italcementi 1C’è anche la tecnologia Italcementi nei lavori di recupero della Cappella di Santa Maria della Porta a Milano. L’edificio, con un alto valore storico e simbolico, distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, viene oggi restituito in tutta la sua bellezza alla città di Milano, grazie all’intervento di Reale Group.
Italcementi ha fornito i.design EFFIX, una malta cementizia di ultima generazione messa a punto appositamente in i.lab, il centro ricerca e innovazione della società, dove si concentrano le attività di sviluppo di nuovi materiali per l’edilizia e costruzioni. Il prodotto è stato trasformato dalla ditta Airoldi di Carugo (Co) - un’azienda specializzata in manufatti di cemento su misura - in 146 pezzi unici, colorati, che sono stati utilizzati per ricomporre la pavimentazione della Cappella caratterizzata dai colori pastello beige e marrone. Il progetto è stato curato dall'arch. Aldo Maiocchi dello studio milanese Maiocchi e Patergnani architetti associati che ha curato in passato altri progetti di restauro sia a Milano che in tutta la Lombardia. Il materiale, utilizzato per la prima volta per questo tipo di interventi, e la metodologia applicativa, curata dalla Sovrintendenza alle Belle Arti, sono stati particolarmente apprezzati e il risultato finale si presta a diventare un punto di riferimento per futuri lavori di recupero e restauro artistici.
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Martedì, 03 Novembre 2015 00:00

Il BIM all'opera per Expo 2015

harpaceas 1Expo Milano 2015 si sta concludendo e si è dimostrato un successo in termini di iniziative e visitatori. Il tema dell’esposizione “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, di stringente attualità, è stato oggetto di profonde riflessioni, scatenando consensi e opposizioni in tutto il mondo.

Oltre al tema “ufficiale”, questa esposizione non ha smentito la tradizione che ormai da molte edizioni, vede le esposizioni universali come laboratori di architettura. Infatti la complessità di un evento come questo necessita di una pianificazione prima di tutto di livello urbano e successivamente, a parte gli aspetti strettamente logistici, di una progettualità che riesce a liberare la creatività di architetti e designer provenienti da tutto il mondo.

Non è da dimenticare l’aspetto della temporaneità della maggioranza delle strutture e il poco tempo a disposizione per la loro costruzione. Per questi e per altri aspetti il BIM è stato la chiave di volta per il raggiungimento dell’obiettivo, l’apertura il 1 Maggio 2015.

I padiglioni che sono diventati le icone stesse di Expo, come Palazzo Italia e il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti e altre strutture come l’Expo Center, i Cluster del Riso e del Cacao e i Padiglioni del Brasile e dell’Indonesia, sono esempi reali di applicazione del BIM (Building Information Modeling) e dell’impiego di strumenti informatici avanzati per la modellazione, la verifica strutturale e la produzione delle strutture.

Harpaceas, in collaborazione con i suoi clienti che hanno partecipato alla realizzazione delle opere di Expo 2015, ha realizzato una case study in cui sono proprio i progettisti a parlare, evidenziando i vantaggi che il BIM ha loro apportato nell’affrontare questa sfida.

Per la modellazione e produzione delle strutture di questi edifici è stato utilizzato Tekla Structures, il software BIM per la progettazione strutturale. Per il calcolo e la verifica strutturale è stato utilizzato il software Midas Gen, della suite di software per il calcolo strutturale FEM Midas

Da evidenziare il caso dei Cluster del Riso e del Cacao in cui si è realizzato una vera applicazione diinteroperabilità tra Tekla Structures Midas GEN, che ha consentito un forte risparmio di tempo, evitando la ri-modellazione della strutture.

I clienti di Harpaceas e i loro progetti per Expo 2015 presenti nella case study:

  • Studio Capè di Milano: Strutture di Palazzo Italia
  • Stahlbau Pichler di Bolzano, Delta Ingegneria di Arco (TN): Copertura di Palazzo Italia
  • Building Project di Conegliano (TV): Strutture dell’Expo Center
  • Comeva di Gordona (SO): Padiglione Indonesia
  • AMSIS Progetti di Adro (BS): Padiglione Emirati Arabi Uniti
  • ETS di Villa d'Alme (BG): Padiglione Brasile e Clusters Riso e Cacao

Harpaceas è particolarmente orgogliosa di queste realizzazioni curate da propri clienti. L’attività di promozione e implementazione del BIM, che l’azienda mette in campo, vede in queste strutture l’applicazione concreta e la realizzazione dei vantaggi che questa metodologia offre.

 

Maggiori informazioni sui progetti dei clienti di Harpaceas, sono disponibili sul sito: http://www.harpaceas.it/case-history/

Harpaceas nasce nel 1990 a Milano per proporsi al settore delle costruzioni come partner tecnologico di eccellenza per tutto il ciclo di vita di un'opera: dalla ideazione, progettazione, costruzione alla gestione e manutenzione. L’azienda si colloca da sempre nell’intersezione tra industria delle costruzioni e ICT.

Il parco clienti è superiore alle 6.000 unità e al suo interno sono presenti le più importanti realtà appartenenti alla filiera delle costruzioni. L’organico, composto da più di 30 persone tra dipendenti e collaboratori, è costituito in larga parte da professionisti provenienti dal settore architettonico e ingegneristico.

La missione dell’azienda è quella di favorire la diffusione anche in Italia della metodologia BIM (Building Information Modeling) grazie alla proposta di soluzioni informatiche altamente qualificate a tutti gli operatori del mondo delle costruzioni: progettisti, società di ingegneria e di architettura, uffici tecnici della pubblica amministrazione locale e centrale, imprese di costruzioni, centri di trasformazione acciaio e prefabbricatori in cemento armato, general contractor, ecc. Per raggiungere questo obiettivo Harpaceas utilizza al massimo le proprie conoscenze e competenze sul tema della metodologia BIM proponendosi come partner in grado di supportare il cliente nell’evoluzione dalla progettazione tradizionale a quella innovativa basata su applicazioni e procedure BIM.

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Sabato, 26 Settembre 2015 00:00

Germania Expo2015: “Fields of Ideas”

expo padiglionegermania“Eco Network ha visitato per voi Expo2015; il terzo padiglione che desideriamo mostrarvi è quello della Germania: atmosfera, show, idee innovative, sono le parole d’ordine di questa magnifica opera architettonica.”

Padiglione Germania – Expo Milano 2015

L’idea

Il padiglione della Germania si fa portavoce di un diverso modo di pensare e mira a creare consapevolezza delle forze della natura, fonti essenziali della nostra alimentazione che in futuro dovranno essere protette meglio e utilizzate con maggiore intelligenza. Il centro del progetto non è dato solo da una politica ambientale forte, dalle imprese innovative e dai progetti di ricerca che segnano la via per il futuro, ma anche dallo straordinario impegno della società civile.
Il padiglione propone ai visitatori di Expo 2015 uno sguardo sulle nuove soluzioni tedesche volte a garantire l’alimentazione del futuro, e li invita a partecipare attivamente in prima persona. In quest’occasione, la Germania interpreta l’agricoltura come settore economico moderno e forte, ma anche come elemento del suo tipico panorama culturale.
A Expo 2015 la Germania si presenta come un paesaggio vivo e fecondo, colmo di idee e soluzioni nate da un rapporto nuovo e rispettoso con la natura. Il padiglione trasmette ai visitatori un’immagine della Germania nuova e sorprendente, aperta, simpatica e spiritosa, incorporando con il suo effetto a campi il motto: “Fields of Ideas”.

Il quadro d’insieme – Il padiglione come paesaggio liberamente accessibile

Il Padiglione Tedesco traduce in modo convincente il paesaggio tedesco di campi e prati in linguaggio architettonico: un edificio concepito come un pianoro paesaggistico in lieve salita, la cui superficie è liberamente accessibile e il cui interno racchiude un’esposizione tematica. In questo paesaggio dai campi ben riconoscibili crescono piante stilizzate, “germogli di idee” che salgono dall’esposizione fino alla superficie, schiudendosi in un grande tetto di foglie; questo è l’elemento unificante, che concatena spazio esterno e spazio interno, architettura ed esposizione. Il linguaggio formale delle foglie sospese, che scorre organicamente a coprire l’architettura, crea nel visitatore un’immagine inconfondibile, che si fissa nel ricordo.
Con il suo pianoro paesaggistico aperto e liberamente accessibile, il Padiglione Tedesco non si configura come un’architettura di rappresentazione esplicita, quanto piuttosto come luogo di incontro e scambio e costituisce, perciò, l’attuazione programmatica del motto “Fields of Ideas”: la natura come base dell’alimentazione e, pertanto, meritevole di tutela.

Il Leitmotiv di campi e prati – realizzazione architettonica e sostenibilità

Da un punto di vista formale, l’architettura ricorda un frammento di paesaggio “ritagliato” e poi “adagiato” sul lotto del padiglione, per svilupparsi in un pianoro lievemente inclinato che raggiunge i 10 metri di altezza: in questo modo il Padiglione Tedesco segue fin nel dettaglio l’idea di un paesaggio stilizzato di campi e prati. L’impiego di svariati legnami locali conferisce una nota caratteristica, mentre il paesaggio di campi e prati si tramuta in una copertura lignea calpestabile, dove il legno non è solo un elemento empatico, ma è segno anche di un utilizzo consapevole di materie prime ricostituibili e caratterizzate da un bilancio di CO2 equilibrato. Il progetto della facciata ha una struttura lamellare orizzontale; questa si adegua alla facciata, seguendone l’andamento in altezza e le diverse aperture, e rimanda agli strati orizzontali del terreno. La facciata è tanto semplice quanto “intelligente”: la permeabilità allo sguardo e alle correnti d’aria naturali ottenuta con la struttura lamellare rientra in un’idea di clima semplice ma efficacie, che, insieme alle tecnologie di efficienza energetica, garantisce temperature accoglienti in tutti gli spazi espositivi.
Un elemento progettuale centrale del padiglione sono le coperture a membrana in forma di piante protese verso l’alto, fortemente espressive, che derivano dalla natura sia la tecnica costruttiva, sia il linguaggio formale bionico. La moderna struttura in acciaio e membrane permette un’estrema semplicità costruttiva, riducendo così l’utilizzo di materiali, mentre le forme inconsuete, che scorrono in modo organico, diventano simbolo di innovazioni che indicano il futuro sul modello della natura.

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italcementi cementobiodinamico presentazioneUn cemento bello da vedere e da accarezzare. Un materiale sostenibile, durabile, resistente e allo stesso tempo di grande qualità estetica, pronto per essere utilizzato in opere di pregio architettonico come Palazzo Italia a Expo 2015. La capacità di ricerca e di innovazione di Italcementi ha portato all’ideazione di un nuovo materiale per l’architettura sostenibile: i.active BIODYNAMIC. Un prodotto unico per proprietà e caratteristiche, che da oggi diventa disponibile per il mercato.

Un evento mondiale per il lancio del nuovo prodotto

Italcementi ha presentato la nuova malta cementizia nel corso di un evento mondiale, che si è tenuto oggi nell’auditorium di Palazzo Italia alla presenza di delegazioni provenienti da quattro continenti. Molti i rappresentanti della building community giunti a Milano per conoscere da vicino il prodotto, scoprirne le caratteristiche e vedere da vicino la sua prima applicazione sperimentale: la straordinaria struttura esterna e le facciate interne di Palazzo Italia, progettata dallo studio Nemesi & Partners per essere il luogo-icona di Expo Milano 2015.

«Dalla medaglia d'argento all’Esposizione Universale di Parigi del 1867, passando per il successo internazionale del Padiglione Italiano in cemento trasparente simbolo di Expo Shanghai 2010, fino al nuovo cemento biodinamico che caratterizza Palazzo Italia a Expo Milano 2015: quello che unisce le Esposizioni Universali a Italcementi è un legame storico e fondato sull’innovazione – ha affermato Carlo Pesenti, Consigliere Delegato di Italcementi -. Anche un settore “tradizionale” come quello dei materiali per le costruzioni è capace di rinnovarsi e di offrire nuove opportunità alla building community. Dalla nostra ricerca nascono performance e soluzioni grazie alle quali le intuizioni di architetti e ingegneri possono prendere forma e dare vita a edifici bellissimi, come Palazzo Italia».

Un edificio meta di migliaia di visitatori ogni giorno e tra i più fotografati di tutta l’Esposizione Universale.

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Martedì, 01 Settembre 2015 00:00

Il Cemento biodinamico si presenta al mondo

expo 2015

Italcementi lancia ufficialmente i.active BIODYNAMIC, il cemento biodinamico
che ha dato vita a Palazzo Italia, luogo icona di EXPO 2015 Milano.
Una struttura che evoca una foresta composta da elementi
dalle forme complesse, rese possibili dalla straordinaria plasticità del prodotto.
Giovedì, 10 settembre 2015 – ore 11.00
Auditorium Palazzo Italia - Milano EXPO 2015

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italcementi 1

Italcementi lancia ufficialmente i.active BIODYNAMIC, il cemento biodinamico

che ha dato vita a Palazzo Italia, luogo icona di EXPO 2015 Milano.

Una struttura che evoca una foresta composta da elementi

dalle forme complesse, rese possibili dalla straordinaria plasticità del prodotto.

 

Giovedì, 10 settembre 2015 – ore  11.00 – 13.00

Auditorium Palazzo Italia

Milano EXPO 2015

 

Al termine light lunch

RSVP : Ufficio stampa Italcementi tel. 035 396 975/977 email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Domenica, 05 Luglio 2015 00:00

Water design 2015

waterdesign milanoIl 25 giugno scorso, in Design Library, è stata presentata la quinta edizione di
Water Design
: il cuore della manifestazione sarà il Castello Sforzesco, dove nel mese di ottobre è previsto un afflusso di oltre 100 mila persone.

Nei primi giorni di ottobre, nella meravigliosa cornice del Castello Sforzesco di Milano e nei migliori Showroom della città, andrà in scena la quinta edizione di Water Design, kermesse che celebra il design dedicato all’acqua.
La manifestazione ideata da Mosca Partners è stata trasferita da Bologna a Milano in occasione di Expo 2015 e del Festival dell’Acqua, l’evento biennale nato per promuovere e dibattere i grandi temi connessi alla disponibilità, alla distribuzione e al corretto utilizzo dell’acqua.
La concomitanza di Water Design con i due eventi garantirà uno straordinario afflusso di pubblico, che già oggi al Castello è quadruplicato rispetto ai mesi precedenti a Expo, e che allo stato attuale è stimato in oltre 100 mila visitatori nei giorni di ottobre, il mese statisticamente di maggior affluenza dell’Esposizione Universale.

Come da tradizione, Water Design porta nel cuore della città i progetti e le installazioni dei migliori designer e architetti internazionali e apre le porte degli showroom delle principali aziende del settore, con l’intento di promuovere e comunicare il design a un pubblico sempre più allargato di professionisti, operatori e appassionati.

“Un appuntamento che permette a tutti i cittadini di riscoprire nel segno dell’innovazione e della creatività il rapporto tra il design e il più prezioso degli elementi, l’acqua” cosi afferma l’assessore alle Politiche per il lavoro, Moda e Design Cristina Tajani che prosegue: ”Dieci giorni che, partendo dal Castello sino agli showroom coinvolti, illustrano linguaggi e pensieri creativi capaci di trasformarsi in prodotti e nuovi brand unendo ricerca, qualità, innovazione e tradizione. Un’occasione che conferma, ancora una volta, come sia viva negli operatori di tutto il mondo la voglia di scegliere Milano quale miglior vetrina per presentare le proprie creazioni e intuizioni”.

La Piazza d’Armi, corte principale del Castello Sforzesco, ospiterà l’importante Festival dell’Acqua, mentre il Cortile della Rocchetta e la Corte Ducale saranno lo scenario delle installazioni di  Water Design 2015 e ospiteranno, rispettivamente, i due temi d’indagine di questa edizione. Il primo, l’acqua come bene da proteggere dagli sprechi per un uso più consapevole e sostenibile e, il secondo, l’acqua come fonte di benessere per il corpo e la mente.
Due temi di grande attualità che invitano a riflettere sul tema dell’acqua come fonte di vita e di cui dobbiamo ridurre lo spreco, ma anche il valore del progetto come atto qualificante per dare qualità allo spazio costruito: un messaggio simbolico ricco di contenuti per stimolare il pubblico a riflettere sul valore di ciò che ci circonda sia dal punto di vista del mondo naturale sia di quello artificiale.

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ArcVision Prize – Women and Architecture è il premio internazionale d’architettura istituito nel 2013 da Arcvision, la corporate review di Italcementi Group, con l’obiettivo di promuovere le figure femminili che apportano con il proprio lavoro novità di carattere progettuale, teorico e pratico in ambito architettonico con una particolare interpretazione dei valori sociali. In occasione dell’Esposizione Universale di Milano, Arcvision Prize si è arricchito della collaborazione con WE-Women for Expo, un progetto di Expo Milano 2015, nato con la convinzione che la sostenibilità del Pianeta debba passare attraverso una nuova alleanza tra cibo e cultura e che le artefici di questo nuovo sguardo e nuovo patto per il futuro debbano essere le donne.

La sfida del convegno “Città donna. La città ricostruita al femminile” è quindi quella di provare ad applicare questo “nuovo sguardo e nuovo patto” anche alla progettazione delle città, sia nella riqualificazione delle periferie (ed è l’aspetto che verrà evidenziato dal lavoro di ricerca svolto dalla Professoressa Emanuela Casti dell’Università di Bergamo) che nella ridefinizione del ruolo e dell’identità di territori complessi come Milano, alla base delle scelte che orientano la riforma del governo urbanistico, come verrà discusso dalla Vicesindaco Ada Lucia De Cesaris.

“Un’inclusione a volte solo di facciata?” è la provocazione a cui saranno chiamate a rispondere in primo luogo l’architetto Luisa Fontana e l’avvocato Claudia Parzani che amplieranno il dibattito alle distorsioni causate da una predominanza maschile nella progettazione delle città, che si
traduce in un paesaggio urbano che marginalizza o non prende in considerazione le differenti esigenze di diverse categorie di cittadini. “Per le donne e non femminili” è la scelta rivendicata dalla Direttrice Daniela Hamaui, che proverà ad applicare questa visione anche al futuro delle città, evitando “idee preconcette che poi una volta che sperimenti altre strade si rivelano essere scelte di comodo non dettate in nessun modo da una realtà neanche di tipo economico”.

Samia Nkrumah, componente della giuria ArcVisionPrize e Ambassador WE Women for Expo e Marta Dassù, Presidente Esecutivo WE Women for Expo, anche alla luce delle loro esperienze di Governo (come prima leader femminile di un partito politico in Ghana e come Vice Ministro degli Esteri in Italia) racconteranno le leve necessarie per un cambiamento.

In conclusione è previsto l’intervento di Linda Lanzillotta, Vice Presidente del Senato della Repubblica.

In allegato il programma completo.

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bromptonjunction 1Brompton Junction Milano, tra gli otto store al mondo con licenza esclusiva (gli altri sono a Kobe, Amsterdam, Amburgo, Shanghai, Londra, Bangkok e Beijing), ha partecipato al fuori salone ‘Porta Venezia in Design’ (Milano, 14/19 aprile), che si è svolto incontemporanea con il Salone del Mobile e ha lanciato la nuova collezione Black Edition.

La classica bicicletta Brompton si è rivoluzionata e, per l’occasione, i componenti principali - solitamente color argento – sono diventati ‘total black’. Pur mantenendo le estremità nere, il telaio è personalizzato nei colori White, All Black (nell’immagine), Lime Green, Berry Crush e Lagoon Blue.

Elegante, raffinata ed essenziale, con la Black Edition le biciclette hanno una forte personalità e il design accattivante!

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expo palazzoitaliaInnovazione e design mettono Palazzo Italia al centro di Expo 2015. L’edificio che rappresenta il luogo-icona dell’Esposizione Universale di Milano si presenta al mondo con uno stile architettonico unico, reso possibile da un materiale messo a punto appositamente per dare corpo alla bianca “foresta pietrificata” che caratterizza la struttura di Palazzo Italia.

L’innovativo cemento biodinamico è stato messo a punto nel Centro Ricerche i.lab Italcementi al Kilometro Rosso grazie al lavoro di 15 ricercatori, con oltre 15mila ore dedicate allo sviluppo di un materiale che ha una doppia valenza “bio”: la capacità di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria grazie al suo principio attivo fotocatalitico TX Active (brevetto Italcementi) e la composizione per l’80% di materiali da riciclo. La sua “dinamicità” è invece una caratteristica determinata dalla particolare formulazione del prodotto, così lavorabile da poter dare vita a forme complesse quali sono, appunto, quelle di Palazzo Italia.

Progettato da studio Nemesi&Partners, Palazzo Italia sarà l’unico edificio permanente all’Expo, con un’altezza di 35 metri. A dar risalto alle sue forme scultoree è la trama ramificata dell’involucro esterno, realizzata grazie ad oltre 750 pannelli, pezzi unici in cemento i.active BIODYNAMIC di circa 4.20 x 4 metri montati uno a uno sulla superficie esterna fino a comporne l’inconfondibile design.

 

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