Autostrade monitoraggio

Inizia una nuova fase nel campo della sicurezza della rete autostradale e del monitoraggio delle infrastrutture. Da fine novembre sarà operativo il nuovo sistema digitale per il monitoraggio delle infrastrutture di Autostrade per l’Italia, sviluppato da Autostrade Tech insieme a IBM e Fincantieri NexTech. Obiettivo è mettere il sistema a disposizione del mercato, sia in logica di servizio as a service sia on premise.
   
Per sviluppare la piattaforma sono stati stanziati da Autostrade per l’Italia oltre 60 milioni di euro. La nuova piattaforma di monitoraggio, basata sull’intelligenza artificiale di IBM, si avvarrà dell’uso di droni, di IoT e modellazione digitale 3D di Fincantieri NexTech per innovare in modo radicale le attività di sorveglianza e monitoraggio di oltre 4.500 opere presenti sulla rete autostradale di ASPI, aumentando l’efficienza e la trasparenza di tali processi di controllo.
Le innovazioni apportate dal sistema vanno a supportare gli ispettori (figure con elevata qualificazione professionale e appartenenti a società di ingegneria terze di livello internazionale) che potranno svolgere gli accertamenti sulle condizioni di ciascuna opera accedendo in tempo reale, tramite un tablet, a tutte le informazioni che la caratterizzano. Si potranno eseguire calcoli e disegni del progetto originario ed eventuali interventi, controlli e manutenzioni programmate, prove sui materiali, esiti e dettagli delle precedenti ispezioni.
Si svilupperà un archivio digitale, che raccoglie informazioni classificate per tipologia e consultabili attraverso una app per un’adeguata fruibilità sul campo. Utilizzando lo stesso tablet l’ispettore inserirà direttamente nel nuovo sistema digitale tutti i dettagli e le foto rilevate nel corso dell’ispezione rendendone immediata la disponibilità alle strutture aziendali deputate.

Ispezioni galleriaIl nuovo software, inoltre, traccia e gestisce tutti i vari step necessari alla cura delle infrastrutture, dalla organizzazione e conduzione delle ispezioni, fino alla programmazione e realizzazione delle attività di manutenzione o adeguamento, come previsto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Si introducono quindi nuove tecnologie messe a disposizione da Fincantieri NexTech come la possibilità di analizzare un’opera attraverso un “gemello digitale” tridimensionale (Digital Twin), che ne riproduce fedelmente tutte le caratteristiche con l’impiego di droni equipaggiati con laser-scanner topografici e telecamere ad altissima risoluzione, che realizzano vere e proprie “tac” delle superfici.

Entro la fine dell’anno la piattaforma verrà utilizzata sulla totalità dei 1943 ponti e dei 2.000 cavalcavia della rete di Autostrade per l’Italia; ora è in uso sulle 430 opere delle due Direzioni di Tronco autostradali di Cassino e Bari.
Nel corso del 2021 la sua applicazione sarà estesa ai processi di manutenzione dei ponti e cavalcavia e a tutte le 587 gallerie della rete dove sarà possibile attuare un modello di monitoraggio strumentale eseguito con sensori Industrial IoT di Fincantieri NexTech e soluzioni tecnologiche di ultima generazione; questo intervento permetterà di analizzare l’andamento dei parametri ingegneristici strutturali dell’opera sia statici che dinamici e la costruzione di algoritmi di valutazione del comportamento in esercizio e durante le fasi manutentive.
Verranno anche introdotti sistemi di pesatura dinamica, che consentiranno sia di monitorare in tempo reale il comportamento delle infrastrutture al passaggio dei mezzi pesanti, sia di verificare il rispetto dei limiti di peso autorizzati per i Transiti Eccezionali.

Le tecnologie messe in campo da Autostrade Tech, IBM e Fincantieri NexTech consentiranno inoltre di sperimentare, a livello scientifico, nuovi modelli, algoritmi e parametri in tema di sicurezza delle infrastrutture. Per questo motivo è stato costituito un Comitato Tecnico-Scientifico, al quale partecipano le Università politecniche di Trento, Torino, Roma, Napoli e Milano, che ha il compito di coordinare tali attività sperimentali, definendo nuove procedure operative che saranno in seguito concordate con il MIT. Il primo progetto di ricerca sarà dedicato all’impiego dei sensori di più moderna concezione per il monitoraggio del comportamento delle infrastrutture.

 

A cura di Geom. Lucia Coviello - Edilsocialnetwork

L’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha pubblicato il primo rapporto ReNDiS. Tale rapporto fornisce i dati degli interventi sullo stato di dissesto presente su tutto il territorio italiano ed il quadro dei finanziamenti richiesti per il risanamento.

Dissesto idrogeologicoIl ReNDiS, ovvero il Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo, rappresenta la piattaforma nazionale utile a monitorare tutti gli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico. Nel rapporto sono presenti tutti gli interventi finanziati dal 1999 ad oggi. È emerso che in 20 anni il Ministero dell’Ambiente della tutela del Territorio e del Mare ha stanziato quasi 7 miliardi di euro per i suddetti interventi, finanziando oltre 6 mila progetti. Dal rapporto emerge che le categorie d’intervento maggiormente sovvenzionate sono per alluvioni e frane.
La piattaforma è costituita da due sezioni. Nella prima vi è il monitoraggio degli interventi già finanziati a partire dal 1999, nella seconda è incentrata sugli interventi per cui è stato richiesto il finanziamento, ma non ancora programmata l’attuazione.

Dalla prima sezione si evince che le regioni con il maggior importo finanziato sono:
• Sicilia, 789 milioni di euro per 542 interventi;
• Toscana, 602 milioni di euro per 602 interventi;
• Lombardia, 589 milioni di euro per 544 interventi;
• Calabria, 453 milioni di euro per 528 interventi.

Dal rapporto è sempre possibile evincere che tali interventi presentano tempi medi di attuazione di circa 5 anni.
Dalla seconda sezione invece, risultano altre 7.800 le proposte progettuali per cui è stato richiesto il finanziamento. Tali proposte ad oggi attive nella piattaforma hanno un importo complessivo di oltre 26 miliardi di euro, che equivale ad una stima approssimata del fabbisogno teorico per la messa in sicurezza dell’intero territorio nazionale.

Attualmente le regioni con il maggior numero di richieste attive sono:
• Campania, 5,6 miliardi per 1.192 progetti;
• Calabria, 1,7 miliardi per 872 progetti;
• Abruzzo, 1,6 miliardi per 764 progetti;
• Sicilia, 2,2 miliardi per 748 progetti;
• Puglia, 2,4 miliardi per 481 progetti;
• Veneto, 2,3 miliardi per 243 progetti.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

SALVO, il multisensore per il monitoraggio degli ambienti di lavoro, è il progetto che nei prossimi tre anni ENEA, la STMicroelectronics e l'Università di Catania svilupperanno per il monitoraggio e messa in sicurezza degli ambienti di lavoro.

Sicurezza lavoro
Tale tecnologia sarà in parte indossabile dal lavoratore e dovrà garantire la sicurezza degli stessi e degli ambienti di lavoro. Sarà costituita da sistemi di localizzazione wireless, tecniche di intelligenza artificiale a basso costo energetico e sensori innovativi per rilevare gas nocivi e polveri sottili. Il tutto realizzato nell'ottica della realizzazione di “Fabbriche Intelligenti”.
La tecnologia verrà sviluppata in modo da renderla integrabile in diversi punti dell'attrezzatura da lavoro, in base alle specifiche necessità relative alla lavorazione da dover attuare. La tecnologia sarà poi connessa al cloud, in  modo da garantire il monitoraggio continuo del lavoratore. Tutti i dati recepiti saranno poi fruibili sia al lavoratore stesso sia al management aziendale. Queste informazioni difatti, saranno trasmesse ad una piattaforma di servizi IoT, Internet of Things. Tale piattaforma permetterà di evidenziare eventuali situazioni di stress ambientale e possibili rischi per le persone, fornendo anche un supporto decisionale a tutti i soggetti coinvolti nel ciclo di produzione.
Con questo sistema e soprattutto grazie al monitoraggio in tempo reale delle condizioni ambientali delle lavorazioni, sarà anche possibile migliorare il rapporto tra la fabbrica, l’ambiente e il territorio.
I vari protagonisti della progettazione si sono dunque espressi in merito.
Per l'Università di Catania si è espresso Salvatore Baglio, del Dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica e responsabile scientifico del progetto SALVO per l’Università. Egli ha affermato che questo progetto rappresenta una sfida particolarmente ambiziosa e di natura fortemente multidiscplinare, che ha dei riscontri anche nell'attuale emergenza pandemica, dato l'impatto che assume il particolato atmosferico nella diffusione del virus. L'Università di Catania infatti si occuperà proprio dello sviluppo di un sensore per la rilevazione e la misura del particolato atmosferico e il conseguente monitoraggio del grado di inquinamento.
Girolamo Di Francia, responsabile del Laboratorio Sviluppo Applicazioni Digitali, Fotovoltaiche e Sensoristiche e responsabile del progetto SALVO per ENEA, afferma che verrà realizzato un nodo multisensore capace di riconoscere situazioni di criticità ambientale, potenzialmente pericolose per il lavoratore e di attuare misure di mitigazione del rischio.
Infine, Andrea Di Matteo, responsabile dei programmi finanziati (europei e nazionali) per la divisione Analog, Mems e Sensor (AMS) di ST in Italia e responsabile del progetto SALVO, ha affermato che il progetto SALVO rappresenta un innovazione e un avanzamento tecnologico nella progettazione dei sensori ambientali, di supporto al lavoratore all’interno del ciclo produttivo per  migliorarne i livelli di sicurezza.

 

A cura di Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Pubblicato in Sicurezza

ENEA TerremotiA pochi giorni dall’anniversario del sisma del 30 ottobre 2016, la scossa più forte mai registrata in Italia dopo quella del 1980 in Irpinia, ENEA presenta un brevetto per realizzare edifici ex novo “a danno zero” e per ricostruire in sicurezza i centri storici, sviluppato in collaborazione con Tekva, azienda toscana che opera in Italia e all’estero nel mercato delle opere civili. Si tratta di una piattaforma in cemento armato, alleggerita mediante tubi in vetroresina, che consente di abbattere fino all’80% gli effetti delle scosse sismiche sugli edifici, con tempi di costruzione ridotti e a costi competitivi, rispettando l’assetto urbanistico e architettonico dei centri urbani preesistenti. Oltre al vantaggio dell’isolamento sismico, il sistema offre la possibilità di utilizzare i tubi per il passaggio dei servizi (acquedotto, fognature, gas, impianti elettrico e telefonico, teleriscaldamento) rendendone semplici ed economiche l’installazione, l’ispezione e la manutenzione.
“Il sistema brevettato da ENEA e Tekva consente a tecnici e amministratori locali di prendere in considerazione la possibilità di ricostruire “come era” e, laddove possibile, “dove era” e per questo può essere una soluzione efficace per la ricostruzione di centri storici al fine di conservarne la memoria storica come, ad esempio, nei casi dei comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto”, spiega Paolo Clemente, dirigente di ricerca dell’ENEA. “Sul basamento, di superficie anche molto grande, si possono riprodurre gli edifici preesistenti di qualsiasi tipologia e materiali e anche aggregati edilizi complessi di forma irregolare”.

A livello operativo, dopo l’esecuzione dello scavo nell’area d’interesse, si realizza un basamento di cemento armato, alleggerito con tubi in vetroresina o altro materiale. All’interno del basamento, tra la parte inferiore poggiata sul terreno e quella superiore, che sosterrà le costruzioni, vengono inseriti i dispositivi di isolamento sismico al fine di ‘disaccoppiare’ il moto dell’edificio da quello del terreno. Completano l’opera pareti perimetrali connesse alle parti inferiori dei tubi e altre pareti connesse alle parti superiori ed eventuali ulteriori dispositivi di dissipazione.
“La realizzazione del basamento è semplice e veloce. In generale, con l’isolamento sismico si spende di più in fondazione ma si recupera in elevazione perché le strutture sovrastanti saranno progettate e costruite per sopportare azioni sismiche molto ridotte e, pertanto, con risparmi significativi dovuti sia alla minore quantità di materiale che alla maggiore semplicità dei dettagli costruttivi. L’isolamento sismico è addirittura competitivo rispetto alle tecniche tradizionali, almeno in zone a media e alta sismicità”, conclude Clemente.
ENEA TerremotiPer supportare la ricostruzione nei 138 comuni danneggiati dal terremoto, in collaborazione con CNR-IGAG, INGV e Università degli studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, ENEA ha curato la raccolta di 12 articoli scientifici dedicato alla stima della pericolosità sismica del territorio per lo Speciale del Bulletin of Earthquake Engeneering, dal titolo “Seismic Microzonation of Central Italy following the 2016-2017 Seismic Sequence” Issue editors Salomon Hailemikael Sara Amoroso Iolanda Gaudiosi (Vol. 18, Issue 12, Springer - https://link.springer.com/journal/10518/volumes-and-issues/18-12).
Gli studi sono stati realizzati nell’ambito delle attività per la Microzonazione sismica dell’Italia centrale coordinata dal Centro per la Microzonazione Sismica (CentroMS) e finanziata dal Commissario di Governo per la ricostruzione, che ha coinvolto 114 gruppi di professionisti e oltre 100 ricercatori, tra cui gli esperti dell’ENEA. Il CentroMS raccoglie i maggiori enti di ricerca e dipartimenti universitari con l’obiettivo di fornire supporto scientifico e tecnico ai soggetti interessati alla microzonazione sismica e alle sue applicazioni, alla pianificazione urbanistica e alle problematiche geologiche, geotecniche e geofisiche connesse all’emergenza sismica.
“Le caratteristiche geologico-geotecniche dei siti possono concorrere a modificare sensibilmente lo scuotimento sismico atteso alla fondazione e determinare altri effetti indesiderati come frane, cedimenti, liquefazione del terreno”, spiega Salomon Hailemikael del Laboratorio Tecnologie per la DInamica delle Strutture e la PREVenzione del rischio sismico e idrogeologico dell’ENEA, e per questo la microzonazione sismica è di fondamentale importanza per ottenere una vera e propria “fotografia” delle aree a maggior pericolosità, utile per la pianificazione e la ricostruzione in sicurezza”.

ENEA Terremoti

Brevetti e studi dell’ENEA si inseriscono nel contesto delle attività di ricerca e sviluppo tecnologico realizzate dall’Agenzia per la PA, le imprese e i cittadini al fine di garantire: supporto nella valutazione di politiche, piani e strategie per l’adattamento e la mitigazione dei rischi derivanti da cause naturali e antropiche, con particolare riferimento ad eventi estremi, come quelli sismici; modelli e sistemi per l’analisi e per lo sviluppo di scenari di valutazione degli impatti antropici e la riduzione dei rischi naturali sia in ambito locale sia su scala nazionale per interventi di risanamento e di policy; tecnologie antisismiche innovative ad edifici civili ed industriali, al patrimonio storico-culturale e monumentale.

 

Fonte: ENEA

Pubblicato in Edilizia & Materiali

A causa dell'emergenza sanitaria ancora in corso, l'adeguamento alla normativa antincendio per gli edifici abitativi ha subito numerosi rallentamenti. Nel disegno di legge per la conversione del Decreto “Agosto” (DL 104/2020), difatti si tiene conto dell'emergenza sanitaria anche per l'adeguamento antincendio e per le regola da seguire nelle strutture scolastiche.

AntincendioIn base a quanto definito dal DM 25 gennaio 2019, tutti gli edifici abitativi sarebbero dovuti essere adeguati alla normativa antincendio entro il 6 maggio 2020. Tuttavia, come già accennato, l'emergenza sanitaria dovuta al virus Covid19, non ha reso possibile effettuare gli adeguamenti nei tempi richiesti.

Con il Decreto Agosto si è dunque prevista una proroga e infatti, l'adeguamento alla normativa antincendio deve avvenire entro sei mesi dalla fine dello stato di emergenza, il quale sarebbe dovuto terminare il 15 ottobre 2020. Ad oggi tuttavia, essendo ancora in corso la crisi sanitaria, la fine dello stato di emergenza è stato prorogato al 31 gennaio 2021, con possibilità di ulteriori proroghe, sulla base dell'evoluzione della situazione sanitaria nazionale.
È rimasto invariato invece, il termine del 6 maggio 2021 per l'adeguamento all’obbligo di installazione degli impianti di segnalazione manuale di allarme incendio e dei sistemi di allarme vocale per scopi di emergenza.

La stessa proroga al 31 gennaio 2021 è valida per l'adeguamento alla normativa antincendio negli edifici scolastici. Tuttavia, per consentire il regolare svolgimento delle attività scolastiche in piena sicurezza, i Comuni e le Province potranno acquisire in locazione edifici o locali da fornire alle istituzioni scolastiche per lo svolgimento delle attività. Per facilitare ulteriormente lo svolgimento delle attività scolastiche, tali strutture potranno essere utilizzate anche senza le normali certificazioni previste dalla vigente normativa in materia di sicurezza. Dovranno però essere rispettate le norme previste per la sicurezza sul lavoro. Inoltre, dovrà essere effettuata una valutazione congiunta da parte degli uffici tecnici dell’Ente, dei Vigili del fuoco e della Asl.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Pubblicato in Sicurezza

Con la pubblicazione del  DPCM 7 luglio 2020, che attua quanto previsto dall’articolo 1, commi 63 e 64, della Legge 27 dicembre 2019, sono stati definiti i criteri di assegnazione delle risorse per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria, messa in sicurezza ed efficientamento energetico nelle scuole. Tali fondi sono destinati a Comuni, Provincie, Città Metropolitane e Regioni.

Scuola


Le risorse saranno distribuite per un limite massimo di 90 milioni di euro per ciascuno per gli anni 2020 e 2021 e per un limite massimo di 225 milioni di euro per ciascuno per gli anni dal 2022 al 2034, per un totale di 3,1 miliardi di euro. Queste sono assegnate sulla base del numero di studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado presenti in ciascuna provincia e città metropolitana, nella misura del 50% e del numero di numero edifici pubblici adibiti ad uso scolastico per scuole secondarie di secondo grado presenti nelle province e città metropolitane, nella misura del 50%.
Gli importi spettanti alle province e alle città metropolitane, sulla base dei criteri appena citati, sono definiti con decreto del Ministro dell'istruzione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
Dopo quaranta giorni dall'adozione del decreto, le province e le città metropolitane sono  tenute a presentare al Ministero dell'istruzione l'elenco degli interventi che intendono realizzare nei limiti delle risorse a ciascuna spettante. È assegnata priorità agli interventi:
• nell'ambito della programmazione triennale 2018-2020;     
• nell'ambito degli interventi resisi necessari a seguito di verifiche di vulnerabilità sismica già espletate sugli edifici ricadenti nelle zone sismiche 1 e 2;
• nell'ambito degli interventi resisi necessari a seguito delle indagini diagnostiche su solai e controsoffitti;
• nell'ambito di ulteriori interventi urgenti per garantire l'agibilità delle scuole e il diritto allo studio in ambienti sicuri.
Le erogazioni delle risorse sono disposte direttamente dalla Direzione generale competente del Ministero dell'istruzione in favore degli enti locali beneficiari e saranno suddivise fino al 20% del finanziamento, a richiesta dell'ente locale beneficiario e la restante parte sulla base degli stati di avanzamento lavori e delle spese maturate dall'ente, debitamente certificati dal  Responsabile unico del procedimento, fino al raggiungimento del 90% della spesa complessiva al netto del ribasso di gara. Il residuo 10% è liquidato a seguito dell'avvenuto collaudo e/o del certificato di regolare esecuzione.
Le risorse assegnate sono revocate nel caso di mancato rispetto dei termini di aggiudicazione fissati con  il  decreto del  Ministro dell'istruzione e nel caso di violazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50 accertate a seguito di attività di monitoraggio. È prevista la revoca anche nel caso in cui l'intervento finanziato risulti assegnatario di altro finanziamento nazionale, regionale o comunitario per le stesse finalità.

 

a cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Sicurezza cantieri

La Regione Marche ha approvato tramite delibera della giunta regionale delle Linee Guida e un elenco-voci relativo alle misure di sicurezza anti-contagio per consentire la riapertura dei cantieri pubblici e la consegna di nuovi cantieri in questo periodo di crisi emergenziale. Questo procedimento ha il fine dunque di fornire in ambito di sicurezza anti-contagio un sostegno alle imprese.

Proprio questo afferma la vicepresidente della regione Marche, Anna Casini, la quale ritiene che in questo difficile momento bisogna tenere conto delle maggiori spese a carico delle imprese dovute all'apprestamento delle specifiche misure di sicurezza.
Tali misure difatti comportano, in generale, la revisione delle procedure lavorative e gestionali normalmente impiegate in un cantiere edile, richiedendo dunque, l’attuazione di nuovi e aggiuntivi apprestamenti e/o dispositivi di protezione individuale e collettiva. A ciò si aggiunge anche la messa in atto di nuove/diverse modalità di gestione dei tempi lavorativi, con conseguente variazione del cronoprogramma dei lavori.
Tutti questi adeguamenti portano ad un conseguente aumento di oneri dovuto alla minore produttività, i quali verranno valutati in sede di cantiere di caso in caso.
Le maggiori spese per l'attuazione delle misure anti-contagio si possono suddividere, secondo le definizioni di norme vigenti, in:
• costi della sicurezza: ossia quantificazione economica analitica dettagliata di tutte le specifiche misure di sicurezza definite dal coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione all'interno del Piano di Sicurezza e Coordinamento. Tali costi non sono soggetti al ribasso d'asta.
• oneri aziendali per la sicurezza: afferenti all’esercizio dell’attività svolta da ciascun operatore economico nella sua veste di “datore di lavoro” e dovuti alle misure per la gestione anti-COVID-19 connesse alla propria attività svolta in cantiere e alle misure organizzative e gestionali del cantiere. Tali oneri sono ricompresi nell’ambito di un aumento delle spese generali riconosciute all’operatore economico.

L'elenco delle misure anti-Covid-19, presente nell'allegato A della delibera di giunta regionale 898, ha dunque la finalità di fornire uno strumento per quantificare i costi anti-contagio e di distinguerli dagli oneri anti-contagio aziendali.
In relazione all'evolversi della situazione epidemiologica la delibera afferma che le stazioni appaltanti debbano sempre riservarsi, sia in fase di consegna dei lavori che in fase di esecuzione, la possibilità di procedere all'adeguamento della documentazione progettuale e agli eventuali maggiori oneri per la sicurezza.

 

A cura di Ing. Alessia Salomone - Edilsocialnetwork

Pubblicato in Sicurezza

Commissione europeaPubblicato nella GUUE del 26/06/2020, n. 203 il Regolamento 878/2020 che modifica le prescrizioni per la compilazione delle schede di dati di sicurezza di cui all'allegato II del Regolamento UE 18/12/2006, n. 1907.

La scheda di dati di sicurezza SDS (Safety Data Sheet) è un documento che riporta le informazioni che devono accompagnare i prodotti chimici lungo tutta la catena di approvvigionamento, dal produttore o importatore del prodotto fino all'utilizzatore finale. Tali documenti contengono in particolare tutte le informazioni sulle proprietà fisico-chimiche, tossicologiche e di pericolo per l'ambiente necessarie per un corretto e sicuro utilizzo delle sostanze e miscele. Le schede consentono infatti:

- al datore di lavoro di determinare se sul luogo di lavoro vengono manipolate sostanze chimiche pericolose e di valutare quindi ogni rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori derivanti dal loro uso;

- agli utilizzatori di adottare le misure necessarie in materia di tutela della salute, dell’ambiente e della sicurezza sul luogo di lavoro.

Le disposizioni per la redazione delle SDS sono presenti nel Regolamento 18/12/2006, n. 1907 concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (c.d. Regolamento REACH).

OBBLIGO DI REDAZIONE - Ai sensi dell’art. 31 del Regolamento 1907/2006, la redazione della scheda è obbligatoria, oltrechè per sostanze e miscele classificate pericolose secondo il Regolamento 1272/2008, anche nei seguenti casi:
- sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT) e molto persistenti e molto bioaccumulabili (vPvB) in base ai criteri di cui all’allegato XIII del Regolamento 1907/2006;
- sostanze incluse nella lista di quelle eventualmente candidate all’autorizzazione ai sensi dell’art. 59 del Regolamento 1907/2006.
- su richiesta dell’utilizzatore professionale, per preparati non classificati ma contenenti sostanze pericolose nella concentrazione individuale pari o superiore all’1% in peso per preparati solidi e liquidi o allo 0,2% in volume per preparati gassosi, oppure per sostanze per le quali sono fissati limiti di esposizione sul luogo di lavoro (vedi Protezione dei lavoratori da sostanze pericolose (agenti chimici, cancerogeni e amianto)).

CONTENUTI - La scheda di dati di sicurezza è composta dalle seguenti sezioni:
1) identificazione della sostanza/miscela e della società/impresa;
2) identificazione dei pericoli;
3) composizione/informazioni sugli ingredienti;
4) misure di primo soccorso;
5) misure di lotta antincendio;
6) misure in caso di rilascio accidentale;
7) manipolazione e immagazzinamento;
8) controlli dell'esposizione/protezione individuale;
9) proprietà fisiche e chimiche;
10) stabilità e reattività;
11) informazioni tossicologiche;
12) informazioni ecologiche;
13) considerazioni sullo smaltimento;
14) informazioni sul trasporto;
15) informazioni sulla regolamentazione;
16) altre informazioni.

AGGIORNAMENTO - Le schede devono essere tempestivamente aggiornate dai fornitori quando siano disponibili nuove informazioni che possono incidere sulle misure di gestione dei rischi o nuove informazioni sui pericoli, ovvero nel caso in cui sia stata rilasciata o rifiutata un’autorizzazione o sia stata imposta una restrizione.

MODALITÀ DI REDAZIONE - Le disposizioni per la compilazione della scheda di sicurezza sono contenute nell’allegato II del Regolamento 1907/2006 ove sono specificate sia le prescrizioni di carattere generale e il formato, sia le prescrizioni relative alla compilazione dettagliata di ogni sezione.

L’allegato II è stato da ultimo sostituito dal Regolamento 18/06/2020, n. 878, pubblicato nella GUUE 26/06/2020, n. 203. Le nuove prescrizioni si applicano dal 01/01/2021 e le schede di dati di sicurezza non conformi possono continuare ad essere fornite fino al 31/12/2022.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

Pubblicato in Sicurezza

GovernoPubblicato nella G.U. del 09/06/2020, n. 145, il D. Leg.vo 01/06/2020, n. 44 che recepisce la Direttiva 2017/2398/UE sulla protezione dei lavoratori da agenti cancerogeni o mutageni. Nuove misure di sorveglianza sanitaria e nuovi valori limite.

Il D. Leg.vo 01/06/2020, n. 44 modifica il D. Leg.vo 09/04/2008, n. 81 (Testo Unico della sicurezza) per adeguarlo alle norme europee dettate dalla Direttiva 2017/2398/UE del 12/12/2017 di modifica della Direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro.

In particolare, il D. Leg.vo 44/2020 sostituisce il comma 6 dell’art. 242 del D. Leg.vo 81/2008 introducendo la possibilità per il medico competente di segnalare che la sorveglianza sanitaria debba proseguire anche dopo il termine dell'esposizione e per il periodo di tempo che ritiene necessario per proteggere la salute del lavoratore interessato. E' previsto inoltre che il medico competente fornisca al lavoratore indicazioni riguardo all’opportunità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell’attività lavorativa, sulla base dello stato di salute del medesimo e dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche.

Il Decreto ha inoltre sostituito:

- l’allegato XLII (Elenco di sostanze, miscele e processi) per inserire nell'elenco delle sostanze cancerogene la polvere di silice cristallina;

- l’allegato XLIII (Valori limite di esposizione professionale) revisionandone i valori precedenti e aggiungendone dei nuovi, così come previsto dalla recepita Direttiva 2017/2398/UE.

Si riporta di seguito la tabella dei valori nazionali vigenti di cui all’allegato XLIII del D. Leg.vo 81/2008, come sostituito dal D. Leg.vo 01/06/2020, n. 44.

 

Nome agente

N. CE (1)

CAS (2)

VALORI LIMITE (3)

Misure transitorie

mg/m3 (4)

ppm (5)

f/ml (6)

Osservazioni

Polveri di legno duro

-

-

2 (7)

-

-

-

Valore limite: 3 mg/m3 fino al 17 gennaio 2023

Composti di cromo VI definiti cancerogeni ai sensi dell’art. 2, lettera a), punto i) della Direttiva 2004/37, (come cromo)

--

--

0,005

--

Valore limite: 0,010 mg/m3 fino al 17 gennaio 2025

Valore limite: 0,025 mg/m3 per i procedimenti di saldatura o taglio al plasma o analoghi procedimenti di lavorazione che producono fumi fino al 17 gennaio 2025

Fibre ceramiche refrattarie definite cancerogene ai sensi dell’art. 2, lettera a), punto i) della Direttiva 2004/37

--

--

--

--

0,3

--

 

Polvere di silice cristallina respirabile

--

--

0,1 (8)

--

--

--

 

Benzene

200-753-7

71-43-2

3,25

1

--

Cute (9)

 

Cloruro di vinile monomero

200-831-0

75-01-4

2,6

1

--

--

 

Ossido di etilene

200-849-9

75-21-8

1,8

1

--

Cute (9)

 

1,2 – Epossipropano

200-879-2

75-56-9

2,4

1

--

--

 

Acrilammide

201-173-7

79-06-1

0,1

--

--

Cute (9)

 

2-Nitropropano

201-209-1

79-46-9

18

5

--

--

 

o-Toluidina

202-429-0

95-53-4

0,5

0,1

--

Cute (9)

 

1,3-Butadiene

203-450-8

106-99-0

2,2

1

--

--

 

Idrazina

206-114-9

302-01-2

0,013

0,01

--

Cute (9)

 

Brometilene

209-800-6

593-60-2

4,4

1

--

--

 

(1) N. CE (ossia EINECS, ELINCS o NLP): è il numero ufficiale della sostanza all’interno dell’Unione Europea come definito nell'allegato VI, parte 1, punto 1.1.1.2, del regolamento (CE) n. 1272/2008.
(2) CAS: numero registrazione CAS (Chemical Abstract Service).
(3) Misurato o calcolato in relazione a un periodo di riferimento di 8 ore.
(4) mg/m3: milligrammi per metro cubo di aria a 20 °C e 101,3 kPa. (corrispondenti alla pressione di 760 mm di mercurio).
(5) ppm: parti per milione per volume di aria (ml/m3).
(6) f/ml: fibre per millilitro.
(7) Frazione inalabile: se le polveri di legno duro sono mischiate con altre polveri di legno, il valore limite si applica a tutte le polveri di legno presenti nella miscela in questione.
(8) Frazione respirabile.
(9) Contribuisce in modo significativo all’esposizione totale attraverso la via di assorbimento cutanea.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

Pubblicato in Sicurezza

RTV Prevenzione incendi autorimessePubblicato in Gazzetta il decreto che - da novembre - manda in archivio le vecchie norme del 1986 e del 2002.

Il D.M. 15/05/2020 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 132 del 23/05/2020 - approva la nuova Regola Tecnica Verticale (RTV) di prevenzione incendi per le attività di autorimessa con superficie complessiva superiore a 300 m2 (attività individuate al n. 75 dell’Allegato I al D.P.R. 151/2011).

Con l’entrata in vigore del provvedimento, prevista per il 19/11/2020, e cioè il centottantesimo giorno successivo alla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale:
- è integralmente sostituito il Capitolo V.6 della Sezione V (Regole Tecniche Verticali) del Codice di prevenzione incendi di cui al D.M. 03/08/2015 (Capitolo che a sua volta è stato aggiunto dal D.M. 21/02/2017 e poi sostituito dal D.M. 14/02/2020);
- sono abrogati i precedenti provvedimenti recati dal D.M. 01/02/1986 (Norme di sicurezza antincendio per la costruzione e l’esercizio di autorimesse e simili) e dal D.M. 22/11/2002 (Disposizioni in materia di parcamento di autoveicoli alimentati a gas di petrolio liquefatto all’interno di autorimesse in relazione al sistema di sicurezza dell’impianto).
- è abrogata la lettera e) dell’art. 2-bis del D.M. 03/08/2015, concernente la possibile applicazione in alternativa (fino al 18/11/2020) delle regole tecniche pregresse di cui ai decreti menzionati al punto precedente.

Si rinvia a Norme di Prevenzione incendi per maggiori dettagli e per l’accesso alla banca dati completa e aggiornata di tutte le norme di prevenzione incendi, con chiarimenti e circolari pertinenti.

Pertanto, dal 19/11/2020 non è più data la possibilità di applicazione in alternativa delle pregresse regole tecniche, e quindi alle attività di autorimessa si applica integralmente la RTO di cui al D.M. 03/08/2015, unitamente alla RTV di cui al presente decreto, introdotta come Capitolo V.6 del citato D.M. 03/08/2015.

Per gli interventi di modifica ovvero di ampliamento delle autorimesse esistenti alla data di entrata in vigore del Decreto (i.e. il 19/11/2020), si applicano le disposizioni previste dall’art. 2 del D. Min. Interno 03/08/2015, commi 3 e 4, in base ai quali:
- la RTO di applica a condizione che le misure di sicurezza antincendio esistenti, nella parte dell’attività non interessata dall’intervento, siano compatibili con gli interventi da realizzare;
- in caso contrario, o si applica la RTO all’intera attività, oppure si continuano ad applicare le norme tecniche pregresse di cui all’art. 5 del D.M. 03/08/2015, comma 1-bis, e per quanto non disciplinato dalle stesse i criteri generali di cui all’art. 15 del D. Leg.vo 139/2006.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

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