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Sanatoria Off Limits: non ammissibilità dell'accertamento di conformità condizionato

Il 15 novembre 2023, il Consiglio di Stato ha emesso la sentenza n. 9776/2023, che affronta la questione della "sanatoria condizionata" nel contesto del Testo Unico dell'Edilizia. La sanatoria condizionata si caratterizza per il fatto che i suoi effetti sono subordinati all'esecuzione di specifici interventi volti a garantire la conformità delle opere alla disciplina urbanistica ed edilizia.

La decisione del Consiglio di Stato è giunta in risposta a un ricorso presentato da un comune contro una sanatoria concessa dal TAR. Quest'ultimo aveva ribaltato un'ordinanza di demolizione emessa dal comune riguardante diverse opere edilizie, tra cui un porticato, un nuovo locale abitativo, una tettoia adibita ad autorimessa e una recinzione in cemento.

Il TAR aveva accolto parzialmente il ricorso, annullando gli atti del comune in merito alla tettoia, considerandola "nuova edificazione" anziché un ampliamento. In questo contesto, il TAR aveva suggerito la possibilità di regolarizzare la tettoia mediante una trasformazione in un manufatto leggero, come un pergolato, attraverso un accertamento di conformità condizionato.

Il comune aveva impugnato questa decisione, sostenendo che l'interpretazione dell'art. 36 del dpr 380/2001 da parte del TAR era errata. Secondo il comune, l'accertamento di conformità avrebbe dovuto riguardare solo opere formalmente abusive ma conformi alla disciplina urbanistica, senza la necessità di ulteriori interventi.

Il Consiglio di Stato ha dato ragione al comune, sostenendo che la sanatoria condizionata non è ammissibile secondo le regole attuali del Testo Unico dell'Edilizia. L'art. 36 del dpr 380/2001 fa riferimento esplicito a interventi già ultimati, escludendo la possibilità di subordinare la sanatoria all'esecuzione di ulteriori interventi edilizi.

La sentenza ribadisce il principio della "doppia conformità," sottolineando che la conformità deve già esistere al momento della realizzazione dell'opera e al momento della presentazione della domanda di sanatoria. Qualsiasi accertamento di conformità condizionato alla realizzazione di ulteriori interventi è incompatibile con tale principio.

Inoltre, il Consiglio di Stato ha evidenziato che la trasformazione di una tettoia in un pergolato non esclude la sua natura di nuova costruzione, specialmente se comporta una significativa variazione volumetrica e architettonica.

In conclusione, la sentenza del Consiglio di Stato di novembre 2023 stabilisce chiaramente che la sanatoria condizionata non trova spazio nell'assetto normativo del Testo Unico dell'Edilizia, ribadendo l'importanza della conformità delle opere agli strumenti urbanistici già al momento della realizzazione.



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