A settembre Londra diventerà la capitale europea del design con un evento dal respiro sempre più internazionale

Dal 15 al 23 settembre 2018 si terrà a Londra uno degli appuntamenti più importanti del mondo del Design, il London Design Festival. Giunto alla quindicesima edizione, il festival, nato nel 2003, quest'anno prevede più di 400 eventi ad animare la city londinese che sarà arricchita e allestita dalle istallazione degli oltre 300 partner coinvolti.

Il Festival si propone di promuovere Londra come la capitale del design europeo con un evento di respiro sempre più internazionale che si aggiunge alla London Fashion Week e al London Film Festival rendendo la capitale inglese protagonista di eventi sempre più cool a cui non si può mancare.

MultiPly, un progetto in Tulipier Americano

Tra i vari partner coinvolti, il London Design Festival sta collaborando con lo studio di architettura Waush Thistleton, l'American Harwood Export Council (AHEC) e ARUP allo scopo di creare MultiPly, uno dei progetti di riferimento dell'evento.

MultiPly è un padiglione modulare realizzato con tulipier americano lamellare a strati incrociati che sarà installata presso la Sackler Courtyard del Victoria and Albert Museum (V&A). L'obiettivo di questo progetto è quello di incoraggiare i visitatori a ripensare alle proprie case e alle proprie città, riflettendo su nuove modalità costruttive.
Una struttura per rispondere alle sfide moderne

La struttura vuole rispondere a due delle più grandi sfide dell'età attuale, il bisogno di alloggi e la necessità di combattere il cambiamento cambiamento, proponendo la creazione di un'abitazione realizzata attraverso la fusione di sistemi modulari.

Anche la scelta dei materiali vuole dare uno sguardo a queste urgenti necessità: la sostenibilità è un elemento chiave e vitale che sta alla base dell'intero progetto. Infatti, questa struttura tridimensionale verrà costruita utilizzando dei pannelli riutilizzabili e ad alta permeabilità realizzati da 60 metri cubi di Tulipier americano.

Il progetto ambisce a discutere pubblicamente l'urgenza delle sfide ambientali, offrendo uno spazio abitativo innovativo e conveniente che, allo stesso tempo, vuole essere divertente e giocoso. Infatti, l'installazione costruisce uno spazio labirintico fatto di scale, corridoi e spazi aperti, in cui i visitatori saranno coinvolgi alla scoperta del potenziale del legno e dell'architettura moderna.

Un altro punto forte dell'istallazione è la luce che viene riflessa in maniera naturale sul legno creando uno spazio contemplativo e riflessivo, risaltando lo spazio e la struttura stessa.

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Edilizia verticaleL'alta intensità abitativa ed energetica dei grattacieli li rendono laboratori ideali per elaborare soluzioni integrate di efficienza energetica, risparmio delle risorse e valorizzazione delle nuove fonti di energia rinnovabile. Un'opportunità anche per il tessuto produttivo italiano.


Il progressivo inurbamento della popolazione mondiale e lo sviluppo di megalopoli in tutti i continenti ha imposto un ricorso sempre più massiccio all’edilizia verticale.

Nel solo 2017 sono stati cantierizzati 144 progetti di strutture con un’altezza superiore ai 200 metri, di cui 15 di altezza superiore ai 300 metri, i cosiddetti supertall building. E già quest’anno è altamente probabile che il record dell’anno scorso verrà superato.

Torri e grattacieli sono strutture complesse ad alta intensità energetica inserite a loro volta in tessuti urbani complessi.

Il fabbisogno energetico di un grattacielo può arrivare a 5 milioni di therm l’anno, equivalenti a circa 150 GWh, con emissioni di CO2 correlate dell’ordine di centinaia di migliaia di tonnellate.

Tuttavia, l’alta intensità abitativa ed energetica che contraddistinguono questa tipologia di costruzioni le rendono laboratori ideali per elaborare soluzioni integrate di efficienza energetica, risparmio delle risorse e valorizzazione delle nuove fonti di energia rinnovabile.

I dispositivi e i materiali a disposizione sono numerosi. I rivestimenti adattivi, ad esempio, possono garantire un taglio sostanziale del fabbisogno energetico legato al riscaldamento o al raffrescamento degli ambienti, che abitualmente rappresentano oltre la metà dei consumi energetici di questa tipologia di edifici.

L’abbinamento con celle fotovoltaiche trasparenti o semi-trasparenti, inoltre, può trasformare l’ampia superficie esposta alla radiazione solare in un sistema fotovoltaico integrato, mentre l’istallazione di generatori eolici sul tetto può arrivare a coprire fino a un quinto del fabbisogno elettrico della struttura.

Parallelamente, per i climi temperati, sono in corso di sviluppo vetrate fotovoltaiche avanzate in grado di produrre energia, depurare le acque grigie e trasferire il calore esterno all’interno dell’edificio usando come vettore la stessa acqua depurata.

L’utilizzo di vetrate a base di nanoparticelle di biossido di titanio ai piani inferiori, invece, può conferire alla struttura capacità di depurazione dell’aria dagli agenti inquinanti e dalle sostanze in grado di danneggiare e sporcare il rivestimento, mentre l’installazione di green walls e giardini pensili può ridurre sensibilmente la carbon footprint dell’edificio.

Sul fronte dei rifiuti, l’adozione di sistemi di smaltimento integrati permette di trasformare i rifiuti organici in biogas o biometano, riducendo contemporaneamente il fabbisogno energetico dell’edificio e la congestione dei locali adibiti al carico scarico merci (e quindi delle vie di comunicazione circostanti).

Parallelamente, sistemi avanzati di drenaggio dell’acqua piovana possono sfruttare l’ampia superficie esposta alle precipitazioni per raccogliere notevoli quantità d’acqua da destinare, poi, alla depurazione per usi civili, all’irrigazione delle terrazze e dei giardini o a torri di raffreddamento.

L’impiego di smart materials nelle opere di pavimentazione e rivestimento degli ambienti interni è in grado di limitare drasticamente i consumi energetici legati alla ventilazione, all’illuminazione e al controllo della qualità dell’aria, che mediamente incidono per circa l’80% sul bilancio energetico di questa categoria di edifici.

Se, da una parte, l’integrazione delle tecnologie già disponibili offre perciò opportunità allettanti, dall’altra le prospettive di breve/medio periodo non possono che essere entusiasmanti.

Attualmente sono in corso di realizzazione e progettazione in tutto il mondo numerose torri ecosostenibili che ambiscono a certificazioni LEED di livello platinum, sinora appannaggio esclusivo della Shanghai Tower.

Ciascuno di questi progetti ambisce a una dimensione iconica. Le proporzioni mastodontiche e il fascino magnetico che la tecnologia avanzata è in grado di esercitare sull’immaginario collettivo globale, infatti, trasformano queste strutture in strumenti privilegiati di brandscaping (come testimonia efficacemente il modello Dubai) e di riqualificazione di un tessuto urbano (come testimoniano i numerosi progetti che interessano le megalopoli industriali cinesi).

In questa grande sfida dell’architettura contemporanea il tessuto produttivo italiano può avere un ruolo tutt’altro che marginale. Le decine di migliaia di PMI italiane che gravitano intorno ai settori dell’efficienza energetica, del risparmio energetico, dei materiali avanzati, dell’architettura d’avanguardia e del design sono note, e rinomate, in tutto il mondo per la capacità di abbinare proficuamente stile e funzionalità.

In questo specifico segmento dell’edilizia di prestigio questa caratteristica è fondamentale, data la valenza simbolica di torri e grattacieli.

Tuttavia, per cogliere quest’opportunità è necessario che il tessuto produttivo nazionale, contraddistinto da realtà imprenditoriali di piccole dimensioni, sviluppi sinergie al suo interno e a livello internazionale. Sono necessari ingenti capitali, un ampio portafoglio di competenze e una rete di contatti globale. Il tessuto produttivo italiano, infatti, non ha gli strumenti per competere a livello globale nel campo della ricerca pura ma è ricco di capitale umano, di capacità di innovare e interpretare. Un mix di ingredienti che può risultare ancora vincente.

 

Fonte qualenergia.it

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Torna Milano Arch Week, la settimana di eventi dedicati all’architettura e al futuro delle città, in programma da mercoledì 23 a domenica 27 maggio 2018.
Un fitto palinsesto di eventi aperti a tutti, workshop, installazioni, mostre, performance, lecture con alcuni tra i più prestigiosi vincitori del premio Pritzker: Jacques Herzog, Toyo Ito, Kazuyo Sejima, Wang Shu, ai quali si aggiungono nomi di grande importanza nel panorama internazionale come Bjarke Ingels, David Adjaye, Sou Fujimoto, Massimiliano Fuksas, Andrea Boschetti, Alberto Campo Baeza, Jeanne Gang, Patrick Blanc, Carrilho Da Graça, Ecosistema Urbano, Iñaqui Carnicero, The Decorators, Ensamble Studio.

L’edizione 2018 della manifestazione ha come titolo Urbania, uno sguardo sul futuro delle città, proponendosi come un articolato momento di riflessione sul futuro delle dinamiche dell’architettura e della complessità urbana contemporanea. Una riflessione che avrà luogo in tre delle istituzioni più rappresentative per la formazione del pensiero e del dibattito sulla città: il Politecnico di Milano, la Triennale di Milano e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
Il Politecnico e la Triennale affronteranno i temi del futuro delle città da un punto di vista progettuale e architettonico, ospitando le lecture dei grandi architetti internazionali, mentre Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ne esplorerà le implicazioni sugli spazi di cittadinanza attraverso il palinsesto di About a City. Places, ideas and rights for 2030 citizens.
Un ricco programma di talk, dibattiti, spettacoli e proiezioni che prenderà il via giovedì 24 con una lecture pubblica di Jacques Herzog. Dal confronto tra Milano e altre città internazionali, il programma – con la curatela scientifica di Stefano Boeri, Mauro Magatti e Salvatore Settis – si articolerà attorno a tre sfide principali: la crescente diversità e le questioni di convivenza, i diritti delle minoranze, l’accesso ai servizi; l’avanzamento del digitale, l’infrastruttura tecnologica e la dimensione immateriale del futuro urbano; l’imperativo della sostenibilità e di approcci resilienti e green-based per una progettazione urbana in alleanza con la natura.
Amministratori, Policy maker, scienziati, filosofi, architetti, scrittori, urbanisti e studiosi di fama internazionale, come Cino Zucchi e Alberto Rollo, si confronteranno per indagare il nesso tra sviluppo sostenibile e inclusivo, trasformazione urbana e cittadinanza. Sabato 26 e domenica 27 maggio, dalla panoramica Sala di Lettura al quinto piano, sarà possibile partecipare a Veduta, performance artistica dedicata alla città e alla visione prospettica del paesaggio urbano di mk, una delle compagnie più interessanti della coreografia internazionale, in collaborazione con Triennale Teatro dell’Arte.

Il programma di Milano Arch Week sarà arricchito dalla collaborazione con alcune delle istituzioni più rilevanti del panorama architettonico e culturale italiano e internazionale: dall’Ordine degli Architetti di Milano alla Fondazione Prada, da Artlab – la piattaforma promossa dalla Fondazione Fitzcarraldo –, fino allo Strelka KB di Mosca.
La seconda edizione di Arch Week è promossa dal Comune di Milano, il Politecnico di Milano e la Triennale di Milano, in collaborazione con la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

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Alle porte di Milano sta nascendo un piccolo gioiello di bioedilizia e bioarchitettura: l’Eco Villaggio Lops.


Per ottenere questo risultato si è tenuto conto di tutti gli aspetti ecologici, partendo dalla scelta dei materiali e non sottovalutando anche le risorse naturali in un’ottica della salvaguardia dell’ambiente, del risparmio energetico e della tutela del benessere dell’individuo inteso come abitante.

Il progetto si è quindi avvalso di importanti partnership, lungo tutta la filiera, sviluppate con aziende di riferimento scelte in base alle necessità evidenziate ed alle caratteristiche dei loro prodotti.

- Le pareti dell’edificio sono permeabili per permettere la diffusione di vapore. L’isolamento delle murature è infatti costituito da materiali naturali prodotti da FASSA che permettono di non creare la cosiddetta barriera al vapore spesso responsabile di umidità.
- Per gli interni è utilizzata la pittura POTHOS 003: di nuovissima concezione e ad alto contenuto tecnologico, grazie all'innovativa formulazione, capta e trasforma la formaldeide presente all'interno degli ambienti in composti stabili ed innocui.
- La regolamentazione dell’umidità dell’ambiente, è garantita da sistemi di controllo elettronico intelligente del livello igrometrico di ciascun ambiente in grado di regolare perfettamente il livello di umidità nel modo più adatto ai parametri di salute e comfort.   
- Le pareti esterne sono realizzate in laterizio POROTON®, uno tra i materiali da costruzione a più elevata biocompatibilità, sia per le prestazioni che per il proprio ciclo di vita.
- Le caratteristiche della muratura utilizzata e l’aggiunta del rivestimento a cappotto IN-FINITY di FASSA, di nuovissima concezione, permettono l’accumulo di calore, la coibenza e lo smorzamento, garantendo condizioni di comfort sia d’estate che d’inverno.
- Il riscaldamento inserito nel complesso residenziale è per irraggiamento.
- L’intero sistema utilizza al massimo l’energia solare grazie ad un impianto fotovoltaico a servizio di ciascun condominio che utilizza meno combustibili fossili per climatizzare l’abitazione.
- Per quanto riguarda i colori scelti, la luce e l’illuminazione sono per lo più naturali o sono stati inseriti, dove necessario, lampade speciali a spettro solare.
- L’isolamento acustico è stato garantito grazie all’utilizzo di materiali speciali INDEX come il TOPSILENT Eco, un isolante termoacustico la cui parte fibrosa è costituita da una lana di poliestere atossica ricavata dal recupero e dalla rigenerazione del PET.

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La Basilica di Norcia, quasi interamente distrutta dalle scosse di terremoto del 2016, sarà ricostruita ricorrendo a un concorso internazionale di progettazione.

Se ne parla già da mesi, ma da ieri, quando è stato firmato il protocollo tra tutte le parti coinvolte (Governo, MiBACT, Regione Umbria, Comune di Norcia, Arcidiocesi di Spoleto-Norcia), è ufficiale: la Basilica di Norcia, quasi interamente distrutta dalle scosse di terremoto del 2016, sarà ricostruita ricorrendo a un concorso internazionale di progettazione. Sarà quindi un concorso di architettura, promosso dal Ministero dei Beni Culturali con il contributo del Consiglio Nazionale degli Architetti, a decretare la proposta migliore per il recupero, restauro e ripristino della Basilica di San Benedetto, coerentemente con le “premesse metodologiche e tecniche definite nel progetto preliminare elaborato dal MiBACT”.

Ancora non si sanno le tempestiche esatte, ma quello che è certo è che per la redazione del progetto preliminare è previsto il coinvolgimento di una commissione presieduta dal professor Antonio Paolucci (i componenti di questa commissione saranno indicati dal Mibact con un apposito decreto).

L’intervento sulla Basilica di Norcia sarà importante, considerando che il terremoto ha causato il crollo di quasi tutta la copertura della chiesa (ad eccezione di una porzione dell’abside e del transetto sinistro), del muro perimetrale destro della navata e del portico “delle misure”, e il collasso della torre campanaria sulla chiesa stessa. L’intervento sarà quindi importante anche dal punto di vista economico: il costo sarà coperto da varie fonti di finanziamento, tra cui si avrà anche un ingente contributo dall’UE, come è stato assicurato da Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Europea. Saranno impiegate anche risorse della Regione Umbria.

Nel maggio scorso, quando si era iniziato a pensare all’idea di lanciare un concorso per intervenire sulla chiesa, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, aveva parlato di un “concorso internazionale aperto a tutti, anche a grandi nomi dell’architettura, per un progetto che tenga insieme i pezzi rimasti della chiesa, la facciata, l’abside, la base del campanile, collegandoli ad un’aula liturgica nuova che custodisca la memoria del passato, aprendosi al presente e al futuro valorizzando i resti del terremoto che sono cicatrici che non possiamo cancellare”.

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Giovedì, 01 Febbraio 2018 11:02

I VIAGGI DI ARCHITETTURA a Berlino

1°Data: 02-05 Febbraio 2018

Per info e prenotazioni si prega di utilizzare la sezione messaggi della nostra pag. facebook Tour Guide Berlin.

Ricordate! E' il viaggio tematico più economico del web.

Ultime disponibilità!

PROGRAMMA COMPLETO E COSTI

Oggetto: Berlino. Itinerario delle escursioni in città previsto per i giorni di Sabato e Domenica.

Programma dettagliato del viaggio dal 02.02 al 05.02.18
Volo A/R da Milano Bergamo, Roma C. e Catania operati da Ryanair
SISTEMAZIONE IN HOTEL: Days Inn Berlin City South ***, Sonnenallee 6, 12047 Berlin.

Berlino è fantastica! E’ una città dalla vivacità culturale e artistica senza paragoni. Tuttavia, nonostante questa quantità di informazioni è possibile visitarla anche in tre giorni, ancora meglio se si tratta di un week-end o di un ponte.
L’itinerario offerto da Tour Guide Berlin, porgerà l’attenzione verso le ultime realtà contemporanee nate in città in questo nuovo inizio di millennio ed in particolare verso la casa d’abitazione contemporanea.
Inoltre non mancheranno le visite alle principali attrazioni della città scandite da brevi soste lungo le tantissime gallerie d’arte contemporanea di Berlino
Le passeggiate o tour dal tema “ Le nuove forme dell’abitare contemporaneo” si terranno sempre ed elusivamente nei giorni di Sabato e Domenica a partire da Gennaio 2017.

Itinerario ed elenco delle opere oggetto del Tour

1° GIORNO
Collignon architektur: Studio B, edificio residenziale.
BCO architekten: Passiv Haus, edificio residenziale
Visita presso la Sammlung-Hoffmann, galleria d’arte contemporanea.
Facoltativo (Ingresso Sab. e Dom.10,00 €).
Bundschuh architekten: L 40, edificio residenziale.
Zanderroth architekten: CH 39, edificio residenziale. Breve sosta presso Museum for Architectural Drawing di Sergey Tchoban. (Ingresso 5,00 €) Visita alla Est Side Gallery ed escursione all’interno del quartiere Kreuzberg (quartier generale dell’arte e della creatività nella capitale tedesca).
nps Tchoban voss: Living Levels, edificio residenziale.
Cena all’interno del quartiere Mitte. (circa 20,00 €)

2° GIORNO
Sohrab Zafari: The Housing at the Old City Wall, edificio residenziale.
GRAFT: Paragon apartments, edificio residenziale
Kaden Klingbeil Architekten: C13, edificio residenziale.
Zanderroth architekten: Cb 19, edificio residenziale
Collignon architektur: Choriner Höfe apartments, edificio residenziale.
Pausa pranzo; Brunch presso il ristorante Frida Kahlo. (circa 17,00 €)
Stefan Tebroke architect, Wohn- und Geschäftshaus, edificio residenziale.
HKT architekten: Building apartments and offices. Guido Neubeck: PF7, edificio privato, villa. Escursione serale presso Potsdamer Platz e dintorni, (Porta di Brandeburgo, Memoriale dell'Olocausto, Unten der Linden).
Cena all’interno del quartiere Mitte. (circa 15,00 €)
Note e tariffe
La durata del servizio di guida e assistenza in città, avrà la durata di due giorni e per l’arco di tutta l’intera giornata a partire dalle ore 09:30 del mattino.
N.B.

Il trasporto pubblico BVG relativo ai giorni di Sabato e Domenica è incluso nel prezzo. Day ticket giornaliero

Il costo totale dell’offerta/servizio è fissato in € 789,00 (Quota in coppia).

 
Riccardo Militti (Tour Guide Berlin)
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architettura, clima, paesaggi mediterranei e alpini

Nell’ambito dei seminari di studio e ricerca che Klimahosue organizza ogni anno, sabato 27 gennaio 2018, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, presso la sala Cevedale all’interno dei padiglioni di Klimahouse, è previsto un incontro specifico dedicato ad architetti, studenti, operatori, aziende, che si occupa ancora una volta del delicato, importante rapporto tra architettura, design, clima. Si tratta di un seminario di Architettura e Design dedicato al dialogo tra Design, Natura, Progetto, Contesto.

Il tema della casa bioclimatica non è un’invenzione di questi anni!

Già dal 1920 in poi, del secolo scorso, è stato eroicamente affrontato da grandi architetti modernisti, che insieme a coraggiosi progettisti, hanno avviato ricerche interessanti su questo importante tema progettuale. Dalla Ville Savoye di Le Corbusier, nei pressi di Parigi, alla “Casa palafitta” di Figini e Pollini a Milano, alla Villa Malaparte a Capri, il tetto terrazzo ha rappresentato la conquista di un dialogo tra architettura clima, ambiente, illuminazione naturale e soleggiamento, e la sostituzione del tetto tradizionale con il moderno tetto giardino.

Un percorso, che è riuscito a fondere insieme sia architetture originali che invenzioni tecnologiche d’avanguardia. Ed è in ragione di queste importanti radici e patrimonio e la loro necessaria ripresa, che in occasione della nuova edizione di Klimahouse, a fine gennaio 2018, il DICAM –Dipartimento di Ingegneria Ambientale, Meccanica di Trento, con la cura scientifica del prof. Arch. G. Pino Scaglione, e la collaborazione di varie università italiane e straniere- organizza un seminario di studio dal titolo, suggestivo ed evocativo, “Stanze a cielo aperto”. Un titolo che nasce dalla volontà di recuperare il tema legato all’importante esperienza culturale che parte dagli anni del Razionalismo italiano e va avanti fino ai nostri giorni, con molte ricerche e sperimentazioni originali.

E proprio a partire dagli anni Trenta del secolo scorso, anni in cui architetti, senza confini geografici, ma con una comune cultura sperimentale, che sono passati alla storia -a partire da Terragni, Figini e Pollini, Giò Ponti, Le Corbusier, André Lurçat- che si sviluppa una radicale trasformazione del tema dell’abitare, in cui le questioni ambientali, il clima e la luce, gli arredi, soprattutto diventano elementi determinanti nelle architetture e nello spazio di vita quotidiano.

Il seminario è destinato a rilanciare –verso progettisti, studiosi, aziende, soprattutto- uno sguardo ancora rinnovato, sul delicato rapporto tra il costruire, l’abitare e le condizioni della natura, in un momento di grande crisi ecologica planetaria. Ciò sia attraverso un recupero della cultura del Modernismo, che oggi ha ancora un grande successo nell’immaginario collettivo e nella riproduzione di modelli e arredi, sia nel dialogo diverso tra culture alpine e mediterranee, per nuovi equilibri culturali e geografie che travalicano luoghi comuni. Orientando i progetti dell’abitare e vivere nei prossimi anni, verso una cultura dell’abitare ecologico, che includa senza dubbio case intelligenti, capaci sempre più di scaldarci e raffrescarci con pochi consumi, e che passi attraverso una ripresa delle tradizioni architettoniche più importanti in cui non si perde il confine –ma avanza la contaminazione- tra le diverse sensibilità delle diverse nature di luoghi che hanno segnato la storia del vivere e costruire tra Alpi e Mediterraneo, occidente e oriente.

I relatori di “Stanze a cielo aperto”

Al seminario partecipano docenti e architetti, aziende, che porteranno all’attenzione del pubblico progetti e realizzazioni che vanno in direzione dell’attenzione alla intelligente fusione tra cultura e tecnologia dell’abitare futuro, in un confronto tra originali sperimentazioni che si muove in diverse latitudini, forme e spazi dell’abitare, tra il mare, le isole, le Dolomiti, i centri urbani.

Sotto il titolo “Transizioni: architetture tra interno ed esterno” intervengono Vincenzo Corvino, architetto, studio Corvino+Multari, Napoli e BergmeisterWolf, architetti, studio BergmaisterWolf, Bressanone. Del tema “Spazi dell’abitare: poetiche tra Mediterraneo e Alpi” si occupano Jacopo Mascheroni, architetto, Milano e Alberto Winterle, architetto, direttore Turrisbabel, una rassegna dal numero 107 su ”Abitare oggi”. Tra queste presentazioni si aggiungono quelle degli ospiti speciali, lo studio madrileno ArroyoPemjean Arquitectos che nel loro lavoro hanno affrontato con originalità il tema della ripresa dei modelli moderni, da Le Corbusier in poi, realizzando originali architetture felicemente sospese tra attenzione ai principi ecologici, alla qualità spaziale e alla bellezza dell’edificio. Carmen Martinez Arroyo e Rodrigo Pemjean, parlano di “Geografie e le culture del progetto moderno/contemporaneo: abitare tra regola e poesia”.

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Lunedì, 06 Novembre 2017 08:40

Biennale di Architettura a Pisa

Seconda edizione della Biennale di Architettura di Pisa, dal 19 al 28 novembre 2017, ideata e curata dall’Associazione LP. Saranno 10 giorni di esposizione, eventi e workshop che vedranno coinvolti studi internazionali, studenti, critici ed esperti del settore, per affrontare il tema del rapporto delle città europee e mediterranee con l’acqua.

In mostra alla Biennale 2017 saranno infatti i lavori e le idee di prestigiosi studi d’architettura di rilievo internazionale: Atelier(s) Alfonso Femia, BIG, Stefano Boeri, EMBT, Carlos Ferrater, Bernard Khoury, Francisco Mangado, Renzo Piano Building Workshop, Rudy Ricciotti, Alvaro Siza, Tamassociati, Topotek e molti altri provenienti da tutta Europa e Paesi del Mediterraneo.

Dopo il successo della prima edizione tenutasi a Pisa nell’ottobre 2015, alla quale il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha voluto destinare la Medaglia del Presidente della Repubblica come suo premio di rappresentanza, la seconda biennale di architettura, con la direzione scientifica di LP e la collaborazione del Comune di Pisa, porrà al centro dei dibattiti le prospettive socio economiche e i nuovi paesaggi urbani nelle loro connessioni con l’acqua. Del comitato scientifico fanno parte, insieme ai membri dell’Associazione LP, Massimo Pica Ciamarra (Presidente Onorario), Alfonso Femia, Luca Lanini, Luca Molinari e Luigi Prestinenza Puglisi. La manifestazione ha il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Pisa, CNAPPC, Università di Pisa, Ordine Architetti PPC di Pisa, INARCH, BIO Architettura, Le Carré Bleu.

La mostra-laboratorio costituirà un focus sulle idee e sulle soluzioni adottate dai protagonisti dell’architettura contemporanea e si svilupperà in 4 Padiglioni espositivi, messi a sistema in un percorso nel cuore della città, lungo le due sponde dell’Arno, per un confronto tra esperienze italiane e internazionali.

Il 'Padiglione Internazionale' agli Arsenali Repubblicani, curato da Luca Molinari, ospiterà una selezione di opere realizzate nell’ultimo decennio in Europa e nel bacino del Mediterraneo suddivise in 4 sezioni tematiche: Acqua come fonte del Paradiso Terrestre; Architettura come landmark che dialoga con l’acqua; Acqua come paesaggio: fronti marini, lacustri e fluviali; Acqua come magia, come sogno, riflesso ipnotico.

Al Bastione Sangallo, all’interno del 'Padiglione Pisa', a cura di Luigi Prestinenza Puglisi, saranno esposte le idee del workshop nato dalla collaborazione tra LP e l’Università di Pisa sul tema del fiume e litorale. Saranno in mostra inoltre i progetti della chiamata aperta 'Refresh – Energie e Nuovi Paesaggi', riguardante la tecnologia applicata al fabbisogno idrico per uno sfruttamento sostenibile della risorsa acqua negli edifici e nei sistemi, urbani e di paesaggio. Un’ulteriore sezione sarà dedicata alla tecnologia riguardante l’uso dell’acqua; all’interno del padiglione sarà infine allestita una mostra fotografica sulla città di Pisa.

fonte: pisatoday.it

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Roma. Festival Internazionale Documentari su Arte e Architettura

Dal 30 ottobre al 3 novembre, alla Casa dell'Architettura di Roma Torna Conversazioni Video curato dall'associazione culturale Art Doc Festival, promosso dalla Casa dell'Architettura di Roma

ROMA - Il festival si svolge nell'ambito delle Risonanze della Festa del Cinema di Roma, con il patrocinio del Mibact - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

I documentari in concorso son  sedici e sono stati selezionati tra centosessanta partecipanti, divisi nelle due categorie di "Arte" e "Architettura", realizzati dal 2014 ad oggi e provenienti da ogni parte del mondo (America, Belgio, Francia, Giappone, Italia, Portogallo e Spagna), che verranno mostrati durante le quattro giornate di proiezioni alla Casa dell'Architettura di Roma.

I documentari hanno come tema la vita e le opere di grandi architetti: Tadao Ando, l'architetto "Samurai"; Vittorio Giorgini e la sua "balena" nel bosco di Baratti in un poetico racconto in anteprima al nostro Festival; Frei Otto, i cui lavori vengono analizzati da Zaha Adid, in una delle sue ultime interviste prima della scomparsa; Eero Sarinen, alla scoperta del quale intraprendiamo un viaggio accompagnati da suo figlio Eric Saarinen, direttore della fotografia. Scopriremo, inoltre, le case e la vita quotidiana di alcuni dei più importanti designer del mondo con il documentario Dove vivono gli architetti.

Il Festival è anche l’occasione per incontrare grandi personaggi dell’arte. Tra questi Salvador Dalì, nel secondo documentario della trilogia che sta realizzando la Fondazione Gala-Salvador Dalì; Berthe Morisot, unica donna del gruppo degli Impressionisti; Gillo Dorfles, in un ritratto corale tratteggiato da testimonial d'eccezione: Achille Bonito Oliva, Mario Botta, Fulvio Caldarelli, Andrea Cortellessa, Gino Di Maggio, Federica Pirani, Luigi Sansone, Angela Vettese); Daniel Buren con la sua installazione per la Fondazione Louis Vuitton a Parigi.

I giovani artisti borsisti dell'Accademia di Francia racconteranno invece la loro esperienza romana nel documentario in anteprima assoluta “A mani nude”. Altra anteprima è la storia della ex fabbrica di pasta Pantanella, nel documentario “Pantarei Pantanella”.

Ogni giornata sarà inoltre arricchita dalla presentazione dei documentari da parte di esperti e dei registi dei film in concorso.

La giuria del Festival,  curato da Antonella Greco, Benedetta Nervi, Lia Polizzotti,  è composta da: Antonella Greco, Presidente Art Doc Festival, Alfonso Giancotti, Presidente del CTS della Casa dell'Architettura, Elisabetta Cristallini, Prof.ssa di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Università della Tuscia di Viterbo, Edoardo Dell'Acqua, regista e Claudio Libero Pisano curatore. L'ingresso a tutte le proiezioni è libero e gratuito.

Per i professionisti appartenenti all'Ordine degli Architetti che si accrediteranno è previsto il conferimento di 3 CFP per ciascuna delle giornate.

Programma

Tutti i giorni dalle ore 17.00
INGRESSO GRATUITO

LUNEDÌ 30 OTTOBRE

ore 17.00 INAUGURAZIONE

ore 17.15 CONCORSO ARCHITETTURA
SAMURAI ARCHITECT TADAO ANDO
Regia di Shigenori Mizuno
Giappone, 2015, 73’, giapponese, sottotitoli in inglese

ore 18.30 CONCORSO ARCHITETTURA
AZIMUT
Regia di Emiliana Santoro
Italia, 2016, 15', italiano, sottotitoli in inglese

ore 18.50 CONCORSO ARTE
URBAN ART PORTOGHESE A ROMA
Regia di Leonardo Meuti
Italia, Portogallo, 2016, 17’, portoghese, sottotitoli in italiano

ore 19.10 CONCORSO ARTE
A MANI NUDE. GLI ARTISTI DI VILLA MEDICI
Regia di Michele Di Salle
Italia, 2017, 53', Inglese, Francese, sottotitoli in italiano


MARTEDÌ 31 OTTOBRE

ore 17.00 INTRODUZIONE ALLA SERATA

ore 17.15 CONCORSO ARTE
THE SECRET LIFE OF PORTLLIGAT. SALVADOR DALÍ’S HOUSE
Regia di David Pujol
Spagna, 2017, 60', inglese

ore 18.15 CONCORSO ARCHITETTURA
LA BALENA NEL BOSCO
Regia di Emanuele Piccardo
Italia, 2017, 15', italiano, sottotitoli in inglese

ore 18.30 CONCORSO ARCHITETTURA
PANTAREI PANTANELLA
Regia di Emilia Rosmini
Italia, 2017, 40', italiano, sottotitoli in inglese

ore 19.15 CONCORSO ARCHITETTURA
FREI OTTO: SPANNING THE FUTURE
Regia di Joshua Hassel
USA, 2016, 60', inglese, sottotitoli in inglese

GIOVEDÌ 2 NOVEMBRE

ore 17.00 INTRODUZIONE ALLA SERATA

ore 17.15 EVENTO SPECIALE
Presentazione di uno dei video realizzati dagli studenti della facoltà di Ingegneria/Architettura dell’Università di Roma “Tor Vergata”, per l’esame di Storia dell’Architettura.

ore 17.30 CONCORSO ARTE
LA BIBLIOTECA RICCARDIANA
Regia di Maria Teresa de Vito
Italia, 2014, 28', italiano

ore 18.00 CONCORSO ARCHITETTURA
SPAZIO, LUCE, SACRALITÀ
Regia di Vincenzo Capalbo, Marilena Bertozzi
Italia, 2015, 16', solo musica

ore 18.15 CONCORSO ARCHITETTURA
DOVE VIVONO GLI ARCHITETTI
Regia di Francesca Molteni
Italia, 2014, 78', italiano

ore 19.30 CONCORSO ARTE
IMPRESSIONS MORISOT
Regia di Monique Quintart
Belgio, 2016, 52', francese, sottitoli in italiano

VENERDÌ 3 NOVEMBRE

ore 17.00 INTRODUZIONE ALLA SERATA

ore 17.15 CONCORSO ARCHITETTURA
EERO SAARINEN. THE ARCHITECT WHO SAW THE FUTURE
Regia di Peter Rosen
USA, 2016, 68', inglese

ore 18.30 CONCORSO ARTE
SIMMETRIE VOL II. LA VIA DELLA CONCILIAZIONE
Regia di Roland Sejko
Italia, 2016, 9’, solo musica

ore 18.40 CONCORSO ARTE
GILLO DORFLES. ESSERE NEL TEMPO
Regia di Fulvio Caldarelli
Italia, 2017, 50', italiano

ore 19.30 CONCORSO ARTE
DANIEL BUREN. L'OBSERVATOIRE DE LA LUMIÈRE, FONDATION LOUIS VUITTON
Regia di Gilles Coudert
Francia, 2016, 25', francese, sottotitoli in inglese

Ore 20.00 PREMIAZIONE

fonte: artemagazine.it

Pubblicato in Eventi & Fiere

ROMA – Il nuovo complesso direzionale Ibm alla Fiera di Roma. Il quartier generale della Angelini sulla Tuscolana. Le tre torri per il rettorato di Roma Tre sull’Ostiense. Il raddoppio dell’Eni a Castellaccio. Dopo la ‘Nuvola’ di Fuksas o il Maxxi di Zaha Hadid, l’architettura contemporanea a Roma muove faticosamente i suoi nuovi passi. E lo fa grazie a grandi aziende private, università ed enti di ricerca, realtà desiderose di moderne e prestigiose sedi di rappresentanza.

Orfana dei tre grattacieli disegnati da Daniel Libeskind, che sarebbero potuti sorgere a fianco al nuovo stadio della Roma, la Città eterna, a fatica, prova comunque a trovare nuove forme per il suo tessuto urbano.

Il primo dei grandi interventi in corso riguarda il nuovo quartier generale dell’Ibm in Italia: lo studio Z14 ha firmato il progetto di tre affusolati edifici, di 6 piani, rivestiti di vetro e collegati da ponti sospesi. Il cantiere è in corso da più di un anno accanto all’ingresso nord della Fiera di Roma e si concluderà nel 2019.
 
Fa le cose in grande anche Angelini, la multinazionale romana attiva nel campo della farmaceutica. Per la sua nuova sede, che sorgerà al posto di un edificio di sua proprietà in via Amelia, zona Tuscolana, si è affidata allo studio romano Transit che sta costruendo da diversi mesi un complesso destrutturato con forme asimettriche ed edifici poliformi.

Sempre lo studio Transit ha disegnato il nuovo edificio dell’Eni nel complesso direzionale Eur-Castellaccio, un edificio basso in costruzione sotto il grattacielo dell’ex Provincia.
L’università Roma Tre si è invece affidata alla matita dello studio Mario Cucinella per la sede del nuovo rettorato e del nuovo Dams. Sono in corso i lavori di demolizione delle preesistenze e a breve sorgeranno tre torri dalla forma ovale e dal rivestimento di cristallo posati su una ‘piazza telematica’ di due livelli.

In attesa della nuova sede Istat a Pietralata, per cui si attende il concorso di progettazione internazionale entro l’estate 2018, completano il quadro della nuova architettura contemporanea a Roma il noto progetto di Dan Meis per lo stadio della Roma e la nuova sede Bnl, dello studio 5+1AA appena inaugurata, a due passi dalla stazione Tiburtina.

di Emiliano Pretto fonte: dire.it

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