Notte Europea dei ricercatori 2016Da oggi, giovedì 15 settembre, è possibile prenotare la visita dei Centri di Ricerca ENEA di Casaccia e Frascati per la Notte europea dei ricercatori, che si svolgerà il 30 settembre dalle 15 alle 22.30. Per prenotare il proprio tour è necessario accedere al sito di Frascati Scienza, coordinatore italiano dell’evento promosso dalla Commissione europea, e registrarsi al seguente link:

http://www.frascatiscienza.it/pagine/notte-europea-dei-ricercatori-2016/prenotazioni-standby/

Maggiori informazioni sui programmi delle visite ai laboratori e agli impianti di ricerca ENEA (che vanno ricercati sotto le località di Frascati e Santa Maria di Galeria) sono disponibili all’indirizzo http://www.frascatiscienza.it/pagine/notte-europea-dei-ricercatori-2016/programma/

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Accordo ENEA Ministero DifesaParte dal Policlinico del Celio a Roma l'efficientamento energetico degli edifici militari, grazie a un accordo tra ENEA e Ministero della Difesa. È questo infatti il primo atto del protocollo d’intesa, firmato dal Presidente ENEA Federico Testa e dal Sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, che prevede la riqualificazione e l'ottimizzazione energetica di edifici del Ministero della Difesa, ma anche attività di formazione su questi temi per il personale del Dicastero.

Il Policlinico del Celio, uno dei maggiori ospedali italiani, è un complesso di circa 20 fra edifici e padiglioni, unico nel suo genere sia per l’eccellenza della strumentazione medica di cui è dotato che per dimensioni e valore storico e architettonico.

"Il protocollo - ha evidenziato il Prof. Federico Testa, Presidente dell’ENEA - prosegue nel solco delle collaborazioni già intraprese dalla nostra Agenzia con Amministrazioni Pubbliche, quali il Ministero dei Beni Culturali per la diagnosi e la riqualificazione energetica dei musei, il Ministero delle Politiche Agricole, il Parlamento per la diagnosi energetica di immobili storici come Palazzo Montecitorio e Palazzo S. Macuto e l’Arma dei Carabinieri per la diagnosi del Comando generale di viale Romania a Roma".

"L’ENEA - ha aggiunto - svolge funzioni di Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica, ed è quindi il soggetto istituzionalmente preposto a supportare a livello tecnico-scientifico l’attuazione di politiche governative in tema di riqualificazione ed efficientamento energetico. Le competenze, le professionalità, gli impianti e la strumentazione di cui dispone l’ENEA hanno caratteristiche di unicità a livello nazionale nei settori dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale. Per questa sua specificità, l’ENEA è preposta a supportare la P.A. centrale e locale per l’attuazione di politiche energetiche per lo sviluppo dell’efficienza energetica e di attività d’informazione e di formazione sulle tecnologie avanzate per l’energia e l’industria. Inoltre, l’ENEA conduce studi e ricerche per il risparmio di energia elettrica nei settori del terziario e del civile, dei trasporti e dell’illuminazione pubblica".

"Il Ministero della Difesa e le singole Forze Armate - ha sottolineato il Sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano - hanno già conseguito risultati ragguardevoli per la sostenibilità energetico/ambientale, attraverso un percorso di accrescimento della cultura dell’efficientamento energetico e della sostenibilità ambientale. La recente costituzione di una Struttura di Progetto Energia, voluta fortemente dal Ministro Pinotti, è espressione inequivocabile di tale impegno del Dicastero. Il Protocollo d’Intesa con l’ENEA definisce una vastissima gamma di ambiti di cooperazione che vanno dalle attività di formazione ed informazione per il personale della Difesa, al supporto per la realizzazione di importanti progetti di efficientamento e di approvvigionamento ad attività di carattere strategico, mediante ricerca e sviluppo di tecnologie esclusive e d’avanguardia".

SOFT Innovation Prize Il processo basato su un innovativo reattore a membrana, per il quale sono stati rilasciati due brevetti internazionali, rende possibile il recupero del trizio, il cui valore di mercato supera i 30 mila euro al grammo.

È stato assegnato all’ENEA il  SOFT Innovation Prize 2016 che la Commissione europea attribuisce ai migliori  progetti di ricerca nel campo della fusione nucleare. Il premio è stato attribuito ad un innovativo processo di recupero del trizio dai prodotti di fusione sviluppato nel Centro Ricerche ENEA di Frascati in collaborazione con i ricercatori dei laboratori del Commissariat à l’énergie atomique (CEA) di Cadarache, in Francia.

Il processo basato su un innovativo reattore a membrana, per il quale sono stati rilasciati due brevetti internazionali, rende possibile il recupero del trizio – il cui valore di mercato supera i 30 mila euro al grammo – da acqua triziata.  Il riconoscimento è stato assegnato in occasione del Symposium on Fusion Technology (SOFT) di Praga ai ricercatori ENEA Silvano Tosti, Alessia Santucci, Fabio Borgognoni e Fabrizio Marini del Laboratorio Tecnologie Nucleari del Dipartimento Fusione Nucleare e ai ricercatori del CEA Karine Liger, Pierre Trabuc, Nicolas Ghirelli e Xavier Lefebvre.

La stessa tecnologia è stata già  applicata con successo per produrre idrogeno ultrapuro attraverso reazioni di reforming, un processo che utilizza membrane in lega di palladio per produrre idrogeno ultrapuro da idrocarburi e consente il trattamento di biomasse e residui di lavorazione come le acque di vegetazione dei frantoi oleari.

ECOBONUS ENEAÈ disponibile sul sito dell’ENEA un vademecum realizzato dagli esperti dell’Unità tecnica efficienza energetica con le indicazioni per accedere agli ecoincentivi per la building automation, i dispositivi multimediali che consentono il controllo ‘intelligente’ degli impianti termici da remoto (http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/tecno/buildingautomation.pdf).

Secondo quanto previsto dalla Finanziaria 2016, sono ammesse alla detrazione del 65% le spese per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi elettronici, elettrici e meccanici che consentano la gestione automatica personalizzata a distanza di impianti di riscaldamento, di climatizzazione estiva e per produrre acqua calda sanitaria. La documentazione per usufruire della detrazione delle spese sostenute va inviata sul sito http://finanziaria2016.enea.it/index.asp.

Per poter usufruire dell’ecobonus, il vademecum chiarisce quali sono le opere di domotica incentivate, le caratteristiche tecniche dell’intervento e i requisiti dell’immobile dove viene effettuato. In particolare, alla data della richiesta di detrazione, l’immobile deve essere accatastato o con richiesta di accatastamento in corso; inoltre deve essere dotato di impianto di riscaldamento e risultare in regola con il pagamento di eventuali tributi.

L’intervento deve configurarsi come fornitura e messa in opera, nelle unità abitative, di dispositivi che consentano la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria o di climatizzazione estiva, compreso il loro controllo da remoto attraverso canali multimediali, eseguiti indipendentemente dalle installazioni e sostituzioni di impianti di climatizzazione invernale.

Sono ammesse anche la fornitura e la posa in opera di tutte le apparecchiature elettriche, elettroniche e meccaniche nonché delle opere elettriche e murarie necessarie per l’installazione e la messa in funzione a regola d’arte, all’interno degli edifici, di sistemi di building automation degli impianti termici. Non possono invece usufruire dell’ecobonus per la domotica l’acquisto di dispositivi per interagire da remoto come ad esempio telefoni cellulari, tablet o personal computer.

Gli interventi di building automation potranno essere realizzati sia indipendentemente, sia in abbinamento con gli interventi di riqualificazione degli impianti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria previsti dai decreti che regolano gli incentivi per la riqualificazione energetica.

Inoltre, per tutte le indicazioni, tecniche e procedurali rimane attivo l'apposito servizio di consulenza online alla pagina http://www.acs.enea.it/contatti/.

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Laboratori virtuali, sensoristica e laser hi-tech sono alcuni esempi di innovazione scientifica applicata alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale di cui si parlerà all'ENEA, in occasione della presentazione dei risultati del Progetto COBRA (COnservazione dei Beni culturali attraverso l'applicazione di Radiazioni e di tecnologie Abilitanti).

Progetto COBRAA un anno dall'avvio, esperti ENEA, rappresentanti delMinistero dei Beni Culturali, della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, della Regione Lazio e diimprese di restauro, faranno il punto sui primi risultati degli interventi di diagnostica e restauro realizzati, nell'ambito del progetto, per la Chiesa di San Costanzo a Ronciglione (Viterbo), la Casa dei Valeri (Roma), ilDuomo di Rieti, il Tempio di Minerva Medica e laBasilica Ulpia del Foro di Traiano.

Grazie a COBRA, finanziato dalla Regione Lazio, l'ENEA ha iniziato nei suoi due Centri di Ricerca della Casaccia e di Frascati, situati nella regione, attività di trasferimento di tecnologie all'avanguardia, in particolare alle PMI attive nella tutela dei beni culturali. Il progetto, inoltre, ha permesso di reclutare giovani talenti, contribuendo così a creare occupazione qualificata. 

Nel settore dei beni culturali, l'ENEA ha recentemente firmato un accordo con il MIBACT per check-up energetici, protezione antisismica, diagnostica e restauro negli oltre 5 mila luoghi della cultura italiani, tra musei, palazzi storici e aree archeologiche. La collaborazione triennale permetterà di avviare progetti di efficientamento degli edifici storici che – secondo le stime ENEA – potrebbero ridurre fino al 30% i consumi per la climatizzazione e fino al 40% quelli per l'illuminazione grazie all'installazione di lampade a LED e all'impiego di smart lighting.

L'evento si tiene a Roma dalle ore 9 alle 13.30, in via Giulio Romano, 41.

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Utilizzo materiali ceramiciENEA ha brevettato un innovativo sistema per la produzione di materiali ceramici di dimensioni nanometriche (vale a dire inferiori al milionesimo di millimetro) per applicazioni in settori come l’elettronica, l’aerospazio (per la schermatura termica degli aerei), l’automotive (per la fabbricazione di sistemi frenanti) e la siderurgia. Il sistema  permette di incrementare la resa dei processi di produzione dei ceramici avanzati, riducendo il consumo di energia.

Quello dei materiali ceramici è un mercato in continua crescita per le loro particolari proprietà meccaniche (durezza e resistenza), termiche (alta conduttività e resistenza a shock termici) e chimiche (resistenza alla corrosione e inerzia chimica). Il loro impiego sconfina anche nella  produzione di abrasivi, di utensili meccanici e di scambiatori di calore ad alta temperatura. Ma se guardiamo alle straordinarie caratteristiche dei materiali ceramici costituiti da nanoparticelle, l’orizzonte applicativo si amplia ulteriormente perché garantiscono ai prodotti che li utilizzano migliori prestazioni o addirittura nuove proprietà. Ad esempio, ilcarburo di silicio, uno dei principali ceramici per applicazioni commerciali, mantiene inalterate le sue proprietà fino a temperature di 1.400°C, tiene sotto controllo corrosione, abrasione ed erosione con la stessa efficacia con cui resiste all'usura da sfregamento ed è sicuro sotto il profilo tossicologico. Tutte caratteristiche queste che lo rendono - insieme agli altri ceramici avanzati - un materiale sempre più diffuso nei mercati di largo consumo come l’industria alimentare, ma anche nei settori dell'estrazione e della raffineria, nella medicina, nella chimica e nell'elettronica, fino alla produzione di energia elettrica.

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Oltre la metà della popolazione mondiale e l'80% della ricchezza sono concentrate nelle città, che rappresentano i due terzi della domanda globale di energia e sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni di CO2. Senza cambi di rotta rispetto alle politiche attuali, queste cifre sono destinate a crescere entro il 2050: la domanda di energia delle città e le emissioni di CO2 correlate aumenteranno rispettivamente del 70% e del 50%. Sono queste le stime che emergono nell'ultimo rapporto dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA) “Energy Technology Perspectives 2016”, sull'evoluzione e la diffusione delle tecnologie pulite per limitare il surriscaldamento del Pianeta ben al di sotto dei 2°C, così come stabilito alla COP 21 di Parigi. Lo studio è stato presentato per la prima volta in Italia nell'ambito del convegno “Towards sustainable urban system” organizzato da ENEA - delegato italiano per le tecnologie degli usi finali dell'energia e attuale chair del gruppo tematico “Building” dell'Energy Technology Network presso la IEA - e Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Ministero Esteri e IEA.
Presentazione Rapporto IEA 2016"Attraverso politiche efficaci e un'adeguata cooperazione tra i diversi livelli istituzionali – sostiene Kamel Ben NaceurIEA, Direttore generale per la Sostenibilità, la Tecnologia e gli Outlook – le città possono svolgere un ruolo strategico nella realizzazione di un ambizioso scenario globale di mitigazione dei cambiamenti climatici, permettendo di conseguire altri importanti benefici come la riduzione dell'inquinamento,  risparmi nei costi dell'energia  e una maggiore flessibilità del  sistema energetico".

In Italia oltre il 40% della popolazione vive in città - dichiara Alessandro Lanza, membro del CdA ENEA –quindi èproprio nel contesto urbano che deve affermarsi un nuovo modello di sviluppo che sappia coniugare crescita economica e rispetto dell’ambienteIl Rapporto IEA mostra chiaramente la strada da percorrere anche per il nostro Paese: ampia diffusione dell’efficienza energetica e integrazione delle fonti rinnovabili, con un approccio coordinato ai diversi livelli decisionali sulle scelte tecnologiche migliori per abbattere le emissioni. Questo incontroè stato un’occasione di dibattito sulle capacità, le opportunità e le buone pratiche di pianificazione energetica locale nel nostro Paese. Un’attività che l’ENEA, nella sua duplice veste di Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e, in particolare, di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, svolge da anni con un ruolo di interfaccia tra pubblica amministrazione centrale e locale per la definizione e l’attuazione delle azioni di sostenibilità energetica”.

Secondo le stime IEA al 2050, nelle città risiede un potenziale di riduzione delle emissioni di CO2 del 70%, con effetti positivi sulla qualità dell'aria e sulla salute; nello scenario migliore, la IEA prevede 1 miliardo di veicoli elettrici in circolazione e un uso del trasporto pubblico più che raddoppiato al 2050
L'introduzione di un mix diversificato di tecnologie energetiche nelle città consentirà di ridurre del 30% la domanda di energia primaria e del 70% le emissioni alla metà di questo secolo, diminuendo di due terzi l'intensità carbonica, ovvero le emissioni per unità di PIL. Il contributo maggiore potrebbe derivare daefficienza energetica (38%) e rinnovabili (32%). Tra le tecnologie più mature da promuovere in città, il rapporto cita i tetti solari - che da soli possono coprire fino al 32% della domanda di energia urbana pari  al 17% di quella totale al 2050 -, le pompe di calore, le reti di teleriscaldamento e la valorizzazione energetica dei rifiuti, mettendo in evidenza alcuni vantaggi chiave: accessibilità, sicurezza, capillarità della fornitura (microgrid) e il ruolo attivo del cittadino come nuovo produttore e non più solo consumatore di energia, il cosiddetto prosumer.

“La sostenibilità delle attività umane passa attraverso la sostenibilità delle città – afferma Michele De Nigris, RSE - In questo ambito le reti energetiche integrate e in particolare le reti elettriche intelligenti avranno un ruolo fondamentale. Esse infatti raggruppano due elementi chiave: l'energia e le comunicazioni. Attorno a questo nucleo possono essere sviluppate tutte le funzionalità delle smart city come ad esempio l'efficienza energetica, la mobilità sostenibile, l'integrazione delle rinnovabili e la partecipazione del cittadino”.

Per quanto riguarda i singoli settori, dall'analisi IEA risulta che gli edifici sono il comparto più energivoro, così come in Italia, dove il 70% del patrimonio edilizio ha più di 40 anni. Per abbattere questi consumi del 30- 50% al 2050 l'Agenzia traccia alcuni possibile percorsi da intraprendere, come la costruzione di edifici a energia quasi zero, la riqualificazione energetica di quelli esistenti e una maggiore efficienza della climatizzazione - che attualmente rappresenta il 40% dei consumi totali di energia - a basso impatto ambientale, ma con la stessa garanzia di comfort.

Il Rapporto IEA analizza l'integrazione tra efficienza energetica negli edifici e distretti energetici di tre città e una di queste è Torino (le altre due sono Stoccolma e Qianxi in Cina), che da diversi anni sta lavorando per diventare una smart city, come sottilinea Stefano Corgnati, responsabile del Laboratorio di Analisi e Modelli Energeticidel Politecnico di Torino, che ha collaborato all'analisi ETP2016. "In una città come Torino, abbiamo stimato che dalla combinazione integrata di riqualificazione 'profonda' degli edifici con l'estensione e l'ammodernamento del rete di teleriscaldamento si potrebbe risparmiare fino a 1 miliardo di euro sui costi complessivi al 2050 rispetto a uno scenario caratterizzato da singoli interventi non integrati".

Per Andrea Ponta, IREN “la prima fonte rinnovabile da utilizzare per le reti di teleriscaldamento nelle città italiane è l'efficienza energetica. Solo così sarà possibile ridurre gli sprechi e ottimizzare l'impiego dell'energia termica aumentando le potenzialità delle fonti rinnovabili al servizio dei sistemi di teleriscaldamento, in particolare il solare termico e il geotermico”.

Favorire un confronto multidisciplinare fra istituzioni, operatori, esperti e amministrazioni locali sul contributo che telerilevamento e analisi ambientale e territoriale possono dare nelle aree più a rischio di degrado. È uno degli obiettivi del Convegno Nazionale di Telerilevamento a Palermo, organizzato da ENEA, Associazione Italiana di Telerilevamento (AIT), Università di Palermo e Centro di Telerilevamento a Microonde (CeTeM), al quale hanno partecipato esperti e  rappresentanti delle istituzioni, tra i quali Samuele Segoni, componente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati.

I temi all’ordine del giorno: l’importanza dell’utilizzo di tecnologie di telerilevamento per il monitoraggio, la prevenzione e la gestione dei fenomeni di degrado e dissesto idrogeologico; gli strumenti per affrontare le problematiche del territorio legate, ad esempio, al cambiamento climatico e all’abbandono delle coltivazioni agricole; la possibilità di introdurre una procedura di certificazione per il controllo dei fenomeni di degrado.

L’evento si è concluso con la decisione di redigere un documento condiviso da comunità scientifica, istituzioni, amministrazioni locali e di gestione del territorio per supportare le politiche nazionali nel settore.

Costruire edifici sostenibili ed efficienti, riducendo i consumi degli impianti di climatizzazione, in particolare nelle aree del Mediterraneo a clima caldo temperato. Oggi questo è possibile, utilizzando come isolante la fibra di canapa in alternativa ai minerali comunemente impiegati in edilizia (ad esempio la lana di roccia), come dimostrano i risultati ottenuti nei laboratori del Centro Ricerche ENEA di Brindisi nell’ambito del progetto EFFEDIL. I test su pareti “imbottite” di canapa hanno dimostrato un miglioramento delle prestazioni energetiche rispetto a pareti di solo laterizio senza isolante.

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“Con questo studio -spiega Patrizia Aversa dell’ENEA -abbiamo potuto verificare che la canapa migliora l’isolamento termico del laterizio, attenuando di circa il 30% il flusso termico, ossia la quantità di calore che passa attraverso un materiale in un dato momento, e diminuendo del 20% la trasmittanza termica, vale a dire la facilità con cui un materiale si lascia attraversare dal calore. Inoltre la canapa ha una buona permeabilità al vapore acqueo, permettendo così di evitare la formazione di condensa”.

Il progetto EFFEDIL ha anche dimostrato che la canapa trattata con sostanze naturali antimuffa e idrorepellenti possiede una maggiore traspirazione e resistenza ai batteri e una minore velocità di propagazione delle fiamme, in caso di incendio.

Costruire e riqualificare in modo sostenibile potrebbe far risparmiare il 50% di energia. In questo contesto gli edifici svolgono un ruolo chiave in quanto sono responsabili di buona parte del consumo energetico nazionale: secondo studi ENEA, infatti,  i consumi energetici nelle abitazioni in Italia sono responsabili del 45% delle emissioni di CO2.

"Grazie al progetto Effedil – sottolinea Vincenza Luprano dell’ENEA -oggi sappiamo che la canapa è un ottimo materiale per il suo potenziale di isolamento termico e per costruire edifici sempre più sostenibili in un’ottica di economia circolare, anche per l’ampia disponibilità sul territorio pugliese e per l’impatto sull’ambiente del ciclo produzione-utilizzo-dismissione”.

La canapa è un materiale dalle innumerevoli applicazioni perché molto versatile e sostenibile: dalla medicina all’alimentazione, dall’industria tessile a quella cartiera, inoltre per coltivarla non vengono utilizzano pesticidi.

La coltivazione della canapa è in forte espansione sia in Europa che in Italia (circa 3.000 ettari, fonte Federcanapa): la Puglia è la regione che ne produce di più, seguita da Piemonte, Veneto e Basilicata. In particolare in Puglia si sta sviluppando un modello di economia circolare a filiera corta, che prevede il raddoppio della coltivazione e la realizzazione di un impianto di trasformazione con una capacità di circa 5 mila tonnellate l’anno.

“Un altro importante obiettivo che l’ENEA si pone - conclude Vincenza Luprano - è quello di creare una rete tra istituzioni, università, piccole e medie imprese locali e agricoltori, per aumentare il numero di occupati nella nostra terra e per migliorare la qualità della vita in maniera sostenibile”.

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ENEA e APRUE, l'agenzia algerina per la promozione e la razionalizzazione dell’energia, hanno firmato ad Algeri un accordo di collaborazione per progetti congiunti e scambi di competenze nel settore dell’efficienza energetica. L’ENEA era rappresentata da Roberto Moneta, responsabile dell’Unità Tecnica Efficienza Energetica, e l’APRUE dal direttore generale Mohamed Salah BOUZERIBA che hanno firmato il memorandum d’intesa alla presenza dell'ambasciatore d’Italia in Algeria, Michele Giacomelli e del Segretario Generale del Ministero dell'energia algerino, Ahmed Messili.

L’accordo è stato firmato nell’ambito della IV conferenza internazionale di MEDENER, l’associazione che riunisce 12 agenzie nazionali per l’Efficienza Energetica e le Fonti Rinnovabili dei Paesi del Mediterraneo, che vede ENEA tra i soci fondatori. Al centro dell’incontro, che ha visto la partecipazione di oltre 150 delegati, l'accelerazione della transizione energetica dei Paesi del bacino del Mediterraneo, sulla spinta dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e dell’uso del gas naturale. La conferenza ha affrontato anche il tema della COP 22, la prossima conferenza internazionale sul clima, in programma a novembre 2016 a Marrakech in Marocco.

“In una regione particolarmente sensibile al cambiamento climatico come quella mediterranea – sottolineaRoberto Moneta - il passaggio verso una società a basso contenuto di carbonio appare sempre più urgente e necessario, soprattutto alla luce delle ultime stime internazionali che pongono quest’area di fronte a tre importanti sfide al 2040: il raddoppio della popolazione nelle città, l’aumento della domanda di energia di almeno 60% e la crescita delle emissioni del 50%”.