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Ursa tour: dove è la squadra che vince

Donati, per la piantumazione, 400 alberi da frutto e 6.060 euro alla Fondazione Città della Speranza

La bicicletta è un mezzo di trasporto a zero emissioni e pertanto è annoverato tra quelli più sostenibili. Farne uso non solo contribuisce a migliorare la qualità dell'aria, ma comporta anche numerosi benefici per la salute.

Per URSA è diventata un elemento per consolidare, dal punto di vista professionale, lo spirito di squadra. 15 ciclisti amatoriali, tra dipendenti e dirigenti delle Business Unit Italia e Adria, sono partiti da Monfalcone in provincia di Gorizia, al confine con la Slovenia - dove URSA ha uno dei suoi stabilimenti -, per arrivare alla sede produttiva Italiana di Bondeno, in provincia di Ferrara, creando così un percorso immaginario di connessione tra la due realtà. I ciclisti hanno percorso circa 400 chilometri in tre giorni, nei quali non sono di sicuro mancate le difficoltà. Certo è che al termine ognuno di loro ha tagliato il traguardo con il sorriso e la complicità tipici delle squadre più affiatate.

Oltre a Pasquale D'Andria e Piero Trezza, rispettivamente Direttore Tecnico & Marketing, e Direttore Commerciale, ha partecipato all'iniziativa anche il Direttore Generale di URSA Italia e Adria, Wolfgang Marka, che al termine del tour, stanco ma soddisfatto, ha sostenuto: «Sono molto orgoglioso che siamo riusciti a completare tutte e tre le tappe dell'URSA TOUR. È stato un perfetto lavoro di squadra tra ciclisti e service team. Ed è importante ricordare che stavamo pedalando per un domani migliore e per proteggere il nostro mondo; questo è il nostro motto e per noi ciò rappresenta tutto».

Paolo Franceschini, noto come il Comicista, un po' comico e un po' ciclista - reduce da un lungo viaggio in biciletta in Ladakh - è stato non solo il narratore del tour, ma anche parte attiva sia come ciclista sia come travel blogger, producendo e condividendo contenuti in tempo reale con la propria community sui canali social.

L'inaugurazione ufficiale del tour è avvenuta a Monfalcone (GO) e attraversando Latisana (UD), Ponte di Piave (TV), Trebaseleghe (PD) e Rovigo, ha terminato la sua corsa a Bondeno (FE) presso lo stabilimento di polistirene estruso di URSA Italia. Lungo il percorso i ciclisti amatoriali hanno così avuto modo di visitare diversi clienti della multinazionale, partner del progetto URSA Tour, tra cui: Zanutta S.p.A., Dexive S.p.A., Isosystem S.r.l., Epiù S.r.l. e Giolocenter S.r.l.

Special guest di questa avventura, che ha affiancato il gruppo nell'ultima tappa, naturalmente pedalando, è stato il campione Francesco Moser, ex ciclista professionista e record man con ben 273 vittorie su strada che risulta, a tutt'oggi, il ciclista italiano con il maggior numero di successi oltre ad essere il terzo in assoluto a livello mondiale. Già ospite in diverse occasioni presso ISOLA URSA, importante progetto di comunicazione, formazione e sensibilizzazione che URSA Italia porta avanti da alcuni anni, Moser ha saputo unire lo sportivo (ciclista) e l'agricoltore (produttore di vino), che convivono in lui, accompagnando la squadra: prima attraverso il percorso ciclistico, poi brindando al termine del tour con il suo spumante "51,151" in memoria del primato mondiale dell'Ora su pista da lui conseguito nel gennaio 1984. «Nonostante sia un periodo impegnativo, per me, per la vigna, trovandomi in piena vendemmia, ho voluto partecipare a questa iniziativa rivolta sia al sostegno sociale sia alla sensibilizzazione delle tematiche ambientali» ha voluto ricordare Moser.

Con la bici si bruciano i grassi e non la benzina, si risparmiano soldi, si ha un occhio di riguardo all'ambiente e si guadagna in salute. URSA promuove da sempre corretti stili di vita e il contenimento energetico, auspicando una sostenibilità ambientale e umana allo stesso tempo. Ne sono prova le diverse iniziative che hanno accompagnato e fatto da cornice a questo tour.

In primo luogo, URSA piantumerà un numero di alberi tale da bilanciare le emissioni di CO2dei mezzi di supporto che hanno seguito e accompagnato i ciclisti: questi alberi andranno a popolare una foresta grazie al contributo di chi ha deciso di adottarne uno durante l'evento. All'aderente sarà data l'opportunità di seguire, virtualmente, la vita e lo sviluppo del proprio albero attraverso una piattaforma dedicata in collaborazione con Treedom.

In secondo luogo, ma non per importanza, è stato consegnato un assegno di 6.060 euro alla Fondazione Città della Speranza, che collabora con l'ospedale oncologico pediatrico di Padova, punto di riferimento nazionale ed europeo per il finanziamento alla ricerca, la formulazione di diagnosi precoci, l'identificazione di terapie e cure innovative per i bambini. L'importo è stato determinato in base al calcolo di un euro al chilometro percorso da ogni ciclista.

Tutto ciò ha potuto prendere forma anche grazie al supporto e al contributo di diversi sponsor del progetto, che hanno voluto sostenere l'iniziativa: Greenchemicals s.r.l., Bregoli Group s.r.l., UPM, Geoplin d.o.o. e Transport Petric.

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