SismasafePromuovere la cultura della prevenzione del rischio sismico attraverso la diffusione del marchio di qualità “Sisma Safe”, il primo in Italia sulla sicurezza statica e sismica degli edifici. È questo l’obiettivo dell’accordo tra ENEA e l’associazione Sisma Safe per la diffusione della cultura della sicurezza sismica e della qualità della progettazione e della realizzazione degli edifici pubblici e privati, come scuole, ospedali, alberghi, uffici, aziende e abitazioni.

Il marchio “Sisma Safe”, ideato dall’omonima associazione culturale marchigiana nata a seguito del terremoto che ha colpito il centro Italia nel 2016, verrà rilasciato sulla base di criteri altamente selettivi su richiesta dei proprietari degli edifici e permetterà di identificare a colpo d’occhio le strutture a prova di terremoto, diffondendo la consapevolezza che è possibile intervenire sugli edifici per sentirsi al sicuro dal rischio sismico.
In base all’accordo, ENEA[1] contribuisce alla redazione del disciplinare tecnico per la definizione dei criteri per il rilascio dei marchi di qualità[2]. L’Agenzia inoltre fornisce supporto nella nomina delle commissioni tecniche incaricate di valutare la documentazione presentata dai proprietari degli immobili, nonché nelle consulenze per l’attribuzione del marchio, mettendo a disposizione competenze e professionalità e partecipando a eventi informativi e formativi per tecnici di settore e cittadini.

“In Italia abbiamo conoscenze tecnico-scientifiche e norme efficaci per progettare e costruire nuove strutture con un elevato grado di sicurezza ma servono, ovviamente, controlli severi”, afferma l’ingegnere dell’ENEA Paolo Clemente, componente del comitato tecnico-scientifico dell’Associazione Sisma Safe insieme al collega Giacomo Buffarini.
“Riteniamo fondamentale, inoltre, che le strutture di nuova realizzazione e gli interventi su quelle esistenti siano progettati non solo con l’obiettivo di evitare il collasso, ma anche in modo da ridurre il più possibile i danni in occasione di eventi sismici, limitando i costi e i tempi di ricostruzione e, quindi, puntando ad una maggiore resilienza. Tale obiettivo è facilmente perseguibile adottando moderne tecnologie antisismiche, come l’isolamento alla base. In questo senso, il marchio Sisma Safe è un passo importante per riconoscere le strutture nuove che, oltre a rispettare le norme tecniche vigenti, sono ispirate a criteri di costruzione ‘a regola d’arte’, e le strutture esistenti che sono state migliorate fino a livelli di sicurezza accettabili”, conclude Clemente.

L’ENEA è in prima linea nella ricerca sul rischio sismico, in particolare sulla vulnerabilità sismica delle strutture civili, industriali e d’interesse storico e artistico, e il loro adeguamento sismico mediante tecnologie innovative; sulla pericolosità sismica, attraverso studi di microzonazione, strumento indispensabile per la pianificazione territoriale, e analisi della risposta sismica locale, che consente di valutare le modifiche che il moto sismico subisce a causa delle condizioni geologiche e geotecniche negli strati superficiali del suolo. Inoltre, l’ENEA ha un ruolo primario nello sviluppo e nell’applicazione di tecnologie antisismiche innovative per edifici ordinari, strutture di interesse storico e artistico, ma anche impianti a rischio di incidente rilevante, ponti e infrastrutture in genere.
“Il Marchio rappresenta un simbolo positivo la cui finalità è quella di valorizzare l’impegno profuso dai proprietari di strutture nel realizzare edifici o interventi di adeguamento strutturale volti a garantire la tranquillità dei fruitori del proprio immobile”, sottolinea Francesca Ottavio, vice presidente dell’Associazione Sisma Safe. “Il nostro auspicio è quello di modificare la percezione del rischio sismico da parte delle persone spingendo l’opinione pubblica ad interrogarsi ed agire puntando sulla prevenzione, in quanto nessuna imposizione di legge, se non estremamente punitiva, è riuscita ad oggi a risvegliare e a tenere vivo l’interesse per la sicurezza delle strutture che ci circondano, per questo ci rivolgiamo in particolare al settore turistico, per il quale il marchio di qualità può contribuire a promuovere e comunicare la sicurezza delle strutture ricettive in tutta Italia, e svolgere un ruolo di traino, per offrire al viaggiatore la garanzia di un soggiorno all’insegna della tranquillità”, conclude Ottavio.

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E’ stata pubblicata dall’Agenzia delle Entrate la nuova versione della guida “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali”, aggiornata al 23 novembre 2018. E tra gli aggiornamenti più recenti c’è la comunicazione all’Enea dei lavori effettuati.

Nel dettaglio, le novità si riferiscono all’attivazione del sito Enea per l’invio dei dati utili all’accesso alle detrazioni, i termini entro cui inviarli e l’elenco degli specifici interventi soggetti all’obbligo di comunicazione.

Per poter beneficiare del bonus ristrutturazioni del 50% relativo ai lavori edilizi e tecnologici che comportano risparmio energetico e/o l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, realizzati nel 2018, è necessario informare l’Enea. In che modo? Inviando all’ente la documentazione relativa ai lavori, entro 90 giorni dalla data di ultimazione o del collaudo. E proprio qualche giorno fa, l’Enea ha inaugurato e reso disponibile, all’indirizzo ristrutturazioni2018.enea.it, il portale per la trasmissione delle informazioni necessarie a ottenere le agevolazioni.

Solo per gli interventi la cui data di fine lavori (o di collaudo) è compresa tra il 1° gennaio 2018 e il 21 novembre 2018 il termine dei 90 giorni decorre da quest’ultima data, con scadenza 19 febbraio 2019.

La guida aggiornata dell’Agenzia delle Entrate contiene, tra le altre cose, uno schema con le specifiche tipologie di interventi da comunicare obbligatoriamente all’Enea.

Strutture edilizie:

    riduzione della trasmittanza delle pareti verticali che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno;
    riduzione delle trasmittanze delle strutture opache orizzontali e inclinate (coperture) che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi;
    riduzione della trasmittanza termica dei pavimenti che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno.

Infissi:

    riduzione della trasmittanza dei serramenti comprensivi di infissi che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi.

Impianti tecnologici:

    installazione di collettori solari (solare termico) per la produzione di acqua calda sanitaria e/o il riscaldamento degli ambienti;
    sostituzione di generatori di calore con caldaie a condensazione per il riscaldamento degli ambienti (con o senza produzione di acqua calda sanitaria) o per la sola produzione di acqua calda per una pluralità di utenze ed eventuale adeguamento dell’impianto;
    sostituzione di generatori con generatori di calore ad aria a condensazione ed eventuale adeguamento dell’impianto;
    pompe di calore per climatizzazione degli ambienti ed eventuale adeguamento dell’impianto;
    sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) ed eventuale adeguamento dell’impianto;
    microcogeneratori (Pe<50kWe);
    scaldacqua a pompa di calore;
    generatori di calore a biomassa;
    installazione di sistemi di contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati per una pluralità di utenze;
    installazione di sistemi di termoregolazione e building automation;
    installazione di impianti fotovoltaici.

 

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Una costruzione abusiva costituisce sia reato come abuso edilizio sia illecito amministrativo. Il reato è soggetto a prescrizione, mentre invece l’illecito amministrativo non si prescrive mai.
Il Comune interessato potrebbe ordinare la demolizione della costruzione abusiva. Mentre da un punto di vista penalistico, dopo il decorso di quattro o cinque anni, il reato edilizio è prescritto.
Per chi commette l’abuso edilizio è previsto l’arresto e l’ammenda, mentre la sanzione amministrativa concerne il ripristino dello stato dei luoghi entro un termine di 90 giorni.
Per il colpevole del reato è previsto l’arresto e una multa, con importo massimo di 51.645€.
A livello penale, realizzare un intervento edilizio illecito è punito secondo l’art. 44 del D.P.R. n. 380/2001.

Ci sono tre diverse ipotesi:

    l’ammenda fino a 1.0329 euro per l’inosservanza delle norme, delle prescrizioni e delle modalità esecutive dei lavori previste dal Decreto nonché dai regolamenti edilizi, dagli strumenti urbanistici e dal permesso di costruire;
    l’arresto fino a due anni e l’ammenda da 5.164 a 51.645 euro nei casi di esecuzione dei lavori in totale difformità o assenza del permesso o di prosecuzione degli stessi nonostante l’ordine di sospensione;
    l’arresto fino a due anni e l’ammenda da 15.493 a 51.645 euro nel caso di lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio. La stessa pena si applica anche nel caso di interventi edilizi nelle zone sottoposte a vincolo storico, artistico, archeologico, paesistico, ambientale, in variazione essenziale, in totale difformità o in assenza del permesso.

La sanatoria edilizia è anche un illecito amministrativo (che può portare anche alla demolizione dell’opera, ma non alla sanzione penale). In questo caso la prescrizione non scatta mai. Quindi, una volta che venga accertata l’esistenza dell’opera abusiva, è legittimata sempre l’adozione del provvedimento di demolizione.
Procedure per domande di inizio lavori: CILA E SCIA
La Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA) e la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) sono procedure con le quali è possibile dare inizio ai lavori il giorno stesso in cui la pratica viene depositata presso gli uffici comunali.
La SCIA va presentata nel caso in cui gli interventi in questione interessino parti strutturali dell’immobile o comportino modifiche esterne dell’edificio.
Al termine degli interventi previsti dalla CILA, il direttore dei lavori deve comunicare al Comune la regolare esecuzione e le eventuali varianti. Il decreto legislativo 126/2016 e il decreto legislativo 222/2016 sostituiscono parzialmente la Denuncia Inizio Attività (DIA) con la SCIA.

Gli interventi che è possibile realizzare mediante segnalazione certificata di inizio di attività, SCIA, sono:

    interventi di manutenzione straordinaria sulle parti strutturali degli edifici;
    azioni di restauro e risanamento conservativo sulle parti strutturali degli edifici;
    interventi di ristrutturazione edilizia che non comportino modifiche di volumetria, cambio di destinazione d’uso nei centri storici, cambio di sagoma degli edifici vincolati.

Viene introdotta anche la SCIA alternativa al permesso di costruire (ossia la super SCIA che sostituisce la Super DIA) e riguarda:

    interventi di ristrutturazione che implicano modifiche sostanziali;
    nuova costruzione o ristrutturazione urbanistica disciplinati da piani attuativi e accordi negoziali;
    interventi di nuova costruzione che attuano strumenti urbanistici generali.

La SCIA sostituisce totalmente la Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) rendendo più snello l’ottenimento di un titolo per eseguire dei lavori.

Fonte: articolo di Mariangela De Pasquale




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BTicinoBTicino è al Saie di Bologna dal 17 al 20 Ottobre, con soluzioni innovative in linea con il tema della manifestazione “Tecnologie per l’edilizia e l’ambiente costruito 4.0”. Tra le numerose novità da segnalare la prima presentazione ai professionisti dell’edilizia della linea Living Now, con il suo design innovativo e la sua offerta di soluzioni smart, e le nuovissime interfacce touch per il mondo dell’ospitalità.

Dal 17 al 20 Ottobre BTicino partecipa all’edizione 2018 del Saie di Bologna, uno degli appuntamenti fieristici più importanti nel campo delle costruzioni e delle innovazioni tecnologiche connesse. Ed è nella stessa ottica che BTicino è presente alla kermesse con tante novità che interessano la casa connessa, l’automazione dell’edificio e l’IoT. Prima di tutto la linea Living Now, per impianti tradizionali e smart, che ha letteralmente stupito per il design innovativo e il rivoluzionario rapporto tra placca e funzione, e che per la prima volta sarà presentata al pubblico dei professionisti dell’edilizia. Elegante e tecnologicamente avanzata, con pochi e semplici passi consente di trasformare un impianto tradizionale in un impianto smart senza cambiare le normali abitudini di cablaggio. Living Now, disegnata e prodotta da BTicino in Italia, reinterpreta il punto di comando, lasciando più spazio all’interfaccia con l’utilizzatore e amplificando in chiave smart le funzioni dell’installazione tradizionale.
Al Saie sarà presente anche una ricca selezione delle più affermate line civili BTicino con le recenti varianti sottili, Axolute Air e Livinglight Air. L’attualità di BTicino in ambito IoT si chiama Eliot, il suo programma per lo sviluppo di soluzioni connesse e interoperabili, sviluppato per portare benefici per gli utilizzatori, siano essi professionisti o consumatori. Eliot coinvolge numerose famiglie di prodotti, a partire da dispositivi di successo come il termostato connesso Smarther e il videocitofono connesso Classe 300X, o come il Salvavita® connesso. Quest’ultimo, con una semplice interazione con uno smartphone, consente di richiudere a distanza l’interruttore intervenuto in modo intempestivo per un fulmine o un disturbo sulla rete, essere informati ovunque sul funzionamento dell’impianto o comandare l’interruttore differenziale da remoto. Una interessante soluzione di integrazione è rappresentata da Hometouch, videocitofono touch 7” del programma Eliot, in grado di gestire sia le funzioni di automazione domestica MyHome_Up, sia quelle di videocitofonia, in locale e da remoto tramite l'app dedicata. L’esposizione bolognese sarà anche palcoscenico per i sistemi Nuvo, il brand statunitense del gruppo Legrand specializzato nella gestione digitale del suono di alta fedeltà, con innovativi player modulari per guida Din, player da tavolo con diffusori incorporati, soundbar per televisori, diffusori da incasso con qualità professionale. Collegate al programma Eliot sono anche le nuove stazioni di ricarica dei veicoli elettrici Green’Up. Di particolare attualità, in considerazione delle recenti normative edilizie sulla dotazione dei parcheggi privati, le colonnine Green’Up sono ideali per ogni tipo di applicazione, dagli ambienti residenziali ai luoghi pubblici del terziario, e integrano funzioni innovative come la possibilità di controllare e gestire da remoto la ricarica del veicolo attraverso smartphone, tablet o PC, grazie all’applicazione dedicata. BTicino risponde alle richieste di predisposizione di punti di accesso dell’edificio e terminazioni in fibra ottica delle unità abitative, come richiesto dalla Legge 164/2014, con le soluzioni FTTH (Fiber To The Home). L’offerta, coerente con le indicazioni delle Guide CEI, grazie ad alcune soluzioni tecniche, garantisce semplicità e qualità alla terminazione. Nell’ambito della distribuzione dei segnali per terziario e industria, BTicino innova l’offerta BTnet
per il cablaggio strutturato, in rame, con connettori per pannello “quick connect” per connessioni fino a 40 GB/s in cat.8 e relativi complementi, e in fibra ottica.

Il Saie è l’occasione per BTicino di presentare le nuovissime interfacce touch per il mondo degli hotel, nate per ottimizzare e migliorare la gestione della camera da parte degli ospiti. Il design minimalista offre soluzioni di altissima qualità per installazioni di prestigio. Un attento studio delle modalità di utilizzo ha consentito di realizzare funzioni touch intuitive. Pannelli fuori porta, tasche per badge, sonde di temperatura, comandi scenari, sono esteticamente trasversali alle
serie Axolute, Livinglight e Living Now e ordinabili direttamente a catalogo nelle tonalità nero e bianco (altre tonalità e icone particolari sono ordinabili tramite il software di personalizzazione). Sempre nell’ambito del terziario, le soluzioni per il settore sanitario presenti presso lo stand, che spaziano dalle travi testaletto all’innovativo sistema di chiamata, permettono di realizzare impianti di gestione e supervisione con comunicazione visiva e acustica. Infine, per il monitoraggio e la supervisione degli impianti, il sistema EMS (Energy Management System) BTdin, consente di conoscere i consumi all’interno di un edificio per monitorare l’efficienza energetica. Tutti i dispositivi del sistema di supervisione EMS BTdin occupano un solo modulo (il modulo di stato è così compatto da avere un ingombro di soli 9 mm), e consentono quindi di limitare al massimo lo spazio nel quadro. BTicino sarà presente nell’evento speciale la “Piazza delle Eccellenze” come partner di Montanari Costruzioni per “La casa sul parco” di Fidenza e di Cazzaro Costruzioni per “Ca’ delle Alzaie” a Treviso.

BTicino
Hall 25 – Stand n° B/65

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borsa Marie CurieRealizzare materiali di alta qualità, non tossici e a basso costo utili alla raccolta di energia sprecata come calore, ovvero produrre l’energia pulita convertendo le fluttuazioni termiche in energia elettrica. È questo il tema dello studio “NanoPyroMat” che ha permesso alla ricercatrice dell’Università di Belgrado Dr. Radenka Krsmanovic Whiffen di vincere la borsa biennale Marie Sklodowska-Curie Individual Fellowship (MSCA IF). La ricerca sarà condotta presso i laboratori ENEA della Casaccia in collaborazione con il Centro ENEA di Faenza e l’ex Università Pierre e Marie Curie di Parigi, ora Sorbonne University.
“Lo studio punta a sviluppare un nuovo approccio per realizzare materiali ceramici di alta qualità con proprietà piroelettriche, in grado cioè di generare una tensione temporanea quando vengono riscaldati o raffreddati”, spiega la ricercatrice ENEA Amelia Montone che farà da tutor alla borsista. “Questi materiali piroelettrici potrebbero aiutare a convertire le fluttuazioni termiche in energia elettrica sfruttando sia le variazioni di temperatura ambientale naturali che, ad esempio, quelle dovute all’emissione di gas di scarico”, conclude Montone.
Attualmente più del 50% dell'energia elettrica prodotta negli Stati Uniti viene dissipata in calore, mentre in Europa viene sprecata una quantità di calore superiore a quella che servirebbe a riscaldare tutti gli edifici.
Finanziata dal programma di ricerca e innovazione di Horizon 2020 della Commissione europea, le MSCA IF sono assegnate a ricercatori di eccellenza impegnati in proposte progettuali innovative presso istituti ospitanti di prestigio.

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Mobilspazio ha curato l'arredo del Castello di BricquebecMobilspazio ha curato l'arredo di un castello del 300 della bassa Normandia

Dopo hotel 3 e 4 stelle, resort e residence, Mobilspazio porta il suo arredo presso una dimora storica, occupandosi dell’arredo di tutte le camere di Chateau de Bricquebec, un’elegante residenza storica situata nella bassa Normandia (Francia).
Una combinazione di arredi moderni, dalle linee semplici ed essenziali con inserti di ecopelle per dare un maggiore tocco di eleganza è stata la scelta per arredare il Castello di Bricquebec. In questo modo si è potuto infatti rispettare la storia dell’edificio senza rinunciare al design. Il tutto combinato con una sapiente scelta dei complementi di arredo da parte della proprietà.
Ancora una volta l’arredo 100% made in Italy, la qualità e la solidità del materiale con uno spessore di quasi quattro centimetri sono state la scelta vincente da parte di Mobilspazio.

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Lunedì, 01 Ottobre 2018 15:19

Vetri autopulenti Sap Sistemi

Sap vetri autopulentiSap è in grado di offrire la pulizia del rivestimento delle Vostre facciate in Alluminio e Alucobond per una maggiore durata delle stesse, grazie ad un sistematico metodo di rimozione dello sporco atmosferico    con microfibre. Grazie alla nostra esperienza e a squadre di operai specializzati, in tempi brevi, le vostre facciate ritorneranno perfettamente pulite.
La soluzione al problema della manutenzione dei vetri in particolar modo della frequente necessità d pulizia di tali prodotti, grazie ai nuovi sistemi per vetri autopulenti.
Grazie a nuovi materiali e alla ricerca di laboratori di chimica, le tecnologie per l’involucro edilizio sono aumentate e garantiscono oggi risultati importanti. In particolare propSap vetri autopulentioniamo l’utilizzo di biossido di titanio.
Tra le varie proprietà del biossido di titanio in nanoparticelle c'è la super-idrofilicità: in una superfice super-idrofilica l'angolo di contatto fra la goccia d'acqua e la superfice e' minore di 10 gradi. Una superfice super-idrofilica non permette la formazione di gocce isolate, e quindi l'acqua vi forma un film continuo che tende a scorrere via velocemente. Inoltre, insinuandosi fra le particelle di sporco e la superfice, l'acqua ha un buon potere di pulizia anche senza contenere tensioattivi. Chiaramente un vetro piano super-idrofilico può essere utile in molti casi, specialmente per la sicurezza (anti appannamento), per l'igiene e dove la sua posizione rende molto difficile la pulizia.
Attraverso una reazione chimica con l’ossigeno e i raggi UV l’acqua si spande uniformemente sulla superficie del vetro e forma una pellicola sottile che scorre via e si asciuga velocemente senza lasciare macchie. Il vetro è progettato per ridurre al minimo la necessità di lavaggio. L'eventuale pulizia sarà comunque meno frequente e più agevole rispetto ai vetri tradizionali e potrà essere necessaria dopo lunghi periodi di siccità o quando le finestre sono particolarmente sporche. Quante volte abbiamo faticato per pulire i vetri delle finestre? Accorgendoci di aver fatto troppo sforzo e il
risultato non è quello che aspettavamo, o per gli aloni dei panni o per le rigature provocate.

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Tetti verdiRiescono ad assorbire fino al 50% di acqua piovana e ne regolano il deflusso nel sistema idrico della città: sono queste le due principali funzioni “invernali” sia delle coperture vegetali sui tetti che dei giardini pensili, che riescono a generare anche una ventilazione naturale lungo la superficie esterna degli edifici, mitigando l’umidità causata dalla pioggia. Questi risultati sono stati evidenziati dagli esperti di efficienza energetica del Centro Ricerche ENEA Casaccia, che già avevano messo in luce i benefici dei “cappotti verdi” in città durante la stagione più calda.

“I tetti verdi risultano particolarmente efficaci nel periodo estivo. Grazie alla loro funzione di ‘cappotto verde’, riescono ad abbattere la temperatura del lastrico solare anche di 25 gradi centigradi, con una forte riduzione del flusso di calore verso l’interno dell’abitazione”, spiega Carlo Alberto Campiotti del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA. “Ma d’inverno le coperture vegetali sono altrettanto utili, anche se sotto altri aspetti. Migliorano l’isolamento termico degli ultimi piani delle abitazioni e contribuiscono a ridurre la pericolosità di eventi meteorologici estremi, come forti acquazzoni e piogge torrenziali, che si abbattono sempre più spesso sulle città a causa del cambiamento climatico ormai in atto nell'area mediterranea”. E proprio nel Centro ENEA Casaccia, sul tetto della “Scuola delle Energie”, è stata realizzata una copertura vegetale sperimentale: uno spessore di terreno di appena 20 cm accoglie piante resistenti sia all’aridità del suolo che al freddo (varie specie di Sedum ed erbe perenni, come l’Echium, noto come “erba viperina”), caratteristiche che le rendono ideali per quasi tutte le regioni della penisola e perfette per giardini a bassa manutenzione. “Questa copertura vegetale di tipo estensivo non supera i 100 kg di peso per metro quadro, ma quando viene irrigata, o in caso di pioggia, può arrivare a pesare fino a 6 volte tanto perché, al pari di una spugna, trattiene l’acqua anche per 2-4 ore prima di farla defluire lungo i discendenti dell’edificio. E questo è uno dei motivi per cui, nella fase di progettazione di un tetto verde, è fondamentale che un tecnico effettui anche il calcolo statico dell’edificio”.

Tetti e terrazzi rappresentano il 20% della superficie totale delle città e ricoprirli di vegetazione avrebbe un impatto significativo sul microclima urbano in estate, perché permetterebbe di contrastare il fenomeno dell’isola di calore urbano, che porta a differenze di temperatura tra città e campagna fino a 5 °C a causa del riscaldamento del manto stradale e della climatizzazione delle abitazioni. Ed è proprio per la riduzione dei consumi legati al riscaldamento e al raffrescamento, che rappresentano il 40% dei consumi totali di energia, che la Commissione europea incoraggia la diffusione in città di tetti e pareti verdi, giardini pensili, siepi e alberi (direttiva Ue 2018/844 del 30 maggio 2018). Per la prima volta in Italia, la legge di bilancio 2018 ha previsto il cosiddetto “bonus verde”, che consiste in una detrazione IRPEF delle spese sostenute per la “sistemazione a verde” di aree scoperte di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze e recinzioni.
Tipologie di tetti verdi
Esistono tre tipologie di tetti verdi: estensivo, come quello realizzato dall’ENEA, intensivo e semi-intensivo. Si differenziano per le caratteristiche delle specie vegetali e la stratigrafia di costruzione, che è data dallo strato di impermeabilizzazione e di drenaggio e dalla “copertura verde”, cioè lo strato vegetativo e il substrato di coltivazione.

La CU del 13 settembre 2018 ha dato il via libera al decreto del MIT con cui si ripartiscono 321.116.384,00 euro per il programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà dei Comuni e degli Istituti autonomi per le case popolari

Edilizia residenziale pubblica: il riparto per il 2018

Via libera ufficiale, con l'accordo raggiunto nella Conferenza Unificata del 13 settembre 2018, al DM del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti con cui si ripartiscono 321.116.384,00 euro per il Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà dei Comuni e degli Istituti autonomi per le case popolari.
Edilizia residenziale pubblica: le tempistiche

Rispetto al passato, il decreto ministeriale approvato oggi fissa nuovi criteri per la ripartizione e tempi certi per la realizzazione degli interventi. Viene infatti previsto che i Comuni debbano avviare gli interventi finanziati entro un anno dalla concessione del contributo da parte della Regione e li debbano ultimare entro due anni.

Nel caso in cui queste tempistiche non vengano rispettate viene prevista la sospensione dei finanziamenti ed eventualmente, in tempi certi, la loro revoca. Le risorse revocate verranno poi riassegnate annualmente, secondo un criterio di proporzionalità, alle Regioni più virtuose che avranno uno stato di avanzamento lavori superiore alla media nazionale.

Entro sei mesi il Ministero istituirà uno specifico Comitato tecnico di monitoraggio, con la partecipazione delle Regioni e dell’Anci, che dovrà proprio vigilare sul rispetto delle nuove norme e sull’effettivo avanzamento dei programmi.

ERP Regione Liguria aumentato

Come evidenziato dal MIT, un plauso va alle Regioni che, dimostrando grande senso di responsabilità e di vicinanza alla città di Genova, hanno deciso di creare un fondo di solidarietà in cui far confluire il 2% dei fondi spettanti, così da aumentare di 6,4 milioni di euro le risorse da erogare alla Liguria per l’edilizia residenziale pubblica e dare così una risposta alle tante famiglie rimaste senza casa dopo il crollo del Ponte Morandi.

fonte ingenio-web.it di Matteo Peppucci

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