Data center che arrivano fino a raddoppiare la quota di energia rinnovabile, contro una media del 25%. Questo il principale risultato del progetto europeo DC4Cities (An environmentally sustainable Data Centre for Smart Cities), finanziato con 3,5 milioni nell’ambito del Settimo Programma Quadro della Commissione europea che per due anni e mezzo ha riunito in un consorzio dieci centri di ricerca dell’Unione europea, tra cui l’ENEA.
La sostenibilità ambientale dei CED è stata migliorata anche grazie a specifiche soluzioni che offrono l’opportunità di utilizzare fonti rinnovabili differenti, sfruttando il collegamento tra centri presenti in aree geografiche diverse. Questo grazie allo sviluppo di sistemi in grado di aggiornare in tempo reale le informazioni relative alla disponibilità di energia, basandosi su dati relativi alle previsioni del tempo e all’energia prodotta su scala locale, e di fornire previsioni sul fabbisogno energetico del data center.
“Per raggiungere questo risultato – sottolinea il ricercatore ENEA Andrea Quintiliani - abbiamo adattato il carico di lavoro dei CED alle fasce giornaliere in cui la disponibilità di energie rinnovabili è massima, senza modifiche alla logistica e senza abbassare la qualità dei servizi. Grazie al successo delle sperimentazioni, le soluzioni messe a punto potranno essere presto distribuite e applicate in data center ‘reali’, contribuendo alla riduzione dei consumi e dell’impatto sull’ambiente di strumenti centrali nella gestione delle smart cities”.
Le soluzioni sviluppate dal progetto DC4Cities sono state sperimentate in tre CED tra Italia e Spagna: mentre a Trento è emersa la capacità di DC4Cities di coniugare la domanda di potenza alla disponibilità energetica, a Barcellona il progetto ha invece dimostrato la possibilità di ottimizzare le differente disponibilità di energie rinnovabili che intercorre tra il giorno e la notte. Infine, a Milano, nella sede di HP Italia, è stato utilizzato un approccio a doppia alimentazione (fotovoltaico e rete).
Il sistema DC4Cities consta di due sottosistemi: il primo (Northbound Subsystem) capace di fornire ed aggiornare continuamente le informazioni relative alla disponibilità di energia, basandosi su dati relativi sia alle previsioni del tempo che alla potenza prodotta su scala locale; il secondo (Southbound Control System) è un sottosistema che raccoglie informazioni sul software in esecuzione all’interno del DC per poter fornirne previsioni sul suo comportamento energetico.