A due anni dal lancio, Instant Remover di FILA, il pulitore istantaneo per stucco cementizio fresco, ha ottenuto il brevetto come formulato in primis e poi come sistema applicativo con risultato finale efficace e certificato.

FILA Instant removerPronto all’uso, Instant Remover elimina i residui di stucco cementizio fresco, anche additivato, su gres porcellanato, ceramica, mosaico vetroso e klinker. Nel caso di grandi lastre è ottimo sia per evitare “l’effetto finestra” nel dopo posa (residui di stucco cementizio intorno ai bordi), sia per la pulizia sul retro prima della posa.

FILA Instant removerPerfetto anche per la pulizia degli attrezzi di stuccatura dopo l’uso.
Grazie all’innovativa Tecnologia Rapid Dry di FILA il prodotto non produce schiuma ed è applicabile contestualmente alla posa, in maniera veloce e senza risciacquo.
Instant Remover rispetta le fughe, non rovina i profili in alluminio e in acciaio ed è estremamente maneggevole grazie al flacone dal formato ultracompatto, che consente una massima ergonomia per un utilizzo continuativo. Non emette fumi nocivi ed è utilizzabile in ambienti esterni ed interni, sia su pavimenti che su superfici verticali.



Dalla partnership tra i laboratori di ricerca FILA e il comitato tecnico di Assoposa è nata una soluzione destinata a rivoluzionare la quotidianità professionale del posatore e ad eliminare le eventuali fastidiose contestazioni tra clienti ed aziende produttrici.
Permette al posatore di risparmiare tempo riuscendo ad ottenere risultati a regola d’arte, come da regolamento in vigore che impone al posatore la pulizia della superficie contestualmente alla posa stessa.

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Pergotende

Il Tar Umbria con la sentenza 310/2020 spiega le differenze tra un intervento di edilizia libera e uno che crea una trasformazione permanente.
Difatti l’installazione di una pergotenda retrattile è un intervento di edilizia libera, ma in certi casi può richiedere il permesso di costruire. Il caso riguarda un contenzioso tra il gestore di un ristorante e il Comune per l’installazione di una pergotenda retrattile installata nel terrazzo di pertinenza del ristorante.

Il gestore sosteneva che l'installazione rientrasse negli interventi di edilizia libera e che non richiedeva alcun titolo abilitativo. Al contrario il Comune, sosteneva che tale installazione portava alla creazione di un nuovo locale, con impatto volumetrico, incidente in modo permanente e non precario sull’assetto edilizio del territorio. Di conseguenza tale intervento richiedeva il permesso di costruire.

Sulla base di ciò il Comune aveva ordinato la rimozione della pergotenda e il ripristino dello stato dei luoghi.

I giudici hanno dunque accertato che la pergotenda era stata realizzata ad unica falda, con altezze variabili da circa 3,10 metri in gronda ai circa 3,85 metri al colmo. Inoltre, si evince che i tre lati verticali liberi erano inoltre stati coperti con teli in pvc retrattili, sorretti da una struttura in acciaio e alluminio ancorata tramite staffe al solaio ed agli elementi verticali in muratura perimetrali del terrazzo. La creazione del nuovo locale è determinato dall'installazione di due porte d'uscita di sicurezza con maniglione antipanico, impianto di illuminazione tramite piantane e di condizionamento tramite splitter.

Nel contenzioso, il Tar Umbria ha giudicato tali interventi incompatibili con l'attività di edilizia libera. Dopo aver accertato l’utilizzo non precario e stagionale della struttura quindi, il Tar ha dato ragione al Comune e respinto il ricorso del gestore contro l’ordine di demolizione.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

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La Legge 11 settembre 2020 di conversione del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 (c.d. Decreto Semplificazioni) ha reso definitive le modifiche apportate al DPR n. 380/2001,Testo Unico Edilizia.

Strumenti ediliziaIn particolare, il Decreto Semplificazioni ha apportato modifiche su 20 articoli del vecchio Testo Unico Edilizia, riguardanti le regole per la demolizione e ricostruzione degli edifici e la definizione degli interventi di ristrutturazione edilizia.
In ogni caso di intervento che preveda la demolizione e ricostruzione di edifici, anche qualora le dimensioni del lotto di pertinenza non consentano la modifica dell’area di sedime ai fini del rispetto delle distanze minime tra gli edifici e dai confini, la ricostruzione è comunque consentita nei limiti delle distanze legittimamente preesistenti. Gli incentivi volumetrici eventualmente riconosciuti per l’intervento possono essere realizzati anche con ampliamenti fuori sagoma e con il superamento dell’altezza massima dell’edificio demolito, sempre nei limiti delle distanze legittimamente preesistenti. Nelle zone omogenee A o in nei centri e nuclei storici consolidati e in ulteriori ambiti di particolare pregio storico e architettonico, gli interventi di demolizione e ricostruzione sono consentiti esclusivamente nell’ambito dei piani urbanistici di recupero e di riqualificazione particolareggiati.
Inoltre, nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria sono comprese anche le modifiche ai prospetti degli edifici legittimamente realizzati, necessarie per mantenere o acquisire l’agibilità dell’edificio, che non pregiudichino il decoro architettonico dell’edificio, e purché l’intervento risulti conforme alla vigente disciplina urbanistica ed edilizia e non abbia ad oggetto immobili sottoposti a tutela.

Sono considerate ristrutturazioni edilizie gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti con diversa sagoma, prospetti, sedime, caratteristiche planivolumetriche e tipologiche e le modifiche necessarie all’adozione di misure antisismiche, a garantire l’accessibilità, all’istallazione di impianti tecnologici, all’efficientamento energetico e alla rigenerazione urbana. Costituiscono inoltre, ristrutturazione edilizia gli interventi volti al ripristino di edifici, o parti di essi, eventualmente crollati o demoliti, attraverso la loro ricostruzione, purché sia possibile accertarne la preesistente consistenza.
Sono considerati interventi di nuove costruzione l’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulotte, camper, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure depositi, magazzini e simili, fatta eccezione per quelli che siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee.

Il nuovo testo prevede anche che per gli  immobili realizzati in un’epoca nella quale non era obbligatorio acquisire il titolo abilitativo edilizio, lo stato legittimo è quello desumibile da altri documenti probanti, quali le riprese fotografiche, gli estratti cartografici, i documenti d’archivio, o altro atto, pubblico o privato, di cui sia dimostrata la provenienza e dal titolo abilitativo che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio che ha interessato l’intero immobile o unità immobiliare, integrati con gli eventuali titoli successivi che hanno abilitato interventi parziali.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

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Il Ministero dell'Istruzione ha stanziato 320 milioni di euro alle Regioni per interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico nelle scuole.

Scuola

Sulla Gazzetta Ufficiale è stato così pubblicato il DM 72/2020 che ripartisce l'importo complessivo di euro 320.000.000,00 per interventi di edilizia scolastica. Questo è suddiviso tra  le  regioni  per  il  finanziamento  di interventi di edilizia  scolastica  ricompresi  nella  programmazione triennale nazionale 2018-20 del primo piano di interventi. Tale primo piano, per l'ammontare di 510 milioni di euro, è stato finanziato a maggio scorso.

La suddivisione dei fondi tra le regioni è:
Abruzzo:             11.032.723,63 euro
Basilicata:             6.104.688,36 euro
Calabria:             17.318.854,84 euro
Campania:              32.190.459,87 euro
Emilia Romagna:         20.387.478,91 euro
Friuli Venezia Giulia:    7.928.822,04 euro
Lazio:                26.385.648,73 euro
Liguria:             7.126.559,83 euro
Lombardia:             41.989.804,22 euro
Marche:            10.008.774,78 euro
Molise            3.3913512,46 euro
Piemonte:            21.513.653,32 euro
Puglia:             21.174.884,04 euro
Sardegna:             11.003.081,24 euro
Sicilia:             29.459.756,29 euro
Toscana:            19.515.775,86 euro
Umbria:             7.106.115,90 euro
Valle d'Aosta:         1.715.804,16 euro
Veneto:             24.645.601,52 euro

Gli enti locali sono dunque, autorizzati ad avviare le procedure di  gara  per  l'affidamento  dei  successivi livelli di progettazione e per l'esecuzione dei lavori. Il  termine entro il quale devono essere  affidati  i  lavori  è stabilito per gli interventi il cui importo  lavori  è  inferiore  alla soglia di rilevanza comunitaria è di dodici  mesi  decorrenti dalla data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, ovvero entro settembre 2021; e per gli interventi di nuova costruzione o di importo pari o superiore alla soglia di rilevanza comunitaria è di diciotto mesi decorrenti dalla data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, ovvero entro marzo 2022.
Le risorse assegnate ad ogni Regione possono essere revocate nel caso di mancato rispetto dei termini o qualora l'intervento finanziato con il presente decreto risulti assegnatario di altro finanziamento nazionale o comunitario per le stesse  finalità o i cui lavori risultino avviati prima della data di emanazione del  presente decreto.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Il Tar Salerno nella sentenza 905/2020 del 15 luglio dichiara che per lo spostamento dei tramezzi interni ad un immobile, è sufficiente la CILA. Qualora tale spostamento sia avvenuto senza aver presentato il titolo abilitativo non è necessario procedere con la demolizione, ma scatta una sanzione pecuniaria.

RistrutturazioniIl caso preso in esame dal Tar riguarda il contenzioso tra il proprietario di un immobile e il Comune. Il proprietario dell'immobile aveva effettuato una serie di interventi, per l'ampliamento volumetrico del piano terra nell’ambito del quale è stata anche modificata la distribuzione degli ambienti interni e l'installazione di una scala interna per collegare piano terra e primo piano dell'immobile.
Il Comuno accertata l'illegittimità dell'operazione di ampliamento ha genericamente ordinato la demolizione di tutte le opere realizzate senza titolo abilitativo.
Il Tar è dunque intervenuto ridimensionando il provvedimento di demolizione al solo ampliamento volumetrico senza permesso. Per gli interventi di spostamento dei tramezzi invece, il Tar ha precisato che rientrando questi tra gli interventi di manutenzione straordinaria, così come definiti dall’articolo 3 del Testo unico dell’edilizia (Dpr 380/2001), non determinano un alterazione della sagoma o un aumento di volume dell'immobile, ma una sola diversa distribuzione degli abienti. Su queste basi dunque, l'abbattimento e lo spostamento delle tramezzature, non interessando parti strutturali del fabbricato, costituisce un'attività assoggettata alla Comunicazione di inizio lavori asseverata, CILA,  ex art.6-bis del DPR 380/2001.
Non avendo il proprietario dell'immobile presentato tale titolo abilitativo, il Tar ha ritenuto sufficiente una sanzione amministrativa, considerando eccessivo l’ordine di demolizione. Anche per quanto concerne la realizzazione della scala interna l'ordine di demolizione è stato considerato eccessivo da parte del Tar e per legittimarla i giudici hanno prescritto l’autorizzazione sismica in sanatoria.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

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Venerdì, 18 Settembre 2020 16:46

Corso di CATASTO DOCFA primo livello

Descrizione del corso di CATASTO DOCFA primo livello

DLT Formazione corso di CATASTO DOCFAIl corso è strutturato per fornire ai partecipanti le basi teoriche e soprattutto pratiche per comprendere e gestire i concetti fondamentali del catasto ed iniziare a redigere autonomamente le pratiche DOCFA. Verrà illustrato il funzionamento del software DOCFA, del portale dell’agenzia delle entrate SISTER e svolta una esercitazione di pratica catastale completa. I docenti sono professionisti che operano da anni sulle tematiche catastali e metteranno a disposizione dei corsisti le loro competenze e la loro esperienza.
I partecipanti del corso utilizzeranno i propri PC per seguire le lezioni in video conferenza e per svolgere le esercitazioni DOCFA passaggio dopo passaggio insieme al docente.

CORSO ACCREDITATO 16 CFP Architetti – Geometri

Al termine della prima lezione i partecipanti potranno decidere se acquistare l’intero corso e così acquisire i Crediti Formativi per la propria professione.

I CFP saranno rilasciati solo a coloro che seguiranno tutte e quattro le lezioni.

Iscrizione: https://dltformazione.it/registrazione-corso-catasto-docfa-webinar-settembre-2020/

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Pubblicato in Formazione
Venerdì, 18 Settembre 2020 16:21

Intervista doppia in casa MB Crusher

Abbiamo intervistato la benna vagliatrice MB-S e la selezionatrice MB-HDS di MB Crusher per capire ruoli e punti di forza del loro uso in cantiere.

MB Crusher

E’ passato più di un anno dal Bauma 2019, quando MB Crusher ha lanciato in esclusiva mondiale la nuova benna selezionatrice MB-HDS. I contorsionisti sul palco, le luci, la musica, tutto è un ricordo ormai lontano. Quel che c’era da fare è stato fatto, la nuova attrezzatura lavora già nei cantieri in tutto il mondo, ma un dubbio rimane.
Più che un dubbio, una chiacchiera in sottofondo. Per questo abbiamo deciso di fare due parole con le dirette interessate, in modo da dare alcuni punti di riferimento a chi vuole usarle in cantiere.

MB-HDS, dì la verità, sei qui per rimpiazzare il modello di vagliatrice MB-S, nato un bel po’ prima di te?
MB-HDS: Assolutamente no! Siamo due prodotti indipendenti ma complementari. Può sembrare complicato, però in realtà è molto semplice, ora provo a spiegarvelo con alcuni esempi.
In un cantiere negli Stati Uniti c’era bisogno di separare la sabbia dalle rocce per un progetto di canalizzazione. Ecco, in questo caso io sono stata la scelta migliore. Il motivo? Semplicemente perché il modo in cui vaglio il materiale e con cui sono stata costruita consente di convogliare il materiale in modo preciso sopra la trincea, senza dispersioni.
In Spagna invece è stata scelta una vagliante MB-S14 per pulire la spiaggia, in quel caso la scelta migliore è stata quella.
MB-S: sì, in effetti in questo cantiere a Valencia era necessario separare la sabbia dai rifiuti per prepararsi alla stagione estiva. In questo caso la cosa importante era proprio la dimensione di uscita del materiale: una volta scelto il cesto con i fori di dimensione idoneo qualcosa di più grande non sarebbe potuto passare.
GUARDA IL VIDEO: https://vimeo.com/448471615

Ok, ho capito, quindi vagliate la sabbia in modo diverso, poi che altro?
MB-HDS314: Eravamo entrambe in Ungheria a trattare del terriccio, in tutti e due i casi si doveva ottenere un materiale ripulito molto fino. Nel primo cantiere – lo stadio di Bozsik – era necessario ripulire la terra per poterla poi riutilizzare come pavimentazione del campo da calcio. Nell’altro cantiere, invece, si stava costruendo una lunga canalizzazione per portare le tubature da una prigione a un nuovo complesso in costruzione.
In teoria entrambe potevamo essere utilizzate in tutti e due cantieri. Ma cosa ha determinato la scelta di una rispetto all’altra? E’ bastato guardare il terriccio per capire subito quale usare.
MB-S18: Io mi sono occupata del campo da calcio, con un cesto da 10x10 mm. La terra scavata era asciutta, ma conteneva un po’ di tutto, quindi bisognava ripulirla e stenderla in modo omogeneo per poi ospitare il tappeto d’erba.
Nell’altro cantiere la terra invece era bagnata e alcune zolle si erano compattate: questo era un lavoro perfetto per la selezionatrice con i vagli a stella, l’HDS, che con i suoi rotori riesce a rompere le zolle e a vagliarle, anche se umide.
GUARDA IL VIDEO: https://vimeo.com/454294014

Quindi sembra di capire che è proprio il tipo di lavorazione che vi distingue, il lavoro che si deve fare e il risultato che si vuole ottenere?
MB-S: sì, esattamente questo. Prendiamo a esempio materiali come pietra e pietrisco in generale, entrambe li lavoriamo con facilità. La differenza sta proprio nel risultato che si vuole ottenere.
Io come vagliante con cesto vado bene se si tratta di separare il fino dal grosso e di ottenere pezzature regolari, insomma, materiale di qualità pronto all’uso. In Repubblica Ceca sono stata utilizzata per vagliare del materiale da usare per costruire parte di una rete ferroviaria. Qui la cosa importante era la dimensione in uscita, proprio perché richiesta dal tipo di lavoro.
HDS: Io ho lavorato materiale inerte da demolizione, in questo caso era necessario fare il lavoro in fretta e produrre la
maggiore quantità di materiale.
GUARDA IL VIDEO: https://vimeo.com/454294026


Ma diciamo la verità, ci sono cose che una può fare e l’altra no? Dai dai, almeno una.
HDS In realtà sì, ci sono materiali e lavorazioni che sono più adatte a una o all’altra. Prendiamo a esempio il composting: io riesco senza difficoltà ad arieggiarlo e spezzettarlo, grazie al movimento dei miei rotori. Posso farvi due esempio, uno in Francia, dove per arieggiare il materiale hanno usato il modello MB-HDS320 e l’altro in Germania, dove invece il lavoro è stato fatto con un modello più piccolo, la MB-HDS314.
Lo stresso vale con i ramoscelli e le sterpaglie, che vengono spezzettate dai miei rotori e quindi possono essere poi rilavorate.
MB-S: in effetti io con la mia forza centrifuga non potrei lavorare il compost, sarebbe impossibile, anche solo per il fatto che si “impaccherebbe” tutto e il risultato non sarebbe quello desiderato.
Invece io vado benissimo se il materiale è abrasivo, oppure con i rottami di ferro o gli scarti di lavorazione siderurgica.
Con questi tipi di materiale ci sarebbe un consumo eccessivo dei rotori per l’HDS, cosa che invece con me non succede. Con il mio cesto posso selezionare e separare il materiale alla dimensione che serve e separarlo con facilità.
Ad esempio con i rottami, il ferro rimane nel cesto e la terra/polvere/scaglie esce.
Nemiche/amiche? No, solo due attrezzature che si completano, a seconda del risultato che si vuole ottenere e al tipo di lavoro che si deve fare.
Magari averle tutte e due in cantiere non sarebbe una brutta idea.

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Negli edifici plurifamiliari, in particolar modo nei condomini, i rumori provocati dal calpestio, dagli urti, dalla caduta di oggetti o dallo spostamento di mobili sono uno dei maggiori problemi nell'isolamento acustico delle abitazioni.

FonoisolamentoTali rumori si propagano per via solida attraverso le strutture verticali ed orizzontali di un edificio. Per minimizzare quindi la trasmissione del rumore si deve intervenire attraverso operazioni di fono-isolamento, interrompendo la continuità delle strutture. Una delle soluzioni è dunque quella di interporre tra le strutture uno strato isolante e separatore, come il materassino anticalpestio.

I materassini anticalpestio posseggono un ottimale rigidità dinamica, ovvero la capacità del materiale di smorzare le vibrazioni che si creano quando il pavimento è sollecitato dal calpestio, dalla caduta di oggetti o dallo spostamento dei mobili. L'inserimento di tale elemento nel pacchetto massetto-pavimento deve essere ben progettato, poiché in base al tipo di solaio si determina il valore di rigidità dinamica ottimale del materiale anticalpestio.

L’attenuazione acustica è tanto maggiore quanto più bassa è la rigidità dinamica. Per le tipologie di solai comunemente utilizzate in Italia i valori di rigidità dinamica del materiale anticalpestio adatti a fornire un isolamento adeguato sono compresi tra 10 MN/ m3 e 60 MN/m3.

Un altra caratteristica importante nella scelta del materiale anticalpestio è la sua comprimibilità, ovvero la capacità del materiale di mantenere il suo spessore anche quando viene sottoposto ad un carico. Un materiale infatti, con un'elevata comprimibilità non è in grado di mantenere le prestazioni acustiche nel tempo.

I materassini anticalpestio sono composti da materiale isolante, e possono essere con struttura a celle chiuse o aperte. Questa distinzione varia la rigidità dinamica del materiale ed è dunque da tenere in considerazione in fase di progettazione.

Per risolvere il problema del rumore da calpestio dunque, bisogna intervenite sulla sorgente, cioè sul “pavimento calpestato”. Pertanto, nel caso di due appartamenti sovrapposti si dovrà operare nell’appartamento superiore. Infatti, è errato pensare che si possano raggiungere livelli di isolamento adeguato intervenendo solo sul soffitto della propria abitazione.

Nel caso di un pavimento in ceramica o pietra naturale, per ottenere risultati ad elevata efficacia, la posizione ideale del materassino è quella al di sotto del massetto di supporto, ovvero attraverso la realizzazione di un massetto galleggiante. Nel caso di ristrutturazione in cui è prevista la posa del pavimento in sovrapposizione, esistono materassini anticalpestio che possono essere incollati sul pavimento esistente. Infine, nel caso di pavimentazioni in legno, sia per interventi sul nuovo che di ristrutturazione, si procederà alla posa del materassino anticalpestio direttamente sul massetto di supporto, proseguendo poi con la posa del parquet.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Pubblicato in Edilizia & Materiali

ENEA ricostruzione post sisma

A distanza di 4 anni dal sisma che ha colpito il Centro Italia, l'Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, l’ENEA, presenta una metodologia innovativa che consente di caratterizzare le macerie prodotte a seguito di terremoti e di valutare in tempi rapidi e a costi contenuti la tipologia di materiali, l’eventuale pericolosità, ma anche di localizzarle e stimarne superfici e volumi.

Questa metodologia combina tecniche di telerilevamento basate su dati acquisiti da sensori ad alta risoluzione aerei e satellitari, e rilievi in situ per la calibrazione dei dati acquisiti in remoto. Lo sviluppo e i test sulla nuove metodologia sono stati effettuati da un team multidisciplinare di ricercatori ENEA su un campione rappresentativo di macerie del centro storico di Amatrice.
Per individuare i cumuli di macerie e determinare l’entità del danno subito dagli edifici, i ricercatori hanno utilizzato i dati satellitari Sentinel-2 del Programma ESA Copernicus per la Gestione delle Emergenze (EMS).
Le analisi geospaziali eseguite in ambiente GIS, attraverso l'uso di algoritmi di machine learning, hanno consentito di stimare sia i volumi che le principali tipologie di macerie. Ne è emersa la presenza di cemento (59%), mattoni naturali (9%), altri materiali, tra cui metallo (8%), e tracce di amianto.
Inoltre, mettendo insieme i risultati dell’applicazione della metodologia alla mappa di microzonazione sismica del territorio, i ricercatori sono stati in grado di realizzare una vera e propria “fotografia” delle aree più a rischio. Questo è utile per la pianificazione territoriale e la ricostruzione in sicurezza delle aree colpite dal sisma.
Tutto ciò consentirà anche di potenziare il Sistema di Previsione e di Supporto alle Decisioni e la base operativa di EISAC.it (European Infrastructure Simulation and Analysis Centre), il primo centro in Europa per la sicurezza delle infrastrutture strategiche, gestito da ENEA e INGV. In caso di eventi estremi il sistema fornisce supporto a Protezione Civile, Pubbliche Amministrazioni e gestori di reti critiche nelle attività di analisi del rischio e protezione delle infrastrutture, garantendo la continuità dei servizi essenziali (comunicazioni, trasporti, elettricità e acqua) e potenziando la resilienza.
Tale metodologia sviluppata è descritta in uno studio pubblicato sulla rivista internazionale ISPRS International Journal of Geo-Information ed è stata anche presentata nell’ambito dell’International Conference on Computational Science and its Applications (ICCSA 2020).

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork
in collaborazione con ENEA

Atena Academy

Nata nel 1999 su iniziativa privata di alcuni tecnici e docenti universitari specializzati nel restauro , con lo scopo di informare e formare sia il pubblico di tecnici sia le imprese dedicate al settore dell’edilizia leggera, nel 2015 ha assunto il nome di Atena Academy.

Atena Academy si occupa di:
Corsi intensivi di aggiornamento professionale per tecnici o/e applicatori, sui temi del restauro e recupero di edifici storici, dell’architettura naturale, della decorazione. Possibilità di ottenere i Crediti Formativi CFP.
Viaggi studio, in Italia e all’estero, per integrare e confrontare le proprie conoscenze ed esperienze professionali. In questi viaggi sono sempre presenti esperti e funzionari di Soprintendenze e organismi locali che illustrano l’architettura del luogo, moderna e storica, e gli eventuali interventi di recupero e restauro.
Stampa di dispense tecniche, manuali e pubblicazioni.
• Momenti di approfondimento e confronto sui temi menzionati, organizzati direttamente o in co-partner con istituzioni e associazioni, attraverso iniziative teorico-pratiche quali Convegni e Seminari.
Assistenza tecnica e diagnostica in abbinamento alle Quantum Technologies di Atena srl, che sono rivolte al benessere degli edifici e delle persone attraverso processi naturali che intervengono su muri umidi, impiantistica idraulica e ambiente.

Dal 2015 ad oggi i tecnici che hanno seguito i nostri corsi in aula e online (dal 2020) sono circa 3.000. Con la collaborazione degli Ordini e dei Collegi sono stati a loro assegnati CFP.
I corsi, in programmazione, da svolgere nei prossimi quattro mesi, sono oltre 20.
I tecnici dello staff di Atena Academy sono specializzati nei controlli diagnostici di muri umidi, nella diagnostica preventiva e nei controlli di qualità ambientale per valutare gli inquinamenti Indoor e Outdoor e controllo della qualità dell’acqua potabile.
Il settore di ricerca collabora con Università per testare nuove attrezzature aggiungendo il plusvalore ricavato da anni di esperienza diretta nei cantieri.

Per iscriversi ai prossimi corsi: https://www.atena-academy.it/iscriviti
Per maggiori informazioni www.atena-academy.it

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