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S.O.S. Rincaro: nuovi fondi per difendersi

Il Governo Draghi si è riunito ancora una volta per trovare una soluzione su come arginare il rincaro bollette che turba profondamente l'economia nazionale. Il Governo ha avanzato una serie di misure per mitigare gli aumenti: altri 3,8 sono stati introdotti con la legge di bilancio 2022 a cui si aggiungono 1,7 mld stanziati per decreto, proventi delle aste di CO2 e con la cartolarizzazione di alcuni oneri di sistema che invece valgono 2,5 miliardi. L'obiettivo è predisporre un quadro dettagliato delle difficoltà dei settori a rischio con l'intento di delineare quali interventi attuare sulle diverse filiere, dando la priorità a chi è più a rischio in termini di sopravvivenza, quando cioè "l'interruzione produttiva è più conveniente del proseguimento dell'attività".

La percentuale di abbattimento dei costi addizionali gravati sulle famiglie e sulle imprese prevista nel 2022 è contenuta al 6%. Ma, secondo la Cgia di Mestre, questo tasso di copertura non basta, bisognerebbe fare molto di più a fronte di un rincaro di luce e gas che per il 2022 ammonta complessivamente a 89,7 miliardi.

Gli aumenti sulle bollette energetiche, rischiano di costare oltre 1000 euro in più per le famiglie italiane. Ma sarà un pesante colpo anche per le imprese con la ovvia conseguenza che cresceranno anche i prezzi dei prodotti. Confindustria avverte che non è possibile rinviare le decisioni, serve un atto di coraggio, "Serve agire in fretta come hanno già fatto i governi di Francia e Germania, la situazione è drammatica". Questo è il grido d'allarme delle imprese.

"Il caro energia sta colpendo indistintamente tutte le imprese, anche se le piccole, ben prima degli aumenti boom registrati negli ultimi mesi, subiscono un trattamento di "sfavore" rispetto alle grandi realtà produttive", ha dichiarato la Cgia. Se non verranno trovate delle risorse economiche in grado di contenere il problema, molte attività imprenditoriali non reggeranno questi aumenti di costo e i soldi pubblici risparmiati dovranno essere spesi per pagare le cig o l'indennità di disoccupazione ai lavoratori che si perderanno il posto. 

Secondo la Cgia, se questi rincari dovessero perdurare per una buona parte del 2022, potrebbe accadere che 500 mila dipendenti rischiano, anche temporaneamente, di restare a casa. Un problema che non riguarda solo le famiglie ma anche le aziende che vedono crescere enormemente i costi di produzione tanto che alcune piccole e medie aziende hanno iniziato a lavorare la domenica quando i costi dell'energia sono inferiori.

Il nostro Paese certamente non è a misura di piccole imprese, nonostante sono proprio queste ultime a costituire oltre il 99% delle aziende presenti nel territorio italiano, se poi al problema rincaro aggiungessimo anche le tristi conseguenze economiche derivanti dalla pandemia da Covid19 che stiamo vivendo, come le difficoltà a pagare il versamento della prima rata dell'Imu, allora possiamo dichiarare con certezza che l'economia italiana si trova a vivere uno dei momenti di crisi e di difficoltà più allarmanti della storia del nostro Paese con conseguenze, purtroppo, soltanto da vivere.

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