La direttiva Europea 31/2010/CE introduce il concetto di edificio a Energia quasi Zero. Per l'Italia l'obbligo scatta dal 31 dicembre 2018 per gli edifici pubblici e dal 31 dicembre 2020 per gli edifici privati sia di nuova costruzione o riqualificazione. Gli edifici "ad energia quasi zero" (near zero energy buildings NZEB) richiedono poca energia ed hanno elevate prestazione di funzionamento. Gli aspetti caratterizzanti sia in fase di costruzione che in fase di ristrutturazione, sono l'involucro, la produzione di energia rinnovabile e gli impianti.

NZEB Edifici a energia quasi zero

ULTIMA DATA DEL TOUR

ROMA
18/05/2018 - 14:30/18:30

Aula Magna - Facoltà Architettura Valle Giulia Roma
Via Antonio Gramsci 53 00197 Roma RM

SA186.8 - NZEB Edifici a energia quasi zero

ISCRIVITI AL SEMINARIO DI ROMA

Scarica la brochure

 

Pubblicato in Formazione

La direttiva Europea 31/2010/CE introduce il concetto di edificio a Energia quasi Zero. Per l'Italia l'obbligo scatta dal 31 dicembre 2018 per gli edifici pubblici e dal 31 dicembre 2020 per gli edifici privati sia di nuova costruzione o riqualificazione. Gli edifici "ad energia quasi zero" (near zero energy buildings NZEB) richiedono poca energia ed hanno elevate prestazione di funzionamento. Gli aspetti caratterizzanti sia in fase di costruzione che in fase di ristrutturazione, sono l'involucro, la produzione di energia rinnovabile e gli impianti.

NZEB Edifici a energia quasi zero

LE PROSSIME DATE DEL TOUR

TORINO
04/05/2018 - 14:30 18:30 - Energy Center - Polito (TO)
SA186.7 - NZEB Edifici a energia quasi zero

ISCRIVITI AL SEMINARIO DI TORINO - ULTIMI POSTI DISPONIBILI

Scarica la brochure

ROMA
18/05/2018 - 14:30 18:30 - Assform (RM)
SA186.8 - NZEB Edifici a energia quasi zero

ISCRIVITI AL SEMINARIO DI ROMA

 

Pubblicato in Formazione
Giovedì, 12 Aprile 2018 18:09

NZEB Edifici a energia quasi zero - Tour

La direttiva Europea 31/2010/CE introduce il concetto di edificio a Energia quasi Zero. Per l'Italia l'obbligo scatta dal 31 dicembre 2018 per gli edifici pubblici e dal 31 dicembre 2020 per gli edifici privati sia di nuova costruzione o riqualificazione. Gli edifici "ad energia quasi zero" (near zero energy buildings NZEB) richiedono poca energia ed hanno elevate prestazione di funzionamento. Gli aspetti caratterizzanti sia in fase di costruzione che in fase di ristrutturazione, sono l'involucro, la produzione di energia rinnovabile e gli impianti.

NZEB Edifici a energia quasi zero

LE DATE DEL TOUR

MILANO
20/04/2018 - 14:30 18:30 - Politecnico Milano (MI)
SA186.6 - NZEB Edifici a energia quasi zero

ISCRIVITI AL SEMINARIO DI MILANO

Scarica la brochure

TORINO
04/05/2018 - 14:30 18:30 - Energy Center - Polito (TO)
SA186.7 - NZEB Edifici a energia quasi zero

ISCRIVITI AL SEMINARIO DI TORINO

Scarica la brochure

ROMA
18/05/2018 - 14:30 18:30 - Assform (RM)
SA186.8 - NZEB Edifici a energia quasi zero

ISCRIVITI AL SEMINARIO DI ROMA

 

Pubblicato in Formazione

E’ stato pubblicato lo scorso 7 aprile sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero delle Infrastrutture che fa l’elenco delle opere realizzabili in regime di attività edilizia libera. "Detto in due parole, i piccoli interventi di manutenzione privati che da adesso in poi, per la loro attuazione, non hanno più bisogno come in precedenza dell’obbligatorio placet del Comune - illustra l’assessore alla Gestione e Programmazione del territorio, Roberta Frisoni -. Rientrano in questa attesa operazione di semplificazione edilizia la sostituzione della pavimentazione interna e esterna, il rifacimento degli intonaci e degli infissi, il rinnovamento e la messa a norma degli impianti, l’installazione e la sostituzione dei pannelli solari, il rinnovamento degli arredi nelle aree di pertinenza (muretti, fioriere e riposti attrezzi)".

"Si tratta indubbiamente di una bella sforbiciata a procedure e lunghe attese e carichi per Comuni e cittadini - viene evidenziato -. Interventi che possono essere realizzati senza necessità di titolo abilitativo i quali andranno anch’essi a dare impulso a un settore che solo adesso, e molto lentamente, sta riprendendosi dalla grande crisi iniziata una decina di anni fa. Il Comune di Rimini accoglie questo decreto con favore, in piena linea con la filosofia programmatica (no al consumo di nuovo suolo, sì alle riqualificazioni e alle rigenerazioni) e soprattutto organizzativa degli uffici comunali che proprio in questi mesi sta entrando nella fase più operativa. Da metà gennaio 2018, infatti, è possibile consultare online l’elenco delle pratiche edilizie associate al fabbricato di riferimento sul territorio. Una ricerca delle pratiche che, tramite un applicativo sviluppato dal Sistema informativo territoriale del Comune di Rimini, consente di effettuare ricerche per via e numero civico, oppure per estremi catastali dell’ immobile o, infine, per numero pratica".

Spiega ancora l'assessore Frisoni: "L’applicativo consente la consultazione del Fascicolo Edilizio, vale a dire l’elenco dei procedimenti edilizi relativi ai fabbricati presenti nel territorio. La base dati, che al momento rappresenta oltre il 70% della documentazione ed è in corso di completamento, è stata costruita mettendo a sistema il patrimonio informativo rappresentato dai vari archivi dei settori dello Sportello per l’Edilizia (Sue). Per accedervi basta cliccare sul link ‘Vai alla consultazione elenco pratiche edilizie’ presente nella pagina web raggiungibile all’URL http://www.comune.rimini.it/consultazione-elenco-pratiche-edilizie. Un pezzo di un processo in corso ancora più ambizioso, e cioè la digitalizzazione dei documenti in archivio e la trasmissione digitale delle pratiche, per migliorare il servizio offerto a cittadini, professionisti e operatori del settore. Una rincorsa per recuperare settant’anni di pratiche pregresse che sta riguardando circa 15mila faldoni".

Frisoni ammette che "c’è un gap enorme da recuperare in Italia sul fronte della burocrazia e di procedure farraginose. Ma credo che quella della semplificazione e della massima flessibilità sia la strada maestra da seguire, insieme all’utilizzo delle nuove tecnologie per rendere il contatto con i cittadini ‘in tempo reale’, per una pubblica amministrazione sempre più moderna. A questa deve necessariamente affiancarsi un processo di semplificazione normativa che consenta di essere più efficaci nella predisposizione di interventi sul patrimonio edilizio esistente, soprattutto in riferimento a progettualità relative alla messa in sicurezza sismica e all’efficientamento energetico".

"E’ evidente che Il percorso intrapreso dalla Regione Emilia Romagna in materia di riuso e rigenerazione del tessuto urbano non può essere ostacolato da una realtà edilizia complessa che crea non poche difficoltà nei processi autorizzativi, si pensi alla mancata legittimità dello stato di fatto derivante da meri errori materiali di rappresentazione grafica o errori progettuali poi corretti in cantiere, tutte difformità rimaste per anni oggetto - conclude -. Purtroppo di non agevoli interpretazioni. un passo in avanti in questa direzione è stato fatto recentemente dalla Regione Emilia Romagna con i provvedimenti in materia di edilizia e di tolleranze costruttive. Crediamo che questa sia la strada corretta da percorrere e da perseguire a tutti i livelli di governo".

 

fonte: riminitoday.it

Pubblicato in Normativa

Intonaco antisismicoUna struttura tipica dell’edilizia dei centri storici dell’Appenino, rinforzata con soluzioni innovative made in Italy di facile applicazione e low cost, ha resistito a terremoti di intensità più che raddoppiata rispetto al sisma più violento che ha colpito il centro Italia nel 2016. È quanto emerge dai risultati dei test alle tavole vibranti del Centro Ricerche ENEA Casaccia, eseguiti su una struttura a U composta da tre pareti in malta e tufo, aperture asimmetriche e tetto in travi di legno. Le prove sono state condotte con l’obiettivo di individuare le tecniche migliori e meno invasive per rinforzare le abitazioni senza doverle sgombrare.
I test condotti dall’Università degli Studi Roma Tre e dall’ENEA, con il supporto dell’azienda Fibre Net, nell’ambito del progetto COBRA1 finanziato dalla Regione Lazio, sono stati effettuati sulle 3 pareti, di cui una centrale e due laterali, che già a novembre scorso erano state portate a danneggiamento dopo essere state sottoposte a scosse che riproducevano i terremoti a intensità crescenti di Nocera Umbra (1997), L’Aquila (2009), Emilia (2012) e Norcia (2016).

Per misurarne l’aumento di capacità sismica, due pareti su tre sono state riparate e rinforzate con intonaco armato con rete in fibra di vetro, un sistema di rinforzo strutturale poco invasivo, a basso costo e realizzabile senza la necessità di evacuare le abitazioni.

“Le pareti rinforzate con questa rete in fibra di vetro hanno resistito a sismi amplificati al 220% di intensità, quindi oltre il doppio rispetto ai terremoti più violenti del 2016, mentre la parete non rinforzata ha riportato forti lesioni già a intensità 120%, quindi in concomitanza delle accelerazioni al suolo del sisma di due anni fa”, ha evidenziato Gerardo De Canio, responsabile Laboratorio “Tecnologie per l’Innovazione Sostenibile” dell’ENEA. “Per contrastare la tendenza al ribaltamento – aggiunge De Canio - quest’ultima parete è stata riparata applicando una barra d’acciaio, la cosiddetta ‘catena’, in modo da consentire alla struttura di raggiungere lo ‘stato limite ultimo’, cioè il valore estremo della capacità portante, a dimostrazione dell’efficacia dell’intervento”.

"L’innovazione made in Italy consiste in una rete di materiale composito applicabile, insieme ai normali rifacimenti degli intonaci dei palazzi, sulla superficie esterna dell’edificio", ha dichiarato Gianmarco De Felice, dell'Università degli studi Roma Tre e coordinatore del progetto. “I materiali compositi – aggiunge De Felice - sono già in uso nei settori aeronautico e automobilistico, ma non in quello edilizio, per questo auspichiamo che questi risultati siano pionieri dell’innovazione anche in questo settore così importante”.

"Le nostre tavole vibranti  – conclude De Canio – sono in grado di muoversi nelle tre dimensioni spaziali, nelle tre direzioni di spostamento e nelle tre rotazioni e rappresentano un’infrastruttura unica in Italia a disposizione del Sistema Paese per la sperimentazione delle tecnologie più mature per applicazioni che vanno dall’edilizia ai Beni Culturali, con tecniche innovative di diagnostica, acquisizione e repository dei dati”.

L’intera sperimentazione, che l’anno passato aveva visto protagonista una tecnologia realizzata dalla Kerakoll, rientra tra le attività istituzionali dell’ENEA di supporto a PMI, enti, ordini professionali e università per le prove sperimentali e la verifica delle tecniche di intervento, finalizzate al miglioramento sismico e al rinforzo strutturale del patrimonio edilizio ma anche per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali, nel quadro più ampio della sfida per la diffusione della cultura della sicurezza sismica, dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile del Paese.

I dati ottenuti durante la sperimentazione sono stati “catturati” attraverso un sistema di motion capture in 3D e condivisi grazie alla piattaforma virtuale DySCo progettata e realizzata dall’ENEA; oltre ai partner del progetto, in questo modo hanno potuto assistere da tutto il mondo in diretta streaming e partecipare attivamente esperti, operatori del settore e rappresentanti dei più prestigiosi organismi di ricerca italiani e stranieri, fra cui: le Università di Taipei, Miami, Sheffield, Pavia e Perugia, MIT - Massachusetts Institute of Technology di Boston, Smithsonian Institute, National Gallery of Art di Washington, LCNEC di Lisbona e Ordine degli ingegneri.

Pubblicato in Edilizia & Materiali

Decreti BIMIn attuazione dell’articolo 23, comma 13, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, “Codice dei contratti pubblici”, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha adottato il decreto n. 560 del 1 dicembre 2017 che definisce le modalità e i tempi di progressiva introduzione, da parte delle stazioni appaltanti, delle amministrazioni concedenti e degli operatori economici, dell’obbligatorietà dei metodi e degli strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione delle opere e relative verifiche.

Il decreto entra in vigore decorsi 15 giorni dalla data di pubblicazione sul sito del MIT, quindi il 28 gennaio 2018.

Possiamo quindi pensare che, almeno dal punto di vista formale, sia confortante l’introduzione del DM perchè permette al nostro Paese di assumere una posizione di vantaggio rispetto a molti altri paesi europei; non dimentichiamo inoltre, che attraverso la Norma UNI 11337:2017, non richiamata dal DM, possiamo fregiarci di un consistente “corpus” normativo in via di completamento. Ci sono insomma tutte le premesse per consentire al comparto delle costruzioni di fare un passo deciso e consapevole verso un nuovo modo di concepire, realizzare e gestire il nostro patrimonio costruito.

Pubblicato in Normativa

Cabox DekorbauIn occasione del rifacimento di una facciata di un edificio da ristrutturare, si procede normalmente con una serie di lavorazioni che hanno lo scopo di ridare dignita' estetica al fabbricato.
I prodotti  Dekorbau di Cabox si differenziano per la gamma di sagome e pannellature disponibili, grazie alle quali è possibile coibentare e rifinire edifici vecchi e nuovi.

In particolare per gli edifici storici, dove sono presenti in quantità rilevanti fregi e decori, oltre a cornicioni di una certa consistenza, diventa estremamente oneroso, riproporre tali ornamenti in calcestruzzo o in altro materiale, mediante la realizzazione in opera.

Tali lavori negli anni passati, consistevano nel sagomare in rilievo, con particolari attrezzi, una cornice secondo la maestria del carpentiere, con grande impiego di maestranze specializzate.
Queste lavorazioni, oggi, sono praticamente improponibili, tanto per il costo che graverebbe sul committente, ma soprattutto, per la quasi scomparsa di maestri d'arte e personale specializzato in grado di eseguire tali opere.

DEKORBAU, prendendo atto delle esigenze del mercato edilizio, produce profili architettonici ornamentali per zoccolature, fasce, cornicioni, marcapiani, rilievi, archi, intelaiature per porte a finestre, capaci di conferire un carattere individuale alla facciata di un edificio, facilitando il compito di rifinire con eleganza qualsiasi abitazione, con un occhio particolare all’ economia ed alla velocità di esecuzione.
Sono disponibili numerosi profili standard ma si può produrre su disegno del progettista o come ripristino del preesistente, ogni tipo di forma.

I prodotti della Dekorbau sono costituiti da un nucleo di polistirene rigido resistente e imputrescibile rivestito da uno strato superficiale speciale a base cementizia, con una successiva fase di applicazione d'uno strato resistente, ed infine una applicazione di finitura tesa a ricevere la tinteggiatura.

Grazie al loro peso ridotto, i pannelli di facciata decorati possono essere impiegati per la realizzazione di un cappotto esterno, impiegando delle semplici colle per il loro aggrappaggio al supporto.
Oltre a consentire un indubbio miglioramento estetico, i prodotti della Dekorbau sono esenti da fessurazioni anche se esposti a sbalzi termici, oltre ad Cabox Dekorbauessere resistenti agli urti.

Possiedono inoltre un basso assorbimento capillare ed una elevata adesione al supporto, con un'ottima attitudine a ricevere tinteggiature impermeabilizzanti, incluse quelle del tipo al quarzo a base acrilica per esterni, senza alcuna ulteriore preparazione.

Tra i 1000 cantieri realizzati con le sagome Dekorbau in più di 20 anni,Cabox  ha fornito un migliaio di metri lineari di un profilo personalizzato per  la decorazione della facciata di un noto Multiplex di Pradamano(UD).



Di seguito la dichiarazione del progettista rilasciata in occasione dell’inaugurazione:
“Nel progetto per il Multiplex Cinecity a Pradamano  cercavo un elemento che caratterizzasse in modo inconfondibile l’edificio. Grazie alla collaborazione con Cabox l’ho trovato: una serie di manufatti semicilindrici in Dekorbau raccordati da altri a doppia curvatura avvolge l’intera costruzione, garantendo la continuità estetica. Il successo di pubblico, premi e pubblicazioni, ottenuto dimostra che pensare al progetto integrando capacità costruttive, materiali e tecnologie originali è testimonianza di qualità nell’architettura.” Arch. Andrea Viviani

Pubblicato in Edilizia & Materiali

ECLISSE SYNTESIS BATTENTE VETROElegante e d'effetto, il vetro è un materiale che arreda e separa con leggerezza e senza ingombrare permettendo di realizzare aperture continue dal grande impatto visivo ed estetico. L’utilizzo del vetro consente di sfruttare al massimo i benefici della luce, rendendo più fluide le divisioni tra gli ambienti.
La gamma delle porte in vetro ECLISSE si arricchisce oggi di un nuovo elemento. ECLISSE Syntesis Battente Vetro nasce per inserirsi facilmente in qualsiasi contesto, anche insieme ad un’altra porta scorrevole in vetro perché l’effetto delle due soluzioni combinate è armonico e lineare.
La porta, completamente in vetro, appare priva di finiture esterne, cioè libera da cornici e stipiti a vista, lasciando al vetro il ruolo di protagonista indiscusso della scena. Il pannello è sostenuto da una veletta verticale in alluminio anodizzato e le cerniere, completamente a scomparsa, assicurano sostegno e stabilità anche nel caso di porte di dimensioni particolarmente grandi.
Per essere installata, la nuova porta in vetro necessita di un telaio dedicato ECLISSE Syntesis Line battente. L’esclusivo design del telaio garantisce una posa in opera più facile, senza errori, e al tempo stesso la perfetta integrazione dell'elemento porta con il muro. Grazie infatti ai profili in alluminio, anodizzati contro l’ossidazione e rivestiti con primer, l’adesione delle pitture è più uniforme, un dettaglio fondamentale per ottenere un risultato estetico perfetto e scongiurare il rischio di crepe nel tempo.

Dimensioni e versioni disponibili
Novità 2018, ECLISSE Syntesis Battente Vetro è disponibile ad anta singola per larghezze L 600÷1.000 mm e per altezze H 2000÷2700 mm. L'anta ha uno spessore di 8 mm e si può scegliere nella variante anta in vetro trasparente (anche extrachiaro), satinato (anche extrachiaro), oppure fumé (trasparente e sabbiato). Tutte le finiture sono certificate rispetto la norma UNI 12150 e UNI 7697.

Pubblicato in Edilizia & Materiali
Giovedì, 21 Dicembre 2017 18:52

Profilati coestrusi

Sap SistemiI profilati sono le barre o travi che opportunamente tagliate e assemblate con gli accessori, costituiscono la base per il prodotto finito (sia esso serramento, finestra o facciata continua). Possono essere di alluminio, di acciaio, di rame, di ottone, di leghe leggere, di materiali plastici ecc.; la forma e le dimensioni sono diversissime a seconda della destinazione.
Le famiglie di serie profilo si suddividono in base al tipo di apertura cui sono destinate, avremo così: serie per apertura ad anta, per scorrevoli, per pareti mobili interne destinate a uffici, per facciate continue ecc. La categoria più vasta è evidentemente quella dei profili in alluminio a battente che permette la costruzione di porte, finestre o persiane. A loro volta le serie di profilati si differenziano sia per la sezione più o meno grande dei profili che per la loro stessa composizione, possiamo infatti avere profili normali o a taglio termico. La scelta della sezione dipende, oltre che dalle scelte economiche ed estetiche, dalle dimensioni e conseguenti prestazioni che si devono ottenere ed in questo caso il consiglio del serramentista di fiducia è necessario per coloro che non abbiano padronanza con la materia.
I profili di alluminio a taglio termico sono quelli in cui il profilo è composto da due parti: una interna ed una esterna unite da barrette in materiale plastico (in genere resina poliammidica) che ne interrompono il ponte termico. Questa tecnologia permette di aumentare la classe di isolamento termico del serramento e di ridurre al minimo l'effetto condensa, che dipende unicamente dalla differenza di temperatura esistente fra interno ed esterno e dalla umidità percentuale presente nell'ambiente. Fra i tagli termici possono essere compresi anche i profili misti Alluminio-Legno che hanno un duplice doppio vantaggio: consentono una estetica più vicina a forme di arredamento tradizionale, e garantiscono i pregi di tenuta e facile manutenzione dell'alluminio (in questo caso sola parte esterna del serramento). Inoltre il cliente può scegliere oltre fra diverse colorazioni dell'alluminio e differenti essenze e colorazioni per il legno.
Gli estrusi rappresentano la parte preponderante dei profilati, il processo dell'estrusione in cui il materiale per compressione viene fatto passare attraverso i fori di una matrice, garantisce una grande libertà progettuale, una notevole rapidità ed economicità di produzione.
La progettazione dei profili è una fase fondamentale della produzione di serramenti poiché i profilati determinano le prestazioni tecniche dei serramenti: tenuta dei serramenti agli agenti esterni, isolamento termico e acustico, resistenza a particolari agenti.
Una variante del processo di estrusione è la coestrusione, in cui si lavorano contemporaneamente materiali diversi, che escono dalla matrice accoppiati, cosicché si ottengono, ad esempio guarnizioni con un'anima rigida (che funge da supporto) e una parte esterna morbida (che garantisce una buona ermeticità). Ogni materiale utilizzato per ottenere tale prodotto donerà quindi, le proprie caratteristiche, alla struttura finale, in modo da soddisfare le più svariate esigenze. I trafilati coestrusi, trovano il loro principale utilizzo laddove sia necessario garantire alte performance di tenuta all’aria, alla polvere e all’acqua, in quanto uniscono la funzione portante o aggrappante della parte rigida, a quella di tenuta (sealing) di una chiusura mobile o fissa ispezionabile.
I criteri che si utilizzano per stabilire le caratteristiche di un profilato coestruso possono essere raggruppati  in categorie quali proprieta’ meccaniche, proprieta’ ottiche, proprieta’ termiche. Tali proprietà possono dipendere sia dai materiali che si utilizzano, che dalle condizioni dei processi di estrusione come: raffreddamento del fuso, temperature di fusione e altre caratteristiche dell’impianto. In questo caso, l’esperienza del produttore e le esigenze del cliente  finale, determinano la scelta dei materiali giusti che possano rispondere ad una o più di queste caratteristiche, in base all’applicazione finale, ovviamente sempre nel rispetto delle normative vigenti.

Pubblicato in Edilizia & Materiali
Lunedì, 11 Dicembre 2017 14:32

Novità Sanitrit: Sanicondens Deco +

 Sanicondens SanitritSanitrit, marchio SFA ITALIA SpA leader nel settore trituratori e pompe, Sanicondens Deco +, la nuova pompa per condense progettata appositamente per lo smaltimento delle acque reflue delle caldaie a condensazione con potenza massima 25 Kw.
Particolarmente compatta e silenziosa, Sanicondens Deco + è ideale per caldaie installate in piccoli spazi, come ad esempio la cucina. Grazie al suo design estremamente pulito, si integra perfettamente con qualsiasi interno. È fornita con kit completo di installazione.
Da settembre 2015 è diventato obbligatorio installare solo caldaie a condensazione che permetteranno un notevole risparmio energetico e lo sfruttamento dell’energia rinnovabile. Tuttavia queste nuove caldaie provocano la formazione di acque acide di condensa che dovranno essere smaltite in maniera sicura. Per venire in aiuto di questo problema, Sanicondens Deco + è perfetta per convogliare le acque di condensa verso gli scarichi in modo efficiente.

Pubblicato in Comunicati stampa