L’andamento del fatturato del settore dei Servizi di Ingegneria e Architettura (SIA) è stato pubblicato dal Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri.

Calo fatturatoLa previsione del Governo di una flessione del 13% degli investimenti nel 2020 porterebbe un decremento del fatturato del 19% per l’intero aggregato di professionisti dell’area tecnica, impegnati nel processo costruttivo (ingegneri, architetti, geologi, geometri, periti industriali) e oltre il 16% per Ingegneri e architetti.
 
Infatti, per i soli ingegneri e architetti si tratterebbe di una riduzione del volume d’affari di almeno 1,2 miliardi di euro rispetto a quanto registrato nel 2019, mentre per il comparto SIA allargato (comprensivo dei diversi professionisti tecnici) la perdita rispetto all’anno precedente sarebbe di oltre 1,8 miliardi di euro.
 
Il 2021 prospetta una ripresa
Se si confermassero le stime riguardanti la crescita degli investimenti in costruzioni tra l’8% ed il 10%, il fatturato degli ingegneri e architetti potrebbe registrare nel nuovo anno un incremento del 10,7%, che per il comparto SIA allargato arriverebbe al 12,3%.
 
Le stime elaborate su un modello di simulazione, con dati a livello nazionale, sono comprovate dai risultati di un’indagine condotta nel mese di ottobre 2020 dal Centro Studi CNI su un campione di oltre 12.500 ingegneri iscritti all’Albo professionale. Queste previsioni si allineano alle stime realizzate con altri metodi di analisi.
 
Nel 2020 ci sono stati professionisti per i quali il fatturato è aumentato rispetto al 2019. Qusti rappresentano il 15% rispetto al 66% dei professionisti che hanno registrato un calo del fatturato.

Il Presidente del CNI, Armando Zambrano, in una dichiarazione afferma che “ Il settore dell’ingegneria potrà essere nel 2021 uno dei motori della ripresa solo a condizione che la classe politica comprenda che il Paese deve modernizzarsi realmente”.
Riguardo i Superbonus 110%, afferma che "avrebbero dovuto innescare un ciclo espansivo già alla fine del 2020 ma, a nostro avviso, per ora si è visto veramente poco, complici regole e procedure troppo complesse" mentre riguardo il Recovery Plan "il dibattito eccessivamente lungo e confuso su come utilizzare queste risorse depone già male; strumenti di politica economica sono diventati oggetto di confronto e di contrasto tra forze politiche, un confronto e uno scontro che in questo momento il Paese non può permettersi. Il CNI ha attivato una interlocuzione continua con il Governo sugli aspetti più tecnici dei nuovi incentivi alla crescita. Attendiamo ancora risposte".
 
Il sondaggio mette in evidenza come per più di un professionista su tre i nuovi Superbonus al 110% (ecobonus e sismabonus con detrazioni fiscali al 110%) possano rappresentare uno degli strumenti per ripartire nel 2021, recuperando gran parte di quanto perso nel 2020.
 
“Le stime inducono a tre riflessioni: - dichiara il Presidente del Centro Studi del CNI, Giuseppe Margiotta - la prima è che il comparto dell’ingegneria potrà contribuire in modo considerevole alla ripersa solo se nei prossimi mesi il Governo attuerà un vero piano di semplificazione delle procedure e delle regole più volte annunciato”.
 
“In secondo luogo, vanno riviste le regole e gli strumenti di tutela del lavoro autonomo ed in particolare di chi opera in un sistema ordinistico. Ricordiamo che nella fase più acuta della crisi i professionisti iscritti alle casse private di previdenza hanno goduto di misure di sostegno infinitamente più contenute rispetto a quelli di altri lavoratori autonomi (partite Iva, artigiani e commercianti)”.
 
“Il terzo aspetto è che questa crisi ha fatto capire che gli studi professionali hanno bisogno di un rafforzamento organizzativo rilevante e hanno necessità di acquisire una nuova visione del mercato ed una capacità di fare rete e sistema, oggi ancora tutta da sviluppare”.
 
Infine dall’indagine emerge come alcuni strumenti attivati nel pieno della crisi per sostenere le attività dei professionisti, come il prestito a tasso zero proposto da Inarcassa e il prestito fino a 30.000 euro garantito dal Fondo di Garanzia PMI, abbiano avuto una efficacia limitata: l'8% degli ingegneri non è riuscita ad accedervi per interruzione del servizio e solo il 4% ha fatto richiesta del prestito proposto da Inarcassa.

 

A cura di Geom. Lucia Coviello - Edilsocialnetwork

Pubblicato in Varie

Il Ministero dell'Istruzione ha stanziato 320 milioni di euro alle Regioni per interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico nelle scuole.

Scuola

Sulla Gazzetta Ufficiale è stato così pubblicato il DM 72/2020 che ripartisce l'importo complessivo di euro 320.000.000,00 per interventi di edilizia scolastica. Questo è suddiviso tra  le  regioni  per  il  finanziamento  di interventi di edilizia  scolastica  ricompresi  nella  programmazione triennale nazionale 2018-20 del primo piano di interventi. Tale primo piano, per l'ammontare di 510 milioni di euro, è stato finanziato a maggio scorso.

La suddivisione dei fondi tra le regioni è:
Abruzzo:             11.032.723,63 euro
Basilicata:             6.104.688,36 euro
Calabria:             17.318.854,84 euro
Campania:              32.190.459,87 euro
Emilia Romagna:         20.387.478,91 euro
Friuli Venezia Giulia:    7.928.822,04 euro
Lazio:                26.385.648,73 euro
Liguria:             7.126.559,83 euro
Lombardia:             41.989.804,22 euro
Marche:            10.008.774,78 euro
Molise            3.3913512,46 euro
Piemonte:            21.513.653,32 euro
Puglia:             21.174.884,04 euro
Sardegna:             11.003.081,24 euro
Sicilia:             29.459.756,29 euro
Toscana:            19.515.775,86 euro
Umbria:             7.106.115,90 euro
Valle d'Aosta:         1.715.804,16 euro
Veneto:             24.645.601,52 euro

Gli enti locali sono dunque, autorizzati ad avviare le procedure di  gara  per  l'affidamento  dei  successivi livelli di progettazione e per l'esecuzione dei lavori. Il  termine entro il quale devono essere  affidati  i  lavori  è stabilito per gli interventi il cui importo  lavori  è  inferiore  alla soglia di rilevanza comunitaria è di dodici  mesi  decorrenti dalla data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, ovvero entro settembre 2021; e per gli interventi di nuova costruzione o di importo pari o superiore alla soglia di rilevanza comunitaria è di diciotto mesi decorrenti dalla data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, ovvero entro marzo 2022.
Le risorse assegnate ad ogni Regione possono essere revocate nel caso di mancato rispetto dei termini o qualora l'intervento finanziato con il presente decreto risulti assegnatario di altro finanziamento nazionale o comunitario per le stesse  finalità o i cui lavori risultino avviati prima della data di emanazione del  presente decreto.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

L'11 e 12 settembre si è tenuto il 28° Forum “Après le déluge” di Scenari Immobiliari a Santa Margherita Ligure. In tale occasione il professor Alessandro Balducci del Politecnico di Milano è intervenuto esprimendo l'esigenza di una nuova forma di pianificazione non dirigista e integrata con il digitale.

Forum ScenariDifatti la pandemia da Covid-19 ha indotto molte città ad adattarsi e a sperimentare misure di emergenza per consentire il sopravvivere della vita urbana mantenendo il distanziamento sociale. Ed è proprio da questo che si deve partire per definire delle nuove regole di pianificazione urbanistica.

Durante la conferenza il professor Balducci ha affermato che “le città sono state in prima linea nel far fronte alla crisi, come soggetti più vicini al cittadino, che hanno dovuto rispondere ai bisogni della popolazione, far rispettare le drammatiche chiusure imposte dal lockdown, promuovere la riapertura ed il rilancio della vita economica e sociale. In un momento in cui il dibattito sembra polarizzato fra catastrofisti e negazionisti gli esperti convergono sul fatto che un cambiamento profondo è avvenuto, che questo cambiamento produrrà a lungo effetti e che le città sono la risposta al problema, non sono il problema. Ci vorranno 2-3 anni per uscire dalla crisi, ma altre minacce possono incombere per i legami delle questioni legate alla pandemia con quelle legate al cambiamento climatico ed alla crisi ambientale. Alcuni grandi fenomeni sembrano del tutto evidenti, come il crescente ruolo del pubblico, dopo una lunga fase di sua riduzione, la nuova integrazione fra fenomeno urbano e mondo digitale in una ricombinazione che ha subito una straordinaria accelerazione. Sono cambiamenti che richiedono alle città di rafforzare la propria resilienza, la preparedness di fronte all’imprevedibilità degli eventi. Le città rimarranno attrattive, ma dovranno ridefinire l’alleanza tra luogo e rete, dimensione fisica e digitale delle relazioni, spazio urbano ed infrastrutture”
Nel futuro delle città post pandemia dunque non si vedrà una crisi, ma un opportunità per ristrutturare le città per quartieri, di portare urbanità in aree suburbane o interne, di affrontare i problemi della riqualificazione negli insediamenti informali dei paesi più poveri dove il distanziamento fisico è difficile con situazioni di estremo pericolo. Bisogna quindi lavorare alla costruzione dei requisiti per migliorare le condizioni di vita nelle città. Bisogna creare una strategia basata su maggiore orientamento verso i mercati interni, ai bisogni dei cittadini e su un uso maggiore della tecnologia. Si deve puntare ad una nuova forma di pianificazione capace di far lavorare assieme istituzioni, università, imprese con le organizzazioni della società civile.

Balducci conclude il suo intervento affermando che “si tratta di uno scenario ricco di spunti per definire  una ‘avenue of escape’  dalla crisi attuale fondata su città più abitabili, più locali che globali, meno diseguali, più flessibili, più capaci di adattamento, con un uso migliore dello spazio pubblico, con una riscoperta della prossimità ed una piena scoperta di tutto quanto può essere fatto in rete  dal telelavoro al rafforzamento di comunità a distanza,  con una grande attenzione alla qualità ambientale. Sono temi che potrebbero riguardare da vicino i grandi investimenti anticiclici che vedranno impegnati i diversi paesi nei prossimi anni”.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Bonus

Dal 15 agosto 2020 è in vigore il nuovo Decreto Agosto con grandi novità per il sostegno economico per i cittadini italiani in difficoltà a causa dell'emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus.
Tra le novità vi sono proroghe relative alla cassa integrazione e al reddito di emergenza e nuovi bonus da 600 e 1000 euro, per alcune categorie di lavoratori.


Dall'inizio dell'emergenza sanitaria il Governo Italiano ha introdotto importanti sostegni economici per aiutare milioni di imprenditori e lavoratori italiani messi in ginocchio a causa della chiusura delle loro attività. Con i decreti Cura Italia e Decreto Rilancio, è stato introdotto un bonus da 600 euro per le mensilità di marzo e di aprile, usufruibile per tutti i lavoratori iscritti alla gestione separata dell’INPS, i lavoratori stagionali, e i professionisti con regime forfettario. Con l'approvazione del decreto-legge n.104 del 14 agosto 2020, Decreto Agosto, sono stati approvati 1000 euro di bonus per la mensilità di maggio. Tale bonus è destinato ai professionisti iscritti alle cassa di previdenza private che hanno riscontrato un effettivo e dimostrabile calo di fatturato pari al 33% rispetto all’anno precedente, in riferimento al primo trimestre dell’anno 2020.
Per poter usufruire del bonus di 1000 euro il decreto-legge stabilisce dei requisiti necessari per i professionisti. Questi infatti, devono necessariamente essere iscritti a una Gestione Separata nel 2019 o nel 2020 fino al 23 febbraio e aver conseguito nell’anno 2018 un reddito inferiore ai 35.000 euro. In alternativa, possono aver ottenuto un reddito professionale tra i 35.000 euro e i 50.000 euro, purché durante il trimestre gennaio\marzo 2020 i compensi ottenuti dal professionista risultino inferiori di almeno il 33% rispetto a quelli percepiti nel trimestre 2019.
Per poter accedere al bonus 1.000 euro, i professionisti potranno ricevere il pagamento in maniera automatica nel caso in cui abbiano già goduto della mensilità aprile 2020 dei 600 euro. In caso contrario, i professionisti dovranno presentare un’apposita domanda entro trenta giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge, ovvero il 14 settembre 2020. Insieme alla domanda, i professionisti dovranno allegare anche un’auto-dichiarazione, una copia del codice fiscale e della carta d’identità, e le coordinate bancarie o postali per l’accreditamento del beneficio. Inoltre i professionisti, per usufruire del bonus dovranno anche dichiarare di non essere in alcun modo titolari di una pensione diretta o di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e di non aver usufruito del reddito di cittadinanza.
Il Decreto prevede il pagamento del nuovo bonus con assoluta urgenza. Infatti, molti professionisti, in particolare chi aveva già fatto richiesta dei bonus precedenti, hanno già ricevuto l'accredito sul proprio conto corrente.
Il Decreto Agosto ha previsto anche il bonus da 1000 euro a sostegno dei lavoratori dipendenti stagionali degli stabilimenti termali, del settore turistico e dello spettacolo, fortemente segnati dalla crisi economica.

Per poter richiedere il suddetto bonus questi non devono essere titolari di pensioni o di NASPI, ne tanto meno titolari di rapporto di lavoro dipendente.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Pubblicato in Normativa

Sicurezza cantieri

La Regione Marche ha approvato tramite delibera della giunta regionale delle Linee Guida e un elenco-voci relativo alle misure di sicurezza anti-contagio per consentire la riapertura dei cantieri pubblici e la consegna di nuovi cantieri in questo periodo di crisi emergenziale. Questo procedimento ha il fine dunque di fornire in ambito di sicurezza anti-contagio un sostegno alle imprese.

Proprio questo afferma la vicepresidente della regione Marche, Anna Casini, la quale ritiene che in questo difficile momento bisogna tenere conto delle maggiori spese a carico delle imprese dovute all'apprestamento delle specifiche misure di sicurezza.
Tali misure difatti comportano, in generale, la revisione delle procedure lavorative e gestionali normalmente impiegate in un cantiere edile, richiedendo dunque, l’attuazione di nuovi e aggiuntivi apprestamenti e/o dispositivi di protezione individuale e collettiva. A ciò si aggiunge anche la messa in atto di nuove/diverse modalità di gestione dei tempi lavorativi, con conseguente variazione del cronoprogramma dei lavori.
Tutti questi adeguamenti portano ad un conseguente aumento di oneri dovuto alla minore produttività, i quali verranno valutati in sede di cantiere di caso in caso.
Le maggiori spese per l'attuazione delle misure anti-contagio si possono suddividere, secondo le definizioni di norme vigenti, in:
• costi della sicurezza: ossia quantificazione economica analitica dettagliata di tutte le specifiche misure di sicurezza definite dal coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione all'interno del Piano di Sicurezza e Coordinamento. Tali costi non sono soggetti al ribasso d'asta.
• oneri aziendali per la sicurezza: afferenti all’esercizio dell’attività svolta da ciascun operatore economico nella sua veste di “datore di lavoro” e dovuti alle misure per la gestione anti-COVID-19 connesse alla propria attività svolta in cantiere e alle misure organizzative e gestionali del cantiere. Tali oneri sono ricompresi nell’ambito di un aumento delle spese generali riconosciute all’operatore economico.

L'elenco delle misure anti-Covid-19, presente nell'allegato A della delibera di giunta regionale 898, ha dunque la finalità di fornire uno strumento per quantificare i costi anti-contagio e di distinguerli dagli oneri anti-contagio aziendali.
In relazione all'evolversi della situazione epidemiologica la delibera afferma che le stazioni appaltanti debbano sempre riservarsi, sia in fase di consegna dei lavori che in fase di esecuzione, la possibilità di procedere all'adeguamento della documentazione progettuale e agli eventuali maggiori oneri per la sicurezza.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

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ContributiCon l’emanazione del Provvedimento Agenzia delle entrate 10/06/2020 definiti termini e modalità per la presentazione delle istanze di contributo a fondo perduto, come previsto dall’art. 25 del Decreto Rilancio. Finestra temporale dal 15/06/2020 al 13/08/202. Chiarimenti sul requisito della diminuzione del fatturato.

L’Agenzia delle entrate ha pubblicato il Provvedimento del Direttore in data 10/06/2020 (qui in allegato), con il quale sono state definite le modalità e i termini con cui imprese e lavoratori autonomi possono fare richiesta del contributo a fondo perduto istituito dall’art. 25 del D.L. 34/2020 (c.d. “Decreto Rilancio”).

L’Agenzia ha anche predisposto un’apposita “Guida” per i contribuenti (qui in allegato), che spiega in termini semplici chi e come può beneficiare della misura.

Le istanze per il contributo a fondo perduto possono essere predisposte e inviate all’Agenzia delle entrate a partire dal giorno 15/06/2020 e non oltre il giorno 13/08/2020. Solo nel caso in cui il soggetto richiedente sia un erede che continua l’attività per conto del soggetto deceduto, le istanze possono essere trasmesse a partire dal 25/06/2020 e non oltre il 24/08/2020.

Si rinvia a Contributo a fondo perduto per professionisti e imprese: beneficiari, ammontare e istanza, e alla Guida dell’Agenzia entrate, per maggiori indicazioni su a chi spetta il contributo e fondo perduto, a quali condizioni è subordinata la sua corresponsione e quale ne sia l’ammontare.
Si fornisce tuttavia un ulteriore chiarimento a proposito del requisito fondamentale della diminuzione del fatturato, che prevede la spettanza del contributo ai soggetti che nel mese di aprile del 2020 abbiano registrato ricavi o compensi inferiori ai 2/3 del corrispondente mese 2019.

Si veda l’esempio per dettagli.

APRILE 2019

2/3 APRILE 2019

APRILE 2020

SPETTANZA

12.000 Euro

8.000 Euro

< 8.000 Euro

SI

12.000 Euro

8.000 Euro

≥ 8.000 Euro

NO

 

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

Pubblicato in Normativa

Covid

Comitato Nazionale dei Delegati approva investimento 100 mln

Santoro: “un primo successo per guardare al futuro”

Con una larghissima maggioranza, il Comitato Nazionale dei Delegati di Inarcassa, nella seduta dell’11-12 maggio 2020, ha varato l’impiego dello stanziamento di 100 milioni di euro, derivante dalla variazione al bilancio di previsione 2020 per le iniziative di sostegno agli architetti e ingegneri iscritti, danneggiati dall'emergenza Coronavirus.

“E’ un primo successo – dichiara il presidente Giuseppe Santoro – che ci consente di tornare a guardare al futuro con maggior fiducia. Ancora una volta la nostra Assemblea ha dimostrato coesione, unità d’intenti e senso di responsabilità. Ora la parola spetta ai ministeri vigilanti. Un pronunciamento cruciale - sottolinea Santoro - per dare corso ai finanziamenti e alle molte altre forme di assistenza previste a favore degli associati. Auspico una valutazione favorevole - conclude - che potrà viaggiare di pari passo con le prossime misure del Governo per far ripartire il mercato del lavoro ed il Paese”.

Pubblicato in Comunicati stampa

Scuole salubriUna scuola con aule confortevoli, efficienti e salubri sia a livello energetico che di qualità dell’aria. È questo l’obiettivo delle indicazioni dell’ENEA contenute nella pubblicazione #Scuola in Classe A - Istruzioni per l’uso, in vista del ritorno degli studenti in classe a settembre dopo un anno scolastico caratterizzato da mesi di attività didattica a distanza a causa dell’emergenza COVID-19.

Rivolto sia al personale docente che agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, l’opuscolo informativo contiene suggerimenti corredati di schede di facile consultazione, validi per massimizzare i vantaggi in tutti gli edifici scolastici, soprattutto in quelli che non hanno impianti di climatizzazione e aerazione automatizzati.

“Le tante ricerche scientifiche svolte a livello internazionale hanno mostrato con chiarezza come l’eventuale presenza di inquinanti chimici negli ambienti chiusi e i valori non confortevoli di temperatura e umidità peggiorino la qualità dell’aria e del microclima e portino a un aumento o a una cronicizzazione delle problematiche respiratorie, dei mal di testa, delle allergie e alla maggiore diffusione di batteri e virus” - spiega l’esperta ENEA Patrizia Aversa che assieme ad Antonia Marchetti ha curato la pubblicazione - “E tutto questo è ancora più evidente in edifici, come le scuole, dove convivono a stretto contatto tante persone per diverse ore. Per questo motivo nelle aule bisogna garantire i giusti valori di temperatura e umidità, assicurando sempre un opportuno ricambio d’aria”, aggiunge.


I suggerimenti nel dettaglio:

1 - Controlla la temperatura e l’umidità. In inverno, per legge la temperatura deve essere compresa tra i 18 e i 20°C, mentre nel corso della stagione estiva deve fermarsi attorno ai 26°C, anche se è auspicabile non superare di oltre 5°C la differenza tra temperatura esterna e interna. L’umidità invece va mantenuta tra il 40 e il 60%. Per rendere l’ambiente confortevole e salubre, è necessario regolare il termostato se la temperatura è diversa da quella stabilita e deumidificare aprendo le finestre. Va evidenziato che, anche nelle giornate invernali più fredde e umide, il quantitativo di vapore acqueo presente nell’aria interna alle aule è maggiore di quello contenuto nell’ambiente esterno.

2 - Rinnova l’aria che respiri. Vivere per molte ore in un ambiente chiuso, privo di un’adeguata ventilazione, provoca un aumento della concentrazione di anidride carbonica e di sostanze volatili inquinanti (COV), con conseguente sonnolenza, calo di concentrazione e di rendimento, ma anche un incremento dei mal di testa e delle irritazioni respiratorie, in quanto spesso anche i batteri e i virus trovano un ambiente favorevole alla prolificazione. Per questo è indispensabile aprire le finestre in presenza di cattivo odore e di aria viziata ed evitare di appendere i cappotti in aula. L’aria che proviene dall’esterno riduce temperatura e umidità e favorisce la diminuzione della concentrazione di anidride carbonica e degli inquinanti chimici e biologici che si trovano spesso negli ambienti chiusi.

3 - Ottimizza e rendi efficace il ricambio d’aria. La qualità dell’aria in un’aula scolastica può essere valutata, per esempio, misurando la concentrazione di anidride carbonica presente. Alcuni studi hanno dimostrato che è buona o ottima all’inizio delle lezioni e peggiora progressivamente fino a che, durante le ultime ore, può diventare così scadente da poter essere valutata come insufficiente dal punto di vista igienico. Per questo è necessario aprire le finestre regolarmente, per non meno di 5 minuti, più volte al giorno e a prescindere dalle condizioni atmosferiche, prima dell’inizio delle lezioni, ad ogni cambio insegnante, durante la ricreazione e soprattutto dopo la pulizia dell’aula. È tuttavia preferibile evitare di aprirle durante le ore di punta del traffico veicolare, in modo da scongiurare la diffusione all’interno delle aule dei gas di scarico delle automobili. Per un coordinamento più efficace nell’ambito di queste attività è utile creare un piano di azione per decidere chi fa cosa, segnando su un calendario settimanale modi, tempi e responsabilità, facendo partecipare tutta la comunità scolastica.

4 - Accendi la luce solo quando serve. Un impianto di illuminazione ben dimensionato e finestre dotate di tende e tapparelle, se correttamente utilizzati, permettono di evitare zone d’ombra e abbagliamenti, favorendo un ambiente confortevole. Inoltre l’impiego di lampade ad alta efficienza, come i LED, e l’installazione di rilevatori di presenza e sistemi di gestione domotici ne aumentano l’efficienza e riducono sensibilmente i consumi di energia.

5 - Circondati di piante. Oltre ad essere utilizzate come materiale didattico e come complemento d’arredo per abbellire aule e corridoi, le piante hanno un effetto rilassante e possono essere d’aiuto per regolare la qualità dell’aria e il microclima interno all’aula. Infatti, alcuni studi hanno mostrato come le piante possono contribuire a ridurre la concentrazione di anidride carbonica e la temperatura negli ambienti chiusi. Tuttavia per non incorrere in un aumento eccessivo di umidità è sufficiente una pianta ogni nove metri quadrati e non lasciare l’acqua nei sottovasi.

La pubblicazione è stata realizzata nell’ambito della campagna nazionale per l’efficienza energetica “Italia in Classe A”, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata dall’ENEA[1], che prevede attività di formazione e informazione rivolte alla pubblica amministrazione, grandi imprese e PMI, istituti bancari, famiglie e studenti.

DL RilancioDisposta una serie di misure transitorie che comprendono la limitazione dei poteri di autotutela delle P.A. attraverso l’annullamento d’ufficio, la revoca e i poteri inibitori in caso di SCIA, l’obbligo di adottare entro 30 giorni il provvedimento conclusivo del procedimento nei casi di formazione del silenzio endoprocedimentale tra amministrazioni e semplificazioni per gli interventi, anche edilizi, necessari ad assicurare l’ottemperanza alle misure di sicurezza prescritte per fare fronte all’emergenza sanitaria.

L’art. 264 del D.L. 19/05/2020, n. 34 (c.d. “Decreto Rilancio”) introduce alcune disposizioni tese ad accelerare e semplificare i procedimenti amministrativi avviati in relazione all’emergenza sanitaria. Dette misure si affiancano a quelle già contenute nell’art. 103 del D.L. 18/2020 (c.d. “Decreto Cura Italia”), aventi invece un’efficacia più generalizzata e per i quali si rinvia a:
- Sospensione termini procedimenti amministrativi per emergenza Covid-19: interpretazioni, chiarimenti ed esempi
- Permessi di costruire, Scia, autorizzazioni paesaggistiche e altri regimi: le misure adottate con il D.L. Cura Italia

MISURE TRANSITORIE - Alcune misure hanno un’efficacia limitata al 31/12/2020 (comma 1 dell’art. 264 del D.L. 34/2020) e riguardano in sintesi quanto segue.

Lettera a) L’ampliamento della possibilità per cittadini ed imprese di utilizzare - nei procedimenti avviati su istanza di parte, che hanno ad oggetto l’erogazione di benefici economici comunque denominati, indennità, prestazioni previdenziali e assistenziali, erogazioni, contributi, sovvenzioni, finanziamenti, prestiti, agevolazioni e sospensioni - le dichiarazioni sostitutive per comprovare tutti i requisiti oggettivi e soggettivi richiesti a corredo delle istanze, anche in deroga alla legislazione vigente in materia.

Lettera b) La limitazione dei poteri di autotutela delle P.A. attraverso l’annullamento d’ufficio di provvedimenti amministrativi illegittimi adottati in relazione all’emergenza Covid-19, al termine di 3 mesi decorrenti dalla adozione del provvedimento espresso ovvero dalla formazione del silenzio assenso, in deroga all’art. 21-nonies della L. 241/1990.

Lettera c) La fissazione di un termine di tre mesi entro il quale la P.A. può intervenire, con poteri inibitori, repressivi e conformativi, sulle attività in relazione all’emergenza Covid-19 avviate sulla base di una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), ai sensi dell’art. 19 della L. 241/1990 e seguenti.

Lettera d) La limitazione della possibilità per le P.A. di esercitare il potere di revoca in autotutela solo per eccezionali ragioni di interesse pubblico sopravvenuto. La disposizione, oltre ad avere efficacia temporale limitata (come le altre disposizioni del comma 1 dell’art. 264 del D.L. 34/2020, si applica fino al 31/12/2020), riguarda solo i procedimenti avviati su istanza di parte, che hanno ad oggetto l’erogazione di benefici economici comunque denominati, indennità, prestazioni previdenziali e assistenziali, erogazioni, contributi, sovvenzioni, finanziamenti, prestiti, agevolazioni e sospensioni, da parte di pubbliche amministrazioni, in relazione all’emergenza Covid-19.

Lettera e) La previsione che nei casi in cui la normativa generale prevede meccanismi di silenzio-assenso endoprocedimentale, il responsabile del procedimento è tenuto ad adottare il provvedimento conclusivo del procedimento entro 30 giorni dal formarsi del silenzio. Le ipotesi richiamate dalla norma riguardano:
- i casi in cui, ai sensi dell’art. 17-bis della L. 241/1990, comma 2, trova applicazione la disciplina del silenzio assenso tra amministrazioni;
- i casi di conferenza di servizi semplificata ai sensi dell’art. 14-bis della L. 241/1990, commi 4 e 5;
- i casi di conferenza di servizi simultanea ai sensi dell’art. 14-ter della L. 241/1990, comma 7.

Lettera f) La previsione, in via generale, che gli interventi, anche edilizi, necessari ad assicurare l’ottemperanza alle misure di sicurezza prescritte per fare fronte all’emergenza sanitaria da Covid-19 sono comunque ammessi, nel rispetto delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di tutela dal rischio idrogeologico e di tutela dei beni culturali.
Nella relazione illustrativa annessa al provvedimento in esame si sottolinea che l’intervento della lettera f) “liberalizza (sottraendoli a ogni forma autorizzativa, anche agile) gli interventi che si renderanno necessari nella fase della ripartenza successiva al lockdown, in forza di provvedimenti dell’amministrazione statale, regionale o comunale, per contenere la diffusione del virus. Questa misura consentirà a cittadini e imprese di non trovarsi nella situazione di dovere affrontare ulteriori spese e ritardi per l’avvio o la ripresa dell’attività culturali e del paesaggio”.
La lettera f) definisce nello specifico detti interventi come opere contingenti e temporanee, destinate ad essere rimosse con la fine dello stato di emergenza, e stabilisce che si proceda, attraverso una comunicazione all’amministrazione comunale di avvio dei lavori, asseverata da un tecnico abilitato (CILA, art. 6-bis del D.P.R 380/2001).
La CILA in questione deve, inoltre, essere corredata da una dichiarazione del soggetto interessato (dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà - art. 47 del D.P.R. 445/2000), attestante che si tratta di opere necessarie all’ottemperanza alle misure di sicurezza prescritte per fare fronte all’emergenza sanitaria da Covid-19.
Si specifica inoltre che tali interventi devono essere diversi da quelli disciplinati dall’art. 6 del D.P.R. 380/2001 Testo unico dell’edilizia (attività di edilizia libera), in quanto quest’ultimi non sono soggetti ad alcuna comunicazione amministrativa.

MISURE PERMANENTI - Un secondo gruppo di disposizioni introdotte dall’art. 264 del D.L. 34/2020 modifica alcune norme del D.P.R. 445/2000 (Testo unico sulla documentazione amministrativa), prevedendo un incremento dei controlli ex post sulle dichiarazioni sostitutive ed un inasprimento delle sanzioni in caso di dichiarazioni mendaci.

Con ulteriori modifiche al D. Leg.vo 82/2005 (Codice dell’amministrazione digitale) si interviene in materia di fruibilità dei dati delle pubbliche amministrazioni e di gestione della Piattaforma Digitale Nazionale Dati.

Si dispone infine che nell’ambito di verifiche, ispezioni e controlli sulle attività dei privati, la pubblica amministrazione “non può richiedere la produzione di informazioni, atti o documenti in possesso della stessa o di altra pubblica amministrazione”. È nulla ogni sanzione disposta nei confronti dei privati per omessa esibizione di documenti già in possesso delle P.A.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

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Safe Breath TGroupL’esperienza drammatica di questo periodo ci ha imposto di far tesoro del valore della prevenzione: Safe Breath consentirà un rientro graduale e sicuro per aziende e professionisti nell’imminente riapertura delle attività: oggi è già il momento di pensare a domani.
La realtà produttiva di Terenzi Srl si è infatti riconvertita tempestivamente per contribuire nell’aiuto al paese e agli operatori sanitari in particolar modo, producendo mascherine facilmente igienizzabili e quindi riutilizzabili con filtri sostituibili, in fase di certificazione CE. La mascherina non contiene fibre di vetro, né ftalati, è ipoallergenica, ha minima resistenza al flusso respiratorio, elevata capacità di filtrazione, è adattabile al volto, traspirante e protettiva in quanto ha un filtro monouso sostituibile indicato per limitare la diffusione di agenti infettivi.

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L’acquisto del nostro dispositivo di protezione, che oggi inaugura anche il nuovo e-commerce Terenzi Srl, si potrà quindi effettuare comodamente da casa (https://www.terenzisrl.it/IT/shop/shop-detail/Safe+Breath/503).

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