Dar vita a un’Agenzia per l’uso efficiente delle risorse, sull’esempio di Paesi come Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone, per promuovere la transizione verso un’economia circolare, un modello virtuoso che potrebbe creare oltre 500 mila nuovi posti di lavoro a livello nazionale.

09CircularEconomy.jpgLa proposta è stata lanciata oggi in occasione del convegno “L’Italia verso l’economia circolare. Gli strumenti operativi per una gestione efficiente delle risorse”, organizzato dall’ENEA, al quale hanno partecipato il sottosegretario del Ministero dell’Ambiente, Silvia Velo, il presidente della Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, il vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Raffaele Tiscar, la responsabile Ambiente del Partito Democratico, Chiara Braga, e rappresentanti della Commissione europea e dell’UNEP (United Nations Environment Programme).

L’economia circolare può generare importanti benefici per l’ambiente e il sistema produttivo, con particolare riferimento al settore manifatturiero dove si possono ottenere consistenti riduzioni dei costi di produzione tenuto conto che le materie prime incidono fino al 60% del prezzo finale dei prodotti. La Commissione europea stima che l’eco-progettazione, la riduzione della produzione di rifiuti e il loro riutilizzo, possono generare risparmi pari a 600 miliardi di euro per le imprese (l'8% del fatturato annuo) e ridurre le emissioni di gas serra di 450 milioni di tonnellatel’anno.E secondo un recente studio[1], in Italia la piena implementazione dei principi dell’economia circolare lungo l'intera catena del valore  – che comprende progettazione, produzione, uso e gestione del fine vita dei prodotti – potrebbe creare 541 mila nuovi posti di lavoro a fronte di soli 35 mila in uno scenario business as usual.

“La transizione verso un’economia circolare è fondamentale e la creazione di un’Agenzia per l’uso efficiente delle risorse consentirebbe di rendere disponibili,attraverso un approccio sistemico, tecnologie e  metodologie per una gestione eco-efficiente delle risorse e di fornire supporto diretto alla PA, alle imprese, in particolare alle PMI, e alle filiere produttive”, ha sottolineato il presidente dell’ENEA, Federico Testa.

“L’ENEA, con le sue strutture e competenze di Agenzia nazionale per l’energia, le nuove tecnologie e lo sviluppo economico sostenibile, potrebbe svolgere con efficacia questo ruolo – ha aggiunto Testa – Ciò garantirebbe un’immediata operatività, grazie alla disponibilità di professionalità consolidate, di una rete di collegamenti nazionali e internazionali e delle infrastrutture logistiche e informatiche di eccellenza dei nostri centri di ricerca”.

“La proposta del pacchetto sull’economia circolare che approderà nelle prossime settimane alla discussione del Parlamento europeoha evidenziato il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velooffrirà, finalmente, un quadro e un indirizzo chiaro in materia di economia circolare. Si tratta, a mio avviso, della sfida ambientale ed economica più importante dei prossimi anni. E, a maggior ragione, lo è per il nostro Paese, da sempre leader in Europa sul riuso e sul riciclaggio di materiali e prodotti. Un’occasione straordinaria che Governo, Regioni, Comuni e Aziende di servizio pubblico locale dovranno saper cogliere per promuovere, sostenere, praticare gli obiettivi dell’economia circolare, riducendo sprechi, utilizzando al meglio le risorse naturali, regolando bene le attività economiche pubbliche e private su scala locale, aiutando la creazione di imprese, di posti di lavoro e di idee.

Convegno ENEA su economia circolare (Roma, 5 maggio 2016).jpg

Sull’economia circolare, è stato ricordato nel corso del convegno, Bruxelles sta investendo molto, con un programma di ricerca da 650 milioni di euroIndustria 2020 ed economia circolare” e il pacchetto di misure varato lo scorso dicembre che fissa nuovi target di riduzione dei rifiuti al 2030 (riciclaggio del 65% di rifiuti urbani e del 75% di imballaggi, con un limite massimo di smaltimento in discarica del 10%) e promuove il riuso, lo scambio dirisorse tra le industrie – la cosiddetta simbiosi industriale – e gli incentivi economici per prodotti verdi e riciclabili.

“La transizione da un’economia lineare ad una circolare – spiega Roberto Morabito, responsabile del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali dell’ENEA è una necessità per tutti i Paesi e ancora di più per l’Italiapovera di materie prime critiche ma con una forte industria manifatturiera alla quale garantire un approvvigionamento stabile e sicuro di tali risorse.In questo scenariorisulta fondamentale l’apporto della ricerca e dell’eco-innovazione per rafforzare la competitività della nostra industria in chiave sostenibile”.

L’economia circolare si focalizza sulla ‘chiusura dei cicli’ attraverso l’uso efficiente delle risorse e la minimizzazione delle perdite lungo il loro intero ciclo di vita, la riduzione dei consumi, l’eco-progettazione, la produzione sostenibile. Si basa inoltre sulla sostituzione, dove possibile, con risorse rinnovabili o materiali riciclati, sull’estensione della vita dei prodotti, il loro riuso, la minimizzazione dei rifiuti e un livello di riciclo che assicuri/preservi la qualità dei flussi, apportando benefici ambientali, economici e sociali.

enea liguriaProporre un modello di sviluppo eco-sostenibile replicabile anche in altre regioni e nel Paese: è l’obiettivo dello studio sulla Liguria realizzato da ENEA per WWF Italia, che valuta soluzioni eco-innovative basate su rinnovabili, efficienza energetica e nuove tecnologie per accumulo di energia e trasporti, che potrebbero creare oltre 4.500 posti di lavoro

Nei prossimi 15 anni in Liguria, in termini di sola occupazione diretta, potrebbero nascere oltre 4.500 nuovi posti di lavoro dalla transizione verso un modello green e low carbon dell’economia; tale sviluppo richiederebbe investimenti medi annui pari a 391 milioni di euro.

È quanto emerge dallo studio, presentato oggi a Roma, dal titolo “Liguria, proposte per un modello di sviluppo nearly zero emissions”, che il WWF ha commissionato all’ENEA per approfondire le possibilità di una transizione verso un modello basato su tecnologie e sistemi in grado di ridurre le emissioni di gas serra e, di conseguenza, l’impatto dei cambiamenti climatici - come indicato dal recente accordo di Parigi (COP21) e dagli impegni europei - ma anche di promuovere l’efficienza energetica, favorire lo sviluppo e l’innovazione del sistema produttivo e incrementare i livelli occupazionali, seguendo i principi di un’economia circolare.

Secondo lo studio, l’insieme delle proposte consentirebbe alla Liguria di ridurre di circa 6 milioni di tonnellate annue le emissioni di CO2, di fatto dimezzando le emissioni pro-capite, portandole cioè a circa 3,6 tonnellate di anidride carbonica equivalente (tCO2eq), rispetto alla media nazionale attuale che è di circa 7,1 tCO2eq.

“Non si tratta di un piano energetico regionale, ma dell’analisi di alcune opzioni che possono essere sviluppate e percorse da subito e avere piena attuazione nel corso di qualche decennio – sottolinea Roberto Morabito, Direttore del Dipartimento Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali dell’ENEA -L’obiettivo è l’individuazione di un modello di sviluppo green e low carbon che possa essere replicabile anche in altre realtà regionali e territoriali.”

“Questo studio dimostra in modo chiaro e inequivocabile – ha dichiarato Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia – come già oggi esistano una serie di soluzioni concrete e cantierabili che consentirebbero ad una Regione come la Liguria (ma il discorso potrebbe tranquillamente essere esteso all’intero Paese) di fare rotta verso un’economia a bassissime emissioni, capace cioè di contrastare la minaccia dei cambiamenti climatici e, allo stesso tempo, creare nuova occupazione, più durevole e sostenibile.”

Complessivamente sono state prese in considerazione oltre 30 opzioni tecnologiche e su 15 di esse è stata effettuata una valutazione degli impatti energetici, ambientali, economici ed occupazionali, arrivando ad una rosa di interventi, da poter promuovere in cinque settori strategici: fonti rinnovabili elettriche, rinnovabili termiche, accumulo elettrochimico in batterie, risparmio energetico nell’edilizia, sistema dei trasporti sostenibile.

Alcune delle opzioni individuate risultano promettenti, ma non ancora pienamente mature (ad esempio l’auto elettrica), in quanto la loro affermazione dipenderà dagli investimenti e dalle traiettorie di sviluppo internazionali. In altri casi, si tratta di tecnologie ormai mature e di sicuro sviluppo (ad esempio il fotovoltaico), ma ancora condizionate da costi e limiti organizzativi del mercato. Altre ancora sono tecnologicamente pronte (ad esempio la riqualificazione energetica ad emissioni quasi zero degli edifici), ma ostacolate da inerzie organizzative e disponibilità di accesso a capitali adeguati.

Nel campo delle fonti rinnovabili elettriche e termiche, lo studio prevede che si possano creare mediamente 2.076 nuovi posti di lavoro, di cui 737 nelle rinnovabili elettriche e 1.339 nelle rinnovabili termiche. Tale sviluppo richiederebbe investimenti medi annui pari a 166 milioni di euro, di cui 103 milioni nelle rinnovabili elettriche e 63 milioni nelle rinnovabili termiche. In questo modo, il 40% dell’attuale domanda di energia elettrica regionale sarebbe soddisfatto da fonti rinnovabili per una valore pari a circa 2,5 terawattora (TWh = 1 miliardo di chilowattora).

Un altro settore dalle grandi potenzialità è quello della riqualificazione del parco edilizio: con un investimento medio annuo di circa 209 milioni di euro si creerebbero 2.186 nuovi posti di lavoro e gli interventi realizzati su oltre 10 mila appartamenti permetterebbero di ridurre i consumi del 60% rispetto agli attuali livelli. Sull’arco temporale di 15 anni il risparmio energetico sarebbe di 71mila tonnellate di petrolio equivalente (tep), pari a una riduzione di circa il 15% dei consumi termici residenziali.

Complessivamente, nel settore delle fonti rinnovabili e della riqualificazione energetica degli edifici si potrebbero creare, come valore medio nei 15 anni, 4.262 nuovi posti di lavoro, che salgono agli oltre 4.500 totali includendo il settore dell’accumulo elettrico.

Anche dai trasporti può arrivare un contributo rilevante, ma di difficile quantificazione sotto l’aspetto occupazionale: prendendo in considerazione quattro tipologie di intervento, quali auto elettriche, elettrificazione delle banchine portuali, promozione del traffico pubblico locale e del trasporto ferroviario da e per i porti, si potrebbero ottenere a regime risparmi energetici di circa 310mila tep/anno.

enea materieprimeLunedi 30 novembre ENEA e Regione Lazio organizzano il convegno "The role of regions in the development of Knowledge Innovation Community on Raw Materials", per presentare il nascente polo di eccellenza europeo per la  ricerca nel settore dei "Raw Materials", le materie prime di approvvigionamento più critico. La sede sarà presso il Centro Ricerche Casaccia dell'ENEA, che coordina circa 50 partner tra industrie, PMI, enti di ricerca, università e istituzioni regionali da Italia, Spagna, Ungheria e Malta.

Si tratta di uno dei sei poli di ricerca istituiti nell'ambito dell'Associazione EIT RawMaterials, finanziata dall'Istituto Europeo per la Tecnologia e l'Innovazione (EIT) che prevede la  creazione di una Knowledge Innovation Community (KIC), una Comunità della Conoscenza e dell'Innovazione. L'obiettivo è quello di migliorare l'estrazione, il riciclo, il riuso e la sostituzione delle materie prime, in particolare quelle 'critiche', quali ad esempio terre rare, indio, germanio e magnesio. Una rete di laboratori, imprese e università che dovrà sviluppare un progetto da 2 miliardi di euro per creare tra l'altro 50 start up e 10mila posti di lavoro.

L’Unione Europea è fortemente dipendente dalle importazioni di materie prime strategiche per la crescita e la competitività dell'industria: il 77% del fabbisogno complessivo deriva dall'import extra-Ue, con punte del 96% per i metalli high-tech e del 100% per la gomma naturale. Solo un esiguo numero di minerali metallici viene estratto all'interno del territorio Ue - cromo, rame, piombo, argento e zinco - ma la produzione è insufficiente a soddisfare la domanda e per questo è importante incrementare la produzione delle materie prime sul suolo europeo, promuovere il riciclo a tutti i livelli e un sistema economico circolare.

"Con la Regione Lazio abbiamo voluto riunire allo stesso tavolo alcuni dei leader nel settore della formazione, della manifattura e della ricerca applicata sui Raw Materials”, ha dichiarato Dario Della Sala dell'ENEA, "dopo un anno di lavoro, lo sviluppo del business plan per il 2016 e la programmazione preliminare fino al 2022, oggi è tutto pronto per studiare il pieno coinvolgimento di partner e supporter, che in collaborazione con i 'core' e gli 'associate' partner, costituiranno l'ossatura di EIT RawMaterials, la più grande Comunità sulle Materie Prime Critiche nel mondo. Il perno è l'associazione EIT RawMaterials con sede a Berlino, i 6 Co-location Centre che la compongono sono il motore dell'iniziativa".

Sabato, 18 Aprile 2015 00:00

Think Green, Be Efficient!

tinkgreenSi è svolto ieri presso la sede ENEA a Roma il convegno “Think Green, Be Efficient, l’efficienza energetica come leva di sviluppo: soluzioni tecnologiche sostenibili, integrate per edifici esistenti nel settore pubblico e privato”. L’evento è stato organizzato da Schneider Electric, ENEA, EnSiEL e Kyoto Club in occasione della premiazione dei vincitori della seconda edizione di “Think Green, Be Efficient!”, competizione nazionale per tesi di laurea sui temi dell’efficienza energetica.

Il concorso, promosso da Schneider Electric con Kyoto Club ed EnSiEL e patrocinato dai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, ha visto la partecipazione di 50 tesi di laurea di studenti provenienti dalle facoltà di Ingegneria o Architettura di 22 università di tutta Italia. Intorno alla presentazione delle tesi vincitrici – tutte di natura progettuale, quindi dedicate all’applicazione concreta dell’efficienza energetica in progetti reali incentrati su edifici, pubblici o privati - si è snodato un incontro che ha messo a confronto tutti gli attori della “filiera dell’efficienza” - dalle istituzioni alle imprese al mondo della ricerca e dell’accademia. Si è potuto così discutere di come sviluppare un percorso di sistema in grado di consentire al Paese di cogliere la grande opportunità economica ed occupazionale legata alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente. Si tratta di un’azione necessaria, sia per proseguire nel percorso di applicazione delle direttive europee legate all’efficienza energetica, sia per favorire una crescita complessivamente sostenibile.

Introducendo il convegno, Federico Testa, Commissario dell’ENEA, ha evidenziato: “L’efficienza energetica rappresenta di fatto un ‘combustibile aggiuntivo’, nel contesto di politiche per lo sviluppo sostenibile e di un’economia a basso contenuto di carbonio. Allo stesso tempo è un elemento strategico per il consolidamento di una filiera produttiva interamente made in Italy e la creazione di nuova occupazione. Il nostro filo conduttore, come ENEA, è la decarbonizzazione della produzione di energia, attraverso tecnologie per incrementare l’efficienza energetica e l’uso di fonti rinnovabili”.

Testa ha poi lasciato la parola ai protagonisti di una tavola rotonda, moderata dal direttore del Kyoto Club Sergio Andreis, che ha messo a confronto gli organizzatori del convegno, Fabrizio Pilo del Consorzio Accademico EnSiEL, Ilaria Bertini, Direttore Aggiunto dell’Unità Tecnica Efficienza Energetica dell’ENEA, e Roberto Gerico, Vice President Eco-Building di Schneider Electric, con i rappresentanti degli altri “anelli” della filiera dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio.

Sono intervenuti quindi Gianni Binacchi, Vicepresidente di ANIE, Silvia Lazzari dell’Ordine degli Architetti di Bergamo, che hanno portato la voce del mondo delle professioni, ed i rappresentanti di due istituzioni già all’avanguardia su questi temi, la Regione Emilia Romagna, con Stefano Stefani del dipartimento delle Politiche Energetiche, ed ACER (Azienda Casa Emlia Romagna), che come ha raccontato il Presidente di ACER Reggio Emilia, Marco Corradi, sta sperimentando l’utilizzo di soluzioni per la termoregolazione Wiser di Schneider Electric a fini di comfort, risparmio energetico e bollette più leggere per gli utenti, investendo in un piano di riqualificazione energetica del suo patrimonio edilizio.

Think Green, Be Efficient! è l’unico concorso per tesi di laurea dedicato specificamente all’efficienza energetica negli edifici ed abbiamo ritenuto che, nel valorizzare gli ottimi lavori presentati dai partecipanti di questa edizione, fosse fondamentale costruire un’occasione per mobilitare importanti attori complementari e portarli a confronto. Solo promuovendo un sistema virtuoso di collaborazione tra pubblico, privato, mercato e professioni si può rendere l’efficienza energetica una formidabile opportunità per l’Italia e per il futuro professionale dei nostri giovani”, spiega Laura Bruni, Direttore Affari Istituzionali di Schneider Electric. “Il fatto che molti lavori di quest’anno abbiamo puntato su un approccio integrato di più tecnologie gestite e controllate attraverso sistemi di automazione, dando grande rilievo alla misura, ci rende molto soddisfatti. È la direzione che abbiamo sempre seguito nel nostro impegno di promotori e abilitatori tecnologici di un futuro efficiente e sostenibile, e questa linea è sempre più compresa e sostenuta anche in ambito accademico e istituzionale”.

Sergio Andreis, Direttore di Kyoto Club, ha aggiunto: “Il concorso Think Green, Be Efficient! è un investimento, guarda al futuro e vuole incoraggiare tutte quelle Università e laureandi italiani impegnati per l’innovazione. Senza maggiore efficienza energetica non sarà possibile abbattere significativamente le emissioni climalteranti, né creare nuovi posti di lavoro qualificati verso un’economia sempre più sostenibile e per questo Kyoto Club darà il proprio sostegno anche per le prossime edizioni dell’iniziativa.”

Fabrizio Pilo, a nome di EnSiEL, esprime piena soddisfazione per il grande successo della manifestazione, che costituisce un’occasione importante di sinergia fra mondo accademico e industriale in linea con la terza missione dell’Università: la promozione del trasferimento tecnologico ed il rapporto con il territorio. Tutte le tesi presentate sono coerenti con tali obiettivi poiché trasferiscono in elaborati progettuali, tecniche di progettazione avanzate e sistemi innovativi, esperienze di ricerca maturate in ambiente accademico e, promuovendo efficienza e difesa dell’ambiente, creano le basi per un nuovo sviluppo economico.

I vincitori del concorso “Think Green, Be Efficient!”

FotogruppopremiazioneThinkg.jpgI vincitori del concorso sono stati selezionati fra 50 partecipanti provenienti da 22 università di tutta Italia: una cifra di tutto rispetto considerando la specificità della tipologia di tesi da dover proporre ed anche la crescita rispetto alla precedente edizione, che aveva visto presentare 30 lavori di studenti provenienti da 17 università. I tre finalisti hanno ricevuto una consistente borsa di studio e la possibilità di svolgere un’esperienza professionale e formativa in una delle sedi Schneider Electric. Inoltre quest’anno Kyoto Club ha attribuito una menzione speciale, mentre l’ENEA ha assegnato un premio speciale consistente nella possibilità di frequentare gratuitamente la Summer School in efficienza energetica, giunta alla terza edizione, che si svolgerà a giugno prossimo presso il Centro Ricerche ENEA Casaccia, vicino Roma.

La cerimonia di premiazione è stata introdotta da un intervento di Gianni Silvestrini, Direttore Scientifico di Kyoto Club, Presidente GBC, nonché Presidente della Giuria del Concorso, che ha messo in evidenzia la qualità multisciplinare delle tesi presentate, l’integrazione tecnologica grazie all’utilizzo di Home e Building Automation, la sensibilità economica sul ritorno dell’investimento e l’esemplarità di un percorso da accelerare nel quadro del patrimonio edilizio italiano, la cui riqualificazione energetica può costituire leva di rilancio dell’economia del paese.

I vincitori, scelti in funzione della rigorosità, completezza dell’approccio e metodologie applicate sono:

  • 1° classificato: Luca Tiozzo Netti, Università di Padova, con la tesi “Metodi e modelli per l'efficienza energetica nel settore terziario: sviluppo di uno strumento di analisi”;
  • 2° classificato: Francesco Maria Contini, Università di Modena e Reggio Emilia, con la tesi “Analisi in regime dinamico di un edificio universitario complesso: biblioteca scientifica interdipartimentale dell'ateneo di Modena e Reggio Emilia”;
  • 3° classificato: Nicola Tore, Università di Cagliari, con la tesi “Progetto di un sistema domotico per la massimizzazione dell'autoconsumo in ambito residenziale”.

Il Premio Speciale ENEA è stato assegnato a Paolo Cappellacci dell’Università di Bologna per la tesi “La ventilazione ibrida nell'edilizia residenziale in climi temperati. Il ruolo della ventilazione naturale negli edifici a Zero Energy”.

La menzione speciale Kyoto Club è stata assegnata a Valeria Foresi, Marzia Fornari, Maria Mariani dell’Università di Camerino per la tesi “Adeguamento prestazionale sismico ed energetico degli edifici in cemento armato degli anni '70”.

assoclimaL’indagine statistica di Assoclima, l’associazione dei costruttori di sistemi di climatizzazione, rileva un anno 2014 ancora privo di dati certi di ripresa.

I responsabili commerciali e marketing di alcune delle principali aziende del settore si sono incontrati presso la sede ANIMA a Milano per analizzare i risultati dell’indagine statistica svolta da Assoclima sul mercato dei componenti per sistemi di climatizzazione nell’anno 2014. 

La rilevazione, cui hanno partecipato 40 aziende, prende in considerazione le seguenti tipologie di prodotti: climatizzatori d’ambiente, climatizzatori sistemi split e multisplit, sistemi VRF, condizionatori packaged e roof top, condizionatori autonomi con regolazione di precisione, gruppi refrigeratori di liquido con condensazione ad aria e ad acqua, unità di trattamento aria, unità terminali, aerotermi. Durante l’incontro viene presentato l’andamento generale del comparto e vengono commentati i dati relativi alle famiglie di prodotti che hanno maggiore incidenza in termini di fatturato e di rappresentatività del mercato.
Per quanto riguarda l’andamento generale del comparto, i prodotti e i componenti per sistemi di climatizzazione registrano, rispetto al 2013, un leggero incremento della produzione nazionale (+1,4%) e un calo (-11,4%) del mercato Italia.
Entrando nello specifico delle diverse tipologie di prodotti, risulta per la prima volta negativo ‒ sia a quantità (-16%), sia a valore (-16%) ‒ il mercato complessivo dei sistemi monosplit e multisplit, che riportano entrambi variazioni negative a due cifre rispetto all’anno precedente: -13% a valore e -16% a quantità per i monosplit e -19%, sia a valore che a quantità, per i multisplit. 
Non si riscontrano segnali positivi nemmeno per i sistemi VRF, una tipologia di prodotto che fino a tre anni fa rappresentava, soprattutto per i modelli con potenza al di sopra di 16 kW, un segmento in forte crescita: la rilevazione Assoclima per l’anno 2014 indica, infatti, per i VRF decrementi dell’8% a valore e del 2% a quantità rispetto all’anno precedente.
Qualche segnale positivo arriva invece dalla produzione nazionale di condizionatori roof top (+11% rispetto al 2013), benché si registri una leggera contrazione delle esportazioni, e dal segmento dei gruppi refrigeratori di liquido, che chiude l’anno 2014 con +2% a valore per le macchine condensate ad aria e +22% per quelle condensate ad acqua. La migliore performance riguarda in particolare i piccoli gruppi refrigeratori (fino a 17 kW) con condensazione ad aria, che segnano incrementi dell’8% in termini di produzione e del 21% in termini di mercato Italia.
Migliorano anche le performance delle pompe di calore aria-acqua, che risultano in crescita in alcune fasce di potenze, tra cui quella fino a 17 kW destinata principalmente al settore residenziale (+6% a quantità e +8% a valore), e delle pompe di calore acqua-acqua nelle potenze superiori a 18 kW. 
Come per l’anno precedente, anche nel 2014 il settore delle unità terminali presenta segno negativo: i dati a panel costante rilevano un decremento sia in termini di unità prodotte (-5%), sia di ricavi di vendita (-4%). 

tralicci 1Workshop di due giorni all’ENEA sulle tecnologie, i sistemi e gli interventi per infrastrutture e reti di trasmissione. Ai lavori aperti dal Commissario Federico Testa, partecipano esponenti del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Università di Roma “La Sapienza”, dell’Università di Pisa, del Politecnico delle Marche, ISPRA, Ricerca di Sistema Elettrico-RSE, Terna e Acea.

Ridurre l’impatto ambientale e i costi socioeconomici dei sistemi energetici attraverso simulazioni ingegneristiche che ottimizzino il loro grado di sostenibilità e di sicurezza su diverse scale geografiche, dal livello cittadino all’intero continente europeo: questo il tema del workshop nazionale “Simulazione del sistema energetico”, che ha visto riuniti presso la sede ENEA a Roma esperti ENEA e stakeholder del settore energetico, in rappresentanza di aziende, organizzazioni di ricerca e istituzioni, quali il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Università di Roma “La Sapienza”, l’Università di Pisa, il Politecnico delle Marche, ISPRA, RSE, Terna e Acea.

Al centro dei lavori, le tecniche di simulazione computerizzata che, come avviene da tempo in settori ad alto contenuto tecnologico quali l’aerospazio e l’industria dell’auto, servono a capire “se e come” funzionerà un prodotto, un impianto o un intero sistema anche in condizioni di eventi naturali estremi, dai terremoti alle alluvioni.

“Definire la politica energetica di un Paese è una attività molto complessa, in cui vanno limitate al massimo le approssimazioni - sottolinea l’esperto ENEA, Emanuele Negrenti. Per far funzionare in modo ottimale un sistema energetico occorre pianificarlo rigorosamente, dagli impianti di stoccaggio e raffinazione della materia prima fossile alle centrali elettriche fino alle reti di trasmissione. Finora gli strumenti di analisi del sistema energetico si sono focalizzati sulla ottimizzazione delle risorse economiche e tecnologiche, mentre sono stati carenti nel valutarne l’impatto complessivo sulle persone e l’ambiente con relativi costi socio-economici. Il confronto che abbiamo organizzato all’ENEA su questi temi è fondamentale per far incontrare ‘domanda e offerta’, vale a dire le richieste dei decisori nazionali e locali del settore energetico e la disponibilità di tecnologie, know-how e professionalità”.

Le simulazioni possono studiare il comportamento del sistema energetico nel breve termine, ad esempio in fasce orarie, in modo da valutare la risposta dell’intero sistema ad eventi accidentali di diversa entità, come nel caso di condizioni di alta pressione che favoriscono il ristagno degli inquinanti o di eclissi solari che riducono drasticamente la produzione di energia degli impianti fotovoltaici. Allo stesso modo nel medio-lungo periodo, ad esempio anno per anno, le simulazioni ingegneristiche possono valutare il raggiungimento di obiettivi di risparmio energetico e di riduzione degli impatti ambientali o di emissione di gas serra.

Le simulazioni – aggiunge Negrentiservono a capire ‘dove’ inserire elementi più efficienti e meno impattanti all’interno dell’intero sistema energetico, per venire incontro a situazioni problematiche, come ad esempio la qualità dell’aria delle nostre città, i cui costi sociali sono enormi. Diversi studi hanno stimato che ogni abitante della Pianura Padana, l’area più inquinata d’Italia e tra le prime tre in Europa, ‘perde’ in media dai 2 ai 3 anni di vita a causa dell’inquinamento atmosferico. A queste emergenze finora si è risposto con restrizioni del traffico automobilistico o con limitazioni agli impianti di riscaldamento, ma per superare definitivamente queste criticità occorre ripensare l’intero sistema energetico in modo sostenibile”.

Nello scenario dell’immediato futuro – conclude l’esperto - sarà determinante l’incremento della produzione di elettricità da fonti a basso impatto ambientale e il conseguente sviluppo di reti intelligenti di distribuzione, le smart grid, per limitare gli sprechi e ottimizzare i consumi di energia, tutte tecnologie di cui l’ENEA detiene eccellenze a livello mondiale. Ma tutto ciò non può essere ‘improvvisato’, occorre prevederne l’evoluzione all’interno di un sistema complessivo. È qui che la simulazione ingegneristica svolge un ruolo fondamentale in una corretta pianificazione che tenga conto degli aspetti di ‘sicurezza’ sia in caso di eventi naturali estremi che di attacchi informatici o terroristici”.

 

Sistemi energetici più sicuri e sostenibili con le simulazioni ingegneristiche

26 marzo 2015

Workshop di due giorni all’ENEA sulle tecnologie, i sistemi e gli interventi per infrastrutture e reti di trasmissione. Ai lavori aperti dal Commissario Federico Testa, partecipano esponenti del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Università di Roma “La Sapienza”, dell’Università di Pisa, del Politecnico delle Marche, ISPRA, Ricerca di Sistema Elettrico-RSE, Terna e Acea.

Ridurre l’impatto ambientale e i costi socioeconomici dei sistemi energetici attraverso simulazioni ingegneristiche che ottimizzino il loro grado di sostenibilità e di sicurezza su diverse scale geografiche, dal livello cittadino all’intero continente europeo: questo il tema del workshop nazionale “Simulazione del sistema energetico”, che ha visto riuniti presso la sede ENEA a Roma esperti ENEA e stakeholder del settore energetico, in rappresentanza di aziende, organizzazioni di ricerca e istituzioni, quali il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Università di Roma “La Sapienza”, l’Università di Pisa, il Politecnico delle Marche, ISPRA, RSE, Terna e Acea.

Al centro dei lavori, le tecniche di simulazione computerizzata che, come avviene da tempo in settori ad alto contenuto tecnologico quali l’aerospazio e l’industria dell’auto, servono a capire “se e come” funzionerà un prodotto, un impianto o un intero sistema anche in condizioni di eventi naturali estremi, dai terremoti alle alluvioni.

“Definire la politica energetica di un Paese è una attività molto complessa, in cui vanno limitate al massimo le approssimazioni - sottolinea l’esperto ENEA, Emanuele Negrenti. Per far funzionare in modo ottimale un sistema energetico occorre pianificarlo rigorosamente, dagli impianti di stoccaggio e raffinazione della materia prima fossile alle centrali elettriche fino alle reti di trasmissione. Finora gli strumenti di analisi del sistema energetico si sono focalizzati sulla ottimizzazione delle risorse economiche e tecnologiche, mentre sono stati carenti nel valutarne l’impatto complessivo sulle persone e l’ambiente con relativi costi socio-economici. Il confronto che abbiamo organizzato all’ENEA su questi temi è fondamentale per far incontrare ‘domanda e offerta’, vale a dire le richieste dei decisori nazionali e locali del settore energetico e la disponibilità di tecnologie, know-how e professionalità”.

Le simulazioni possono studiare il comportamento del sistema energetico nel breve termine, ad esempio in fasce orarie, in modo da valutare la risposta dell’intero sistema ad eventi accidentali di diversa entità, come nel caso di condizioni di alta pressione che favoriscono il ristagno degli inquinanti o di eclissi solari che riducono drasticamente la produzione di energia degli impianti fotovoltaici. Allo stesso modo nel medio-lungo periodo, ad esempio anno per anno, le simulazioni ingegneristiche possono valutare il raggiungimento di obiettivi di risparmio energetico e di riduzione degli impatti ambientali o di emissione di gas serra.

Le simulazioni – aggiunge Negrentiservono a capire ‘dove’ inserire elementi più efficienti e meno impattanti all’interno dell’intero sistema energetico, per venire incontro a situazioni problematiche, come ad esempio la qualità dell’aria delle nostre città, i cui costi sociali sono enormi. Diversi studi hanno stimato che ogni abitante della Pianura Padana, l’area più inquinata d’Italia e tra le prime tre in Europa, ‘perde’ in media dai 2 ai 3 anni di vita a causa dell’inquinamento atmosferico. A queste emergenze finora si è risposto con restrizioni del traffico automobilistico o con limitazioni agli impianti di riscaldamento, ma per superare definitivamente queste criticità occorre ripensare l’intero sistema energetico in modo sostenibile”.

Nello scenario dell’immediato futuro – conclude l’esperto - sarà determinante l’incremento della produzione di elettricità da fonti a basso impatto ambientale e il conseguente sviluppo di reti intelligenti di distribuzione, le smart grid, per limitare gli sprechi e ottimizzare i consumi di energia, tutte tecnologie di cui l’ENEA detiene eccellenze a livello mondiale. Ma tutto ciò non può essere ‘improvvisato’, occorre prevederne l’evoluzione all’interno di un sistema complessivo. È qui che la simulazione ingegneristica svolge un ruolo fondamentale in una corretta pianificazione che tenga conto degli aspetti di ‘sicurezza’ sia in caso di eventi naturali estremi che di attacchi informatici o terroristici”.

07solare.jpg

L’ENEA coordinerà un progetto europeo per realizzare in Marocco un innovativo sistema di accumulo per un impianto solare a concentrazione, in grado di produrre energia elettrica anche in assenza di sole.

Il progetto denominato ORC-PLUS (Organic Rankine Cycle – Prototype Link to Unit Storage)  durerà quattro anni e potrà contare su un finanziamento di circa 6,4 milioni di euro, di cui 1,25 milioni di euro all’ENEA, nell’ambito del Programma quadro di ricerca e innovazione dell’Ue Horizon 2020. Insieme all’ENEA partecipano al progetto due aziende italiane (Soltigua e Enerray) e altri centri di ricerca, fra i quali il Fraunhofer Institute (Germania), CIC EnergiGUNE  (Spagna) e IRESEN (Marocco).

L’ENEA si occuperà dello sviluppo di un prototipo del sistema di accumulo e della formazione dei tecnici e ricercatori locali. Inoltre, contribuirà alla progettazione e alla realizzazione del nuovo sistema di accumulo di energia termica ad alta temperatura, che permetterà all’impianto di produrre energia elettrica fino a 4 ore in assenza di radiazione solare.

Il progetto si inserisce nel quadro delle collaborazioni tra ENEA e Paesi della sponda sud del Mediterraneo e riguarda, nello specifico, l’impianto solare del Green Energy Park di Ben Guerir, situato in una zona desertica del Marocco.

ORC-PLUS è uno dei 10 progetti per lo sviluppo del solare a concentrazione attualmente in corso e ai quali partecipa ENEA, sulla base dell’esperienza pluriennale nella ricerca relativa a sistemi e componenti e nella progettazione e  realizzazione di impianti di varie dimensioni.

Mercoledì, 28 Gennaio 2015 00:00

Ambiente

ambiente francoforteAmbiente, la fiera internazionale dei beni di consumo di Francoforte, rappresenta il massimo evento dell'industria dei beni di consumo mondiale. Grazie ai numerosi eventi, Ambiente offre oltre ad una panoramica completa del mercato anche tanta, preziosa ispirazione per il prossimo anno commerciale.

USA: il partner country di Ambiente 2015. Lo stile di vita americano costituisce tuttora una profonda fonte di ispirazione a livello globale, sviluppando e diffondendo in continuazione nuovi trend. Per il 2015 il palcoscenico è stato allestito per presentare ai visitatori della più grande fiera dei beni di consumo al mondo una vasta gamma di idee e novità provenienti dagli Stati Uniti di America.

 

Numero di Espositori: 4.724 da 89 paesi (2014)

 

Numero di Visitatori: 144.000 da 161 paesi (2014)

 

Settori merceologici:

 

DINING - World of Table, Kitchen and Houseware 
Tutto per la tavola apparecchiata - piatti, bicchieri, posate, vetri, ceramiche e cristalli. Articoli casalinghi: pentole, piccoli elettrodomestici, utensili, accessori per la pulizia della casa.

LIVING - World of Interiors
Arredamento e complementi d’arredo in stile classico, moderno, country e da giardino. Quadri e cornici.

GIVING - World of Gifts Unlimited
Idee regalo - articoli in pelle, gioielli e bigiotteria, articoli da regalo, articoli per fumatori, artigianato artistico, articoli regalo di design, candele e  decorazioni per tutte le feste

Pubblicato in Eventi & Fiere
Martedì, 04 Novembre 2014 00:00

Pulisco, Riciclo e Vendo

Mercoledì 5 novembre 2014 presso la Sala auditorium di Ecoarea (Via Rigardara, 37/39 - 47853 Cerasolo di Coriano) si terrà il convegno Pulisco, Riciclo e Vendo.

Pubblicato in Comunicati stampa
Martedì, 20 Maggio 2014 00:00

Anbi, burocrazia frena difesa idrogeologica

anbiDa ogni euro speso in prevenzione 7 nuovi posti di lavoro

"Le risorse per la salvaguardia idrogeologica non solo sono insufficienti ma, causa lentezze e lacci burocratici, non si riescono neppure a spendere". La denuncia arriva da Massimo Gargano, presidente dell'Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni (Anbi), dopo una due giorni di confronto organizzata a Firenze dall'Unione Regionale Bonifiche.

Annualmente, ha ricordato, l'Italia spende tre miliardi e mezzo di euro per riparare le conseguenze del dissesto idrogeologico. Se si passasse dall'emergenza alla prevenzione basterebbe il 20% di tale cifra per mettere in sicurezza il territorio. Secondo l'Anbi, inoltre, ogni euro speso in prevenzione consentirebbe di creare 7 nuovi posti di lavoro. Da qui la rinnovata richiesta di una 'alleanza di filiera' affinché venga posto in atto il Piano di Riduzione del Rischio Idrogeologico, annualmente presentato dall'Anbi, che attualmente prevede 3.383 interventi cantierabili, per un investimento di 7.795 milioni di euro. "Sono progetti esecutivi – ha concluso Gargano – ma, risorse a parte, il loro avvio dovrà scontrarsi con una selva burocratica fatta di oltre 10 mila norme".

Fonte: Redazione ANSA