MascherinaA seguito dell'emergenza sanitaria da COVID-19 e al fine di sostenere la continuità in sicurezza dei processi produttivi delle imprese, vengono rimborsate alle imprese le spese sostenute per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale (DPI).

Il Bando per l’accesso al rimborso delle spese sostenute dalle imprese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale (c.d. Bando Impresa sicura) è finalizzato a sostenere la continuità in sicurezza dei processi produttivi delle imprese operanti su tutto il territorio nazionale a seguito dell'emergenza sanitaria da COVID-19.

La dotazione finanziaria complessiva è di 50 milioni di euro, i quali sono stati trasferiti dall’INAIL a Invitalia ai sensi dell’art. 43, comma 1, del D.L. 17/03/2020, n. 18 (c.d. Decreto Cura Italia).

Sono ammissibili al rimborso le spese, non inferiori a 500 euro, sostenute dalle imprese successivamente al 17/03/2020 per l’acquisto di DPI le cui caratteristiche tecniche rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa.

Il rimborso è concesso, nei limiti delle risorse disponibili, nella misura del 100% delle spese ammissibili, nel limite massimo di 500 euro per ciascun addetto dell’impresa cui sono destinati i DPI e, comunque, fino a un importo massimo per impresa di 150.000 euro.

Le domande di rimborso devono essere presentate in modalità telematica in 3 fasi:
FASE 1: dal 11/05/2020 al 18/05/2020 le imprese possono inviare la prenotazione del rimborso attraverso lo sportello informatico dedicato https://prenotazione.dpi.invitalia.it/
FASE 2: Invitalia pubblicherà l’elenco di tutte le imprese che hanno inoltrato la prenotazione, in ordine cronologico. Nell’elenco saranno comunicate sia le prenotazioni ammesse a presentare domanda di rimborso che le prenotazioni risultate non ammissibili
FASE 3: dal 26/05/2020 al 11/06/2020 le imprese ammesse potranno compilare la domanda di rimborso.

Sul sito di Invitalia si informa che si procederà con i versamenti entro il mese di giugno 2020.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

Pubblicato in Varie

Distanziatori spiaggiaDal mondo della ricerca una soluzione green per assicurare il corretto distanziamento sulle spiagge nella fase post-emergenza COVID-19. L’idea è di utilizzare la Posidonia oceanica, una pianta marina che si deposita in grandi quantitativi sugli arenili mediterranei, per realizzare barriere di sicurezza ecologiche.

L’innovazione - sviluppata da ENEA in collaborazione con l’azienda Ecofibra - consiste in pannelli divisori imbottiti con Posidonia, raccolta ed essiccata, per separare gli ombrelloni e creare dei percorsi di accesso all’acqua, in linea con l’attuale normativa sanitaria.

“L’utilizzo durante la stagione estiva di questi dispositivi economici, facilmente riutilizzabili e che possono essere realizzati anche con materiali 100% naturali, consentirebbe di rendere fruibili in sicurezza superfici di costa altrimenti non balneabili e di ridurre la dispersione di aerosol a beneficio della ricettività turistica”, spiega Sergio Cappucci del Laboratorio ingegneria sismica e prevenzione dei rischi naturali ENEA, che ha inventato e brevettato il sistema utile anche per stuoie, sdraio, cuscini e altri arredi, in un’ottica di economia circolare, protezione dell'ambiente e tutela della biodiversità, offrendo nuove opportunità di sviluppo economico.

Questi prototipi di “separè” ecologici, alti circa 120 cm e larghi 200 cm, sono dotati di telai in acciaio e fodera in plastica riciclata o in materiali naturali; a fine stagione l’imbottitura può essere semplicemente svuotata sulla spiaggia dove torneranno a svolgere l’originaria funzione di protezione dall’azione erosiva provocata dalle onde.


I dispositivi rappresentano inoltre una soluzione al problema della corretta gestione della Posidonia spiaggiata che occupa molta superficie, generando cattivi odori: se raccolti insieme ad altri rifiuti, infatti, i cumuli devono essere smaltiti, con costi ingenti per operatori e amministrazioni locali che devono provvedere alla loro rimozione.

La Posidonia oceanica è un importante indicatore dello stato di salute del mare in grado anche di ridurre i fenomeni di erosione costiera, produrre ossigeno, contribuire alla conservazione degli ecosistemi e della biodiversità. La loro rimozione, oltre a sottrarre quantità elevate di sabbia alle spiagge, privandole della naturale protezione dalle mareggiate, sottrae biomassa e nutrienti importanti per gli ecosistemi costieri, con conseguente impoverimento della biodiversità. Un recente studio ha calcolato che la rimozione meccanica di Posidonia spiaggiata, la cosiddetta “banquette”, in 19 spiagge ha fatto perdere in 9 anni (2010-2018) un volume di sabbia di oltre 39.000 mc, equivalenti a circa 30.000 tonnellate di sabbia.

Al fine di promuovere l'importanza della Posidonia oceanica e valorizzare la "banquette", dal prossimo giugno presso il Parco Nazionale del Circeo e il Monumento Naturale Palude di Torre Flavia saranno realizzati due "laboratori a cielo aperto" nell'ambito del progetto BARGAIN, realizzato da ISPRA, Università di Tor Vergata ed ENEA, con il contributo della Regione Lazio.

Pubblicato in Arredo & Design

Snaidero

Domenica 3 maggio, il tricolore ha illuminato la storica sede di Snaidero a Majano (Udine). L’iconico palazzo Snaidero, disegnato dall’architetto Mangiarotti negli anni Settanta, è il simbolo dell’azienda friulana che da 74 anni produce cucine per il mercato italiano e internazionale e che oggi rappresenta una delle più fiorenti realtà industriali del nord Italia. Con l’illuminazione della sede attraverso i colori della bandiera italiana, Snaidero vuole lanciare un messaggio di solidarietà e speranza al territorio e a tutti i collaboratori del Gruppo per la nuova fase della ripartenza.

“La scelta di questo gesto simbolico viene dalla nostra volontà di rivolgere un pensiero e un ringraziamento non solo a tutto il personale sanitario e alle forze dell’ordine impegnati in prima linea nella lotta al Coronavirus, ma anche a tutti i nostri dipendenti e clienti che stanno vivendo una dura prova” – afferma Massimo Manelli, Amministratore Delegato dell’azienda – “Con il tricolore proiettato sulla facciata dello stabilimento produttivo vogliamo sottolineare il senso di appartenenza al nostro Paese ed esprimere la vicinanza a tutti coloro che stanno attraversando un momento di profonda difficoltà. Vogliamo altresì ringraziare tutti i dipendenti dello stabilimento produttivo che fin da subito hanno continuato a credere nell’azienda e a garantire che la produzione e le commesse estere potessero proseguire”.

Un ringraziamento a tutti i collaboratori del Gruppo per la loro dedizione all’azienda e, in particolare, a Ranieri Furlan Fotografo, Romano Urbani di Creavidea e Gerry Paredes della GP Eventi, che hanno contribuito a realizzare questa iniziativa, è stato espresso da Roberto Lizzi, Direttore Commerciale di Snaidero: “Snaidero è fatta di tante persone, ognuna con la propria storia condivisa con l’azienda. Le persone hanno fatto e continueranno a fare la differenza. Grazie al loro lavoro, hanno permesso al marchio Snaidero di diventare una realtà riconosciuta e consolidata nel mondo. In questo particolare momento, siamo chiamati, ancora una volta, ad affrontare una situazione complessa e senza precedenti che non ci dà certezze e visibilità sul futuro. Ma noi non abbiamo paura, siamo pronti a fare quello che serve, perché il DNA delle persone che lavorano in azienda è speciale e tutti lo dimostrano ogni giorno con la loro passione, l’impegno e la dedizione”.

L’azienda ha attuato fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria una serie di misure volte a preservare al massimo la sicurezza dei propri dipendenti e garantire continuità nel servizio, attraverso la modalità di lavoro in smartworking per tutti i ruoli che lo permettono e la dotazione di tutte le misure di sicurezza per chi è rimasto in azienda.

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Iosa Ghini maschera

Massimo Iosa Ghini lancia il progetto per la creazione di una nuova maschera protettiva in grado di far fronte alla situazione emergenziale dell’epidemia da COVID-19.
La prima fase è stata la creazione di un nuovo team che riunisce professionisti provenienti da vari settori e che mira ad applicare alla maschera una tecnologia che protegga le persone dai virus.
Le infezioni nell’attuale contesto CODIV-19 hanno evidenziato la necessità di avere nuovi scudi di protezione, e l’intento del team Iosa Ghini è di sviluppare un prototipo di maschera immediatamente pronta per essere industrializzata.
“In questo periodo di emergenza sanitaria, dove tutti devono limitare le interazioni tra persone e dove gli spazi sembrano disabitati, ci sono molti fattori da considerare” – spiega Massimo Iosa Ghini – “Qualsiasi ambiente deve essere ripensato e riprogrammato e con loro anche il nostro modo di interagire e i nostri comportamenti. Viviamo la maggior parte del nostro tempo in spazi interni e l'unica necessità vera al momento è quella di andare nei supermercati. In tempo di coronavirus dobbiamo fare i conti con gli spazi che non sono stati pensati per la quarantena. Ad esempio oggi è raro avere lo studio, e invece dovendo dedicarci allo smart working siamo alla ricerca di una superficie per il nostro computer. Adesso abbiamo il tempo di curare, rifinire la casa che prima guardavamo con distrazione, riscopriamo funzionalità che si erano perdute.”
Continua Iosa Ghini “Il design deve dare il suo contributo e la responsabilità del designer è quella di condividere soluzioni tangibili. Ho pensato di progettare una nuova maschera, esteticamente piacevole, facile da usare e soprattutto che possa essere utilizzata ripetutamente".
La nuova maschera pensata da Massimo Iosa Ghini è trasparente, in grado di creare un ponte sociale immateriale tra le persone, permettendo ancora le relazioni umane in questo periodo in cui è difficile instaurare dialoghi e contatti.

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Appalti emergenzaL'ANAC ha realizzato un Documento ricognitivo delle disposizioni vigenti ed un Vademecum rivolti alle stazioni appaltanti al fine di assicurare celerità alle procedure di affidamento dei contratti pubblici in concomitanza con l’emergenza sanitaria connessa all'epidemia da Covid-19.

Al fine di fornire supporto alle stazioni appaltanti per far fronte alla difficile situazione di emergenza sanitaria in atto e procedere con la massima celerità, l'ANAC ha pubblicato i seguenti documenti.

I. Ricognizione delle disposizioni acceleratorie e di semplificazione, presenti nel Codice dei contratti e nell’attuale quadro normativo, al fine di fornire indicazioni alle stazioni appaltanti per agevolare lo svolgimento delle procedure di affidamento
Con tale documento l’ANAC fornisce un quadro delle vigenti disposizioni acceleratorie e di semplificazione in tema di procedure per l’aggiudicazione dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, al fine di agevolare le stazioni appaltanti ove, fermo restando il contenuto della Delib. ANAC 09/04/2020, n. 312 (si veda Appalti pubblici nell’emergenza Covid-19: indicazioni ANAC su esecuzione e gare), dell’art. 103, del D.L. 18/2020 e dell’art. 37, del D.L. 23/2020, si rendesse necessario procedere ad approvvigionamenti nella difficile situazione di emergenza sanitaria in atto.
Il documento richiama in particolare:
- le indicazioni europee, relative alla Comunicazione (2020/C 108 I/01) recante “Orientamenti della Commissione europea sull’utilizzo del quadro in materia di appalti pubblici nella situazione di emergenza connessa alla crisi della Covid-19” (si veda Appalti pubblici d’urgenza: orientamenti della Commissione UE);
- le disposizioni rilevanti del Codice dei contratti pubblici, che in relazione ad ogni fase del processo di approvvigionamento consentono l’accelerazione della procedura o lo svolgimento della stessa con modalità semplificate;
- provvedimenti emanati nel contesto della attuale fase emergenziale, quali il D.L. 18/2020 e l'Ord. P.C.M. 03/02/2020 n. 630, unitamente ad alcune ulteriori previsioni normative previgenti che possono costituire utili riferimenti.

II. Vademecum per velocizzare e semplificare gli appalti pubblici
Il vademecum fornisce alle amministrazioni una ricognizione delle norme attualmente in vigore, non solo per far fronte all’attuale stato emergenziale ma anche in tutte quelle ipotesi in cui si rendano necessarie, in presenza dei presupposti di legge, un’accelerazione o una semplificazione delle gare.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

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Sicurezza cantiereVademecum per gli adempimenti a carico del Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dell'opera, in relazione alla gestione a norma delle lavorazioni nel periodo di emergenza sanitaria.

Anche in vista della riapertura di tanti cantieri - nella auspicata "fase 2" di convivenza delle attività con l'emergenza sanitaria - uno degli aspetti più delicati e critici è garantire la sicurezza, in conformità con i principi generali che informano la materia e delle normative emergenziali emanate, a partire dal Protocollo per la sicurezza condiviso tra MIT e parti sociali.

Con il prezioso supporto dell'Architetto Massimo Pasqualin, abbiamo redatto questo "Vademecum", nel quale proponiamo una lettura coordinata degli adempimenti a carico del Coordinatore per la sicurezza.

FONTI DI RIFERIMENTO (Il Protocollo condiviso MIT-Parti sociali; Contenuti del Protocollo; Normativa generale)

COMPITI DEL COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE (Azioni generali del CSE per prevenire l’infezione; Implementazione del rischio nella pianificazione della sicurezza; Conseguenze sul Cronoprogramma dei lavori; Conseguenze sul Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC))

ANALISI SISTEMATICA DEI COMPITI DEL CSE IN RELAZIONE AL COVID-19 (Avvertenza, come leggere la tabella; Aspetti applicativi del Protocollo condiviso; 0 - Aspetti preliminari; 1 - Informazione; 2 - Modalità di accesso dei fornitori esterni ai cantieri; 3 - Pulizia e sanificazione nel cantiere; 4 - Precauzioni igieniche personali; 5 - Dispositivi di protezione individuale; 6 - Gestione spazi comuni (mensa, spogliatoi); 7 - Organizzazione del cantiere (turnazione, rimodulazione del cronoprogramma delle lavorazioni); 8 - Gestione di una persona sintomatica in cantiere; 9 - Sorveglianza sanitaria / Medico competente / RLS o RLST; 10 - Tipizzazione, relativamente alle attività di cantiere, delle ipotesi di esclusione della responsabilità del debitore, anche relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardati o omessi adempimenti).

Pubblicato in Sicurezza

OspedaliLa pugliese R.I fornirà le infrastrutture realizzate in collaborazione con ENEA ed altri partner

Una tecnologia innovativa ed ecosostenibile sviluppata dall’azienda pugliese R.I. (Ricerca e Innovazione) in collaborazione con ENEA ed altri partner ha vinto la gara internazionale della NATO Support and Procurement  Agency (NSPA) per la realizzazione di quattro ospedali da campo hi-tech. La fornitura è destinata all’Esercito italiano e, tenuto conto dell’emergenza COVID-19, verrà consegnata con tre mesi di anticipo rispetto alle previsioni e comunque entro il 2020. Gli ospedali saranno dotati di impianti e sistemi tecnologici all’avanguardia e organizzati in “shelter” o pannelli interconnessi e tende, articolate in Triage, Pronto Soccorso, Laboratorio Radiografico ed Ecografico, Sala preparatoria Chirurgica, Sala Operatoria, Sala Operatoria ausiliaria, Degenza, Farmacia e Area di Gestione.

"Siamo molto orgogliosi  per questa aggiudicazione, che ci ha visto competere con i principali player europei.  – sottolinea Giovanni Violante, Direttore Generale di R.I. -. Operiamo da oltre trent’anni nel settore della progettazione e realizzazione di sistemi di costruzioni modulari - shelter tecnologici - equipaggiamento logistico; il nostro core business è la costruzione di interi compound ad uso civile e militare con la formula ‘chiavi in mano’ supportato da rilevanti investimenti in programmi di ricerca e sviluppo di nuovi materiali, nuove tecnologie e soluzioni progettuali innovative ed eco-compatibili” ha aggiunto.

Il prototipo di ospedale hi-tech, è stato realizzato nell'ambito del progetto SOS (Studio di materiali avanzati e sviluppo di pannellature leggere, multifunzionali, intelligenti, riconfigurabili e sostenibili per applicazioni in Smart Operating Shelter), cofinanziato dalla Regione Puglia attraverso il Bando Innonetwork che ha visto come capofila la stessa R.I. oltre a PROTOM GROUP S.p.A., KINEMA S.r.l., MESPO di Sportelli Giuseppe e Memetaj Bledar S.n.c. ed ENA Consulting S.r.l. coadiuvate per la attività di ricerca e sviluppo da CETMA, Politecnico di Bari ed ENEA.

“L’obiettivo del progetto è di sviluppare materiali avanzati ed ecosostenibili per pannelli strutturali multifunzionali, intelligenti, destinati a strutture ospedaliere chirurgiche, pronte per all’uso in poche ore, senza necessità di personale specializzato per il montaggio e in grado di fornire consulti via satellite anche attraverso immagini TC intra-operatorie. Si tratta di soluzioni in grado di rispondere a diverse esigenze come ad esempio garantire la continuità di funzionamento in caso di emergenze come ad esempio quella che stiamo attraversando” sottolinea la ricercatrice Vincenza Luprano del Centro ENEA di Brindisi che dispone di competenze consolidate nello sviluppo di materiali innovativi per la sostenibilità del settore edilizio.

I pannelli ecosostenibili sono stati realizzati con materiali vegetali locali, come la canapa, o di provenienza animale (lana di pecora) e trattati con sostanze naturali per accrescere la resistenza a muffe e funghi; sono inoltre stati effettuati test per valutare processi di invecchiamento accelerato e di validazione termica oltre che il monitoraggio indoor per verificare salubrità e comfort.

Ad oggi R.I. è leader nel supporto delle più importanti missioni internazionali di intervento di emergenza civile e militare, come quelle in Afghanistan, Albania, Gibuti, Haiti, Iraq, Kosovo, Kuwait, Libano, Mali e Emirati Arabi Uniti, e dal 2009  è il primo fornitore mondiale delle Nazioni Unite per gli “Ablution” (monoblocchi di servizi igienici in acciaio inox) con un fatturato specifico di circa 40 milioni di euro e per le Torri Telescopiche Blindate, con un Long Term Agreement di circa 30 milioni di euro, è inoltre leader nella realizzazione di TecnoShelter sia per sistemi di ForceProtection che per soluzioni sanitarie.

Tra i principali clienti le Nazioni Unite, i Ministeri della Difesa e dell’Interno, NATO, Unione Europea, enti governativi e società internazionali. Il principale  stabilimento di produzione e la sede di R.I. sono a Lecce; altri stabilimenti si trovano in Kosovo, Libano e Gibuti.

R.I. Group ha ricevuto il premio per la realizzazione di shelter per ospedali mobili, costruiti con materiali innovativi, ecosostenibili, interconnessi e di facile assemblaggio per la categoria “Modular Healtcare” nell’ambito del World of Modular 2020, prestigioso evento mondiale nel settore delle costruzioni modulari, organizzato dal Modular Building Institute.

 

Fonte: Enea

ImpreseLa Sezione V del Fondo Rotativo Piccolo Credito della Regione Lazio concede prestiti di importo pari ad Euro 10.000,00 alle imprese, inclusi i liberi professionisti, che hanno avuto difficoltà per l'emergenza COVID 19. Sportello accessibile dal 10/04/2020 e domande dal 20/04/2020.

Il Fondo Rotativo Piccolo Credito (FRPC) della Regione Lazio è suddiviso in cinque Sezioni: la Sezione V è destinata ad erogare prestiti alle imprese danneggiate dall’epidemia COVID-19 per la copertura del fabbisogno di liquidità.
Sui circa 115 milioni di euro totali di dotazione, il Fondo per il Piccolo Credito riserva una quota di 51,6 milioni alle imprese e liberi professionisti la cui attività d’impresa è stata danneggiata dall’emergenza COVID-19.

L’Avviso è stato pubblicato sul Suppl. n. 3 al BURL 09/04/2020, n. 40.
DESTINATARI - Micro, Piccole e Medie Imprese, inclusi Liberi Professionisti, Consorzi e Reti di Imprese aventi soggettività giuridica che:
- abbiano fino a nove dipendenti;
- siano costituite entro la data dell’08/03/2020.
I destinatari al momento della presentazione della domanda devono:
- essere iscritte al Registro delle Imprese;
- avere Sede Operativa nel territorio della Regione Lazio;
- ovvero, nel caso dei liberi professionisti, essere titolari di partita IVA attiva e avere domicilio fiscale nella Regione Lazio;
- avere una esposizione complessiva limitata ad euro 100.000 nei confronti del sistema bancario sui crediti per cassa a scadenza, rilevabile dalla Centrale dei Rischi Banca d’Italia, riferita all’attività di impresa.

MODALITÀ DI ACCESSO - Le richieste di accesso all’agevolazione a valere sulla Sezione V del FRPC possono essere presentate esclusivamente online sul portale www.farelazio.it, accedendo alla pagina dedicata al “Fondo Rotativo per il Piccolo Credito”. Si tratta di una procedura a sportello e le risorse saranno assegnate secondo l’ordine cronologico. Apertura dello sportello alle ore 10:00 del 10/04/2020, invio domanda dalle ore 10:00 del 20/04/2020.

NATURA DEL FINANZIAMENTO - L’agevolazione consiste in un finanziamento a tasso zero a copertura delle esigenze di liquidità derivanti dall’emergenza COVID-19 con le seguenti caratteristiche:
- importo: 10.000,00 euro;
- durata minima: 12 mesi;
- durata massima: 60 mesi;
- preammortamento: solo per finanziamenti di durata superiore a 24 mesi;
- durata preammortamento; massimo 12 mesi;
- tasso di interesse: zero;
- rimborso a rata mensile costante posticipata.

SPESE AGEVOLABILI - Fabbisogno di liquidità in conseguenza dei danni subiti a causa dell’emergenza COVID-19 per effetto della sospensione o della riduzione dell’attività.
Essendo i finanziamenti destinati a copertura di esigenze di liquidità, non è richiesta alcuna documentazione relativa alle spese sostenute con le somme erogate.
È possibile ottenere un solo finanziamento a valere sulla Sezione V.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

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ExportIl Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accesso al credito e rinvio di adempimenti per le imprese, nonché di poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e di giustizia.

Con il Comunicato stampa del Consiglio dei ministri del 06/04/2020 è stata resa nota l'approvazione di un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accesso al credito e rinvio di adempimenti per le imprese, nonché di poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e di giustizia.

Dal comunicato stampa emerge che il decreto interviene in sostegno alle imprese in difficoltà con misure specifiche in 5 principali ambiti.

1. Accesso al credito, sostegno alla liquidità, all’esportazione, all’internazionalizzazione e agli investimenti
Le misure adottate prevedono garanzie da parte dello Stato per un totale circa di 200 miliardi di euro, in favore di banche che effettuino finanziamenti alle imprese sotto qualsiasi forma.

In particolare, la garanzia coprirà tra il 70% e il 90% dell’importo finanziato, a seconda delle dimensioni dell’impresa, ed è subordinata a una serie di condizioni tra le quali l’impossibilità di distribuzione dei dividendi da parte dell’impresa beneficiaria per i successivi 12 mesi e la necessaria destinazione del finanziamento per sostenere spese ad attività produttive localizzate in Italia.

Il decreto potenzia ulteriormente il Fondo di Garanzia per le p.m.i., aumentandone sia la dotazione finanziaria sia la capacità di generare liquidità anche per le aziende fino a 499 dipendenti e i professionisti. È inoltre previsto un forte snellimento delle procedure burocratiche per accedere alle garanzie concesse dal Fondo.

Il decreto potenzia anche il sostegno pubblico all’esportazione, introducendo un sistema di coassicurazione in base al quale gli impegni derivanti dall’attività assicurativa di S.A.C.E. sono assunti dallo Stato per il 90% e dalla stessa società per il restante 10%, liberando in questo modo fino a ulteriori 200 miliardi di risorse da destinare al potenziamento dell’export.

2. Misure per garantire la continuità delle aziende
Il decreto prevede misure finalizzate ad assicurare la continuità delle imprese nella fase dell’emergenza, con particolare riguardo a quelle che prima della crisi erano in equilibrio e presentavano una regolare prospettiva di continuità aziendale.
Vi sono poi misure che riguardano la disciplina del fallimento e che sono volte a sottrarre le imprese all’apertura del fallimento e alle altre procedure fondate sullo stato di insolvenza, sino a quando durerà l’emergenza.

3. Rafforzamento dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e degli obblighi di trasparenza in materia finanziaria

4. Misure fiscali e contabili
Si interviene con norme urgenti per il rinvio di adempimenti fiscali e tributari da parte di lavoratori e imprese. In particolare, si prevede la sospensione dei versamenti di IVA, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio, in aggiunta a quelle già previste con il Decreto legge “Cura Italia” (D.L. 17/03/2020, n. 18).

Inoltre, il credito d’imposta al 50% per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro viene allargato anche all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, mascherine e occhiali.

Viene consentito all’Inps di rilasciare un Pin semplificato, tramite identificazione telematica del richiedente e posticipando al termine dell’emergenza la verifica con riconoscimento diretto.

5. Ulteriori disposizioni
Il decreto prevede lo spostamento, dal 15/04/2020 all’11/05/2020, del termine concernente il rinvio d’ufficio delle udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari, nonché la sospensione del decorso dei termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili e penali (indagini preliminari, adozione di provvedimenti giudiziari e deposito della loro motivazione, proposizione degli atti introduttivi del giudizio e dei procedimenti esecutivi, impugnazioni e, in genere, tutti i termini procedurali). Si intendono altresì sospesi, per la stessa durata, i termini per la notifica del ricorso in primo grado innanzi alle Commissioni tributarie.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

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FederchimicaNelle ultime settimane l’emergenza Coronavirus ha indotto le autorità governative e i ministeri ad emanare numerose ordinanze e decreti attuativi che hanno interessato necessariamente anche la filiera del settore del colore, dei prodotti vernicianti e dell’edilizia leggera, dal produttore all’applicatore, passando dal grossista e rivenditore. Il veloce succedersi degli eventi ha purtroppo creato in alcuni casi diffusa incertezza e confusione. Per fare chiarezza ci siamo rivolti ad AVISA Federchimica, l’autorevole associazione Nazionale che rappresenta le imprese produttrici di adesivi e sigillanti, inchiostri da stampa, pitture e vernici. L’obiettivo é quello di fornire chiari concetti e indicazioni utili per colorifici e produttori, al fine di dipanare ogni dubbio su quanto dice la legge attualmente in vigore. Abbiamo intervistato Gianni Martinetti, presidente del Gruppo pitture e vernici di AVISA Federchimica, che ha fornito risposte chiare ad alcune delle principali e numerose domande ricevute in questi giorni dalla filiera, dando indicazioni per colorifici e produttori.

Presidente, il provvedimento del 22 marzo dispone “la chiusura delle attività produttive, escluse quelle “necessarie a garantire beni e servizi essenziali” afferenti ai codici ATECO indicati in Allegato I”.  L’azienda produttrice di materiali vernicianti deve quindi fermarsi?

    La risposta è no, non è obbligata a farlo. Le spiego il perché:  tra i codici Ateco indicati dall’allegato1 che possono proseguire nell’attività è compresa la macro categoria “20. – Fabbricazione di prodotti chimici”. Il codice ATECO dei prodotti vernicianti “20.3 – Fabbricazione di pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e adesivi sintetici (mastici)” .
    L’attività di produzione di pitture e vernici è pertanto possibile, fatta sempre salva l’ottemperanza alle disposizioni di salute e sicurezza specifiche per contrastare il diffondersi del contagio da COVID. Questo è quanto dice la legge, tuttavia molte aziende hanno deciso volontariamente di chiudere l’attività.

Grande confusione anche per quello che riguarda i negozi e i distributori di pitture e vernici. Molti hanno chiuso, altri tengono aperto. Cosa dice la legge?  

    Il DPCM 22 marzo non menziona le attività commerciali al dettaglio ma stabilisce all’art.1 comma 1 lettera a) (quarto paragrafo) che vale “(…) per le attività commerciali quanto disposto dal DPCM 11 marzo 2020 e dall’ordinanza del Ministero della salute del 20 marzo 2020”.
    Le indicazioni per i colorifici, le ferramenta e le attività commerciali è che possono pertanto rimanere aperti (fatta sempre salva l’ottemperanza alle disposizioni di salute e sicurezza specifiche per contrastare il diffondersi del contagio da COVID) considerato che il DPCM 11 consentiva il “Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico“. Questo però non obbliga le aziende a tenere aperto. Di fatto molte rivendite hanno scelto liberamente di chiudere momentaneamente la propria attività, da un lato per garantire la sicurezza di dipendenti e clienti, dall’altro come libera scelta in un momento tanto difficile per l’intero Paese. Rimane inteso che tali disposizioni saranno valide fino al 3 aprile 2020 ( il decreto del 22 marzo all’art. 2 comma 1 infatti ha prorogato tutte le ordinanze a questa data)
    Va detto anche che alcune Regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Molise) hanno adottato prima della presentazione del provvedimento una nuova ordinanza con ulteriori misure restrittive; tali misure non escludono comunque l’attività di commercio al dettaglio di prodotti vernicianti (salvo definire eventuali giorni di chiusura).

E per i distributori grossisti che non possiedono la licenza di vendita al dettaglio? Quali disposizioni?

    Il DPCM 22 marzo non prevede tra le attività consentite dall”Allegato I le attività commerciali all’ingrosso di prodotti chimici.  Per l’attività di commercio all’ingrosso di prodotti vernicianti è necessario quindi prevedere una richiesta di autorizzazione specifica al Prefetto competente.

Per i grossisti che devono fare domanda alla prefettura, come devono procedere per farla? esiste un modulo univoco?

    No, attualmente non è disponibile un modello standard per tutte le Prefetture; è necessario quindi fare riferimento all’ eventuale modulistica messa a punto della Prefettura della provincia ove è ubicata l’attività produttiva, scaricarla, compilarla e inviarla alla prefettura.


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