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  • Boeri firma il nuovo Museo della Tecnologia di Xi’an

    Un connubio tra passato e futuro

    Xi’an, la millenaria capitale della provincia cinese dello Shaanxi, si prepara a ospitare un gioiello architettonico che fonde il suo antico fascino con l'avanguardia tecnologica del XXI secolo: il Museo...
    Boeri firma il nuovo Museo della Tecnologia di Xi’an

    Un connubio tra passato e futuro

    Xi’an, la millenaria capitale della provincia cinese dello Shaanxi, si prepara a ospitare un gioiello architettonico che fonde il suo antico fascino con l'avanguardia tecnologica del XXI secolo: il Museo della Tecnologia. Il progetto, ideato dalla sede cinese di Stefano Boeri Architetti, si propone di essere non solo un punto di riferimento per gli appassionati di tecnologia, ma anche un polo culturale e sociale al servizio della città e dei suoi visitatori.

    Il Concept Architettonico: Un Tributo alla Storia e alla Natura

    Ispirandosi alle radici millenarie di Xi’an e al suo paesaggio naturale, caratterizzato da fiumi sinuosi e maestose montagne, il Museo della Tecnologia si innalzerà come un'icona di innovazione e rinascita urbana. L'architetto Stefano Boeri ha concepito l'edificio come il punto di partenza di una rigenerazione urbana, destinato a stimolare la creazione di nuove connessioni urbane.

    Le Facciate e la Copertura: Armonia tra Urbano e Naturale

    L'edificio si integra perfettamente con il contesto circostante, con una facciata nord che si affaccia su un rigoglioso parco urbano e una facciata sud che si apre sulla vivace città di Xi’an. Questa dualità si riflette anche nei materiali utilizzati: curve e doghe verticali in metallo richiamano la natura della facciata nord, mentre doghe orizzontali in calcestruzzo ad alte prestazioni caratterizzano la facciata sud.

    La copertura dell'edificio sarà un giardino pensile, un'oasi verde che si fonde armoniosamente con il parco sottostante. Le terrazze e le gradinate verdi non solo offriranno una vista mozzafiato sulla città, ma saranno anche spazi polifunzionali utilizzati per eventi culturali e performance.

    Gli Spazi Interni: Un'Esperienza Immersiva e Accessibile

    All'interno del Museo della Tecnologia, i visitatori potranno esplorare quattro aree espositive principali, uno spazio espositivo temporaneo e una varietà di ambienti commerciali. Tutti gli spazi saranno progettati con un occhio di riguardo all'accessibilità, garantendo un'esperienza inclusiva per tutti.

    Il colore predominante all'interno dell'edificio sarà il blu, simbolo del digitale e della tecnologia. Questo colore caratterizzerà le aree pubbliche, gli spazi espositivi e persino le opere di land art nel parco circostante.

    Infine, i visitatori potranno vivere un'esperienza immersiva e personalizzata grazie all'utilizzo di intelligenza artificiale, app, realtà aumentata e segnaletica virtuale, trasformando la visita al Museo della Tecnologia in un viaggio indimenticabile nel futuro della tecnologia e dell'innovazione.

    In sintesi, il Museo della Tecnologia di Xi’an non sarà solo un edificio iconico, ma anche un ponte tra il passato e il futuro, un luogo dove la storia e la tecnologia si fondono per ispirare e educare le generazioni presenti e future.
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  • Nyth for Frân Wen
    by Manalo & White Architects

    A Hub of Creativity and Inclusivity

    In the heart of Bangor, Wales, a transformation is underway. What was once St Mary’s church is now Nyth, a vibrant hub for the arts, spearheaded by the visionary minds of Frân Wen and brought to life by the...
    Nyth for Frân Wen
    by Manalo & White Architects

    A Hub of Creativity and Inclusivity

    In the heart of Bangor, Wales, a transformation is underway. What was once St Mary’s church is now Nyth, a vibrant hub for the arts, spearheaded by the visionary minds of Frân Wen and brought to life by the innovative design of Manalo & White Architects.

    Empowering Youth through the Arts

    Frân Wen has long been dedicated to empowering young people from low-income backgrounds through the arts. Their mission to create Welsh-language theatre that is relevant, exciting, and contemporary led them to seek a new home, one that would reflect their ambition and provide a space for young talents to thrive.

    A Visionary Design

    Manalo & White Architects won an international competition for the conversion of St Mary’s church into Nyth, based on their innovative approach and commitment to preserving the building's heritage while maximizing its potential. The result is a state-of-the-art arts hub that seamlessly blends historic architecture with modern functionality.

    Preserving Heritage, Embracing Innovation

    Respecting the Grade II-listed Victorian building, Manalo & White embarked on a journey of conservation and renewal. They opened up the space to the surrounding landscape, fostering a positive ecosystem with local flora, and repurposed materials from the site itself, embodying the spirit of renewal and sustainability.

    A Space for Creativity

    Nyth offers three main artistic spaces, equipped with cutting-edge technical facilities to support performances, workshops, and community events. From sound and lighting equipment to dedicated offices for Frân Wen’s admin team, every aspect of the design is tailored to nurture creativity and collaboration.

    Inclusivity at Its Core

    Central to the project was ensuring accessibility for all. Manalo & White overcame the challenge of updating the Victorian architecture to provide step-free access, eliminating barriers and fostering inclusivity. The creation of a new, level entrance not only improves accessibility but also challenges stigmas associated with disability.

    A Nest for Creativity to Soar

    Nyth for Frân Wen is more than just a building; it's a symbol of hope, opportunity, and the transformative power of the arts. As young talents flock to this new creative nest, guided by the vision of Frân Wen and the expertise of Manalo & White, the future of Welsh-language theatre shines brighter than ever before.
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  • Pubblicata la gara per il Nodo Verde di Bari Centrale: "Parco sopraelevato, pedonalizzazioni e aree ciclabili"

    Rfi ha pubblicato il bando di gara europeo per la progettazione esecutiva e i lavori del Nodo Verde di Bari Centrale, progetto finanziato per circa 150 milioni di euro con fondi Pnrr,...
    Pubblicata la gara per il Nodo Verde di Bari Centrale: "Parco sopraelevato, pedonalizzazioni e aree ciclabili"

    Rfi ha pubblicato il bando di gara europeo per la progettazione esecutiva e i lavori del Nodo Verde di Bari Centrale, progetto finanziato per circa 150 milioni di euro con fondi Pnrr, europei e nazionali destinato a cambiare radicalmente il volto del sistema ferroviario del capoluogo pugliese.

    L'appalto, oltre alla realizzazione di un nuovo Hub passeggeri dotato di zone verdi e numerosi spazi commerciali e il tempo libero, prevede opere per la riconnessione urbana e la mobilità sostenibile, un nuovo parco urbano sopraelevato e il rinnovamento delle aree esterne.

    Il nuovo Hub, spiega Rfi, "garantirà agli utenti un accesso al sistema ferroviario più rapido e sicuro attraverso l’efficientamento del sistema intermodale, il potenziamento dei collegamenti tra il nuovo fabbricato viaggiatori - a ponte sopra i binari - e le banchine, nuova illuminazione e percorsi dedicati per viaggiatori e cittadini". Il progetto prevederà anche la pedonalizzazione parziale di Piazza Aldo Moro, l’ampliamento delle superfici pedonali e creazione di piste ciclopedonali su via Capruzzi.
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  • HUDSON RIVER PARK'S GANSEVOORT PENINSULA BY JAMES CORNER FIELD OPERATIONS

    NEW YORK, NEW YORK

    Hudson River Park’s Gansevoort Peninsula sits on 5.5 acres along the Hudson River directly across from the Whitney Museum in the Meatpacking District. The site initially was developed on fill, allowing...
    HUDSON RIVER PARK'S GANSEVOORT PENINSULA BY JAMES CORNER FIELD OPERATIONS

    NEW YORK, NEW YORK

    Hudson River Park’s Gansevoort Peninsula sits on 5.5 acres along the Hudson River directly across from the Whitney Museum in the Meatpacking District. The site initially was developed on fill, allowing Field Operations an incredible opportunity to incorporate both ecological restoration as well as access to the water that wouldn’t be possible at a typical Hudson River Park pier.

    Working closely with the community through a series of meetings and workshops, the design weaves together passive and active uses, including a salt marsh, a historic 13th Ave promenade, a multi-use sports field, an upland beach with kayak access, and numerous other park amenities and gardens. Gansevoort Peninsula incorporates habitat enhancements, which contribute to making the shoreline more resilient with direct access for the public. It will become the largest single green space in Hudson River Park, in addition to a large Whitney Museum art installation by David Hammons, Day’s End.

    Gansevoort Peninsula will start construction in spring 2021 and is slated to open in 2023.
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  • PARCO PAGLIA
    Progetto secondo classificato
    Progetto di studioIDEAM per la riqualificazione ambientale e paesaggistica e valorizzazione culturale ed ecologica dell’area del “Parco Paglia” dell’ Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato a Foggia.
    Il progetto prevede la rinaturalizzazione dell’area...
    PARCO PAGLIA
    Progetto secondo classificato
    Progetto di studioIDEAM per la riqualificazione ambientale e paesaggistica e valorizzazione culturale ed ecologica dell’area del “Parco Paglia” dell’ Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato a Foggia.
    Il progetto prevede la rinaturalizzazione dell’area con la creazione di zone umide e boschive per favorire il popolamento degli uccelli migratori; il recupero degli edifici storici a scopi culturali e l’inserimento di nuove attività produttive a basso impatto ambientale e soluzioni innovative per la produzione di energia rinnovabile.

    LOCATION | Puglia – Foggia
    YEAR | 2020
    CLIENT | Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato

    StudioIDEAM è un collettivo di professionisti, coordinati dagli architetti Francesco Marzulli e Davide De Leo, specializzati nell'ambito del recupero del patrimonio immobiliare esistente. I loro progetti cercano il giusto connubio tra tradizione e contemporaneità, innovazione tecnologica ad artigianalità di eccellenza.
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  • One Team Ad
    Trasformare le tecnologie e le competenze in valore è la mission di One Team, perseguita tramite la fornitura di servizi di consulenza e di soluzioni informatiche professionali complete per il BIM, il CAD, il GIS, il Document Management (EDM/PDM) e il Facility Management.
    One Team
    https://www.oneteam.it/
  • Angry Architects è entrata nel gruppo
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  • Tokyu Plaza Omotesando Harajuku by Hiroshi Nakamura & NAP

    Tokyu Plaza Omotesando Harajuku - A Fusion of Trees and Architecture Floating above the Avenue [ENG] Omotesando an avenue lined with the flagship stores of international fashion brands is one of Japan’s foremost fashion streets. As the...
    Tokyu Plaza Omotesando Harajuku by Hiroshi Nakamura & NAP

    Tokyu Plaza Omotesando Harajuku - A Fusion of Trees and Architecture Floating above the Avenue [ENG] Omotesando an avenue lined with the flagship stores of international fashion brands is one of Japan’s foremost fashion streets. As the frontal (“Omote”) approach to the wooded compound of Meiji Shrine the avenue is lined on both sides with zelkova trees. The branches of the trees form a canopy over the avenue and provide an experience of shopping under sunlight filtering through trees. An environment that blends architectural spaces with spaces under trees—such is the special character of Omotesando we felt and we therefore proposed a style of environment giving emphasis to this special character. In concrete terms we sought to give the space of the avenue below the trees a phased connection with the upper portion of the building by floating in the sky a volume that merges the building with the zelkova trees. This not only allows birds and butterflies to easily ascend to the roof-top forest; a roof garden there also gives people an incentive to visit the building. Commercially a shower-like effect of customers spilling down from the top floor to the floors below is produced. We first laid out terraces and located trees on the roof and in peripheral spaces—areas of the building receiving maximum sunlight and moreover enjoying unlimited views of the intersection. We then created a volume three or more stories in height. As a result the spreading branches of trees displaced portions of the building’s interior and the terrace had to be elevated to the height of the trees’ root clumps. We nevertheless chose to embrace these restrictive conditions and use them positively to set up a feeling of intimacy between the trees and visitors. By establishing polygonal steps on the terrace similar in appearance to the polyporaceae (bracket fungi) that grow at the base of trees we could fill in the height difference created by the root clumps and produce a terrace of mortar shape. The polygonal steps have a multiplicity of meanings for they serve not only as steps but also as chairs and tables. Through them users enter a physical dialogue with the building. What particularly charmed us about the mortar-shape terrace is how visitors naturally gravitate to the lower levels of the terrace seeking a center. There the visitors seat themselves in the countless nooks around the terrace and share the scenery before them. In these times when Internet shopping is on the rise it is important for commercial spaces to maximize the value they possess that cannot be replicated online. We felt that the relaxed sense of unity one feels in this comfortable environment abounding with distinctive places and pleasant physical experiences is precisely the quality demanded of commercial facilities in the future. A Kaleidoscope-like Entrance Tube Memory of the site’s past has been maintained in the entrance tube leading visitors to upper floors. The tube is a great mirrored space its mirrors recalling the mirror wall cladding of the Central Apartments which once occupied the site (a building that came to symbolize Sixties and Seventies youth culture). To see fashionably costumed people reflected repetitively in the mirrors like colorful objects in a kaleidoscope is dazzling in effect. A special sense of excitement evocative of the fashion world is produced and the ride on the escalator becomes a rich experience. Attracted by the mirrored reflections of people passing through the intersection one peers into the tube. On riding up the escalator a great atrium appears with tree-filtered light spilling down from a skylight in the ceiling. Thus begins a shopping experience true in character to Omotesando. Employing Light to Produce a Façade of Varying Expression The external wall cladding is a composition of polygons that gives the wall a different appearance depending on how light strikes it. The functions demanded of the wall in terms of performance and legal requirements are borne by the extruded cement panels that form the backing. To this backing the aluminum polygonal panels were attached using rotatable metal fittings designed to absorb seismic movement. The pressed-aluminum panels protrude in shape with the peak of the protrusion off-center. During its attachment each panel was rotated 120 degrees to produce a composition of off-center polygons having three different orientations. Scenery reflected in the entrance tube which opens on the intersection changes with the season and time of day and the tube presents a new appearance with each visit. To enable fine angle adjustment of the triangular mirror panels during their attachment round pipes are employed as backing along the panel joints and the panels attached to the pipes using hinges. Unavoidably the mirror panels will appear to leap out at one but this assembly method enabled us to free them from geometric rigidity and form a spatial device that softly encloses people passing within. A volume that merges greenery with architecture floats in the sky above Omotesando. In order to meld the building with the bustling store-lined avenue the first floor tenant stores have each been allowed to freely design its own façade. As a result each store is distinct from the building’s upper floors and neighboring stores and an impression of independent stores each on its own site is produced. Thus we have fused commercial logic and the logic of environmental greenery in the design of the building.



    Photo Credits: Hiroshi Nakamura & NAP Co.
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  • Soaring Gardens by OMEGARENDER STUDIO

    Soaring Gardens is the first object in our “Neo Archaic” project series. Our main goal is to reimagine the legendary buildings of ancient times through a modern perspective.

    We needed an architecture who would both impress contemporaries as well as evoke...
    Soaring Gardens by OMEGARENDER STUDIO

    Soaring Gardens is the first object in our “Neo Archaic” project series. Our main goal is to reimagine the legendary buildings of ancient times through a modern perspective.

    We needed an architecture who would both impress contemporaries as well as evoke the image of the Hanging Gardens of Babylon. Inspired by bionic architecture, we have created a complexly proportioned facility with an area of 172 hectares in the heart of Singapore’s financial district. The choice of places of pilgrimage in Singapore is due to the expected climate for botanists and the international routes that pass through the city.

    According to the idea of our project, the "Gardens" will become a global centre for the study of botany, which will house a research centre and a greenhouse museum. The center can be engaged in the cultivation of endangered plants, the organization of expeditions, and the process of agronomy to help humanity find new solutions to comba the food crisis.

    Enjoying the overhanging abundance of vegetation, everyone will also have the opportunity to be lifted up. The floating parts are connected to the skyscrapers in such a way that people can go straight from these buildings on an excursion through the botanical garden.

    Pics by OMEGARENDER STUDIO
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  • City Park - Kowloon Cultural District | Foster + Partners

    Il masterplan da 2,8 miliardi di dollari trasformerà la penisola di Kowloon in un gigantesco distretto della cultura lambito dall’acqua, immerso in un parco da 40 ettari, popolato da più di 5000 alberi.

    Arte, verde e shopping sono le...
    City Park - Kowloon Cultural District | Foster + Partners

    Il masterplan da 2,8 miliardi di dollari trasformerà la penisola di Kowloon in un gigantesco distretto della cultura lambito dall’acqua, immerso in un parco da 40 ettari, popolato da più di 5000 alberi.

    Arte, verde e shopping sono le tre parole chiave della proposta, intitolata "City Park", vincitrice dell’apposito concorso di progettazione a inviti lanciato dalla Kowloon Cultural District Authority cittadina, cui hanno preso parta anche Rem Koolhaas e Rocco Yim.

    Nella valutazione dei tre progetti, la commissione giudicatrice del concorso ha tenuto conto del parere cittadinanza invitata a prendere visione delle proposte in gara attraverso un’esposizione tenutasi presso l'Hong Kong Exhibition Centre e ad esprimere la propria preferenza.

    Il progetto di Foster, che ha raccolto la maggioranza dei voti, colloca al centro del parco un viale pedonale da 2.2 chilometri destinato ad accogliere negozi, ristoranti, centri commerciali e residenze. Sul fronte settentrionale dell’area hanno sede gli edifici destinati a ospitare ben 17 istituzioni culturali su una superficie pari a circa 26.000 mq (ovvero al 40% dell’area del’intervento), mentre a oriente ed occidente sono inserite strutture educative e d’intrattenimento, un teatro dell'opera e l’edificio del futuro museo d’arte contemporanea “M+” - entrambi caratterizzati da pianta ovale - un’arena da 15000 posti e un Istituto d’arte.

    Il progetto verrà sottoposto al vaglio degli uffici tecnici, il semaforo verde dovrebbe “accendersi” a fine anno dopo un ultimo grado di consultazione pubblica. L’intero intervento non sarà ultimato prima del 2031, mentre le prime funzioni dovrebbero sostituire le banchine esistenti a partire dal 2015.
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  • Federica Seregni è entrata nel gruppo
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  • Il parco lineare del Porto vecchio di Trieste di Alfonso Femia

    Sia un parco lineare che una grande piazza.
    Un "parco lineare" ciclopedonale con aree dedicate a sport, eventi e attività varie: è l'opera da 21 milioni di euro che il Comune ha affidato all'architetto Alfonso Femia e allo Studio...
    Il parco lineare del Porto vecchio di Trieste di Alfonso Femia

    Sia un parco lineare che una grande piazza.
    Un "parco lineare" ciclopedonale con aree dedicate a sport, eventi e attività varie: è l'opera da 21 milioni di euro che il Comune ha affidato all'architetto Alfonso Femia e allo Studio Atelier(s).
    Il concept ideato dall’architetto Alfonso Femia per il futuro Parco Lineare del Porto Vecchio vuole essere vivo, coerente con la storia dell’antico scalo, confortevole per soddisfare le esigenze dei cittadini di tutte le età, dinamico nel sapersi modificare nel tempo, cambiare alberature, rendere merito al connubio fra mare e bosco.

    Il progetto coinvolge molti di questi aspetti. Dai binari, vere linee guida dei percorsi del parco così come punti di definizione delle piazze che vi saranno incluse e tracce dei percorsi ciclo-pedonali, ai moli, i 5 moli, i più di 3 chilometri di banchine e i 23 fra magazzini ed hangar. Sei aree paesaggistiche volte a favorire la condivisione spaziale, contenute da due specchi d’acqua sulle teste: il canneto, il cretto fiorito, il labirinto, i prati, la landa del sommaco, l’acqua affiorante. La cabinovia con le stazioni poste ai due estremi dell’asse che definiscono la fine del percorso, determinando la fine fisica del parco lineare. Una linea d’acqua correrà lungo tutto l’asse fra i due laghetti, agli estremi del percorso, a volte visibile, a volte sotterranea. La vegetazione è mista di latifoglie con specie arboree autoctone che garantiranno la massima naturalità. Saranno piantumati 680 alberi di prima, seconda e terza grandezza e selezionate 13 varietà di specie diverse.
    Allo sport verranno dedicati 3500 metri quadrati, alle superfici d’acqua 2450 metri quadrati.

    Photo credits: ©AF517
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  • Nodo Verde- a Bari il Central Park di Fuksas entro 4 anni

    Il progetto parte dalla riqualificazione urbana della linea ferroviaria, che sarà spostata: i binari che nei rendering del progetto appaiono come quattro linee parallele verranno coperti da una struttura prefabbricata larga 20 metri e...
    Nodo Verde- a Bari il Central Park di Fuksas entro 4 anni

    Il progetto parte dalla riqualificazione urbana della linea ferroviaria, che sarà spostata: i binari che nei rendering del progetto appaiono come quattro linee parallele verranno coperti da una struttura prefabbricata larga 20 metri e alta 7, una piastra verde con attraversamenti a ponte. E da una parte appunto c'è il Nodo verde, dall'altra invece la riqualificazione di una parte dell'area della stazione nella zona che va dal passaggio pedonale di corso Cavour (che sarà salvaguardato) a via Giulio Petroni.
    Si tratta di un intervento complessivo da 140 milioni di euro (una parte derivante dal Pnrr) in cui sono impegnati Comune di Bari e Rfi. Se al primo andrà il compito di coordinare le attività tecniche, alla seconda spetta quello della progettazione, che sarà finanziata con 9 milioni 600mila euro.
    Il Nodo verde è stato al centro di un concorso internazionale di idee vinto nel 2017 dall’archistar Massimiliano Fuksas, che immagina lo spazio a ridosso della stazione Centrale come un grande polmone verde che assomiglierà al Central Park di New York, con vegetazione autoctona.

    L'intervento avrà una forte impronta verde che collegherà idealmente il nuovo parco Rossani con piazza Moro e piazza Umberto in un unico asse verde.
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  • Dandalò di Atelier Remoto, l'installazione vincitrice della prima edizione di NXT_MAXXI

    La struttura sarà inaugurata il primo luglio nella Piazza antistante il Museo. Ospiterà gli eventi del MAXXI L’Aquila da luglio a ottobre.
    L’installazione, aperta al pubblico dal 1° luglio a settembre 2022,...
    Dandalò di Atelier Remoto, l'installazione vincitrice della prima edizione di NXT_MAXXI

    La struttura sarà inaugurata il primo luglio nella Piazza antistante il Museo. Ospiterà gli eventi del MAXXI L’Aquila da luglio a ottobre.
    L’installazione, aperta al pubblico dal 1° luglio a settembre 2022, ospiterà il programma estivo di eventi del museo e sarà a disposizione di turisti e cittadini come luogo di sosta e relax e proporrà una nuova prospettiva sullo spazio pubblico e le sue potenzialità proprio come richiesto dal bando NXT, progetto dedicato alla promozione di una giovane generazione di architetti di talento e alla valorizzazione dello spazio pubblico.

    Il progetto Dandalò, si è fatto fin da subito notare “per l’eleganza e la narrativa attenta e consapevole rispetto al territorio aquilano”. Particolarmente apprezzata anche la realizzabilità del progetto e la sua spazialità capace di “sottolineare il contributo che il museo dà allo spazio pubblico della città”. Dandalò è composto da una pedana di morali in legno di 8 x 8 appoggiati su zavorre in cemento, rivestita di tavolati in legno dipinto, che permettono la formazione di gradinatedestinate al riposo.

    Il nome dell'installazione è ispirato alla parola dialettale abruzzese "ndandalò" che ha il sgnificato di altalena.
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  • Casarini Roberta è entrata nel gruppo
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