MB Crusher

Come risparmiare migliaia di dollari lavorando novemila chilometri di superficie, come demolire un edificio di sedici piani, come portare un frantoio in elicottero: sono tra i casi più straordinari realizzati in questo 2020.
Che i macchinari MB Crusher siano soliti trasformare i limiti dei cantieri in vantaggi competitivi non è certo una novità. Quando però l’ingegno dei clienti riesce a impiegarli in imprese davvero eccezionali, è d’abitudine per l’azienda renderle pubbliche. Ma non solo: quest’anno MB Crusher ha deciso di selezionare i casi più spettacolari, tra quelli inviati dai clienti di tutto il mondo, per metterli in rilievo nei propri canali social.
“Con questa operazione – rivelano dall’ufficio Marketing - vogliamo dare ancora più voce ai nostri clienti, che con le loro imprese aiutano noi e i cantieri in tutto il mondo a individuare nuove applicazioni risolutive. Per i lavori di tutti i giorni, ai quali non mancano di certo mille difficoltà, come per i cantieri più difficili.”

1. Portare un frantoio in elicottero
Lo scenario sono le Alpi Bavaresi: un rifugio a 1844 metri, punto di partenza di un sentiero escursionistico di lunga percorrenza, doveva essere in gran parte demolito e ricostruito. Il materiale risultante dalla demolizione avrebbe dovuto essere portato in valle, con costi elevati di trasporto e smaltimento.
Soluzione: è stato utilizzato il Frantoio mobile BF60.1 per lavorare il materiale in loco e riutilizzarlo per i fondi delle strade forestali. Come è arrivato al rifugio dato che l’elicottero può portare al massimo 1200 kg? La benna frantoio è stata alleggerita con facilità e velocità di alcune parti, portata in quota e assemblata in tempi rapidi.
Risultati: notevole risparmio di costi di smaltimento e trasporto, riutilizzo del materiale di risulta con vantaggi per il territorio.
Video https://vimeo.com/user70648502


MB Crusher Japan2. Demolire un edificio di 16 piani
Nel centro di una grande città giapponese l’obiettivo era quello di demolire un palazzo di 16 piani di cemento armato circondato da altri edifici e dal costante brulicare di vita. Erano necessari macchinari compatti e agili per agire sul tetto dell’edificio e demolire un piano alla volta. I resti della demolizione andavano gettati nella buca creata al centro dell’edificio per proteggere l’esterno e la zona circostante.
Soluzione: è stato scelto il Frantoio mobile MB Crusher BF70.2 che ha agito in spazi ridotti frantumando senza sosta il cemento armato e tutto l’edificio. La ciliegina sulla torta? La benna frantoio ha raggiunto il sedicesimo piano con una gru: grazie alle dimensioni e al peso della macchina MB l’operazione è risultata molto semplice.
Risultati: risparmio di tempo e di movimentazione mezzi, abbattimento di polveri e rumori.
Video https://vimeo.com/user70648502

3. Realizzare un tunnel sotto una strada evitando le vibrazioni
Nella zona della Bassa California, in Messico, l’obiettivo del cantiere era risolvere il problema di allagamento di una strada molto trafficata, con la costruzione di un tunnel di contenimento dell’acqua piovana. Criticità: il tunnel lungo, stretto e buio non consentiva l’acceso dei mezzi tradizionali e inoltre utilizzare il martello avrebbe creato troppe vibrazioni.
Soluzione: è stata utilizzata la Fresa MB Crusher MB-R500 montata su un mini escavatore per scavare tutto il tunnel. Ingombro minimo ma grande potenza. Risultati: nessuna vibrazione, scavo del solo materiale necessario, nessuna crepa sui muri.
Video https://vimeo.com/user70648502


4. Risparmiare migliaia di dollari lavorando più di 9.000 chilometri di superficie
In un’immensa area del Montana, negli Stati Uniti, il cantiere aveva l’obiettivo di preparare il terreno per lo sviluppo di una zona residenziale. Dallo scavo però sono emersi enormi quantità di ciottoli di fiume.
Soluzione: con il Frantoio mobile MB Crusher BF120.4 i ciottoli sono stati ridotti di dimensione e sono stati subito riutilizzati per i riempimenti. Risultati: risparmio delle spese di trasporto, di processo dei ciottoli in altra sede, di acquisto di nuovo materiale di riempimento. Si stimano decine di migliaia di dollari risparmiate.
Video https://vimeo.com/user70648502

5. Spostare rifiuti pericolosi in velocità e precisione
In Lettonia, l’azienda che si occupa di riciclo di rifiuti aveva l’obiettivo di gestire rifiuti pericolosi come bidoni di gasolio e di vernice. Soluzione: l’azienda ha utilizzato la pinza MB-G900 per afferrare i grandi pesi dei bidoni con precisione e maneggevolezza.
Risultati: risparmio di tempo e di mezzi, maggior operatività e redditività.
Video https://vimeo.com/user70648502

 

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Il Tar Campania, con la sentenza 1419/2020 ha spiegato cosa accade al permesso  di costruire in caso di sequestro del cantiere e sospensione dei lavori.

Lavori ediliziaIl caso in esame riguarda un'impresa a cui era stato posto a sequestro il cantiere. Come da prassi, allo scadere dei termini previsti per l'ultimazione dei lavori e dunque la consegna del cantiere, il Dirigente del Settore Tecnico ed Urbanistica del Comune di Salerno aveva disposto la decadenza del permesso di costruire. L'imprenditore avrebbe dunque dovuto presentare un'istanza per ottenere una proroga del permesso.
L'impresa invece, impossibilitata a proseguire i lavori a causa del sequestro, aveva presentato ricorso.
Il Tar Campania si è dunque espresso a favore dell'impresa, dichiarando illegittima la decadenza del permesso di costruire da parte del Comune di Salerno,  basandosi sui seguenti elementi:
• dal sequestro penale del cantiere deriva una causa automatica sospensione del termine per l’esecuzione dei lavori oggetto del permesso di costruire;
• il sequestro penale dell’immobile delegittima l’imprenditore dal poter presentare un’istanza di proroga;
• a decorrere dalla data del sequestro, i lavori non possono proseguire senza incorrere in responsabilità penali;
• la decadenza del permesso di costruire è infatti un provvedimento tipico, in cui devono essere verificati soltanto i presupposti tassativamente previsti dall’art. 15 del dpr 380/2001.

I giudici hanno dunque concluso ricordando proprio che l'articolo 15 del Testo Unico dell'edilizia afferma che: “la proroga può essere accordata, con provvedimento motivato, per fatti sopravvenuti, estranei alla volontà del titolare del permesso, oppure in considerazione della mole dell’opera da realizzare, delle sue particolari caratteristiche tecnico-costruttive, o di difficoltà tecnico-esecutive emerse successivamente all’inizio dei lavori, ovvero quando si tratti di opere pubbliche il cui finanziamento sia previsto in più esercizi finanziari”.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

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MB Crusher

Lavorare sempre allo stesso modo può essere la strada più semplice?
Spesso cambiare le abitudini costa fatica, anche in cantiere. Mantenerle, infatti, fa sentire più sicuri, si risparmiano ore di ricerca in alternative e sembra anche di risparmiare tempo e soldi. Il solito vecchio  caro metodo diventa una sorta comfort zone e dopo averlo usato per anni se ne conoscono alla perfezione i dettagli e le procedure.

Ma non è che questo processo, in apparenza collaudato, in realtà sia più costoso, più lento, più macchinoso?
Se il lavoro diventa più complesso e le offerte più agguerrite, non è che la resistenza alle solite abitudini diventi un boomerang per la crescita dell’azienda?
C’è un modo facile per stare al passo con i tempi: abbracciare il cambiamento, cercare nuovi metodi di lavoro o nuove attrezzature che consentano di lavorare in modo più rapido, redditizio, semplice e che creino nuovi opportunità di crescita. Ed è proprio così che ha fatto un’azienda in Argentina. Prima del materiale di scarto non ne faceva nulla, lo buttavano o lo accumulavano da parte. Poi hanno comprato una benna frantoio BF90.3 da installare al loro escavatore Hyundai e le cose sono cambiate. In meglio. Ora le pietre di scarto le frantumano e le rivendono con facilità. La loro attività si è ampliata e hanno una nuova fonte di guadagno. Video https://vimeo.com/463866396
Anche un metodo di lavoro che “ha sempre funzionato così” o che “non richiede modifiche” può avere grandi benefici da un cambiamento di rotta.
Quando ha installato al suo Caterpillar un frantoio a mascelle BF90.3, un’impresa miniera peruviana ha scoperto un modo per incrementare gli affari e allo stesso tempo non sprecare risorse per spese inutili.
Prima infatti rivendevano il gesso estratto così come era ad un prezzo irrisorio. Poi con la benna frantoio hanno iniziato a frantumarlo, dandogli quindi più valore e potendolo rivendere a un prezzo più alto. Passare dal vecchio metodo di lavoro a quello nuovo ha significato sia guadagnare più soldi sia avere un rapido ritorno dell’investimento del frantoio MB acquistato.
Video https://vimeo.com/463857516


Spesso in un progetto di lavori stradali acquistare il materiale di riempimento e trasportalo avanti e indietro per il cantiere con i camion non è proprio conveniente.
La soluzione più semplice è trovare un modo diverso per gestire il materiale di risulta da precedenti estrazioni e poterlo così riutilizzare. Come? Un’azienda indiana ha usato una benna frantumatrice BF90.3 per ridurre della misura corretta il materiale in modo che potesse essere subito riutilizzato.
Prima portavano via il materiale sul camion e riacquistavano il GSB per usarlo con sottofondo. Ora usano un frantoio mobile MB direttamente in cantiere e si producono il materiale di riempimento da soli.
Video https://vimeo.com/463861899

MB Crusher

Passare dal vecchio al nuovo metodo per queste aziende è stato semplice: hanno acquistato l’unità MB Crusher più adatta al loro lavoro e hanno capito che i benefici si sarebbero moltiplicati anche per i progetti futuri.
Dalla pietra di fiume al cemento, dal granito alle traversine e per molte aree di applicazione e materiali, le attrezzature MB Crusher semplificano e accelerano il passaggio dalle vecchie, spesso macchinose, abitudini, a quelle nuove, più intelligenti e consentono alle aziende di prendere in carico lavori che prima non sarebbero state in grado di portare a termine.

 

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Sabato, 10 Ottobre 2020 09:15

Gita al Faro con le unità MB Crusher

Con due unità MB Crusher al lavoro sull’isola francese di Ouessat un’azienda elimina il problema di acquisto e trasporto dei materiali.

Isola francese Ouessat
Ouessant è un isola francese a forma di chela di granchio, la più all’ovest di Bretagna, famosa per le sue scogliere e i suoi fari. E’ sempre stata un’isola difficile da raggiungere, basta pensare che il primo battello a vapore arrivò sull’isola solo nel 1880.

Oggi i collegamenti sono decisamente più fluidi, ma pur sempre complessi come per tutte le isole.  
Fino a poco tempo fa anche il materiale per le costruzioni e per i lavori stradali arriva dalla terraferma, per nave o aereo. Questo incideva parecchio sui costi di trasporto, e quindi sui costi di tutte le lavorazioni dei cantieri.

Ora le cose sembrano essere cambiate, in particolare da quando l’azienda Jean-Jacques Perhirin, di Kéranchas, ha acquistato due macchine di MB Crusher: la benna frantumatrice BF70.2 e la vagliante MB-S14 e le ha usate per riciclare i detriti in loco, prodursi il materiale da soli e allo stesso tempo salvaguardare il territorio.
Non solo, poter riciclare il materiale direttamente sull’isola ha risolto un problema molto importante: le vecchie cave locali sono ormai sature e lo stoccaggio dei rifiuti da estrazione diventa ingestibile proprio perché limitato.

Ora all’ombra di uno dei più potenti fari al mondo – il Faro  Crèac'h, 53 metri di altezza e in piedi dal 1863 – le due unità MB Crusher consento all’azienda di recuperare materiale di demolizione e  risparmiare sui costi di acquisizione e trasporto.
Montata su un Hitachi 170W, la benna frantoio BF70.2 frantuma mattoni e cemento, che non sono più considerati rifiuti: con le attrezzature giuste possono infatti essere lavorati sul posto e trasformati in materiale di qualità.
Con il frantoio e la vagliante di MB Crusher – entrambi installati ai loro escavatori - la società Jean-Jacques Perhirin evita il costo di importazione degli aggregati via mare, risparmia le risorse naturali del posto e diventa autonoma nella preparazione dei proprio materiali.

 

BF70.2 - Hitachi 170W


Con la vagliante ripuliscono e selezionano la parte fina dei detriti, con il frantoio a mascelle riducono i pezzi più grandi. Et voilà, ecco pronto  in poco tempo materiale per sottofondi, pavimentazioni, fondamenta.  Benna frantoio e benna vagliante MB Crusher, due macchinari che permettono di ottenere un prodotto di qualità dallo scarto.
Due problemi risolti. Una macchina operatrice e un solo operatore al lavoro. Un completo centro di riciclaggio disponibile in ogni cantiere.

E ora abbiamo anche il tempo di gustarci il panorama e farci una bella gita al faro:
Video https://vimeo.com/447396697

 

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Venerdì, 18 Settembre 2020 16:21

Intervista doppia in casa MB Crusher

Abbiamo intervistato la benna vagliatrice MB-S e la selezionatrice MB-HDS di MB Crusher per capire ruoli e punti di forza del loro uso in cantiere.

MB Crusher

E’ passato più di un anno dal Bauma 2019, quando MB Crusher ha lanciato in esclusiva mondiale la nuova benna selezionatrice MB-HDS. I contorsionisti sul palco, le luci, la musica, tutto è un ricordo ormai lontano. Quel che c’era da fare è stato fatto, la nuova attrezzatura lavora già nei cantieri in tutto il mondo, ma un dubbio rimane.
Più che un dubbio, una chiacchiera in sottofondo. Per questo abbiamo deciso di fare due parole con le dirette interessate, in modo da dare alcuni punti di riferimento a chi vuole usarle in cantiere.

MB-HDS, dì la verità, sei qui per rimpiazzare il modello di vagliatrice MB-S, nato un bel po’ prima di te?
MB-HDS: Assolutamente no! Siamo due prodotti indipendenti ma complementari. Può sembrare complicato, però in realtà è molto semplice, ora provo a spiegarvelo con alcuni esempi.
In un cantiere negli Stati Uniti c’era bisogno di separare la sabbia dalle rocce per un progetto di canalizzazione. Ecco, in questo caso io sono stata la scelta migliore. Il motivo? Semplicemente perché il modo in cui vaglio il materiale e con cui sono stata costruita consente di convogliare il materiale in modo preciso sopra la trincea, senza dispersioni.
In Spagna invece è stata scelta una vagliante MB-S14 per pulire la spiaggia, in quel caso la scelta migliore è stata quella.
MB-S: sì, in effetti in questo cantiere a Valencia era necessario separare la sabbia dai rifiuti per prepararsi alla stagione estiva. In questo caso la cosa importante era proprio la dimensione di uscita del materiale: una volta scelto il cesto con i fori di dimensione idoneo qualcosa di più grande non sarebbe potuto passare.
GUARDA IL VIDEO: https://vimeo.com/448471615

Ok, ho capito, quindi vagliate la sabbia in modo diverso, poi che altro?
MB-HDS314: Eravamo entrambe in Ungheria a trattare del terriccio, in tutti e due i casi si doveva ottenere un materiale ripulito molto fino. Nel primo cantiere – lo stadio di Bozsik – era necessario ripulire la terra per poterla poi riutilizzare come pavimentazione del campo da calcio. Nell’altro cantiere, invece, si stava costruendo una lunga canalizzazione per portare le tubature da una prigione a un nuovo complesso in costruzione.
In teoria entrambe potevamo essere utilizzate in tutti e due cantieri. Ma cosa ha determinato la scelta di una rispetto all’altra? E’ bastato guardare il terriccio per capire subito quale usare.
MB-S18: Io mi sono occupata del campo da calcio, con un cesto da 10x10 mm. La terra scavata era asciutta, ma conteneva un po’ di tutto, quindi bisognava ripulirla e stenderla in modo omogeneo per poi ospitare il tappeto d’erba.
Nell’altro cantiere la terra invece era bagnata e alcune zolle si erano compattate: questo era un lavoro perfetto per la selezionatrice con i vagli a stella, l’HDS, che con i suoi rotori riesce a rompere le zolle e a vagliarle, anche se umide.
GUARDA IL VIDEO: https://vimeo.com/454294014

Quindi sembra di capire che è proprio il tipo di lavorazione che vi distingue, il lavoro che si deve fare e il risultato che si vuole ottenere?
MB-S: sì, esattamente questo. Prendiamo a esempio materiali come pietra e pietrisco in generale, entrambe li lavoriamo con facilità. La differenza sta proprio nel risultato che si vuole ottenere.
Io come vagliante con cesto vado bene se si tratta di separare il fino dal grosso e di ottenere pezzature regolari, insomma, materiale di qualità pronto all’uso. In Repubblica Ceca sono stata utilizzata per vagliare del materiale da usare per costruire parte di una rete ferroviaria. Qui la cosa importante era la dimensione in uscita, proprio perché richiesta dal tipo di lavoro.
HDS: Io ho lavorato materiale inerte da demolizione, in questo caso era necessario fare il lavoro in fretta e produrre la
maggiore quantità di materiale.
GUARDA IL VIDEO: https://vimeo.com/454294026


Ma diciamo la verità, ci sono cose che una può fare e l’altra no? Dai dai, almeno una.
HDS In realtà sì, ci sono materiali e lavorazioni che sono più adatte a una o all’altra. Prendiamo a esempio il composting: io riesco senza difficoltà ad arieggiarlo e spezzettarlo, grazie al movimento dei miei rotori. Posso farvi due esempio, uno in Francia, dove per arieggiare il materiale hanno usato il modello MB-HDS320 e l’altro in Germania, dove invece il lavoro è stato fatto con un modello più piccolo, la MB-HDS314.
Lo stresso vale con i ramoscelli e le sterpaglie, che vengono spezzettate dai miei rotori e quindi possono essere poi rilavorate.
MB-S: in effetti io con la mia forza centrifuga non potrei lavorare il compost, sarebbe impossibile, anche solo per il fatto che si “impaccherebbe” tutto e il risultato non sarebbe quello desiderato.
Invece io vado benissimo se il materiale è abrasivo, oppure con i rottami di ferro o gli scarti di lavorazione siderurgica.
Con questi tipi di materiale ci sarebbe un consumo eccessivo dei rotori per l’HDS, cosa che invece con me non succede. Con il mio cesto posso selezionare e separare il materiale alla dimensione che serve e separarlo con facilità.
Ad esempio con i rottami, il ferro rimane nel cesto e la terra/polvere/scaglie esce.
Nemiche/amiche? No, solo due attrezzature che si completano, a seconda del risultato che si vuole ottenere e al tipo di lavoro che si deve fare.
Magari averle tutte e due in cantiere non sarebbe una brutta idea.

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Farsi strada in montagna, nei mezzo dei boschi diventa a volte un’impresa quasi impossibile.
Se non ci sono già sentieri segnati è invece impossibile.
Spesso poi l’unico mezzo di trasporto sono….le proprie gambe. Però quanta soddisfazione c’è nel raggiungere la vetta o comunque qualsiasi posto impervio?
Proviamo ora a pensare agli interventi per la realizzazione o manutenzione delle strade forestali e alla difficoltà che hanno molte aziende a raggiungere i cantieri con i mezzi, a contenere quindi i costi e anche a non rovinare o alterare la natura. Ma certi lavori non possono essere rimandati, spesso sono necessari sia per evitare pericoli come frane o cedimenti oppure per consentire alla stagione turistica di aprire.
Per questo poter contare su macchine versatili, facili e veloci da usare è fondamentale.
Le unità MB Crusher spianano letteralmente la strada alle aziende che le utilizzano: si installano alle macchine operatrici già presenti in cantiere – quindi non serve arrovellarsi per trasportare altri macchinari ingombranti in loco – si manovrano direttamente dalla cabina dell’escavatore e si adattano a seconda del lavoro da fare.

MB Crusher

QUANDO LA STRADA MANCA...
Arrivare a destinazione è il primo scoglio e la prima spesa da preventivare soprattutto se si tratta di raggiungere luoghi isolati, con vie d’accesso difficili o addirittura nulle, come accade in montagna. I grandi macchinari necessitano di trasporti speciali, che risultano difficili e costosi per questo genere di contesti. Con la benna frantoio MB Crusher diventa tutto più facile, anche solo per il fatto che per funzionare e frantumare il materiale basta installarla alla macchina operatrice già presente in cantiere.

Così ha fatto l’ente forestale statunitense in Nevada, che per realizzare il sottofondo delle linee tagliafuoco ha utilizzato il Frantoio mobile MB Crusher per riciclare granito e pietre di fiume del luogo. In questo modo si sono azzerate le spese di trasporto del materiale: una scelta che, vista su larga scala, ha portato il Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti a un risparmio di milioni di dollari l’anno sul trasporto degli inerti, tutti riutilizzati sul posto.

Lo stesso è successo in Serbia, dove l’ente statale Srbija Sume – che lavora unicamente per la realizzazione e manutenzione delle strade forestali – sta utilizzando una frantoio a mascelle BF90.3 sul suo escavatore. L’unità MB Crusher frantuma il basalto che sarà poi direttamente utilizzato in loco con sottofondo di nuove strade o per la manutenzione e sistemazione di quelle già esistenti.

La stessa scelta è stata fatta un’azienda italiana per realizzare la suggestiva stradina turistica che conduce in un bosco dell’Altopiano di Asiago, in provincia di Vicenza. Con il Frantoio mobile BF90.3 ha frantumato sasso e pietra naturale gestendo la differente durezza dei materiali in modo facile e veloce. Tutto si è svolto sul posto, con il massimo rendimento. Stessa cosa in Friuli Venezia Giulia, dove una benna frantoio più grande, la BF120.4 ha lavorato in cantiere per la realizzazione di una strada di montagna. Un posto quasi impossibile da raggiungere.

Ma in montagna non si va solo per camminare. D’inverno la neve trasforma molti paesi in rinomate località sciistiche. Le piste – le strade degli sciatori! - devono essere preparate con largo anticipo, quindi più tempo si risparmia nella realizzazione meglio è. In Austria una benna frantoio BF120.4 ha seguito passo passo il tracciato delle piste da sci in costruzione frantumando la pietra calcarea del luogo per utilizzarla come sottofondo.

Separare e gestire i materiali di scavo è il secondo punto critico nella realizzazione delle strade forestali: di solito la soluzione adottata è movimentare il materiale con i camion su e giù per la montagna. Con le unità Mb Crusher tutto questo andirivieni non è più necessario. Le benne vagliatrici MB Crusher raggiungono qualsiasi cantiere e direttamente sul posto selezionano il materiale di scavo.

In una cantiere nei boschi Canadesi il vantaggio è stato addirittura doppio: per realizzare una stradina di collegamento nella zona residenziale è stato utilizzato materiale selezionato – terra e sassi – da una benna vagliante MB-S10 direttamente sul posto. Eliminate quindi le spese di acquisto e trasporto del materiale e tutela dell’ambiente, in quanto è stato riutilizzato il materiale stesso del luogo.

QUANDO LA STRADA DEVE ESSERE LIBERATA...
Spesso le strade forestali devono essere liberate di gran fretta da tronchi, rami e detriti portati in carreggiata dagli eventi atmosferici.
Tutti ricordano la tempesta che si è abbattuta nel 2018 in Italia, in Trentino Alto Adige e Veneto, provocando enormi danni al patrimonio forestale della zona. Per rimuovere i tronchi e alberi interi dalle strade sono state utilizzate le pinze MB Crusher: con la loro specifica capacità di maneggiare materiali molto diversi tra loro sia nella sostanza che nella forma, le Pinze MB si gestiscono agevolmente e sono perfette per movimentare con potenza e precisione ogni genere di elemento.

Non solo tronchi, spesso le strade di montagna devono essere liberate dalla vegetazione e dalle ramaglie che crescono ai lati e impediscono il passaggio. Con le Pinze MB Crusher tutto diventa più semplice, basta installarle su una macchina operatrice, dotarle se necessario dei diversi accessori e iniziare a lavorare.

Le applicazioni dei cantieri in ogni parte del mondo dimostrano che i macchinari MB Crusher rappresentano un’opportunità per tutto il comparto agricolo e forestale, sempre alle prese con luoghi inaccessibili, elevati costi di operatività e un’attenzione particolare all’ambiente.
Agiscono sul posto, ovunque sia, frantumano il materiale di scavo, lo selezionano e lo rendono subito disponibile per altre applicazioni o per essere rivenduto. Movimentano ogni genere di materiale con grande agilità e duttilità e non necessitano di essere inviate in centri specializzati per la manutenzione, che può essere gestita in cantiere senza fermi macchina gravosi.

Non c’è dubbio, i macchinari MB Crusher sono i partner ideali delle imprese forestali che vogliono fare… molta strada!

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Sicurezza cantieri

La Regione Marche ha approvato tramite delibera della giunta regionale delle Linee Guida e un elenco-voci relativo alle misure di sicurezza anti-contagio per consentire la riapertura dei cantieri pubblici e la consegna di nuovi cantieri in questo periodo di crisi emergenziale. Questo procedimento ha il fine dunque di fornire in ambito di sicurezza anti-contagio un sostegno alle imprese.

Proprio questo afferma la vicepresidente della regione Marche, Anna Casini, la quale ritiene che in questo difficile momento bisogna tenere conto delle maggiori spese a carico delle imprese dovute all'apprestamento delle specifiche misure di sicurezza.
Tali misure difatti comportano, in generale, la revisione delle procedure lavorative e gestionali normalmente impiegate in un cantiere edile, richiedendo dunque, l’attuazione di nuovi e aggiuntivi apprestamenti e/o dispositivi di protezione individuale e collettiva. A ciò si aggiunge anche la messa in atto di nuove/diverse modalità di gestione dei tempi lavorativi, con conseguente variazione del cronoprogramma dei lavori.
Tutti questi adeguamenti portano ad un conseguente aumento di oneri dovuto alla minore produttività, i quali verranno valutati in sede di cantiere di caso in caso.
Le maggiori spese per l'attuazione delle misure anti-contagio si possono suddividere, secondo le definizioni di norme vigenti, in:
• costi della sicurezza: ossia quantificazione economica analitica dettagliata di tutte le specifiche misure di sicurezza definite dal coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione all'interno del Piano di Sicurezza e Coordinamento. Tali costi non sono soggetti al ribasso d'asta.
• oneri aziendali per la sicurezza: afferenti all’esercizio dell’attività svolta da ciascun operatore economico nella sua veste di “datore di lavoro” e dovuti alle misure per la gestione anti-COVID-19 connesse alla propria attività svolta in cantiere e alle misure organizzative e gestionali del cantiere. Tali oneri sono ricompresi nell’ambito di un aumento delle spese generali riconosciute all’operatore economico.

L'elenco delle misure anti-Covid-19, presente nell'allegato A della delibera di giunta regionale 898, ha dunque la finalità di fornire uno strumento per quantificare i costi anti-contagio e di distinguerli dagli oneri anti-contagio aziendali.
In relazione all'evolversi della situazione epidemiologica la delibera afferma che le stazioni appaltanti debbano sempre riservarsi, sia in fase di consegna dei lavori che in fase di esecuzione, la possibilità di procedere all'adeguamento della documentazione progettuale e agli eventuali maggiori oneri per la sicurezza.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

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Cartello cantiereLa Corte di Cassazione riepiloga interessanti principi sull’obbligo di esposizione del cartello di cantiere, riaffermando che la violazione comporta la punibilità ai sensi dell’art. 44, D.P.R. 380/2001.

Nel caso di specie si trattava di lavori per i quali era stata rilasciata una SCIA alternativa al permesso di costruire di cui all’art. 23, comma 01, D.P.R. 380/2001. A seguito di accertamento emergeva che, nonostante che i lavori fossero in corso in quanto non ancora ultimati ed il titolo edilizio fosse ancora efficace, il cartello di cantiere non era stato esposto. Inoltre l'obbligo di apporre il cartello di cantiere era nella specie previsto nel regolamento edilizio comunale. I ricorrenti erano stati pertanto condannati in ordine al reato di cui all'art. 44, D.P.R. 380/2001, comma 1, lett. a), per la mancata affissione del cartello.

Al riguardo la Corte di Cassazione, con la sentenza 28/10/2019, n. 43698, ha confermato la condanna sulla base dei seguenti principi:

- la violazione dell'obbligo di esporre il cartello indicante gli estremi del titolo abilitativo, qualora prescritto dal regolamento edilizio o dal titolo medesimo, è punita dall'art. 44, D.P.R. n. 380/2001, lett. a), se commessa dal titolare del permesso a costruire, dal committente, dal costruttore o dal direttore dei lavori, essendo detti soggetti responsabili, stante il principio ricavabile dall'art. 29, comma 1, D.P.R. 380/2001, di conformarsi alle previsioni urbanistiche ed esecutive risultanti dalla normativa, dalla pianificazione e dal titolo edilizio;

- in costanza d'efficacia del titolo, l'obbligo di apposizione del cartello perdura sino all'ultimazione dei lavori, anche se gli stessi siano stati momentaneamente sospesi, ed infatti l’obbligo non viene meno nel caso di cantiere inoperante o sospeso, essendo invece necessaria la sua presenza dall'inizio dei lavori fino alla loro definitiva conclusione;

- la violazione penale sussiste ogni qual volta il regolamento edilizio preveda l'apposizione del cartello, anche se non si tratti di permesso di costruire. Ed infatti, soltanto le ipotesi di reato contenute nell'art. 44, D.P.R. 380/2001, comma 1, lett. b) e c) (salva la diversa fattispecie di lottizzazione abusiva prevista da tale ultima disposizione) si riferiscono esclusivamente allo svolgimento di lavori in assenza o in totale difformità o variazione essenziale dal permesso di costruire e dalla SCIA sostitutiva ai sensi dell'art. 23, comma 01, D.P.R. 380/2001. La fattispecie penale residuale di cui alla lett. a) del predetto art. 44, D.P.R. 380/2001, si riferisce invece a qualsiasi tipo di inosservanza delle previsioni normative, di pianificazione e regolamentari, indipendentemente dal fatto che si tratti d'intervento assoggettato a permesso di costruire (o a SCIA ad esso alternativa) piuttosto che a semplice SCIA. Se, dunque, il regolamento edilizio preveda l'apposizione del cartello anche per opere assoggettate alla semplice SCIA, l'inosservanza della disposizione integra gli estremi della contravvenzione in parola.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

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PonteLe Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti sono state approvate dall'Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il 17/04/2020.

L'Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il 17/04/2020, ha approvato le Linee Guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti (di cui si allega il testo non ufficiale, unitamente ad una Circolare del Consiglio Nazionale degli Ingegneri contenente un primo commento).

Al momento il testo licenziato tratta solo i ponti stradali; la prossima trattazione riguarderà espressamente i ponti ferroviari.

Le Linee Guida illustrano una procedura per la gestione della sicurezza dei ponti esistenti e sono composte da tre parti:
- classificazione e gestione del rischio (censimento dele opere, ispezioni visive e schede di difettosità, analisi dei rischi rilevanti e classificazione su scala territoriale, valutazione preliminare dell'opera);
- valutazione della sicurezza (verifica accurata);
- monitoraggio (sistema di sorveglianza e monitoraggio).

Si forniscono gli strumenti per la conoscenza a livello territoriale dei ponti e per definire le priorità per l’esecuzione delle eventuali operazioni di sorveglianza e monitoraggio, di verifica e di intervento.

In particolare, il documento illustra come la classificazione del rischio o, meglio, la classe di attenzione si inquadri in un approccio generale multilivello che dal semplice censimento delle opere d’arte da analizzare arriva alla determinazione di una classe di attenzione sulla base della quale si perverrà, nei casi previsti dalla metodologia stessa, alla verifica di sicurezza. Gli esiti della classificazione e della verifica costituiscono utili informazioni per una eventuale successiva valutazione dell’impatto trasportistico mediante un’analisi della resilienza della rete.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

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Sicurezza cantiereVademecum per gli adempimenti a carico del Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dell'opera, in relazione alla gestione a norma delle lavorazioni nel periodo di emergenza sanitaria.

Anche in vista della riapertura di tanti cantieri - nella auspicata "fase 2" di convivenza delle attività con l'emergenza sanitaria - uno degli aspetti più delicati e critici è garantire la sicurezza, in conformità con i principi generali che informano la materia e delle normative emergenziali emanate, a partire dal Protocollo per la sicurezza condiviso tra MIT e parti sociali.

Con il prezioso supporto dell'Architetto Massimo Pasqualin, abbiamo redatto questo "Vademecum", nel quale proponiamo una lettura coordinata degli adempimenti a carico del Coordinatore per la sicurezza.

FONTI DI RIFERIMENTO (Il Protocollo condiviso MIT-Parti sociali; Contenuti del Protocollo; Normativa generale)

COMPITI DEL COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE (Azioni generali del CSE per prevenire l’infezione; Implementazione del rischio nella pianificazione della sicurezza; Conseguenze sul Cronoprogramma dei lavori; Conseguenze sul Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC))

ANALISI SISTEMATICA DEI COMPITI DEL CSE IN RELAZIONE AL COVID-19 (Avvertenza, come leggere la tabella; Aspetti applicativi del Protocollo condiviso; 0 - Aspetti preliminari; 1 - Informazione; 2 - Modalità di accesso dei fornitori esterni ai cantieri; 3 - Pulizia e sanificazione nel cantiere; 4 - Precauzioni igieniche personali; 5 - Dispositivi di protezione individuale; 6 - Gestione spazi comuni (mensa, spogliatoi); 7 - Organizzazione del cantiere (turnazione, rimodulazione del cronoprogramma delle lavorazioni); 8 - Gestione di una persona sintomatica in cantiere; 9 - Sorveglianza sanitaria / Medico competente / RLS o RLST; 10 - Tipizzazione, relativamente alle attività di cantiere, delle ipotesi di esclusione della responsabilità del debitore, anche relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardati o omessi adempimenti).

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