Incentivi rinnovabiliIl Decreto del Ministero dello sviluppo economico del 04/07/2019, pubblicato nella G.U. del 09/08/2019, n. 186, ha la finalità di sostenere la produzione di energia elettrica dagli impianti alimentati a fonti rinnovabili (eolica, idraulica, gas residuati dai processi di depurazione e solare fotovoltaico), attraverso la definizione di incentivi e modalità di accesso che promuovano l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità, sia ambientale che degli oneri di incentivazione. Inoltre, il GSE il 23/08/2019 ha pubblicato il Regolamento Operativo per l'iscrizione ai Registri e alle Aste del DM 4 luglio 2019.

Il D. Min. Sviluppo Econ. 04/07/2019 evidenzia quanto emerso a seguito dell'attuazione del D. Min. Sviluppo Econ. 23/06/2016 recante "Incentivazione dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico", e adotta disposizioni al fine di:
- distinguere regimi differenziati di sostegno, oggetto di distinti decreti;
- ammettere ai meccanismi di incentivazione il solare fotovoltaico, fatti salvi gli impianti di potenza fino a 20 kW, che possono accedere alle detrazioni fiscali;
- promuovere procedure competitive per gruppi di tecnologie o di tipi di impianti, caratterizzati da costi comparabili.

In particolare, relativamente alle modalità di accesso agli incentivi, il Ministero dello sviluppo economico ha ritenuto di:
- utilizzare il meccanismo delle aste per tutte le tipologie di impianti con potenza pari o superiore a 1 MW;
- prevedere i registri per tutte le tipologie di impianti di potenza fino a 1 MW, utilizzando come criteri di priorità il rispetto di alcuni requisiti di tutela ambientale e la maggiore riduzione percentuale offerta sulla tariffa base, fermo restando i diversi livelli di tariffa per fonte e scaglioni di potenza.

Nell'Allegato 1 al D. Min. Sviluppo Econ. 04/07/2019 sono indicati gli impianti a fonti rinnovabili rientranti nell'ambito di applicazione del Decreto stesso: eolico onshore, idraulico, gas residuati dei processi di depurazione, solare fotovoltaico; sono inoltre indicate la vita utile convenzionale degli impianti e le tariffe incentivanti.

Il D. Min. Sviluppo Econ. 04/07/2019 suddivide gli impianti che possono accedere agli incentivi in quattro gruppi in base alla tipologia, alla fonte energetica rinnovabile e alla categoria di intervento:
- nel Gruppo A ci sono gli impianti eolici on-shore di nuova costruzione, integrale ricostruzione, riattivazione o potenziamento, oltre agli impianti fotovoltaici di nuova costruzione;
- nel Gruppo A-2 sono previsti incentivi per gli impianti fotovoltaici di nuova costruzione, i cui moduli sono installati su coperture di edifici e fabbricati rurali, in sostituzione di eternit o amianto;
- nel Gruppo B sono ricompresi gli impianti idroelettrici di nuova costruzione, integrale ricostruzione (esclusi gli impianti su acquedotto), riattivazione o potenziamento. Oltre a questi, anche gli impianti a gas residuati dei processi di depurazione di nuova costruzione, riattivazione o potenziamento;
- nel Gruppo C il Decreto prevede incentivi per il rifacimento totale o parziale di impianti eolici on-shore, idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione.

Sono previsti 7 bandi per la partecipazione ai Registri e/o alle Aste,con le seguenti tempistiche (Nr. Procedura, Data di apertura del bando, Data di chiusura del bando):
1    30 settembre 2019    30 ottobre 2019
2    31 gennaio 2020    1 marzo 2020
3    31 maggio 2020    30 giugno 2020
4    30 settembre 2020    30 ottobre 2020
5    31 gennaio 2021    2 marzo 2021
6    31 maggio 2021    30 giugno 2021
7    30 settembre 2021    30 ottobre 2021

Il D. Min. Sviluppo Econ. 04/07/2019 prevede inoltre che il D. Min. Sviluppo Econ. 23/06/2016 continui ad applicarsi agli impianti iscritti in posizione utile nelle graduatorie formate a seguito delle procedure di asta e registro svolte ai sensi del medesimo decreto.
Gli incentivi e le relative modalità di accesso per la tipologia di impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli indicati nell'Allegato 1 al Decreto sono invece stabiliti con altri decreti.

Si segnala inoltre che il GSE, il 23/08/2019, ha pubblicato il Regolamento Operativo per l'iscrizione ai Registri e alle Aste del DM 4 luglio 2019. Il documento disciplina le modalità di partecipazione alle procedure di Registro e Asta al ribasso per accedere ai meccanismi d'incentivazione dell'energia elettrica prodotta dagli impianti eolici on shore, solari fotovoltaici, idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione introdotti dal D. Min. Sviluppo Econ. 04/07/2019.

 

 

Fonte: Bollettino di Legislazione Tecnica online
www.legislazionetecnica.it

Festival Edilizia Leggera BariE' il turno del Mezzogiorno: tutto il mondo del Colore e dell'edilizia Leggera professionale guarda a questa edizione speciale di FEL che vede le realtà leader del settore affiancate al mondo dell'edilizia proposto da SAIE. Il prossimo 24-26 ottobre andrà in scenda un episodio nuovo di FEL, che codifica e interpreta le tendenze di questo momento storico in cui il mercato dell'edilizia affronta la crisi ampliando la sua offerta e contaminando il colore con il mondo edile all'insegna della collaborazione e delle nuove sinergie.

Il FEL , in ogni sua edizione, racconta storie, tendenze, emozioni, ma anche fa emergere quelle che sono le attualità di un mercato costantemente stimolato da fattori esterni. Emergono evidenti alcuni caratteri distintivi di questa edizione, leggibili già prima dell'evento e che possiamo anticipare. Le aziende più attente si preparano alla prima vera stagione rivolta alla formazione per il pittore edile. All'evento di riferimento del settore non può mancare quindi un convegno dove le associazioni di categoria e gli attori che hanno lavorato per la realizzazione della norma illustreranno i contenuti del quadro normativo e degli schemi di certificazione ( esami).  A supporto del convegno interverranno le associazioni ANVIDES e CORTEXA, il  primo come promotore degli schemi di certificazione per il pittore edile, il secondo come riferimento per la norma che regolamenta la posa del sistema a cappotto e la figura professionale di riferimento. Il convegno si terrà il 24 ottobre alle 14.30 presso il centro congressi della Fiera del Levante, e rientra tra le principali proposte di informazione supportate da FEL, che lo ricordiamo ha lavorato attivamente anche per la stesura della norma, e per la realizzazione degli schemi di certificazione, in particolare quello della specializzazione del decoratore edile. Per dare continuità a questo importante lavoro, FEL, con la sua divisione ACCADEMIA, propone per la prossima stagione invernale un programma di corsi ed esami convenzionati con alcuni enti di certificazione. L'attività, svolta presso i colorifici e le aziende di tutta Italia, sarà in grado di capillarizzare l'informazione sul territorio, andando incontro alle esigenze dei mercati locali.

Formazione Pittore EdileAltro tema attualissimo che vogliamo anticipare e che ritroveremo al FEL di Bari è quello dell'ambiente e della salubrità. Non passano giornate intere senza una notizia che sensibilizzi sul tema ambientale. Ma il mondo del colore come risponde? Al Festival individueremo le aziende più green e più salubri, in grado di proporre prodotti sicuri per la salute ed ecocompatibili. Ci sono aziende che di questi temi hanno scelto di fare veri e propri cavalli di battaglia e al Festival punteremo la lente di ingrandimento proprio su di esse.

All'orizzonte L'appuntamento per il 2020. L'episodio di Bari è rivolto a tutto il Mezzogiorno, che sappiamo sta rispondendo in maniera entusiasta. Il 2020 sarà di nuovo il momento del nord Italia, toccato nel 2016 con l'edizione di Vicenza. In ballottaggio alcune importanti città che non hanno mai ospitato il Festival, e i cui mercati regionali rivendicano la possibilità di ospitare questo appuntamento ormai divenuto l'unico del settore in grado di dare risposte concrete all'intera filiera, partendo dal locale, ampliando la comunicazione sul piano nazionale. Le date e la location saranno finalmente svelate durante l'edizione di FEL Bari 2019.
Qualche anticipazione? L'episodio di collaborazione con una fiera sul mondo dell'edilizia evidenzia come FEL possa di fatto accostarsi ad altri eventi, anche di più ampio respiro. Le collaborazioni sono un punto di forza, e noi crediamo che affiancare FEL ad altri format si un modo per dialogare con segmenti di mercato diversi. Ogni volta che c'è dialogo nascono opportunità: e come si dice, "se son rose fioriranno".

Pubblicato in Eventi & Fiere

Salubrità e AmbienteL’inquinamento atmosferico (outdoor e indoor) è il principale fattore di rischio ambientale per la salute della popolazione mondiale: “Tra il 1930 e il 2000 la produzione globale di sostanze chimiche immesse nell’ambiente è aumentata da 1 a 400 milioni di tonnellate l’anno e negli ultimi 50 anni l’uomo ha immesso nell’ambiente circa 80 mila nuove sostanze chimiche” (fonte Edilteco). Se poi pensiamo che la produzione di queste sostanze favoriscono anche il fenomeno del surriscaldamento globale (tema attualissimo in tutto il mondo), l’esigenza di trovare soluzioni in controtendenza è sempre più forte.  Troppo spesso l’attenzione si concentra sui prodotti per la casa che utilizziamo, sulla qualità dei vestiti e dei materiali d’arredamento, senza badare troppo a cosa è stato applicato sulle pareti della nostra casa. Si, perché in realtà, quello che i nostri imbianchini applicano sulle pareti di casa, è determinante per la nostra salute e quella dei nostri cari, perché si tratta di sostanze che inaliamo costantemente e a cui siamo esposti, giorno e notte.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha invitato le Categorie delle professioni tecniche ad inserire nei piani formativi materie relative alla “salute – salubrità- confort- benessere negli edifici” per far fronte al fenomeno dell’inquinamento indoor che miete ogni anno sempre più vittime, sensibilizzando progettisti, clienti, ma soprattutto gli applicatori, a cui si chiede particolare attenzione. Intervenire con idonei sistemi costruttivi e l’utilizzo di materiali salubri selezionati, curare, permette un risparmio in termini di vite umane, di spesa sanitaria pubblica, con il conseguente rilancio di una edilizia salubre e sostenibile a vantaggio dell’ambiente e del cittadino.

Interessante vedere come il mercato del colore sia sempre più attento a questi temi, e conoscere il punto di vista delle realtà che mettono al primo posto la salvaguardia dell’ambiente e dei suoi abitanti, è importante per una scelta consapevole nell’utilizzo dei prodotti.

CONOSCERE I NEMICI DELLA TUA SALUTE E DELL’AMBIENTE

Una delle minacce più consistenti alla salute di chi vive negli ambienti confinati è data dalla presenza di elevate concentrazioni di formaldeide. La formaldeide in reazione con l’urea è impiegata come vernice collante di pannelli in legno di truciolato, è contenuta nei pannelli fonoassorbenti dei controsoffitti, nelle pareti divisorie degli uffici open space e in passato in molte tipologie di vernici e pitture. Altro termine che fa paura nel mondo delle finiture è la sigla VOC (acronimo di Composti Organici Volatili). Tra i principali responsabili dell’inquinamento indoor nelle nostre case, i VOC possono essere presenti in pitture, vernici e altri prodotti da applicare a parete. Possono essere dei veri e propri killer silenziosi, come testimoniano i dati e le rilevazioni di numerosi enti e organismi internazionali. Muffe e umidità sono un’altra vera e propria piaga in alcune abitazioni, e in pochi sanno che i fattori (quasi sempre combinati) possono generare patologie anche gravi negli abitanti della nostra casa.

Non solo sostanze chimiche: il ruolo di luce e colore
La scelta della corretta illuminazione e del colore con cui tinteggiare le pareti non è banale. Spesso viene relegata ad argomento di secondaria importanza, ma per garantire una casa davvero salubre, anche questi aspetti sono fondamentali e vanno affrontati con il medesimo rigore scientifico di altri temi progettuali. Per questo motivo il comparto delle aziende del settore Pitture e Vernici ha un ruolo chiave nel processo di realizzazione del sistema edificio salubre. Sempre più studi professionali stanno approfondendo il tema della progettazione del colore, analizzando quelle che sono le ripercussioni di questo mondo sullo stato d’animo delle persone.

 

 

Fonte: FEL - Edilizia Leggera

Pubblicato in Edilizia & Materiali

Autorizzazione paesaggisticaL’autorizzazione paesaggistica in sanatoria non può essere rilasciata quando siano stati realizzati nuovi volumi di qualsiasi natura, a prescindere dalla valutazione della loro rilevanza ai fini urbanistici ed edilizi.

In tema di procedura per il rilascio della c.d. autorizzazione paesaggistica in sanatoria, l’art. 167, comma 4, D. Leg.vo 42/2004, prevede che la compatibilità paesaggistica può essere accertata a posteriori, tra l’altro, per i lavori realizzati in assenza o difformità dall'autorizzazione paesaggistica, che non abbiano determinato creazione di superfici utili o volumi ovvero aumento di quelli legittimamente realizzati.

Al riguardo il TAR Toscana 17/06/2019, n. 885, ha specificato che il divieto di incremento dei volumi esistenti imposto a tutela del paesaggio comporta l'impossibilità di realizzare qualsiasi nuova edificazione comportante creazione di volume, senza che possa essere effettuata una distinzione tra volume tecnico ed altro tipo di volume. La valutazione ai fini paesaggistici è infatti distinta da quella urbanistico-edilizia poiché l’una e l’altra sono destinate a svolgere funzioni diverse, e a tutelare interessi pubblici non coincidenti. Mentre la seconda riguarda la compatibilità dell’opera con l’ordinato incremento e governo del territorio, la prima ha ad oggetto la conformità della stessa con la fruizione del paesaggio in una zona particolarmente tutelata sotto questo profilo.

Ne consegue che, in base al citato art. 167, comma 4, D. Leg.vo 42/2004, quando siano stati realizzati volumi di qualsiasi natura è precluso il rilascio di autorizzazioni in sanatoria, pur quando ai fini urbanistici ed edilizi non andrebbero ravvisati volumi in senso tecnico.

Nel caso di specie è stato respinto il ricorso contro il diniego di autorizzazione paesaggistica in sanatoria in relazione ad un impianto di produzione di energia elettrica costituito da pannelli solari fotovoltaici che secondo la ricorrente non avevano alcuna consistenza volumetrica.

 

Fonte: Bollettino di Legislazione Tecnica online
www.legislazionetecnica.it

Rehau EcoVadis

Processi di produzione basati sul risparmio delle risorse, fasi di riciclo complete, materiali innovativi e soluzioni energeticamente efficienti: nell’ottica di salvaguardare l’ambiente ed il clima, REHAU opera secondo principi di sostenibilità profondamente radicati. Per il suo costante impegno, già riconosciuto l’anno scorso dal conferimento dell’etichetta ambientale VinylPlus, lo specialista dei polimeri è stato recentemente premiato per la sua gestione della sostenibilità dall’agenzia di rating indipendente EcoVadis.      

Dal 2007, EcoVadis si occupa di valutare le performance sostenibili delle aziende nelle categorie ambiente, lavoro e diritti umani, etica ed approvvigionamento sostenibile, rendendo misurabili e confrontabili le attività delle imprese con filiere internazionali. REHAU si posiziona tra le migliori aziende al mondo nella lavorazione delle materie plastiche nelle categorie “Ambiente” e “Approvvigionamento sostenibile” e nel primo 10% di tutte le società valutate nel 2018. Dalla prima valutazione EcoVadis nel 2014, REHAU ha costantemente migliorato il proprio rating, aggiudicandosi l’importante riconoscimento Silver Award.

“E’ in particolare attraverso un’attenta gestione del riciclo che stiamo concretizzando il nostro impegno nel contribuire alla salvaguardia del clima e alla sostenibilità in tutti i settori per noi rilevanti; ovviamente, con la massima trasparenza sulle nostre performance” sottolinea Andreas Jenne, Responsabile della Sostenibilità in REHAU. In questo senso, l’azienda si prefissa obblighi volontari ambiziosi, presentando regolarmente, dal 2011, risultati raggiunti ed obiettivi futuri nei suoi report di sostenibilità.

Esempio tangibile del costante impegno dell’azienda è quello portato avanti dalla divisione Window Solutions che ambisce a produrre nei suoi stabilimenti europei fino al 50% dei profili con nucleo riciclato entro il 2020, grazie a precisi sistemi di smistamento appositamente modificati per REHAU, in grado di separare e ripulire i materiali, ricavandone materie prime di qualità. Per questo marcato senso di responsabilità, tutti e quattro i siti produttivi presenti in Europa e numerosi sistemi per finestre dell’azienda sono già stati certificati con l’etichetta ambientale VinylPlus per soluzioni in PVC sostenibili.

Pubblicato in Comunicati stampa

Lo studio dell’architetto inglese presenta un nuovo progetto dedicato alla connessione tra ambiente costruito e fonti rinnovabili

Potrebbe nascere nelle acque della Corea del Sud il futuristico hotel alimentato dal mare

Da simbolo di inquinamento a vessillo di sostenibilità.
Questo il destino, disegnato da alcuni architetti, per la riconversione di una delle piattaforme petrolifere nelle acque della Corea del Sud. Ci troviamo in prossimità dell’isola di Jeju, situata nello Stretto di Corea.
È questo il luogo scelto da Margot Krasojević Architecture, studio di architettura con sede a Londra e a Pechino, per il loro nuovo e futuristico progetto edilizio offshore. Utilizzando la piattaforma petrolifera come supporto strutturale, gli architetti hanno disegnato un hotel faro energeticamente indipendente. La Krasojević non è nuova ai connubi tra architettura e fonti rinnovabili, e anche in questo caso ripropone l’idea di sfruttare il movimento di maree e correnti per rendere la struttura offgrid.
L’energia elettrica prodotta dovrebbe servire non solo ad alimentare l’edificio ma anche a far funzionare un sistema di dissalazione interno per la produzione di acqua potabile.

“L’hotel faro di Krasjević – spiega Designboom – mira a integrare l’energia rinnovabile nel processo di progettazione”, grazie a diverse turbine idrocinetiche “avvolte” intorno al nucleo principale della struttura. “Oltre a generare la propria energia, l’hotel offrirà opportunità di volontariato per gli ospiti che potranno impegnarsi nello studio della biodiversità e in altre iniziative sostenibili. Il progetto intende essere un’esperienza di viaggio unica e rivoluzionaria, offrendo una gamma di attività off-grid”.

L’interno avrà tre sezioni principali: le camere degli ospiti, un ampio atrio e varie aree sociali. Il design sarà composto da più volumi fluidi realizzati con superfici di alluminio stratificate e una serie di sezioni in ETFE, polimero termoplastico trasparente in grado di resistere ad agenti esterni e carichi applicati. Questi materiali sono stati scelti non solo per la loro durata, ma anche per il peso estremamente leggero. In caso di emergenza o onde anomale, le sezioni si potrebbero dividere e galleggiare. La stanza del faro vero e proprio, che si trova in cima all’edifico, avrà una lanterna di vetro Fresnel che proietterà raggi di luce verso il mare. La luce rifratta attraverserà anche l’interno dell’hotel, creando un’atmosfera vibrante e piena di luce.

fonte:rinnovabili.it

Tetti verdiRiescono ad assorbire fino al 50% di acqua piovana e ne regolano il deflusso nel sistema idrico della città: sono queste le due principali funzioni “invernali” sia delle coperture vegetali sui tetti che dei giardini pensili, che riescono a generare anche una ventilazione naturale lungo la superficie esterna degli edifici, mitigando l’umidità causata dalla pioggia. Questi risultati sono stati evidenziati dagli esperti di efficienza energetica del Centro Ricerche ENEA Casaccia, che già avevano messo in luce i benefici dei “cappotti verdi” in città durante la stagione più calda.

“I tetti verdi risultano particolarmente efficaci nel periodo estivo. Grazie alla loro funzione di ‘cappotto verde’, riescono ad abbattere la temperatura del lastrico solare anche di 25 gradi centigradi, con una forte riduzione del flusso di calore verso l’interno dell’abitazione”, spiega Carlo Alberto Campiotti del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA. “Ma d’inverno le coperture vegetali sono altrettanto utili, anche se sotto altri aspetti. Migliorano l’isolamento termico degli ultimi piani delle abitazioni e contribuiscono a ridurre la pericolosità di eventi meteorologici estremi, come forti acquazzoni e piogge torrenziali, che si abbattono sempre più spesso sulle città a causa del cambiamento climatico ormai in atto nell'area mediterranea”. E proprio nel Centro ENEA Casaccia, sul tetto della “Scuola delle Energie”, è stata realizzata una copertura vegetale sperimentale: uno spessore di terreno di appena 20 cm accoglie piante resistenti sia all’aridità del suolo che al freddo (varie specie di Sedum ed erbe perenni, come l’Echium, noto come “erba viperina”), caratteristiche che le rendono ideali per quasi tutte le regioni della penisola e perfette per giardini a bassa manutenzione. “Questa copertura vegetale di tipo estensivo non supera i 100 kg di peso per metro quadro, ma quando viene irrigata, o in caso di pioggia, può arrivare a pesare fino a 6 volte tanto perché, al pari di una spugna, trattiene l’acqua anche per 2-4 ore prima di farla defluire lungo i discendenti dell’edificio. E questo è uno dei motivi per cui, nella fase di progettazione di un tetto verde, è fondamentale che un tecnico effettui anche il calcolo statico dell’edificio”.

Tetti e terrazzi rappresentano il 20% della superficie totale delle città e ricoprirli di vegetazione avrebbe un impatto significativo sul microclima urbano in estate, perché permetterebbe di contrastare il fenomeno dell’isola di calore urbano, che porta a differenze di temperatura tra città e campagna fino a 5 °C a causa del riscaldamento del manto stradale e della climatizzazione delle abitazioni. Ed è proprio per la riduzione dei consumi legati al riscaldamento e al raffrescamento, che rappresentano il 40% dei consumi totali di energia, che la Commissione europea incoraggia la diffusione in città di tetti e pareti verdi, giardini pensili, siepi e alberi (direttiva Ue 2018/844 del 30 maggio 2018). Per la prima volta in Italia, la legge di bilancio 2018 ha previsto il cosiddetto “bonus verde”, che consiste in una detrazione IRPEF delle spese sostenute per la “sistemazione a verde” di aree scoperte di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze e recinzioni.
Tipologie di tetti verdi
Esistono tre tipologie di tetti verdi: estensivo, come quello realizzato dall’ENEA, intensivo e semi-intensivo. Si differenziano per le caratteristiche delle specie vegetali e la stratigrafia di costruzione, che è data dallo strato di impermeabilizzazione e di drenaggio e dalla “copertura verde”, cioè lo strato vegetativo e il substrato di coltivazione.

Enea energia da refluiIndividuare soluzioni innovative per soddisfare con fonti rinnovabili e una gestione integrata ed efficiente le necessità energetiche degli impianti di depurazione e di smaltimento dei rifiuti urbani. E’ l’obiettivo di REEF 2W, un progetto europeo partito di recente che vede l’ENEA capofila con 11 centri di ricerca e imprese fra cui il colosso francese Veolia Water e il Kompetenzzentrum Wasser Berlin partecipato dall’utility dell’acqua Berliner Wasserbetriebe/Berlinwasser Holding GmbH, una delle maggiori d’Europa e dalla Technologiestiftung Berlin di Germania. Altri paesi partner sono Croazia, Austria, Repubblica Ceca.
La novità di questo progetto sta anche nelle modalità di partecipazione e di comunicazione previste. Infatti, oltre alle valutazioni tecnico-economiche delle possibili soluzioni per sfruttare la frazione organica dei rifiuti urbani e i fanghi di depurazione per produrre energia nelle piattaforme di trattamento, ampio spazio viene dato alla valutazione delle ricadute in termini di minori impatti ambientali e benefici per le comunità locali.

Verranno quindi sviluppati appositi strumenti di valutazione integrata per individuare le tecnologie più opportune e i processi più ‘virtuosi’ a seconda delle diverse realtà territoriali; inoltre, i risultati ottenuti verranno trasmessi ai decisori finali attraverso corsi di formazione e informazione nei vai paesi dove le multiutility coinvolte sono presenti i quali potranno fare accordi per implementare il processo in altre località.

“La sfida principale è quella di poter rendere la gestione di reflui e rifiuti organici una risorsa e non un problema –sottolinea Roberto Farina esperto del Laboratorio Biomasse e Biotecnologie per l’energia dell’ENEA-. L’obiettivo è di sviluppare soluzioni per aumentare l'efficienza energetica e la produzione di energia rinnovabile nelle piattaforme di smaltimento e di arrivare alla ‘neutralità energetica’ attraverso l’integrazione ottimale fra la catena dei rifiuti solidi urbani con gli impianti di depurazione”.

In particolare, REEF 2W cercherà di sviluppare modelli che permettano di massimizzare gli output di energia rinnovabile ottenibile dalla fermentazione biologica di biomasse di scarto al fine di produrre energia da utilizzare innanzitutto all’interno del sito produttivo, mentre l’eventuale surplus potrà essere impiegato per alimentare reti locali di distribuzione, o da utilizzare nella mobilità pubblica al fine di arrivare alla neutralità energetica ed ambientale dei servizi di raccolta e trattamento reflui e rifiuti.

In ENEA il progetto fa capo al Dipartimento Tecnologie Energetiche, Divisione Bioenergia, Bioraffineria e Chimica Verde.

Accordo acque reflue urbaneIndividuare soluzioni sostenibili per la gestione, raccolta, depurazione e riutilizzo dei reflui urbani e superare le criticità ambientali connesse con la localizzazione delle reti fognarie e degli impianti di trattamento, attraverso studi di fattibilità e scenari di intervento tecnico-economici, anche in aree di pregio naturalistico e ad elevata vulnerabilità ambientale. È questo l’obiettivo del Protocollo di intesa firmato dal Commissario Straordinario di Governo per gli interventi urgenti di adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione, prof. Enrico Rolle, e dal presidente dell’ ENEA,  prof. Federico Testa.

In base all’accordo, l’ENEA per un periodo di tre anni fornirà supporto al Commissario di Governo per le attività di carattere tecnico-specialistico connesse alla progettazione e affidamento dei lavori necessari all’adeguamento dei sistemi di fognatura, trattamento e scarico delle acque reflue urbane nelle Regioni interessate dalle procedure di infrazione per la mancata applicazione della Direttiva 91/271/CE, cioè Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, individuando opportuni scenari d’intervento che includono anche la gestione ottimale dei fanghi di depurazione.

In particolare, in considerazione delle ragioni d’urgenza connesse alla necessità di adottare le iniziative per ottemperare alle indicazioni dell’Ue, l’Agenzia proporrà soluzioni supportate da modelli matematici, a partire dalla definizione dello stato di fatto impiantistico fino alla realizzazione degli studi di fattibilità, con l’obiettivo di mettere a norma gli impianti ed evitare ulteriori rischi per salute e ambiente negli agglomerati italiani non conformi censiti dall’Ue.

“L’ENEA – sottolinea Federico Testa - può dare un forte contributo alla Pubblica Amministrazione e al sistema produttivo nazionale nei settori della gestione sostenibile ed efficiente delle acque reflue e dell’intero ciclo idrico integrato urbano, in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economia circolare. Tutto ciò grazie a laboratori, competenze e professionalità pluriennali specializzate nel monitoraggio ambientale, nella modellazione dei sistemi di collettamento e nel trattamento dei reflui come anche nella pianificazione dell’uso del territorio e della difesa del suolo”.

“Con la nomina di un Commissario Straordinario Unico – spiega Enrico Rolle - il Governo ha voluto inviare un forte segnale all’Europa sulla volontà di procedere con celerità al completamento delle infrastrutture in infrazione comunitaria. La legge prevede che il Commissario possa avvalersi delle migliori competenze presenti nel Paese; è questa la ragione per la quale, oltre alle convenzioni già sottoscritte con Sogesid, per le attività tecniche, e con Invitalia quale centrale di committenza, ho chiesto all’ENEA di supportare l’attività del Commissario, con la convinzione che le competenze specialistiche dell'Agenzia contribuiranno fortemente a migliorare la qualità degli interventi”.

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Snaidero CucineAll’interno del rapporto GreenItaly 2017 “Una risposta alla crisi, una sfida per il futuro”, Snaidero è stata portata ad esempio come Azienda del settore Arredo-Casa capace di coniugare tradizione e innovazione, qualità e bellezza, rispetto dell’ambiente e crescita sostenibile. In particolare, è stata proprio la certificazione FSC®, andata ad aggiungersi alle certificazioni ISO 9001, ISO 14001 (Qualità e Ambiente) e SA 8000 (Responsabilità Sociale), l’elemento che ha permesso a Snaidero di essere inserita all’interno di questo rapporto: Snaidero è una delle poche azienda italiane ad aver ottenuto tutte queste certificazioni che, tra le altre cose, danno anche la possibilità di lavorare per grandi contract che richiedono questo genere di garanzie.

L’ottenimento della certificazione FSC® attesta che Snaidero soddisfa gli standard non solo per alcuni componenti della cucina, come avviene nella maggior parte dei casi, ma per fusti e ante laccate dell’intera gamma Snaidero, certificando così l’unicità del prodotto per chi sceglie una Snaidero.

Puntare a una crescita sostenibile oggi non è solo un’opportunità, ma anche un obbligo nei confronti nostri e delle generazioni future. Snaidero è da sempre sensibile al tema della sostenibilità e negli anni ha ottenuto certificazioni che attestano questa particolare attenzione: un lavoro quotidiano per andare oltre agli standard e offrire un prodotto di qualità realizzato con un approccio operativo attento all’ambiente. Oggi, scegliere una cucina Snaidero significa ricevere risposte ed indicazioni in merito all’utilizzo di materiali in grado di rispondere al proprio bisogno di arredamento, ma provenienti soprattutto da fonti responsabili che contribuiscono così ad una corretta gestione delle risorse.

Scegliendo Aziende e prodotti certificati FSC® i consumatori spingono i produttori e le industrie ad adottare comportamenti più responsabili, contribuendo nel concreto ad un uso sostenibile delle risorse forestali del pianeta.

Essere citata all’interno del rapporto GreenItaly 2017 è per Snaidero motivo di orgoglio e testimonia come un approccio sostenibile debba essere in futuro una scelta per tutte le Aziende e una presa di coscienza dell’intera filiera rispetto all’importanza di una gestione attiva dei temi ambientali.