arsuContro il riscaldamento globale Arsu Systems lancia sul mercato sistemi isolanti 100% organici e biodegradabili.

Arsu Systems, start up specializzata nella produzione di sistemi di isolamento termico in ambito edile, annuncia oggi il lancio dei suoi innovativi materiali isolanti: BEARRIER22, B-TECH28 e FURPRO30. In un mercato globalizzato sempre più attento ai temi della sostenibilità e dell’impatto ambientale, Arsu Systems ha realizzato una tecnologia che non solo assicura la massima performance in termini di isolamento termico e dunque di risparmio energetico, ma si pone all’avanguardia anche per quanto riguarda l’assoluta naturalità delle sue componenti, al 100% organiche, biodegradabili e derivate da materie prime rinnovabili. Un risultato rivoluzionario, ottenuto attraverso l’unione tra l’antico sistema di protezione termica delle popolazioni artiche basato su pellame e pellicce animali e il contributo delle più avanzate soluzioni di bio-ingegneria organica. A proposito di Arsu Systems Consapevole che il 40% del dispendio energetico mondiale - e dunque di produzione di CO2, - dipende dagli edifici ed in particolare dal loro riscaldamento e raffreddamento, Arsu Systems nasce a settembre 2014 dall’esigenza di contrastare in modo efficace e concreto il surriscaldamento globale attraverso una nuova idea di architettura avente per base fondante l’isolamento termico e per struttura portante l’edilizia organica. Coi suoi prodotti integralmente organici infatti, Arsu Systems si impegna a ridurre gli sprechi energetici, l’emissione di CO2 e dunque il surriscaldamento globale del pianeta.

Contatti Arsu Systems - Styrsögatan 6 211 24, Malmö Sweden + 46 (0) 40 692 87 48 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Venerdì, 30 Gennaio 2015 00:00

Legno&Edilizia

legno edilizia logo itIl calendario della Fiera di Veronavede fra i suoi appuntamenti più importanti la prossima nona edizione di Legno&Edilizia, mostra internazionale sull’impiego del legno per le costruzioni edili. La biennale di quattro giorni si terrà nel febbraio 2015 in due padiglioni con 15.000 metri quadrati di superficie espositiva e circa 150 aziende italiane e straniere presenti. Dalle prime adesioni risultano presenze da Austria, Germania, Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Svizzera. Per industrie e artigiani dell’edilizia, come per progettisti e imprese collegate, l’appuntamento veronese con i professionisti rappresenta un prezioso punto d’incontro con le offerte della produzione internazionale, utile a programmare gli acquisti di nuove tecnologie di lavorazione, di prodotti e sistemi. Il legno nell’edilizia, anche grazie allo sviluppo delle case ecologiche e delle scelte di risparmio energetico, è sempre più presente nelle costruzioni italiane; e a Veronafiere gli operatori professionali troveranno un’esposizione interamente dedicata a questo particolare comparto, da sempre molto florido nel nord Europa e nell’America del nord. A loro volta gli espositori sanno di trovare a Verona numerosi e attenti compratori: 20.000 i visitatori professionali presenti nell’edizione del 2013. Incontri tecnici, convegni, dimostrazioni pratiche delle macchine per la lavorazione del legno, saranno assieme alla mostra i punti di forza della manifestazione che conta sulla collaborazione scientifica di alcune Università. I settori merceologici di Legno&Edilizia contemplano 13 linee di prodotto: legnami e semilavorati, macchinari e utensili, strutture portanti, carpenteria, case in legno, pavimenti soffitti scale e rivestimenti, sistemi di sicurezza, coperture e tetti, infissi controtelai per porte, colle vernici e impregnanti, sistemi di fissaggio, studi di progettazione, import e distribuzione.

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efficienza energeticaNon solo Diagnosi Energetica Obbligatoria (DEO) nelle grandi imprese, ma anche contatori intelligenti per misurare il consumo di calore da installare obbligatoriamente negli edifici. Queste, secondo quanto mette in evidenza Avvenia (www.avvenia.com), azienda della white economy, sono le azioni più importanti introdotte in Italia dal decreto legislativo che attua la direttiva europea sull’aumento dell’efficienza energetica.

«La direttiva aggiorna i principi relativi al miglioramento della prestazione energetica degli edifici, da anni causa dei maggiori consumi negli usi finali di energia e delle maggiori emissioni di gas a effetto serra» commenta l’ingegner Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia.

Con l’obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche del settore civile sono stati introdotti meccanismi di analisi comparativa per determinare livelli ottimali di costo da utilizzare come metro per la formulazione di prescrizioni energetiche in ambito edilizio e per determinare i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici, definiti in un’ottica di raggiungimento dei livelli ottimali del rapporto tra costo e beneficio. E tra gli strumenti previsti dalla normativa vi sono anche i contatori intelligenti per misurare il consumo di calore negli edifici da installare obbligatoriamente entro il 2016.

Il settore «building» conquista così nel 2015 il primo posto in termini di risparmio energetico calcolato in funzione delle misure implementate. In questo settore sarà possibile apportare misure che consentano di risparmiare fino al 90% delle risorse energetiche. Incrociando opportunità di business e innovazione, obiettivi di efficienza energetica e di risparmio economico, l’azienda romana è infatti in grado di individuare gli interventi più efficaci per ridurre i consumi di energia e consentire al committente l’accesso ai Titoli di Efficienza Energetica (Certificati Bianchi), il meccanismo che nel 2015 avanzerà ulteriormente proprio grazie alla spinta nell’ambito dell’edilizia e dell’immobiliare.

«Le possibilità di riduzione dei consumi energetici in ambito building sono molte» sostengono gli esperti di Avvenia. La Pubblica Amministrazione o un’azienda del terziario quale può essere un gestore di patrimoni immobiliari può intervenire sulle centrali termiche, sulle coibentazioni delle pareti esterne degli edifici, sulle sostituzioni dei vetri singoli con doppi vetri e così via, vedendosi riconosciuti Certificati Bianchi per 5 oppure 8 anni nel caso di interventi sull’involucro edilizio. Così oltre a risparmiare per il minore consumo di energia, si riesce ad ottenere anche un ritorno economico sul taglio dei costi energetici. Ipotizzando un risparmio di 10 mila euro annui raggiunti con le misure di efficientamento energetico, verrebbero riconosciuti 8 mila euro per 5 anni: così un investimento di 30 mila euro non ritornerebbe in 3 anni, ma in meno di 2 anni.

comune monzaOtto milioni all’anno per tre anni: è quanto il Comune di Monza conta di incassare dall’edilizia attraverso un piano triennale di social housing, un sistema abitativo che prevede canoni di affitto moderati e anche condivisione.

Il riscatto dell’edilizia è il social housing, soluzione che anche il Comune auspica per cercare di risolvere i problemi della casa. Da parte di chi acquista, ma anche per chi vende. Il social housing è un sistema abitativo che prevede canoni di affitto moderati con e talvolta prevedono anche condivisione, all’interno di uno stesso complesso immobiliare, di servizi a favore dei condomini che possono godere di alloggi di qualità, ma a prezzi più bassi di quelli dell’edilizia libera. Il Comune di Monza ha previsto di introitare 8 milioni di euro all’anno per tre anni da operatori immobiliari che decidono di investire in questo tipo di operazioni che l’amministrazione andrà ad incentivare con agevolazioni sugli oneri e sulle volumetrie. Certo è una bella scommessa da parte del Comune che, però, crede di poter convincere gli immobiliaristi, con i giusti incentivi, ad investire in questo senso. «Riteniamo di dover favorire questo tipo di residenze che andranno a costituire una soluzione intermedia, tra l’edilizia libera e quella popolare, che soddisferà la domanda di molti cittadini - dichiara l’assessore alle Opere pubbliche, Antonio Marrazzo - Vogliamo fare in modo che gli operatori immobiliari considerino questa proposta altrettanto degna come edilizia libera e vogliamo invogliare lo stesso operatore a realizzare quello che serve ai cittadini».

Oltre che essere un’operazione immobiliare, il social housing rappresenta un esperimento sociale proprio per l’aspetto della condivisione di servizi e spazi che favoriscono l’interazione sociale degli inquilini. In tal caso si configura un intervento di co-housing. A Monza per ora l’unico intervento di co-housing previsto è quello presso l’area ex-Ugoforti dove il privato ha previsto servizi in condivisione per le case che si prevedono di affittare anche a giovani e studenti. Il Comune non ha ancora destinato delle aree precise per questo tipo di interventi, ma le indicazioni arriveranno a breve con il documento di piano che l’assessore all’Urbanistica, Claudio Colombo, presenterà a breve al consiglio comunale.

Negli ultimi anni anche gli operatori immobiliari sono meno diffidenti rispetto a questo tipo di operazioni: la crisi del settore ha spinto verso nuove, e alternative, soluzioni per ovviare alla paralisi delle vendite. «C’è aspettativa che privati realizzino interventi di edilizia sociale che un po’ è imposta e un po’ viene agevolata con la riduzione degli oneri - dichiara l’assessore all’Urbanistica, Claudio Colombo (nella foto) – inoltre uno dei pochi casi in cui sono ammessi incrementi volumetrici è proprio quello in cui un privato proponga interventi di edilizia sociale». L’assessore non vuole ancora svelare quali sono le previsioni, in questo senso, nel nuovo documento di piano, ma assicura che l’edilizia sociale sarà prevista e favorita nel documento urbanistico.

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ance

Al nuovo Governo regionale Ance Emilia Romagna chiede di riattivare  il confronto sulla crisi del settore.

Di fronte al perdurare della grave situazione di crisi in cui versa l’industria regionale delle costruzioni è essenziale da parte del nuovo Governo regionale un impegno forte a sostegno del settore, confermando alcune politiche che hanno dato frutti positivi, come il bando denominato “Giovani Coppie”, consentendo la valorizzazione del patrimonio residenziale già esistente e dando una risposta concreta a fondamentali esigenze sociali come il diritto alla casa”.

E’ questa secondo il Consiglio Direttivo di ANCE Emilia Romagna, riunitosi a Bologna il 20 gennaio scorso, la priorità da affrontare da parte della nuova amministrazione. Lo sottolinea il Presidente Giovanni Torri, evidenziando come gli eccellenti risultati forniti dal bando negli anni scorsi non possano passare sotto silenzio e orientare le scelte verso una conferma. “E’ necessario ottimizzare l’utilizzo delle poche risorse finanziarie regionali disponibili per il nostro settore, individuando quelle già stanziate, ma non ancora spese, favorendone l’immissione in circolo, puntando sull’esperienza positiva del bando “Giovani Coppie”, così da consentire da un lato un recupero del patrimonio invenduto, dall’altro di creare le condizioni per l’accesso alla casa di centinaia di nuove famiglie. Egualmente - ha aggiunto Torri- invitiamo la Giunta regionale a valutare positivamente la creazione di uno o più fondi immobiliari, all’interno dei quali le diverse imprese che risulteranno aderire al progetto apporteranno (in tutto o in parte) i rispettivi asset immobiliari, così da sgravare gli operatori da impegni finanziari non più sostenibili e trasformare le difficoltà in opportunità”.

Ance Emilia Romagna ha messo a punto un documento in cinque capitoli, corrispondenti ai cinque macrotemi oggetto di proposte: politiche abitative, urbanistica, consumo del suolo, infrastrutture, assetto idrogeologico.

Per ogni tema sono state redatte specifiche riflessioni e proposte che verranno sottoposte nei prossimi giorni ai competenti Assessori regionali della nuova Giunta.

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Oltre 60.000 visitatori nei Padiglioni di edilizia e di cantiere del Saie del 50mo, e 93.000 in tutta la grande piattaforma del Costruire italiano che in questa edizione si è organizzata assieme a SAIE, con i saloni SAIE Sport, Saie 3, H2O, Expotunnel e Ambiente Lavoro. Un SAIE che è inoltre tornato a essere internazionale con i visitatori esteri che toccano quota 15.000 passando dal 5% dell’edizione 2013 al 15% nel 2014, rispetto al totale generale dei visitatori.

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La mostra-convegno alla Cittadella Mediterranea della Scienza di Bari

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