SAIE 2020SAIE 2020: BolognaFiere 14 -17 OTTOBRE 2020
La Fiera delle Costruzioni. Progettazione, edilizia, impianti
 
Abbiamo 54 edizioni d’esperienza, possiamo essere utili alle aziende.
 
SAIE da 54 edizioni è la fiera di riferimento per l’intero sistema delle costruzioni che, con tutta la filiera, rappresenta oltre il 20% del Prodotto Interno Lordo italiano.
 
In tutti questi anni abbiamo vissuto vari momenti di difficoltà e li abbiamo attraversati insieme alle aziende riuscendo sempre a ripartire, contribuendo a rianimare un comparto, quello dell’edilizia, fondamentale per l’intera economia nazionale.
Oggi la situazione sanitaria è ancora particolarmente difficile, il sistema economico vive di innegabili interrogativi ed il mondo delle fiere è chiamato ad una sfida certamente complessa.
Noi di SAIE non ci tiriamo indietro. Con decisione ci sentiamo sicuri nell’affermare che la nostra fiera intende rimanere un caposaldo per il mercato.
Lo diciamo senza retorica, perché organizzatori, espositori, professionisti in visita, partner strategici credono uniti nella condivisione dei motivi per cui è e sarà speciale ritrovarsi a SAIE:
• far conoscere le proprie novità;
• percepire l’orientamento del comparto e i trend di mercato;
• fidelizzare i rapporti e le relazioni professionali;
• valorizzare le proprie innovazioni e far capire come queste migliorino l’efficacia dei processi produttivi;
• trovare soluzioni esecutive e stimoli realizzativi non espressamente cercati;
• consolidare la propria posizione sul mercato e la personale competenza professionale.
 
SAIE, attraverso le proprie iniziative, è tutto questo: energia per ripartire; voglia di sostenere l’eccellenza del fare delle nostre aziende; esperienza e referenza storica nell’agevolare i professionisti dell’edilizia nel diretto e proficuo contatto reciproco.

Per sostenere le aziende in questo momento abbiamo attivato varie iniziative gratuite e abbiamo idee utili che possiamo mettere a disposizione delle  realtà che decidono di entrare a far parte della nostra community di espositori: cliccando qui invieremo i dettagli.

Maggiori informazioni su SAIE: www.saiebologna.it

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SAIE Bologna

Tante le iniziative speciali previste per mostrare le eccellenze e aiutare le imprese a ripartire

La nuova edizione di SAIE, la fiera delle costruzioni, arriverà con una settimana d’anticipo rispetto a quanto inizialmente programmato e si terrà a BolognaFiere dal 14 al 17 ottobre 2020. Una piccola variazione per andare incontro alle recenti esigenze del calendario fieristico nazionale e del partner BolognaFiere. In questo momento particolare SAIE conferma in modo determinato la volontà di rimanere al fianco delle imprese della filiera edile per farsi trovare pronti, insieme, a sostenere una rapida ripartenza del sistema produttivo e industriale nazionale.

Per incoraggiare lo sviluppo del comparto, SAIE riparte dai capisaldi stessi del costruire - progettazione, edilizia, impianti – proponendo soluzioni concrete per le esigenze dei professionisti e di tutti gli operatori in un format che metterà al centro il cantiere e il sistema delle costruzioni. Un percorso che avrà come filo conduttore l’innovazione declinata nei vari ambiti merceologici. La fiera sarà, infatti, una fondamentale opportunità per far conoscere e interpretare le recenti soluzioni tecnologiche, i materiali più evoluti e i prodotti integrabili alle nuove tecniche di progettazione, costruzione, manutenzione e gestione degli edifici.

“Rimboccarci le maniche e metterci a disposizione di partner, imprese e operatori del settore. Questo è ciò che SAIE ha deciso di fare in questo momento per il Paese – ha dichiarato Emilio Bianchi, Direttore Generale di SAIE – Vogliamo essere vicini a chi dà vita ogni giorno all’edilizia italiana e a chi permette alla filiera di crescere. Da qui la decisione, presa in totale sinergia con BolognaFiere, di anticipare la fiera mantenendo intatto il suo spirito e le iniziative previste. Anzi, lavoriamo quotidianamente per dare ai protagonisti del settore un format sempre più innovativo e che dia alle tante eccellenze dell’Italia che costruisce, lo spazio che meritano. Siamo convinti che, in questo contesto, SAIE potrà fare da volano per la crescita dell’intera filiera offrendo oltre all’imprescindibile parte espositiva, anche momenti formativi e di confronto, creando nuove opportunità di networking e di business per espositori e visitatori.”

Tanti i temi che verranno affrontati durante SAIE e che saranno suddivisi in quattro macro aree: Progettazione e Digitalizzazione; Edilizia; Impianti; Servizi. Ognuna di queste risponderà in modo concreto alle esigenze degli operatori, fornendo un’accurata parte espositiva e attività formative caratterizzate da coinvolgenti dimostrazioni e da un articolato programma di workshop e convegni. Dai grandi cambiamenti in fase progettuale apportati dalla progettazione in BIM, alla digitalizzazione dei processi realizzativi e del cantiere, passando per le novità in tema di materiali e tecniche  costruttive, alle soluzioni per le finiture e le decorazioni per interni ed esterni, fino al focus sull’integrazione edificio/impianto, grande protagonista della nuova edizione: all’interno di SAIE verrà dedicato ampio spazio ad ogni aspetto del costruire, con grande attenzione alle eccellenze della filiera.

Proprio alle eccellenze del saper fare italiano saranno dedicate le numerose iniziative speciali di SAIE. Progetti reali, case studies, soluzioni innovative raccontati direttamente da fornitori, progettisti, committenti e installatori animeranno una serie di eventi che valorizzeranno l’interesse sulle imprese, sui loro prodotti e i loro lavori. Tra queste, la Piazza del Serramento Innovativo, un approfondimento incentrato sul serramento come prodotto sempre più imprescindibile per l’efficienza energetica dell’edificio e la sua sostenibilità; la Piazza Impianti, BIM e Digitale dedicata ai produttori idrotermosanitari e alle aziende di impianti che hanno scelto di rendere i propri prodotti integrabili con i progetti BIM; la Piazza Macchine da cantiere intelligenti, che mostrerà le soluzioni concrete che migliorano l’efficacia delle dinamiche di cantiere e l’interazione uomo-macchina/attrezzatura; la Piazza Sicurezza nei cantieri, in cui verranno approfondite le tematiche e le normative sulla sicurezza e la salute nella filiera delle costruzioni; la Piazza Edificio Salubre per mostrare attraverso casi di eccellenza come si può migliorare la qualità della vita negli spazi chiusi, attraverso una corretta progettazione, costruzione e gestione integrata edificio-impianto, con sistemi in grado di garantire un microclima interno ottimale, una buona qualità dell’aria e dell’acqua, prodotti che consentono l’isolamento termico e acustico favorendo il comfort.

E nella cornice di SAIE si svolgerà la seconda edizione di Cassa Edile Awards, il premio che il sistema delle casse edili riconosce annualmente alle imprese, lavoratori e consulenti ambasciatori di valori positivi per il sistema bilaterale delle Costruzioni. Il successo e l’attenzione suscitati dalla prima edizione hanno reso questo secondo appuntamento ancora più sentito e partecipato, grazie al coinvolgimento attivo della CNCE nell’organizzazione e l’aumento annunciato dei candidati per ricevere il premio più originale, innovativo ed ambito nell’ambito dell’edilizia. Obiettivo del premio, anche per questa edizione, è contribuire al consolidamento etico del settore attraverso la valorizzazione delle storie di chi opera lealmente e nel rispetto delle regole.

A queste iniziative si aggiunge poi COLORI&DECORI Show, il nuovo spazio dedicato alle aziende di colori, finiture e sistemi a secco che, attraverso una apposita formula di dimostrazione interattiva, valorizza al meglio le attività commerciali, le concrete applicazioni dei prodotti e l’uso di attrezzature. Una serie di convegni e workshop formativi per gli amministratori di condominio, con approfondimenti dedicati ai temi e alle normative, specialmente in tema di bonus fiscali per la ristrutturazione saranno, infine, protagonisti di Condominio in mostra, iniziativa organizzata con ANAPI – Associazione Nazionale Amministratori Professionisti di Immobili.

 

Per maggiori informazioni: www.saiebologna.it

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SAIE Bologna

La Fiera delle Costruzioni. Progettazione, edilizia, impianti

SAIE – Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti – si evolve e pone al centro della manifestazione il sistema delle costruzioni per confermare il proprio ruolo d’incontro commerciale, formativo e informativo per tutti gli operatori della filiera.

Un evento che nell’edizione 2018 ha coinvolto più di 40.000 professionisti e 10 delegazioni di buyer esteri favorendo il networking e dando la possibilità di toccare con mano nuovi prodotti e tecnologie presentate da 450 espositori.

Le parole chiave protagoniste dell’edizione 2020

Competenza
Una manifestazione che può contare su un database di oltre 260.000 operatori attivi del settore, profilato, costruito e aggiornato nel corso delle 54 edizioni di SAIE.

Evoluzione
Evento che affronta tutti i cambiamenti del settore, normativi e di trend di mercato, per dare visibilità a prodotti, servizi e tecnologie che contribuiscono all’innovazione del settore.

Filiera
Un unico appuntamento in cui valorizzare l’intera filiera delle costruzioni: dalla progettazione, passando per la produzione, fino alla manutenzione e la gestione. Una manifestazione a 360° in cui proporre soluzioni per l’edilizia residenziale, industriale e terziaria; per i progetti di opera privata e pubblica; per gli elementi infrastrutturali e tutto ciò che attiene l’ambiente costruito.

Business
Punto di riferimento per le aziende che presentano prodotti, metodi e strumenti per rendere il settore più sicuro, efficiente, collaborativo, redditizio e sostenibile.

Contatto diretto
Un’occasione per far toccare con mano il “saper fare” italiano e permettere ai visitatori di vivere un’esperienza immersiva e di contatto diretto con prodotti e tecnologie innovative

Internazionalizzazione
SAIE favorisce l’incontro con compratori stranieri attraverso un intenso programma di matching con buyer internazionali.

Networking
La collaborazione con le principali associazioni e gli ordini professionali rende possibile la realizzazione di un ricco calendario di eventi e momenti formativi che arricchiscono i contenuti a disposizione dei visitatori.

 

Scopri di più su saiebologna.it

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La nuova edizione di SAIE Bologna si terrà dal 21 al 24 ottobre 2020 presso BolognaFiere, ripartendo dai tre pilastri del costruire: edilizia, progettazione, impianti. Quattro le aree tematiche che ospiteranno esposizioni, workshop, convegni, attività formative e dimostrative.

SAIE Bologna presentazione


La filiera delle costruzioni cresce, ma con percentuali ancora limitate e dinamiche diverse, per comparto dell’edilizia e per settore industriale. Conta l’export, l’innovazione e il reale funzionamento degli incentivi.
Dopo aver archiviato il 2018 con un incremento del valore economico del +1,7%, le stime per il 2019 indicano una ulteriore crescita del +2,3% e per il 2020 del +1,7%. Un settore, quello delle costruzioni, di vitale importanza per l’economia del Paese, che vede quasi 736.700 imprese attive e che occupa 1.490.000 persone (dato primi 9 mesi 2018).
A trainare il comparto è sempre la riqualificazione degli immobili residenziali e del terziario. Dopo il minimo storico del 2013 le compravendite di case hanno registrato una costante crescita, arrivando nel 2019 a una stima di 603mila transazioni (+4,1% sul 2018 e del +54% sul 2013). Se le ristrutturazioni si stima abbiano generato un valore economico pari a 47 mld di euro, con una crescita nel 2019 del +0,7%, sono le nuove costruzioni a crescere di più, con 17,5 mld di euro e +5,4%, spinta dell’andamento positivo del mercato immobiliare.
Per il 2020 un ulteriore contributo può arrivare dagli incentivi e dalle detrazioni del bonus casa previsti dal Governo per la riqualificazione degli immobili (Bonus Facciate, Ecobonus, Sismabonus, ecc.).

Per quanto riguarda i singoli comparti delle costruzioni, emergono però alcune differenze: il settore macchine per l’edilizia, trainato da Industria 4.0, registra nel 2018 un incremento del valore economico del +3,5% rispetto all’anno precedente, con una stima del +20% nel 2019; il settore delle piastrelle dopo un -3,1% nel 2018 vede una previsione del -3,3% nel 2019; quello dei laterizi segna un -5,8% nel 2018 ma con un +4% nel 2019; per il commercio di materiali da costruzione si stima una crescita del +4% nel 2019, l’elettrotecnica e l’elettronica del +1%, la meccanica variaimpianti del +1% e l’ingegneria del +3%.

Sono questi alcuni risultati presentati da Federcostruzioni - sulla base dei rapporti economici della Federazioni iscritte - in occasione della conferenza stampa della nuova edizione di SAIE, la fiera delle costruzioni che si terrà dal 21 al 24 ottobre 2020 a BolognaFiere. Una manifestazione completamente rinnovata che riparte dai tre pilastri del mondo delle costruzioni - edilizia, progettazione, impianti - e che vuole rispondere alle esigenze dei professionisti del settore e sostenere il loro percorso di ripresa economica. Proprio per questo, SAIE ha anticipato e va incontro alla progettualità del Governo sia per quanto riguarda l’ambiente, la sostenibilità e l’efficientamento energetico sia in merito all’estetica del territorio.

Questi temi rappresentano il cuore della manifestazione, che si articolerà in quattro macro aree: Progettazione e Digitalizzazione; Edilizia; Impianti; Servizi. Ognuna di queste risponderà in modo concreto alle esigenze degli operatori, fornendo un’accurata parte espositiva e attività formative caratterizzate da dimostrazioni, workshop e convegni. Le trasformazioni avvenute nel mondo delle costruzioni hanno spostato, inoltre, l’accento sull’integrazione edificio impianto. Secondo le nuove norme sull’efficientamento energetico, infatti, ogni elemento costruito deve essere visto in maniera integrata per creare un processo fluido e senza interruzioni, con notevole impatto sull’ottimizzazione dei costi di realizzazione, gestione e manutenzione di tutti gli edifici. Si tratta di un concetto fondamentale per il futuro della filiera e che sarà, insieme all’innovazione tecnologica, grande protagonista della nuova edizione di SAIE.

"L'innovazione tecnologica ha cambiato il volto delle costruzioni, proiettando la filiera in un futuro pieno di opportunità che solo gli imprenditori più preparati potranno intercettare – ha dichiarato Ivo Nardella, Presidente Gruppo Tecniche Nuove e Senaf – Negli ultimi anni la velocità con cui nascono e si sviluppano le nuove tecnologie ha avuto un’incredibile accelerazione, rendendo a volte complicato per gli addetti ai lavori conoscerle, interpretarle e utilizzarle. Con la nuova edizione bolognese, SAIE si rinnova, e lo fa proprio con l'obiettivo di promuovere l'innovazione a tutti i livelli, dai prodotti, alle tecnologie e ai servizi, mettendo anche in mostra le eccellenze del settore. Una manifestazione che coinvolge il mondo delle costruzioni a 360° e che vuole dare un aiuto concreto alle aziende nel loro percorso di sviluppo e riportare in alto il saper fare e costruire italiano anche per la difesa del “bello” del nostro territorio e dell’efficienza."

"Negli anni i governi che si sono avvicendati hanno istituito una serie di strumenti per sostenere la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano – commenta Federica Brancaccio, Presidente di Federcostruzioni –. Mancano però la certezza sulla continuità dei provvedimenti e una disciplina omogenea che ne semplifichi e velocizzi l'attuazione. Per questo Federcostruzioni ha presentato una serie di proposte alle istituzioni per aiutare il settore, che riguardano, ad esempio, il comparto del residenziale pubblico.”

“Il ruolo trainante dell’edilizia per l’economia del Paese – ha dichiarato Antonio Bruzzone, Direttore generale BolognaFiere spa – richiede, da parte degli organizzatori fieristici e, più in generale del Sistema fieristico, grande attenzione. È fondamentale che ogni fiera dedicata a uno specifico ambito della filiera di questo strategico comparto, offra agli operatori e ai professionisti del settore, un’ampia panoramica di quanto in termini di innovazione interessa i materiali, le soluzioni e le tecnologie applicabili. SAIE 2020 sarà l’occasione per guardare al futuro delle costruzioni promuovendo l’innovazione e una nuova cultura del costruito che metta in primo piano sia nei progetti di riqualificazione dell’esistente, sia per le nuove realizzazioni, la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica.”

"Il comune di Milano, ma anche il resto del territorio, mostra una fase di forte dinamismo del mercato delle costruzioni – afferma Edoardo De Albertis, Vice Presidente di Assimpredil Ance –. Ma è necessario lavorare per accompagnare le imprese verso nuovi e più competitivi modelli di produzione e di business e per questo sono fondamentali fiere di qualità come il SAIE."

Tutte le informazioni sulla fiera sul portale www.saiebologna.it

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Starhotels E.ch.o Bologna

Starhotels E.ch.o Bologna sorgerà di fronte al parco agroalimentare Fico Eataly World a Bologna.
Il progetto della struttura e degli interni è stato affidato allo studio di architettura Iosa Ghini Associati. La struttura avrà il marchio Starhotels, che ha siglato un accordo tra il fondo PAI-Parchi Agroalimentari Italiani, costituito e gestito da Prelios SGR. La consegna dell’immobile è prevista all’inizio del secondo semestre 2020.

Il nuovo Hotel è un 4 Stelle Superior che nascerà dal recupero strutturale e funzionale dell’ex Mercato Florovivaistico di Bologna.
In un’ottica di ecosostenibilità e di zero consumo del territorio, l'immobile non verrà abbattuto ma rigenerato secondo le esigenze legate anche alle modifiche della destinazione d'uso della palazzina che da commerciale si trasformerà in turistico-ricettiva. "Abbiamo lavorato sul mantenimento di quanto più possibile delle strutture che era possibile recuperare.” - dice Iosa Ghini - “Per trasformare in un hotel uno spazio essenzialmente industriale abbiamo creato una serie di 'isole' all'interno di questo grande spazio di dodicimila metri quadrati. Vi saranno aree interne, cortili vetrati, da cui la luce entrerà in maniera omogenea e su cui si affacceranno camere di dimensioni diverse".

La struttura occuperà una superficie complessiva di circa 11.000 mq e ospiterà circa 200 camere: in particolare la nuova funzione si distingue per l'inserimento di "amenities" per l'intrattenimento quali giardino e piscina nell' area esterna mentre nell'area interna aree di servizio, meeting e conference rooms, area colazioni e caffetteria, reception, uffici, tre piscine, fitness center e spa.
Il tutto è caratterizzato dal "green touch" che contraddistingue l'intero progetto, e che Starhotels ha sposato essendo l'eco-sostenibilità un valore molto importante del Gruppo.

"Siamo stati molto attenti all'uso dei materiali e delle tecnologie.” - continua Iosa Ghini - “Abbiamo previsto di fare grande uso del legno, utilizzeremo materiali ecologici certificati. Dal punto di vista delle tecnologie, l'hotel sorge accanto a un campo fotovoltaico, e abbiamo progettato un sistema geotermico estremamente 'virtuoso' per climatizzazione e acqua calda".

Starhotels E.ch.o Bologna

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Giovedì, 07 Novembre 2019 21:31

La certificazione del sistema di gestione BIM

ICMQ BIMICMQ ha sviluppato una tecnica tramite un gruppo di esperti scelti in rappresentanza di tutte le parti interessate nella realizzazione di un’opera con il metodo Bim: stazioni appaltanti, progettisti, organismi di certificazione, utilizzatori finali dell’opera

Il Bim rappresenta un modo completamente diverso di approcciare la vita dell’edificio, o meglio dell’opera: è prima di tutto un modo nuovo di comunicare, si applica a tutta la vita dell’opera, progetto, realizzazione, manutenzione e demolizione, e il software è solo uno strumento per raggiungere il risultato atteso.I soggetti coinvolti nel processo di sviluppo e realizzazione di un’opera con il metodo Bim sono molteplici, ognuno con un proprio ruolo: dal committente e/o utilizzatore finale dell’opera ai progettisti e all’impresa di costruzioni.

Per quanto possa sembrare complicata e costosa, una volta superato l’impatto iniziale, l’applicazione del metodo Bim porta vantaggi a tutti gli attori coinvolti: il gestore dell’opera ha una raccolta organica di tutti i dati e le informazioni necessari per la gestione e la manutenzione, mentre progettisti e impresa dispongono di un formidabile strumento di coordinamento che, se ben utilizzato, consente di prevenire problemi e pianificare al meglio tutte le attività.

Per l’efficace applicazione del Bim è necessario che le persone coinvolte siano in possesso di un adeguato livello di conoscenza del metodo e degli strumenti.

Ma la competenza delle singole persone non è sufficiente a raggiungere i risultati attesi se queste non lavorano tutte insieme nell’ambito di un’organizzazione.

Nel gennaio del 2017 ICMQ ha sviluppato una specifica tecnica tramite un gruppo di esperti scelti in rappresentanza di tutte le parti interessate nella realizzazione di un’opera con il metodo Bim: stazioni appaltanti, progettisti, organismi di certificazione, utilizzatori finali dell’opera.

Il gruppo oltre a ICMQ ha visto la presenza di Ate, Buildingsmart, Cte, Enel, Italferr, Ministero delle Infrastrutture, Rfi, e ha sviluppato la specifica secondo la High Level Structure che Iso (ente di normazione a livello mondiale) ha definito per tutte le norme che trattano sistemi di gestione.

Ciò comporta, da un lato, che la sua implementazione è perfettamente integrabile con le certificazioni anzidette, di cui l’azienda potrebbe essere in possesso, e dall’altro che la specifica si basa su una struttura internazionalmente conosciuta e di comprovata efficacia.

Se l’azienda è già in possesso di un certificato Iso 9001 in cui potrebbe indicare l’uso del Bim perché dovrebbe implementare un sistema di gestione Bim secondo la specifica ICMQ?

Innanzitutto, la norma Iso 9001 ha l’obiettivo di assicurare che i processi aziendali siano strutturati e monitorati per garantire la soddisfazione del cliente finale, qualunque servizio o prodotto l’azienda realizzi, non entrando nel merito del “modo” in cui questo sia svolto.

La certificazione SG BIM ICMQ, pur lasciando libertà sul modus operandi, richiede all’azienda evidenze specifiche in merito a come abbia approcciato il metodo Bim, dando evidenza delle risorse, infrastrutture, know-how e processi applicati su commessa.

La verifica di questi elementi ulteriori a quelli previsti in modo generico dalla Iso 9001, fornisce al mercato una garanzia in più sulla concreta capacità dell’azienda di operare con il suddetto metodo.

La certificazione è dunque l’attestazione che l’organizzazione è in grado di gestire in modo corretto e competente le proprie attività con la metodologia Bim. L’evidenza di questa competenza può costituire un elemento di distinzione e di eccellenza sul mercato.

Inoltre, gli audit di certificazione secondo la Iso 9001 vengono generalmente svolti da uno o più ispettori competenti nel generico settore di riferimento, come ad esempio il settore EA 34 “Servizi di ingegneria”, se si considera il caso degli studi di progettazione.

Tutti gli audit di certificazione svolti da ICMQ per il sistema di gestione Bim sono invece effettuati da un team in cui, all’auditor esperto di sistemi di gestione, viene sempre affiancato un esperto tecnico Bim.

Ciò garantisce un approccio qualificato, in grado di valutare con attenzione la metodologia Bim applicata in tutte le sue sfaccettature e interloquire con gli esperti Bim aziendali parlando lo stesso linguaggio.

Viene da sé che, in assenza di una competenza pluriennale nel Bim, un ispettore qualificato nel generico settore non avrà gli strumenti per verificare correttamente la gestione dei processi seguita dall’azienda in ambito Bim.

Infine, al fine di conferire allo schema di certificazione una valenza istituzionale, la stessa è attualmente oggetto di revisione in sede Uni, all’interno di un apposito gruppo di lavoro creato per sviluppare una PdR (Prassi di Riferimento) che porti allo sviluppo di una certificazione nazionale per le aziende che operano in Bim accreditabile da Accredia e certificabile da tutti gli organismi di certificazione interessati.

Ciò conferma non solo l’importanza della scelta di creare uno strumento di garanzia ad hoc per disciplinare una materia altamente specialistica e riferita a una normativa ancora in evoluzione, ma anche la volontà dell’Ente normatore di dare maggiore enfasi ai contenuti dello schema di certificazione, rispetto a quanto evidentemente la norma Iso 9001 non possa garantire per la genericità delle sue prescrizioni.

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Dilettanti Geniali. Sperimentazioni artistiche degli anni Ottanta

Durante i principali movimenti artistici e culturali degli anni ‘80 nasce la carriera di Massimo Iosa Ghini, architetto, designer, disegnatore, con la fondazione, in quegli anni, dell’ultimo movimento del Novecento nel design, il Bolidismo.

Nella mostra “Dilettanti Geniali. Sperimentazioni artistiche degli anni Ottanta”, il percorso iniziale di Massimo iosa Ghini sarà ampiamente rappresentato.

A quasi due anni dalla sua riapertura al pubblico dopo l’intervento di restauro finanziato da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna, il Padiglione de l’Esprit Nouveau ospita dal 19 ottobre 2019 al 5 gennaio 2020 Dilettanti Geniali. Sperimentazioni artistiche degli anni Ottanta. La mostra, a cura di Lorenza Pignatti, con l’art direction di Alessandro Jumbo Manfredini, raccoglie le testimonianze della scena underground degli anni ’80 in Italia che ha visto Bologna come centro propulsore. Anni d’invenzione e creazione di nuovi linguaggi — in perfetta sintonia con ciò che stava accadendo a Londra, New York o Berlino — che però non hanno ancora avuto il giusto riconoscimento a livello nazionale e internazionale.
Schiacciato da semplificazioni e luoghi comuni, descritto come il periodo dell’edonismo e del disimpegno politico, del boom economico, del synth pop commerciale, dei paninari e della Milano da bere, è stato invece un decennio ricco di intuizioni e mutamenti, un laboratorio di forme innovative, caratterizzate a livello visivo da pratiche DIY (Do It Yourself) che hanno permesso il delinearsi di originali sperimentazioni grafiche, musicali e artistiche che hanno influenzato intere generazioni e che ancora oggi suscitano grande interesse. Di alcune di queste situazioni sono rimaste tracce, mentre di altre sperimentazioni sono rimaste solo “memorie del sottosuolo”, racconti orali di chi ha vissuto quegli anni in prima persona.

La mostra si sviluppa come un racconto, una cartografia sulla cultura visuale di quegli anni, attraverso una selezione di materiali d’archivio, poster, riviste, vinili, dipinti, disegni e documenti riguardanti la musica, l’arte, il design, il fumetto.
Situazioni caratterizzate dal medesimo desiderio di allontanarsi dall’ortodossia modernista dei decenni precedenti, in cui s’inventano nuove professioni, come il videomaker o il graphic designer, per ricordarne solo alcuni, e nuovi stili di vita.

Il filo conduttore della mostra non è la nostalgia quanto il desiderio di mappare la creatività meno conosciuta degli anni '80. “I materiali raccolti — afferma la curatrice — compongono un atlante ecclettico, che mostra quanto artisti, intellettuali, designer e musicisti siano stati in grado in quel periodo di delineare, dalle rovine e dal fallimento delle ideologie dei decenni precedenti, nuove istanze culturali e di suggerire l’anticipazione del tempo presente. La carica esplosiva e corrosiva di quel decennio non ha perduto la capacità di seduzione, tutt'altro. A livello estetico si sta infatti assistendo a un ritorno degli anni '80 che non è semplice “Retromania” come afferma il critico musicale Simon Reynolds, quanto la consapevolezza, come scrive invece Mark Fisher, che la condizione del nostro presente sia caratterizzato da un tempo compresso tra l'accelerazione imposta dallo sviluppo tecnologico e l'assenza di un futuro “altro” che era possibile immaginare invece nel secolo precedente. In questo vertiginoso collasso spaziotemporale gli spettri dei “futuri perduti” preannunciati nel Ventesimo secolo animano la contemporaneità e aleggiano nel presente come “fantasmi”. Il termine hauntology, che Mark Fisher riprende dal Jacques Derrida degli Spettri di Marx, indica la permanenza nel presente di istanze passate che sono fonte di interesse e indagine per le generazioni più giovani”.

Dilettanti Geniali. Sperimentazioni artistiche degli anni Ottanta delinea un atlante ecclettico composto da alcuni protagonisti di quegli anni come Francesca Alinovi, Giovanotti Mondani Meccanici, CCCP Fedeli alla linea, Pier Vittorio Tondelli, Massimo Iosa Ghini ed il Movimento Bolidista, gruppo Valvoline, Massimo Osti, e la fucina creativa di WP Lavori in corso.

La critica e docente al DAMS di Bologna Francesca Alinovi si recava spesso a New York, affascinata dalla sua vibrante cultura urbana e dagli interventi dei primi graffitisti. Collaborò con Keith Haring, Rammellzee, Kenny Scharf, artisti che portò alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna nella collettiva Arte di frontiera. New York Graffiti, inaugurata nel 1984, alcuni mesi dopo la sua tragica morte, di cui sarà presentato il video realizzato durante la mostra. Diversi anni prima, nel 1981, Alinovi aveva portato alla galleria Holly Solomon di New York la mostra “Italian Wave”, presentando gli Enfatisti, artisti italiani vicini per attitudine alla New Wave americana. La sua attitudine sperimentale fu determinante anche per la fondazione e lo sviluppo della galleria Neon, che apre nel 1981 in seguito all’incontro tra Gino Gianuizzi, Valeria Medica e Maurizio Vetrugno. Lo spazio no profit di via Solferino a Bologna diventa sin da subito un punto di riferimento per la giovane arte italiana, ospitando nel corso dei trent’anni successivi mostre di Maurizio Cattelan, Eva Marisaldi, Alessandro Pessoli, Tommaso Tozzi e Francesco Bernardi. Tanti erano gli artisti e i musicisti internazionali invitati a Bologna per la Settimana internazionale della performance co-curata dalla Alinovi, e ritratti da Daniela Facchinato. Tra questi vi erano Lydia Lunch il pittore e street artist Kenny Scharf e Stanley Zbigniew Strychacki, fondatore del celebre Club 57 di New York.

Lo scrittore di Correggio Pier Vittorio Tondelli si era laureato al DAMS di Bologna dove si era stabilito anche dopo la fine degli studi. Nonostante i tanti viaggi in Europa, e i trasferimenti a Firenze e Milano, aveva sempre mantenuto stretti legami con la città. Fu un autore significativo, tra i primi a contaminare il racconto autobiografico con la forma saggistica e del reportage giornalistico, a unire il mondo del clubbing con l’analisi sociologica, nella migliore tradizione anglosassone dei Cultural Studies. Fu anche il primo a intervistare i CCCP Fedeli alla linea sulle pagine de “L’Espresso” nel novembre del 1984. Dello scrittore saranno presentate pagine dattiloscritte di Altri libertini e di Un weekend postmoderno, e diversi articoli sulla scena artistica di quegli anni.

Così come Francesca Alinovi aveva scritto il Manifesto dell’Enfatismo, un gruppo di neolaureati alla Facoltà di Architettura di Firenze, guidato da Massimo Iosa Ghini, futuro esponente del design e architettura italiana nel mondo, teorizzò e fondò a Palazzo Re Enzo di Bologna il 12 luglio 1986 il Movimento Bolidista, che creava e disegnava oggetti basati su suggestioni formali derivate dallo streamline americano e dall’architettura degli anni Trenta, riproposta in chiave postmoderna, dove al dinamismo della civiltà delle macchine si sostituiva la fase “elettronica”, caratterizzata dall’accelerazione delle tecnologie dell’informazione, preconizzando, con la visione fluidodinamica del mondo, l’avvento dell’immaterialità di internet. “Non una semplice tendenza del nuovo design italiano, ma un movimento aperto a tutte le arti; oltre al Manifesto Bolidista ci sono manifesti per il teatro, la cucina, la letteratura e la musica, questo scritto dal compositore Maurizio Marsico. I bolidisti parlano di Città Fluida, definita come ‘insieme di contatti senza limiti – fisici’, anticipando di almeno quindici anni le considerazioni di Zygmunt Bauman, che farà uscire il suo Liquid Modernity solo nel 2000” scrive Maurizio Corrado nel libro Design. Una storia sbagliata. Saranno esposti oggetti, video, fotografie, disegni.

Il disegno diventa il linguaggio che crea cortocircuiti con la pittura e il fumetto anche grazie al gruppo Valvoline, composto da Lorenzo Mattotti, Daniele Brolli, Giorgio Carpinteri, Igort, Marcello Jori, Jerry Kramsky, Massimo Mattioli e Charles Burns che si incontrano a Bologna nel 1983, uniti dalla volontà di creare uno scarto dalla produzione artistica del decennio precedente. Le loro prime storie a fumetti apparvero in quello stesso anno sulle pagine della rivista mensile “Alter Alter”, diretta da Oreste Del Buono, e furono subito amate da Pier Vittorio Tondelli, da studiosi e critici d’arte come Renato Barilli, Roberto Daolio, Antonio Faeti, Francesca Alinovi, Mariuccia Casadio e Daniele Barbieri. Oltre a “Frigidaire” pubblicarono su “Metal Hurlant”, “L’Eternauta” e su numerose pubblicazioni internazionali. “Le riviste, e tra queste vorrei ricordare anche Westuff, I-D, Manipulator, Blitz, The Face — afferma la curatrice della mostra — erano laboratori iconografici in grado di definire una nuova iconografia, trasformando il design da linguaggio, ai più invisibile, a codice universale di creazione di immaginari”.

Il gruppo Valvoline fu invitato da Anna Piaggi — tra le più estrose e originali giornaliste di costume internazionali — a illustrare servizi di moda per “Vanity”, trasformando il fashion shooting in disegno di moda. Nel luglio 1984 la rivista aveva affidato solo alcune immagini di moda ai membri del gruppo Valvoline, ma nei numeri successivi furono realizzati a fumetti pressoché tutti i servizi di moda. In mostra saranno raccolti disegni di Massimo Iosa Ghini, Marcello Jori, Daniele Brolli, Giorgio Carpinteri e alcune tavole realizzate per “Vanity”.

In quegli stessi anni Massimo Osti, nato a Bologna nella metà degli anni ’40, di formazione graphic designer, contamina il mondo della grafica e dell'arte con quello della moda. Utilizza T-shirt come se fossero supporti per disegni e serigrafie, con il brand Chester Perry, nome che rende omaggio alla striscia a fumetti pubblicata su “Linus”, ambientata nell'ufficio acquisti di una ditta americana chiamata appunto Chester Perry. È un indizio della sua vicinanza con il mondo del fumett o; collabora infatti con Andrea Pazienza quando la Volvo nel 1984 gli commissiona l’ideazione di tute da lavoro. I l marchio Chester Perry fu in seguito trasformato in C.P.
Company e divenne fin da subito una label caratterizzata da un know-how speciale, legato a processi di stampa e tintura innovativi, a invenzioni sui materiali e sugli elementi strutturali. Nel 1987 Osti fu invitato a presentare la sua ultima collezione a Berlino Ovest, in occasione delle celebrazioni del 750° anniversario della fondazione della città di Berlino e il 150° anniversario della nascita dell'industria tessile. Decise di far indossare i suoi abiti a performer invece che a modelli professionisti. Un ulteriore esempio della sua volontà nel reinventare i codici stilistici nel mondo moda, che lui ha formulato nell'invenzione dello sportswear e dell'urbanwear, pur essendo, come ha scritto il padre della fantascienza cyberpunk William Gibson “il più grande disegnatore di moda maschile meno conosciuto dal consumatore medio” nella prefazione del libro Ideas from Massimo Osti. Parte del suo archivio è ospitato nel China Design Museum di Zhejiang. Diversi progetti di Massimo Osti mostreranno l'unicità del suo percorso creativo, tra questi la collaborazione con la Rainforest Foundation di Sting, la pubblicazione del C.P. Company Magazine, nel 1984 in italiano, inglese, giapponese e distribuito nelle edicole, il vinile e alcuni frame della performance/sfilata City Sound BERLIN presentata al Reichstag di Berlino, le uniformi da lavoro per la Volvo, la sponsorizzazione dell'auto elettrica da corsa, progettata dall'architetto Paolo Pasquini nel 1987.

La comunicazione di moda e la pubblicità sono invece reinventate attraverso il fumetto da WP Lavori in Corso che nel 1982 inizia a importare in Italia marchi d’abbigliamento ora popolari, ma che in quegli anni erano pressoché sconosciuti come Avirex, Paraboot, Vans, facendo disegnare diversi suoi house organ all’agenzia di pubblicità A.G.O. (Alcuni Giovani Occidentali), fucina creativa che raccoglieva i più significativi illustratori e designer italiani. Esperienza dirompente che vede nelle pagine disegnate tra il 1986 e il 1988 da Massimo Iosa Ghini, Giorgio Carpinteri, Marcello Jori e Filippo Scozzari un nuovo modo di fare ricerca, grazie a interlocutori illuminati come i fondatori di Wp Lavori in Corso, Giuseppe e sua figlia Cristina Calori, e Milena Mussi, allora responsabile delle relazioni esterne.
W.P. Lavori in Corso, è oggi un gruppo internazionale, la cui mission è la ricerca, distribuzione e licenza dei migliori brand originali provenienti da tutto il mondo.
Saranno presentati diversi cataloghi e disegni di Giorgio Carpinteri, i quadri di Marcello Jori e Massimo Iosa Ghini per WP, mentre un quadro di Filippo Scozzari sarà esposto all’interno del WP Store di via Clavature 4 a Bologna.

Nell’ambito del costume invece, a partire dalla fine degli anni Ottanta, ad alimentare la scena underground prima italiana poi internazionale è Slam Jam. Fondata da Luca Benini nel 1989 a Ferrara, Slam Jam nasce distribuendo marche al tempo poco conosciute come Stussy e promuovendo esperienze provenienti dalle diverse scene underground, quando termini
come streetwear non erano stati ancora coniati.


La curatrice

Lorenza Pignatti è storica dell'arte, curatrice e saggista. È docente di Fenomenologia dell'arte contemporanea alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (NABA). Ha insegnato all'Università di Urbino e Bologna e alla Supsi di Lugano. Ha curato la retrospettiva di Pere Portabella al Festival Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro e l'omaggio a Mika Taanila per I boreali Festival, e la personale Twenty Red Lights di Max de Esteban, alla Fototeca di Cuba a la Habana. Ha scritto per numerosi volumi collettivi e collabora con “La Repubblica”, “Il Manifesto”, “Art Review”, “Artribune”, “Frieze”, “No Order, Art in a Post-fordist Society”, eflux journal. Ha curato il libro Mind the Map. Mappe, diagrammi e dispositivi cartografici (Postmedia Books), e Errore di sistema.
Teoria e pratiche di Adbusters con Franco "Bifo" Berardi e Marco Magagnoli (Giangiacomo Feltrinelli Editore).

Massimo Iosa Ghini fondatore di Iosa Ghini Associati, società di architettura e design con sedi a Bologna, Milano e Miami.  Iosa Ghini sviluppa progetti di architettura, interiors e design di prodotti a livello internazionale.
La grande attenzione alla sostenibilità si esprime in progetti come i Ferrari Store in tutto il mondo, il sistema di trasporto elettrico People Mover a Bologna e nell’hospitality con un nuovo concept innovativo e nell’ultimo Starhotels E.CH.O.
Progetti residenziali sono stati realizzati per importanti clienti come Oko Group, CMC Group e Prelios Sgr.   
Massimo Iosa Ghini nominato Ambasciatore del Design Italiano e Socio Effettivo del Comitato Leonardo, nel 2015 ha ricevuto il Premio Marconi per la Creatività.

Dilettanti Geniali. Sperimentazioni artistiche degli anni Ottanta è a cura di Lorenza Pignatti. L’art direction è di Alessandro Jumbo Manfredini. L’esposizione si realizza grazie al contributo di Regione Emilia-Romagna, alla sponsorizzazione di Slam Jam, WP Lavori in corso e C.P Company, in collaborazione con Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna, Associazione Culturale StòFF, Radio Città Fujiko e Spazio Gerra di Reggio Emila. Si ringrazia Il Centro di Documentazione Tondelli, la famiglia e il curatore dell’opera dello scrittore, Fulvio Panzeri.


Scheda mostra

Dilettanti Geniali. Sperimentazioni artistiche degli anni Ottanta
A cura di Lorenza Pignatti
Art direction di Alessandro Jumbo Manfredini

Padiglione de l'Esprit Nouveau
Piazza della Costituzione 11, Bologna

19 ottobre 2019 | 5 gennaio 2020
Inaugurazione venerdì 18 ottobre 2019, ore 18

Giorni e orari di apertura
Sabato e domenica, dalle ore 14 alle ore 18

Ingresso libero

Pubblicato in Comunicati stampa
Giovedì, 31 Ottobre 2019 20:15

SAIE Bari, i numeri della prima edizione

SAIE Bari inaugurazione

Con 350 aziende espositrici e 20.137 visitatori, la manifestazione SAIE Bari diventa il punto di riferimento per il mercato delle costruzioni del Centro e Sud Italia e del bacino del Mediterraneo

20.137 visitatori, 350 aziende espositrici, 116 convegni, 12 iniziative speciali e 9 delegazioni estere. È questo il bilancio positivo della prima edizione di SAIE Bari, la fiera biennale delle costruzioni (progettazione, edilizia, impianti) organizzata da Senaf che dal 24 al 26 ottobre si è tenuta presso la Nuova Fiera del Levante di Bari. Una manifestazione che ha dimostrato di essere il punto di riferimento per il mercato delle costruzioni del Centro e Sud Italia e del bacino del Mediterraneo, affiancando così la storica edizione di Bologna. Un momento importante di confronto che ha visto la partecipazione attiva di tutti gli attori del settore, tra cui imprenditori, associazioni e istituzioni.

La fiera ha potuto contare sul sentito contributo delle istituzioni: “Questa fiera – ha detto Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia – deve essere il serbatoio delle idee e dei sogni di un nuovo modo di concepire l’arte del costruire.” Per Antonio Decaro, Sindaco del Comune di Bari e Presidente dell’ANCI: “Gli eventi come SAIE Bari rappresentano un momento importante di confronto per gli imprenditori del settore edile del nostro territorio, composto da migliaia di eccellenze, che hanno così uno strumento in più per crescere e adeguarsi alla trasformazione del mercato.”

Da SAIE Bari arrivano segnali positivi per il settore. Secondo i dati dell’Osservatorio SAIE, nella prima metà del 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, quasi la metà (49%) delle imprese pugliesi di produzione e distribuzione di prodotti edili hanno registrato una crescita del fatturato, e quasi tutte hanno mantenuto (77%) o incrementato (12%) l’occupazione. Positive anche le attese per la chiusura dell’anno in corso, con il 60% che si aspetta un ulteriore incremento dei ricavi e solo il 14% una contrazione.
Anche Federbeton durante il SAIE Bari ha evidenziato come le imprese del settore credano nel Sud Italia: “Nonostante la congiuntura economica confermi ancora una volta la necessità di un’azione di rilancio, nel triennio 2016-2018 sono stati investiti oltre 90 milioni di euro in tecnologie a favore dell’ambiente.”

Quattro, in generale, i percorsi tematici al centro della fiera: Gestione Edificio e riqualificazione edilizia; Impianti tecnici in edilizia; Trasformazione urbana, Infrastrutture e territorio; Digitalizzazione e BIM.
Accanto alla parte espositiva caratterizzata dalla presenza di oltre 350 aziende provenienti da tutto il territorio nazionali e appartenenti ai vari ambiti della filiera delle costruzioni, i visitatori hanno potuto apprezzare le tante iniziative che hanno animato la tre giorni. Partendo dai 116 convegni organizzati da aziende, associazioni e partner sui principali temi legati al mondo della progettazione e delle costruzioni, per arrivare al format innovativo con le Piazze dell’eccellenza, luoghi in cui sono state mostrate le opere e le best practice che costituiscono il fiore all’occhiello dell’intera filiera con RFI e Italfer, il Comune di Bari, Cetma e Stress e l’Ordine dei Geometri, degli Ingegneri e degli Architetti. SAIE Bari è stato anche un momento per valorizzare le eccellenze del comparto edile grazie all’iniziativa “Cassa Edile Awards” dove sono stati premiati gli imprenditori più “illuminati” che si sono contraddistinti per i loro comportamenti virtuosi, dando avvio ad un appuntamento annuale e nazionale che vedrà la seconda edizione al Saie di Bologna.

“La prima edizione di SAIE Bari si è conclusa con ottimi risultati, un progetto che ha saputo rispondere alle esigenze del settore e degli imprenditori del territorio – ha dichiarato Emilio Bianchi, Direttore Generale di SAIE Bari -. In Italia e nel Mezzogiorno esistono tante eccellenze alla ricerca di una via per poter esprimere al meglio le proprie potenzialità. Ed è su queste basi che è nato SAIE Bari, un luogo di confronto che va oltre la parte espositiva, dove tutti gli attori, incluse le istituzioni e le associazioni che hanno aderito con entusiasmo all’evento, hanno portato il loro prezioso contributo per lo sviluppo del comparto.”

SAIE sarà nuovamente protagonista a Bologna dal 21 al 24 ottobre 2020 e a Bari a ottobre 2021.

Pubblicato in Comunicati stampa

Comunità energeticaNascerà a Bologna la prima comunità energetica che permette ai cittadini e alle circa 900 aziende del quartiere Pilastro-Roveri di usufruire di tariffe ridotte, grazie a una combinazione di fonti rinnovabili, generazione distribuita, stoccaggio di energia e ottimizzazione dei consumi.

Ispirata ai concetti di smart city e sostenibilità ambientale per contrastare la povertà energetica, l’iniziativa rientra nel progetto GECO (Green Energy Community) promosso da AESS (Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile), in qualità di coordinatore, ENEA e Università di Bologna, con la partecipazione di CAAB/FICO e Agenzia locale di sviluppo Pilastro-Distretto Nord Est. Finanziato con 2,5 milioni di euro dal fondo europeo EIT Climate-KIC, il progetto GECO è collegato a Roveri Smart Village, un’iniziativa promossa da ENEA dal 2017 presso il distretto industriale bolognese delle Roveri e a cui l’Agenzia collabora come soggetto promotore della cabina di regia costituita dal Comune di Bologna.

ENEA contribuisce al progetto attraverso lo sviluppo di un modello di business green basato su blockchain, finalizzato a rendere flessibile la domanda di energia dei partner della comunità energetica. Inoltre i ricercatori ENEA impegnati nel progetto si occuperanno della definizione di una piattaforma ICT per la raccolta dei dati, al fine di migliorare la consapevolezza dei consumatori.

“L'obiettivo - spiega la ricercatrice ENEA Francesca Cappellaro - è quello di coinvolgere sia gli stakeholder che i comuni cittadini nella ricerca di soluzioni locali per quanto riguarda le sfide imposte dal cambiamento climatico”.

“Continuare a lavorare a cambiamenti graduali e progressivi non è abbastanza. Ciò di cui abbiamo bisogno ora è una trasformazione fondamentale dei sistemi economici, sociali e finanziari, in grado di innescare un cambiamento esponenziale dei tassi di decarbonizzazione e di potenziamento della resilienza climatica” ha dichiarato Sean Lockie, direttore Urban Transitions di Climate-KIC, all’avvio del progetto.

“L’obiettivo principale di GECO è contribuire ad aumentare la sostenibilità, ridurre la povertà energetica e generare un ciclo economico a basse emissioni di carbonio nel distretto di Pilastro-Roveri”, sottolinea Claudia Carani, responsabile dell’area pianificazione energetica di AESS e coordinatrice del progetto.

Sul piano tecnico, il progetto si avvale della collaborazione dell’Università di Bologna che, come sottolineato dal prof. Carlo Alberto Nucci, si occuperà di sviluppare modelli per la gestione ottimale dei flussi energetici e delle risorse distribuite, ovvero la gestione di generazione, consumo, stoccaggio elettrico e mobilità elettrica.

 

 

Fonte Enea

Dal 4 al 27 settembre torna con una veste rinnovata DimoreDesign: manifestazione diffusa che, giunta alla sua nona edizione, promuove un ricco calendario di talk e incontri dedicati al design e, per la prima volta, coinvolge tre città: Bergamo, Brescia e Bologna. Nel 2019 DimoreDesign rinnova il proprio format con una formula unica che mette in rete più centri urbani: alle dimore storiche di Bergamo – Palazzo Camozzi, Palazzo Moroni, Palazzo Polli Stoppani e Palazzo UBI Banca – si affiancano i Palazzi Bettoni Cazzago e Cigola Fenaroli di Brescia e, in collaborazione con Bologna Design Week, il Foyer Teatro Comunale del capoluogo emiliano. I Palazzi apriranno eccezionalmente le loro porte al pubblico per visite guidate e incontri serali con i designer, svelando un’identità nuova, in equilibrio tra tradizione e contaminazione.

Designer
A cavallo del tempo, tra stucchi e preziosi affreschi, dieci architetti e designer di fama internazionale – Otto Berselli con Luciano Colantonio, Anna Gili, Paolo Gonzato, Maurizio Navone, Roberto Semprini, Giancarlo Zema e CMP Design – sono invitati a misurarsi in un viaggio nella creatività progettuale, alla ricerca di quel filo rosso che dal Rinascimento arriva al Made in Italy. L’obiettivo è di lasciarsi ispirare dalle mura secolari delle storiche dimore per proporre idee progettuali, affascinanti cortocircuiti creativi legati all’architettura degli spazi. Durante gli incontri serali ciascun designer presenterà un progetto di reinterpretazione dell’antica dimora ospitante, in dialogo con i curatori Giacinto Di Pietrantonio a Bergamo, Chiara Rusconi a Brescia e Jean Blanchaert a Bologna; il pubblico avrà la possibilità di dialogare con i designer protagonisti, ricreando quell’atmosfera di salotto letterario che in passato animava gli antichi palazzi.

Visite guidate alle Dimore Storiche
Prima degli incontri serali le antiche residenze apriranno le porte al pubblico con visite guidate alla scoperta degli splendidi interni e di opere d’arte di celebri artisti come Giovan Battista Moroni, (il celebre “Cavaliere in rosa”), Luini e Tallone. A Bergamo sarà possibile visitare Palazzo Camozzi, Palazzo Moroni, Palazzo Polli Stoppani e Palazzo UBI Banca, a Brescia apriranno le loro porte Palazzo Bettoni Cazzago e Palazzo Cigola Fenaroli, a Bologna il Foyer del Teatro Comunale.

Programma incontri con il design
4 settembre Roberto Semprini a Palazzo Camozzi, Bergamo | 11 settembre Giancarlo Zema a Palazzo Moroni, Bergamo | 12 settembre Paolo Gonzato a Palazzo Bettoni Cazzago, Brescia | 18 settembre CMP Design a Palazzo Polli Stoppani, Bergamo| 19 settembre Otto Berselli con Luciano Colantonio a Palazzo Cigola Fenaroli, Brescia | 25 settembre Maurizio Navone a Palazzo UBI Banca, Bergamo | 27 settembre Anna Gili al Foyer Teatro Comunale, Bologna


DimoreDesign è un progetto che dimostra la possibilità di creare eventi di qualità culturale a misura della dimensione urbana e storica di una città d’arte come Bergamo. Un format culturale che da quest’anno si trasforma e si rinnova approdando anche a Brescia e Bologna con un ciclo di incontri con designer di fama internazionale per sperimentare nuove contaminazioni tra architettura storica e design contemporaneo.

Info, orari tariffe
DimoreDesign 2019
Bergamo, Brescia e Bologna dal 4 al 27 settembre.

Visita guidata alla dimora, ore 20
Incontro con il designer, ore 21

Ingresso gratuito* previa registrazione, fino ad esaurimento posti.
*Per la visita a Palazzo Moroni, Palazzo Polli Stoppani e Palazzo Bettoni Cazzago è richiesto un contributo di € 8. L’intero incasso verrà devoluto alla dimora storica.
L’incontro con il designer presso il Foyer Teatro Comunale di Bologna si svolgerà dalle 20.30 alle 21.30.


Fonte: mi-lorenteggio.com

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