Giovedì, 09 Maggio 2019 15:26

87a Conferenza Euroconstruct

Cresme Euroconstruct

SFIDE E RISCHI PER LE COSTRUZIONI IN EUROPA
Nello scenario di incertezza e mutamento delle prospettive economiche, il rallentamento della crescita delle costruzioni pone importanti interrogativi.
Si può parlare ancora di ripresa? Quali sono i settori che ancora tirano? Quali i territori con ampi margini di sviluppo? Nei territori maturi, quali nuove sfide sono possibili per portare a compimento il processo di trasformazione e riconfigurazione del settore?
Il 13 giugno 2019 il network EUROCONSTRUCT e CRESME organizzano un congresso internazionale dedicato al mercato europeo delle costruzioni, con uno sguardo oltre i confini del vecchio continente e un approfondimento dedicato ad un mercato chiave, quello dell’acqua, in Italia, in Europa, nelle Economie avanzate e nei Paesi emergenti.
La conferenza del 13 giugno 2019, secondo la tradizionale struttura degli eventi del network, prevede una sessione mattutina in cui viene presentato in anteprima il nuovo quadro al 2021 per il mercato europeo delle costruzioni; le ultimissime tendenze macroeconomiche globali e la definizione dei rischi paese; le principali dinamiche che caratterizzano il mercato extraeuropeo delle costruzioni (macro-trend, scenario e previsioni). Nel corso della mattina saranno presentate le analisi territoriali a cura degli esperti del network EUROCONSTRUCT.
La sessione pomeridiana sarà dedicata al tema dell’acqua, in particolare dal punto di vista degli investimenti e della gestione delle risorse idriche; tema che viene approfondito durante il secondo giorno di conferenza.
Il 14 giugno 2019 si terrà il convegno "ACQUA, TERRITORIO E AMBIENTE COSTRUITO, INNOVAZIONE E RESILIENZA", organizzato dal CRESME, con la collaborazione dell’Ordine degli Architetti di Roma e H2O, interamente dedicato al tema dell’acqua. Il mercato dell’acqua, le criticità, forme e modelli di gestione, le misurazioni e le soluzioni tecnologiche più avanzate saranno analizzate all’interno di quattro sezioni tematiche dedicate al rapporto tra ACQUA e AMBIENTE, CITTÀ, EDIFICIO E IMPIANTO, che vedranno coinvolti relatori italiani e internazionali operanti nel mondo della tecnologia, della gestione, della progettazione e della politica.
Nella due giorni di lavori, relatori provenienti dai principali paesi europei e non solo, i rappresentanti di 19 istituti di ricerca, i massimi esperti a livello globale in tema di resilienza ambientale, i rappresentanti dei principali operatori internazionali del servizio idrico, si incontreranno a Roma, presso la Casa dell’Architettura (https://www.casadellarchitettura.it/), per discutere e rispondere alle domande dei partecipanti.
Due rapporti di ricerca del network EUROCONSTRUCT (Summary Report e Country Report), le presentazioni dei relatori dei due giorni di convegno saranno strumento di lavoro e fonte informativa messi a disposizione dei partecipanti.

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Sblocca cantieriIl Decreto Legge 32/2019 “Sblocca Cantieri” è intervenuto sul Testo Unico dell’Edilizia, modificando in modo rilevante il regime delle autorizzazioni per l’esecuzione di interventi in zona sismica.

Le novità introdotte dallo “Sblocca Cantieri”, che dovranno comunque essere confermate in sede di conversione del decreto legge, lasciano chiaramente emergere l’intento di semplificazione del legislatore, da attuare sia con apposite linee guida che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrà adottare d’intesa con la Conferenza Unificata, sia con l’intervento del legislatore Regionale, al quale viene in tal senso espressamente conferito il potere di legiferare in via esecutiva sul punto.

Coerentemente con ogni intervento di semplificazione, il decreto “Sblocca Cantieri” ha inteso responsabilizzare (ulteriormente) il tecnico: l’art. 93 d.p.r. 380/2001 è stato in tal senso modificato, introducendo espressamente l’obbligo di accompagnare i progetti con una dichiarazione asseverata in ordine:

    al rispetto delle norme tecniche per le costruzioni;
    alla coerenza tra il progetto esecutivo riguardante le strutture e quello architettonico;
    al rispetto delle eventuali prescrizioni sismiche contenute negli strumenti di pianificazione urbanistica.

Una tale asseverazione, che rappresenta un’assoluta novità, comporta una rilevante assunzione di responsabilità per il tecnico, giacchè – come si vedrà di seguito – la qualificazione che attribuisce all’intervento è dirimente ai fini dell’individuazione dell’autorizzazione cui rimane soggetto.

L’aspetto probabilmente più innovativo risiede comunque nel nuovo art. 94 bis: nel disciplinare le autorizzazioni necessarie per l’esecuzione di interventi in zona sismica, tale norma attribuisce rilevanza non solo al livello di sismicità della zona, ma anche alla tipologia di intervento da realizzare.

Nello specifico, il decreto “Sblocca Cantieri” introduce una classificazione degli interventi in base alla pubblica incolumità, suddividendoli in “rilevanti”, “di minore rilevanza” e “privi di rilevanza”.

In tal senso, rientrano nella categoria “A” di “interventi rilevanti rispetto alla pubblica incolumità”:

    gli interventi di adeguamento o miglioramento sismico di costruzioni esistenti nelle località sismiche ad alta sismicità (zona 1 e 2);
    le nuove costruzioni che (indipendentemente dalla zona ove ricadono n.d.r.), si discostino dalle usuali tipologie o che per la loro particolare complessità strutturale richiedano più articolate calcolazioni e verifiche;
    gli interventi relativi ad edifici di interesse strategico e alle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, nonché relativi agli edifici e alle opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un loro eventuale collasso;

L’esecuzione di tali interventi rimane soggetta a “preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico della regione, in conformità all’articolo 94” (art. 94 bis co. 3).

Rientrano invece nella categoria “B” degli interventi di “minore rilevanza”:

    Gli interventi di adeguamento o miglioramento sismico di costruzioni esistenti nelle località sismiche a media sismicità (Zona 3);
     le riparazioni e gli interventi locali sulle costruzioni esistenti (indipendentemente dalla zona ove insistono n.d.r.);
    le nuove costruzioni che non rientrano nella fattispecie di cui alla lettera a), n. 2;

Rientrano infine nella categoria “C” degli interventi “privi di rilevanza nei riguardi della pubblica incolumità” quelli che, per loro caratteristiche intrinseche e per destinazione d’uso, non costituiscono pericolo per la pubblica incolumità.

Gli interventi delle categorie “B” e “C” non rimangono soggetti ad autorizzazione preventiva e richiedono, eventualmente, il solo deposito del progetto: come si legge nel comma 4, l’autorizzazione preventiva non è necessaria per  “lavori relativi ad interventi di “minore rilevanza” o “privi di rilevanza” di al comma 1, lettera b) o lettera c)”. La stessa norma fa tuttavia salvo il potere per le Regioni di istituire controlli anche con modalità a campione.

Come si è anticipato, il decreto “Sblocca Cantieri”, per la sua completa attuazione, rinvia a successive Linee Guida ove verranno stabiliti i criteri per la qualificazione, sotto il profilo strutturale, degli interventi.

Nelle more, le Regioni sono espressamente titolate a potersi dotare di specifiche elencazioni per la classificazione degli interventi. Successivamente all’adozione delle linee guida, le Regioni adotteranno “specifiche elencazione di adeguamento delle stesse”.

L’attribuzione di un tale potere in capo alle Regioni risolve dunque l’annosa questione circa il loro potere di legiferare in tale particolare materia, che più volte è stato oggetto di discussione innanzi agli Organi di Giustizia.

Quel che comunque emerge evidente, soprattutto in questa fase “iniziale”, è il ruolo del tecnico e l’importanza della sua asseverazione circa la qualificazione degli interventi ai fini dell’individuazione dell’autorizzazione cui rimane soggetto: con tutte le prevedibili e gravi conseguenze circa la legittimità dell’intervento e le collegate responsabilità, anche di ordine penale.

In ultimo è opportuno rilevare come tale decreto lasci emergere l’intenzione del legislatore di prevedere alcune liberalizzazioni anche in relazione alle autorizzazioni sismiche. Come si legge nel comma 2 dell’art. 94 bis, le succitate linee guida dovranno individuare anche “le varianti di carattere non sostanziale per le quali non occorre il preavviso di cui all’articolo 93”, così lasciando emergere un (minimo) spazio di edilizia libera anche sotto il profilo sismico.

fonte: legal-team.it

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SAIE

Il mercato immobiliare residenziale continua il suo percorso di espansione e traina l’intera filiera delle costruzioni. Secondo i dati di Federcostruzioni e dell’Agenzia delle Entrate rielaborati da Senaf in occasione del prossimo appuntamento SAIE Bari - la fiera biennale delle tecnologie per l’edilizia e l’ambiente costruito 4.0 (24-26 ottobre 2019 – Nuova Fiera del Levante), a livello nazionale nel 2018 sono state 578.647 le compravendite di abitazioni stipulate, con un aumento del +6,7% rispetto al 2017. Un mercato vivace che, grazie alla crescita del +20,9% per valore economico derivante dalla riqualificazione degli immobili residenziali, ha contribuito alla ripresa del settore edile. Un segmento importante, quello della riqualificazione, che avrà così un ruolo chiave all’interno della prossima edizione di SAIE Bari, per mostrare tutte le innovazioni tecnologiche attraverso le eccellenze dell’intera filiera e promuovendo le best practice del settore.

Una crescita, quella delle compravendite, che va da nord a sud: secondo l’elaborazione di Abitare Co., società che si occupa di intermediazione immobiliare, in testa troviamo l’Emilia-Romagna che fa registrare +11,4%, seguita dalle Marche (+10,4%) e dal Veneto (+10,1%). Ma in questo percorso di crescita spiccano anche tante regioni del Sud Italia, come la Sardegna (+8,2%), la Sicilia (+7,5%) e la Puglia (+4,9%).

Le imprese edili del Centro e Sud Italia, grazie proprio alla spinta delle riqualificazioni, hanno una grande opportunità, ma è importante essere pronti e aggiornati sui cambiamenti del mercato, sulle tecniche costruttive e su come la tecnologia stia trasformando tutto il processo progettuale. Per questo all’interno di SAIE Bari visitatori e aziende avranno la possibilità di seguire percorsi dedicati ai temi chiave dell’innovazione, della sicurezza sismica, della sostenibilità e della trasformazione digitale, attraverso iniziative, workshop e convegni, dimostrazioni e prove pratiche nate per mostrare l’eccellenza dell’intera filiera delle costruzioni.

“Un mercato immobiliare in buona salute è fondamentale per tutta la filiera delle costruzioni, un motivo in più per guardare al 2019 con ottimismo” – ha dichiarato Emilio Bianchi, Direttore Generale di SAIE Bari. “SAIE, da sempre considerata un’eccellenza dagli addetti ai lavori, vuole fornire al comparto dell’edilizia il suo prezioso supporto in modo innovativo, mettendo al centro non solo prodotti, tecnologie e servizi per le costruzioni, ma anche servizi per l'ambiente costruito. I dati sul settore immobiliare dimostrano come alcune realtà del Mezzogiorno viaggino ad una velocità superiore rispetto ad altre aree d’Italia, caratterizzate da mercati storicamente più maturi. Eppure ci sono ampi spazi di miglioramento. Raddoppiando l’appuntamento SAIE con una nuova edizione a Bari puntiamo a diventare il punto di riferimento per le imprese del vivace mercato dell’edilizia del Centro-Sud Italia e dell’intero bacino del Mediterraneo.”

SAIE Bari

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Macchine EdiliSegnali positivi dal mercato delle macchine per l’edilizia che ha chiuso il 2018 con un aumento del 6,7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. I dati sono stati diffusi dall’osservatorio del Cresme che ha inoltre rilevato come la crescita nei 12 mesi sia stata del 15,7% e 14770 macchine vendute o destinate al noleggio, mentre rispetto al 2016 la crescita è stata considerevole: +33%. Il 2018 è stato il quinto anno consecutivo chiuso in costante crescita per questo settore che ha lasciato gli anni della crisi ormai alle spalle. Il 2013 fu l’annus horribilis dell’intero settore quando si raschiò il fondo del barile con sole 6 mila unità vendute.
Dall’Istat invece arrivano dati altrettanto importanti sul commercio estero, sempre relativi al 2018, che mostrano un aumento delle importazioni di macchine, 13,5% in più, e esportazioni in crescita del 6,25% per un saldo attivo di 1,6 miliardi euro con un 2,7% in più rispetto all’anno precedente.
Andando nel dettaglio è possibile vedere come ogni comparto del settore abbia fatto registrare risultati positivi e che lasciano ben sperare anche per l’anno appena iniziato. Il mercato delle betoniere fa registrare un +49,8% a settembre mentre ad ottobre tocca quota 72,8%, piazzandosi tra i migliori segmenti del settore. Il mercato delle piattaforme aeree registra un aumento considerevole con una crescita rispetto al 2017 del 691% facendo registrare il dato più alto degli ultimi anni.
Sui dati assoluti pesano le cifre del settore delle macchine movimento terra che fanno registrare un aumento del 4,3% rispetto all’anno precedente raggiungendo il 62,4% del valore dell’intero comparto mentre in difficoltà sembrano le macchine per la lavorazione degli inerti, -30,7% e -12,7% negli ultimi due mesi presi in esame anche se gli analisti assicurano che il dato dovrebbe ritornare a crescere nei prossimi mesi.
Il nostro export è indirizzato soprattutto verso i mercati di Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito dove la fetta di mercato riservata ai nostri costruttori fa registrare le impennate più rilevanti. In Africa risultati positivi per il commercio con il Marocco, +28,9%, e Sud Africa, 39,2%, mentre in Argentina continua il calo delle vendite -30,2 nel terzo trimetre e -36,8 che allarma particolarmente gli addetti del settore. Nonostante la concorrenza dei colossi asiatici anche nel continente giallo le nostre aziende fanno registrare una crescita considerevole che testimonia anche la competitività di questo settore che riesce a tenere teste ai mercati emergenti.
Manca ancora molto per raggiungere i livelli del 2007 quando le macchine vendute sfiorarono le 30 mila unità, ma si è anche lontani dal baratro degli anni della crisi economica quando tutto il comparto perse circa l’80% del suo intero giro d’affari con circa 600 mila posti di lavoro che andarono in fumo. I dati sull’occupazione del 2018, così come quelli dei primi mesi del 2019, mostrano un aumento costante della domanda da parte delle aziende e si pensa di ritornare ai livelli occupazionali del primo decennio del secolo già nel 2020.
Le associazioni di categoria si augurano che per il 2019 si possano sbloccare le grandi opere in modo tale da dare al settore delle macchine per l’edilizia la spinta necessaria per ritornare ai livelli pre-crisi. È da anni di fatti che si parla di ridare impulso all’edilizia sia pubblica che privata ma le difficoltà economiche del nostro paese hanno fortemente rallentato i tentativi dei diversi governi di rimettere in moto l’intero comparto. La legge Sabatini e quella sul superammortamento hanno fortemente spinto verso l’alto i dati di questa industria e sono state riconfermate dal governo per l’anno in corso tanto da far ben sperare l’intera categoria.

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Livorno Smart CityLampioni a led intelligenti, semafori telecontrollati, sensori e telecamere per la gestione del traffico e della sosta dei veicoli, ma anche per il monitoraggio ambientale. Sono alcune delle tecnologie messe in campo da ENEA nel programma di riqualificazione in chiave smart della città di Livorno che consentirà risparmi energetici totali fino al 70%, oltre a un taglio della CO2 di oltre 1.400 tonnellate annue.

Queste attività rientrano nell’ambito del progetto ES-PA - Energia e Sostenibilità per la Pubblica Amministrazione, coordinato dall’ENEA, per rafforzare le competenze degli amministratori pubblici sui temi energetici e della sostenibilità e costruire modelli replicabili in tutta Italia.

“Insieme all’amministrazione comunale stiamo predisponendo soluzioni che, oltre ai benefici economici e ambientali, avranno un impatto positivo anche sulla vita dei cittadini”, evidenzia Stefano Pizzuti, responsabile del laboratorio ENEA “Smart Cities and Communities. “Oltre che nelle strade, i sistemi illuminanti ad altissima efficienza con regolazione del flusso luminoso saranno installati anche nei parchi e nei monumenti”, aggiunge Pizzuti.

Il piano di trasformazione di Livorno in chiave smart prevede anche torrette di ricarica elettrica e per il pronto soccorso, sensori per il controllo dell’allagamento di sottopassi, la riqualificazione delle linee elettriche, sistemi di video sorveglianza wi-fi urbano e fibra ottica, il tutto coordinato da una piattaforma urbana che raccoglie e redistribuisce i dati secondo principi di interoperabilità definiti da ENEA. Questo primo modello di smart city su scala urbana prevede inoltre lo sviluppo e l’applicazione di strumenti e procedure standard per ottimizzare l’utilizzo delle soluzioni presenti sul mercato.

“Nell’ambito del progetto abbiamo sviluppato una piattaforma informatica, denominata PELL cioè Public Energy living Lab, che permette di monitorare e misurare le prestazioni dell’intera infrastruttura digitale”, sottolinea Nicoletta Gozo della divisione ENEA “Smart Energy”. “Grazie a questa piattaforma, per la prima volta in Italia in una gara per l’affidamento dell’illuminazione pubblica è stato possibile adottare l’istituto del dialogo competitivo, caratterizzato da modalità più flessibili che riescono a conciliare la prestazione di un servizio pubblico con la capacità innovativa delle imprese”, aggiunge Gozo.

“Questo modello rappresenta la combinazione vincente di innovazione, rispetto per l’ambiente e risparmio economico; infatti gli investimenti necessari per introdurre le soluzioni tecnologiche concordate tra ENEA, Comune ed aziende saranno sostenute interamente dalle imprese stesse, mentre i costi di investimento saranno recuperati attraverso i risparmi energetici che le soluzioni stesse garantiranno”, sottolinea Mauro Annunziato responsabile della divisione ENEA “Smart Energy”. “Non solo il Comune di Livorno non dovrà effettuare nessun investimento, ma i costi di gestione dell’intero nuovo sistema smart saranno inferiori del 20% rispetto a quanto il Comune paga attualmente per la sola illuminazione pubblica. In questo senso il ‘modello Livorno’ può essere generalizzato in una policy nazionale che consente di risparmiare risorse energetiche, ambientali ed economiche per dare al cittadino molti più servizi e migliorare la qualità della vita e la sicurezza”, conclude Annunziato.

Giovedì, 21 Marzo 2019 19:11

La via italiana all’Employee Ownership

Dieci nuovi partner della società di ingegneria, 7 donne e 3 uomini, diventano azionisti

3TI Progetti è oggi l’unica società in Italia ad essere membro dell’Employee Ownership Association, l’associazione che riunisce le società che applicano e sostengono questo principio organizzativo



3TI Progetti ha annunciato la nomina di dieci nuovi partner, che sono contestualmente divenuti anche azionisti della società, grazie ad un aumento di capitale a loro riservato della società 3TI Progetti Partnership, che detiene il 49% di 3TI Progetti.
“Questa operazione riveste per noi grande importanza - spiega il presidente, Alfredo Ingletti – poiché consolida il percorso della nostra organizzazione nell’applicazione dei principi, di matrice anglosassone, dell’Employee Ownership, ovvero dell’azionariato diffuso tra coloro che contribuiscono operativamente alla vita produttiva della società, principio nel quale abbiamo sempre creduto come garanzia per una crescita organica ed indipendente sin dal momento della nostra fondazione.”
3TI Progetti è oggi infatti l’unica società italiana ad essere membro dell’Employee Ownership Association, l’associazione inglese che riunisce le società che applicano e sostengono questo principio organizzativo.
“Quando pensavamo al nostro futuro professionale – commenta Stefano Luca Possati, un altro dei soci fondatori di 3TI Progetti – avevamo come punto di riferimento i modelli di employee ownership di grandi società inglesi come Arup e Mott McDonald, che avevano basato la propria crescita sui principi dell’indipendenza e del senso di appartenenza che questo modello garantisce, così come sull’opportunità di operare un trasferimento costante alle nuove generazioni della conoscenza acquisita, che grazie a questo modello organizzativo è naturalmente realizzato.”
Tutti i nuovi soci, che hanno assunto contestualmente ruoli direttivi, hanno maturato negli anni una notevole esperienza nel proprio settore di specializzazione e nella società, essendo tutti parte dell’organizzazione da oltre 10 anni, e rappresentano inoltre un forte consolidamento della presenza femminile nella cabina di regia di 3TI Progetti, che da sempre si è caratterizzata per la ricerca di un equilibrio tra i generi, elemento decisamente innovativo in un settore, l’ingegneria, tradizionalmente prerogativa maschile.
“L’ingresso dei nuovi soci, 7 donne e 3 uomini, - conclude Giovanni Maria Cepparotti, terzo socio fondatore – è anche il riconoscimento del loro eccezionale contributo alla crescita ed allo sviluppo della nostra società, così come della condivisione di una visione comune sul futuro della nostra realtà. Dopo aver celebrato, l’anno scorso, i 20 anni di vita di 3TI Progetti, con questi nuovi ingressi si rafforza il percorso di trasferimento della leadership alla futura generazione, un percorso che ci auguriamo possa essere intrapreso nei prossimi anni da molti dei professionisti che oggi costituiscono l’organico di 3TI e che contribuiscono quotidianamente ad accrescere la nostra reputazione attraverso la qualità dei nostri progetti.”

CHI È 3TI PROGETTI
3TI PROGETTI è una società di ingegneria employee owned che, da oltre 20 anni, offre servizi di consulenza nella pianificazione, progettazione e project & construction management di infrastrutture per il trasporto (ferrovie, aeroporti, porti e strade), nell’edilizia e nell’ingegneria ambientale.
In tale arco di tempo 3TI PROGETTI è cresciuta sia in termini di numeri (il fatturato 2017 si è attestato a quota 25 milioni di euro), sia in termini di staff (circa 200 persone), oggi composto da professionisti qualificati con notevole esperienza, capacità progettuali, manageriali e commerciali.
3TI PROGETTI, nel tempo, ha allargato le proprie competenze e, supportata da un team di sviluppo del business internazionale dedicato, ha portato la propria capacità progettuale in molti paesi del mondo (oltre 30) costituendo nuove società e aprendo sedi operative e di rappresentanza in Italia e nel mondo, in particolare in Oman, Emirati Arabi Uniti, KSA, Qatar, Kuwait, Balcani, India, Vietnam, Hong Kong.
Grazie a tali strategie di business, 3TI Progetti realizza il 75% della produzione all’estero e tale traguardo l’ha portata a ottenere nel 2015 un importante riconoscimento: l’inserimento nella speciale classifica ENR TOP 225 delle società di ingegneria internazionali, presenza peraltro consolidata nel corso degli anni.
Attualmente 3TI PROGETTI è impegnata nella realizzazione di importanti progetti in Italia e all’estero di cui la Metropolitana di Doha, in fase di finalizzazione, rappresenta il fiore all’occhiello della società.
Tra le prime ad aver intrapreso la strada della progettazione in BIM, 3TI Progetti ha ottenuto nel 2018 la certificazione BIM (Building Information Modeling) per le attività di progettazione architettonica, strutturale, impiantistica e infrastrutturale di opere civili rilasciata da ICMQ, Istituto di certificazione che sta promuovendo la diffusione della certificazione nel settore dell’ingegneria.

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Battiscopa filomuro Eclisse

Un’imperfezione può sconvolgere un intero ambiente, stonando nell’armonia generale. L’importanza della cura dei dettagli si percepisce e apprezza proprio in queste occasioni.

L’attenzione di ECLISSE al particolare si coglie nello sviluppo di brevetti e soluzioni tecniche, alcuni dei quali migliorano anche la resa estetica finale. È il caso dello speciale profilo in alluminio che permette l’installazione di un battiscopa filo muro. Non solo le porte, ma anche lo stesso battiscopa, un particolare spesso trascurato, può diventare filo muro grazie a questa soluzione.

Per l’installazione del battiscopa è necessario realizzare un incavo alla base della parete collocando i profili in allu-minio in fase di costruzione della parete stessa prima di eseguire l’intonacatura (o il fissaggio delle lastre di carton-gesso) e la posa del pavimento.

I profili in alluminio presentano una struttura a tripla camera che ne garantisce la robustezza strutturale. L’unione di questi è facile e precisa, grazie all’utilizzo degli appositi giunti che rendono possibile l’installazione del battiscopa anche in corrispondenza di gradini e scale.

La superficie a filo, senza sporgenze, che si crea a installazione completata porta un duplice vantaggio: i mobili pos-sono poggiare direttamente sulla parete, eliminando il problema della polvere che non può più posarsi sul bordo del battiscopa, e il risultato finale sarà sempre coerente ed armonico in presenza di aperture e e porte filo muro.

Il battiscopa filo muro può anche essere predisposto per l’illuminazione e fungere da segnapasso, donando un tocco di teatralità ed eleganza all’ambiente. Per ottenere questo risultato è sufficiente fresare la parte posteriore del batti-scopa e posizionare dei nastri led sul profilo in alluminio.



Il profilo per battiscopa filo muro è attualmente disponibile in due varianti:

• con altezza pari a 60 millimetri (spazio utile 58 millimetri), compatibile con i prodotti della linea ECLISSE Syn-tesis Collection
• con altezza pari a a 47 millimetri (spazio utile 45 millimetri), compatibile con i prodotti della linea ECLISSE SHODO Collection

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SAIE Bari Rapporto FedercostruzioniLa filiera delle costruzioni, considerando anche tutto l’indotto, mostra alcuni segnali di risveglio: positivi infatti i dati relativi al 2018, con una stima di crescita vicina allo 0,7-0,8%, anche se si è ben lontani dai valori pre-crisi: rispetto al 2009 si registra un -27,5% in termini di valore economico e una contrazione di 750 mila occupati (-21,7%).
I comparti che negli ultimi due anni hanno mostrato un significativo segno positivo sono quelli della riqualificazione degli immobili residenziali (+20,9%) e del commercio di macchine per il movimento terra (+14%), i soli in cui lo Stato ha introdotto sistemi di incentivazione. In un contesto di domanda interna ancora ferma, a trainare il mercato è l’export, che è passato dal 30% al 41% del fatturato totale.
Dopo 10 anni di crisi la filiera delle Costruzioni ha una produzione pari a 440 miliardi di euro (dati 2017, +0,8% sul 2016), impiegando 2,7 milioni di persone, il 12% circa dell’occupazione totale nazionale.
Il settore delle costruzioni ha, quindi, un ruolo fondamentale nell’economia del Paese: un aumento di domanda di 1 miliardo di euro genera una ricaduta complessiva sull’intero sistema economico di oltre 3,5 miliardi di euro e 15.555 unità di lavoro in più. Un dato importante, da tenere conto negli investimenti strutturali del Paese, soprattutto se si considera che si contano circa 600 opere pubbliche bloccate per 39 miliardi, cui si aggiunge il Piano poliennale, per un totale di 220 miliardi di euro.
Sono questi alcuni dei dati che emergono dal Rapporto 2017-2018 di Federcostruzioni, divulgato in occasione della conferenza stampa di presentazione della prima edizione di SAIE Bari, la fiera biennale delle tecnologie per l’edilizia e l‘ambiente costruito 4.0 che da quest’anno raddoppia approdando il prossimo 24-26 ottobre 2019 nel capoluogo pugliese. Organizzato da Senaf, SAIE Bari è un evento professionale nato con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento del Centro Sud Italia e del bacino del Mediterraneo. Per testimoniare l’importanza del settore e del nuovo appuntamento per il territorio sono intervenuti Alessandro Ambrosi – Presidente della Camera di Commercio di Bari e Presidente della Nuova Fiera del Levante –, Antonio Decaro – Sindaco di Bari e Presidente dell’ANCI –, Federica Brancaccio – Presidente di Federcostruzioni –, Luigi Perissich – Segretario Generale di Federcostruzioni – ed Emilio Bianchi – Direttore Generale di SAIE Bari.
Proprio Federica Brancaccio – Presidente di Federcostruzioni –, presentando il rapporto, ha commentato: “E’ necessario arrivare a sostenere, attraverso l’incentivazione e la semplificazione normativa, la ripartenza dell’intera filiera delle costruzioni e non solo alcuni comparti limitati".
Federcostruzioni, come sottolineato dalla Presidente, insieme alle sue associate, ha messo a punto alcune proposte concrete, tra cui quella per l’Edilizia 4.0, con un manifesto su cui il Ministro Toninelli aveva già espresso un suo formale apprezzamento, ma che ora occorre realizzare. Troppi cantieri sono ancora bloccati: “Occorre superare gli ostacoli burocratici che tengono ancora bloccati numerosi appalti pubblici già finanziati. ANCE ha calcolato che vi sono circa 600 opere bloccate per 39 miliardi, più un Piano poliennale per un totale di 220 miliardi euro; occorre, inoltre, eliminare i ritardi nei pagamenti”.

Infine, la Presidente, ha parlato di SAIE Bari: "Voglio sottolineare l’importanza delle fiere delle costruzioni per il Sud. La fiera rappresenta da sempre un’occasione di scambio tecnico culturale fondamentale per la crescita dell’edilizia. Federcostruzioni sta dando il suo sostegno a SAIE perché con Bari possa portare al Sud i temi dell’innovazione e della qualità nell'edilizia".
Emilio Bianchi, Direttore Generale di SAIE Bari, prosegue: “Da sempre SAIE viene considerato un punto di riferimento per il mondo dell’edilizia e l’ambiente costruito, un’eccellenza per tutti gli addetti ai lavori. Questo grande successo ci ha spinto verso una nuova sfida: aiutare le imprese del vivace mercato del Centro-Sud Italia e del Mediterraneo a crescere ed essere competitive, mostrando loro prodotti, logiche progettuali, innovazioni tecnologiche e tecniche gestionali e costruttive. Tutto ciò sarà presente a SAIE Bari, con un format innovativo che si articolerà in “Piazze” in cui saranno esposte case history d'eccellenza. Un’occasione unica per confrontarsi, per conoscere e farsi conoscere, per accogliere le nuove tendenze e valorizzare il proprio potenziale”.
Il Sindaco di Bari, Antonio Decaro ha commentato: “Siamo orgogliosi che un evento importante come SAIE abbia scelto la città di Bari e la Nuova Fiera del Levante per presentarsi nel Sud Italia. La prima edizione barese del SAIE è la riprova che la partnership con Bologna Fiere funziona e può generare valore per tutti. In questo caso Bari ospiterà un evento nazionale e accoglierà migliaia di operatori e visitatori che per tre giorni potranno ammirare le bellezze della città, generando un importante volume di affari e risorse per il nostro territorio. Per quanto riguarda il Rapporto 2017-2018 di Federcostruzioni - prosegue il Sindaco - la città di Bari in questi quattro anni ha lavorato su un doppio fronte, sia sotto il profilo degli investimenti, sfiorando in alcuni periodi gli oltre 100 cantieri aperti in città, sia sul fronte dei pagamenti alle imprese. Ci siamo impegnati, inoltre, per ridurre a circa 30 giorni il tempo di pagamento delle fatture alle imprese che lavorano con la pubblica amministrazione, dimostrandoci un interlocutore serio e affidabile per gli operatori. Un percorso ancora lungo, soprattutto sul profilo della burocrazia, come dimostrano i tanti ricorsi di cui l’amministrazione comunale è spettatrice inerme e che a volte paralizzano non solo il singolo contratto di gara ma dell’intero sviluppo della città”.
La novità di SAIE Bari è stata accolta con favore anche da Alessandro Ambrosi, Presidente della Nuova Fiera del Levante e Presidente della Camera di Commercio di Bari: “Siamo molto orgogliosi di ospitare l’edizione 2019 del SAIE che rappresenta istituzionalmente uno degli appuntamenti più importanti nell’ambito delle fiere di settore nazionali ed internazionali. Bari diventerà la capitale italiana dell’edilizia per tre giorni raccogliendo il testimone da Bologna e sottolineando il valore del nostro quartiere fieristico. Il SAIE rappresenta per Nuova Fiera del Levante una importante occasione di networking e conoscenza di nuove realtà, e i temi su cui si fonda sono per noi assolutamente strategici e affini. Dall’innovazione alla sicurezza sismica, dalla sostenibilità alla trasformazione digitale. Sarà una nuova sfida emozionante”.
Per quanto riguarda SAIE Bari, sono tante le iniziative che animeranno la manifestazione, tutte volte a mostrare l’eccellenza dell’intera filiera delle costruzioni, con percorsi dedicati ai temi chiave dell’innovazione, della sicurezza sismica, della sostenibilità e della trasformazione digitale. Attraverso workshop e convegni che erogheranno crediti formativi ai professionisti, dimostrazioni e prove pratiche, la manifestazione darà spazio alle realtà consolidate del comparto, mostrando tutta la filiera, dal progetto alla realizzazione finale del prodotto. La fiera, grazie a formule espositive innovative e alle numerose iniziative speciali, offrirà una visione integrata e moderna della progettazione con un’importante attenzione al cantiere. Quattro i percorsi che visitatori e aziende potranno scoprire: Gestione Edificio e riqualificazione edilizia; Impianti tecnici in edilizia; Trasformazione urbana, Infrastrutture e territorio; Digitalizzazione e BIM. Ciascun percorso affronterà le tematiche di maggior interesse per imprese e visitatori. Nuovo costruito, ristrutturazione, riqualificazione energetica, adeguamento sismico, manutenzione e nuove infrastrutture e building automation saranno, dunque, i temi principali che verranno affrontati in occasione dell’appuntamento di Bari.

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(marzo 2019) Sarà ancora possibile, fino a tutto il 2019, chiedere una detrazione Irpef del 50% su un tetto massimo di spesa di 96mila euro per ciascuna unità immobiliare. Dal 1° gennaio 2020, a meno che intervenga un’ulteriore proroga, la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e il limite massimo di spesa sarà di 48mila euro. Stessa agevolazione confermata per chi acquista, entro l’anno in corso, un box, un posto auto o una casa in un edificio interamente ristrutturato.

Attenzione al nuovo adempimento introdotto dalla legge di bilancio 2018.
Analogamente a quanto già previsto per la riqualificazione energetica degli edifici, per gli interventi che comportano un risparmio energetico occorre trasmettere all’Enea una comunicazione dei lavori effettuati, entro 90 giorni dalla data della loro ultimazione. Per gli interventi con data di fine lavori nel 2018 l’invio della documentazione all’Enea va effettuato entro il 1° aprile 2019 attraverso il sito http://ristrutturazioni2018.enea.it/.
Per gli interventi terminati nel 2019 la comunicazione va trasmessa, entro 90 giorni dalla data di fine lavori, attraverso il sito https://bonuscasa2019.enea.it/.

Se la data di fine lavori è compresa tra il 1° gennaio 2019 e l’11 marzo 2019, il termine di 90 giorni decorre dall’11 marzo, giorno di messa on line del sito.

Sul sito http://www.acs.enea.it/ristrutturazioni-edilizie/ è disponibile una guida per la trasmissione dei dati, realizzata dall’Enea, con l’elenco degli interventi per i quali è scattato il nuovo obbligo.

Non si registrano novità, invece, sulle tipologie di interventi che danno diritto all’agevolazione e sulle modalità di pagamento: bonifico bancario, postale o tratto su un conto acceso presso un istituto di pagamento autorizzato.

Scarica la guida in formato PDF  https://bit.ly/2T5o9of

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L'Istituto scuola Provinciale Edili - CPT Ravenna a fronte del corso di FORMAZIONE SUPERIORE "Manager nella gestione di progetti di edifici e impianti industriali" propone agli studi professionali la possibilità di ospitare stagisti per un tirocinio gratuito. Durante le 400 ore del corso già svolto, i partecipanti hanno potuto acquisire competenze nel campo della diagnostica, della pianificazione, del controllo e dell'esecuzione del progetto, approfondendo i seguenti temi:

  • processi di innovazione digitale e problematiche connesse, mediante l’utilizzo di software BIM;
  • tecniche di project management;
  • pianificazione del progetto;
  • sviluppo della programmazione;
  • gestione economico-finanziaria dei progetti;
  • gestione degli stati di avanzamento lavori e sicurezza.

Gli stagisti sono quindi in grado di definire le potenzialità di un progetto e conoscerne tutte le fasi del ciclo di vita, nonché di integrare la conoscenza del business con una combinazione di capacità tecnico-metodologiche, manageriali, cognitive, relazionali e comportamentali.
Leggi la scheda informativa del corso di formazione superiore con tutte le informazioni sul corso.

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