FotovoltaicoLa realizzazione di un pergolato di modeste dimensioni sul quale installare un impianto fotovoltaico rientra nell’attività edilizia libera.

Nel caso di specie il ricorrente aveva depositato una SCIA per la realizzazione sul lastrico solare di un pergolato che il Comune aveva respinto vietandone la costruzione. In particolare si trattava di un’opera aperta sui lati, costituita da quattro pilastrini in legno lamellare appoggiati sul terrazzo e sormontati da piccole travi, sempre in legno lamellare, su cui era destinato ad essere installato un impianto fotovoltaico di modeste dimensioni finalizzato a produrre energia elettrica per uso domestico a servizio esclusivo dell’abitazione del ricorrente.

Il TAR Puglia-Bari con la sentenza 23/04/2020, n. 531, ha accolto il ricorso ritenendo che il pergolato sul quale installare pannelli fotovoltaici per la produzione di energia rientra nel concetto di pertinenza urbanistica per la quale non è richiesto il permesso di costruire, essendo riconducibile al concetto di attività edilizia libera di cui all’art. 6 del D.P.R. 380/2001.

Tale affermazione trova conferma, secondo i giudici, nella precedente giurisprudenza amministrativa e, da ultimo, nelle disposizioni del D. Leg.vo 25/11/2016, n. 222 che, introducendo la lettera e-quater al comma 1 dell’art. 6, D.P.R. 380/2001, ha stabilito che sono eseguiti senza alcun titolo abilitativo gli interventi relativi i pannelli solari, fotovoltaici, a servizio degli edifici, da realizzare al di fuori della zona A (centri storici) di cui al decreto del Ministro per i lavori pubblici 02/04/1968, n. 1444.

Al riguardo si ricorda che le principali opere che possono essere realizzate in regime di attività edilizia libera, nel rispetto delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e di tutte le normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia (in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica, di tutela dal rischio idrogeologico, delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.Lgs. n. 42 del 2004) sono elencate nel D. Min. Infrastrutture e Trasp. 02/03/2018.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

Pubblicato in Normativa

Tandem EneaUn’innovativa cella solare “tandem” in perovskite e silicio con un’efficienza record superiore al 26% è stata messa a punto da un gruppo tutto italiano composto da ricercatori ENEA del Laboratorio di Tecnologie Fotovoltaiche, Università di Roma “Tor Vergata” (con il centro CHOSE[2]), l’IIT - Istituto Italiano di Tecnologia (con Graphene Labs e il suo spin-off BeDimensional). I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista internazionale Joule.

La cella sviluppata è composta da due celle solari accoppiate meccanicamente una sull’altra in modo da lavorare in tandem. La cella frontale, a base di perovskite, opportunamente dimensionata, converte bene la luce blu e verde dello spettro solare, lasciando passare la luce solare rossa ed infrarossa verso la cella posteriore realizzata in silicio.

“La combinazione dei due materiali massimizza l’assorbimento dei raggi solari e produce un'elevata foto-tensione, pari alla somma delle tensioni generate dalle due singole celle, producendo in questo modo una maggiore efficienza rispetto ad una singola cella solare”, sottolinea Mario Tucci, responsabile del Laboratorio Tecnologie Fotovoltaiche dell’ENEA.

Due elementi chiave nella realizzazione della cella tandem hanno permesso di ottenere alta efficienza: il grafene ha migliorato le prestazioni nella cella in perovskite, mentre l’eterogiunzione con film amorfi nella cella posteriore in silicio ha consentito di aumentarne la tensione. Finora è stata ottenuta l’efficienza record del 26,3%, ma l’obiettivo è di superare il 30%.

Grazie alla tecnica messa a punto dai ricercatori italiani nella struttura tandem delle celle, è possibile conservare i vantaggi delle singole tecniche di fabbricazione, combinando la semplicità di realizzazione di film sottili in perovskite mediante “solution process” con la produzione di celle in silicio ad eterogiunzione.

 

Fonte: Enea

Energie rinnovabiliSecondo la Corte di giustizia UE, sentenza 11/07/2019, cause riunite C-180/18, C- 286/18 e C-287/18, non contrasta con il diritto europeo la normativa italiana che prevede la riduzione o la soppressione delle tariffe incentivanti precedentemente stabilite per l’energia prodotta da impianti solari fotovoltaici.

In particolare la Corte ha ritenuto compatibili con la Direttiva 2009/28/CE (recepita dal D. Leg.vo 03/03/2011, n. 28) e con i principi del diritto europeo, i meccanismi di incentivazione previsti dal D. Min. Sviluppo econ. 05/07/2012 (Quinto conto energia) e dal D. Min. Sviluppo econ. 05/05/2011 (Quarto conto energia), entrambi adottati in attuazione dell’art. 25 del citato D. Leg.vo 03/03/2011, n. 28 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.

SISTEMA DI INCENTIVAZIONE E FATTISPECIE
Secondo il sistema istituito dal D. Leg.vo 28/2011 e dai regolamenti di attuazione di cui ai Decreti ministeriali citati, al proprietario di un impianto fotovoltaico connesso alla rete elettrica nazionale e in possesso di una determinata potenza nominale viene applicata dal GSE (Gestore dei servizi energetici) una tariffa vantaggiosa per l’energia prodotta. La possibilità di fruire di tali tariffe dipende dalla graduatoria degli operatori economici interessati nel registro informatico in cui essi sono iscritti, e può diminuire in funzione del superamento dei limiti di costi di incentivazione concessi in occasione di un precedente periodo. Nella fattispecie le società ricorrenti hanno impugnato dinanzi al TAR del Lazio e poi al Consiglio di Stato il quinto conto energia, che ha notevolmente ridotto gli incentivi alla produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici, chiedendo di fruire della tariffa incentivante più vantaggiosa prevista dal quarto conto energia, in quanto gli impianti interessati soddisfacevano le condizioni per beneficiare del sistema di incentivazione previsto da quest’ultimo.

CONSIDERAZIONI DELLA CORTE UE
Per i giudici europei, ai sensi dell’art. 3, paragrafo 3, lett. a) della Direttiva 2009/28/CE, gli Stati membri non sono obbligati, al fine di promuovere l’uso dell’energia da fonti rinnovabili, ad adottare regimi di sostegno. Essi godono quindi di un potere discrezionale quanto alle misure che ritengono necessarie per raggiungere gli obiettivi nazionali generali obbligatori fissati dalla normativa europea, nel rispetto comunque dei principi di certezza del diritto e di tutela del legittimo affidamento.
A tale ultimo riguardo, la Corte UE ha rilevato:
- che le disposizioni regolamentari in discorso erano state debitamente pubblicate;
- che esse erano sufficientemente precise e idonee a indicare subito a operatori economici "prudenti e avveduti" che il regime di incentivazione applicabile agli impianti solari fotovoltaici avrebbe potuto essere adeguato, o perfino soppresso, dalle autorità nazionali per tener conto dell’evoluzione di talune circostanze e che, pertanto, le disposizioni della suddetta normativa non potevano dare fondamento ad alcuna certezza in ordine al mantenimento di siffatto regime nel corso di un determinato periodo;
- con l’adozione del quinto conto energia, il legislatore italiano sembra proprio aver previsto, tenuto conto dell’evoluzione di talune circostanze, l’adeguamento di tale regime di incentivazione.

CONCLUSIONI
Considerati gli elementi sopraesposti e fatte salve le valutazioni rientranti nella competenza esclusiva del giudice del rinvio, secondo la Corte non emerge che la suddetta normativa sia tale da violare i principi di certezza del diritto e di tutela del legittimo affidamento, né che sia incompatibile con la Direttiva 2009/28/CE. Ne deriva la legittimità del meccanismo delle incentivazioni italiano e della conseguente riduzione delle tariffe di cui al D. Min. Sviluppo econ. 05/07/2012 (Quinto conto energia) rispetto a quanto previsto dal precedente D. Min. Sviluppo econ. 05/05/2011 (Quarto conto energia).

 

Fonte: Bollettino di Legislazione Tecnica online
www.legislazionetecnica.it

Venerdì, 01 Dicembre 2017 06:00

I vetri fotovoltaici

Sap SistemiLe finestre fotovoltaiche sono delle vere e proprie finestre, costituite da vetri fotovoltaici che possono assorbire i raggi solari per generare l'energia elettrica necessaria a soddisfare il fabbisogno  energetico dell’immobili a cui sono applicate.

I vetri fotovoltaici si adattano i perfettamente alle esigenze dell’uomo e dell’ambiente riducendo fortemente la necessità di compromessi estetici e funzionali, possono trasformare le vetrate degli edifici in generatori di energia pulita e rendere gli edifici da elementi passivi per l’abbattimento di dispersione energetica a elementi attivi sul piano e della produzione di energia.

I vantaggi di questo sistema sono relativi allo spazio risparmiato essendo tutto integrato nel tamponamento della finestra stessa e sicuramente l’immagine tecnologica che si conferisce all’immobile.

Svantaggi invece in termini di rendimento: un impianto fotovoltaico tradizionale può essere orientato e inclinato in base all'irraggiamento solare, mentre le finestre fotovoltaiche sono posizionate a 90 gradi in verticale e per questo la produzione  è ridotta e ne risentono quindi le prestazioni.

I vetri fotovoltaici  possono essere  confrontati con altri elementi architettonici per l’Involucro edilizio, quali pannelli di rivestimento oppure il vetro stratificato di sicurezza,  il granito e marmo, l’ acciaio, etc.. a differenza di quest’ultimi però i vetri fotovoltaici non svolgono semplicemente la funzione di rivestimento, ma producono energia e consentono il controllo della luce naturale per illuminare gli interni, diffondendo i raggi solari in modo uniforme e riducendo sensibilmente effetti di riflesso sui  terminali video. Viene quindi drasticamente ridotto il calore prodotto dall'irraggiamento con la conseguenza di abbattere in alta percentuale i costi per l'impianto di raffrescamento esistente.

Le moderne tecniche di lavorazione del vetro, come la stratifica e la tempra, consentono di conferire a questo materiale, percepito come fragile, le caratteristiche di elemento strutturale e di sicurezza, i vetri fotovoltaici si presentano di stile e design differente in base al luogo in cui vengono installate e alla funzione che devono assolvere: possono ricoprire superfici vetrate come lucernari, tetti e facciate; possono avere un aspetto trasparente, semitrasparente o colorato per adattarsi completamente all'ambiente in cui verranno collocati e permettere una maggiore integrazione architettonica.

Tra le varie tecnologie si prevedono oggi  l'utilizzo di  gel trasparenti con silicio amorfo, mono o policristallino, applicato sulla superficie del singolo vetro o inserito nell'intercapedine di una vetrocamera. Tra le celle, il vetro è inserito tra un altro strato di PVB, una pellicola atta a trattenere i frammenti del vetro in caso di rottura.

Richiedete maggiori informazioni in merito alle possibilità di utilizzo e alla convenienza nell’utilizzo di questi prodotti.

Sviluppare in Italia una filiera industriale in grado di produrre celle fotovoltaiche super efficienti e low costericonquistare competitività nel settore. È questo l’obiettivo del progetto europeo AMPERE - Automated photovoltaic cell and Module industrial Production to regain and secure European Renewable Energy market” - finanziato con 14 milioni di euro dal programma Ue di ricerca e innovazione Horizon 2020 e al quale partecipano in Italia ENEA, CNR-IMM di Catania, la PMI Rise Technology e 3SUN del gruppo Enel Green Power, leader nel settore in Italia e capofila di AMPERE.

Progetto AMPEREIl progetto punta a creare nello stabilimento catanese della 3SUN una linea produttiva che in cinque anni sia in grado di realizzare moduli fotovoltaici ad alta efficienza bifacciali ad eterogiunzione[1] su silicio per una capacità complessiva di 1 GW/anno. Questi moduli innovativi garantiscono rendimenti che superano il 23%[2], costi di produzione inferiori a 0,42 €/Wp[3], un’affidabilità di oltre 35 anni e un basso tasso di degrado delle prestazioni (inferiore a 0,5% annuo), tutti parametri superiori rispetto a quelli delle celle fotovoltaiche che dominano il mercato attuale.

All’ENEA spetta il ruolo di supporto tecnico scientifico per la simulazione computazionale, la verifica in laboratorio e soprattutto lo sviluppo e la sperimentazione di materiali innovativi, come ossidi e metalli trasparenti, in grado di massimizzare le rese delle celle ad eterogiunzione.

“Questo progetto rappresenta un’occasione unica per ricreare nel nostro paese una filiera industriale, in un settore in cui abbiamo perso la supremazia produttiva ma non quella tecnologica”, sottolinea Mario Tucci, responsabile Laboratorio Tecnologie Fotovoltaiche dell’ENEA. “Oggi abbiamo l’opportunità di rivoluzionare il mercato sviluppando know-how per aumentare le rese e abbattere i costi, creare una filiera competitiva e attraente e favorire la competitività del sistema produttivo nazionale, anche in assenza di incentivi pubblici.”

Tra partner europei del progetto anche alcuni tra i maggiori istituti scientifici, quali Fraunhofer ISE, CEA-INES (Commissariat a l’Energie Atomique et aux energies alternatives), CSEM (Centre Suisse Electronique et Microtecnique) ed EPFL (Ecole Politecnique Fédéral de Lausanne), mentre tra le industrie figurano Meyer Burgher Research AG, NorSun, Semilab e ERM (Environmental Resource Management).

Con una potenza cumulativa di quasi 300 GWp il mercato mondiale del fotovoltaico nel 2016 rappresenta l’1,3% della domanda di elettricità del pianeta con previsioni di crescita al 2020 fino al 4%. Stesso andamento per il fotovoltaico europeo che contribuisce per oltre 100 GW a quello mondiale. La produzione di energia fotovoltaica continua a crescere anche in Italia (+22% nel 2016) e oggi il nostro paese con oltre 19 GWp di potenza installati in grado di coprire 8% del fabbisogno energetico nazionale, detiene il record della percentuale di elettricità̀ solare immessa in rete.

“In questa prospettiva - aggiunge Tucci - il settore può dare un forte contributo alla riduzione dei gas serra in linea con gli obiettivi posti dalla COP21 nella lotta ai cambiamenti climatici ed essere determinante anche in considerazione dell’ulteriore obiettivo del 50% di produzione elettrica da rinnovabili al 2030 previsto dalla Ue per cui la potenza solare dovrà passare dagli attuali 19,3 GW ad un valore compreso tra 25 e 35 GW”.

Con i suoi centri di Casaccia e Portici attivi nel settore fotovoltaico, l’ENEA è in prima linea nello studio e nello sviluppo di dispositivi di tipo avanzato su diverse linee di ricerca: dal silicio cristallino ai film sottili di silicio amorfo, dai semiconduttori quaternari con leghe di quattro elementi fino ai dispositivi basati sui nuovi materiali ibridi a base di perovskite. Alle attività di ricerca scientifica l’Agenzia ha affiancato lo scambio di conoscenze e collaborazioni proattive con i maggiori centri di ricerca, università e aziende, sia nazionali che europei, per massimizzare gli sforzi e le competenze al fine di generare risultati innovativi sia sui materiali che sui dispositivi. Molte di queste collaborazioni si sono tramutate poi in importanti progetti finanziati a livello nazionale ed europeo.

fotovoltaico portafioriScordatevi gli ingombranti pannelli fotovoltaici collocati su tetti o nei posti più isolati. Da oggi l'energia si fa con l'arredo per la casa . Ri-ambientando, società specializzata nella produzione di energie alternative e sostenibili, ha ideato un nuovo mini sistema fotovoltaico in grado di sorprendere l'acquirente dal punto di vista estetico, senza mai dimenticare del beneficio ambientale e del conseguente risparmio energetico.

«Esistono migliaia di differenti tipologie di pannelli fotovoltaici - dice Antonio Fischetto, responsabile di Ri-Ambientando - noi cerchiamo di aggiungervi quel quid che rende l’oggetto carico di un’idea migliorativa, di una nota particolare. L’elemento, di per se innovativo, trova nuovo significato ed appeal anche quando non è inutilizzato. Così abbiamo deciso di trasformare il classico pannello FV in utile porta-fiori».Il pannello da balcone nasce infatti proprio come complemento d'arredo che coniuga desing ,tecnologia ed esigenze funzionali. Si tratta di un generatore di corrente elettrica autoprodotta grazie al sole. Questi i dati tecnici: il pannello da un metro quadro da balcone contiene una tecnologia fotovoltaica vetro/tedlar semitrasparente dotato di micro-inverter per una immissione diretta di energia elettrica auto prodotta all’ impianto domestico e realizzato con celle fotovoltaiche policristalline di colore verde che ne determinano la potenza da 135 a 180 watt.  NON necessita di  alcun tipo di autorizzazione per l’impiego da parte dei gestori energetici e NON necessita di modifiche tecniche all’ impianto elettrico. «Si applicano su tutte le superfici esterne del balcone - assicura Fischetto - offrendo una piacevolezza di integrazione archittettonica al paesaggio e al contesto urbano. Tutto ciò soddisfacendo esigenza energetica derivante da fonte alternativa e rinnovabile di tutti coloro che vivono in alloggio in condominio». I pannelli porta fiori, anche in gruppo, si connettono in un amen alla rete domestica inserendo la spina elettrica in dotazione alla prima presa a muro. Risultato: abbatte così i consumi energetici tradizionali ,azzera i costi di stand-by  e diminuisce i  prelievi dal contatore della abitazione , immettendo corrente alternata nell’impianto domestico.Il pannello è prodotto in Italia ,disponibile in piu’ taglie e con le migliori materie prime presenti sul mercato , consente un'eccellente RISPARMIO IN BOLLETTA  pur rimanendo un oggetto dal design leggero ed essenziale.

fotovoltaico eneaCelle fotovoltaiche superefficienti ed economiche grazie a rendimenti che possono arrivare al 40% e a materiali innovativi che costano meno delle “tradizionali” celle solari in silicio. È questo l’identikit del fotovoltaico del futuro che ha fatto tappa ieri all’ENEA, la prima di un ciclo di conferenze sulla Ricerca di Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra ENEA e Ministero dello Sviluppo Economico.

L’obiettivo delle attività ENEA sul fotovoltaico è lo sviluppo di tecnologie avanzate per realizzare moduli molto efficienti e a basso costo per la conversione della radiazione solare in energia elettrica, in modo da favorire l’innovazione e la competitività del sistema produttivo nazionale, anche in assenza di incentivi pubblici. Nell’ambito della Ricerca di Sistema Elettrico, gli studi dell’ENEA sulle celle solari hanno portato allo sviluppo di materiali organici e inorganici economici, facili da smaltire e con rendimenti superiori al 20%.

"Puntare all’innovazione dei materiali e dei processi di fabbricazione per incidere sulla riduzione dei costi e sui fattori di conversione della radiazione solare in energia elettrica significa sviluppare un fotovoltaico competitivo ed attraente per l’industria", ha sottolineato Paola Delli Veneri dell’ENEA . "In questo ambito l’ENEA può vantare un’esperienza unica nella ricerca sui materiali e dispositivi fotovoltaici e la Ricerca di Sistema Elettrico può dare un contributo importante alla riduzione della bolletta", ha aggiunto.

Nell’ambito della Ricerca di Sistema Elettrico, gli studi dell’ENEA sulle celle solari in silicio hanno portato allo sviluppo di nuovi materiali in grado di migliorare le prestazioni dei dispositivi. Vanno in questa direzione, ad esempio, le linee di ricerca sullo sviluppo di celle solari a eterogiunzione con resa superiore al 17%, che possono essere utilizzate sia come dispositivo solare a se stante che come componente posteriore di un dispositivo tandem ad altissima efficienza. In questo ambito sono stati sviluppati materiali innovativi per la componente anteriore della struttura tandem: sono un esempio le celle realizzate in CZTS, un solfuro di rame, zinco e stagno, di facile reperimento, che si distingue per proprietà, bassi costi e facilità di smaltimento. Oppure quelle basate su cristalli di perovskiti, che hanno conquistato l’attenzione della comunità scientifica perché consentono di fabbricare celle solari ibride, cioè a base di materiali organici e inorganici, con bassi costi di produzione e rendimenti superiori al 20%. Infine, nel campo delle celle solari organiche l’ENEA è riuscita ad ottenere un’efficienza superiore al 10%.

Grazie ai risultati ottenuti dalla ricerca ENEA, sono state avviate collaborazioni con aziende nazionali, in particolare con la 3SUN, che attualmente realizza moduli a film sottile di silicio in Sicilia.

fotovoltaico 1Oltre 40 relatori, 16 diversi eventi e più di 830 iscrizioni tra  scienziati,  ricercatori e professionisti, con una partecipazione non solo dall’Europa, ma anche dagli USA, Sud America, India, Cina, Australia: questo il bilancio delle attività di e-learning sulle tecnologie fotovoltaiche innovative realizzate nel corso del progetto europeo FP7-SOPHIAEuropean PV Research Infrastuctures che si è recentemente concluso.

Fra i temi trattati, le celle a silicio cristallino e a film sottile, il fotovoltaico organico e a concentrazione, la realizzazione e la caratterizzazione di materiali avanzati per la foto generazione, i test per l’affidabilità e la valutazione operativa delle prestazioni, applicazioni quali l’integrazione architettonica del fotovoltaico.

La piattaforma open-source SOPhi@webinar é stata sviluppata da ENEA,  in collaborazione con gli altri partner del progetto e ha consentito di migliorare lo scambio di competenze e la formazione di ricercatori, soprattutto giovani. L’attivazione di un sito  funzionale e  ricco di informazioni e la possibilità, in alcuni casi, di accedere a lezioni in streaming  hanno consentito di offrire uno strumento per molti versi unico nel contesto della ricerca energetica europea.

Giovedì, 13 Novembre 2014 00:00

Fotovoltaico - I nuovi progetti di Enerventi

FotovoltaicoA seguito del recente successo ottenuto da Enerventi, che ha collocato sul mercato ExtraMot Pro di Borsa Italiana mini bond per un importo pari a 8,5 milioni di euro, l’ad spiega in questo video i nuovi progetti della società:

https://drive.google.com/file/d/0B8oqhIlW7gN7UmZFZGNLOXE1Rzg/edit?pli=1

 

Sfruttando gli aggiornamenti normativi in materia di energia rinnovabile, Enerventi - prima società italiana per numero di impianti fotovoltaici – ha infatti elaborato un nuovo modello di business semplice ma allo stesso tempo scarsamente replicabile, finalizzato a dare ai clienti finali energia pulita “senza costi” affinché ognuno faccia nascere la propria energia.

Qui di seguito il video in cui l’ad della società spiega il nuovo prodotto, ovvero SolTanto di Ener20, l’impianto fotovoltaico senza investimento:

https://drive.google.com/file/d/0B8oqhIlW7gN7LVJsYnNhbXlydzA/edit?pli=1            

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