Rendere più efficienti gli impianti solari termodinamici, grazie a tubi ricevitori con nuovi rivestimenti capaci di limitare al massimo le perdite di calore a temperature molto elevate, mediante l’utilizzo di metalli come rame, alluminio, argento e oro. Questo è l’obiettivo del nuovo brevetto ENEA sviluppato dai ricercatori del Centro di Portici (Napoli).

Impianti solari

“I tubi ricevitori di nuova generazione dovranno operare in vuoto, cioè limitando le perdite di calore e proteggendo i rivestimenti dagli agenti atmosferici, e a temperature quanto più alte possibili per aumentare la resa del ciclo di conversione dell’energia”, spiega Salvatore Esposito del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell’ENEA.

Le più alte temperature d’esercizio consentiranno, inoltre, di realizzare un sistema compatto e più efficiente di accumulo diretto del calore in grado di garantire la continuità di servizio anche di notte o con cielo nuvoloso.
“Per migliorare le prestazioni del rivestimento solare ad una temperatura di 550 °C o più elevata, il nostro brevetto propone di utilizzare i metalli con le più basse dispersioni termiche come rame, alluminio, argento e oro inserendoli, in una struttura multistrato che consente di superare i problemi di instabilità di questi metalli alle alte temperature”, conclude Esposito.

L’impiego di questa innovativa struttura multistrato permetterà inoltre di poter operare anche in aria a temperature più basse (300 °C), con la possibilità di realizzare ricevitori più economici da impiegare negli impianti solari termici.

Grazie a quest’ultima caratteristica, si potrà produrre calore a costi più competitivi da utilizzare sia per alimentare alcuni processi delle filiere industriali, come ad esempio nei settori farmaceutico, alimentare e tessile, sia negli impieghi domestici per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici.

 

Fonte: ENEA

Energia solare ENEA

Il futuro del solare termodinamico in Italia parte dalla Sicilia, là dove è “idealmente” nato con gli specchi ustori del siracusano Archimede. Grazie all’alleanza tra ENEA e l’industria italiana, infatti, a breve sarà inaugurato a Partanna (Trapani) il primo impianto realizzato in Italia che integra solare a concentrazione con il fotovoltaico ed è già in cantiere un altro da realizzarsi a Trapani nella Piana di Misiliscemi. Nei due progetti ENEA ha il ruolo di supervisore tecnico, le aziende italiane SOL.IN.PAR. srl e Stromboli Solar srl sono i committenti e FATA spa del gruppo Danieli costruisce gli impianti.

“Questi due progetti dimostrano che in Italia esiste una realtà industriale che sta investendo sulla tecnologia del solare termodinamico con iniziative concrete nonostante i vincoli burocratici e normativi”, sottolinea Giorgio Graditi, direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili di ENEA. “In questi due impianti ENEA è stata coinvolta per svolgere diverse attività, dalla supervisione della progettazione, della realizzazione e dell’avviamento, alla verifica delle performance, fino all’integrazione dell’impianto solare a concentrazione con la tecnologia fotovoltaica”, prosegue Graditi.

L’impianto di Partanna ha una potenza installata di 4,26 MWe ed è in grado di produrre energia elettrica per oltre 1.400 famiglie (circa il 30% della popolazione del territorio comunale, con utenze domestiche da 3 kW). “Prevediamo di raggiungere una capacità di accumulo di energia termica pari a 180MWht, che equivalgono a circa 15 ore di funzionamento dell’impianto a pieno carico, anche in assenza della radiazione solare”, spiega Graditi.

L’integrazione di sistemi di accumulo di energia termica rappresenta un aspetto rilevante, poiché consente di poter disporre di energia termica convertibile in elettrica e, quindi, di programmare la produzione per soddisfare la domanda di energia. In questo modo è possibile disaccoppiare la raccolta dell’energia solare - che dipende dal ciclo giorno-notte e dalle condizioni meteo - dalla produzione di elettricità, legata invece alla richiesta da parte degli utilizzatori. A Partanna l’area complessiva del campo solare è di 83 mila m2 (circa 10 campi da calcio), dove sono installati 126 collettori solari lineari tipo Fresnel disposti in 9 loop[1], in grado di focalizzare i raggi solari su di un tubo ricevitore; al suo interno scorre una miscela di sali fusi (principalmente nitrati di potassio e di sodio) a basso costo, non infiammabili, innocui per l’ambiente (in caso di perdite del circuito, di facile rimozione perché solidificano rapidamente), che viene utilizzata sia come fluido termovettore, sia come mezzo di accumulo di energia termica a una temperatura stabile di circa 550° C. Il fluido riscaldato nel ricevitore solare si accumula nel serbatoio[2] caldo, quindi entra nel generatore di vapore dove cede la sua energia e si scarica nel serbatoio freddo e da qui ritorna al ricevitore solare. Il vapore così prodotto viene inviato a un gruppo di generazione, turbina a vapore/alternatore, di potenza pari a 4,26 MWe. L’impianto è completato da una caldaia di primo avviamento alimentata con GNL - circa 47 t stoccate in un serbatoio criogenico - per garantire il mantenimento della temperatura dei sali fusi al di sopra di quella di congelamento, soprattutto nei periodi invernali e nella fase di riempimento iniziale dei serbatoi.

Oltre ai due impianti in Sicilia, in Italia ci sono altre iniziative nel campo del solare termodinamico: a partire dal 2019, questa tecnologia è tra le tematiche strategiche della Ricerca di Sistema Elettrico, il programma triennale di ricerca sulle nuove tecnologie energetiche finanziato del Ministero dello Sviluppo Economico. In questo contesto ENEA ha presentato un piano triennale di ricerca sui principali componenti degli impianti solari a concentrazione, che prevede lo studio di nuovi fluidi termovettori, lo sviluppo di innovativi materiali di rivestimento superficiale per tubi ricevitori e la realizzazione di sistemi di accumulo termico avanzati. Inoltre, entro il 2021 sarà realizzata presso il Centro Ricerche ENEA Casaccia (Roma) una piattaforma sperimentale per la caratterizzazione di componenti per la fornitura di calore industriale a media e alta temperatura. “Il mercato del calore di processo può rivelarsi un efficace strumento di promozione del solare termodinamico: in questo settore la competizione con le altre tecnologie energetiche rinnovabili è meno forte e vengono ampliate significativamente le applicazioni che permetterebbero di innescare il circuito virtuoso dell’economia di scala, anche nel breve-medio periodo”, sottolinea Giorgio Graditi. Il calore a media/alta temperatura prodotto da un impianto solare a concentrazione potrebbe essere utilizzato per alimentare, ad esempio, alcuni processi nell’industria farmaceutica, alimentare e tessile, ma anche per produrre combustibili ‘green’ e idrogeno da biomasse e acqua (elettrolisi). “Il consumo energetico dell’industria rappresenta circa il 32% di tutta l’energia globalmente richiesta e, di questa quota, solo il 26% è attribuibile ai consumi elettrici, mentre il restante 74% è riferibile a consumi di energia termica, che potrebbero essere soddisfatti da impianti solari a concentrazione integrati nel processo industriale”, conclude Graditi.

Nei prossimi decenni l’International Energy Agency prevede un sostanziale incremento della quota di energia prodotta da solare termodinamico, che dovrebbe coprire oltre il 10% del fabbisogno globale di energia primaria al 2050. Puntare al miglioramento delle capacità di accumulo dell’energia termica dei sistemi sarà fondamentale per attirare ulteriori investimenti.

Mentre in Italia gli impianti di grande taglia (superiori a 20-50 MW) sono di difficile realizzazione a causa di condizioni geografiche specifiche e di vincoli autorizzativi, a livello mondiale i Paesi in cui questa tecnologia ha trovato maggiore sviluppo applicativo sono la Spagna e gli Stati Uniti, che guidano la classifica con la maggiore potenza installata e in esercizio, rispettivamente con 2,3 GW e 1,8 GW; seguono Cina, Marocco e Sud Africa. Un’ulteriore spinta allo sviluppo di questa tecnologia viene anche da Emirati Arabi Uniti e India, Paesi in prima linea con nuovi impianti in costruzione da 700 MW e 290 MW.

 

Fonte: ENEA

L'Agenzia delle Entrate, nell'interpello 499/2020, spiega che la realizzazione di un lastrico solare ad uso esclusivo di un solo condomino è considerabile intervento trainante ai fine della detrazione fiscale se rispetta alcune condizioni.

FotovoltaicoIl caso in esame riguarda la richiesta di realizzazione di un intervento di isolamento termico del lastrico solare e l'installazione di un impianto solare fotovoltaico. Per la realizzazione dei suddetti interventi il condomino avrebbe chiesto autorizzazione all'assemblea condominiale e sostenuto l'intera spesa. Per tale motivo il condomino si è rivolto all'Agenzia delle entrate per sapere se egli avesse diritto alla detrazione del 110% su tutta la spesa pagata, a chi intestare le fatture e se potesse optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.
L'Agenzia ha dunque ricordato che l'uso esclusivo da parte di un condomino del lastrico solare o di una parte di esso, comporta da parte di questi il carico di un terzo delle spese di riparazione. Nel caso in esame avendo deciso di sostenere per intero le spese del lastrico, l'Agenzia ha affermato che è possibile fruire del Superbonus per il totale delle spese. Considerando comunque che la spesa massima sulla quale va calcolata la detrazione non deve essere superiore a 380 mila euro.
Per quanto concerne invece la realizzazione dell'impianto fotovoltaico, la detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 48mila euro.
Tuttavia per accedere alla detrazione fiscale devono essere rispettate alcune condizioni. L'intervento infatti deve interessare più del 25% della superficie disperdente lorda dell'intero edificio e assicurare il miglioramento di almeno due classi energetiche dell'intero edificio.
L'agenzia per quanto riguarda le fatture e i bonifici relativi all’isolamento del lastrico solare, afferma che queste devono essere intestate al condominio, in quanto interventi effettuati su parti comuni. Invece, per le spese relative all'installazione dell'impianto fotovoltaico, queste saranno intestate direttamente al condomino.
L'agenzia conclude affermando che il condomino può decidere di usufruire della detrazione tramite sconto in fattura o della cessione del credito, per entrambe le tipologie di intervento.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Valore Energia

Sei titolare di un impresa oppure un libero professionista? Scopri in quali casi puoi beneficare del Superbonus 110% grazie a Valore Energia.

Sono in molti ad aver atteso con ansia l’approvazione degli Ecobonus 110 % contenuti nel DL Rilancio. Grazie all’approvazione di queste ingenti detrazioni fiscali finalmente è possibile dare il via ai lavori di riqualificazione energetica. Lavori che da molto tempo oramai in diversi di voi avevano in programma di fare.
Anche gli imprenditori ed i liberi professionisti attendevano con ansia l’approvazione di queste misure di rilancio per l’edilizia e per il settore della riqualificazione energetica. Tuttavia, nelle liste dei beneficiari degli Ecobonus sembrano non rientrare imprenditori e titolari di una partita Iva.
“Ma quindi è possibile usufruire del superbonus anche per imprese e partite iva?”
Se ad una lettura superficiale e poco approfondita del testo del Decreto Rilancio sembrerebbe che gli Ecobonus per imprese e partite IVA non sarebbero previsti, ad una lettura più attenta, integrata anche dai vari interventi dell’Agenzia delle Entrate e della Corte di Cassazione, emerge in realtà che in alcuni casi per le imprese e le P. IVA è possibile fruire degli ecobonus.
Cerchiamo quindi di spiegare approfonditamente questa questione.

I beneficiari degli ecobonus 110%
Prima di scoprire se gli ecobonus sono usufruibili anche da imprese e P.Iva, facciamo un breve riassunto della situazione che riguarda i beneficiari di queste misure.
Come si può evincere dal testo del decreto infatti la super detrazione è destinata ai seguenti beneficiari:
• i condomini;
• le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su unità immobiliari;
• gli Istituti autonomi case popolari (IACP);
• le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci.
Sembrerebbe quindi che gli esercenti attività di impresa, arti e professioni siano esclusi dall’ agevolazione. Tuttavia è possibile un’eccezione che riguarda il caso in cui sia il condominio stesso a fare i lavori.

Ecobonus per imprese e partite IVA
La formulazione del testo del DL Rilancio non prevede alcuna restrizione per i condomini. Questo significa che le imprese o i liberi professionisti la cui attività ha sede in un immobile che si trova all’interno di un condominio possono usufruire degli ecobonus 110%.
Facciamo un esempio pratico: Il signor Mario Rossi ha un ufficio al piano terra di un condominio in cui svolge la sua attività. Il condominio in cui si trova l’ufficio del signor Mario Rossi decide di intraprendere i lavori per installare il cappotto termico (oppure gli altri interventi trainanti). In questo caso il signor Mario può quindi decidere di sostenere degli interventi “trainati” all’interno del suo immobile e beneficare della detrazione degli ecobonus 110 %.
Il discorso appena affrontato quindi non si può applicare nel caso in cui l’impresa si trovi in un’intera palazzina adibita alla propria attività. Questo perché l’agevolazione scatta solo se l’immobile si configura come abitazione principale.

Le risoluzioni dell’ Agenzia delle Entrate sugli Ecobonus
E’ stata infatti la stessa AdE, tramite la risoluzione 303/2008 a limitare l’applicabilità dell’agevolazione escludendo le società di costruzione e ristrutturazione edilizia che avessero eseguito interventi di efficientamento energetico.
Con la Risoluzione 340/2008 invece, sempre l’AdE, aveva negato il riconoscimento del beneficio per gli interventi realizzati da società esercenti attività di pura locazione su immobili destinati alla locazione abitativa.
 Questo perché il DL Rilancio avrebbe voluto “promuovere il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici esistenti attraverso un beneficio da riferire esclusivamente agli utilizzatori degli immobili oggetto degli interventi e non anche ai soggetti che ne fanno commercio”.

L’intervento della Corte Suprema di Cassazione
Tuttavia, non molto tempo fa, è intervenuta la Corte Suprema di Cassazione con una serie di sentenze di parere diverso da quello dell’Agenzia delle Entrate.
Tramite queste sentenze ha stabilito che lo scopo della legge è comunque quello di incentivare gli interventi di miglioramento energetico dell’intero patrimonio immobiliare nazionale. Tali interventi infatti possono, sempre secondo la Corte Suprema, tutelare l’interesse pubblico a un generalizzato risparmio energetico.
Infatti, la Corte ha osservato che la distinzione tra “immobili strumentali”, “immobili merce” e “immobili patrimonio” incide solo sul piano contabile e fiscale e non propone alcuna distinzione oggettiva in riferimento agli immobili agevolabili.

Conclusioni
La sentenza della Corte Suprema rappresenta quindi un importante passo avanti in materia degli ecobonus 110%. Tanto che la Agenzia delle Entrate ha dovuto ampliare la platea dei beneficiari allineandosi a quanto stabilito dalla Corte suprema.
 In particolare nella Risoluzione n. 34/E del 25 giugno 2020 dell’Agenzia delle Entrate si ammette la possibilità di detrarre con Ecobonus e Sismabonus anche le spese per interventi di risparmio energetico o di messa in sicurezza sismica effettuati su:
• Gli immobili merce delle imprese di costruzione e ristrutturazione immobiliare
• Gli immobili locati a terzi da parte di società immobiliari.

Valore Energia
Valore Energia è al fianco delle aziende
Valore Energia ha creduto fin da subito, ancor prima dei grandi gruppi, nelle possibilità offerte dagli Ecobonu 110% come lo sconto in fattura e la cessione del credito. Al centro del nostro business infatti ci sono le persone come te! La nostra mission deve quindi essere rivolta anche alla soddisfazione dei clienti che siamo certi di garantire tramite i nostri servizi.
Per questo abbiamo sviluppato un modello di vendita innovativo basato sulla possibilità di utilizzare i contributi per abbassare il costo degli investimenti. Un modello innovativo che ci ha anche permesso di crescere con importanti risultati garantendo un'operatività capillare su tutta Italia.

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Pubblicato in Comunicati stampa

Abbatti i costi di riqualificazione energetica grazie a Valore Energia

Valore Energia
Grazie alla cessione del credito ed allo sconto in fattura previsto dal nuovo Ecobonus 110%, Valore Energia è in grado di abbattere i tuoi costi per l'efficientamento energetico.
I mesi di marzo ed aprile del 2020 sono stati duri per tutti i settori produttivi, anche per quello legato all’efficientamento energetico degli edifici.
L’emergenza coronavirus ha praticamente paralizzato quasi tutte le attività dell’economia italiana, costringendo il governo ad approvare misure di lockdown.
Ma dopo ogni periodo di crisi di solito si aprono delle nuove opportunità. Opportunità che nel nostro settore sono legate all’approvazione degli ecobonus del 110% che potrebbero, grazie allo sconto in fattura ed alla cessione del credito, in alcuni casi, permettere anche di realizzare i lavori di efficientamento energetico praticamente gratis.
Questo ecobonus è quindi un'occasione unica per abbattere i costi di questi interventi come noi di Valore Energia sappiamo benissimo visto che siamo specializzati proprio in questi servizi al contribuente!
In questo articolo quindi proviamo a fare il punto su questi nuovi ecobonus cercando di illustrare al meglio il nostro servizio. Continua a leggere per scoprire di più!

Validità delle detrazioni fiscali per gli interventi di efficientamento energetico
Le misure previste a sostegno dell’edilizia e del settore dell’efficientamento energetico saranno valide a partire dal 1°luglio 2020 e si potranno fino al 31 dicembre 2021. Se avete già iniziato questo tipo di lavori prima del lockdown non temete: a fare fede sarà infatti la data della fattura con la quale salderete questi lavori. Basterà quindi saldarla dopo il 1° luglio 2020.

Le novità principali dell’ecobonus
Le novità principali di questa misura di sostegno all’economia riguardano soprattutto l’ammontare dei contributi, gli interventi che ne possono usufruire ed i requisiti necessari ad essi. Cerchiamo di fare il punto qui di seguito.
1. L’aliquota della detrazione fiscale è del 110%; questo in pratica significa sarà possibile realizzare i lavori gratis!
2. Le modalità con cui sarà possibile riscuotere gli incentivi: sconto in fattura e cessione del credito d’imposta.
3. Gli interventi che potranno usufruire di queste detrazioni sono di più rispetto alle precedenti detrazioni fiscali.
4. Per quanto riguarda i requisiti di questi interventi è necessario che questi assicurino il miglioramento di 2 almeno classi energetiche attestate con APE salvo casi particolari. Inoltre l'intervento che effettuerete dovrà essere sempre abbinato ad interventi di rifacimento o sostituzione impianti termici invernali o raffrescamento.
Le novità previste, ovviamente non si fermano qui. Quello che abbiamo scritto fino a questo momento è solamente un breve riassunto delle novità principali previste dal DL Rilancio. Per conoscerle più in dettaglio ti invitiamo a consultare il nostro sito web valorenergia.it

A quanto ammontano questi incentivi del 110%?
Le agevolazioni previste per gli interventi prevedono una spesa massima di:

•    30.000 Euro: per gli interventi di sostituzione impianti climatizzazione delle parti comuni degli edifici, di edifici familiari: pompe di calore, sistemi ibridi, scaldaacqua a pompa di calore, sistemi geotermici, sistemi di accumulo;
•    60.000 Euro: per gli interventi di isolamento termico;
•    48.000 Euro: per gli interventi sul fotovoltaico o sistemi di accumulo;

Valore Energia: una garanzia per lo sconto in fattura e la cessione del credito di imposta
Abbattere i costi di riqualificazione energetica è quindi possibile oggi grazie agli ecobonus 110% che prevedono due modalità di riscossione del bonus estremamente vantaggiose: la cessione del credito di imposta e lo sconto in fattura.
Ma come funzionano queste due modalità di riscossione del bonus?
Il contribuente che effettuerà gli interventi di efficientamento energetico avrà la possibilità di riscuotere il bonus direttamente sotto forma di sconto in fattura.
Ad esempio, nel nostro caso, una volta terminati i lavori di efficientamento energetico, normalmente averemo emesso una fattura con l’ammontare della cifra da pagare per i lavori sostenuti. Ma grazie allo sconto in fattura previsto da queste misure di sostegno, a questa fattura sarà applicato un sconto che coprirà la totalità dei costi sostenuti. E’ per questo motivo che rivolgendovi a Valore Energia potrete realizzare i lavori di efficientamento energetico praticamente gratis!
Applicando questo sconto sostanzialmente acquisiremo il vostro credito di imposta. Saremo quindi noi a dover poi recuperare questo credito!
Quindi, oltre a non spendere niente per i vostri lavori di efficientamento energetico, non dovrete nemmeno preoccuparvi di come riscuotere questo bonus.  Penseremo a tutto noi evitandoti di perderti nelle sabbie mobili della burocrazia italiana.

Valore Energia: una garanzia di risparmio
Valore Energia ha creduto fin da subito, ancor prima dei grandi gruppi, nelle possibilità offerto dallo sconto in fattura e cessione del credito. Al centro del nostro business infatti ci sono le persone come te! La nostra mission deve quindi essere rivolta anche alla soddisfazione dei clienti che siamo certi di garantire tramite i nostri servizi.
Per questo abbiamo sviluppato un modello di vendita innovativo basato sulla possibilità di utilizzare i contributi per abbassare il costo degli investimenti. Un modello innovativo che ci ha anche permesso di crescere con importanti risultati garantendo un'operatività capillare su tutta Italia.

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Valore Energia

Casa incentiviUna sintesi operativa di tutte le novità apportate al meccanismo del c.d. “Superbonus” per gli interventi finalizzati al risparmio energetico e consolidamento antisismico, in corso di approvazione dal Parlamento in fase di conversione in legge del D.L. 34/2020.

È in corso di approvazione in Parlamento la conversione in legge del c.d. “Decreto Rilancio”, il D.L. 19/05/2020, n. 34, che - tra i tanti interventi - ha introdotto il c.d. “Superbonus” con le detrazioni potenziate al 110% sugli interventi finalizzati al risparmio energetico e al consolidamento antisismico, regolati dagli artt. 119 e 121 del D.L. 34/2020.

Dopo settimane di valutazioni e trattative, è emerso un testo che potrebbe essere quello che sarà portato alla conversione in legge (vedi allegato a questo articolo, che comprende anche il testo degli articoli in questione coordinato con le modifiche). Di seguito una sintesi delle modifiche introdotte, mentre per una Scheda tematica completa sulle agevolazioni in questione, come delineate dalla versione originale dei menzionati artt. 119 e 121 del D.L. 34/2020 (tutt’ora vigente alla data di redazione di questo articolo), vedi Superbonus risparmio energetico e consolidamento antisismico.

Si tratta comunque di indicazioni non definitive, e suscettibili di ulteriori modifiche.

UNITÀ IMMOBILIARI AUTONOME E INTERVENTI SULL’INVOLUCRO - Estensione esplicita degli interventi di tipologia 1 (Isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali oppure inclinate) a edifici unifamiliari nonché unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno
Gli interventi in questione appaiono conseguentemente esclusi sulle singole unità immobiliari in edifici che non rispondano alle caratteristiche indicate.

NUOVI MASSIMALI INTERVENTI SULL’INVOLUCRO - Rimodulazione dei massimali per interventi di tipologia 1 (Isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali oppure inclinate) come segue:
- 50.000 Euro per edifici unifamiliari e unità immobiliari autonome
- 40.000 Euro moltiplicato il numero delle unità immobiliari dell’edificio per edifici fino a 8 u.i.
- 30.000 Euro moltiplicato il numero delle unità immobiliari dell’edificio per edifici con più di 8 u.i.

COLLETTORI SOLARI - Estensione degli interventi di tipologia 2 (Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti sulle parti comuni degli edifici) anche ai collettori solari, nonché alla sostituzione della canna fumaria esistente con sistemi multipli o collettivi nuovi.

NUOVI MASSIMALI INTERVENTI IMPIANTISTICI - Rimodulazione dei massimali per interventi di tipologia 2 (Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti sulle parti comuni degli edifici) come segue:
- 20.000 Euro moltiplicato il numero delle unità immobiliari dell’edificio per edifici fino a 8 u.i.
- 15.000 Euro moltiplicato il numero delle unità immobiliari dell’edificio per edifici con più di 8 u.i.

UNITÀ IMMOBILIARI AUTONOME E INTERVENTI IMPIANTISTICI - Estensione esplicita degli interventi di tipologia 3 (Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti in edifici unifamiliari) a unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno
Gli interventi in questione appaiono conseguentemente esclusi sulle singole unità immobiliari in edifici che non rispondano alle caratteristiche indicate.

IMPIANTI A BIOMASSA - Estensione degli interventi di tipologia 3 (Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti in edifici unifamiliari) anche ai collettori solari, nonché a impianti a biomassa con classe di qualità 5 stelle ai sensi del D.M. 186/2017 (ma solo in caso di sostituzione di preesistente impianto a biomassa).

EDIFICI VINCOLATI - Disposizione che per gli edifici vincolati, nei quali sia impossibile la realizzazione delle tre tipologie di interventi di cui al c.d. “Superbonus” per via di regolamenti edilizi, urbanistici o ambientali, sono comunque agevolati al 110% tutti gli altri interventi rientranti nel c.d. “Ecobonus” (vedi Le detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico (c.d. “Ecobonus”)).

DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE - Esplicita ammissione all’agevolazione anche degli interventi di demolizione e ricostruzione, entro i limiti previsti per ciascuna tipologia di intervento.

SISTEMI DI MONITORAGGIO STRUTTURALE - Estensione del Sismabonus potenziato anche alla realizzazione di sistemi di monitoraggio strutturale a fini antisismici, se eseguiti congiuntamente all’intervento di consolidamento vero e proprio.

ASSOCIAZIONI NON LUCRATIVE - Estensione dell’ambito soggettivo di applicazione alle associazioni non lucrative.

LIMITI PER LE PERSONE FISICHE - Limite alla fruizione per le persone fisiche a due unità immobiliari autonome (nessun limite per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici). Scompare, di converso, il limite della destinazione ad abitazione principale dell'edificio unifamiliare o dell'unità immobiliare autonomma per gli interventi impiantistici.

PREZZARI - Previsione di emanazione di specifici prezzari ai fini della necessaria attestazione di “congruità” delle spese che il tecnico deve rilasciare al termina dei lavori. Nelle more, si fa riferimento ai prezzari regionali delle opere pubbliche, ai listini delle Camere di commercio oppure ai prezzi correnti di mercato.

ESCLUSIONE DI DETERMINATE CATEGORIE CATASTALI - Esclusione dal bonus delle unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali:
- A/1 - Abitazioni di tipo signorile
- A/8 - Abitazioni in ville
- A/9 - Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici

SCONTO IN FATTURA - Con riferimento allo sconto in fattura, precisazione che il credito di imposta spettante al fornitore è pari alla detrazione originariamente spettante al beneficiario, indipendentemente dal livello dello sconto applicato. Ciò al fine di tenere conto del fatto che le detrazioni hanno una aliquota pari al 110% della spesa, mentre lo sconto non può ovviamente essere superiore all’intero importo della spesa sostenuta.

PLURALITÀ DI FORNITORI - Con riferimento allo sconto in fattura, precisazione che tale sconto può essere operato anche da una pluralità di fornitori che abbiano concorso all’effettuazione degli interventi che danno titolo alla detrazione.


Nota a cura di Dino de Paolis
Direttore Bollettino di Legislazione Tecnica

Pubblicato in Normativa

FotovoltaicoLa realizzazione di un pergolato di modeste dimensioni sul quale installare un impianto fotovoltaico rientra nell’attività edilizia libera.

Nel caso di specie il ricorrente aveva depositato una SCIA per la realizzazione sul lastrico solare di un pergolato che il Comune aveva respinto vietandone la costruzione. In particolare si trattava di un’opera aperta sui lati, costituita da quattro pilastrini in legno lamellare appoggiati sul terrazzo e sormontati da piccole travi, sempre in legno lamellare, su cui era destinato ad essere installato un impianto fotovoltaico di modeste dimensioni finalizzato a produrre energia elettrica per uso domestico a servizio esclusivo dell’abitazione del ricorrente.

Il TAR Puglia-Bari con la sentenza 23/04/2020, n. 531, ha accolto il ricorso ritenendo che il pergolato sul quale installare pannelli fotovoltaici per la produzione di energia rientra nel concetto di pertinenza urbanistica per la quale non è richiesto il permesso di costruire, essendo riconducibile al concetto di attività edilizia libera di cui all’art. 6 del D.P.R. 380/2001.

Tale affermazione trova conferma, secondo i giudici, nella precedente giurisprudenza amministrativa e, da ultimo, nelle disposizioni del D. Leg.vo 25/11/2016, n. 222 che, introducendo la lettera e-quater al comma 1 dell’art. 6, D.P.R. 380/2001, ha stabilito che sono eseguiti senza alcun titolo abilitativo gli interventi relativi i pannelli solari, fotovoltaici, a servizio degli edifici, da realizzare al di fuori della zona A (centri storici) di cui al decreto del Ministro per i lavori pubblici 02/04/1968, n. 1444.

Al riguardo si ricorda che le principali opere che possono essere realizzate in regime di attività edilizia libera, nel rispetto delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e di tutte le normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia (in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica, di tutela dal rischio idrogeologico, delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.Lgs. n. 42 del 2004) sono elencate nel D. Min. Infrastrutture e Trasp. 02/03/2018.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

Pubblicato in Normativa

Enea termodinamicaENEA ha inaugurato in Marocco un nuovo sistema di accumulo termico che consentirà all’impianto solare termodinamico di continuare a produrre energia elettrica anche in assenza di radiazione solare. Una volta collegato alla rete locale di energia, l’impianto accoppiato al sistema di accumulo sarà in grado di garantire agli utenti finali un approvvigionamento di elettricità affidabile, stabile e pulito - senza alcun ricorso alle fonti fossili - per ulteriori quattro ore, in particolare nel tardo pomeriggio quando è previsto il picco di domanda di energia.

L’impianto è stato realizzato all’interno del ‘Green Energy Park’ di Ben Guerir, in un’area desertica a 80 km da Marrakech, nell’ambito del progetto europeo ORC-PLUS (Organic Rankine Cycle – Prototype Link to Unit Storage), coordinato da ENEA, che ha coinvolto altri tre enti di ricerca - il marocchino IRESEN, il tedesco Fraunhofer Institute e lo spagnolo CIC EnergiGUNE - e tre imprese - le italiane Soltigua e Enerray (Gruppo Maccaferri) e la francese Euronovia.
L’innovativo sistema, specializzato per impianti a concentrazione solare da 1-5MW, è in grado di accumulare fino a 19 MWh termici ed è composto da un serbatoio alto 13 metri e largo 4 riempito con circa 450 tonnellate di magnetite, un materiale molto economico e facilmente reperibile, che permetterà all’impianto solare a concentrazione di garantire la piena potenza di produzione di elettricità (1 MW) per circa 4 ore.

“Grazie a questo sistema di accumulo e alle innovazioni introdotte nel campo solare abbiamo raggiunto nuovi traguardi che potrebbero incentivare la diffusione della tecnologia del solare termodinamico, come l’aumento medio annuo di produzione di energia elettrica (fino al 40%) e, soprattutto, la riduzione del costo complessivo di realizzazione di questo tipo di impianti (-30%). A livello ambientale, invece, è stato azzerato il consumo di acqua che serviva al ciclo di condensazione del power block e impiegato un fluido termovettore a basso impatto ambientale ricavato dal riciclo di olii esausti, in grado di operare a una temperatura compresa tra i 180°C e i 300°C”, spiega Walter Gaggioli, responsabile del Laboratorio Ingegneria delle Tecnologie Solari di ENEA.
Il progetto ORC-PLUS - così come MATS con cui è stato costruito l’impianto solare termodinamico di Alessandria d’Egitto - fa parte della ‘strategia’ ENEA che punta a promuovere la diffusione di impianti solare a concentrazione di piccole e medie dimensioni (1-5 MWe) per la produzione pulita di calore ed elettricità, quest’ultima da immettere nelle reti elettriche locali. L’attività si inserisce nel quadro delle collaborazioni tra ENEA e i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, che puntano anche a rivitalizzare il mercato del locale lavoro e a creare nuove competenze specialistiche per una gestione autonoma degli impianti.

Cluster Energia

All’ENEA la presidenza del Consiglio Direttivo composto da Eni, Enel, Terna, GE, CNR, RSE, EnSiEL, Lombardy Energy Cleantech Cluster


Prende il via a livello operativo il Cluster Tecnologico Nazionale “Energia” che riunisce 72 realtà del mondo delle imprese, dell’università, della ricerca e degli enti territoriali, con l’obiettivo di generare opportunità di sviluppo tecnologico per il sistema energetico nazionale. Il Consiglio Direttivo è composto da Eni, Enel con e-distribuzione, General Electric-Nuovo Pignone, Terna, CNR, RSE, EnSiEL, Lombardy Energy Cleantech Cluster ed ENEA - che lo presiede con l’ing. Gian Piero Celata, direttore del dipartimento Tecnologie energetiche - mentre coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico è l’ing. Giorgio Graditi, responsabile della divisione Solare Termico, Termodinamico e Smart Network dell’ENEA.
Gli organi statutari sono stati approvati dall’Assemblea riunita oggi a Roma presso la sede ENEA; inoltre, il Cluster ha ottenuto il riconoscimento del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) e il supporto di 15 Regioni e della Provincia Autonoma di Trento.
I primi due progetti-pilota approvati e finanziati con circa 2 milioni di euro complessivi riguardano lo sviluppo di tecnologie per smart grid e accumulo energetico da un lato e la produzione di energia elettrica e termica da solare a concentrazione dall’altro.
“Si tratta di un risultato molto positivo perché nel Cluster ricerca pubblica e privata possono lavorare fianco a fianco, in stretta sinergia e con l’obiettivo comune di fare dell’innovazione tecnologica una leva strategica per ridurre i costi e accrescere la competitività delle nostre imprese, a cominciare dalle PMI che soffrono di un elevato divario sui prezzi dell’energia con il resto Europa”, afferma il presidente dell’ENEA Federico Testa che sottolinea anche l’importanza di “rafforzare la collaborazione e il coordinamento tra imprese di settore, incluso l’indotto, le università e il mondo della ricerca per favorire lo sviluppo di una filiera nazionale dell’innovazione tecnologica”.
“Uno degli obiettivi prioritari è di realizzare progetti pilota su tutte le tematiche dell’innovazione nel campo dell’energia su scala metropolitana/regionale, sostenere la ricerca scientifica e tecnologica e consolidare le infrastrutture della ricerca e del trasferimento tecnologico per rispondere al meglio alle necessità e aspettative delle filiere produttive nazionali”, aggiunge Gian Piero Celata, presidente del Cluster e direttore del dipartimento Tecnologie energetiche dell’ENEA.

“La finalità ultima è di ricercare, sviluppare e maturare la prossima generazione di tecnologie, prodotti e servizi innovativi per l’energia a supporto del processo di decarbonizzazione del sistema energetico, riducendone i costi ed incrementandone sicurezza e resilienza. Il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi energetici per la comunità rappresentano una priorità, nonché una opportunità di sviluppo sostenibile e crescita economica” commenta Giorgio Graditi, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico del Cluster e responsabile della divisione Solare Termico, Termodinamico e Smart Network dell’ENEA.
Il Cluster “Energia” è uno dei dodici lanciati in Italia dal 2012 a presidio di ambiti tecnologici prioritari sui quali il Governo intende concentrare gli sforzi di politica di ricerca industriale. Gli altri Cluster Tecnologici Nazionali (CTN) sono: Aerospazio; Agrifood; Chimica verde; Fabbrica intelligente; Mezzi e sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina; Scienze della Vita; Tecnologie per gli ambienti di vita; Tecnologie per il Patrimonio Culturale; Design, creatività e Made in Italy; Economia del Mare.

I CTN sono reti aperte e inclusive formate dai principali soggetti pubblici e privati che operano sul territorio nazionale nella ricerca industriale, nella formazione e nel trasferimento tecnologico: imprese, università, istituzioni pubbliche e private di ricerca, incubatori di start-up e altri soggetti attivi nel campo dell'innovazione. Ciascuna aggregazione è focalizzata su uno specifico ambito tecnologico e applicativo ritenuto strategico per il nostro Paese, di cui rappresenta l’interlocutore più autorevole per competenze, conoscenze, strutture, reti e potenzialità.

Nei primi nove mesi dell’anno le fonti rinnovabili non programmabili – eolico e solare - hanno coperto il 14% della domanda di energia elettrica nazionale: un massimo storico registrato a fronte di un calo dei consumi di energia primaria (-2%) e delle emissioni di CO2 (-3%) rispetto allo stesso periodo del 2015 mentre la quota di energia elettrica prodotta da tutte le fonti green si conferma intorno al 41%. È quanto emerge dall’Analisi trimestrale del sistema energetico italiano curata dall’ENEA, disponibile sul questo sito.

22AnalisiTrimestrale.jpg“L’analisi evidenzia una novità rilevante rispetto al trend degli ultimi anni,  ovvero la diminuzione dei consumi e delle emissioni,  pur in presenza di un lieve aumento del PIL. Si tratta di un’inversione di tendenza perché fino ad oggi, l’Italia è stato il solo Paese, tra le maggiori economie Ue, in cui un contributo significativo alla riduzione delle emissioni è venuto dalla crisi”, spiega Francesco Gracceva, dell’Unità Studi e Strategie ENEA, responsabile del gruppo di ricerca che cura l’analisi. “Con questo trend, a fine anno si stima una riduzione delle emissioni del 29% rispetto al 2005, in linea con gli obiettivi di riduzione fissati per il 2020 dalla SEN e con i target in discussione per il 2030”, aggiunge.

L’analisi evidenzia inoltre che l’indice ISPRED[1]elaborato dall’ENEA per misurare sicurezza energetica, prezzi e decarbonizzazione nel nostro Paese è migliorato, raggiungendo con 0,62 il massimo degli ultimi cinque anni. “Questo dato è però frutto di due andamenti contrapposti: da un lato la riduzione delle emissioni di CO2 e la conseguente decarbonizzazione del sistema, e dall’altro, il peggioramento dell’indicatore relativo ai prezzi”, sottolinea Gracceva.

Sul fronte gas, i prezzi medi per i consumatori industriali segnano un tasso di riduzione del 9,5% a fronte di un calo del 17% della media dei principali paesi Ue, che implica dunque un peggioramento della posizione italiana. Inoltre, la forbice fra i prezzi italiani e quelli sul mercato di riferimento europeo (TTF) resta molto elevata, 2€/MWh, non giustificata dai costi del trasporto internazionale. Quanto ai prezzi dell’energia elettrica per le industrie, negli ultimi due trimestri 2016 sono aumentati del 3% circa rispetto al primo semestre, con un probabile ulteriore allargamento del gap fra Italia e resto d’Europa.

In aumento anche i prezzi del gasolio: con 1,3 €/l il prezzo del gasolio italiano nel periodo giugno – settembre si è avvicinato ai massimi dell’Unione, pari a 1,35 €/l.

Infine, l’analisi evidenzia una ripresa delle importazioni di greggio (+3%) nel terzo trimestre, con l’import dall’area mediorientale in forte crescita (+38%), in particolare da Iraq e Iran. Si conferma la crescita della domanda di gas naturale (+1,9%), che fa seguito all’incremento del 4,8% registrato nel secondo trimestre. Aumenta l’import dall’Algeria (+150%), mentre cala quello da Russia (-10%) e Nord Europa, in controtendenza rispetto al resto dei Paesi europei.

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