Workshop di due giorni all’ENEA sulle tecnologie, i sistemi e gli interventi per infrastrutture e reti di trasmissione. Ai lavori aperti dal Commissario Federico Testa, partecipano esponenti del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Università di Roma “La Sapienza”, dell’Università di Pisa, del Politecnico delle Marche, ISPRA, Ricerca di Sistema Elettrico-RSE, Terna e Acea.
Ridurre l’impatto ambientale e i costi socioeconomici dei sistemi energetici attraverso simulazioni ingegneristiche che ottimizzino il loro grado di sostenibilità e di sicurezza su diverse scale geografiche, dal livello cittadino all’intero continente europeo: questo il tema del workshop nazionale “Simulazione del sistema energetico”, che ha visto riuniti presso la sede ENEA a Roma esperti ENEA e stakeholder del settore energetico, in rappresentanza di aziende, organizzazioni di ricerca e istituzioni, quali il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Università di Roma “La Sapienza”, l’Università di Pisa, il Politecnico delle Marche, ISPRA, RSE, Terna e Acea.
Al centro dei lavori, le tecniche di simulazione computerizzata che, come avviene da tempo in settori ad alto contenuto tecnologico quali l’aerospazio e l’industria dell’auto, servono a capire “se e come” funzionerà un prodotto, un impianto o un intero sistema anche in condizioni di eventi naturali estremi, dai terremoti alle alluvioni.
“Definire la politica energetica di un Paese è una attività molto complessa, in cui vanno limitate al massimo le approssimazioni - sottolinea l’esperto ENEA, Emanuele Negrenti. Per far funzionare in modo ottimale un sistema energetico occorre pianificarlo rigorosamente, dagli impianti di stoccaggio e raffinazione della materia prima fossile alle centrali elettriche fino alle reti di trasmissione. Finora gli strumenti di analisi del sistema energetico si sono focalizzati sulla ottimizzazione delle risorse economiche e tecnologiche, mentre sono stati carenti nel valutarne l’impatto complessivo sulle persone e l’ambiente con relativi costi socio-economici. Il confronto che abbiamo organizzato all’ENEA su questi temi è fondamentale per far incontrare ‘domanda e offerta’, vale a dire le richieste dei decisori nazionali e locali del settore energetico e la disponibilità di tecnologie, know-how e professionalità”.
Le simulazioni possono studiare il comportamento del sistema energetico nel breve termine, ad esempio in fasce orarie, in modo da valutare la risposta dell’intero sistema ad eventi accidentali di diversa entità, come nel caso di condizioni di alta pressione che favoriscono il ristagno degli inquinanti o di eclissi solari che riducono drasticamente la produzione di energia degli impianti fotovoltaici. Allo stesso modo nel medio-lungo periodo, ad esempio anno per anno, le simulazioni ingegneristiche possono valutare il raggiungimento di obiettivi di risparmio energetico e di riduzione degli impatti ambientali o di emissione di gas serra.
“Le simulazioni – aggiunge Negrenti – servono a capire ‘dove’ inserire elementi più efficienti e meno impattanti all’interno dell’intero sistema energetico, per venire incontro a situazioni problematiche, come ad esempio la qualità dell’aria delle nostre città, i cui costi sociali sono enormi. Diversi studi hanno stimato che ogni abitante della Pianura Padana, l’area più inquinata d’Italia e tra le prime tre in Europa, ‘perde’ in media dai 2 ai 3 anni di vita a causa dell’inquinamento atmosferico. A queste emergenze finora si è risposto con restrizioni del traffico automobilistico o con limitazioni agli impianti di riscaldamento, ma per superare definitivamente queste criticità occorre ripensare l’intero sistema energetico in modo sostenibile”.
“Nello scenario dell’immediato futuro – conclude l’esperto - sarà determinante l’incremento della produzione di elettricità da fonti a basso impatto ambientale e il conseguente sviluppo di reti intelligenti di distribuzione, le smart grid, per limitare gli sprechi e ottimizzare i consumi di energia, tutte tecnologie di cui l’ENEA detiene eccellenze a livello mondiale. Ma tutto ciò non può essere ‘improvvisato’, occorre prevederne l’evoluzione all’interno di un sistema complessivo. È qui che la simulazione ingegneristica svolge un ruolo fondamentale in una corretta pianificazione che tenga conto degli aspetti di ‘sicurezza’ sia in caso di eventi naturali estremi che di attacchi informatici o terroristici”.
Sistemi energetici più sicuri e sostenibili con le simulazioni ingegneristiche
26 marzo 2015
Workshop di due giorni all’ENEA sulle tecnologie, i sistemi e gli interventi per infrastrutture e reti di trasmissione. Ai lavori aperti dal Commissario Federico Testa, partecipano esponenti del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Università di Roma “La Sapienza”, dell’Università di Pisa, del Politecnico delle Marche, ISPRA, Ricerca di Sistema Elettrico-RSE, Terna e Acea.
Ridurre l’impatto ambientale e i costi socioeconomici dei sistemi energetici attraverso simulazioni ingegneristiche che ottimizzino il loro grado di sostenibilità e di sicurezza su diverse scale geografiche, dal livello cittadino all’intero continente europeo: questo il tema del workshop nazionale “Simulazione del sistema energetico”, che ha visto riuniti presso la sede ENEA a Roma esperti ENEA e stakeholder del settore energetico, in rappresentanza di aziende, organizzazioni di ricerca e istituzioni, quali il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Università di Roma “La Sapienza”, l’Università di Pisa, il Politecnico delle Marche, ISPRA, RSE, Terna e Acea.
Al centro dei lavori, le tecniche di simulazione computerizzata che, come avviene da tempo in settori ad alto contenuto tecnologico quali l’aerospazio e l’industria dell’auto, servono a capire “se e come” funzionerà un prodotto, un impianto o un intero sistema anche in condizioni di eventi naturali estremi, dai terremoti alle alluvioni.
“Definire la politica energetica di un Paese è una attività molto complessa, in cui vanno limitate al massimo le approssimazioni - sottolinea l’esperto ENEA, Emanuele Negrenti. Per far funzionare in modo ottimale un sistema energetico occorre pianificarlo rigorosamente, dagli impianti di stoccaggio e raffinazione della materia prima fossile alle centrali elettriche fino alle reti di trasmissione. Finora gli strumenti di analisi del sistema energetico si sono focalizzati sulla ottimizzazione delle risorse economiche e tecnologiche, mentre sono stati carenti nel valutarne l’impatto complessivo sulle persone e l’ambiente con relativi costi socio-economici. Il confronto che abbiamo organizzato all’ENEA su questi temi è fondamentale per far incontrare ‘domanda e offerta’, vale a dire le richieste dei decisori nazionali e locali del settore energetico e la disponibilità di tecnologie, know-how e professionalità”.
Le simulazioni possono studiare il comportamento del sistema energetico nel breve termine, ad esempio in fasce orarie, in modo da valutare la risposta dell’intero sistema ad eventi accidentali di diversa entità, come nel caso di condizioni di alta pressione che favoriscono il ristagno degli inquinanti o di eclissi solari che riducono drasticamente la produzione di energia degli impianti fotovoltaici. Allo stesso modo nel medio-lungo periodo, ad esempio anno per anno, le simulazioni ingegneristiche possono valutare il raggiungimento di obiettivi di risparmio energetico e di riduzione degli impatti ambientali o di emissione di gas serra.
“Le simulazioni – aggiunge Negrenti – servono a capire ‘dove’ inserire elementi più efficienti e meno impattanti all’interno dell’intero sistema energetico, per venire incontro a situazioni problematiche, come ad esempio la qualità dell’aria delle nostre città, i cui costi sociali sono enormi. Diversi studi hanno stimato che ogni abitante della Pianura Padana, l’area più inquinata d’Italia e tra le prime tre in Europa, ‘perde’ in media dai 2 ai 3 anni di vita a causa dell’inquinamento atmosferico. A queste emergenze finora si è risposto con restrizioni del traffico automobilistico o con limitazioni agli impianti di riscaldamento, ma per superare definitivamente queste criticità occorre ripensare l’intero sistema energetico in modo sostenibile”.
“Nello scenario dell’immediato futuro – conclude l’esperto - sarà determinante l’incremento della produzione di elettricità da fonti a basso impatto ambientale e il conseguente sviluppo di reti intelligenti di distribuzione, le smart grid, per limitare gli sprechi e ottimizzare i consumi di energia, tutte tecnologie di cui l’ENEA detiene eccellenze a livello mondiale. Ma tutto ciò non può essere ‘improvvisato’, occorre prevederne l’evoluzione all’interno di un sistema complessivo. È qui che la simulazione ingegneristica svolge un ruolo fondamentale in una corretta pianificazione che tenga conto degli aspetti di ‘sicurezza’ sia in caso di eventi naturali estremi che di attacchi informatici o terroristici”.