Giovedì, 07 Novembre 2019 21:31

La certificazione del sistema di gestione BIM

ICMQ BIMICMQ ha sviluppato una tecnica tramite un gruppo di esperti scelti in rappresentanza di tutte le parti interessate nella realizzazione di un’opera con il metodo Bim: stazioni appaltanti, progettisti, organismi di certificazione, utilizzatori finali dell’opera

Il Bim rappresenta un modo completamente diverso di approcciare la vita dell’edificio, o meglio dell’opera: è prima di tutto un modo nuovo di comunicare, si applica a tutta la vita dell’opera, progetto, realizzazione, manutenzione e demolizione, e il software è solo uno strumento per raggiungere il risultato atteso.I soggetti coinvolti nel processo di sviluppo e realizzazione di un’opera con il metodo Bim sono molteplici, ognuno con un proprio ruolo: dal committente e/o utilizzatore finale dell’opera ai progettisti e all’impresa di costruzioni.

Per quanto possa sembrare complicata e costosa, una volta superato l’impatto iniziale, l’applicazione del metodo Bim porta vantaggi a tutti gli attori coinvolti: il gestore dell’opera ha una raccolta organica di tutti i dati e le informazioni necessari per la gestione e la manutenzione, mentre progettisti e impresa dispongono di un formidabile strumento di coordinamento che, se ben utilizzato, consente di prevenire problemi e pianificare al meglio tutte le attività.

Per l’efficace applicazione del Bim è necessario che le persone coinvolte siano in possesso di un adeguato livello di conoscenza del metodo e degli strumenti.

Ma la competenza delle singole persone non è sufficiente a raggiungere i risultati attesi se queste non lavorano tutte insieme nell’ambito di un’organizzazione.

Nel gennaio del 2017 ICMQ ha sviluppato una specifica tecnica tramite un gruppo di esperti scelti in rappresentanza di tutte le parti interessate nella realizzazione di un’opera con il metodo Bim: stazioni appaltanti, progettisti, organismi di certificazione, utilizzatori finali dell’opera.

Il gruppo oltre a ICMQ ha visto la presenza di Ate, Buildingsmart, Cte, Enel, Italferr, Ministero delle Infrastrutture, Rfi, e ha sviluppato la specifica secondo la High Level Structure che Iso (ente di normazione a livello mondiale) ha definito per tutte le norme che trattano sistemi di gestione.

Ciò comporta, da un lato, che la sua implementazione è perfettamente integrabile con le certificazioni anzidette, di cui l’azienda potrebbe essere in possesso, e dall’altro che la specifica si basa su una struttura internazionalmente conosciuta e di comprovata efficacia.

Se l’azienda è già in possesso di un certificato Iso 9001 in cui potrebbe indicare l’uso del Bim perché dovrebbe implementare un sistema di gestione Bim secondo la specifica ICMQ?

Innanzitutto, la norma Iso 9001 ha l’obiettivo di assicurare che i processi aziendali siano strutturati e monitorati per garantire la soddisfazione del cliente finale, qualunque servizio o prodotto l’azienda realizzi, non entrando nel merito del “modo” in cui questo sia svolto.

La certificazione SG BIM ICMQ, pur lasciando libertà sul modus operandi, richiede all’azienda evidenze specifiche in merito a come abbia approcciato il metodo Bim, dando evidenza delle risorse, infrastrutture, know-how e processi applicati su commessa.

La verifica di questi elementi ulteriori a quelli previsti in modo generico dalla Iso 9001, fornisce al mercato una garanzia in più sulla concreta capacità dell’azienda di operare con il suddetto metodo.

La certificazione è dunque l’attestazione che l’organizzazione è in grado di gestire in modo corretto e competente le proprie attività con la metodologia Bim. L’evidenza di questa competenza può costituire un elemento di distinzione e di eccellenza sul mercato.

Inoltre, gli audit di certificazione secondo la Iso 9001 vengono generalmente svolti da uno o più ispettori competenti nel generico settore di riferimento, come ad esempio il settore EA 34 “Servizi di ingegneria”, se si considera il caso degli studi di progettazione.

Tutti gli audit di certificazione svolti da ICMQ per il sistema di gestione Bim sono invece effettuati da un team in cui, all’auditor esperto di sistemi di gestione, viene sempre affiancato un esperto tecnico Bim.

Ciò garantisce un approccio qualificato, in grado di valutare con attenzione la metodologia Bim applicata in tutte le sue sfaccettature e interloquire con gli esperti Bim aziendali parlando lo stesso linguaggio.

Viene da sé che, in assenza di una competenza pluriennale nel Bim, un ispettore qualificato nel generico settore non avrà gli strumenti per verificare correttamente la gestione dei processi seguita dall’azienda in ambito Bim.

Infine, al fine di conferire allo schema di certificazione una valenza istituzionale, la stessa è attualmente oggetto di revisione in sede Uni, all’interno di un apposito gruppo di lavoro creato per sviluppare una PdR (Prassi di Riferimento) che porti allo sviluppo di una certificazione nazionale per le aziende che operano in Bim accreditabile da Accredia e certificabile da tutti gli organismi di certificazione interessati.

Ciò conferma non solo l’importanza della scelta di creare uno strumento di garanzia ad hoc per disciplinare una materia altamente specialistica e riferita a una normativa ancora in evoluzione, ma anche la volontà dell’Ente normatore di dare maggiore enfasi ai contenuti dello schema di certificazione, rispetto a quanto evidentemente la norma Iso 9001 non possa garantire per la genericità delle sue prescrizioni.

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Sicurezza sul lavoroEmanato il decreto attuativo del TU sicurezza con le specifiche modalità applicative del medesimo Testo unico nell'ambito delle articolazioni centrali e periferiche della Polizia di Stato, del Dipartimento dei Vigili del fuoco. Abrogato il precedente decreto del 1999.

Sulla G.U. 30/10/2019, n. 255, è stato pubblicato il D. Min. Interno 21/08/2019, n. 127, che in attuazione dell’art. 3 del D. Leg.vo 81/2008 (Testo unico della sicurezza), comma 2, reca specifiche modalità applicative del medesimo Testo unico nell'ambito delle articolazioni centrali e periferiche della Polizia di Stato, del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, nonché delle strutture del Ministero dell’interno destinate per finalità istituzionali alle attività degli organi con compiti in materia di ordine e sicurezza pubblica.
Il nuovo decreto abroga il precedente D. Min. Interno 14/06/1999, n. 450, a sua volta emanato in attuazione dell’art. 1 del D. Leg.vo 626/1994.

DATORI DI LAVORO, DIRIGENTI E PREPOSTI. Il provvedimento - ferma restando la definizione recata dalla lettera b) dell’art. 2 del D. Leg.vo 81/2008 - dispone che le funzioni di datore di lavoro (limitatamente agli effettivi poteri di gestione posseduti, ed ancorché non siano dotati di autonomi poteri di spesa) sono assolte anche:
- dal dirigente al quale spettano i poteri di gestione dell’ufficio, ivi inclusi quelli di organizzazione del lavoro e di autonoma valutazione del rischio;
oppure
- dal funzionario non avente qualifica dirigenziale preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, anche ai fini dell’organizzazione del lavoro e della valutazione del rischio.
I datori di lavoro sono individuati con uno o più decreti ministeriali da emanarsi.
L’art. 3 del D. Min. Interno 21/08/2019, n. 127, reca invece le disposizioni finalizzate all’individuazione dei dirigenti e dei preposti.

PARTICOLARI ESIGENZE E PECULIARITÀ ORGANIZZATIVE. Il provvedimento individua (art. 8 del D. Min. Interno 21/08/2019, n. 127 per quanto riguarda le articolazioni centrali e periferiche della Polizia di Stato nonché le strutture del Ministero dell’interno destinate per finalità istituzionali alle attività degli organi con compiti in materia di ordine e sicurezza pubblica; art. 15 del D. Min. Interno 21/08/2019, n. 127 per quanto riguarda il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco) le “particolari esigenze connesse al servizio espletato ovvero alle peculiarità organizzative”, di cui occorre tenere conto per definire le peculiari e specifiche modalità di applicazione del Testo unico della sicurezza ai luoghi di lavoro in oggetto.

CANTIERI TEMPORANEI E MOBILI. Ai sensi dell’art. 17 del D. Min. Interno 21/08/2019, n. 127, la vigilanza presso i cantieri temporanei o mobili in area riservata, è effettuata dal personale dell’ufficio di vigilanza dell’Ufficio centrale ispettivo del Dipartimento dei Vigili del fuoco. Sono escluse dalla valutazione dei rischi e dalla conseguente redazione del DVR, nonché dall’ottemperanza di ogni ulteriore obbligo anche previsto dal Titolo IV (Cantieri temporanei e mobili) del D. Leg.vo 81/2008, le attività funzionali alle operazioni in interventi di soccorso che richiedano l’esecuzione anche di lavori individuati nell’Allegato X del medesimo D. Leg.vo 81/2008.
Tutte le attività in questione sono realizzate sotto la direzione tecnica di un responsabile operativo, direttamente designato dal datore di lavoro, in qualità di dirigente, come definito dall’art. 2 del D. Min. Interno 21/08/2019, n. 127 in commento.

 

 

Fonte: bollettino online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

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Giovedì, 31 Ottobre 2019 20:15

SAIE Bari, i numeri della prima edizione

SAIE Bari inaugurazione

Con 350 aziende espositrici e 20.137 visitatori, la manifestazione SAIE Bari diventa il punto di riferimento per il mercato delle costruzioni del Centro e Sud Italia e del bacino del Mediterraneo

20.137 visitatori, 350 aziende espositrici, 116 convegni, 12 iniziative speciali e 9 delegazioni estere. È questo il bilancio positivo della prima edizione di SAIE Bari, la fiera biennale delle costruzioni (progettazione, edilizia, impianti) organizzata da Senaf che dal 24 al 26 ottobre si è tenuta presso la Nuova Fiera del Levante di Bari. Una manifestazione che ha dimostrato di essere il punto di riferimento per il mercato delle costruzioni del Centro e Sud Italia e del bacino del Mediterraneo, affiancando così la storica edizione di Bologna. Un momento importante di confronto che ha visto la partecipazione attiva di tutti gli attori del settore, tra cui imprenditori, associazioni e istituzioni.

La fiera ha potuto contare sul sentito contributo delle istituzioni: “Questa fiera – ha detto Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia – deve essere il serbatoio delle idee e dei sogni di un nuovo modo di concepire l’arte del costruire.” Per Antonio Decaro, Sindaco del Comune di Bari e Presidente dell’ANCI: “Gli eventi come SAIE Bari rappresentano un momento importante di confronto per gli imprenditori del settore edile del nostro territorio, composto da migliaia di eccellenze, che hanno così uno strumento in più per crescere e adeguarsi alla trasformazione del mercato.”

Da SAIE Bari arrivano segnali positivi per il settore. Secondo i dati dell’Osservatorio SAIE, nella prima metà del 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, quasi la metà (49%) delle imprese pugliesi di produzione e distribuzione di prodotti edili hanno registrato una crescita del fatturato, e quasi tutte hanno mantenuto (77%) o incrementato (12%) l’occupazione. Positive anche le attese per la chiusura dell’anno in corso, con il 60% che si aspetta un ulteriore incremento dei ricavi e solo il 14% una contrazione.
Anche Federbeton durante il SAIE Bari ha evidenziato come le imprese del settore credano nel Sud Italia: “Nonostante la congiuntura economica confermi ancora una volta la necessità di un’azione di rilancio, nel triennio 2016-2018 sono stati investiti oltre 90 milioni di euro in tecnologie a favore dell’ambiente.”

Quattro, in generale, i percorsi tematici al centro della fiera: Gestione Edificio e riqualificazione edilizia; Impianti tecnici in edilizia; Trasformazione urbana, Infrastrutture e territorio; Digitalizzazione e BIM.
Accanto alla parte espositiva caratterizzata dalla presenza di oltre 350 aziende provenienti da tutto il territorio nazionali e appartenenti ai vari ambiti della filiera delle costruzioni, i visitatori hanno potuto apprezzare le tante iniziative che hanno animato la tre giorni. Partendo dai 116 convegni organizzati da aziende, associazioni e partner sui principali temi legati al mondo della progettazione e delle costruzioni, per arrivare al format innovativo con le Piazze dell’eccellenza, luoghi in cui sono state mostrate le opere e le best practice che costituiscono il fiore all’occhiello dell’intera filiera con RFI e Italfer, il Comune di Bari, Cetma e Stress e l’Ordine dei Geometri, degli Ingegneri e degli Architetti. SAIE Bari è stato anche un momento per valorizzare le eccellenze del comparto edile grazie all’iniziativa “Cassa Edile Awards” dove sono stati premiati gli imprenditori più “illuminati” che si sono contraddistinti per i loro comportamenti virtuosi, dando avvio ad un appuntamento annuale e nazionale che vedrà la seconda edizione al Saie di Bologna.

“La prima edizione di SAIE Bari si è conclusa con ottimi risultati, un progetto che ha saputo rispondere alle esigenze del settore e degli imprenditori del territorio – ha dichiarato Emilio Bianchi, Direttore Generale di SAIE Bari -. In Italia e nel Mezzogiorno esistono tante eccellenze alla ricerca di una via per poter esprimere al meglio le proprie potenzialità. Ed è su queste basi che è nato SAIE Bari, un luogo di confronto che va oltre la parte espositiva, dove tutti gli attori, incluse le istituzioni e le associazioni che hanno aderito con entusiasmo all’evento, hanno portato il loro prezioso contributo per lo sviluppo del comparto.”

SAIE sarà nuovamente protagonista a Bologna dal 21 al 24 ottobre 2020 e a Bari a ottobre 2021.

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Venerdì, 25 Ottobre 2019 22:00

Progettare e costruire soluzioni efficienti

URSA Terra

L’efficienza energetica e i temi legati alla riduzione dei consumi di combustibili fossili, hanno portato il mondo delle costruzioni a rivalutare completamente la loro filiera.
Tutto ciò con l’intento di migliorare le prestazioni dei singoli edifici in termini di efficienza termica.
L’efficienza energetica non affronta solo il risparmio economico, ma anche la sicurezza, il comfort acustico e la qualità percepita degli ambienti.

Questo scenario spinge ovviamente tutto il mondo delle costruzioni verso prodotti e sistemi innovativi che riescano a combinare le caratteristiche tecniche e l’impatto economico complessivo.

Le partizioni a secco per esterni (pareti perimetrali o di tamponamento), presentano numerosi vantaggi rispetto alle soluzioni tradizionali, consentendo di raggiungere prestazioni tecniche elevate con spessori e soprattutto pesi ridotti.

Questi sistemi devono altresì rispondere a caratteristiche prestazionali relativamente al comportamento statico, acustico e termico, in conformità a Leggi e Normative nazionali ed Europee, che coinvolgano tutte le tipologie di edifici: dalle abitazioni agli edifici industriali, dalla nuova costruzione all’ampliamento di edifici esistenti.

Tali sistemi e soluzioni comportano numerosi vantaggi anche in fase realizzativa per quanto riguarda:

  • Logistica: materiali leggeri, facili da trasportare e movimentare;
  • Rapidità esecutiva: materiali semplici da installare che richiedono meno fasi di finitura rispetto alla muratura tradizionale;
  • Integrazione impiantistica: il passaggio degli impianti si realizza all’interno dell’intercapedine, evitando discontinuità nei sistemi senza necessità di creare tracce. Le fasi di posa degli impianti e di montaggio dei vari paramenti e dell’isolante risultano ben distinte evitando sovrapposizioni tra le maestranze contemporaneamente presenti.
  • Pulizia di cantiere: lavorazioni e manutenzioni pulite, con limitata produzione di scarti, che possono essere recuperati

Pareti perimetrali con sistemi a secco.

Seppur poco conosciuta ai più, la parete a secco da esterno riscuote grande interesse tra gli addetti al settore, poiché sposa i dettami dell’edilizia innovativa con la leggerezza e la velocità di esecuzione. Le pareti a secco possono costituire le chiusure verticali degli edifici realizzati con struttura portante di calcestruzzo armato, acciaio o legno, cioè l’involucro che viene costruito sull’ossatura per delimitare e proteggere gli ambienti interni dalle condizioni climatiche esterne.

Esse non svolgono quindi nessuna funzione portante, salvo quella di portare se stesse, essendo sorrette dai solai di ciascun piano dell’edificio.

Le pareti perimetrali degli edifici, specie in quelli multipiano, rappresentano la porzione con maggior superficie disperdente sia d’inverno che d’estate. Per questo motivo è importante scegliere con attenzione la soluzione progettuale migliore per ottenere la massima prestazione economicamente vantaggiosa.

URSA Insulation
A differenza delle pareti interne, le pareti esterne devono garantire al progettista, non solo gradevolezza estetica e compositiva, ma anche maggiori prestazioni sotto molteplici punti di vista.

Per ottemperare a tutte le varie prestazioni, è di fondamentale importanza conoscere bene i differenti sistemi costruttivi e soprattutto i differenti materiali che li costituiscono.

I sistemi URSA offrono al progettista una vasta gamma di prodotti in grado di soddisfare tutti i requisiti prestazionali necessari a raggiungere un ottimo livello di comfort.

Generalmente le pareti di tamponamento esterno a secco sono così costituite:

  • Doppia orditura metallica composta da montanti e guide in acciaio con dimensioni e interassi variabili in funzione dell’altezza della parete e delle azioni cui sono soggette (pressione del vento per l’orditura esterna, spinta della folla per l’orditura interna). Normalmente si adottano configurazioni con orditura esterna da 100 mm o 150 mm e orditura interna da 75 mm o 100 mm;
  • Rivestimento esterno con lastra in gesso rivestito o cementizia e relativa rasatura;
  • Paramento intermedio costituito da pannello in fibra di legno mineralizzata URSA WOODLITH, di vari spessori, in funzione delle prestazioni tecniche da raggiungere;
  • Rivestimento interno con doppia lastra in gesso rivestito;
  • Isolamento termo/acustico URSA TERRA tra i montanti di entrambe le orditure. Vengono posizionati dei pannelli isolanti in lana minerale Ursa Terra di spessore, densità e conduttività termica variabili in funzione delle dimensioni delle orditure e più in generale delle performance termiche ed acustiche richieste.
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FEL Torino

E' ufficiale: parola d'ordine #FELtorino2020. Annunciata ieri durante il primo giorno di Festival a Bari la location per la sesta edizione di FEL che si terrà a Torino nel 2020 dal 19 al 21 novembre. Ancora non sono finiti i giorni di Festival dedicati al #Mezzogiorno e già si parla dell'edizione che guarda al settentrione. L'organizzazione aveva già dato qualche indizio nei mesi scorsi, ma il comunicato ufficiale è stato trasmesso solo ora. FEL srl l'ente che organizza ogni anno il Festival, sceglie quindi una città di grande vocazione industriale, attenta al tema delle finiture, e riferimento del nord-ovest e sull'intero territorio nazionale. Il Piemonte è un distretto economico allargato che abbraccia tutte le regioni del centro-nord e la filiera già prepara le armi per un'edizione 2020 che si preannuncia già carica di aspettativa.
L'iter del Festival è da sempre condiviso con i protagonisti del mercato, e la tappa di Torino è anch'essa una scelta condivisa con la maggior parte delle aziende che da anni seguono questo format innovativo. Il Festival quindi non perde di vista la sua vocazione territoriale, pur rappresentando ormai l'evento di riferimento nazionale per il settore professionale del colore in edilizia, l'unico strettamente dedicato al settore e in grado di dialogare in maniera efficace agli attori di questo mercato complesso e che necessita di una profonda rivoluzione culturale e formativa.


L'episodio che ha visto accostati due eventi SAIE e FEL ha dimostrato come il Festival possa navigare in autonomia nel panorama fieristico, sapendosi accostare ad eventi con target diversi, ma comunque coinvolti. Il mondo dell'edilizia ha bisogno di riscoprire il settore delle finiture, e di approfondire temi legati alla riqualificazione, all'isolamento, e alla costruzione a secco (edilizia leggera) . Le date di Torino vedranno FEL accostato ad un altro evento di riferimento sul mercato nazionale dell'edilizia. A Torino infatti il Festival sarà affiancato a "Restructura", la Fiera annuale dell'edilizia organizzata da Lingotto Fiera dedicata in particolare modo al settore della riqualificazione, molto vicino a quello delle aziende partecipanti al Festival.


Insomma la capitale del colore è ormai decisa, come decise sono le date : dal 19 al 21 novembre presso il modernissimo padiglione Oval , Fiera Lingotto

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CondereffMigliorare il riutilizzo dei materiali di scarto delle costruzioni per rafforzare la transizione verso un’economia circolare. Questo l’obiettivo del progetto CONDEREFF (Construction & demolition waste management policies for improved resource efficiency), che vede coinvolta l’ENEA e altri 8 partner di 7 paesi (Spagna, Grecia, Francia, Repubblica Ceca, Italia, Austria e Germania). Finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, il progetto intende superare le principali criticità che ostacolano la più ampia diffusione dei prodotti derivanti dalla valorizzazione dei rifiuti da costruzione e demolizione (C&D), che rappresentano il 40% del totale dei rifiuti speciali prodotti in Europa. In questo modo sarà possibile offrire alternative all’uso di materie prime vergini, consentendo anche ai paesi partecipanti di migliorare gli obiettivi di riciclaggio e l’efficienza   nell’uso delle risorse.
“Dopo aver analizzato le principali criticità di carattere normativo-procedurale, economico, tecnico e culturale metteremo a disposizione dei partner una metodologia per superarle in funzione delle specificità dei diversi paesi, coinvolgendo stakeholder ed esperti del settore. I risultati di questa attività aiuteranno i decisori politici ad adottare misure specifiche utilizzando le migliori pratiche dei paesi partner in cui l’utilizzo dei rifiuti da C&D è ampiamente praticato”, spiega Antonella Luciano, responsabile per ENEA del progetto.
Nella prima fase di attuazione, in tutti i paesi partecipanti sono stati analizzati il quadro normativo, il potenziale economico dei rifiuti da C&D, le capacità di riciclaggio e le best practice.  “Durante tutta la prima fase del progetto, ENEA ha coinvolto nello studio i principali stakeholder. Ci si è poi confrontati su approcci e migliori pratiche anche attraverso workshop internazionali su specifiche tematiche, come ad esempio quello organizzato a Roma dalla Regione Lazio, con il supporto tecnico di ENEA, sull’utilizzo del Green Public Procurement (GPP) come motore per la gestione efficiente dei rifiuti da costruzione e demolizione. Non è un caso che questo workshop sia stato organizzato dai partner italiani, essendo l’Italia l’unico paese europeo ad aver reso obbligatorio il GPP e ad aver attivato un sistema di monitoraggio”, conclude Antonella Luciano.
Oltre alle autorità pubbliche, destinatarie finali dei risultati del progetto, sono attivamente coinvolti tutti gli attori che si occupano di regolamentazione e gestione dei rifiuti da C&D a vari livelli, come le imprese di costruzione e demolizione, le imprese di riciclaggio, le autorità di controllo, i professionisti e i ricercatori.

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Realizzazione piscinaLa realizzazione di una piscina interrata e di locali annessi in zona vincolata, determinano la creazione di nuova volumetria e integrano interventi di nuova costruzione, necessitano quindi del previo rilascio del permesso di costruire nonché dell'autorizzazione paesaggistica.

FATTISPECIE
Nel caso di specie, il proprietario di un terreno con sovrastante fabbricato e rimessa pertinenziale, insistente su area sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale, aveva agito per l’annullamento del provvedimento con il quale l’amministrazione comunale aveva ingiunto la demolizione delle opere abusive realizzate sul suddetto terreno.

Con riferimento al locale ad uso garage e deposito, è stato documentato l’avvenuto rilascio del titolo edilizio in sanatoria nelle more della definizione del giudizio. Inoltre, con riferimento alle opere esterne sostanziatesi nella realizzazione di illuminazione e dell’impianto di irrigazione, il ricorso è stato accolto parzialmente in considerazione del carattere di mero complemento dell’arredo e delle dotazioni essenziali.

Per quanto riguarda invece la realizzazione della piscina interrata e le ulteriori opere di pavimentazione delle aree esterne, realizzazione di muretti e del portico, il Tribunale ha affermato quanto segue.

PRINCIPI GIURIDICI
Occorre una visione di insieme delle opere edilizie, che metta in risalto il collegamento funzionale degli interventi in contestazione, giacché altrimenti parcellizzandoli e considerandoli isolatamente si perde di vista l’entità e l’impatto sul paesaggio e sull’ambiente circostante dell’attività edificatoria posta in essere.

La realizzazione di una piscina interrata e di locali annessi in zona vincolata, integrando interventi di nuova costruzione, necessitano del previo rilascio del permesso di costruire nonché dell'autorizzazione paesaggistica e non sono suscettibili di accertamento di compatibilità paesaggistica ai sensi dell'art. 167 del D. Leg.vo 42/2004, in quanto hanno determinato la creazione di nuova volumetria.

Inoltre, avendo riguardo al profilo urbanistico, non assume rilievo il richiamo al concetto di pertinenza, allorché tutti gli elementi strutturali concorrono al computo della volumetria dei manufatti, siano essi interrati o meno, e fra di essi deve intendersi ricompresa anche la piscina, in quanto non qualificabile come pertinenza in senso urbanistico in ragione della funzione autonoma che è in grado di svolgere rispetto a quella propria dell'edificio al quale accede.

Analogo discorso deve essere seguito anche per le ulteriori opere - di pavimentazione delle aree esterne, realizzazione di muretti, del portico, peraltro di non esigua consistenza, nonché di installazione di pannelli solari - idonee ad incidere sul contesto paesaggistico di riferimento.

CONCLUSIONI:
Alla luce dei richiamati orientamenti giurisprudenziali, la Sent. TAR. Lazio Roma 07/10/2019, n. 11586, ha ritenuto evidente che le suddette opere realizzate dal ricorrente non potevano essere qualificate come interventi di manutenzione straordinaria e di adeguamento funzionale di opere pertinenziali.

 

 

Fonte: Bollettino di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

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SAIE Bari

Mancano pochi giorni all’apertura di SAIE Bari, la nuova edizione della fiera biennale delle tecnologie per l’edilizia e l’ambiente costruito 4.0. La tre giorni, che si terrà dal 24 al 26 ottobre per la prima volta a Bari, presso la Nuova Fiera del Levante, si pone un obiettivo ambizioso: diventare il punto di riferimento per il mercato del Centro e Sud Italia e del bacino del Mediterraneo. Protagonisti di SAIE Bari strumenti, tecnologie e innovazioni che stanno rivoluzionando l’intera filiera edile. Un settore che, come dimostrano i dati di Movimprese, fa registrare segnali incoraggianti. Nel secondo trimestre 2019 sono 736.883 le imprese attive nel comparto delle costruzioni, in lieve aumento del +0,4% rispetto al primo trimestre. SAIE riparte dal Sud Italia, ed in particolare da Bari, proprio per sostenere la ripresa di una filiera di vitale importanza per il Mezzogiorno, così come per tutto il paese. Basti pensare che, sempre secondo i dati Movimprese, ben il 14% delle imprese attive in questo momento in Italia appartiene proprio al settore edile, determinando l’8% del PIL italiano (fonte dati ANCE).

In questo contesto SAIE Bari rappresenta un’importante occasione di crescita, confronto e networking in grado di mettere gli attori del comparto nelle condizioni di esprimere tutto il loro potenziale. Proprio per questo l’appuntamento di Bari avrà un format innovativo, che si articolerà in 103 convegni e 12 iniziative speciali, coinvolgendo oltre 350 aziende espositrici. Quattro, in generale, i percorsi tematici al centro della fiera: Gestione Edificio e riqualificazione edilizia; Impianti tecnici in edilizia; Trasformazione urbana, Infrastrutture e territorio; Digitalizzazione e BIM. Ciascuno di questi percorsi affronterà le questioni più importanti per il futuro della filiera, dall’innovazione alla sicurezza sismica, fino alla sostenibilità e alla trasformazione digitale.

I workshop e i convegni daranno spazio alle realtà consolidate del comparto, anche attraverso dimostrazioni e prove pratiche ed erogando crediti formativi ai professionisti. Il tutto con l’obiettivo di offrire una visione integrata e moderna della progettazione con un’importante attenzione al cantiere.

Tra le 12 iniziative speciali si segnalano, invece, le quattro Piazze dell’Eccellenza, luoghi in cui verranno mostrate le opere e le best practice che costituiscono il fiore all’occhiello dell’intera filiera. La Piazza Serramento Innovativo è l’area speciale dedicata alle eccellenze del serramento finalizzata a fornire ai partecipanti gli strumenti per interpretare le ultime indicazioni di mercato in tema di trasparenze, isolamento e digitalizzazione. La Piazza “Edificio Salubre” sarà un’occasione per approfondire le tecnologie, le innovazioni, i materiali sostenibili e tutte le altre soluzioni che le imprese e le istituzioni stanno mettendo in campo per migliorare non solo la qualità dell’aria ma anche quella dell’acqua, dell’equilibrio tra luce naturale e artificiale, e per abbattere l’inquinamento acustico. Eco-sostenibilità e riciclo, materiali e componenti costruttivi tecnologicamente avanzati, sistemi di monitoraggio, dispositivi antisismici, simulazione numerica, sistemi intelligenti e realtà aumentata troveranno spazio, invece, nella Piazza Edilizia 4.0 e Materiali Costruttivi. La Piazza diagnosi energetica e diagnosi strutturale propone, infine, ai visitatori una serie di laboratori pratici sul tema della diagnosi energetica e della diagnosi strutturale.
    

Il programma delle iniziative speciali prosegue poi con altri appuntamenti tra cui l’Area dimostrativa organizzata da AIMI (Associazione Italiana Manutentori Installatori) in cui verranno presentati i prodotti antisismici per realizzare un impianto di adduzione gas sicuro e le soluzioni idonee in caso di movimenti tellurici. L’Arena AIST è, invece, lo spazio dedicato a convegni, workshop e momenti formativi organizzato da AIST (Associazione Italiana Software Tecnico). Al centro dell’arena una serie di temi: dai rinforzi strutturali alla progettazione strutturale parametrica, fino all’analisi strutturale e tecniche di intervento su edifici in muratura in zona sismica e agli impianti termosanitari.

Tra le altre iniziative speciali: l’Area della Ceramica e del Laterizio, promossa da Confindustria Ceramica e l’Area esterna macchine da cantiere, un’area espositiva esterna riservata alle piattaforme aeree, alle macchine movimento terra e alle attrezzature da cantiere. Per incentivare il comparto e premiare le eccellenze, verranno assegnati, inoltre, i Cassa Edile Awards, una serie di premi dedicati ai protagonisti del settore edile che si sono contraddistinti per i loro comportamenti virtuosi. SAIE Bari ospiterà dunque una serata di gala che premierà imprese, operai e tutti coloro che quotidianamente contribuiscono allo sviluppo di un sistema imprenditoriale etico e sostenibile. Infine in contemporanea a SAIE Bari ricordiamo che si svolgeranno: FEL – Festival dell’Edilizia Leggera, evento itinerante dedicato al settore professionale del colore e dell’edilizia leggera, CondominioItalia Expo, un’area speciale con incontri e seminari dedicati alla gestione degli immobili per favorire l’incontro tra gli operatori del mercato.


Emilio Bianchi“La filiera edile è da sempre un settore chiave per l’economia italiana e, come dimostrano i dati, influenza sensibilmente l’intero sistema paese” – ha dichiarato Emilio Bianchi, Direttore Generale di SAIE Bari. “Quest’anno, per la prima volta, abbiamo deciso di puntare, con un’edizione interamente dedicata, sul mercato del Centro e del Sud Italia, oltre che di tutto il bacino del Mediterraneo. Siamo convinti che la ripresa possa accelerare proprio da qui, dal Mezzogiorno, una terra ricca di idee, di talento e di imprese. La prima edizione di SAIE Bari ha attirato oltre 350 aziende espositrici, anche grazie ad un format fieristico che, tra workshop, convegni e iniziative speciali, punta fortemente sulla condivisione delle esperienze e delle competenze di tutti gli operatori. Nella fiera verranno approfonditi tutti gli aspetti legati al settore delle costruzioni, con uno sguardo puntato sul futuro, sui temi della sostenibilità e, soprattutto, dando risalto alle tante eccellenze del comparto.”

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Prevenzione incendiEntra in vigore il 20/10/2019 il Decreto del Ministero dell'interno che apporta modifiche al Codice di prevenzione incendi, di cui al D. Min. Interno 03/08/2015, al fine di continuare l'azione di semplificazione e razionalizzazione del corpo normativo relativo alla prevenzione incendi.

Il D. Min. Interno 12/04/2019, in vigore dal 20/10/2019, apporta importanti modifiche al Codice di Prevenzione Incendi, di cui al D. Min. Interno 03/08/2015.

Si prevede l'eliminazione del cd. "doppio binario" per la progettazione delle attività soggette alle visite e ai controlli di prevenzione incendi: la normativa "prestazionale" da facoltativa diventa obbligatoria per le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi ma non normate.

In particolare, il nuovo art. 2 del D. Min. Interno 03/08/2015 prevede che le norme tecniche del Codice di prevenzione incendi (cd. "regola tecnica orizzontale", RTO), si applicano alla progettazione, alla realizzazione e all’esercizio delle attività di cui all’Allegato I del D. P.R. 01/08/2011, n. 151, individuate con i numeri: 9; 14; da 19 a 40; da 42 a 47; da 50 a 54; 56; 57; 63; 64; 66, ad esclusione delle strutture turistico-ricettive all’aria aperta e dei rifugi alpini; 67, ad esclusione degli asili nido; da 69 a 71; 73; 75; 76.
Sono fatte salve le modalità applicative alternative di cui all’art. 2-bis per le attività individuate ai seguenti punti di cui all’Allegato I del D. P.R. 01/08/2011, n. 151: 66, ad esclusione delle strutture turistico-ricettive all’aria aperta e dei rifugi alpini; 67, ad esclusione degli asili nido; 69, limitatamente alle attività commerciali ove sia prevista la vendita e l’esposizione di beni; 71; 75, con esclusione dei depositi di mezzi rotabili e dei locali adibiti al ricovero di natanti ed aeromobili.

Inoltre, le RTO si applicano alle attività sopra elencate di nuova realizzazione.
Per gli interventi di modifica ovvero di ampliamento alle attività sopra elencate esistenti, le RTO si applicano a condizione che le misure di sicurezza antincendio esistenti, nella parte dell’attività non interessata dall’intervento, siano compatibili con gli interventi da realizzare.

Le RTO possono essere comunque di riferimento per la progettazione, la realizzazione e l’esercizio delle attività che non rientrano nei limiti di assoggettabilità previsti nell’Allegato I del D. P.R. 01/08/2011, n. 151, o che non siano elencate nel medesimo allegato.

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Si ricorda che è in via di approvazione lo Schema di decreto ministeriale di aggiornamento del D. Min. Interno 03/08/2015, il quale scaturisce dal monitoraggio dell'applicazione delle norme tecniche nel corso del quale sono emersi possibili ambiti di miglioramento delle norme tecniche stesse, con riferimento in particolare alle seguenti sezioni:
- Sezione G – Generalità; Sezione S - Strategia antincendio;
- Sezione V - Regole tecniche verticali: capitoli V.1 (Aree a rischio specifico), V.2 (Aree a rischio per atmosfere esplosive) e V.3 (Vani degli ascensori);
- Sezione M - Metodi.

 

 

Fonte: Bollettino di Legislazione Tecnica online
www.legislazionetecnica.it

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Beni culturaliIl Regolamento recante le modalità per lo svolgimento della prova di idoneità finalizzata al conseguimento della qualifica di restauratore di beni culturali è stato adottato con il Decreto del Ministero per i beni e le attività culturali 112/2019, pubblicato nella G.U. del 15/10/2019, n. 242.

Ai fini del conseguimento della qualifica di restauratore di beni culturali, il D. Min. Beni e Att. Culturali 10/08/2019, n. 112, pubblicato nella G.U. del 15/10/2019, n. 242, stabilisce le modalità per lo svolgimento delle prove di idoneità, con valore di esame di Stato abilitante, intese ad accertare le conoscenze, le abilità e le competenze attese per lo specifico indirizzo.

Ai sensi del comma 1-quinquies, dell’art. 182, del D. Leg.vo 22/01/2004, n. 42, le prove di idoneità, finalizzate al conseguimento della qualifica di restauratore di beni culturali, sono riservate a coloro i quali:
- abbiano acquisito la qualifica di collaboratore restauratore di beni culturali o
- entro il termine e nel rispetto della condizione previsti dal comma 1-ter, dell’art. 182, del D. Leg.vo 22/01/2004, n. 42, abbiano conseguito la laurea o il diploma accademico di primo livello in restauro delle accademie di belle arti, nonché la laurea specialistica o magistrale, ovvero il diploma accademico di secondo livello in restauro delle accademie di belle arti, corrispondenti ai titoli previsti nella tabella 1, dell’allegato B del D. Leg.vo 22/01/2004, n. 42 attraverso un percorso di studi della durata complessiva di almeno 5 anni.

In particolare, il Decreto adotta disposizioni relative ai requisiti di ammissione, alla domanda di partecipazione e modalità di svolgimento delle prove di idoneità, alla composizione ed ai compiti della Commissione, all'acquisizione della qualifica di restauratore dei beni culturali.

 

 

Fonte: Bollettino di Legislazione Tecnica online
www.legislazionetecnica.it

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