila m2 (circa 10 campi da calcio), dove sono installati 126 collettori solari lineari tipo Fresnel disposti in 9 loop[1], in grado di focalizzare i raggi solari su di un tubo ricevitore; al suo interno scorre una miscela di sali fusi (principalmente nitrati di potassio e di sodio) a basso costo, non infiammabili, innocui per l’ambiente (in caso di perdite del circuito, di facile rimozione perché solidificano rapidamente), che viene utilizzata sia come fluido termovettore, sia come mezzo di accumulo di energia termica a una temperatura stabile di circa 550° C. Il fluido riscaldato nel ricevitore solare si accumula nel serbatoio[2] caldo, quindi entra nel generatore di vapore dove cede la sua energia e si scarica nel serbatoio freddo e da qui ritorna al ricevitore solare. Il vapore così prodotto viene inviato a un gruppo di generazione, turbina a vapore/alternatore, di potenza pari a 4,26 MWe. L’impianto è completato da una caldaia di primo avviamento alimentata con GNL - circa 47 t stoccate in un serbatoio criogenico - per garantire il mantenimento della temperatura dei sali fusi al di sopra di quella di congelamento, soprattutto nei periodi invernali e nella fase di riempimento iniziale dei serbatoi.
Oltre ai due impianti in Sicilia, in Italia ci sono altre iniziative nel campo del solare termodinamico: a partire dal 2019, questa tecnologia è tra le tematiche strategiche della Ricerca di Sistema Elettrico, il programma triennale di ricerca sulle nuove tecnologie energetiche finanziato del Ministero dello Sviluppo Economico. In questo contesto ENEA ha presentato un piano triennale di ricerca sui principali componenti degli impianti solari a concentrazione, che prevede lo studio di nuovi fluidi termovettori, lo sviluppo di innovativi materiali di rivestimento superficiale per tubi ricevitori e la realizzazione di sistemi di accumulo termico avanzati. Inoltre, entro il 2021 sarà realizzata presso il Centro Ricerche ENEA Casaccia (Roma) una piattaforma sperimentale per la caratterizzazione di componenti per la fornitura di calore industriale a media e alta temperatura. “Il mercato del calore di processo può rivelarsi un efficace strumento di promozione del solare termodinamico: in questo settore la competizione con le altre tecnologie energetiche rinnovabili è meno forte e vengono ampliate significativamente le applicazioni che permetterebbero di innescare il circuito virtuoso dell’economia di scala, anche nel breve-medio periodo”, sottolinea Giorgio Graditi. Il calore a media/alta temperatura prodotto da un impianto solare a concentrazione potrebbe essere utilizzato per alimentare, ad esempio, alcuni processi nell’industria farmaceutica, alimentare e tessile, ma anche per produrre combustibili ‘green’ e idrogeno da biomasse e acqua (elettrolisi). “Il consumo energetico dell’industria rappresenta circa il 32% di tutta l’energia globalmente richiesta e, di questa quota, solo il 26% è attribuibile ai consumi elettrici, mentre il restante 74% è riferibile a consumi di energia termica, che potrebbero essere soddisfatti da impianti solari a concentrazione integrati nel processo industriale”, conclude Graditi.
Nei prossimi decenni l’International Energy Agency prevede un sostanziale incremento della quota di energia prodotta da solare termodinamico, che dovrebbe coprire oltre il 10% del fabbisogno globale di energia primaria al 2050. Puntare al miglioramento delle capacità di accumulo dell’energia termica dei sistemi sarà fondamentale per attirare ulteriori investimenti.
Mentre in Italia gli impianti di grande taglia (superiori a 20-50 MW) sono di difficile realizzazione a causa di condizioni geografiche specifiche e di vincoli autorizzativi, a livello mondiale i Paesi in cui questa tecnologia ha trovato maggiore sviluppo applicativo sono la Spagna e gli Stati Uniti, che guidano la classifica con la maggiore potenza installata e in esercizio, rispettivamente con 2,3 GW e 1,8 GW; seguono Cina, Marocco e Sud Africa. Un’ulteriore spinta allo sviluppo di questa tecnologia viene anche da Emirati Arabi Uniti e India, Paesi in prima linea con nuovi impianti in costruzione da 700 MW e 290 MW.
Fonte: ENEA
Pompe di aria-acqua con compressori Scroll anche ad inverter e refrigerante ecologico R32
Nuova serie NRG e NRGI con refrigerante R32
Le pompe di calore della serie NRG e NRGI, progettate per l'installazione esterna, sono particolarmente indicate per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria.
Il sistema multiscroll, on off per NRG e ad inverter per NRGI, ottimizzato per il nuovo fluido R32 consente di ottenere i più alti valori di SEER e SCOP, i parametri che indicano l’efficienza energetica in raffrescamento e in riscaldamento al variare del carico. L’efficienza della serie è ulteriormente incrementata dalla possibilità di ventilatori inverter e della valvola di espansione elettronica.
L’attenzione all’ambiente è testimoniata dall’uso del refrigerante R32 il cui potenziale di Effetto Serra è pari a meno di un terzo rispetto al tradizionale R410A. Inoltre, l’impiego di batterie alettate con tubi di ridotto diametro consente di contenere al minimo la carica di refrigerante del circuito.
La silenziosità è garantita dall'uso dei compressori Scroll di ultima generazione che assicurano ridottissima emissione sonora e dall’adozione dei ventilatori dotati di inverter. Il dispositivo Night Mode consente, inoltre, a parità di efficienza energetica, di ridurre la potenza sonora nelle ore notturne, o più in generale, nelle ore più delicate dal punto di vista dell’impatto acustico.
La versatilità di installazione è assicurata dal kit idronico a bordo macchina e dalle possibilità di scelta del gruppo di pompaggio.
La gamma delle serie copre con quindici taglie e quattro configurazioni un range di potenza termica nominale che va da 97 a 190 kW.
Un vuoto colmato da più di un secolo, Case Study ALLPLAN ENGINEERING
Ponte di Versamertobel, Cantone dei Grigioni (Svizzera) | dsp Ingenieure & Planer AG
Ancora visibile sullo sfondo: il vecchio ponte di Versamertobel, risalente al XIX secolo (più precisamente al 1897).
Essendo un esempio di ponte in acciaio realizzato a cavallo tra l’800 e il ‘900, la struttura ha un notevole valore storico, ma non soddisfa più i requisiti dell’epoca in cui viviamo.
Si è quindi deciso di conservarlo e, anziché essere abbattuto, continua a essere percorso dal traffico più lento.
Il vecchio ponte è stato sostituito e integrato con una moderna struttura in calcestruzzo post-tensionato ad alta capacità che collega eleganti piloni inclinati sulla Versamer Tobel.
L’opera è il frutto della stretta collaborazione tra il committente (il dipartimento stradale del Cantone dei Grigioni) e il progettista.
È stato necessario tenere conto dell’ambientazione estrema, delle linee affusolate del ponte esistente adiacente, delle difficoltà di costruzione e dei requisiti di resistenza.
Le sezioni trasversali della sovrastruttura e dei piloni inclinati variano lungo le loro lunghezze e raggiungono il peso massimo nel punto d’intersezione tra la sede stradale e il pilone stesso, dove la sovrastruttura è un ponte a travi scatolari cave, mentre la campata prosegue da lì sotto forma di superficie a travi e lastre.
Il ponte è stato realizzato partendo da entrambe le estremità senza supporti temporanei intermedi.
Nel corso della costruzione è stato necessario legare all’indietro i piloni inclinati per mezzo di tiranti. Il grosso della sovrastruttura è stato costruito in tre fasi.
Il paesaggio selvaggio e ripido ha costretto gli ingegneri dello studio di consulenza svizzero dsp Ingenieure & Planer AG ad avere sempre le idee molto chiare per l’intera durata del processo.
Poiché la fattibilità economica del progetto dipendeva in larga misura da un processo di costruzione ben studiato ed efficiente, nel corso della fase di progettazione preliminare è stata prestata particolare attenzione agli aspetti dell’installazione (requisiti del terreno, impianto di sollevamento, accesso al cantiere, integrazione con il ponte esistente) e dei metodi di supporto temporaneo.
Il risultato di questa progettazione approfondita e della sua seguente realizzazione è un ponte dalla forma di grande effetto, caratterizzato da una straordinaria chiarezza strutturale e materiale.
Tutti i disegni sono stati preparati con la soluzione BIM Allplan, che in questo progetto in particolare ha confermato le proprie credenziali di strumento di progettazione 3D intuitivo e di facile utilizzo.
"Allplan ci è stato di grande aiuto in questo progetto complicato. Si è rivelato particolarmente utile per le rappresentazioni 3D delle fondamenta in un terreno estremamente ripido, ma anche per i dettagli geometrici e per evitare collisioni tra le armature." Oliver Müller, dipl. Bau-Ing. ETH/SIA, P.E., dsp Ingenieure & Planer AG
Ciò è risultato evidente prendendo in esame il terreno scosceso intorno agli scavi delle fondamenta, nel punto di intersezione tra il pilone inclinato e la sovrastruttura e la geometria degli ancoraggi dei componenti di precompressione (deflettori di cavi a metà campata) per evitare conflitti a livello di armature. Le dimensioni dei dettagli (specialmente quelli dei piloni inclinati) sono state controllate attentamente mediante simulazioni 3D in Allplan e utilizzando modelli fisici.
Fondato nel 1985, lo studio di consulenza e di ingegneria svizzero indipendente dsp Ingenieure & Planer AG ha sedi a Zurigo, Greifensee e Uster è di proprietà della dirigenza, che ne cura anche la gestione. Le principali aree di attività sono l’ingegneria edile e le infrastrutture. I servizi erogati coprono l’intero processo di progettazione, dall’idea iniziale alla messa in opera.
INFORMAZIONI DI SINTESI DEL PROGETTO
Concetto chiave: Progettazione ponti
Software utilizzato: Allplan Engineering
Dati del progetto:
Committente: dipartimento stradale del Cantone dei Grigioni
Ambito di attività: consulenza ingegneristica e di progetto
Realizzazione: 2010 - 2012
Costo: circa 4,5 milioni di franchi svizzeri
Lunghezza totale: 112,30 m
Lunghezza da spalla a spalla: 80 m
Larghezza: 8,80 m
Altezza massima dal suolo: più di 70 m