Anche per il 2019 è possibile versare i contributi minimi in 6 rate bimestrali, anziché in 2 semestrali. Per chi desidera cogliere questa opportunità, le rate saranno di pari importo, senza interessi dilatori, con la prima scadenza stabilita al 28 febbraio e l’ultima al 31 dicembre 2019.
Novità: dal 2019, al fine di semplificare le operazioni di versamento delle rate, il pagamento avverrà solo attraverso disposizione permanente di bonifico (SDD) dal proprio conto corrente bancario, con IBAN comunicato in fase di richiesta.
Hanno accesso all’agevolazione tutti gli iscritti a Inarcassa, inclusi i pensionati: basta che ne facciano richiesta entro il 31 gennaio 2019, esclusivamente in via telematica, tramite l’apposita funzione disponibile alla voce "agevolazioni" del menù laterale di Inarcassa On line.

Il conguaglio contributivo dell’anno 2017, se dovuto, va corrisposto entro il 31 dicembre 2018, tramite il bollettino MAV da generare su Inarcassa On line.
Per generare il bollettino, scegliere dal menù di Inarcassa On line la voce DICHIARAZIONE ON LINE >> CALCOLO CONTRIBUTO E PRENOTAZIONE MAV 2017 e poi cliccare in basso il tasto GENERA MAV. Subito dopo il bollettino MAV sarà disponibile alla voce GESTIONE MAV, sempre nel menù laterale del servizio telematico.
Chi ha richiesto nei termini (31.10.2018) la rateazione del conguaglio e desidera annullarla, può farlo, sempre da  Inarcassa On line.
Ricordiamo inoltre, come già indicato nella guida alla dichiarazione e nella ricevuta della richiesta di pagamento dilazionato, che la rettifica della dichiarazione reddituale trasmessa dopo il 31 ottobre fa decadere la rateazione del conguaglio.
In entrambi i casi sarà necessario provvedere al saldo contributivo in unica soluzione generando il MAV, con le modalità già indicate, in tempo utile per il versamento entro il 31 dicembre.

Una costruzione abusiva costituisce sia reato come abuso edilizio sia illecito amministrativo. Il reato è soggetto a prescrizione, mentre invece l’illecito amministrativo non si prescrive mai.
Il Comune interessato potrebbe ordinare la demolizione della costruzione abusiva. Mentre da un punto di vista penalistico, dopo il decorso di quattro o cinque anni, il reato edilizio è prescritto.
Per chi commette l’abuso edilizio è previsto l’arresto e l’ammenda, mentre la sanzione amministrativa concerne il ripristino dello stato dei luoghi entro un termine di 90 giorni.
Per il colpevole del reato è previsto l’arresto e una multa, con importo massimo di 51.645€.
A livello penale, realizzare un intervento edilizio illecito è punito secondo l’art. 44 del D.P.R. n. 380/2001.

Ci sono tre diverse ipotesi:

    l’ammenda fino a 1.0329 euro per l’inosservanza delle norme, delle prescrizioni e delle modalità esecutive dei lavori previste dal Decreto nonché dai regolamenti edilizi, dagli strumenti urbanistici e dal permesso di costruire;
    l’arresto fino a due anni e l’ammenda da 5.164 a 51.645 euro nei casi di esecuzione dei lavori in totale difformità o assenza del permesso o di prosecuzione degli stessi nonostante l’ordine di sospensione;
    l’arresto fino a due anni e l’ammenda da 15.493 a 51.645 euro nel caso di lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio. La stessa pena si applica anche nel caso di interventi edilizi nelle zone sottoposte a vincolo storico, artistico, archeologico, paesistico, ambientale, in variazione essenziale, in totale difformità o in assenza del permesso.

La sanatoria edilizia è anche un illecito amministrativo (che può portare anche alla demolizione dell’opera, ma non alla sanzione penale). In questo caso la prescrizione non scatta mai. Quindi, una volta che venga accertata l’esistenza dell’opera abusiva, è legittimata sempre l’adozione del provvedimento di demolizione.
Procedure per domande di inizio lavori: CILA E SCIA
La Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA) e la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) sono procedure con le quali è possibile dare inizio ai lavori il giorno stesso in cui la pratica viene depositata presso gli uffici comunali.
La SCIA va presentata nel caso in cui gli interventi in questione interessino parti strutturali dell’immobile o comportino modifiche esterne dell’edificio.
Al termine degli interventi previsti dalla CILA, il direttore dei lavori deve comunicare al Comune la regolare esecuzione e le eventuali varianti. Il decreto legislativo 126/2016 e il decreto legislativo 222/2016 sostituiscono parzialmente la Denuncia Inizio Attività (DIA) con la SCIA.

Gli interventi che è possibile realizzare mediante segnalazione certificata di inizio di attività, SCIA, sono:

    interventi di manutenzione straordinaria sulle parti strutturali degli edifici;
    azioni di restauro e risanamento conservativo sulle parti strutturali degli edifici;
    interventi di ristrutturazione edilizia che non comportino modifiche di volumetria, cambio di destinazione d’uso nei centri storici, cambio di sagoma degli edifici vincolati.

Viene introdotta anche la SCIA alternativa al permesso di costruire (ossia la super SCIA che sostituisce la Super DIA) e riguarda:

    interventi di ristrutturazione che implicano modifiche sostanziali;
    nuova costruzione o ristrutturazione urbanistica disciplinati da piani attuativi e accordi negoziali;
    interventi di nuova costruzione che attuano strumenti urbanistici generali.

La SCIA sostituisce totalmente la Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) rendendo più snello l’ottenimento di un titolo per eseguire dei lavori.

Fonte: articolo di Mariangela De Pasquale




Al via il progetto europeo ANTICSS - Anti-Circumvention of Standards for better market Surveillance – per nuove procedure antifalsificazione finalizzate a garantire la veridicità delle dichiarazioni dei produttori di elettrodomestici su efficienza energetica e prestazioni funzionali. L’iniziativa, nata dopo il cosiddetto “dieselgate”, vede tra i partner italiani ENEA, Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Istituto italiano del marchio di qualità (IMQ).

Finanziato dal programma di ricerca e innovazione dell’Unione europea Horizon 2020, il progetto ha come obiettivo quello di definire e valutare la “circonvenzione”, vale a dire la manipolazione dei risultati dei test sugli apparecchi domestici, in relazione alla legislazione comunitaria in materia di eco-design, etichettatura energetica e ai metodi di misura utilizzati durante i test. Una volta rilevata l’eventuale presenza di “circonvenzione” nei prodotti esaminati nell'ambito del progetto, il lavoro restituirà una stima di quanto tale eventuale manipolazione costi in termini di maggior consumo energetico e prestazioni funzionali alterate.

“Il progetto ANTICSS permetterà di mettere a punto una strategia in grado di individuare e prevenire la circonvenzione. Ciò significa che sarà possibile valutare ‘se’ e ‘quanto’ consumo di energia e/o minori prestazioni funzionali potrebbero essere ascritte a comportamenti ingannevoli, proteggendo così i consumatori e rafforzando la credibilità della legislazione comunitaria. Eliminare le ambiguità nell’etichettatura energetica, grazie all’ecoprogettazione, assicurerà inoltre parità di condizioni agli attori economici del mercato”, spiega Milena Presutto ricercatrice ENEA del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica.

“Grazie al nostro servizio di Accertamenti a Tutela della Fede Pubblica, realizziamo controlli in una modalità che tutela l’impresa corretta nel rispetto delle norme e interviene nel caso di comportamenti illeciti. Un’azione che svolgiamo ogni giorno insieme al Ministero dello sviluppo economico, ai laboratori e organismi tecnici. La Camera di commercio è anche attrezzata con propri laboratori dell'azienda Innovhub – SSI. Siamo per un mercato trasparente ed efficiente, vicino ai bisogni di imprese e consumatori. In questo caso si tratta di un’azione che tra l’altro ha importanti risvolti positivi sul risparmio di risorse naturali, a favore di un ambiente migliore”, sottolinea Beatrice Zanolini, consigliere della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.

“ENEA e Camera di Commercio sono realtà con le quali collaboriamo proficuamente da tempo e con le quali condividiamo finalità e valori. Anche per questo nuovo progetto prevediamo dunque risultati significativi in un'ottica di tutela dalle distorsioni del mercato, trasparenza, valorizzazione delle realtà virtuose e, più in generale del mercato europeo, con ritorni in termini ambientali ma anche di competitività commerciale. Come IMQ porteremo la nostra esperienza nelle attività di prova per consentire le valutazioni quantitative ma soprattutto per contribuire a individuare procedure di prova alternative o sistemi di controllo che in futuro permettano di evitare qualsiasi falsificazione delle misurazioni effettuate”, afferma Stefano Ferrari di IMQ.

Provenienti da otto Stati Ue, i partner del progetto ANTICSS sono complessivamente 19 tra organizzazioni di ricerca, autorità di vigilanza del mercato, agenzie per l'energia, un organismo di normalizzazione, un'università, ONG ambientaliste e laboratori di test.

Il CNAPPC, in seguito all'accordo di associazione con l'Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI), avvenuto nel mese di Febbraio 2018, ha recentemente siglato la convenzione che permetterà ai professionisti iscritti all’albo la consultazione delle norme UNI.

"Questa azione del CNAPPC, da tempo auspicata da molti Ordini provinciali, è finalizzata ad incrementare gli strumenti per la professione messi a disposizione degli iscritti per garantire maggiore competenza e professionalità." - spiega il CNAPPC.

Chi ritiene di avere nel 2018 un reddito inferiore a € 15.931, può scegliere di non versare il minimo soggettivo e pagare a dicembre 2019 il 14,5% del solo reddito effettivamente prodotto. La richiesta va inoltrata entro il 31 maggio p.v., tramite Inarcassa On Line. A chi l’ha già fatto gli scorsi anni, ricordiamo che la deroga può essere esercitata non più di 5 volte nella carriera e che determina una diminuzione dell’anzianità contributiva utile alla pensione. Gli importi omessi si possono reintegrare richiedendone il riscatto nei 5 anni successivi. Attenzione dunque, l’anno in deroga 2013 si potrà riscattare entro e non oltre dicembre 2018.

Scopri di più

Sarà trasmessa da domani sulle reti RAI negli spazi della Presidenza del Consiglio, la seconda “tranche” della campagna di comunicazione istituzionale ENEA-Ministero dello Sviluppo Economico “Fai il cappotto al tuo palazzo, usa le detrazioni fiscali del 75%”. Un’operazione pensata per sensibilizzare i cittadini sulle opportunità e le novità offerte dagli Ecobonus del 70 e del 75% e dai nuovi meccanismi di cedibilità del credito previsti dalla legge di Bilancio per incentivare la riqualificazione energetica dei condomìni.
In occasione dell’avvio della campagna, l’ENEA presenta un breve video per spiegare cosa si intende per cappotto termico, una delle principali misure incentivate al 75%, che consente risparmi sulle spese per il riscaldamento e raffrescamento degli edifici, fino al 60%. Nel video sono spiegate le varie tipologie di coibentazione, le tecniche di posa, ma anche i materiali utilizzabili e la possibilità di arrivare all’80-85% di detrazione fiscale in abbinamento a interventi strutturali in funzione antisismica.

Questi strumenti possono attivare già da quest’anno ingenti investimenti, con benefici per il rilancio della filiera edilizia e dell’occupazione, e per ridurre i consumi fino al 60% del totale. Secondo le stime, infatti, in Italia i condomìni sono oltre 1 milione e il costo indicativo per efficientare un immobile di medie dimensioni (circa 20 appartamenti) si aggira intorno ai 300-350mila euro.

GUARDA IL VIDEO DI PRESENTAZIONE ENEA

Lavori in casa: ecco tutti gli interventi, riparazioni e lavori realizzabili senza dover richiedere autorizzazioni o presentare comunicazioni (Cil, Cila, Scia), né permesso di costruire

Lo abbiamo detto più volte: il 2018 è l’anno dei lavori in casa. Sono numerosissimi, infatti, i bonus e le agevolazioni previste per chi vuole ristrutturare il proprio appartamento, mettere a verde il proprio giardino o arredare casa con nuovi mobili ed elettrodomestici. Chi ha letto le nostre guide sarà sicuramente aggiornatissimo in proposito (se non le hai ancora lette, ecco una serie di approfondimenti che potranno tornarti molto utili: Lavori in casa: tutti i bonus del 2018; Bonus ristrutturazioni 2018: cos’è e come funziona?; Bonus acquisto mobili 2018: ecco tutte le risposte; Bonus verde 2018: cos’è e quante volte può essere richiesto?).

Ma non è tutto. In relazione al tema casa, le novità non sono finite qui. Sul punto, infatti, è bene sapere che è stato recentemente pubblicato  in Gazzetta Ufficiale(del 07.04.2018) un glossario contenente un elenco puntuale di tutti i lavori in casa, gli interventi e le riparazioni realizzabili senza dover richiedere autorizzazioni o presentare comunicazioni (Cil, Cila, Scia), né permesso di costruire. Si parla in proposito di cosiddetta edilizia libera, termine che sta ad indicare l’insieme dei lavori in casa (o fuori) che si possono eseguire senza chiedere autorizzazioni al Comune o senza bisogno di depositare documenti e comunicazioni di inizio attività. In buona sostanza, l’edilizia libera riguarda quelle opere per le quali non è necessario né il permesso di costruire, né la Cil, la Cila o la Scia.

Il glossario degli interventi di edilizia libera

Il glossario contenente l’indicazione dei lavori realizzabili senza permesso di costruire si compone di 58 voci. L’elenco, in realtà, non è esaustivo; l’elencazione, tuttavia, esemplifica puntualmente il riconoscimento delle opere che possono essere eseguite senza alcun titolo abilitativo, costituendo un vero e proprio vademecum degli interventi di edilizia libera.

La lista dei lavori di edilizia libera, dunque, è molto importante, poiché conferisce maggiore certezza a tutti i cittadini interessati ad effettuare lavori e ristrutturazioni in casa. Ed infatti, l’elenco  che a breve analizzeremo, da un lato, mette insieme tutte le opere per le quali era già pacifico che non fosse necessario un titolo abilitativo, facendo soltanto un’operazione compilativa, comunque molto utile ai cittadini; dall’altro, invece, illustra i casi al limite per i quali, da adesso, i Comuni non potranno più imporre vincoli. Vediamo, allora, quali sono gli interventi di edilizia libera, per i quali non è necessario alcun permesso o autorizzazione
Interventi di edilizia libera: quali sono?

Sono attività di edilizia libera la sostituzione di pavimentazioni esterne ed interne, il rifacimento di intonaci interni ed esterni, il rinnovamento di opere di lattoneria, come grondaie e pluviali, la sostituzione di rivestimenti interni ed esterni e di serramenti. Non è soggetta a comunicazioni o autorizzazioni la sostituzione di inferriate e di altri elementi antintrusione, di parapetti e ringhiere.

Se si rispettano le caratteristiche tipologiche e materiche, anche la riparazione e la sostituzione dei manti di copertura non richiedono comunicazioni o autorizzazioni di alcun tipo. Lo stesso vale per il rinnovamento o la messa a norma degli impianti elettrici, di distribuzione del gas, igienico-sanitari, di illuminazione esterna, di protezione antincendio e di climatizzazione. Anche l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici, al di fuori dei centri storici, è considerata come un’attività di edilizia libera. Nessun titolo edilizio anche per i gazebo e altri arredi da giardino.

Attenzione: ovviamente, anche per gli interventi considerati “liberi” resta fermo il rispetto delle prescrizioni contenute negli strumenti urbanistici e nelle normative di settore, come le norme antisismiche, antincendio, igienico-sanitarie, di tutela dei beni culturali e del paesaggio.

Sul punto, inoltre, si precisa che la lista è ancora aperta: con successivi decreti – si legge nel testo pubblicato in “Gazzetta” – «si provvede al completamento del glossario unico, in relazione alle opere edilizie realizzabili mediante Cila, Scia, permesso di costruire e Scia in alternativa al permesso di costruire». Dunque, dovrebbe essere realizzato un secondo glossario che comprenderà le opere realizzabili tramite titolo edilizio.
Tutti i lavori in casa che non hanno bisogno di permessi

Vediamo, dunque, tutti i lavori in casa che non hanno bisogno di permessi, di autorizzazioni, né di comunicazioni e tutte le relative precisazioni.

Ecco le prime 58 definizioni – ma, come anticipato, la lista resta aperta – degli interventi di edilizia privata che non richiedono comunicazioni (Cil, Cila, Scia) né permesso di costruire.
Lavori in casa: manutenzione ordinaria

    Riparazione, sostituzione, rinnovamento di pavimentazione esterna e interna;
    Rifacimento, riparazione, tinteggiatura (comprese le opere correlate) intonaci interni e esterni;
    Riparazione, sostituzione, rinnovamento di elementi decorativi delle facciate;
    Riparazione, sostituzione, rinnovamento di opere di lattoneria e impianti di scarico;
    Riparazione, sostituzione, rinnovamento di rivestimenti interni ed esterni;
    Riparazione, sostituzione, rinnovamento di serramenti e infissi interni ed esterni;
    Installazione, comprese le opere correlate, riparazione, sostituzione, rinnovamento di inferriate e altri sistemi anti intrusione;
    Riparazione, sostituzione, rinnovamento di elementi di rifinitura delle scale;
    Riparazione, sostituzione, rinnovamento, inserimento di eventuali elementi accessori su scale retrattili e di arredo;
    Riparazione, sostituzione, rinnovamento, messa a norma di parapetti e ringhiere;
    Riparazione, rinnovamento, sostituzione di manti di copertura;
    Riparazione, sostituzione, installazione di controsoffitti non strutturali;
    Riparazione, rinnovamento di controsoffitti strutturali;
    Riparazione, sostituzione, rinnovamento, realizzazione finalizzata all’integrazione impiantistica e messa a norma di comignoli o terminali a tetto di impianti di estrazione fumi;
    Riparazione, rinnovamento o sostituzione di elementi tecnologici di ascensori e impianti di sollevamento verticale

Lavori in casa: gli impianti

    Riparazione, integrazione, efficientamento, rinnovamento e/o messa a norma di impianti elettrici;
    Riparazione, integrazione, efficientamento, rinnovamento di impianti per la distribuzione e l’utilizzazione di gas;
    Riparazione, integrazione, efficientamento, rinnovamento, sostituzione e integrazione di impianti igienico e idro-sanitari e di impianti di scarico;
    Installazione, riparazione, integrazione, rinnovamento, efficientamento di impianti di illuminazione esterni;
    Installazione, adeguamento, integrazione, rinnovamento, efficientamento, riparazione e/o messa a norma di impianti destinati alla protezione antincendio;
    Installazione, adeguamento, integrazione, efficientamento (comprese le opere correlate di canalizzazione) e/o messa a norma di impianti di climatizzazione;
    Riparazione, adeguamento, integrazione, efficientamento (comprese le opere correlate di canalizzazione) e/o messa a norma di impianti di estrazione fumi;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento e/o messa a norma di antenne e parabole e altri sistemi di ricezione e di trasmissione;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento e/o messa a norma di punti di ricarica per i veicoli elettrici

Lavori in casa: le aree pertinenziali, giardini, gazebo e pergolati

    Realizzazione, riparazione, sostituzione, rifacimento e intercapedini;
    Realizzazione, riparazione, sostituzione, rifacimento di locali tombati;
    Realizzazione, riparazione, sostituzione, rifacimento di pavimentazioni esterne, comprese le opere correlate, quali guaine e sottofondi;
    Realizzazione, riparazione, sostituzione, rifacimento di vasche di raccolta delle acque;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di opere per arredo da giardino (ad esempio barbecue in muratura, fontane, muretti, sculture, fioriere, panche e assimilate);
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di gazebodi limitate dimensioni e non stabilmente infissi al suolo;
    Installazione, riparazione, sostituzione e rinnovamento di giochi per bambini e spazio di gioco in genere, compresa la relativa recinzione;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di pergolati di limitate dimensioni e non stabilmente infissi al suolo;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di ricoveri per animali domestici e da cortile, voliere e assimilate, con relativa recinzione;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di ripostigli per attrezzi, manufatti accessori di limitate dimensioni e non stabilmente infissi al suolo;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di sbarre, separatori, dissuasori e stalli di biciclette;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di tende, pergole, coperture leggere di arredo;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di elementi divisori verticali non in muratura.

Lavori in casa: le barriere architettoniche

    Interventi edilizi che siano volti all’eliminazione di barriere architettoniche dagli edifici e che non comportino allo stesso tempo la realizzazione di ascensori esterni o di manufatti che vadano ad alterare la sostanza dell’edificio, per i quali è necessario un titolo abilitativo;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento, messa a norma, purché non incida sulla struttura portante, di ascensori e montacarichi;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento ed eventuale messa a norma di servoscala o di impianti che abbiano natura assimilabile;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di rampe;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di apparecchi sanitarie di impianti igienico e idro-sanitari;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento dei cosiddetti «dispositivi sensoriali»;
    Movimenti di terra strettamente pertinenti all’esercizio dell’attività agricola e alle pratiche agro-silvo-pastorali, compresi interventi su impianti idrici;
    Manutenzione e gestione di impianti di irrigazione e di drenaggio, finalizzati alla regimazione ed uso dell’acqua di agricoltura;
    Manutenzione, gestione e livellamento di terreni agricoli e pastorali;
    Manutenzione e gestione di vegetazione di carattere spontaneo.

Lavori in casa: le opere temporanee

    Opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità e, comunque, entro un termine non superiore a 90 giorni;
    Installazione, previa Comunicazione di inizio dell’avvio dei lavori, nonché interventi di manutenzione, riparazione e rimozione di gazebo;
    Installazione, previa Comunicazione di avvio dell’inizio dei lavori, nonché interventi di manutenzione, riparazione e rimozione di stand fieristici;
    Installazione, previa Comunicazione di avvio dei lavori, nonché interventi di manutenzione, riparazione e rimozione di servizi igienici mobili;
    Installazione, previa Comunicazione di avvio dei lavori, nonché interventi di manutenzione, riparazione e rimozione di tensostrutture, pressostrutture e altre strutture che siano assimilabili a queste;
    Installazione, previa Comunicazione avvio dei lavori, nonché interventi di manutenzione, riparazione e rimozione di elementi espositivi di varia natura;
    Installazione, previa Comunicazione di avvio dei lavori, nonché interventi di manutenzione, riparazione e rimozione di aree di parcheggio provvisorio, purché gli interventi siano effettuati nel rispetto dell’orografia dei luoghi e della vegetazione ivi presente

Lavori in casa: altri interventi, pannelli solari e fotovoltaici

    Pannelli fotovoltaicia servizio degli edifici da realizzare al di fuori del perimetro dei centri storici;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di pannelli solari, fotovoltaicie generatori microeolici;
    Interventi di installazione delle pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW;
    Manufatti leggeri posti all’interno di strutture ricettive;
    Installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, camper, case mobili, imbarcazioni, in strutture ricettive all’aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti, previamente autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e, ove previsto, paesaggistico, in conformità alle normative regionali di settore;
    Installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento di serre compresi elementi di appoggio e o di ancoraggio;
    Depositi di gas di petrolio liquefatti di capacità complessiva non superiore a 13 mc: installazione, riparazione, sostituzione, rinnovamento e messa a norma degli impianti;
    Attività di ricerca nel sottosuolo. Installazione, riparazione, sostituzione e rinnovamento di opere strumentali all’attività di ricerca nel sottosuolo attraverso carotaggi, perforazioni e altre metodologie.

 

fonte: business.laleggepertutti.it

E’ stato pubblicato lo scorso 7 aprile sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero delle Infrastrutture che fa l’elenco delle opere realizzabili in regime di attività edilizia libera. "Detto in due parole, i piccoli interventi di manutenzione privati che da adesso in poi, per la loro attuazione, non hanno più bisogno come in precedenza dell’obbligatorio placet del Comune - illustra l’assessore alla Gestione e Programmazione del territorio, Roberta Frisoni -. Rientrano in questa attesa operazione di semplificazione edilizia la sostituzione della pavimentazione interna e esterna, il rifacimento degli intonaci e degli infissi, il rinnovamento e la messa a norma degli impianti, l’installazione e la sostituzione dei pannelli solari, il rinnovamento degli arredi nelle aree di pertinenza (muretti, fioriere e riposti attrezzi)".

"Si tratta indubbiamente di una bella sforbiciata a procedure e lunghe attese e carichi per Comuni e cittadini - viene evidenziato -. Interventi che possono essere realizzati senza necessità di titolo abilitativo i quali andranno anch’essi a dare impulso a un settore che solo adesso, e molto lentamente, sta riprendendosi dalla grande crisi iniziata una decina di anni fa. Il Comune di Rimini accoglie questo decreto con favore, in piena linea con la filosofia programmatica (no al consumo di nuovo suolo, sì alle riqualificazioni e alle rigenerazioni) e soprattutto organizzativa degli uffici comunali che proprio in questi mesi sta entrando nella fase più operativa. Da metà gennaio 2018, infatti, è possibile consultare online l’elenco delle pratiche edilizie associate al fabbricato di riferimento sul territorio. Una ricerca delle pratiche che, tramite un applicativo sviluppato dal Sistema informativo territoriale del Comune di Rimini, consente di effettuare ricerche per via e numero civico, oppure per estremi catastali dell’ immobile o, infine, per numero pratica".

Spiega ancora l'assessore Frisoni: "L’applicativo consente la consultazione del Fascicolo Edilizio, vale a dire l’elenco dei procedimenti edilizi relativi ai fabbricati presenti nel territorio. La base dati, che al momento rappresenta oltre il 70% della documentazione ed è in corso di completamento, è stata costruita mettendo a sistema il patrimonio informativo rappresentato dai vari archivi dei settori dello Sportello per l’Edilizia (Sue). Per accedervi basta cliccare sul link ‘Vai alla consultazione elenco pratiche edilizie’ presente nella pagina web raggiungibile all’URL http://www.comune.rimini.it/consultazione-elenco-pratiche-edilizie. Un pezzo di un processo in corso ancora più ambizioso, e cioè la digitalizzazione dei documenti in archivio e la trasmissione digitale delle pratiche, per migliorare il servizio offerto a cittadini, professionisti e operatori del settore. Una rincorsa per recuperare settant’anni di pratiche pregresse che sta riguardando circa 15mila faldoni".

Frisoni ammette che "c’è un gap enorme da recuperare in Italia sul fronte della burocrazia e di procedure farraginose. Ma credo che quella della semplificazione e della massima flessibilità sia la strada maestra da seguire, insieme all’utilizzo delle nuove tecnologie per rendere il contatto con i cittadini ‘in tempo reale’, per una pubblica amministrazione sempre più moderna. A questa deve necessariamente affiancarsi un processo di semplificazione normativa che consenta di essere più efficaci nella predisposizione di interventi sul patrimonio edilizio esistente, soprattutto in riferimento a progettualità relative alla messa in sicurezza sismica e all’efficientamento energetico".

"E’ evidente che Il percorso intrapreso dalla Regione Emilia Romagna in materia di riuso e rigenerazione del tessuto urbano non può essere ostacolato da una realtà edilizia complessa che crea non poche difficoltà nei processi autorizzativi, si pensi alla mancata legittimità dello stato di fatto derivante da meri errori materiali di rappresentazione grafica o errori progettuali poi corretti in cantiere, tutte difformità rimaste per anni oggetto - conclude -. Purtroppo di non agevoli interpretazioni. un passo in avanti in questa direzione è stato fatto recentemente dalla Regione Emilia Romagna con i provvedimenti in materia di edilizia e di tolleranze costruttive. Crediamo che questa sia la strada corretta da percorrere e da perseguire a tutti i livelli di governo".

 

fonte: riminitoday.it

L’aggregazione dei professionisti in forme più evolute rispetto allo studio professionale personale in Italia è ancora poco diffuso rispetto alle esigenze del mercato dei servizi, pur tuttavia non mancano strumenti che abilitano lo sviluppo organizzato delle attività “protette” sia in forma mono-specialistica sia in forma multi-specialistica. Le Società tra Professionisti (S.t.P.) rappresentano l’ultima categoria introdotta nel nostro ordinamento e si aggiunge alle forme associative preesistenti (studi associati, società di professionisti, società di ingegneria). Ciascuna di esse presenta caratteristiche proprie sotto il profilo amministrativo, fiscale e previdenziale.

Abbiamo ricevuto da parte di associati richieste di chiarimento sulle modalità di fatturazione delle prestazioni professionali e sugli obblighi contributivi derivanti dall’esercizio di attività multidisciplinari (con soci iscritti a Ordini o Collegi diversi). Quali sono gli adempimenti in capo alle società e in capo ai soci? Dedichiamo questa rassegna a chiarire questi aspetti.

L’esercizio associato delle professioni protette di ingegneria ed architettura può essere esercitato mediante una delle seguenti forme giuridiche:

    Associazioni professionali o studi associati (art. 1 legge 1815/1939);
    Società di professionisti – SdP (art. 46 d.lgs. 50/2016);
    Società di ingegneria – SdI (art. 46 d.lgs. 50/2016);
    Società tra Professionisti – StP (art. 10 legge 183/2011).


La riforma del 2011 che ha introdotto la nuova figura della Società tra Professionisti non ha abrogato i modelli societari o associativi preesistenti che restano pertanto in vigore.

Scarica il PDF allegato per leggere tutti i dettagli e le principali caratteristiche delle diverse forme societarie.