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Legge di Bilancio 2025: le richieste dei costruttori

Nell'ambito della discussione sulla Legge di Bilancio 2025, l'Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) ha avanzato una serie di proposte volte a evitare la riduzione degli investimenti pubblici, considerati fondamentali per la crescita economica e la modernizzazione del Paese. Durante le audizioni presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato, la presidente dell'Ance, Federica Brancaccio, ha espresso la necessità di mantenere e incrementare le risorse destinate a settori cruciali come housing sociale, rigenerazione urbana, sicurezza idrogeologica e sismica, e implementazione della Direttiva Case Green.

Preoccupazioni per la riduzione della spesa per investimenti

Secondo l'Ance, la lettura del Piano Strutturale di Bilancio (PSB) per gli anni 2025-2029 non rassicura circa il rischio di una riduzione della spesa per investimenti pubblici, in particolare quella in conto capitale. Il timore è che il necessario contenimento della spesa corrente, legato agli impegni di risanamento del bilancio, possa portare il governo a tagliare le risorse destinate a infrastrutture e manutenzione del territorio, con gravi ripercussioni per lo sviluppo del Paese.

Brancaccio ha ricordato come, in passato, misure di rigore sui conti pubblici abbiano spesso bloccato gli investimenti delle amministrazioni, lasciando il Paese indietro in termini di manutenzione delle infrastrutture e prevenzione del dissesto idrogeologico.

Investimenti pubblici come motore di crescita

La presidente dell'Ance ha evidenziato come sia essenziale che la Legge di Bilancio 2025 non limiti gli investimenti pubblici ordinari, ma anzi favorisca una politica di crescita economica. Questo per evitare che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) perda la sua natura aggiuntiva e per garantire un'espansione economica sostenibile. In questo senso, gli investimenti pubblici devono essere parte integrante di ogni futura manovra finanziaria, anche in considerazione dei vincoli imposti dal Patto di Stabilità e Crescita europeo.

Housing sociale e accessibilità abitativa

Tra i temi centrali sollevati dall'Ance vi è quello dell'housing sociale. Brancaccio ha sottolineato come il disimpegno dello Stato negli ultimi anni abbia creato una carenza significativa di abitazioni a prezzi accessibili, colpendo le fasce più vulnerabili della popolazione, come i giovani e le famiglie a basso reddito. Il 66% delle famiglie a basso reddito, secondo la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), affronta una situazione di "sovraccarico dei costi abitativi", con spese superiori al 40% del reddito disponibile.

L'Ance propone un Piano nazionale di housing sociale che favorisca un'offerta diversificata di alloggi, inclusiva sia di proprietà sia di affitto, per rispondere alla crescente domanda di abitazioni a canoni sostenibili.

Rigenerazione urbana e sostenibilità

La rigenerazione urbana è un altro punto chiave della proposta dell'Ance. Brancaccio ha ribadito l'importanza di investire nelle città italiane attraverso la riqualificazione delle aree urbanizzate e la sostituzione del patrimonio edilizio obsoleto, puntando su modelli di sviluppo sostenibile che riducano il consumo di suolo.

A tal fine, l'Ance richiede la creazione di un Fondo nazionale per la rigenerazione urbana, dotato di risorse adeguate per finanziare interventi stabili nel tempo e contrastare la frammentazione delle politiche del passato.

Sicurezza idrogeologica e sismica

L'Italia, per la sua fragilità territoriale, ha urgente bisogno di un piano strutturale per la messa in sicurezza idrogeologica e sismica. Nonostante la spesa pubblica per contrastare il dissesto idrogeologico sia triplicata negli ultimi 15 anni, questa è ancora insufficiente per affrontare i rischi posti dai cambiamenti climatici e dalla conformazione geologica del Paese.

L'Ance insiste sull'importanza di destinare risorse adeguate a interventi di prevenzione e manutenzione nelle aree a rischio, accelerando l'adozione di tecnologie innovative per la gestione efficiente delle risorse idriche.

Direttiva Case Green e incentivi edilizi

La Direttiva Case Green, che entrerà in vigore nel 2024, impone all'Italia di avviare un ambizioso piano di riqualificazione energetica e sismica degli edifici. Brancaccio ha sottolineato che gran parte del patrimonio edilizio italiano è vecchio e inefficiente dal punto di vista energetico, e che l'assenza di un piano strutturato di incentivi rischia di rallentare il processo di transizione.

Gli incentivi per la riqualificazione edilizia, destinati a ridursi dopo il 2024, rappresentano un altro nodo critico, poiché senza un adeguato sostegno fiscale il processo di efficientamento energetico potrebbe subire gravi ritardi.

Proroga per il caro materiali

Infine, l'Ance ha richiesto una proroga della misura contro il caro materiali, in scadenza a fine 2024. L'aumento dei prezzi delle materie prime continua a rappresentare una delle principali difficoltà per il settore edilizio, e la mancanza di un intervento potrebbe comportare il blocco di numerosi cantieri, compresi quelli legati al PNRR.


L'Ance sottolinea che la Legge di Bilancio 2025 rappresenta un passaggio cruciale per il futuro del Paese. Investire in settori come housing sociale, rigenerazione urbana, sicurezza del territorio e transizione energetica è fondamentale per garantire una crescita economica sostenibile, evitando di ricadere negli errori del passato, quando la compressione della spesa pubblica ha rallentato lo sviluppo infrastrutturale e messo a rischio la sicurezza del territorio.

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