Anbi, burocrazia frena difesa idrogeologica
Da ogni euro speso in prevenzione 7 nuovi posti di lavoro
"Le risorse per la salvaguardia idrogeologica non solo sono insufficienti ma, causa lentezze e lacci burocratici, non si riescono neppure a spendere". La denuncia arriva da Massimo Gargano, presidente dell'Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni (Anbi), dopo una due giorni di confronto organizzata a Firenze dall'Unione Regionale Bonifiche.
Annualmente, ha ricordato, l'Italia spende tre miliardi e mezzo di euro per riparare le conseguenze del dissesto idrogeologico. Se si passasse dall'emergenza alla prevenzione basterebbe il 20% di tale cifra per mettere in sicurezza il territorio. Secondo l'Anbi, inoltre, ogni euro speso in prevenzione consentirebbe di creare 7 nuovi posti di lavoro. Da qui la rinnovata richiesta di una 'alleanza di filiera' affinché venga posto in atto il Piano di Riduzione del Rischio Idrogeologico, annualmente presentato dall'Anbi, che attualmente prevede 3.383 interventi cantierabili, per un investimento di 7.795 milioni di euro. "Sono progetti esecutivi – ha concluso Gargano – ma, risorse a parte, il loro avvio dovrà scontrarsi con una selva burocratica fatta di oltre 10 mila norme".
Fonte: Redazione ANSA