enea PPDC4citiesData center che arrivano fino a raddoppiare la quota di energia rinnovabile, contro una media del 25%. Questo il principale risultato del progetto europeo DC4Cities (An environmentally sustainable Data Centre for Smart Cities), finanziato con 3,5 milioni nell’ambito del Settimo Programma Quadro della Commissione europea che per due anni e mezzo ha riunito in un consorzio dieci centri di ricerca dell’Unione europea, tra cui l’ENEA.

La sostenibilità ambientale dei CED è stata migliorata anche grazie a specifiche soluzioni che offrono l’opportunità di utilizzare fonti rinnovabili differenti, sfruttando il collegamento tra centri presenti in aree geografiche diverse. Questo grazie allo sviluppo di sistemi in grado di aggiornare in tempo reale le informazioni relative alla disponibilità di energia, basandosi su dati relativi alle previsioni del tempo e all’energia prodotta su scala locale, e di fornire previsioni sul fabbisogno energetico del data center.

“Per raggiungere questo risultato – sottolinea il ricercatore ENEA Andrea Quintiliani - abbiamo adattato il carico di lavoro dei CED alle fasce giornaliere in cui la disponibilità di energie rinnovabili è massima, senza modifiche alla logistica e senza abbassare la qualità dei servizi. Grazie al successo delle sperimentazioni, le soluzioni messe a punto potranno essere presto distribuite e applicate in data center ‘reali’, contribuendo alla riduzione dei consumi e dell’impatto sull’ambiente di strumenti centrali nella gestione delle smart cities”.

Le soluzioni sviluppate dal progetto DC4Cities sono state sperimentate in tre CED tra Italia e Spagna: mentre a Trento è emersa la capacità di DC4Cities di coniugare la domanda di potenza alla disponibilità energetica, a Barcellona il progetto ha invece dimostrato la possibilità di ottimizzare le differente disponibilità di energie rinnovabili che intercorre tra il giorno e la notte. Infine, a Milano, nella sede di HP Italia, è stato utilizzato un approccio a doppia alimentazione (fotovoltaico e rete).

Il sistema DC4Cities consta di due sottosistemi: il primo (Northbound Subsystem) capace di fornire ed aggiornare continuamente le informazioni relative alla disponibilità di energia,  basandosi su dati relativi sia alle previsioni del tempo che alla potenza prodotta su scala locale; il secondo (Southbound Control System) è un sottosistema che raccoglie informazioni sul software in esecuzione all’interno del DC per poter fornirne previsioni sul suo comportamento energetico.

enea FERRARA FranceschiniCheck-up energetico per efficientare musei e palazzi storici, laser per la diagnostica avanzata, protezioni e sensori anti-sismici e batteri ‘pulitori’ per il biorestauro: sono alcune delle tecnologie innovative per la tutela del patrimonio artistico e ridurre la spesa per l’energia che l’ENEA presenta al XXIII Salone del Restauro di Ferrara (6 - 8 aprile). In particolare, l’Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile dedica il suo spazio espositivo (Padiglione 3 – A7) e un seminario in programma l’8 aprile alle attività di diagnosi energetica già in corso, ad esempio su alcuni edifici storici di Roma: Palazzo Montecitorio, Palazzo del Seminario e la Piccola Farnesina ai Baullari, sede del Museo Barracco.

Il tema dell’efficienza così come quello della messa in sicurezza dal rischio sismico del patrimonio culturale italiano sono stati anche alcentro dell’incontro fra il Presidente dell’ENEA, Federico Testa con il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini per approfondire le possibilicollaborazioni in questi settori.

Secondo alcune stime, il parco museale nazionale consiste di oltre 5mila poli, con consumi fra i più elevati della Pubblica amministrazione, aumentati del 50% rispetto agli anni ’80 e con una spesa annua complessiva di circa 250 milioni di euro.

"Abbiamo scelto di partecipare a quest’edizione del Salone, incentrata sui musei, per presentare quanto ENEA può fare per efficientare un patrimonio unico, costituito molto spesso da edifici storicicon elevati consumi energetici. Da qui l’importanza -ha spiegato Testa -della diagnosi energetica, un vero e proprio check-up per individuare e quantificare le dispersioni termiche e pianificare interventi per ridurre i consumi, nel pieno rispetto delle caratteristiche del patrimonio architettonico". La riqualificazione energetica, ha aggiunto Testa, può essere applicata anche ai centri storici: è il caso, ad esempio di Serravalle, nel comune di Vittorio Veneto, dove l’ENEA ha recuperato in chiave green un intero nucleo urbano di novantamila metri quadrati.

A Ferrara l’ENEA ha presentato anche altre tecnologie avanzate di seguito descritte.

Sicurezza antisismica e monitoraggio vibrazioni ambientali

Per contrastare il rischio sismico, l’ENEA dispone di unatask-force di ingegneri e geologi e di attrezzature uniche in Italia come le due tavole vibranti del Centro Ricerche Casaccia (Roma), tra le più grandi in Europa e tali da consentire prove sperimentali e di testare materiali e dispositivi innovativi. In questo modo è stato possibile, ad esempio, realizzare gli speciali basamenti antisismici a tutela dei Bronzi di Riace.

L’Agenzia ha anche eseguito una campagna diagnostica per valutare lo stato di conservazione delle coperture nella Villa dei Misteri di Pompei; è impegnata a Orvieto nel monitoraggio sismico del Duomo; con il Politecnico di Torino ha brevettatoun sistema di isolamento sismico per gli edifici storici.

La sensoristica per rilevare vibrazioni ambientali è stata anche applicata a Roma sulle Colonne Traiana e Antonina, nel Tempio di Minerva Medica e sugli obelischi Flaminio e Lateranense.

 

Tecnologie laser per diagnosi e restauro

I laser rappresentano la nuova frontiera per la conservazione dei beni culturali: l’ENEA dispone di otto tecnologie di diagnostica e due di restauro. Il sistema laser a tre colori RGB-ITR ad esempio - utilizzato per la “Cappella Sistina” permette di rilevare a distanza (da 3 a 30 metri) le caratteristiche morfologiche e di colore di un’opera d’arte e di ricostruirne un’immagine fedelissima in 3D, con risoluzioni superiori rispetto ai dispositivi convenzionali, offrendo anche la possibilità di individuare eventuali danneggiamenti. Il laser 2D LIFScanning permette l’analisi non invasiva delle superfici grazie allo studio dell’emissione di fluorescenza indotta dalla radiazione laser. Il prototipo ILS (Integrated Laser System) è un altro esempio di tecnologia laser che l’ENEA ha utilizzato con successo per analisi microdistruttive di ceramiche dipinte.

Il biorestauro, ovvero i batteri  “pulitori”

Il biorestauro - una tecnologia tutta italiana perfezionata dall’ENEA – permette di restaurare le opere d’arte utilizzando batteri e sostanze naturali invece di prodotti chimici. Questo metodo di pulitura bio-based prevede l’uso di microrganismi capaci di rimuovere depositi di varia natura, con indubbi vantaggi in termini di selettività dell’intervento, sicurezza per l’opera d’arte, non tossicità per i restauratori, basso costo e ridotto impatto ambientale. Applicazioni di biorestauro sono state eseguite con successo su parte delle logge affrescate della rinascimentale Casina Farnese sul Palatino, nella Galleria dei Carracci a Palazzo Farnese, presso un’opera dei Musei Vaticani, con cui c’è anche un accordo per applicazioni su statue e fontane dei Giardini stessi. Tante le collaborazioni in corso: il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, la Domus Aurea, la Galleria Nazionale di Arte Moderna.

Un network internazionale per proteggere il cultural heritage

L’ENEA, insieme ad altri partner italiani, è entrata a far parte di E-RHIS, network internazionale della ricerca sui beni culturali nato per collegare risorse e laboratori di tutta Europa. Nell’infrastruttura Ue, i suoi centri di ricerca nell’area di Roma (Casaccia e Frascati) formeranno il primo nodo ENEA dell’hub Lazio e Abruzzo. A fare da apripista il progetto regionale COBRA (COnservazione dei Beni culturali attraverso l’applicazione di Radiazioni e di tecnologie Abilitanti) con il quale l’Agenzia ha aperto i suoi laboratori a restauratori e imprese per offrire infrastrutture e tecnologie d’avanguardia per la diagnostica e il restauro del patrimonio culturale; primo banco di prova la cinquecentesca chiesta di San Costanzo a Ronciglione (Viterbo), dove sono stati utilizzati sistemi di diagnostica laser per il recupero dell’affresco della cupola.

enea PPcommittenzaÈ online il nuovo portale ENEA, dedicato soprattutto alle piccole e medie imprese e alle associazioni imprenditoriali (http://www.committenza.enea.it/industria), specializzato nella diffusione e nel trasferimento di competenze, prodotti e servizi per l’innovazione e la competitività dell’economia italiana. Oltre alle imprese, il nuovo sito web si rivolge a tutti i cittadini, alla Pubblica Amministrazione e ai potenziali stakeholder interessati alla attività di ricerca e sviluppo dell’ENEA,  condensate nell’Atlante dell’innovazione tecnologica, una banca dati che raccoglie oltre 500 tecnologie innovative, prodotti e servizi consultabili online per cluster nazionale, codice Ateco o testo libero, ciascuno con una propria scheda e il Livello di Maturità Tecnologica (Technology Readiness Level - TRL).

L'area "Servizi e Opportunità" sulla home page del nuovo portale si rivolge direttamente alle imprese, fornendo documentazione e informazioni su brevetti, contratti di licensing, agevolazioni fiscali e servizi di networking tecnologici e industriali, e ai propri ricercatori e tecnologi per le richieste di brevettazione, spin-off, diritti di proprietà industriale, formazione e consulenza. Il sito si articola inoltre in sei sezioni. La sezione Chi siamo offre una panoramica sui servizi offerti e sul personale che opera nel Servizio Industria e Associazioni Imprenditoriali. Proprietà intellettuale e Brevetti fornisce informazioni sulla protezione della conoscenza e dell'innovazione prodotta dall’ENEA e sulle attività di licensing con i partner industriali. Un link alla banca dati dei brevetti dell'Agenzia (oltre 800 depositati dal 1957 a oggi) permette di consultare gli oltre 250 titoli vigenti utilizzando diverse chiavi di selezione (anno di deposito, inventore, area tecnologica, titolo, tipologia di proprietà intellettuale, titolare e numero della domanda brevetto). L'area Spin-off si occupa dell’assistenza tecnico-amministrativa per la fase di avvio della società e mette a disposizione diverse facility - anche di natura logistica - per sostenere la prima fase di sviluppo. Nella sezione Valorizzazione e Trasferimento sono elencate tutte le attività di diffusione e di trasferimento tecnologico di cui si occupa l’ENEA: dagli accordi con le imprese per l’utilizzo di brevetti, laboratori e infrastrutture sperimentali ai progetti di ricerca congiunti, dalle attività di formazione anche a distanza alle analisi di business intelligence peridentificare i potenziali partner tecnologici e commerciali. L’area Reti e progetti punta invece a promuovere e a facilitare l’incontro tra domanda e offerta di innovazione anche attraverso la partecipazione a reti nazionali e internazionali come NETVAL,il network per la valorizzazione della ricerca universitaria che raggruppa gli uffici di trasferimento tecnologico delle università e degli Enti Pubblici di Ricerca italiani. L’Enterprise Europe Network(EEN) - finanziato dalla Commissione Europea - sostiene l’innovazione e la competitività delle imprese e delle strutture di ricerca a livello internazionale e lo fa attraverso vari servizi come: visite di propri esperti alle aziende interessate, assistenza nella ricerca di partner tecnologici e audit finalizzati a piani di innovazione aziendale. Nell’ultima sezione è presente un nuovo strumento, l’Osservatorio sull'Italia nella competizione tecnologica internazionale, che ha come obiettivo agevolare le attività di trasferimento tecnologico di ENEA al tessuto produttivo e fornire dati e informazioni alle istituzioni coinvolte. Video, eventi e news, aggiornati in tempo reale, completano la panoramica del nuovo portale che è presente anche su Facebook e Twitter per interagire direttamente con imprese, associazioni e cittadini.

Parallelamente prosegue il roadshow ENEA-Confindustria per illustrare alla platea di imprenditori e associazioni di categoria l’Atlante dell’innovazione tecnologica.  Al centro della recente tappa di Verona il modello italiano di fabbrica intelligente, il cluster tecnologico come strumento per indirizzare la trasformazione del manifatturiero italiano e la partnership tra ricerca pubblica e impresa come opportunità per l’innovazione del sistema produttivo. Diversi gli esempi di tecnologie e competenze illustrati nel corso dell’incontro “Industria 4.0 - L’importanza della collaborazione imprese - enti di ricerca per la competitività del Paese”: dalla robotica intelligente (sia come prodotto finale che come strumento di produzione e di intelligenza cooperativa), al calcolo ad alte prestazioni (con una panoramica sulle facility ENEA), fino ad arrivare alla creazione di un polo di innovazione europeo (EIT Manufacturing), previsto per quest’anno e a cui l’ENEA ha aderito, focalizzato sul rafforzamento e lo sviluppo della competitività dell'industria manifatturiera europea.

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Cresce la presenza ENEA nello Spazio Europeo della Ricerca: l’Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile entra a far parte di due delle sei nuove infrastrutture di ricerca selezionate nella Roadmap 2016 del Forum Strategico Europeo per le Infrastrutture di Ricerca (European Strategy Forum on Research Infrastructures - ESFRI). Si tratta delle piattaforme di ricerca E-RIHS (European Research Infrastructure for Heritage Science) sui beni culturali e ACTRIS (Aerosols, Clouds and Trace gases Research Infrastructure) per la misura delle proprietà dell’atmosfera.

E-RIHS, coordinata dall’Italia, conta su una rete di laboratori, di archivi fisici e digitali e di tecnologie all’avanguardia su tutto il territorio europeo. Un patrimonio di risorse che sarà lanciato nel 2020 – per diventare interamente operativo a partire dal 2022 - a cui scienziati e imprese potranno accedere per condurre ricerche e sviluppare innovazione per la tutela e la vesfrialorizzazione del patrimonio culturale, naturale ed archeologico. L’ENEA, tra i partner italiani insieme a CNR, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Opificio delle Pietre Dure e Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM), già mette a disposizione di restauratori e imprese infrastrutture e tecnologie d’avanguardia per la diagnostica e il restauro del patrimonio culturale nei suoi due poli di ricerca nell’area di Roma (Frascati e Casaccia). Inoltre, un laboratorio virtuale permette alle aziende di assistere a distanza alle sperimentazioni con sorgenti laser e su tavole vibranti e di interagire in tempo reale con i ricercatori. Tutto questo grazie al progetto regionale COBRA (COnservazione dei Beni culturali attraverso l’applicazione di Radiazioni e di tecnologie Abilitanti) che ha permesso di creare il primo nodo ENEA che farà parte dell’hub Lazio e Abruzzo dell’infrastruttura di ricerca europea.

ACTRIS coordinerà le attività di una vasta rete di osservatori e laboratori di ricerca di 21 Paesi Ue sulla qualità dell'aria, i cambiamenti climatici e la protezione dai rischi ambientali. L’ENEA contribuirà con la Stazione di Osservazioni Climatiche “Roberto Sarao” sull’isola di Lampedusa, un sito che fornisce da quasi vent’anni dati unici sul clima nel bacino del Mediterraneo. L’isola, infatti, è particolarmente adatta per questo tipo di osservazioni perché l’influenza delle attività umane e della vegetazione è molto ridotta e le misure sono rappresentative dei processi su scala regionale e globale. Per l’Italia, ACTRIS vede anche la partecipazione del CNR, che coordina la piattaforma a livello nazionale, del Centro di Eccellenza per l'integrazione di Tecniche di Telerilevamento e Modellistica Numerica per la Previsione di Eventi Meteorologici Severi (CETEMPS) e delle Università di Napoli “Federico II”, dell’Aquila, del Salento e di Urbino. La piattaforma paneuropea per la ricerca sull’atmosfera sarà operativa a partire dal 2025 e il suo valore è stimato in 450 milioni di euro con un fatturato annuo di circa 50 milioni di euro.

In totale sono 21 le grandi infrastrutture di ricerca paneuropee di eccellenza mondiale impegnate in 5 settori (energia, ambiente, alimenti e salute, ingegneria e scienze fisiche, innovazione sociale e culturale) che intendono promuovere la cooperazione scientifica internazionale, offrire alle comunità di ricercatori l’accesso a dati, infrastrutture e tecnologie avanzate, accrescere la competitività economica grazie all’innovazione e creare nuovi posti di lavoro.

Accanto a queste infrastrutture, ESFRI ha incluso nella Roadmap 2016 4 nuovi progetti valutati “emergenti” per la loro eccellenza scientifica. Coordinato dall’ENEA, METROFOOD-RIè uno di questi per il settore Health&Food. L’obiettivo è quello di realizzare una nuova infrastruttura per integrare e armonizzare la ricerca scientifica sulla qualità e la sicurezza alimentare e promuovere la metrologia per alimenti e nutrizione, consentendo un coordinamento a livello europeo e nuovi scenari su scala globale. Il progetto, che vede la partecipazione di 31 partner di 15 diversi Paesi europei, verrà presentato a Roma, nel quartier generale dell’ENEA, il prossimo 30 marzo durante il meeting “METROFOOD-RI: una nuova infrastruttura europea per lo sviluppo del sistema agroalimentare e la tutela dei consumatori”.

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05MATERAGreen.jpgRendere sostenibile ed energeticamente efficiente il tessuto urbano di Matera, proclamata Capitale Europea della Cultura per il 2019, grazie a interventi nei settori della mobilità, delle tecnologie per la produzione di energia da fonti alternative e dell’efficienza energetica. È questo l’obiettivo del protocollo di intesa sottoscritto da ENEA, Consorzio TRAIN e Comune di Matera, che prevede azioni per la promozione di automezzi elettrici nel trasporto pubblico locale, l’efficientamento dell’illuminazione e degli edifici pubblici e la messa a punto di incentivi per la mobilità privata ecosostenibile.

Per raggiungere questi traguardi e fare di Matera una città modello dal punto di vista della sostenibilità, l’ENEA si è impegnata a mettere in campo competenze e soluzioni tecnologiche nei seguenti settori: fonti rinnovabili (fotovoltaico, bioenergie, solare termico e termodinamico), efficienza energetica, smart city, raffrescamento con energia solare (solar cooling), mobilità sostenibile e trasporto innovativo, accumulo di energia elettrica per applicazioni mobili e stazionarie e smart grid.

“La scelta come Capitale Europea della Cultura 2019 – sottolinea Gian Piero Celata, Direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche dell’ENEA – deve essere un’opportunità da cogliere per fare di Matera un caso di best practice per migliorare la qualità della vita dei cittadini e favorire stabilmente sviluppo economico e occupazione, rendendo sempre più efficienti i trasporti, i consumi di energia e i servizi sociali”.

TRAIN è un consorzio no profit di cui ENEA detiene il 55,37% del fondo consortile, che ha la finalità di promuovere attività di ricerca e sviluppo tecnologico in campo energetico, dei trasporti, della logistica e dell’ICT, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno.

Road Show Atlante ENEA TorinoRinnovabili, efficienza energetica e smart city ma anche materiali innovativi, tecnologie per processi industriali sostenibili, economia circolare e uso efficiente delle risorsesono alcuni dei servizi avanzati e dei prodotti della ricerca che l’ENEA ha presentato nella tappa torinese del road show organizzato con Confindustria presso la sede dell’Unione Industriale. Alla platea di imprese e associazioni di categoria, l’ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha fatto conoscere il suo Atlante dell’Innovazione, una banca dati online con oltre 500 prodotti e servizi innovativi.

“Stiamo portando in giro per l’Italia uno strumento dedicato a tutte le aziende che vedono nell’innovazione di processo e di prodotto un asset per la competitività della propria impresa - ha commentato MarcoCasagni vice responsabile Unità Committenza dell’ENEA - puntiamo a consolidare la partnership tra pubblico e privato per offrire al settore imprenditoriale strumenti tecnologici in grado di garantire alle imprese una crescita sostenibile e competitiva, un’occupazione di qualità e una gestione sostenibile del territorio e delle risorse naturali”.

Molti i brevetti, le tecnologie e le expertise presentate dai ricercatori ENEA alle aziende, come lo Smart Building Network Management.Si tratta diun modello organizzativo ma anche di un insieme di tecnologie per la gestione ottimale di reti di edifici che permette - attraverso sistemi sensoriali, di trasmissione dati e un’intelligenza di rete - di tagliare consumi e costi con tempi di ritorno degli investimenti molto interessanti. Tutte metodologie e tecnologie sviluppate e testate presso lo Smart Village nel Centro Ricerche ENEA della Casaccia e successivamente trasferite in ambito urbano (come Bari, L’Aquila e Brescia). Al centro della tappa torinese anche l’offerta ENEA per sistemi di produzione e consumo sostenibile delle risorse, riduzione delle emissioni e dell’impatto, gestione e mitigazione dei rischi per il territorio, qualificazione di materiali,   componenti, dispositivi e dei relativi processi di fabbricazione e integrazione in sistemi complessi.

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Contro Room ENEA-ACEAENEA e ACEA Distribuzione stanno sperimentando un software innovativo che consente di elaborare e fornire previsioni di rischio per le infrastrutture energetiche e idriche in caso di eventi meteo particolarmente intensi quali nubifragi, alluvioni e frane. Il software, che si chiama CIPCast, è stato sviluppato dal Laboratorio Analisi e Protezione delle Infrastrutture Critiche dell’ENEA e testato nella control room di ACEA Distribuzione a Roma.

A livello applicativo sono state sviluppate due distinte versioni: per calcolare  l’impatto delle precipitazioni sulle reti di distribuzione dell’energia elettrica e per gestire al meglio gli eventi legati al Giubileo in ogni singola area della Capitale.

“Una volta acquisiti i dati da sensori e previsioni meteo – spiega Vittorio Rosato,responsabile del Laboratorio Analisi e Protezione delle Infrastrutture Critiche dell’ENEA – l’applicazione elabora gli scenari di rischio, identifica gli elementi delle infrastrutture in pericolo, stima l’impatto sui servizi e quantifica gli effetti che la loro eventuale interruzione potrebbe produrre su cittadini e sistema produttivo. Avere a disposizione queste informazioniprosegue Rosato consente non solo all’azienda di energia elettrica, ma anche a chi amministra la città e si occupa della sua sicurezza di gestire situazioni di crisi e predisporre strumenti efficaci per interventi rapidi.

Nato dall’esigenza di affrontare eventi meteorologici sempre più frequenti, intensi e caratterizzati da maggior pericolosità in un contesto urbano, il software CIPCast integra dati geospaziali, previsioni meteo fino a 1 ora (nowcasting) e a breve-medio termine con informazioni sull’assetto idrogeologico e sulla ricorrenza di eventi sismici e di altri eventi naturali di rilievo.

Tra il 2010 e i primi mesi del 2015 in Italia sono stati 43 i giorni di blackout elettrici a causa del maltempo. Tra il 2013 ed il 2014 si sono verificati ben 5 casi di allagamenti in vaste aree del territorio comunale, tutti episodi legati alle forti piogge concentrate nell’arco di pochissime ore. Sempre a Roma, in poco più di 5 anni di monitoraggio (da ottobre 2010 a tutto il 2015), sono stati 15 gli eventi estremi registrati sulla mappa del rischio climatico e 24 i giorni di stop a metropolitane e treni urbani a causa delle piogge intense1.

Il sistema che l’ENEA sta testando in collaborazione con ACEA Distribuzione - e che presto verrà esteso al controllo della rete idrica di ATO2 - rientra nell’ambito del progetto RoMA (Resilience enhancement of Metropolitan Areas) finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Questo progetto prende ‘ispirazione’ dalle tecnologie sviluppate nel progetto europeo CIPRNet (Critical Infrastructure Preparedness and Resilience Research Network) per i Centri di Competenza per l’Analisi del Rischio delle Infrastrutture Critiche in Europa che forniranno 24 ore su 24 l’analisi del rischio delle infrastrutture critiche con una previsione da poche ore fino a qualche giorno. Il sistema – come quello in fase di sperimentazione a Roma - consentirà di dare indicazioni a Protezione Civile ed Enti Locali per strategie e azioni da mettere in campo per ridurre l’impatto degli eventi meteo e ripristinare efficacemente i servizi. Allo studio, quindi, nuove risposte tecnologiche per aumentare la capacità di reazione delle città a situazioni di crisi, migliorandone dunque la Resilienza.

"Preservare la rete elettrica da eventuali guasti o interruzioni è prioritario per evitare conseguenze sulla  popolazione e il cosiddetto effetto domino, ossia un blackout esteso su altre infrastrutture critiche che garantiscono servizi essenziali come l’acqua potabile, lo smaltimento dei rifiuti, il traffico ferroviarioe le telecomunicazioni", commenta Maurizio Pollino, ricercatore del Laboratorio Analisi e Protezione delle Infrastrutture Critiche dell’ENEA.

1 Dati dal dossier di Legambiente "Le città italiane alla sfida del clima", elaborato in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

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enea altomilaneseEfficienza energetica, materiali innovativi ed eco-progettazione sono stati al centro della tappa a Legnano del road show nazionale “Innovazione Tecnologica per la Competitività”, promosso da ENEA e Confindustria. Fari puntati anche su un aspetto strategico per la crescita economica come il finanziamento dell’innovazione, dalla recente introduzione del patent box al credito d’imposta per ricerca e innovazione fino ai bandi europei di Horizon 2020 per le piccole e medie imprese.

“Con gli oltre 500 prodotti e servizi innovativi raccolti nel nostro Atlante dell’innovazione tecnologica – ha sottolineato Marco Casagni, vice responsabile Unità Committenza dell’ENEA – puntiamo a creare un sodalizio tra pubblico e privatoper portare l’innovazione dal laboratorio al mercato e valorizzare il tessuto economico italiano costituito per l’80% da piccole imprese che spesso non possono sostenere i costi della brevettazione”.

“È stata un’occasione molto importante per il nostro territorio - ha aggiunto Andrea Pontani, Direttore di Confindustria Alto Milanese - per diffondere e approfondire la conoscenza delle opportunità tecnologiche già disponibili e che possono davvero far crescere competitività e capacità di innovazione nelle nostre aziende”.

Per migliorare l'efficienza energetica delle aziende tessili, uno dei settori di punta del made in Italy e dell’Alto Milanese in particolare, l’ENEA ha presentato una metodologia fortemente centrata su autodiagnosi, comparazione degli indicatori di performance e interazione con una rete europea di esperti, insieme ad alcuni casi-studio e a un tool disponibile gratuitamente per le aziende. Si tratta di un nuovo approccio all’efficienza energetica sviluppato dall’ENEA per il progetto europeo SET - Saving Energy in Textile SMEs - nell’ambito della campagna Ue “Energia su Misura”, lanciata dall'Associazione europea dell'industria tessile.

Nel corso dell’incontro è emersa l’importanza di istituire tavoli tecnici per uniformare la reportistica e di mettere a punto linee guida per settori nel campo della diagnosi energetica obbligatoria per le grandi imprese e quelle ad alto di consumo di energia, un ambito in cui l’ENEA ha il compito istituzionale di ricevere gli audit inviati dalle aziende (oltre 14mila finora), raccoglierli in una banca dati e verificarli.

ENEA ha presentato il suo know-how anche nel campo dei materiali ad alto contenuto tecnologico, come le fibre di basalto per il settore automobilistico, che garantiscono prestazioni equivalenti a prezzi competitivi rispetto a materiali “tradizionali”, con il vantaggio della completa  sostenibilità ambientale del ciclo di vita del prodotto,  dall'estrazione della materia prima al riciclo e riuso del materiale finale. Tema questo strettamente collegato all’eco-progettazione che – come è emerso nel corso del road show - rappresenta per le imprese una leva strategica per l’eco-innovazione dei modelli di produzione e di consumo dei prodotti e dei servizi; questo sia in ottica di riduzione dei costi connessi all’uso delle risorse, sia di posizionamento eco-competitivo in un mercato dove i consumatori sono sempre più attenti agli aspetti ambientali.

L’Atlante dell’innovazione tecnologica ENEA è una banca dati che contiene oltre 500 tecnologie innovative. Per la prima volta tutti i servizi e i prodotti sviluppati da un’istituzione di ricerca vengono messi online (http://www.enea.it/it/ateco), su schede continuamente aggiornate, corredate dal Technology Readiness Level (TRL) e consultabili per cluster nazionale, codice Ateco o testo libero. Le schede coprono una ventina di settori, tra cui energia - comprese fonti rinnovabili e servizi per l’efficienza energetica - agroalimentare, tracciabilità, laser, sensoristica, nuovi materiali e materie prime strategiche anche con il recupero di materiali di valore dalle schede elettroniche.

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enea luissENEA e Università LUISS “Guido Carli” hanno rinnovato la convenzione che offre la possibilità a studenti e ricercatori dell’ateneo romano di svolgere tirocini curriculari presso i centri di ricerca dell’Agenzia. È prevista l’attivazione di progetti formativi per tirocini gratuiti, che saranno concordati tra il tutor universitario, il tutor ENEA e lo studente, le cui attività verranno seguite accuratamente dai ricercatori dell’Agenzia. Il tirocinio, la cui durata massima non potrà superare i 12 mesi, rappresenta un importante momento di alternanza di studio e lavoro che consentirà agli studenti di accrescere le proprie competenze specialistiche per inserirsi al meglio nel mercato del lavoro.

Nell’ambito di un consolidato rapporto di collaborazione con il mondo accademico, l’ENEA mette a disposizione degli studenti interessati i propri laboratori, le strumentazioni tecnico-scientifiche, nonché le competenze specialistiche e multidisciplinari dei propri ricercatori. La collaborazione tra ENEA e LUISS, attiva da diversi anni, ha sempre riscontrato ottimi risultati in termini di attivazione congiunta di tirocini.

Gli studenti interessati possono rivolgersi direttamente ai competenti servizi universitari sui tirocini.

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enea liguriaProporre un modello di sviluppo eco-sostenibile replicabile anche in altre regioni e nel Paese: è l’obiettivo dello studio sulla Liguria realizzato da ENEA per WWF Italia, che valuta soluzioni eco-innovative basate su rinnovabili, efficienza energetica e nuove tecnologie per accumulo di energia e trasporti, che potrebbero creare oltre 4.500 posti di lavoro

Nei prossimi 15 anni in Liguria, in termini di sola occupazione diretta, potrebbero nascere oltre 4.500 nuovi posti di lavoro dalla transizione verso un modello green e low carbon dell’economia; tale sviluppo richiederebbe investimenti medi annui pari a 391 milioni di euro.

È quanto emerge dallo studio, presentato oggi a Roma, dal titolo “Liguria, proposte per un modello di sviluppo nearly zero emissions”, che il WWF ha commissionato all’ENEA per approfondire le possibilità di una transizione verso un modello basato su tecnologie e sistemi in grado di ridurre le emissioni di gas serra e, di conseguenza, l’impatto dei cambiamenti climatici - come indicato dal recente accordo di Parigi (COP21) e dagli impegni europei - ma anche di promuovere l’efficienza energetica, favorire lo sviluppo e l’innovazione del sistema produttivo e incrementare i livelli occupazionali, seguendo i principi di un’economia circolare.

Secondo lo studio, l’insieme delle proposte consentirebbe alla Liguria di ridurre di circa 6 milioni di tonnellate annue le emissioni di CO2, di fatto dimezzando le emissioni pro-capite, portandole cioè a circa 3,6 tonnellate di anidride carbonica equivalente (tCO2eq), rispetto alla media nazionale attuale che è di circa 7,1 tCO2eq.

“Non si tratta di un piano energetico regionale, ma dell’analisi di alcune opzioni che possono essere sviluppate e percorse da subito e avere piena attuazione nel corso di qualche decennio – sottolinea Roberto Morabito, Direttore del Dipartimento Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali dell’ENEA -L’obiettivo è l’individuazione di un modello di sviluppo green e low carbon che possa essere replicabile anche in altre realtà regionali e territoriali.”

“Questo studio dimostra in modo chiaro e inequivocabile – ha dichiarato Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia – come già oggi esistano una serie di soluzioni concrete e cantierabili che consentirebbero ad una Regione come la Liguria (ma il discorso potrebbe tranquillamente essere esteso all’intero Paese) di fare rotta verso un’economia a bassissime emissioni, capace cioè di contrastare la minaccia dei cambiamenti climatici e, allo stesso tempo, creare nuova occupazione, più durevole e sostenibile.”

Complessivamente sono state prese in considerazione oltre 30 opzioni tecnologiche e su 15 di esse è stata effettuata una valutazione degli impatti energetici, ambientali, economici ed occupazionali, arrivando ad una rosa di interventi, da poter promuovere in cinque settori strategici: fonti rinnovabili elettriche, rinnovabili termiche, accumulo elettrochimico in batterie, risparmio energetico nell’edilizia, sistema dei trasporti sostenibile.

Alcune delle opzioni individuate risultano promettenti, ma non ancora pienamente mature (ad esempio l’auto elettrica), in quanto la loro affermazione dipenderà dagli investimenti e dalle traiettorie di sviluppo internazionali. In altri casi, si tratta di tecnologie ormai mature e di sicuro sviluppo (ad esempio il fotovoltaico), ma ancora condizionate da costi e limiti organizzativi del mercato. Altre ancora sono tecnologicamente pronte (ad esempio la riqualificazione energetica ad emissioni quasi zero degli edifici), ma ostacolate da inerzie organizzative e disponibilità di accesso a capitali adeguati.

Nel campo delle fonti rinnovabili elettriche e termiche, lo studio prevede che si possano creare mediamente 2.076 nuovi posti di lavoro, di cui 737 nelle rinnovabili elettriche e 1.339 nelle rinnovabili termiche. Tale sviluppo richiederebbe investimenti medi annui pari a 166 milioni di euro, di cui 103 milioni nelle rinnovabili elettriche e 63 milioni nelle rinnovabili termiche. In questo modo, il 40% dell’attuale domanda di energia elettrica regionale sarebbe soddisfatto da fonti rinnovabili per una valore pari a circa 2,5 terawattora (TWh = 1 miliardo di chilowattora).

Un altro settore dalle grandi potenzialità è quello della riqualificazione del parco edilizio: con un investimento medio annuo di circa 209 milioni di euro si creerebbero 2.186 nuovi posti di lavoro e gli interventi realizzati su oltre 10 mila appartamenti permetterebbero di ridurre i consumi del 60% rispetto agli attuali livelli. Sull’arco temporale di 15 anni il risparmio energetico sarebbe di 71mila tonnellate di petrolio equivalente (tep), pari a una riduzione di circa il 15% dei consumi termici residenziali.

Complessivamente, nel settore delle fonti rinnovabili e della riqualificazione energetica degli edifici si potrebbero creare, come valore medio nei 15 anni, 4.262 nuovi posti di lavoro, che salgono agli oltre 4.500 totali includendo il settore dell’accumulo elettrico.

Anche dai trasporti può arrivare un contributo rilevante, ma di difficile quantificazione sotto l’aspetto occupazionale: prendendo in considerazione quattro tipologie di intervento, quali auto elettriche, elettrificazione delle banchine portuali, promozione del traffico pubblico locale e del trasporto ferroviario da e per i porti, si potrebbero ottenere a regime risparmi energetici di circa 310mila tep/anno.