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Tettoie chiuse: La sottile linea tra Pergotenda e Permesso di Costruire

Le costruzioni e le strutture aggiuntive vicino alle abitazioni, specialmente le tettoie, costituiscono spesso un terreno controverso nell'ambito dell'edilizia e delle leggi urbanistiche.

Recenti sentenze giudiziarie, come la 9063/2023 del Consiglio di Stato del 18 ottobre, hanno alimentato il dibattito in merito alla distinzione tra una tettoia chiusa e una Pergotenda e sull'eventuale necessità di ottenere un permesso di costruire.

In un caso specifico, oggetto di questa sentenza, la tettoia chiusa su tre lati da parapetto in legno, con davanzale in legno e tende in PVC trasparente, fissate a pali in legno con un telaio in acciaio, ha suscitato un contenzioso tra l'ente comunale e il proprietario del locale commerciale.


La parte ricorrente sosteneva che la struttura non costituisse una chiusura del locale, bensì una sorta di pergotenda. Argumentava che le tende in PVC retrattili e la struttura non avrebbero comportato un'espansione dell'edificio, ma semplicemente un miglioramento estetico e funzionale dell'area.


Tuttavia, il Consiglio di Stato ha confermato l'ordinanza di demolizione emessa dall'ente comunale. La decisione si basava sull'analisi dettagliata della struttura in questione, rilevando che non poteva essere considerata una pergotenda. La presenza di elementi quali il parapetto in legno, le tende fisse e l'impianto di condizionamento d'aria facevano sì che l'intervento costituisse una ristrutturazione edilizia effettiva, portando a un aumento di volume dell'edificio, richiedendo quindi un regolare permesso di costruire.


La sentenza ha sottolineato la distinzione fondamentale tra una Pergotenda e una tettoia chiusa su tre lati, evidenziando che, affinché un'opera possa essere considerata una pergotenda, la struttura principale deve essere costituita principalmente dalla tenda come elemento di protezione dagli agenti atmosferici, con la struttura stessa come un mero supporto per la tenda. In tal caso, l'opera potrebbe qualificarsi come edilizia libera.


Tuttavia, nel caso in questione, la tettoia non rispettava questi criteri e costituiva una vera e propria ristrutturazione con un aumento effettivo del volume edilizio, richiedendo quindi un permesso di costruire regolare.


La decisione del Consiglio di Stato evidenzia l'importanza di valutare attentamente le caratteristiche di tali strutture aggiuntive e di rispettare le normative edilizie locali. È fondamentale consultare professionisti del settore edilizio e verificare le normative vigenti prima di intraprendere qualsiasi lavoro di costruzione, al fine di evitare controversie legali e rispettare la normativa urbanistica in vigore.

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