Sulle tavole vibranti del Centro Ricerche ENEA Casaccia sono state riprodotte le scosse di terremoto che negli ultimi decenni ENEA tavole vibrantihanno colpito diverse aree del nostro Paese. L’obiettivo è studiare il comportamento sismico delle pareti murarie tipiche delle abitazioni dei centri storici dell’Appennino centro-meridionale e di sviluppare soluzioni sostenibili per la prevenzione e il rinforzo strutturale del patrimonio edilizio danneggiato dal terremoto. Le due pareti di due tonnellate ciascuna, una in tufo e l’altra in pietra, vincolate alla base e in sommità, sono state sottoposte alle violente accelerazioni dei recenti terremoti che hanno colpito il nostro Paese, da quello dell’Irpinia (1980) a quello più recente di Amatrice.

“I recenti eventi sismici dell’Italia centrale hanno mostrato la drammatica vulnerabilità delle pareti murarie che si disgregano e crollano per azioni sismiche fuori dal piano e per noi capire come gli edifici vengono danneggiati dalle scosse è fondamentale”, sottolinea il Prof. Gianmarco De Felice, dell’Università di Roma Tre coordinatore del progetto.

Tavole vibranti

"Le nostre tavole vibranti" - evidenzia Gerardo De Canio responsabile Laboratorio Tecnologie per l’innovazione sostenibile dell’ENEA - "sono in grado di muoversi nelle sei dimensioni spaziali (tre direzioni di spostamento e tre rotazioni) e rappresentano un’infrastruttura unica in Italia a disposizione del Sistema Paese per la sperimentazione delle tecnologie più mature per applicazioni ai Beni Culturali nei settori della diagnostica, acquisizione dati di spostamento tramite il sistema 3D Vision motion capture, sperimentazione condivisa a distanza tramite piattaforma virtuale DySCo e repository dei dati. Sulle stesse tavole abbiamo effettuato test di resistenza sugli innovativi basamenti antisismici che abbiamo realizzato per i Bronzi di Riace e che sono adatti a tutte le statue a sviluppo verticale: sono stati infatti applicati per la statua in bronzo del San Michele Arcangelo e drago al Duomo di Orvieto ed è allo studio anche la versione della base antisismica per un gigante ‘fragile’ come il David di Michelangelo, oggetto di un finanziamento di 200 mila euro da parte del Ministero per i Beni Culturali ed il Turismo".

Il sistema 3D Vision e la piattaforma virtuale Dysco realizzato dall’ENEA, costituiscono un sistema unico in Italia con cui è possibile la condivisione in remoto della sperimentazione sulle tavole vibranti, con scambio delle informazioni e dei dati in tempo reale. Grazie a questo sistema tutti gli istituti coinvolti in questo progetto - tra cui celebri istituzioni statunitensi come il MIT- Massachusetts Institute of Technology di Boston, University of Miami, Smithsonian Institute e National Gallery of Art di Washington - hanno potuto assistere in diretta streaming con scambio dei dati. "Dopo la sperimentazione – conclude De Canio - le due pareti sottoposte a stress sismico saranno riparate con tecnologie innovative offerte dall’industria e verranno poi sottoposte a nuovi test con l’obiettivo di avere maggiori indicazioni su come intervenire per recuperare parte del patrimonio edilizio danneggiato dal terremoto”.

Le prove sperimentali sono state effettuate nell'ambito del progetto di cooperazione scientifico tecnologico Italia-Usa di rilevante interesse nazionale “Composites with inorganic matrix for sustainable strengthening of architectural heritage” finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e del progetto CoBRA “Sviluppo e diffusione di metodi, tecnologie e strumenti avanzati per la Conservazione dei Beni culturali, basati sull’applicazione di Radiazioni e di tecnologie Abilitanti” finanziato alla Regione Lazio, con il supporto del Consorzio ReLUIS (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica) e della Kerakoll SpA.

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Nei primi nove mesi dell’anno le fonti rinnovabili non programmabili – eolico e solare - hanno coperto il 14% della domanda di energia elettrica nazionale: un massimo storico registrato a fronte di un calo dei consumi di energia primaria (-2%) e delle emissioni di CO2 (-3%) rispetto allo stesso periodo del 2015 mentre la quota di energia elettrica prodotta da tutte le fonti green si conferma intorno al 41%. È quanto emerge dall’Analisi trimestrale del sistema energetico italiano curata dall’ENEA, disponibile sul questo sito.

22AnalisiTrimestrale.jpg“L’analisi evidenzia una novità rilevante rispetto al trend degli ultimi anni,  ovvero la diminuzione dei consumi e delle emissioni,  pur in presenza di un lieve aumento del PIL. Si tratta di un’inversione di tendenza perché fino ad oggi, l’Italia è stato il solo Paese, tra le maggiori economie Ue, in cui un contributo significativo alla riduzione delle emissioni è venuto dalla crisi”, spiega Francesco Gracceva, dell’Unità Studi e Strategie ENEA, responsabile del gruppo di ricerca che cura l’analisi. “Con questo trend, a fine anno si stima una riduzione delle emissioni del 29% rispetto al 2005, in linea con gli obiettivi di riduzione fissati per il 2020 dalla SEN e con i target in discussione per il 2030”, aggiunge.

L’analisi evidenzia inoltre che l’indice ISPRED[1]elaborato dall’ENEA per misurare sicurezza energetica, prezzi e decarbonizzazione nel nostro Paese è migliorato, raggiungendo con 0,62 il massimo degli ultimi cinque anni. “Questo dato è però frutto di due andamenti contrapposti: da un lato la riduzione delle emissioni di CO2 e la conseguente decarbonizzazione del sistema, e dall’altro, il peggioramento dell’indicatore relativo ai prezzi”, sottolinea Gracceva.

Sul fronte gas, i prezzi medi per i consumatori industriali segnano un tasso di riduzione del 9,5% a fronte di un calo del 17% della media dei principali paesi Ue, che implica dunque un peggioramento della posizione italiana. Inoltre, la forbice fra i prezzi italiani e quelli sul mercato di riferimento europeo (TTF) resta molto elevata, 2€/MWh, non giustificata dai costi del trasporto internazionale. Quanto ai prezzi dell’energia elettrica per le industrie, negli ultimi due trimestri 2016 sono aumentati del 3% circa rispetto al primo semestre, con un probabile ulteriore allargamento del gap fra Italia e resto d’Europa.

In aumento anche i prezzi del gasolio: con 1,3 €/l il prezzo del gasolio italiano nel periodo giugno – settembre si è avvicinato ai massimi dell’Unione, pari a 1,35 €/l.

Infine, l’analisi evidenzia una ripresa delle importazioni di greggio (+3%) nel terzo trimestre, con l’import dall’area mediorientale in forte crescita (+38%), in particolare da Iraq e Iran. Si conferma la crescita della domanda di gas naturale (+1,9%), che fa seguito all’incremento del 4,8% registrato nel secondo trimestre. Aumenta l’import dall’Algeria (+150%), mentre cala quello da Russia (-10%) e Nord Europa, in controtendenza rispetto al resto dei Paesi europei.

Tavole vibranti - Bronzi RiaceLe eccellenze tecnologiche dell’antisismica made in Italy per la tutela del patrimonio culturale saranno al centro della due giorni presso l’Ambasciata italiana di Washington (7-8 dicembre). L’evento di oggi vedrà riunito il "Working Group Technologies Applied to Cultural and Natural Heritage” dell'US-Italy Science and Technology Joint Commission Meeting, dove saranno discusse le sinergie tra ENEA, CNR e INGV su tecnologie, Scienza della terra e ICT per la salvaguardia, la conservazione e la fruizione dei beni culturali. L'8 dicembre si svolgerà il convegno dal titolo “Resilience of Art Cities. Protecting Cultural Heritage Sites at Risk: Natural Disaster and Emergency Response in Crisis Areas - the Italian Experiences”, organizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura. Per l’ENEA sarà presente Gerardo De Canio, responsabile del laboratorio di prove antisismiche presso il Centro Ricerche Casaccia, che illustrerà l’expertise dell’Agenzia nel settore, in particolare i casi di successo dei basamenti antisismici realizzati per i Bronzi di Riace e per l’Annunciazione di Francesco Mochi nel Duomo di Orvieto e applicabili a tutte le statue a prevalente sviluppo verticale. Accanto a questa tecnologia, che è in grado di “assorbire” letteralmente l’energia del sisma proteggendo l’opera d’arte, si parlerà delle caratteristiche uniche e delle potenzialità delle tavole vibranti utilizzate nellaboratorio ENEA di prove antisismiche, il primo al mondo a utilizzare il sistema di 3DVIsion Motion Capture per l’acquisizione dei dati di spostamento dei manufatti artistici (riproduzioni di opere d’arte e sezioni di edifici monumentali) sottoposti agli stress test. “L’accesso al laboratorio – ricorda De Canio - è possibile anche da remoto e permette sia di assistere a distanza alle sperimentazioniche di interagire in tempo reale con i ricercatori”. A Washington saranno presenti anche rappresentanti del Ministero dei Beni Culturali, l'Opificio delle Pietre Dure, l'Arma dei Carabinieri con l’iniziativa dei caschi blu della cultura e Accademia dei Lincei, oltre ad esperti provenienti da Smithsonian Institute, Getty Museum e National Gallery of Art.

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Circa 50mila contatti, 400 adesioni e 260 progetti e iniziative presentati da scuole, imprese, istituzioni e associazioni: sono alcuni dei risultati del Mese dell'Efficienza Energetica, la campagna di sensibilizzazione sull’uso più consapevole e razionale dell’energia realizzata dall’ENEA nell’ambito dell’iniziativa “Italia in Classe A[1], promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico per creare una cultura diffusa sull’efficienza energetica e far conoscere opportunità e strumenti incentivanti in questo settore.

Tra le aziende spiccano i contributi di Enel, con eventi sul territorio e messaggi sull’efficienza nelle bollette, e di Italo-Ntv e Vodafone Italia, con annunci vocali e campagne ad hoc su social e magazine aziendale, mentre Schneider Electric, Energy Team e 3M Italia hanno puntato su campagne di comunicazione sia interne che esterne. Iniziative rivolte a studenti e cittadini anche dal Politecnico di Torino e Milano, dalle Università di Camerino e Bari e da Kyoto Club, Federesco, ASSOESCo, FIRE, Rete Irene e Rotary Club.

Tra le attività di formazione e informazione sull'uso razionale dell’energia al personale, spiccano quelle di Policlinico Gemelli, Ministeri della Difesa e dei Beni Culturali, ANCI e Gruppo WEDO.

Sul fronte scuole, 10 e lode agli studenti dell'Istituto Copernico di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) per il progetto "L'illuminotecnica in una scuola ecosostenibile" per ridurre di un terzo i consumi energetici sostituendo le lampadine a fluorescenza con quelle a LED.  Il massimo dei voti anche all’Agenzia Napoletana Energia e Ambiente (ANEA) che ha promosso il mese dell’efficienza nell’ambito del Progetto DOMINO che vedrà sfidarsi “a colpi di risparmio energetico” migliaia di famiglie di Napoli, Berlino e Bruxelles da gennaio 2017 a marzo 2018.

La Banca  Popolare dell’Emilia Romagna si è distinta per un vademecum e una newsletter per i dipendenti, mentre la Camera di Commercio di Verona si è impegnata nell’organizzazione di un evento sull’efficienza energetica e la sostenibilità in edilizia.

Considerando che si tratta del primo anno dell'iniziativa, per noi è un grande successo”, commenta Roberto Moneta, responsabile dell’Unità Tecnica Efficienza Energetica dell’ENEA “ed è una risposta importante e di qualità da parte sia di soggetti pubblici che privati".

A questo positivo bilancio che arriva a pochi giorni dall’approvazione del pacchetto energia dellaCommissione europea che porta dal 27% al 30% il target di efficienza energetica al 2030 e lo rende vincolante per gli Stati membri, si aggiungono i buoni risultati sul fronte “diagnosi energetica”. Infatti, con oltre 15mila eco-diagnosi effettuate da oltre 8mila imprese, l’Italia primeggia la classifica Ue dei Paesi più virtuosi nell’attuazione della Direttiva sull'efficienza energetica per i check up nelle aziende. “La gestione delle diagnosi energetiche delle imprese italiane è stato un successo, visto che il totale di quelle effettuate in Italia supera il numero complessivo di quelle realizzate in tutti gli altri Paesi europei”, aggiunge Moneta.

Un successo del “modello Italia” reso possibile dalle best practice messe in campo da ENEA e MISE per facilitare le imprese nell’adempimento dell’obbligo di legge, tanto che Bruxelles sembra intenzionata a inserirle nella prossima revisione della Direttiva sull’efficienza. Tali pratiche comprendono l'elaborazione di documenti tecnici e studi settoriali, l’istituzione di tavoli tecnici permanenti, la realizzazione di modelli di rendicontazione standardizzati e di linee guida di settore, ma anche seminari e workshop: il prossimo, organizzato da ENEA e Abi Lab, è dedicato alle diagnosi energetiche nel settore bancario e si svolgerà a Roma, il prossimo 16 dicembre.

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Parte ufficialmente la collaborazione ENEA - SAFE che prevede la realizzazione congiunta di progetti di formazione e informazione per la promozione dell’uso efficiente dell’energia e lo sviluppo di programmi su energia e ambiente.

Accordo ENEA SAFE"Il Protocollo di Intesa nasce dalla complementarietà degli ambiti di competenza e dalle positive precedenti esperienze di collaborazione con SAFE con l’obiettivo di rafforzare la diffusione di conoscenze sull’efficienza energetica in tutti i campi e di coinvolgere nella definizione e sviluppo di progetti e attività istituzionali e non, tutti quei soggetti che sono impegnati positivamente in questo campo", ha affermato il Presidente di ENEA Federico Testa.

"SAFE è orgogliosa di poter affiancare ENEA nelle attività di ricerca, formazione, innovazione tecnologica e divulgazione scientifica", ha dichiarato il presidente di SAFE Raffaele Chiulli.

Accordo ENEA SAFELa partnership ENEA-SAFE era già iniziata con le iniziative “Hot Spot sull’efficienza energetica” ed “ENEA Summer School”, l’organizzazione di eventi scientifici e la realizzazione di studi e ricerche per la diffusione di best practice nel settore energetico.

Per ENEA la collaborazione con SAFE - organizzazione indipendente specializzata nella progettazione e nei servizi nel settore energia e ambiente -  arricchisce quelli che sono gli accordi con importanti università e centri di ricerca a livello nazionale e internazionale come ad esempio l’Università di Roma La Sapienza, il CNR, la Texas Tech University e la Missouri University.

All’evento di presentazione i casi di successo di Barilla, Costa Crociere, Enel  e Gruppo Intesa Sanpaolo

Un Piano di azione in quattro punti per favorire la transizione verso l’economia circolare, un nuovo modello di sviluppo del nostro Paese che coniughi competitività, innovazione e sostenibilità ambientale. Lo ha presentato il presidente dell’ENEA Federico Testa in occasione del convegno “Innovazione e competitività: la via italiana alla circular economy”, che ha riunito oggi a Roma esponenti di istituzioni quali Presidenza del Consiglio, Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, di associazioni come Confindustria, ABI e Legambiente e di grandi aziende quali Barilla, Costa Crociere, Enel e Gruppo Intesa Sanpaolo.

ENEA Economia CircolareIl Piano nasce come un contributo programmatico alla creazione di un’economia circolare made in Italy, attraverso un percorso sviluppato in quattro punti:

  1. creazione di un’Agenzia nazionale per l’uso efficiente delle risorse sull’esempio di Germania, Giappone e Stati Uniti;
  2. semplificazione normativa con un focus specifico sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti;
  3. sinergia tra PA, ricerca e imprese;
  4. trasferimento di tecnologieper l’innovazione del sistema produttivo nazionale.

“Il nostro Paese è pronto per la transizione verso un’economia circolare che garantirebbe una crescita economica sostenibile e nuovi posti di lavoro in chiave green”, sottolinea il presidente dell’ENEA Federico Testa. “Da qui la nostra proposta di un manifesto programmatico dell’economia circolare che si esplicita in un Piano di azione incentrato sulla creazione di un’Agenzia nazionale per l’uso efficiente delle risorse. Per il suo ruolo super partes – aggiunge Testa – l’ENEA potrebbe ricoprire questa funzione di Agenzia, assicurando il necessariocoordinamento a beneficio di imprese e PA”.

“Istituzioni, enti di ricerca e imprese – commenta Roberto Morabito, direttore del dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali dell’ENEA – sono già attivi in questo ambito con numerose iniziative, che restano però troppo spesso isolate. Occorre quindi individuare soluzioni tecnologiche ottimali per la chiusura dei cicli produttivi; semplificare il quadro normativo con un’attenzione specifica alla cosiddetta legislazione end of waste e al regolamento REACH sulla cessazione dello status di rifiuto; incrementare la collaborazione tra imprese, ricerca e pubblica amministrazione; accrescere l’innovazione del tessuto produttivo”.

“All’ENEA – aggiunge Morabito – lavoriamo da anni allo sviluppo e all’implementazione di soluzioni tecnologiche e di approcci integrati per l’uso efficiente delle risorse sul territorio e all’interno delle imprese. Abbiamo realizzato la prima piattaforma di simbiosi industriale in Italia e completato progetti in questo ambito in tre Regioni italiane, supportando aziende che operano in settori diversi a scambiarsi risorse, che da ‘potenziali’ rifiuti per un ciclo produttivo diventano elementi utili per un altro”.

Solo per l’Italia un modello di sviluppo basato sull’economia circolare potrebbe creare oltre 500 mila nuovi posti di lavoro, con importanti benefici per l’ambiente e il sistema produttivo. A livello internazionale la Commissione europea stima che l’eco-progettazione, la riduzione della produzione di rifiuti e il loro riutilizzo possono generare risparmi pari a 600 miliardi di euro per le imprese (l’8% del fatturato annuo) e ridurre le emissioni di gas serra di 450 milioni di tonnellate l’anno.

“La creazione e l’evoluzione di modelli di sviluppo sostenibile - afferma Roberto Ciati, responsabile Sostenibilità di Barilla sono fra le priorità del Gruppo Barilla e riguardano l’intero ciclo produttivo dal campo alla tavola: per noi il benessere delle persone, la salvaguardia delle risorse del Pianeta e lo sviluppo delle comunità in cui operiamo costituiscono insieme il nostro modello di fare impresa ‘Buono per Te Buono per il Pianeta’. Fra i diversi progetti, lo sviluppo della filiera della pasta costituisce un esempio reale: in collaborazione con spin-off accademici e coltivatori di grano duro abbiamo creato un sistema a supporto delle decisioni che ci ha consentito di produrre nel 2015 circa 140mila tonnellate di grano duro di qualità, riducendo di circa il 20% l’utilizzo di fertilizzanti e di acqua per l’irrigazione e le emissioni di anidride carbonica, promuovendo la rotazione colturale e permettendo una migliore gestione economica da parte degli agricoltori. Condivisione di obiettivi comuni, collaborazione tra gli operatori di filiera, competenze scientifiche e innovazione tecnologica sono aspetti fondamentali per gli sviluppi futuri”.

“Il tema dell’economia circolare - sottolinea Stefania Lallai, direttore Sostenibilità e Relazioni Esterne di Costa Crociere - è di fondamentale importanza per noi. Portare in vacanza milioni di crocieristi nelle più belle destinazioni del mondo implica una gestione operativa molto complessa. Il nostro impegno è proprio quello di creare un sistema virtuoso a bordo delle nostre navi, che permetta di trasferire il valore anche a terra, privilegiando un approccio multi-stakeholder. Un esempio concreto è la gestione dei rifiuti: a bordo delle nostre navi non solo effettuiamo il 100% di raccolta differenziata, ma prepariamo i materiali raccolti in modo che siano già pronti per essere avviati al riciclo una volta scaricati al porto. A Savona, grazie alla collaborazione con il Consorzio Imballaggi Alluminio CiAl abbiamo raccolto dal 2007 ben 334 tonnellate di alluminio, che sono state utilizzate per dar vita a nuovi oggetti. Il corrispettivo economico viene ridistribuito al personale Costa che a bordo delle navi si adopera per le operazioni di raccolta e compattazione”.

“Enel sta trasformando con successo il proprio business model – afferma Ernesto Ciorra, direttore Innovability del GruppoEnel - guidando una transizione energetica focalizzata su digitalizzazione, rinnovabili e reti. Alla base della trasformazione vi è il concetto chiave di Open Power, cioè apertura e condivisione verso il mondo esterno - stakeholder, partner, start-up, istituti di ricerca, ecc. - creando valore condiviso nell’affrontare e provare a risolvere grandi problemi per l’umanità che per noi possono essere opportunità di business. La circular economy è la naturale evoluzione di quanto fatto fino ad oggi. Abbiamo numerosi esempi significativi, in diversi settori e Paesi. Uno su tutti è Futur-e, il programma per la trasformazione di 23 centrali elettriche di Enel in Italia in nuove opportunità di sviluppo per il territorio e per il Paese. Attraverso il coinvolgimento diretto di tutti i portatori di interessi a livello locale, nazionale e internazionale, abbiamo lanciato bandi pubblici e concorsi per individuare i progetti più innovativi e sostenibili al fine di dare nuova vita a questi siti e creare nuove opportunità per il territorio, privilegiando le soluzioni in ottica circular economy”.

“Il Gruppo Intesa Sanpaolo, banca a supporto del Made in Italy, da sempre impegnato a sostenere le PMI e la crescita del Paese - dichiara Massimiano Tellini, responsabile progetto Circular Economy di Gruppo Intesa Sanpaolo- intende cogliere la sfida della transizione verso la circular economy per orientare l’economia italiana verso un percorso innovativo di successo. Il nostro obiettivo è promuovere le migliori esperienze delle grandi aziende internazionali a vantaggio delle PMI italiane, creando sinergie e valore condiviso secondo uno dei paradigmi vincenti per l’economia del 21° secolo. La circular economy non è tanto un tema di sostenibilità ambientale, quanto una chiara priorità in chiave di innovazione strategica per la nostra economia. Risulta quindi riduttivo accostare i concetti di circolarità a tematiche come raccolta differenziata e riciclo, a discapito del re-design dell’intero ciclo di vita e di utilizzo dei prodotti, capace di offrire nuove scelte per i consumatori finali attraverso nuovi modelli di business e di creazione di valore.

Domenica, 13 Novembre 2016 00:00

Livorno punta a diventare una smart city

L’ENEA e il Comune di Livorno hanno firmato un accordo quadro per lo sviluppo dell’efficienza energetica nei servizi pubblici locali e nell’utilizzo del territorio finalizzato a fare di Livorno una vera e propria “smart city”. Nell’ambito di questa collaborazione l’ENEA mette a disposizione dell’Amministrazione comunale le proprie competenze tecnico-scientifiche e progettuali per fornire un supporto relativo alle varie opzioni tecnologiche e per uno sviluppo sostenibile dell’imprenditoria e dell’economia locale.

L’accordo sostiene le linee programmatiche già varate dal Comune di Livorno e prevede la trasformazione del contesto urbano in una “città intelligente” con l’attuazione di una gestione centralizzata dei dati energetici ed ambientali, lo sviluppo di progetti pilota per la diffusione di tecnologie per l’efficienza energetica negli edifici del Comune grazie anche a finanziamenti innovativi (EPC: Energy Performance Contract) e raccolte di fondi privati, la razionalizzazione dell’illuminazione pubblica sia dal punto di vista energetico che gestionale, il trasferimento delle tecnologie innovative alle imprese del territorio per favorirne la competitività. Inoltre, l’ENEA attiverà stage di formazione del personale tecnico del Comune e contribuirà alla realizzazione dell’Urban Control Center di Livorno per l’accesso alle informazioni e per favorire la comunicazione tra Comune e cittadini e la condivisione pubblica delle decisioni.

Con oltre 15mila diagnosi energetiche effettuate da oltre 8mila imprese, l’Italia si colloca al top della classifica UE dei paesi più virtuosi nell’attuazione della Direttiva sull’efficienza energetica per i check up nelle aziende. In tutto il resto d’Europa, infatti, ne sono state inviate circa 13mila, di cui 7mila sono dichiarazioni di avvenuta diagnosi. Il dato, reso noto dall’ENEA, riguarda le imprese energivore e di grandi dimensioni tenute a effettuare l’audit energetico. Nel nostro Paese, alla scadenza di legge del dicembre 2015 erano state inviate 14.342 diagnosi da parte di 7.516 imprese, salite poi a 8.461 con 15.685 diagnosi a fine giugno 2016.

“Questi risultati sono destinati a migliorare ancora per effetto delle azioni di verifica e controllo avviate dal Ministero dello Sviluppo economico con il supporto dell’ENEA, in qualità di Agenzia nazionale dell’efficienza energetica”, spiega Roberto Moneta, responsabile dell’Unità Tecnica Efficienza Energetica dell’ENEA. “Anche nel recente Meeting della Concerted Action sull’attuazione della Direttiva 2012/27/EU,  l’approccio italiano e i risultati ottenuti hanno suscitato molto interesse e valutazioni positive da parte della Commissione europea”, aggiunge Moneta.

Alle origini del successo del ‘modello Italia’ alcune best practice che Bruxelles sembra intenzionata a indicare nella prossima revisione della Direttiva sull’efficienza; fra queste, in particolare, l’istituzione di Tavoli tecnici permanenti come momento di confronto e analisi per individuare  procedure operative condivise con i soggetti interessati, per l’attuazione degli aspetti più complessi della Direttiva. Il lavoro dei Tavoli si è poi concretizzato in circolari attuative del MiSE. Sono risultate misure efficaci anche la realizzazione di modelli di rendicontazione standardizzati per gli operatori e per elaborare i dati delle diagnosi, la predisposizione di Linee guida settoriali per dare alle aziende indicazioni utili per adempiere all’obbligo legislativo e la messa a punto di una procedura specifica per le aziende multisito.

“Queste iniziative, condivise con Confindustria e con gli altri soggetti interessati, proseguiranno insieme  alle attività che ENEA sta portando avanti  a supporto del MiSE per favorire sempre più il confronto con i soggetti interessati, attraverso iniziative di informazione, formazione, convegni e seminari, elaborazione di documentazione tecnica e studi settoriali con le associazioni di categoria’’ ha concluso Moneta.

Nel settore dell’efficienza, l’Italia ha già fatto molti passi in avanti per il raggiungimento dell’obiettivo di una riduzione dei consumi di energia primaria di 20 Mtep l’anno al 2020, pari a 15,5 Mtep di energia finale. Complessivamente, ad oggi, nel nostro Paese sono stati risparmiati quasi 10 Mtep l’anno, evitando 26 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonicae3 miliardi di euro di spese per importare fonti fossili. Il nostro Paese, inoltre, è  leader in Europa  per  livello d’intensità energetica del 18% inferiore della media Ue;  tra gli strumenti per promuovere l’efficienza si sono rivelati particolarmente efficaci i certificati bianchi, le detrazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche e le misure previste dal dlgs 102/2014 e dal  Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica 2014.

ENEA prove antisismicheSono arrivati dagli Stati Uniti al Centro Ricerche Enea di Casaccia duemaxi generatori elettrici destinati ad alimentare in caso di emergenza impianti industriali, infrastrutture strategiche e centrali nucleari. I due motori, spediti dal VMC Group del New Jersey (NY) sono stati sottoposti a verifiche sperimentali di funzionalità in caso di terremoti, attraverso test specifici di qualificazione sismica nel laboratorio di Tecnologie per l’Innovazione Sostenibile dell’ENEA diretto dall’ing. Gerardo Di Canio. Nel laboratorio sono disponibili alcune strumentazioni molto particolari come la tavola sismica di 4m x 4m a 6 Gradi di Libertà ed il sistema 3DVision motion capture di acquisizione dei dati sperimentali.

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In occasione dell’accensione dei termosifoni che scatta dal 15 ottobre nei 4.300 comuni della zona climatica “E”, che comprende grandi città come Milano, Torino, Bologna e Venezia, l’ENEA ha messo online (www.enea.it)  una nota per ricordare alcune semplici regole per la corretta manutenzione della caldaia ai fini della sicurezza, per la contabilizzazione del calore e per risparmiare sulla bolletta ed  evitare sprechi di energia o multe per non aver rispettato le previsioni di legge.

ENEA guida al riscaldamentoLa regola numero uno riguarda la sicurezza, ovvero la correttamanutenzione degli impianti,fondamentale per consumare e inquinare meno eper evitare sanzioni. Infatti, un impianto ben regolato e ben manutenuto consuma e inquina meno e chi non effettua la manutenzione prevista dal DPR 74/2013, rischia una multa non inferiore a 500 euro. Utili indicazioni sono disponibili nella Guida per l’esercizio, controllo e manutenzione degli impianti termici, realizzata dall’ENEA nell’ambito delle attività di informazione e formazione del Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Unione Nazionale Consumatori, Adiconsum, Assoclima, Assotermica, Confartigianato, Federconsumatori e il mensile il TEST.

La regola numero due è applicare le valvole termostatiche, apparecchiature che aprono o chiudono la circolazione dell’acqua calda nel termosifone e consentono di mantenere costante la temperatura impostata, aiutando a concentrare il calore negli ambienti più frequentati e a evitare sprechi. Il Decreto Legislativo n.102/2014, che ha recepito la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, rende obbligatoria l’installazione di sistemi di contabilizzazione e termoregolazione e l’adozione di un determinato criterio di ripartizione dei costi. Per evitare le sanzioni previste dalla legge è necessario mettersi in regola entro il 31 dicembre 2016. Per maggiori informazioni: Vademecum termoregolazione e contabilizzazione del calore.

Una terza regola riguarda il controllo della temperatura e l’uso dei cronotermostati, dispositivi elettronici che consentono di regolare temperatura e tempo di accensione in modo da mantenere l’impianto in funzione solo quando si è in casa. Scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche: la normativa consente una temperatura di 20 - 22 gradi, ma 19° sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Attenzione, inoltre, perché ogni grado abbassato si traduce in un risparmio dal 5 al 10 per cento sui consumi di combustibile. Altra regola importante è il controllo delle ore di accensione. Il tempo massimo giornaliero è indicato per legge e cambia a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia. Per i comuni in fascia “E” al via da domani il massimo sono 14 ore.

Schermando le finestre la notte - chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti - si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.Inoltre è opportuno evitare di apporre ostacoli davanti e sopra i termosifoni, in quanto mettere tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria disperde calore ed è fonte di sprechi. Inoltre attenzione a non lasciare troppo a lungo le finestre aperte: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, evitando inutili dispersioni di calore. Altro ‘trucco’ semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore è quello di installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone

Impianti di riscaldamento innovativi. Se l’impianto ha più di 15 anni, conviene valutarne la sostituzione ad esempio con le nuove caldaie a condensazione, le pompe di calore, o con impianti integratidove la caldaia è alimentata con acqua preriscaldata da un impianto solare termico e/o da una pompa di calore alimentata da un impianto fotovoltaico.

Usufruire degli ecobonus. Per gli interventi sulle caldaie è possibile usufruire degli ecobonus del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici e del 55% per quella del patrimonio edilizio. Altri interventi soggetti a detrazione fiscale riguardano serramenti e infissi, pannelli solari, coibentazione e coperture, schermature solari e, da quest’anno, anche la building automation, vale a dire, l’insieme dei dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti termici.