Venerdì, 05 Febbraio 2021 18:08

Novità Conto Termico 2021

Conto termico

Il Conto Termico, istituito nel Decreto Ministeriale 28/12, è uno strumento grazie al quale imprese, privati e Pubbliche Amministrazioni vengono incentivati ad eseguire interventi di efficientamento energetico e di produzione di energia ricavabile da fonti rinnovabili.

Questo strumento si sta diffondendo in modo graduale ma c'è già un incremento di richiesta a partire dal 2019 rispetto all'anno precedente pari al 23%.

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) controlla il Conto Termico, in particolare ha il compito di destinare ed erogare un contributo, seguendo quelli che sono i criteri dettati dalla legge.
Lo Stato, infatti, msovvenzione un fondo di 900 milioni di euro (di cui 200 milioni riservati esclusivamente alle Pubbliche Amministrazioni) per il Conto Termico, con un recupero fiscale del 65% della spesa sostenuta per chi usufruisce di questo strumento.

Indispensabile è il possesso della Certificazione Ambientale: questo documento, voluto dalla Comunità Europea, attesta che i lavori svolti in un determinato ambiente non avranno un forte impatto sull’ecosistema presente e che verranno eseguiti nel pieno rispetto dell’ambiente.

Quali novità ci sono...
Vista l'emergenza sanitaria, è stato aggiornato nel mese di luglio 2020 il Contatore del Conto Termico nel mese di luglio 2020 utilizzato per monitorare i dati riguardanti gli incentivi.

Questi dati hanno riscontrato un andamento nel secondo semestre del 2020 molto simile all’andamento del primo semetre. Infatti, nel primo semstre del 2020 sono stati impegnati 265 milioni di euro, dei quali  175 milioni di euro sono stati destinati ad interventi eseguiti da parte di privati e 91 milioni di euro, invece, alle Pubbliche Amministrazioni.

Le modifiche apportate nel Conto Temico 2.0 riguardano in primo luogo, i beneficiari dell'incentivo.
Oggi infatti, oltre alle Pubbliche Amministrazioni (compresi gli Istituti Autonomi Case Popolari e le Cooperative di Abitanti presenti all’interno dell’Albo delle Cooperative) e soggetti privati (cittadini e imprese), anche le società in house e le cooperative di abitanti possono presentare la domanda.

I destinatari potranno quindi inoltrare direttamente la domanda oppure appoggiarsi su imprese che forniscono tutte quelle prestazioni utili per realizzare interventi di riqualificazione energetica, cioè le cosiddette ESCo (Energy Service Company).

Quando una P.A. ed un privato vogliono usufruire del Conto Termico sottoscrivono due contratti distinti: infatti, le Pubbliche Amministrazioni inoltrano una richiesta di prestazione energetica, invece i soggetti privati di servizio di energia.

La domanda per il Conto Termico va fatta sul portale del GSE, dopo essersi inscritti e dopo aver completato tutti gli interventi necessari bisogna inoltrare la domanda al GSE (nella sezione apposita del Conto Termico) per ottenere l’incentivo. Affinchè la domanda venga presa in carico il richiedente dovrà inoltrarla facendo attenzione che non passino più di 60 giorni dalla fine dei lavori.
Alla domanda bisogna allegare il documento di identità del soggetto richiedente, delega, nel caso in cui la domanda dovesse presentarla un soggetto diverso da colui che ha beneficiato degli interventi, autorizzazione firmata dal proprietario che ha consentito di realizzare l’intervento su un determinato edificio e fattura che attesti che ci sono stati realmente degli interventi

Ulteriori modifiche...
Altre modifiche apportate riguardano l'aumento della dimensione degli impianti e l'ampliamento dell’elenco dei lavori ammessi, come la sostituzione dell’illuminazione interna o ad esempio il Building Automation. Per quanto riguarda gli incentivi, le rate verranno erogate in un’unica soluzione passando da 600 euro a 5.000 euro e la procedura che deve essere seguita per presentare la domanda prevede tempi burocratici più veloci.
Anche gli incentivi sono aumentati nel 2021: raggiungono il 65% per interventi eseguiti su edifici nZEB ed il 40% per interventi di isolamento termico. Inoltre, chi abbina i lavori di isolamento termico ad una qualsiasi tipologia di installazione (impianto solare termico, caldaia a condensazione, eccetera) avrà un incentivo fino al 50% mentre chi sceglie di realizzare impianti e apparecchi la percentuale ottenibile arriva al 65%.

Il 100% della spesa sostenuta è destinato a chi farà eseguire una Diagnosi Energetica dell’edificio per il conseguimento dell’APE.

In particolare, gli interventi che beneficiano del Conto Termico sono opere che riguardano nstallazione di nuovi serramenti, sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con quelli a condensazione, installazione di impianto fotovoltaico e tutti quegli interventi il cui fine è di incrementare il potere isolante dell’involucro edilizio (isolamento termico).

Anche le spese sostenute per quanto riguarda la certificazione energetica APE rientrano tra le spese che beneficiano di questo contributo.

Il Conto Termico è quindi un incentivo; infatti il totale che deve essere corrisposto viene erogato mediante bonifico bancario direttamente sul conto del soggetto richiedente.

 

A cura di Geom. Lucia Coviello - Edilsocialnetwork

Pubblicato in Normativa

È online il report “L’energia tra valori individuali e comunitari” che analizza i comportamenti ambientali e i consumi energetici delle famiglie alla luce della psicologia ambientale e delle scienze sociali applicate. Si tratta del secondo capitolo della collaborazione tra Università Statale di Milano (Cattedra di Psicologia Sociale) e il Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA - che ne ha curato anche la prefazione - nell’ambito della campagna nazionale sull’efficienza energetica “Italia in Classe A”, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata da ENEA.

ENEA Efficienza

L’analisi è stata condotta su un campione di residenti in Lombardia di cui sono stati esaminati azioni e interventi messi in atto negli ultimi cinque anni per ridurre la propria bolletta energetica. In particolare lo studio evidenzia come all’interno di un unico nucleo familiare spesso convivano diverse subculture energetiche, derivanti da variabili come genere, età, tipologia di abitazione e impegno sui temi della sostenibilità.

“Con questa pubblicazione, ENEA intende mettere a disposizione uno strumento multidisciplinare per contribuire alla riduzione dei consumi e alla diffusione della cultura dell’efficienza energetica, un settore in cui, oltre alle tecnologie, i cambiamenti comportamentali rivestono un ruolo di primo piano. E per questo, all’interno del nostro Dipartimento, il Laboratorio Strumenti di comunicazione per l’efficienza energetica è impegnato anche nella ricerca trasversale sui temi del behaviour change nel percorso di transizione energetica”, sottolinea Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA.

In merito alle differenze di genere, emerge che, anche in Italia, i comportamenti virtuosi sono più diffusi più tra le donne che tra gli uomini, in quanto le prime percepiscono in maniera più intensa l’efficacia e l’impatto positivo delle azioni individuali. Questo si traduce in pratiche quotidiane concrete, mentre nel genere maschile prevale lo scetticismo riguardo al reale impatto dei comportamenti sul sistema sociale nel suo complesso.

Lo studio ha consentito di riscontrare approcci diversi alla cultura della sostenibilità anche nell’ambito delle fasce di età, con una maggiore adesione ad un’etica sostenibile e un’apertura più ampia al cambiamento da parte della fascia di età 18-37 anni anche per quanto riguarda i temi della mobilità e della condivisione dei servizi, mentre tra gli over 78 prevale un’attenzione di carattere economico nel minimizzare gli sprechi di acqua ed elettricità. Dal report emerge inoltre la tendenza nel dotarsi di un numero inferiore di apparecchi ed elettrodomestici (-16,3%, a parità di dimensione del nucleo familiare) da parte di famiglie “ad alta sostenibilità”, cioè quelle che dichiarano un approccio valoriale maggiormente orientato alla salvaguardia ambientale.

Si riscontrano differenze sostanziali anche nei comportamenti di chi vive all’interno dei condomini rispetto a chi risiede in abitazioni indipendenti. Lo studio evidenzia come il contesto condominiale si presenti come un ambiente più favorevole a una minor presenza di elettrodomestici e a consumi più orientati all’innovazione. Questo grazie alla metratura più ridotta delle singole abitazioni, alla possibilità di condividere i sistemi di riscaldamento e alla distribuzione geografica dei condomini, decisamente più diffusi nei grandi centri urbani. Le differenze maggiori riguardano gli interventi per ridurre i consumi energetici, messi in atto in misura maggiore nei condomini, dove oltre il 59% degli intervistati ha indicato di aver effettuato almeno un intervento per risparmiare energia negli ultimi cinque anni, contro il 21% di chi vive nelle abitazioni indipendenti. Al contrario, la percentuale di interventi stimolati dagli incentivi economici appare maggiore per chi vive all’interno di abitazioni indipendenti (40%) rispetto a chi abita nei condomini (32%).

“Dal report emerge quanto sia importante, in termini di efficacia, la possibilità di fornire agli utenti una serie di feedback in tempo reale circa la correttezza dei propri comportamenti, allo scopo di progettare strategie di sensibilizzazione che interagiscano direttamente con i cittadini, attuate attraverso metodologie in grado di iscriversi in tempo reale nel processo e nelle dinamiche quotidiane di utilizzo condiviso e individuale delle fonti rinnovabili”, conclude Bertini.

 

Fonte: ENEA

IEA

Il fotovoltaico torna a crescere in Italia nonostante la crisi dovuta al COVID-19: nel primo semestre di quest’anno le nuove installazioni sono aumentate del 12% rispetto allo stesso periodo del 2019, con una previsione di nuova capacità installata in tutto il 2020 pari a circa 0,8 GW. Inoltre, nel biennio 2021-2022 il fotovoltaico guiderà la crescita di tutte le energie rinnovabili anche grazie agli incentivi fiscali[1], tra cui il superbonus del 110%. È quanto emerge dal report ‘Renewables 2020’ dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), al quale ENEA ha contribuito sia alla parte italiana che alla peer review. In oltre 170 pagine, il rapporto IEA offre un’analisi dettagliata e previsioni fino al 2025 dell'impatto della pandemia sulle energie rinnovabili a livello globale nei settori dell’elettricità, del calore e dei trasporti. In netto contrasto con le centrali alimentate da altri combustibili, gli impianti per la generazione elettrica da fonti rinnovabili cresceranno di quasi il 7% a livello mondiale nel 2020. “Si tratta di un trend in linea con quello registrato in Italia nel settore del fotovoltaico, dove però sono stati assegnati solo 25 MW dei 1.000 disponibili per gli impianti di grandi dimensioni, in base allo schema d’aste introdotto nel 2019[2], un sistema che dovrà essere rivisto per risolvere i problemi sull’utilizzo del suolo e per semplificare i processi autorizzativi”, sottolinea Simona De Iuliis del Dipartimento ENEA Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili.

Nel periodo 2023-2025 si prevede che in Italia la capacità media annuale aggiuntiva sia pari a circa 4,6 GW. “Dopo una fase di stallo dal 2012, nel nostro Paese la crescita del fotovoltaico sta accelerando la sua corsa grazie ai nuovi obiettivi fissati nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, che prevede un target di 52 GW di capacità fotovoltaica entro il 2030, oltre il doppio rispetto ai 20,9 GW installati fino al 2019”, aggiunge Simona De Iuliis.

ENEA IEA


Sempre in Italia, sul fronte dell’eolico la nuova capacità installata nel 2020 sarà di circa 0,2 GW, con una riduzione del 55% rispetto al 2019, ma nel 2022 dovrebbero entrare in funzione 0,9 GW relativi allo schema d’aste in corso. Nel periodo 2023-2025, la nuova capacità potrebbe mantenersi intorno a 1 GW annui o raggiungere circa 1,7 GW nel caso di un ulteriore utilizzo delle aste e di semplificazione dei processi autorizzativi. Inoltre, altri 5,8 GW potranno essere operativi dal 2025 grazie al repowering degli impianti esistenti.
A livello mondiale, sotto la spinta di Cina e Stati Uniti, la capacità rinnovabile installata crescerà nel 2020 di circa il 4%, raggiungendo quasi 200 GW; il contributo maggiore arriverà da eolico e idroelettrico che registreranno un nuovo record, rappresentando circa il 90% della nuova generazione di elettricità a livello globale. Ma nel 2021 a guidare la corsa alle fonti rinnovabili sarà l’Unione europea (oltre all’India). In Europa ciò sarà possibile grazie all’entrata in funzione di impianti eolici e solari fotovoltaici su scala industriale precedentemente messi all’asta in Francia e Germania. Inoltre, la crescita sarà supportata dalle politiche dei Paesi membri per raggiungere l’obiettivo europeo al 2030 per le energie rinnovabili (32%) e dal Recovery and Resilience Facility, che fornirà finanziamenti e sovvenzioni a basso costo per le politiche green. “A maggio una valutazione iniziale della IEA aveva mostrato che la crisi dovuta al COVID-19 stava rallentando - ma non arrestando - la crescita delle energie rinnovabili. Sei mesi dopo, la pandemia continua a colpire l’economia globale e la vita quotidiana, ma i mercati delle energie rinnovabili, in particolare le tecnologie per la generazione pulita di elettricità, hanno già dimostrato la loro resilienza in questo contesto così difficile”, conclude De Iuliis.

 

Fonte: ENEA

Efficienza energetica

Fondi per l’Efficienza Energetica: cosa prevedono?
Ammontano a 497 milioni 220 mila euro i contributi aggiuntivi per investimenti destinati a opere pubbliche per l'efficentamento energetico. Questo è quello stabilito dal decreto ministeriale del 11 novembre 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Chi sono i destinatari?
I fondi riguarderanno investimenti destinati alla realizzazione di nuove opere pubbliche in materia di efficientamento energetico (compresi interventi per l'illuminazione pubblica, il risparmio energetico degli edifici di proprietà e di edilizia residenziale pubblica, l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili) e di sviluppo territoriale sostenibile (compresi interventi in materia di mobilità, adeguamento e messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale, abbattimento di barriere architettoniche).

Classe energetica

Erogazione e revoca del contributo
I contributi saranno erogati ai Comuni beneficiari tramite una prima quota, pari al 50%, dopo aver verificato l'avvenuto inizio dei lavori, previsto entro il 15 settembre 2021, mentre la restante quota, pari al rimanente 50% verrà erogata soltanto in seguito alla trasmissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione.

In caso di mancato rispetto del termine di inizio dell’esecuzione dei lavori entro il 15 settembre 2021 o di parziale utilizzo dello stesso contributo aggiuntivo, l’assegnazione viene revocata, in tutto o in parte, con successivo decreto da adottarsi entro il 31 ottobre 2021.

 

A cura di Geom. Lucia Coviello - Edilsocialnetwork

Rendere più efficienti gli impianti solari termodinamici, grazie a tubi ricevitori con nuovi rivestimenti capaci di limitare al massimo le perdite di calore a temperature molto elevate, mediante l’utilizzo di metalli come rame, alluminio, argento e oro. Questo è l’obiettivo del nuovo brevetto ENEA sviluppato dai ricercatori del Centro di Portici (Napoli).

Impianti solari

“I tubi ricevitori di nuova generazione dovranno operare in vuoto, cioè limitando le perdite di calore e proteggendo i rivestimenti dagli agenti atmosferici, e a temperature quanto più alte possibili per aumentare la resa del ciclo di conversione dell’energia”, spiega Salvatore Esposito del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell’ENEA.

Le più alte temperature d’esercizio consentiranno, inoltre, di realizzare un sistema compatto e più efficiente di accumulo diretto del calore in grado di garantire la continuità di servizio anche di notte o con cielo nuvoloso.
“Per migliorare le prestazioni del rivestimento solare ad una temperatura di 550 °C o più elevata, il nostro brevetto propone di utilizzare i metalli con le più basse dispersioni termiche come rame, alluminio, argento e oro inserendoli, in una struttura multistrato che consente di superare i problemi di instabilità di questi metalli alle alte temperature”, conclude Esposito.

L’impiego di questa innovativa struttura multistrato permetterà inoltre di poter operare anche in aria a temperature più basse (300 °C), con la possibilità di realizzare ricevitori più economici da impiegare negli impianti solari termici.

Grazie a quest’ultima caratteristica, si potrà produrre calore a costi più competitivi da utilizzare sia per alimentare alcuni processi delle filiere industriali, come ad esempio nei settori farmaceutico, alimentare e tessile, sia negli impieghi domestici per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici.

 

Fonte: ENEA

ALLPLAN ENGINEERING NELLA PRATICA
Centrale idroelettrica di Keselstraße, Kempten (Germania) | Konstruktionsgruppe Bauen AG

Centrale idroelettrica di Keselstraße


L’elemento che salta subito all’occhio nella nuova centrale sul fiume Iller a Kempten è la forma dinamica ed elegante. Il “guscio” di forma scultorea lungo quasi 100 metri porta alla mente numerose associazioni di idee: dalle balene alle navi, fino ai sassi levigati. La centrale va a sostituire un edificio degli anni ‘50 e fornisce energia a circa 4.000 famiglie, con una capacità stimabile intorno a 14 gigawatt ora all’anno.
Nell’indire il concorso per la progettazione della struttura, il committente Allgäuer Überlandwerk (AÜW) Kempten ha richiesto un progetto in grado di armonizzarsi con gli edifici esistenti sottoposti a tutela, compresa l’ex filanda Rosenau. Il risultato è una costruzione che si è aggiudicata svariati riconoscimenti (il premio tedesco di architettura 2011, il premio tedesco di architettura in calcestruzzo 2010, il premio tedesco per gli edifici industriali 2010) e ha raggiunto la finale del premio internazionale del Liechtenstein per la costruzione sostenibile nelle Alpi 2010.
L’idea concepita dallo studio di architettura Becker Architekten prevedeva il collegamento delle due estremità, ossia la centrale (completa di generatori e trasformatore) e la valvola limitatrice di portata, per mezzo di un involucro continuo. Più o meno a metà della sua lunghezza, quest’ultimo passa sotto l’arco dello storico ponte in acciaio attraversato dai cavi.

Centrale idroelettrica di Keselstraße


Nonostante le dimensioni complessive, gli architetti volevano dare vita a una forma organica altamente differenziata in grado, da una parte, di fondersi con l’ambiente circostante, ma, dall’altra, di venire percepita come elemento indipendente grazie alla sua architettura.
Quando gli ingegneri di Konstruktionsgruppe Bauen AG (con sede a Kempten) sono entrati a far parte del progetto, non era ancora stata presa una decisione sui materiali. Alla fine è stata scelta una struttura in calcestruzzo per consentire la realizzazione della forma organica che avrebbe racchiuso la centrale.
Inizialmente gli ingegneri hanno utilizzato schizzi manuali per stabilire i punti in cui la struttura poteva essere sostenuta dalle installazioni tecniche esistenti. Il “guscio” è stato suddiviso in sei sezioni: in primo luogo per fornire i giunti di dilatazione richiesti dalle condizioni termiche, ma anche perché i sostegni per il tetto dovevano essere fissi in alcuni punti e mobili in altri.
Nella fase successiva, gli ingegneri hanno sviluppato una struttura nervata in calcestruzzo. Oltre a dover essere in armonia con l’immagine nel suo complesso, era necessario che la struttura fosse suddivisibile in sei segmenti. Si è quindi fatto ricorso ad Allplan Engineering per creare modelli del “guscio” in calcestruzzo con un livello elevato di dettaglio geometrico, da usare come base per la progettazione dell’armatura e dell’involucro stesso.


Il risultato è un tetto monolitico in calcestruzzo fatto di nervature arcuate a curva libera, pareti curve e superfici del tetto ad arco.
"Il guscio di forma organica della centrale idroelettrica è stato realizzato con un altissimo livello di dettaglio con Allplan Engineering e ha rappresentato il punto di partenza ottimale per le tavole dell'involucro e delle armature"

La grande campata libera delle nervature ad arco misura 9,3 metri, con superfici in calcestruzzo di spessore compreso tra 20 e 25 cm.
La centrale idroelettrica sull’Iller è un edificio che, dal punto di vista estetico, arricchisce l’ambiente anziché impoverirlo. Tra le altre cose, contribuisce pertanto a generare supporto per l’elettricità ricavata da energia rinnovabile. Fa parte dell’ambito idroelettrico anche un allestimento accessibile attraverso una pista ciclo-pedonale che si snoda ininterrottamente lungo il fiume, dall’antica filanda alla nuova centrale, passando per gli straordinari interni dai soffitti molto alti, con le nervature in calcestruzzo, dove sembra di stare in una cattedrale in stile moderno.


Lo studio Konstruktionsgruppe Bauen AG di Kempten copre l’intera gamma della progettazione, come la costruzione di ponti e infrastrutture, la progettazione e la verifica strutturale e la gestione degli edifici, sia per nuove costruzioni che per interventi su strutture esistenti. L’offerta di servizi è completata da consulenze di esperti e ispezioni edilizie nei settori della costruzione dei ponti e dell’ingegneria strutturale.
Nel campo della progettazione per l’ingegneria strutturale e la costruzione industriale, Konstruktionsgruppe Bauen si occupa di tutte le questioni relative all’analisi strutturale, alla costruzione e alla gestione degli edifici allo scopo di elaborare soluzioni economicamente fattibili con un’alta qualità di progettazione.

Centrale idroelettrica di Keselstraße


INFORMAZIONI DI SINTESI DEL PROGETTO
Concetto chiave: Ingegneria idraulica impiantistica Software utilizzato: Allplan Engineering

Partecipanti ai lavori:
    Progettazione edificio: Konstruktionsgruppe Bauen AG, Kempten      
    Progettazione strutturale sterramento: RMD Consult, Monaco di Baviera
    Architettura: Becker Architekten, Kempten
    Committente: Allgauer Überlandwerk AUW, Kempten
    Data inizio lavori: Novembre 2007
    Data fine lavori: Luglio 2010
    Cubatura: 3865 m³
    Superficie utile: 590 m2

 

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Pubblicato in Varie
Venerdì, 20 Novembre 2020 16:20

Consulenza energetica con le termocamere Testo

Il cambiamento climatico e la crescente domanda di energia, in un momento in cui le fonti energetiche fossili stanno diventando sempre più scarse, rappresentano una delle principali sfide globali. Poiché una quota rilevante delle emissioni proviene dal settore edile, in quest’ambito sono necessari sforzi eccezionali per raggiungere gli obiettivi climatici concordati a livello internazionale.

Termocamere Testo

Gran parte dell’energia per il riscaldamento va persa a causa di pareti, tetti e finestre scarsamente isolati. Un isolamento efficace quindi non solo fa risparmiare sui costi, ma protegge anche l’ambiente attraverso emissioni inferiori di CO2. Le ispezioni termografiche si sono affermate come metodo per controllare le condizioni effettive degli edifici e i potenziali risparmi energetici.

Con una termocamera professionale Testo è possibile individuare immediatamente i punti deboli nascosti e i difetti di esecuzione in modo non distruttivo, determinarne le cause e infine creare un piano di risanamento ottimale.  

Oggi per l’analisi degli edifici e la consulenza energetica sui fabbricati residenziali non è più ipotizzabile fare a meno di una termocamera.

I vantaggi delle termocamere Testo:

  • Immagini termografiche ad alto contrasto
  • Valutazione del rischio di muffa secondo il principio a semaforo
  • Streaming delle immagini termografiche su tablet e smartphone
  • Software di analisi incluso
  • Supporto nella registrazione di grandi oggetti
  • Flessibilità grazie a obiettivi intercambiabili

 

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Pubblicato in Comunicati stampa

Energia solare ENEA

Il futuro del solare termodinamico in Italia parte dalla Sicilia, là dove è “idealmente” nato con gli specchi ustori del siracusano Archimede. Grazie all’alleanza tra ENEA e l’industria italiana, infatti, a breve sarà inaugurato a Partanna (Trapani) il primo impianto realizzato in Italia che integra solare a concentrazione con il fotovoltaico ed è già in cantiere un altro da realizzarsi a Trapani nella Piana di Misiliscemi. Nei due progetti ENEA ha il ruolo di supervisore tecnico, le aziende italiane SOL.IN.PAR. srl e Stromboli Solar srl sono i committenti e FATA spa del gruppo Danieli costruisce gli impianti.

“Questi due progetti dimostrano che in Italia esiste una realtà industriale che sta investendo sulla tecnologia del solare termodinamico con iniziative concrete nonostante i vincoli burocratici e normativi”, sottolinea Giorgio Graditi, direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili di ENEA. “In questi due impianti ENEA è stata coinvolta per svolgere diverse attività, dalla supervisione della progettazione, della realizzazione e dell’avviamento, alla verifica delle performance, fino all’integrazione dell’impianto solare a concentrazione con la tecnologia fotovoltaica”, prosegue Graditi.

L’impianto di Partanna ha una potenza installata di 4,26 MWe ed è in grado di produrre energia elettrica per oltre 1.400 famiglie (circa il 30% della popolazione del territorio comunale, con utenze domestiche da 3 kW). “Prevediamo di raggiungere una capacità di accumulo di energia termica pari a 180MWht, che equivalgono a circa 15 ore di funzionamento dell’impianto a pieno carico, anche in assenza della radiazione solare”, spiega Graditi.

L’integrazione di sistemi di accumulo di energia termica rappresenta un aspetto rilevante, poiché consente di poter disporre di energia termica convertibile in elettrica e, quindi, di programmare la produzione per soddisfare la domanda di energia. In questo modo è possibile disaccoppiare la raccolta dell’energia solare - che dipende dal ciclo giorno-notte e dalle condizioni meteo - dalla produzione di elettricità, legata invece alla richiesta da parte degli utilizzatori. A Partanna l’area complessiva del campo solare è di 83 mila m2 (circa 10 campi da calcio), dove sono installati 126 collettori solari lineari tipo Fresnel disposti in 9 loop[1], in grado di focalizzare i raggi solari su di un tubo ricevitore; al suo interno scorre una miscela di sali fusi (principalmente nitrati di potassio e di sodio) a basso costo, non infiammabili, innocui per l’ambiente (in caso di perdite del circuito, di facile rimozione perché solidificano rapidamente), che viene utilizzata sia come fluido termovettore, sia come mezzo di accumulo di energia termica a una temperatura stabile di circa 550° C. Il fluido riscaldato nel ricevitore solare si accumula nel serbatoio[2] caldo, quindi entra nel generatore di vapore dove cede la sua energia e si scarica nel serbatoio freddo e da qui ritorna al ricevitore solare. Il vapore così prodotto viene inviato a un gruppo di generazione, turbina a vapore/alternatore, di potenza pari a 4,26 MWe. L’impianto è completato da una caldaia di primo avviamento alimentata con GNL - circa 47 t stoccate in un serbatoio criogenico - per garantire il mantenimento della temperatura dei sali fusi al di sopra di quella di congelamento, soprattutto nei periodi invernali e nella fase di riempimento iniziale dei serbatoi.

Oltre ai due impianti in Sicilia, in Italia ci sono altre iniziative nel campo del solare termodinamico: a partire dal 2019, questa tecnologia è tra le tematiche strategiche della Ricerca di Sistema Elettrico, il programma triennale di ricerca sulle nuove tecnologie energetiche finanziato del Ministero dello Sviluppo Economico. In questo contesto ENEA ha presentato un piano triennale di ricerca sui principali componenti degli impianti solari a concentrazione, che prevede lo studio di nuovi fluidi termovettori, lo sviluppo di innovativi materiali di rivestimento superficiale per tubi ricevitori e la realizzazione di sistemi di accumulo termico avanzati. Inoltre, entro il 2021 sarà realizzata presso il Centro Ricerche ENEA Casaccia (Roma) una piattaforma sperimentale per la caratterizzazione di componenti per la fornitura di calore industriale a media e alta temperatura. “Il mercato del calore di processo può rivelarsi un efficace strumento di promozione del solare termodinamico: in questo settore la competizione con le altre tecnologie energetiche rinnovabili è meno forte e vengono ampliate significativamente le applicazioni che permetterebbero di innescare il circuito virtuoso dell’economia di scala, anche nel breve-medio periodo”, sottolinea Giorgio Graditi. Il calore a media/alta temperatura prodotto da un impianto solare a concentrazione potrebbe essere utilizzato per alimentare, ad esempio, alcuni processi nell’industria farmaceutica, alimentare e tessile, ma anche per produrre combustibili ‘green’ e idrogeno da biomasse e acqua (elettrolisi). “Il consumo energetico dell’industria rappresenta circa il 32% di tutta l’energia globalmente richiesta e, di questa quota, solo il 26% è attribuibile ai consumi elettrici, mentre il restante 74% è riferibile a consumi di energia termica, che potrebbero essere soddisfatti da impianti solari a concentrazione integrati nel processo industriale”, conclude Graditi.

Nei prossimi decenni l’International Energy Agency prevede un sostanziale incremento della quota di energia prodotta da solare termodinamico, che dovrebbe coprire oltre il 10% del fabbisogno globale di energia primaria al 2050. Puntare al miglioramento delle capacità di accumulo dell’energia termica dei sistemi sarà fondamentale per attirare ulteriori investimenti.

Mentre in Italia gli impianti di grande taglia (superiori a 20-50 MW) sono di difficile realizzazione a causa di condizioni geografiche specifiche e di vincoli autorizzativi, a livello mondiale i Paesi in cui questa tecnologia ha trovato maggiore sviluppo applicativo sono la Spagna e gli Stati Uniti, che guidano la classifica con la maggiore potenza installata e in esercizio, rispettivamente con 2,3 GW e 1,8 GW; seguono Cina, Marocco e Sud Africa. Un’ulteriore spinta allo sviluppo di questa tecnologia viene anche da Emirati Arabi Uniti e India, Paesi in prima linea con nuovi impianti in costruzione da 700 MW e 290 MW.

 

Fonte: ENEA

L'Agenzia delle Entrate, ha spiegato su Fisco Oggi cosa accade alle quote del Superbonus 110% non fruite in caso di decesso del richiedente e avente diritto, e quando e quali condizioni bisogna seguire per passare tali quote agli eredi.

Efficienza energeticaCosi come accade per le altre detrazioni fiscali, riguardanti la riqualificazione edilizia e l'efficientamento energetico, è possibile trasferire il diritto di detrazione del Superbonus ad un erede in caso di decesso. Tuttavia per fare in modo che il beneficio si trasmetta per intero agli eredi, questi deve conservare la detenzione materiale e diretta del bene, così come è enunciato nell'articolo 9 del Decreto Requisiti Tecnici.
Se il bene dovesse essere affittato o concesso in comodato d'uso gli eredi perderebbero il diritto all'agevolazione fiscale.
Sempre nell'Articolo 9 del Decreto Requisiti Tecnici è specificato che se l'immobile, sul quale sono stati realizzati interventi agevolati, dovesse essere venduto o donato le restanti quote di detrazione non utilizzate passerebbero all'acquirente. Questo non avviene solo nel caso in cui le parti si accordino diversamente.
Per quanto concerne invece gli interventi eseguiti da inquilini o da comodatari, quindi non direttamente dal proprietario di un immobile, questi sono tutelati dalle norme che regolano le detrazioni. È stabilito infatti che questi continuino ad usufruire dall'agevolazione anche al termine del contratto di affitto o comodato.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Pubblicato in Normativa

Al via dal 15 ottobre la possibilità di accendere i riscaldamenti in oltre la metà degli 8mila comuni italiani, vale a dire quelli della cosiddetta zona climatica e, che comprende grandi città come Milano, Torino, Bologna, Venezia, ma anche zone di montagna in tutta Italia dove il clima è più rigido.

Enea riscaldamento

Per salvaguardare l’ambiente e risparmiare in bolletta, ENEA propone 10 regole pratiche per scaldare al meglio le proprie abitazioni evitando sprechi e, in molti casi, un’inutile sanzione.
1) Esegui la manutenzione degli impianti. È la regola numero uno in termini di sicurezza, risparmio e attenzione all’ambiente. Infatti un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare. Chi non effettua la manutenzione del proprio impianto rischia una multa a partire da 500 euro (DPR 74/2013).
2) Controlla la temperatura degli ambienti. Scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche: la normativa prevede una temperatura di 20 gradi più 2 di tolleranza, ma 19 gradi sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Inoltre, per ogni grado in meno si risparmia dal 5 al 10 per cento sui consumi di combustibile.
3) Attenzione alle ore di accensione. È inutile tenere acceso l’impianto termico di giorno e di notte. In un’abitazione efficiente, il calore che le strutture accumulano quando l’impianto è in funzione garantisce un sufficiente grado di comfort anche nel periodo di spegnimento. Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da un massimo di 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E (nord e zone montane) alle 8 ore della zona B (fasce costiere del Sud Italia).
4) Installa pannelli riflettenti tra muro e termosifone. È una soluzione semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore, soprattutto nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete riducendone spessore e grado di isolamento. Anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno.
5) Scherma le finestre durante la notte. Chiudendo persiane e tapparelle o collocando tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
6) Evita ostacoli davanti e sopra i termosifoni. Posizionare tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria, ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è fonte di sprechi. Attenzione, inoltre, a non lasciare troppo a lungo le finestre aperte: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, mentre lasciarle troppo a lungo comporta solo inutili dispersioni di calore.
7) Fai un check-up alla tua casa. Chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo da fare per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. La diagnosi suggerirà gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi-benefici. Oltre ad abbattere i costi per il riscaldamento, anche fino al 40%, gli interventi diventano ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, l’ecobonus che consente di detrarre dalle imposte IRPEF o IRES dal 50 all’85% delle spese sostenute a seconda della complessità dell’intervento e il superbonus, con cui l’aliquota di detrazione sale al 110%”.
8) Scegli impianti di riscaldamento innovativi. Dal 2015, tranne poche eccezioni, si possono installare solo caldaie a condensazione. È opportuno valutare la possibilità di sostituire il vecchio generatore di calore con uno a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza. Sono disponibili anche caldaie alimentate a biomassa e sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) abbinati a impianti solari termici per scaldare l’acqua e fotovoltaici per produrre energia elettrica. Anche per questi interventi è possibile usufruire degli sgravi fiscali.
9) Scegli soluzioni tecnologiche innovative. È indispensabile dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione automatica della temperatura che evita inutili picchi o sbalzi di potenza. La possibilità di programmazione oraria, giornaliera e settimanale garantisce un ulteriore risparmio energetico. Anche la domotica aiuta a risparmiare: cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici permettono di regolare anche a distanza, tramite telefono cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento.
10) Installa le valvole termostatiche. Queste apparecchiature servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, consentendo di non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti. Obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche permettono di ridurre i consumi fino al 20%.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

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