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Decreto Salva Casa: verso un Codice Unico dell’Edilizia

Le associazioni di categoria chiedono una riforma completa per superare le modifiche puntuali e garantire stabilità normativa

La richiesta di una disciplina organica e definizioni chiare nel settore edilizio è stata ribadita da Cna, Confartigianato e Ance durante l'audizione in Commissione Ambiente della Camera, avvenuta mercoledì pomeriggio. Le tre associazioni hanno sottolineato come il Decreto Salva Casa, pur rappresentando un passo nella giusta direzione, necessiti di un contesto normativo più stabile e integrato per garantire certezze a lungo termine.

Un Codice Unico per l'Edilizia: la soluzione sostenibile

Secondo la Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa (Cna) e Confartigianato, l'adozione di un Codice unico dell'edilizia potrebbe semplificare le procedure e creare un quadro normativo certo, superando le continue modifiche puntuali. Queste ultime, infatti, hanno caratterizzato il panorama legislativo edilizio degli ultimi 14 anni, come evidenziato dall'Associazione nazionale costruttori edili (Ance).

Necessità di una visione organica

L'Ance ha lamentato che il Decreto Salva Casa continua la tradizione delle modifiche puntuali al Testo unico dell'edilizia, utilizzando spesso la decretazione d'urgenza. Per i costruttori edili, è fondamentale una revisione organica della disciplina edilizia, integrando e aggiornando le normative obsolete. Un esempio citato è il DM 1444/68 sulle distanze minime e le altezze massime, oltre alla necessità di una riforma della legge urbanistica del 1942 e una legge sulla rigenerazione urbana.

Certezza delle Norme Edilizie e Urbanistiche

Oltre a una visione integrata, Ance ha sottolineato l'importanza della certezza delle regole, essenziale per garantire stabilità a cittadini, operatori e investitori. Un caso emblematico è quello di Milano, dove l'assenza di un sistema normativo chiaro ha portato a blocchi significativi. Le norme nazionali del 1942 e del DM 1444/68, pensate per un territorio non urbanizzato, devono essere aggiornate per favorire la rigenerazione urbana.

Il percorso verso un Testo Unico dell'Edilizia

La necessità di revisionare il Testo unico dell'edilizia per adattarlo alla realtà odierna è stata espressa già da tempo. Il primo tavolo di lavoro è stato costituito nel 2018, con l'intento di creare uno strumento normativo certo. Nel 2020, la Rete delle Professioni Tecniche ha proposto semplificazioni e riduzioni di contributi, culminando nell'annuncio di un testo tecnico con obiettivi come la riduzione dei titoli abilitativi e l'istituzione del fascicolo del fabbricato.

Le prospettive future

Nel 2023, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato l'arrivo di un nuovo Testo unico dell'edilizia, parallelamente al nuovo Piano Casa. Tuttavia, il Governo ha optato ancora una volta per modifiche puntuali anziché per una revisione organica. Le associazioni di settore continuano a sperare in una soluzione equilibrata e definitiva, capace di garantire stabilità e certezze normative a lungo termine.

Il cammino verso un Codice unico dell'edilizia sembra lungo e complesso, ma le voci autorevoli del settore sono determinate a vedere un cambiamento sostanziale che possa finalmente stabilizzare e innovare il panorama edilizio italiano.


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