Macchine cantiere

Pubblicati nuovi riferimenti di norme armonizzate a sostegno della Direttiva 2006/42/CE (Direttiva macchine) a seguito della revisione del CEN e del CENELEC.

Con la Decisione di esecuzione del 01/04/2020, n. 480, pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 02/04/2020, L 102, la Commissione ha modificato la Dec. Comm. UE 18/03/2019, n. 436, aggiungendo:
- nell'allegato I, nuovi riferimenti di norme armonizzate che conferiscono una presunzione di conformità alla Direttiva 2006/42/CE;
- nell'allegato III, i riferimenti che invece devono essere ritirati.
Viene inoltre sostituito il riferimento alla norma EN 62841-2-1:2018 nell'allegato I per includere il riferimento all’ultima modifica di tale norma.
La Decisione entra in vigore il 02/04/2020 (giorno di pubblicazione nella GUUE).

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

Pubblicato in Normativa
Mercoledì, 26 Febbraio 2020 15:33

Minor peso significa minor usura

Martelli

Vibrazioni dannose causate dai colpi possono trasmettersi dalla base all'impugnatura del martello e alle vostre mani. Quest'energia può essere deviata e riflessa prima che raggiunga la base dell'utensile.

Misurando l'attività muscolare con l'elettromiografia (EMG), Hultafors ha verificato lo sforzo sopportato da una mano che utilizza martelli pesanti. L'attività muscolare aumenta maggiore è la forza di presa applicata sull'utensile.

Limitando al massimo il peso del martello e ottimizzando la dimensione e il profilo dell'impugnatura si riducono i rischi di infortunio e di strappi muscolari.

Poichè un martello leggero viene battuto con minore sforzo, il corpo non si affatica e l'efficienza del lavoro non viene compromessa. Per proteggere il tuo corpo scegli sempre i martelli più leggeri adatti al tuo lavoro.

Effetti dell'utilizzo di un martello sul corpo umano
L'oscillazione di un martello comporta l'uso di diversi gruppi muscolari, dalla spalla alla mano. Il sovraccarico delle fasce muscolari può portare ad infiammazioni di articolazioni particolarmente delicate. Il gomito del tennista (epicondilite) ne è un esempio.

Il movimento della mano è controllato dai muscoli dell'avambraccio. Questi muscoli sono connessi alle dita attraverso i tendini. I tendini, insieme alle terminazioni nervose, attraversano una strettoia nel polso chiamata tunnel carpale.Impugnatura martello

Usando un martello i tendini sfregano l'uno sull'altro e sui tessuti circostanti.Una sessione di lavoro particolarmente lunga può portare ad un'infiammazione con gonfiore che esercita una pericolosa azione suille terminazioni nervose.
Questa è quella che si definisce sindrome del tunnel carpale che spesso porta alla necessità di sottoporsi ad intervento chirurgico. Il dolore nella mano è immediato e persistente, anche per parecchi giorni.

Scegliere la dimensione corretta
Un'impugnatura ergonomica corretta nella forma, nella dimensione, nella nervatura del materiale dà il giusto attrito e permette una presa leggera. Scegliendo la dimensione corretta del martello e dell'impugnatura si riduce la tensione su muscoli e tendini.
Quando sviluppiamo i nostri martelli, cerchiamo di limitare al massimo gli effetti negativi che il loro utilizzo causa al corpo, senza compromettere l'efficacia del lavoro. Non è facile risolvere i problemi di salute una volta che si presentano e nessun produttore può garantire gli infortuni non si verifichino.

Pubblicato in Comunicati stampa

Sicurezza sul lavoroEmanato il decreto attuativo del TU sicurezza con le specifiche modalità applicative del medesimo Testo unico nell'ambito delle articolazioni centrali e periferiche della Polizia di Stato, del Dipartimento dei Vigili del fuoco. Abrogato il precedente decreto del 1999.

Sulla G.U. 30/10/2019, n. 255, è stato pubblicato il D. Min. Interno 21/08/2019, n. 127, che in attuazione dell’art. 3 del D. Leg.vo 81/2008 (Testo unico della sicurezza), comma 2, reca specifiche modalità applicative del medesimo Testo unico nell'ambito delle articolazioni centrali e periferiche della Polizia di Stato, del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, nonché delle strutture del Ministero dell’interno destinate per finalità istituzionali alle attività degli organi con compiti in materia di ordine e sicurezza pubblica.
Il nuovo decreto abroga il precedente D. Min. Interno 14/06/1999, n. 450, a sua volta emanato in attuazione dell’art. 1 del D. Leg.vo 626/1994.

DATORI DI LAVORO, DIRIGENTI E PREPOSTI. Il provvedimento - ferma restando la definizione recata dalla lettera b) dell’art. 2 del D. Leg.vo 81/2008 - dispone che le funzioni di datore di lavoro (limitatamente agli effettivi poteri di gestione posseduti, ed ancorché non siano dotati di autonomi poteri di spesa) sono assolte anche:
- dal dirigente al quale spettano i poteri di gestione dell’ufficio, ivi inclusi quelli di organizzazione del lavoro e di autonoma valutazione del rischio;
oppure
- dal funzionario non avente qualifica dirigenziale preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, anche ai fini dell’organizzazione del lavoro e della valutazione del rischio.
I datori di lavoro sono individuati con uno o più decreti ministeriali da emanarsi.
L’art. 3 del D. Min. Interno 21/08/2019, n. 127, reca invece le disposizioni finalizzate all’individuazione dei dirigenti e dei preposti.

PARTICOLARI ESIGENZE E PECULIARITÀ ORGANIZZATIVE. Il provvedimento individua (art. 8 del D. Min. Interno 21/08/2019, n. 127 per quanto riguarda le articolazioni centrali e periferiche della Polizia di Stato nonché le strutture del Ministero dell’interno destinate per finalità istituzionali alle attività degli organi con compiti in materia di ordine e sicurezza pubblica; art. 15 del D. Min. Interno 21/08/2019, n. 127 per quanto riguarda il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco) le “particolari esigenze connesse al servizio espletato ovvero alle peculiarità organizzative”, di cui occorre tenere conto per definire le peculiari e specifiche modalità di applicazione del Testo unico della sicurezza ai luoghi di lavoro in oggetto.

CANTIERI TEMPORANEI E MOBILI. Ai sensi dell’art. 17 del D. Min. Interno 21/08/2019, n. 127, la vigilanza presso i cantieri temporanei o mobili in area riservata, è effettuata dal personale dell’ufficio di vigilanza dell’Ufficio centrale ispettivo del Dipartimento dei Vigili del fuoco. Sono escluse dalla valutazione dei rischi e dalla conseguente redazione del DVR, nonché dall’ottemperanza di ogni ulteriore obbligo anche previsto dal Titolo IV (Cantieri temporanei e mobili) del D. Leg.vo 81/2008, le attività funzionali alle operazioni in interventi di soccorso che richiedano l’esecuzione anche di lavori individuati nell’Allegato X del medesimo D. Leg.vo 81/2008.
Tutte le attività in questione sono realizzate sotto la direzione tecnica di un responsabile operativo, direttamente designato dal datore di lavoro, in qualità di dirigente, come definito dall’art. 2 del D. Min. Interno 21/08/2019, n. 127 in commento.

 

 

Fonte: bollettino online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

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Sblocca cantieriIl Decreto Legge 32/2019 “Sblocca Cantieri” è intervenuto sul Testo Unico dell’Edilizia, modificando in modo rilevante il regime delle autorizzazioni per l’esecuzione di interventi in zona sismica.

Le novità introdotte dallo “Sblocca Cantieri”, che dovranno comunque essere confermate in sede di conversione del decreto legge, lasciano chiaramente emergere l’intento di semplificazione del legislatore, da attuare sia con apposite linee guida che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrà adottare d’intesa con la Conferenza Unificata, sia con l’intervento del legislatore Regionale, al quale viene in tal senso espressamente conferito il potere di legiferare in via esecutiva sul punto.

Coerentemente con ogni intervento di semplificazione, il decreto “Sblocca Cantieri” ha inteso responsabilizzare (ulteriormente) il tecnico: l’art. 93 d.p.r. 380/2001 è stato in tal senso modificato, introducendo espressamente l’obbligo di accompagnare i progetti con una dichiarazione asseverata in ordine:

    al rispetto delle norme tecniche per le costruzioni;
    alla coerenza tra il progetto esecutivo riguardante le strutture e quello architettonico;
    al rispetto delle eventuali prescrizioni sismiche contenute negli strumenti di pianificazione urbanistica.

Una tale asseverazione, che rappresenta un’assoluta novità, comporta una rilevante assunzione di responsabilità per il tecnico, giacchè – come si vedrà di seguito – la qualificazione che attribuisce all’intervento è dirimente ai fini dell’individuazione dell’autorizzazione cui rimane soggetto.

L’aspetto probabilmente più innovativo risiede comunque nel nuovo art. 94 bis: nel disciplinare le autorizzazioni necessarie per l’esecuzione di interventi in zona sismica, tale norma attribuisce rilevanza non solo al livello di sismicità della zona, ma anche alla tipologia di intervento da realizzare.

Nello specifico, il decreto “Sblocca Cantieri” introduce una classificazione degli interventi in base alla pubblica incolumità, suddividendoli in “rilevanti”, “di minore rilevanza” e “privi di rilevanza”.

In tal senso, rientrano nella categoria “A” di “interventi rilevanti rispetto alla pubblica incolumità”:

    gli interventi di adeguamento o miglioramento sismico di costruzioni esistenti nelle località sismiche ad alta sismicità (zona 1 e 2);
    le nuove costruzioni che (indipendentemente dalla zona ove ricadono n.d.r.), si discostino dalle usuali tipologie o che per la loro particolare complessità strutturale richiedano più articolate calcolazioni e verifiche;
    gli interventi relativi ad edifici di interesse strategico e alle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, nonché relativi agli edifici e alle opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un loro eventuale collasso;

L’esecuzione di tali interventi rimane soggetta a “preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico della regione, in conformità all’articolo 94” (art. 94 bis co. 3).

Rientrano invece nella categoria “B” degli interventi di “minore rilevanza”:

    Gli interventi di adeguamento o miglioramento sismico di costruzioni esistenti nelle località sismiche a media sismicità (Zona 3);
     le riparazioni e gli interventi locali sulle costruzioni esistenti (indipendentemente dalla zona ove insistono n.d.r.);
    le nuove costruzioni che non rientrano nella fattispecie di cui alla lettera a), n. 2;

Rientrano infine nella categoria “C” degli interventi “privi di rilevanza nei riguardi della pubblica incolumità” quelli che, per loro caratteristiche intrinseche e per destinazione d’uso, non costituiscono pericolo per la pubblica incolumità.

Gli interventi delle categorie “B” e “C” non rimangono soggetti ad autorizzazione preventiva e richiedono, eventualmente, il solo deposito del progetto: come si legge nel comma 4, l’autorizzazione preventiva non è necessaria per  “lavori relativi ad interventi di “minore rilevanza” o “privi di rilevanza” di al comma 1, lettera b) o lettera c)”. La stessa norma fa tuttavia salvo il potere per le Regioni di istituire controlli anche con modalità a campione.

Come si è anticipato, il decreto “Sblocca Cantieri”, per la sua completa attuazione, rinvia a successive Linee Guida ove verranno stabiliti i criteri per la qualificazione, sotto il profilo strutturale, degli interventi.

Nelle more, le Regioni sono espressamente titolate a potersi dotare di specifiche elencazioni per la classificazione degli interventi. Successivamente all’adozione delle linee guida, le Regioni adotteranno “specifiche elencazione di adeguamento delle stesse”.

L’attribuzione di un tale potere in capo alle Regioni risolve dunque l’annosa questione circa il loro potere di legiferare in tale particolare materia, che più volte è stato oggetto di discussione innanzi agli Organi di Giustizia.

Quel che comunque emerge evidente, soprattutto in questa fase “iniziale”, è il ruolo del tecnico e l’importanza della sua asseverazione circa la qualificazione degli interventi ai fini dell’individuazione dell’autorizzazione cui rimane soggetto: con tutte le prevedibili e gravi conseguenze circa la legittimità dell’intervento e le collegate responsabilità, anche di ordine penale.

In ultimo è opportuno rilevare come tale decreto lasci emergere l’intenzione del legislatore di prevedere alcune liberalizzazioni anche in relazione alle autorizzazioni sismiche. Come si legge nel comma 2 dell’art. 94 bis, le succitate linee guida dovranno individuare anche “le varianti di carattere non sostanziale per le quali non occorre il preavviso di cui all’articolo 93”, così lasciando emergere un (minimo) spazio di edilizia libera anche sotto il profilo sismico.

fonte: legal-team.it

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Con 17 milioni di case da riqualificare in Italia, l’edilizia è uno dei settori che presenta le maggiori criticità, ma che offre allo stesso tempo enormi potenzialità. Potrebbe infatti essere la soluzione dei problemi legati all’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni di CO2. E rilanciare un intero comparto.

Un’edilizia dall’approccio industriale, tecnologica, capace di ridurre gli sprechi, tesa all’efficienza energetica e alla circolarità delle materie impiegate. Un’edilizia che non concentra più tutte le operazioni in cantiere; anzi, che impiega nuovi metodi di costruzione quali la prefabbricazione e la modularità degli interventi. Capace di produrre in maniera più efficiente, riducendo tempi e costi di intervento.

È in questa direzione che si sta dirigendo l’intero comparto, soprattutto a livello internazionale. Ma anche nel nostro Paese non mancano gli esempi e le imprese già pronte per quella che viene definita “edilizia off-site”. Negli anni della crisi e della stagnazione del mercato, si è infatti sviluppato il concetto di fabbrica integrata, dove tutto - dalle materie prime, alla progettazione, al prodotto finale - viene ottimizzato e lavorato per lo più all’interno del sito produttivo, non più in cantiere. Un concetto alla base di aziende come Katerra, nata nel 2015 in California, che punta tutto sulla prefabbricazione, sulla modularità e soprattutto su tecnologia e robotica.

“L’edilizia va gradualmente integrata con la manifattura e con un’intensità tecnologica maggiore. Già oggi è possibile lavorare con processi e strumenti capaci di aumentare la produttività”, spiega Thomas Miorin, presidente di ReLab, società che lavora sui temi dell’innovazione della riqualificazione del patrimonio immobiliare. L’edilizia off-site riduce l’intensità delle lavorazioni in cantiere per localizzarla principalmente in fabbrica, consentendo una riorganizzazione di tecnologie e processi volta a una maggiore efficienza e qualità.  

UNA LEVA PER LA RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA  

È questa l’idea lanciata dall’ultima edizione di ReBuild, una sorta di laboratorio che fa ricerca sull’innovazione in edilizia: puntare sull’evoluzione del settore, attraverso anche la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente. “Gli interventi di riqualificazione di oggi avvengono dove il valore fondiario lo permette. Ciò comporta interventi a macchia di leopardo e non su larga scala, come invece avremmo bisogno in Italia”, continua Miorin. “Abbiamo calcolato che ci siano più di 17 milioni di immobili da riqualificare per ridurre le emissioni dell’80 per cento entro il 2050, come richiesto dall’Europa. Per fare questo dobbiamo ridurre tempi e costi e fare in modo che la riqualificazione diventi sostenibile, anche economicamente”. 
La riqualificazione, o retrofit, che abbraccia la digitalizzazione e la tecnologia. “I componenti vengono sviluppati ad hoc per gli edifici”, spiega Miorin. In fabbrica i moduli prefabbricati escono già pronti per essere collegati, e tramite un QR code è possibile conoscerne in ogni momento destinazione, provenienza, utilizzo. “In questo modo anche un solo operaio può ad esempio installare e collegare un bagno in un palazzo”.  

L’ITALIA? È GIÀ PRONTA  

Se da un lato parte del patrimonio immobiliare italiano risulta energivoro, vetusto, inquinante, dall’altro esiste tutto un tessuto di medie e grandi imprese che già lavorano nell’edilizia off-site, in molti casi con grossi gruppi esteri. È il caso della bresciana WoodBeton, capace di produrre 2mila camere l’anno per gli hotel della catena Moxy, fondata da IKEA e Marriot. Il primo esempio di hotel prefabbricato è nelle vicinanze dell’aeroporto di Malpensa. “L’hotel potrebbe addirittura essere smontato interamente e portato da un’altra parte” continua Miorin. Oltre alle elevate prestazioni dal punto di vista ambientale ed energetico dell’edificio in sé, si è calcolata una riduzione importantissima nel trasporto di uomini e mezzi, con una conseguente riduzione del traffico e delle emissioni”. L’edilizia così concepita “è più efficiente, sostenibile, capace di ridurre allo stesso tempo i tempi di consegna, i costi e gli sprechi. E capace, probabilmente, di rilanciare un settore che da troppo tempo ha a che fare con la parola crisi”.

 

fonte: lastampa.it

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doka concorsoCon lufficializzazione delle nominations per le due categorie in gara e la definizione della giuria il nostro concorso La Forma della Qualità - Doka Italia e i cantieri italiani entra nel vivo.

Finalmente sono state definite le nominations ufficiali per l’edizione 2015 del concorso “La Forma della Qualità - Doka Italia e i cantieri italiani”.

I criteri di selezione, che hanno condotto alla scelta dei cantieri, sono stati scelti tra quelli che Doka da sempre considera fondamentali, in Italia e nel mondo: sicurezza, qualità e innovazione. Due, poi, i requisiti preliminari: che il cantiere fosse stato attivo nel 2015 e che l’impresa esecutrice avesse utilizzato soluzioni provvisionali Doka.

Dall’intersezione di questi criteri di prequalifica sono emersi 19cantieri, per altrettante imprese, tutte PMI.

Una giuria di professionisti del cantiere

In occasione della pubblicazione delle nominations èstata ufficializzata anche la Giuria del Concorso, composta da professionisti ed esperti di cantiere. Oltre alle figure interne a Doka Italia, come il direttore generale, Marco Falcone, il direttore vendite, Massimo Maffezzoli e il direttore tecnico, Massimiliano Guelfi, in giuria figurano lIng. Diego Ceccherelli socio fondatore e direttore tecnico della societàPro.Iter srl, progettista, direttore lavori e coordinatore sicurezza di infrastrutture di trasporto di primaria importanza, lArch Donato Bertoncelli della società Gestione Progetti srl, coordinatore della sicurezza per i cantieri di Citylife Milano, Livia Randaccio, direttrice editoriale delle riviste Imprese Edili e Il Nuovo Cantieree Claudio Capocelli, direttore editoriale della rivista Strade & Autostrade.

La giuria si riuniràa fine novembre per individuare i cantieri vincenti e designare eventuali menzioni speciali, sulla base della valutazione di una serie di documentazioni tecniche che le imprese scelte avranno fornito alla segreteria organizzativa di Doka.

19 nominations, 19 imprese che costruiscono lItalia

Le nominations 2015 sono state suddivise in due categorie tipologiche, per ognuna delle quali verranno premiati tre cantieri.

Per la prima categoria Infrastrutturesono stati scelti sei cantieri, con diffusione geografica in tutta Italia, che elenchiamo qui di seguito secondo lordine alfabetico delle imprese esecutrici:

  I.COS. LOMBARDIA Srl. - Collegamento stradale Sassari/Olbia - Olbia

  OBEROSLER CAV.PIETRO Srl - COCIV - Alta VelocitàFerroviaria - Terzo Valico dei Giovi - Serravalle Scrivia (AL)

  PETRA COSTRUZIONI Srl - TEEM  - Tangenziale Esterna Milanese - Lotto B - Melzo (Mi)

  PETRACE SOCIETA' CONSORTILE ARL - Ponte sul fiume Petrace - Gioia Tauro (RC)

  PORTO DI SIRACUSA SCARL - Porto grande di Siracusa - Siracusa

  PROGETTO COSTRUZIONI Srl - Opere ferroviarie - Pieve Emanuele (MI), Borgarello e Pavia

Per la seconda categoria, denominata  Altre strutturesono stati inseriti in nomination tredici cantieri, anchessi con una diffusione geografica che copre tutto il nostro Paese, con tipologie di edifici variegata, dalle strutture dei Padiglioni di EXPO2015 a strutture private e pubbliche di vario tipo e dimensione. Ecco lelenco:

  BETTIOL Srl. - Caserma Vigili del fuoco - Versciaco (BZ)

  COSTRUZIONI GENERALI GILARDI - EXPO - Padiglione Germania - Rho Fiera (MI)

  EDILCOSTRUZIONI GROUP Srl. - Biblioteca - Pisa

  EDILTECNO Srl - Centro Residenziale - Arese (MI)

  FABER COSTRUZIONI Srl - Centro Commerciale  - Bologna

  G.R. COSTRUZIONI Srl - Locale Strong Wall - Progetto L.E.D.A. - Enna

  IMPRESA EDILE VOLCAN Srl  Terme di Pozza di Fassa (TN)

  LE RESIDENZE SCARL - Residenze universitarie Campus Fisciano - Salerno

  REDAELLI COSTRUZIONI S.p.A. - EXPO - Padiglione Austria - Rho Fiera (MI)

  RICCA COSTRUZIONI S.p.A. - Nuova Sede Lavazza - Torino

  S.C.S. COSTRUZIONI EDILI Srl. - Massa Sismica Messina - Messina

  VOLCAN Srl - Polo Tecnologico - Bolzano

  UNIONBAU Srl - Caserma Lugramani Brunico (BZ)

Tutti gli aggiornamenti relativi al Concorso La forma della qualità sono disponibili sul sito internet e sulla pagina Facebook di Doka Italia, dove è anche possibile votare il cantiere preferito, cliccando Mi pace sul relativo post.

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