3TI metropolitanadohaIl 2017 si è aperto con una novità importante che riguarda la società romana 3TI PROGETTI, tra i principali player dell’ingegneria italiana e presente nella speciale classifica mondiale Top 225 International Engineering Firms stilata da ENR.

Alla 3TI PROGETTI, infatti, è stato assegnato l’incarico di Lead Designer nel prestigioso progetto della metropolitana di Doha, in Qatar, in particolare del lotto riguardante la South Red Line Underground. In effetti, 3TI PROGETTI già dal 2015 è impegnata su questo progetto, il più rilevante in Qatar e tra i più importanti a livello internazionale e grazie alle capacità manageriali e progettuali dimostrate avrà ora il compito di gestire il coordinamento dell’intero processo del progetto determinando gli standard BIM e le interfacce interdisciplinari per tutte le opere.

Si tratta di un incarico prestigioso e gratificante - spiega Alfredo Ingletti, Presidente di 3TI PROGETTI - che premia la professionalità e la credibilità della nostra società raggiunta a livello internazionale e in particolare nella penisola Araba dove curiamo molti altri importanti progetti di grandi infrastrutture.

La nostra capacità di garantire un servizio altamente qualificato e puntuale attraverso una organizzazione fatta di professionisti con grandi competenze progettuali sia in loco che da remoto ha elevato il nostro grado di reputazione e convinto il Committente a preferirci nel proseguo della progettazione di questa grandiosa opera.

Poter garantire la presenza dei nostri ingegneri e architetti a Doha con nostri uffici e supportare questo staff con altre decine di professionisti dalla nostra sede di Roma ci ha permesso di raggiungere tutti gli obiettivi prefissati, e il Committente dei lavori ha voluto premiare la nostra competenza e affidabilità”.

La Metro di Doha è un progetto fondamentale per il nuovo sistema di trasporto passeggeri nella capitale del Qatar, il cui scopo è promuovere il trasporto pubblico come valida alternativa ai mezzi privati. La fase di costruzione prevista è divisa in due fasi: la prima prevede la costruzione di tre delle quattro linee (Gold, Red e Green) e di 37 stazioni. Le linee dovrebbero essere aperte al pubblico verso la fine del 2019 mentre la seconda fase sarà completata entro il 2026 e prevederà l’espansione di queste prime tre linee e la costruzione di una nuova linea Blu addizionale che contempleranno la realizzazione di altre 72 stazioni.

La possibilità di acquisire questo importante incarico si fonda sulla scelta di 3TI PROGETTI di investire nello sviluppo di competenze nei sistemi BIM, già ampiamente diffusi all’estero pur se ancora marginalmente utilizzati nel mercato italiano, e sugli investimenti programmati e fatti in questa direzione, in termini di attrezzature, formazione e crescita della nostra organizzazione”.

3ti Rendering del porto

La firma avvenuta nei giorni scorsi a Venezia ha sancito ufficialmente l’affidamento della progettazione del porto offshore-onshore di Venezia al raggruppamento di imprese italo-cinese 4C3 costituito dalle società 3TI PROGETTI ed e-Ambiente e guidato da China Communication Construction Company Group (CCCC), 5° General Contractor mondiale.

“Si tratta di un progetto di grande prestigio - commenta Alfredo Ingletti, Presidente della 3TI PROGETTI - considerando che riguarderà il più grande terminal plurimodale offshore del mondo, un’opera che restituirà a Venezia un ruolo primario nel Mediterraneo. Grazie alla nuova piattaforma d’altura che sorgerà al largo di Malamocco (a 8 miglia dalla costa) e al primo terminal container che sorgerà in area Montesyndial a Porto Marghera, Venezia si proporrà come punto di riferimento per il sistema navale e logistico del traffico merci globale”.

Il progetto del porto offshore è infatti il punto terminale del progetto globale chiamato “One belt, one road”, che mira a realizzare un nuovo collegamento del Mediterraneo, e attraverso questo dell’Europa, con i mercati dell’Estremo Oriente. La realizzazione di questa infrastruttura favorirà lo sviluppo economico di tutta l’area dell’alto Adriatico, che diventerà il bacino di destinazione degli imponenti traffici commerciali che attraverso questa infrastruttura potranno svilupparsi tra Italia e Cina.

“Essere partner di CCCC, che ha realizzato otto dei dieci porti più grandi del mondo – aggiunge Ingletti – è per 3TI PROGETTI motivo di grande gratificazione e premia la capacità dell’azienda di fornire in Italia, e ovunque nel mondo, e per qualsiasi tipo di cliente, l’eccellenza dell’ingegneria e della progettualità italiana”.

4C3 avrà sei mesi di tempo per realizzare il progetto definitivo e per eseguire le attività di monitoraggio e indagini ambientali.

“Ma questo non ci spaventa affatto, anzi è uno stimolo in più. 3TI PROGETTI non è nuova a realizzare in breve tempo progetti di grande importanza che clientela e opinione pubblica hanno riscontrato essere eccellenti prodotti come nel caso del progetto di restyling dell’aeroporto di Craiova, in Romania, realizzato in soli tre mesi, o la realizzazione della terza corsia dell’Autostrada Quarto D’Altino-San Donà di Piave il cui progetto è stato consegnato con otto mesi di anticipo”.

Il porto offshore di Venezia sarà, comunque, un banco di prova importante per 3TI PROGETTI chiamata a realizzare un approdo per navi gigantesche da 20 mila teu (unità di misura dei container) che arriveranno con il carico sulla piattaforma d’altura della Laguna, da dove la merce verrà poi portata a terra attraverso un sistema di navette (Mama Vessel), evitando di scavare ulteriormente i canali all’interno della Laguna. Tale tipologia di grandi navi mercantili, che rappresentano oggi la più diffusa modalità di trasporto container, pescano infatti fino a 18 metri di profondità e in Italia, al momento, nessun porto è in grado di accoglierle.

Il progetto di 3TI prevede la prefabbricazione a terra di cassoni di calcestruzzo e il loro successivo affondamento al fine di formare la diga foranea – che si svilupperà per circa 4.000 metri e una superficie di circa 80 mila mq – la realizzazione del terminal container (di circa 200 mila mq) e quella della banchina servizi (circa 127 mila mq).

La diga foranea avrà il compito di proteggere dai movimenti marini il terminal container, che per dimensioni garantirà l’attracco contemporaneo di due navi mercantili da 8.000 teu ciascuna, e la banchina di ormeggio e servizi larga 200 m. e lunga 1.000 m. dove avverrà lo scarico dei containers dalle “navi madre” per essere successivamente imbarcati sulle flotte di distribuzione alla terraferma.

“Si tratta di un’opera di proporzioni imponenti, unica nel bacino del Mediterraneo – aggiunge Ingletti – ma che risponde a precisi requisiti e prescrizioni dettati dalle Autorità competenti soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia, il rispetto e la tutela del patrimonio ambientale della Laguna di Venezia”.

3ti elisoccorsoUna Joint Venture tra 3TI Progetti e DBA Progetti, insieme a un gruppo di specialisti e professionisti a livello nazionale e locale, costituito dall’Ing. Pierangelo Marinoni di Alessandria, lo Studio Colleselli & Partners di Padova, lo Studio G.A. Geometri Associati di San Vito di Cadore e il “giovane professionista” Geol. David Pomarè Montin di Santo Stefano di Cadore, si è aggiudicata l’incarico di realizzare il progetto preliminare, definitivo ed esecutivo nonché la direzione lavori della nuova base HEMS (Helicopter Emergency Medical Service) a Pieve di Cadore, in provincia di Belluno.

3TI e DBA, che collaborano con successo da tempo in Italia e all’estero, sono entrambe fortemente specializzate nel settore dell’aviazione, e hanno maturato negli ultimi anni importanti esperienze analoghe, in Italia e all’estero, in particolare progettando diverse basi elicotteri a servizio di strutture sanitarie (Ospedale della Spezia, Ospedale cardiaco a Riyadh, etc), hanno trovato il supporto puntuale di qualificati professionisti del territorio, per offrire al cliente un giusto mix di esperienze locali e best practice internazionali.

Il bando di gara lanciato dalla U.L.S.S N° 1 e aggiudicato al raggruppamento, riguarda la realizzazione di una nuova base per l’elisoccorso bellunese completa di eliporto e strutture di servizio integrate con la Centrale SUEM, presso l’ospedale di Pieve di Cadore. La nuova elisuperficie, adibita a eliporto, sarà realizzata in sostituzione della precedente non idonea al Regolamento ENAC, dovrà, tra gli altri, ospitare elicotteri anche più potenti delle eliambulanze al momento utilizzate dai Servizi di elisoccorso regionali e contermini, così da migliorare il servizio di Urgenza ed Emergenza Medica, oltre alle operazioni di Protezione Civile.

La nuova base consentirà all’eliambulanza di atterrare e decollare anche di notte e potrà ospitare contemporaneamente due velivoli, grazie all’hangar di parcheggio allo stesso piano della base. Sotto la pista saranno ricavati 40 posti macchina che potranno risolvere un problema cronico per il parcheggio nei pressi dell’ospedale di Pieve di Cadore.

Il paziente, elitrasportato presso il presidio ospedaliero di Pieve, sarà condotto all’interno dell’ospedale verso il Pronto Soccorso direttamente, senza l’utilizzo dell’ambulanza, grazie a una passerella coperta da realizzarsi alla stessa quota dell’area di atterraggio.

La FATO (Final Approach and Takeoff Area) verrà collocata all’estremità nord est, traslata rispetto all’esistente in direzione della valle e dunque allontanata dagli ostacoli e diretta verso un’area con minore densità di edifici, il tutto per migliorare l’efficienza e la sicurezza dell’infrastruttura.

La nuova base HEMS si configura come un punto di forza per il miglioramento della gestione delle emergenze del territorio bellunese, anche in vista dei prossimi Mondiali di Sci di Cortina del 2021.

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3ti FOTO 10È stato da poco inaugurato a Novara, nel quartiere di Sant’Agabio, il “Centro di ricerca applicata Ipazia”. Il nuovo polo di ricerca italiano - la cui progettazione esecutiva è stata affidata a 3TI PROGETTI, primaria società di ingegneria italiana entrata nel 2014 nella classifica mondiale stilata da ENR Top 225 International Engineering Firms - ospita una delle sedi universitarie e la Fondazione Novara sviluppo.

Intitolata a Ipazia, prima scienziata della storia, vissuta a cavallo fra il 300 e il 400 d.C. e considerata la martire della libertà di pensiero, l’opera è stata edificata in soli 14 mesi e rientra in un progetto di recupero (PISU – Programma integrato di sviluppo urbano) che ha interessato tutta l'area circostante. Il nuovo edificio, infatti, ha portato alla nascita di una piazzetta pedonale e alla sistemazione dell'area verde.

“La 3TI PROGETTI – spiega il Presidente, Alfredo Ingletti – è accreditata in Italia e in molti altri paesi del mondo come una società di ingegneria specializzata nella realizzazioni di progetti di grandi infrastrutture. Ma la progettazione di edifici e strutture residenziali non solo rientra nelle nostre competenze ma spesso ci gratifica per i risultati architettonici che in alcuni casi vengono anche premiati da associazioni specializzate.

Non a caso, infatti, la 3TI PROGETTI è stata insignita di premi quali il ‘Leaf 2015’ di Londra e ‘l’Interarch 2015’ di Sofia per il Centro Civico di Villacidro.

Lo splendido edificio di Novara che ospita il modernissimo centro di ricerca sulle malattie autoimmuni rientra negli esempi della creatività e dell’esperienza nel design di cui la 3TI dispone. Ma il nostro impegno nella realizzazione di edifici pubblici privati e opere architettoniche non si esaurisce qui. Solo per fare qualche esempio, abbiamo appena concluso il progetto riguardante la nuova chiesa di Cassino, la cui prima pietra è stata posata a fine maggio, e siamo impegnati nel grande progetto per la realizzazione del nuovo Ospedale di La Spezia”.

L’edificio che ospita il nuovo Centro di Ricerca di Novara si sviluppa su 5 livelli, di cui uno seminterrato, con una superficie variabile dai 1900 mq del piano seminterrato ai 485 mq del terzo piano, per una superficie complessiva di circa 6350 mq e una cubatura di mc 24700.

La struttura è articolata in 4 corpi di fabbrica di altezza diversa tra loro collegati a tutti i piani:

− il corpo principale (Corpo Centrale) ha forma planimetrica rettangolare (mt 60.00 per mt 19.00) in posizione baricentrica rispetto agli altri e si sviluppa per 4 piani fuori terra, di cui uno seminterrato, con un’altezza complessiva fuori terra di mt 12.00 rispetto al piano di campagna;

− un secondo corpo di dimensioni minori (Torre Est) e forma planimetrica quadrata, attestato sul lato est del principale, si sviluppa per 5 piani fuori terra, di cui uno seminterrato, con un’altezza complessiva fuori terra di mt 15.60. Questo corpo di fabbrica costituisce l’ingresso principale all’edificio attestandosi sulla piazza pedonale;

− un terzo corpo (Torre Ovest) di dimensioni minori (mt 23.00 per mt 10.00) posto sul lato ovest del corpo principale, si sviluppa per 4 piani fuori terra, di cui uno seminterrato, con un’altezza complessiva fuori terra di mt 12.00;

− un quarto corpo (Torre Nord) anch’esso di dimensioni minori (mt 23.00 per mt 10.00) situato sul lato ovest rispetto al principale, si sviluppa per 4 piani fuori terra, di cui uno seminterrato, con un’altezza complessiva fuori terra di mt 15.60.

Il sistema distributivo generale dei locali è finalizzato a favorire spazi d’incontro e di socializzazione, fondamentali in una struttura di ricerca:

- il grande atrio d’ingresso che occupa l’intero piano terra del Corpo Centrale, filtra e distribuisce i flussi del pubblico ai piani superiori e accoglie gli uffici e gli spazi comuni (sale di conferenze e riunioni, zona di relax e ristoro);

- il soprastante vano distributore a ballatoi laterali che attraversa longitudinalmente e verticalmente il Corpo Centrale a tutti i piani. Uno spazio unitario e articolato che mette in diretta relazione visiva l’atrio d’ingresso con tutti i livelli e con la vetrata di copertura che assicura un’abbondante illuminazione diurna al sistema;

- i tre vani scala/ascensore posti “a corona” rispetto al vano distributivo centrale rispondono a criteri di funzionalità interna e di normativa di sicurezza antincendio;

- un vano montacarichi posto nella Torre Nord che consente la movimentazione di carichi ingombranti tra tutti i livelli dell’edificio e il piano strada esterno da cui sarà direttamente alimentato grazie a una porta di accesso posta a quel livello, a una quota intermedia tra il piano seminterrato e il piano terra;

- dei brevi corridoi perpendicolari al vano centrale che servono i tre vani scala/ascensore e i tre corpi di fabbrica collocati sul perimetro dello stesso Corpo Centrale, le torri Est, Sud e Nord.

In sostanza l’edificio si propone come un luogo dove sarà piacevole entrare, una piazza del sapere e della ricerca, ricca di spazi ospitali e informali ove incontrarsi e soggiornare, promuovendo effetti di rete, scambio di idee, ma anche eventi scientifici, simposi e presentazioni di nuovi prodotti e idee.

Il piano terreno consente il soddisfacimento di tali obiettivi ed esigenze, le sale riunioni risultano flessibili, indipendenti o aggregabili a comporre un unico ampio auditorio a disposizione della divulgazione scientifica: convegni, ma anche manifestazioni di collegamento alla città, musica e spettacoli.

Dalla reception, con gli uffici gestionali richiesti e i relativi servizi, si accede facilmente, tramite una scala aerea e i relativi ascensori, ai piani superiori della ricerca e dello sviluppo attraverso uno spazio a tutta altezza. Questo ha caratteristiche bioclimatiche e di termoregolazione e risulta luogo preferenziale di distribuzione ai diversi livelli e funzioni.

La piazza/atrio è delimitata perimetralmente da un involucro prevalentemente trasparente in vetro, quasi “sospeso” tra il velo d’acqua del parterre e il soprastante edificio composto da quattro corpi. Il corpo centrale, disposto in direzione nord-sud, è articolato su due livelli, mentre i tre corpi più alti, denominati torre nord, torre est e torre ovest, sono articolati in tre livelli funzionali più un quarto livello tecnico allocato in copertura, adibito a impianti, UTA, impianti fotovoltaici, ecc.

Il piano interrato ospita servizi, locali tecnici e parcheggi.

Tutto il sedime compreso tra lo spazio informale e curvilineo dell’atrio e la proiezione geometrica dei soprastanti corpi architettonici, ospita uno specchio di acqua di pochi centimetri di altezza, attraversato da opportuni percorsi pavimentati che garantiscono l’accesso pedonale al nuovo complesso architettonico. L’ordito strutturale è di grande semplicità e regolarità, ispirato alle tonde colonne e i loggiati dell’antico Broletto: passi regolari e costanti, colonne in cemento armato, solai a piastra alleggeriti gettati in opera.

Gli spazi dedicati a laboratori, uffici, studi e sale riunioni, sono tutti regolari e privi di strutture verticali interne, perciò completamente flessibili e attrezzabili con grande libertà organizzativa nel tempo.

L’involucro entro il quale sono confinati tali spazi funzionali è costituito da una facciata vetrata continua ad ante apribili e/o fisse dotata di profili metallici estrusi in lega primaria di alluminio, caratterizzata da una alternanza di vetri opalini e trasparenti.

La pelle architettonica più esterna, posta a protezione di tale facciata continua, è concepita come una pelle bioclimatica, che vive e dialoga nel verde delle radure del parco nel quale l’edificio è inserito. Tale pelle è costituita da un ordinato e garbato schermo protettivo, un involucro geometrico di doghe verticali in lamiera di acciaio corten, tale da generare uno schermo frangisole continuo e, al contempo, anche un caldo effetto materico che avvolge l’intero complesso.

L’intercapedine compresa tra la facciata continua vetrata e la pelle architettonica risulta accessibile attraverso una serie di anelli perimetrali costituiti da grigliati elettroforgiati in acciaio zincato, percorribili pedonalmente. Tali grigliati, ai quali si accede con dedicate ante apribili sulla facciata continua, consentono economiche e ordinarie operazioni di manutenzione e pulizia sia delle vetrate della facciata continua, sia degli elementi frangisole in lamiera di acciaio corten.

In funzione della diversa esposizione dei prospetti, lo schermo frangisole risulta caratterizzato da diverse dimensioni di interasse tra le doghe verticali in acciao corten, e si qualifica dunque come un importante elemento architettonico preposto alla modulazione della irradiazione solare degli ambienti interni, controllando dunque l’assetto energetico globale dell’edificio.

Questo anche grazie all’atrio bioclimatico, che consente la ventilazione naturale o il preriscaldamento dell’aria secondo le stagioni, con l’umidificazione naturale degli spazi distributivi anche grazie alla possibile e futura presenza di verde e alberature al suo interno, escluse dal presente appalto. In questo modo l’atrio con i percorsi distributivi annessi, saranno climaticamente trattati in modo economico, mentre lo standard microclimatico dei laboratori e degli altri spazi è garantito da una collaudata impiantistica in grado di produrre l’intera energia necessaria al suo funzionamento e, qualora richiesto, in grado di produrre un bilancio energetico positivo superiore ai fabbisogni.

Una nuova piazza a ovest completamente pedonale, caratterizzata da una superficie calpestabile in terra stabilizzata e direttamente connessa all’area parcheggio posta più a nord, determina un importante elemento interrelazionale, anche visuale, con l’adiacente plesso di ricerca progettato da Renzo Piano: due luoghi vicini, diversi ma potenzialmente complementari.

Vengono inoltre riordinate e messe a sistema anche le altre funzioni esistenti, quali l’area mercatale, gli spazi ricreativi del preesistente circolo ARCI, il tutto a comporre un unicum spaziale reso unitario dalla sistemazione a verde e a parco degli spazi esterni.

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Martedì, 31 Maggio 2016 00:00

Fatturato in crescita per 3TI progetti

3tiprogettiIl bilancio 2015 della 3TI PROGETTI, primaria società di ingegneria italiana entrata nel 2014 nella classifica mondiale stilata da ENR Top 225 International Engineering Firms, si è chiuso rispettando ogni aspettativa degli azionisti.
Il fatturato si è attestato a quota 25 milioni di euro, facendo registrare un aumento del 5% rispetto ai 24 milioni del precedente esercizio.
“Si tratta di un dato significativo – spiega il Presidente della Società Alfredo Ingletti – per due ragioni: in primo luogo l’anticiclicità dell’andamento dell’azienda rispetto a quello del mercato di riferimento italiano che si mantiene su livelli di stabilità e di debolezza; in secondo luogo perchè lo sviluppo di 3TI PROGETTI nel 2015 è il costante consolidamento di un andamento di crescita fondato su una presenza all’estero in continuo aumento. Negli ultimi anni quattro anni il fatturato è più che raddoppiato, passando dai 12 milioni del 2011 ai 25 milioni attuali grazie allo sviluppo delle attività sul mercato internazionale, che oggi supera il 60% del fatturato”.
L’utile netto si è attestato nel 2015 a oltre 630.000 euro, con una crescita rispetto all’anno precedente del 20%, mentre viene dal portafoglio commesse un ulteriore dato di rilievo, essendo aumentato del 20% grazie, in particolare, ai frutti dell’attività svolta all’estero.
“Quella dell’internazionalizzazione – aggiunge Ingletti – è una strategia che abbiamo cominciato a perseguire dal 2011, ai primi segnali di indebolimento del mercato italiano. Siamo passati da un 5% di fatturato estero nel 2012 al 60% realizzato nel 2015 (25% nel 2013, 40% nel 2014) e le previsioni sono di ulteriore aumento per il 2016. Così come fondamentale si è rivelato, all’estero, ma anche in Italia, aver puntato sul BIM come strumento di progettazione e di gestione dell’intera vita di una infrastruttura. Le società italiane di ingegneria, infatti, sotto il profilo della qualità e delle competenze tecniche (di cui fa sicuramente oggi parte il BIM) possono vantare una forte competitività oltre confine, e a patto di avere una massa critica minima che consenta di affrontare i grandi progetti, sono in grado di primeggiare in tutti i settori”.
La spinta principale a questo sviluppo è venuta dalle aree della Penisola Arabica (Qatar, Arabia Saudita e Oman su tutti) e dall’Europa Centrale, in particolare dalla Romania.
I progetti più rilevanti in cui la 3TI PROGETTI è stata coinvolta sono quelli riguardanti la metropolitana di Doha, in Qatar, che al momento rappresenta l’opera in costruzione più importante al mondo, la metropolitana di Riyadh e della Mecca in Arabia Saudita, così come l’aeroporto internazionale di Muscat e l’aeroporto militare di Adam in Oman. In Romania 3TI sta sviluppando la direzione lavori di una parte del Corridoio ferroviario paneuropeo IV e la ristrutturazione di tre aeroporti civili, oltre a diversi altri progetti per infrastrutture di trasporto.
L’Italia, comunque, fa ancora la sua parte nel fatturato di 3TI PROGETTI, che nel 2015 ha proseguito lo sviluppo del progetto riguardante il tratto B1 della Pedemontana Lombarda, un’opera, in parte realizzata e in parte da realizzare, tra le principali sul territorio italiano, così come quello dell’Ospedale della Spezia.
Tornando al bilancio va sottolineato che i ricavi sono passati da 24 milioni del 2014 ai 25 milioni dell’esercizio 2015 evidenziando una crescita del 5%, nonostante il significativo calo del mercato domestico.
“Si tratta di numeri che ci inorgogliscono – conclude Ingletti – e che aumentano la credibilità e la visibilità di 3TI PROGETTI sia in Italia che nel resto del mondo e ci consentono di consolidare le posizioni acquisite nelle principali classifiche internazionali come quella mondiale di ENR Top 225 International Engineering Firms e quella europea di STD (The European top 300 consulting engineering and architectural groups)”.
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Giovedì, 07 Aprile 2016 00:00

In Romania linea verde per 3TI progetti

3ti autobuz euro VI netQuindici chilometri di tracciato stradale “verde”.

Il nuovo incarico per la 3TI PROGETTI in Romania riguarda la progettazione e l’assistenza tecnica durante i lavori, della corsia preferenziale per il passaggio dei mezzi di trasporto alimentati con combustibili ecologici, elettrici, ibridi e a basso impatto di inquinamento. Gli autobus “green” percorreranno il tragitto di 15 km attraversando la città di Bistrita da Sud a Nord.

“Tale commessa, affidataci dalla Municipalità di Bistrita - commenta Alfredo Ingletti, presidente della 3TI PROGETTI, primaria società di ingegneria italiana - è un’ulteriore attestazione di fiducia da parte delle autorità romene che riconoscono nella 3TI PROGETTI un partner affidabile e credibile per la realizzazione di progetti riguardanti sia grandi opere infrastrutturali sia lavori di minore impatto ma di necessaria importanza per la collettività”.

La reputazione che ha acquisito 3TI PROGETTI in Romania, infatti, deriva anche dal lavoro che sta svolgendo in questo Paese in particolare per quanto riguarda i progetti di riqualificazione della linea ferroviaria Brasov-Simeria e degli aeroporti di Craiova, Tulcea e Bacau.

A seguito alla debolezza del mercato italiano, la strada dell’internazionalizzazione è stato un passo obbligato ma fruttuoso avendo portato la 3TI PROGETTI a produrre oltre il 50% del fatturato all’estero e a entrare per la prima volta nella speciale classifica ENR delle TOP 225 International Engineering Firms. La strategia di individuare nuove opportunità di business sui mercati stranieri è stata avviata nel 2011 partendo da zero (5% del fatturato estero nel 2012, 25% nel 2013, 40% nel 2014) con importanti investimenti in termini di apertura di nuove sedi, l’insediamento di strutture commerciali e operative dedicate.

“Guardare oltre confine - spiega Ingletti - è oggi l’unica strategia perseguibile fintanto che il mercato nazionale non riprenda la sua corsa. Inoltre le società di Ingegneria italiane sono particolarmente apprezzate dai mercati stranieri dove possono vantare una forte competitività sotto il profilo della qualità, dell’affidabilità nei tempi di consegna e dei costi”.

CHI è 3TI PROGETTI

3TI PROGETTI è una società di ingegneria employee owned che, da oltre 19 anni, offre servizi di consulenza nella pianificazione, progettazione e project & construction management di infrastrutture per il trasporto (ferrovie, aeroporti, porti e strade), nell’edilizia e nell’ingegneria ambientale.

In tale arco di tempo 3TI PROGETTI è cresciuta sia in termini di numeri (il fatturato 2015 ha raggiunto quota 24 milioni di euro), sia in termini di staff (oltre 250 persone), oggi composto da professionisti qualificati con notevole esperienza, capacità progettuali, manageriali e commerciali.

3TI PROGETTI, nel tempo, ha allargato le proprie competenze e, supportata da un team di sviluppo del business internazionale dedicato, ha portato la propria capacità progettuale in molti paesi del mondo (oltre 30) costituendo nuove società e aprendo sedi operative e di rappresentanza in Italia e nel mondo, in particolare in Oman, Emirati Arabi Uniti, KSA, Qatar, Kuwait, Balcani, India, Vietnam, Hong Kong.

Tali risultati hanno portato la 3TI PROGETTI a ottenere nel 2014 un importante riconoscimento: l’inserimento nella speciale classifica ENR TOP 225 delle società di ingegneria internazionali.

Attualmente la 3TI PROGETTI è impegnata nella realizzazione di importanti progetti in Italia e all’estero: dall’ Autostrada Pedemontana Lombarda, un'opera strategica di interesse nazionale, all’aeroporto Internazionale di Muscat; dal nodo ferroviario di Torino, con il quadruplicamento delle linee e la stazione AV di Porta Susa, alle metro di Riad, in Arabia Saudita, e di Doha, in Qatar.

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Mercoledì, 17 Febbraio 2016 00:00

E-Book architettura: energia per il made in Italy

3TI inglettiL’impegno dell’OICE, Associazione che raggruppa 360 società di ingegneria e architettura italiane, nel sostenere le aziende associate nelle loro strategie di internazionalizzazione è un concetto ripreso da ARCHITETTURA: ENERGIA PER IL MADE IN ITALY, un e-book, on line da questo mese, realizzato dall’Istituto Nazionale di Architettura, in collaborazione con l’ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle aziende italiane, insieme all’ANCE, al CNAPPC (Consiglio Nazionale degli Architetti), a Confindustria Ceramica, all’OICE e Archilovers.

Nell’e-book è l’Ing. Alfredo Ingletti, Vice Presidente OICE per l’internazionalizzazione, a fare il punto della situazione e a spiegare come l’OICE opera in tale contesto.

Ing. Ingletti, quali sono i paesi di maggiore interesse per la vostra attività?

Siamo in una fase economica che non consente ancora grandi aspettative per quanto riguarda il mercato interno. Ci sono lievi segnali di ripresa per quanto riguarda il mercato italiano e in attesa che questo acquisti maggiore dinamicità le opportunità per le società di ingegneria e architettura vengono dall’estero dove la tradizione, le professionalità e le capacità italiane sono molto apprezzate.
Come OICE siamo impegnati nel continuo sostegno dell'internazionalizzazione con piani di attività e iniziative (missioni imprenditoriali, workshop, corsi di formazione) che hanno l'obiettivo di accrescere la presenza delle società d'ingegneria italiane all'estero e di rilanciarne la partecipazione nei programmi delle Istituzioni Finanziarie Internazionali.

Ogni società, singolarmente, imposta le attività nei mercati che ritiene più idonei, beneficiando anche dei rapporti con istituzioni pubbliche nazionali e internazionali coltivati dall’OICE.

Quali sono gli ostacoli maggiori che impediscono un’affermazione maggiore delle società di architettura e di ingegneria all’estero? Cosa fare per rimuoverli e come pensate debba essere organizzato un sistema istituzionale di sostegno all’internazionalizzazione? Un giudizio su ICE, SACE, SIMEST?

In Italia abbiamo un’eccessiva parcellizzazione dei protagonisti che operano nel mercato dell’ingegneria composto, ancora oggi, prevalentemente da singoli professionisti o piccoli studi. Per lavorare all’estero, dove ci sono le maggiori opportunità di business, è necessario avere organizzazioni più strutturate. La politica dell’OICE è quella di fare propri e trasferire tali concetti in un compito di aggregazione che si tramuterebbe in evidenti vantaggi per l’intero ambito dell’ingegneria italiana e per l’intera filiera delle costruzioni, indotto compreso. Le opportunità per l’ingegneria possono rappresentare le opportunità per tutto il sistema paese.

ICE, SACE, SIMEST ma anche la Cassa Depositi e Prestiti, così come il Ministero per lo Sviluppo Economico e il Ministero Affari Esteri, ossia tutte le istituzioni pubbliche nazionali e internazionali devono dare un contributo sostanziale al percorso di internazionalizzazione delle aziende. I primi passi si stanno muovendo, e nella nostra esperienza abbiamo incontrato manager e funzionari di altissima preparazione e disponibilità infinita, ma manca un indirizzo forte dai massimi livelli istituzionali. Per quanto ci riguarda, invece, ancora una volta il limite è quello dimensionale, perché questi soggetti sono organizzati per gestire operazioni di dimensioni medio-grandi, quali difficilmente sono quelle che interessano le società di ingegneria e architettura. Oltre a ciò fondamentale è il ruolo del sistema bancario, vero assente ingiustificato nel supporto al processo di internazionalizzazione delle imprese.

I mercati delle imprese di costruzione, delle società di ingegneria e delle società di architettura e design, sembrano avere ambiti geografici diversi. Ci sono delle ragioni specifiche? E’ possibile trovare una maggiore integrazione e correlazione tra questi diversi mercati? Le imprese di costruzione potrebbero favorire l’ingresso delle società di progettazione e viceversa?

Le caratteristiche delle società di ingegneria italiane mal si adattano ai mercati più evoluti, dove operano e sono presenti storicamente le grandi società internazionali, principalmente del mondo anglosassone, ma anche europee, americane e australiane. Questo fa si che i mercati di riferimento siano quelli più modesti o, comunque, meno sicuri dove i big non sono interessati ad andare. Per contro le grandi imprese di costruzione italiane sono presenti in questi mercati e, quindi, molto importante sarebbe la collaborazione tra imprese e progettisti. Attraverso il suo operato l’OICE predispone le migliori condizioni in Italia e all’estero per lo sviluppo del business dei propri associati che a loro volta si rivolgono verso quei mercati che geograficamente e strutturalmente sono più “vicini” alle specifiche esigenze imprenditoriali. C’è, comunque, un continuo scambio di informazioni, di relazioni e di rapporti tra l’OICE, l’ANCE e le varie società, anche con quelle di costruzioni, che consente di avviare iniziative comuni e aprire nuovi fronti di attività.

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3tiprogettiLa 3TI PROGETTI ha acquisito la commessa per la progettazione esecutiva e costruttiva di 450 bus station a Riyadh, articolate in quattro tipologie costruttive.

Le nuove bus station, alcune delle quali climatizzate, saranno caratterizzate da aspetto accogliente, elegante e tecnologicamente evoluto, garantendo ai passeggeri un’attesa confortevole.

“Si tratta di un’ulteriore testimonianza di quanto la 3TI PROGETTI goda di grande credibilità nei mercati esteri e in particolare nei Paesi della Penisola Arabica”, commenta Alfredo Ingletti, Presidente della 3TI PROGETTI, primaria società di ingegneria italiana che nel 2015 è entrata nella classifica delle Top 225 International Engineering Firms di ENR.

“Le capacità progettuali di 3TI PROGETTI - prosegue Ingletti - e l’affidabilità delle prestazioni sono particolarmente apprezzate in Arabia Saudita dove la nostra società sta conquistando quote di mercato e nuove commesse. Il progetto delle bus station ci è stato affidato in sostituzione di un competitor cinese che non offriva le stesse garanzie di eleganza, accoglienza e tecnologia, in particolare delle stazioni di aspetto chiuse e refrigerate da un sistema di aria condizionata”.

La reputazione che ha acquisito 3TI PROGETTI in Arabia deriva anche dal lavoro che sta svolgendo in questo Paese in particolare per quanto riguarda le metropolitane di Riyadh e di Mecca e per la progettazione di 2 cittadelle militari a Abha e Najran. La 3TI PROGETTI, recentemente, ha anche siglato un accordo per la progettazione di un Hospital & Cardiac Center (MEHCC) per circa 100 pazienti su una superficie di 6.000 metri quadrati a Riyadh.

“Questo dimostra che le società di Ingegneria italiane, sotto il profilo della qualità, possono vantare una forte competitività riconosciuta sui mercati - conclude Ingletti - e la visione internazionale di 3TI PROGETTI che ha voluto investire su nuovi, precisi mercati aprendo nuove sedi insediandovi strutture commerciali e operative sta promuovendo le strategie impostate. Internazionalizzare, al momento, è l’unica strada da seguire considerando la generale povertà del mercato italiano. E per 3TI PROGETTI i risultati stanno arrivando. Abbiamo cominciato a lavorare sul fronte estero nel 2011, partendo da zero. Il fatturato per l’anno successivo è stato del 5%, nel 2013 del 25%, nel 2014 del 40% e per il 2015 abbiamo toccato quota 50%”.

CHI è 3TI PROGETTI

3TI PROGETTI è una società di ingegneria employee owned che, da oltre 18 anni, offre servizi di consulenza nella pianificazione, progettazione e project & construction management di infrastrutture per il trasporto (ferrovie, aeroporti, porti e strade), nell’edilizia e nell’ingegneria ambientale.

In tale arco di tempo 3TI PROGETTI è cresciuta sia in termini di numeri (il fatturato 2014 ha raggiunto quota 23 milioni di euro, raddoppiandosi negli ultimi quattro anni), sia in termini di staff (oltre 250 persone), oggi composto da professionisti qualificati con notevole esperienza, capacità progettuali, manageriali e commerciali.

3TI PROGETTI, nel tempo, ha allargato le proprie competenze e, supportata da un team di sviluppo del business internazionale dedicato, ha portato la propria capacità progettuale in molti paesi del mondo (oltre 30) costituendo nuove società e aprendo sedi operative e di rappresentanza in Italia e nel mondo, in particolare in Oman, Emirati Arabi Uniti, KSA, Qatar, Kuwait, Balcani, India, Vietnam, Hong Kong.

Tali risultati hanno portato la 3TI PROGETTI a ottenere nel 2014 un importante riconoscimento: l’inserimento nella speciale classifica ENR TOP 225 delle società di ingegneria internazionali.

Attualmente la 3TI PROGETTI è impegnata nella realizzazione di importanti progetti in Italia e all’estero: dall’ Autostrada Pedemontana Lombarda, un'opera strategica di interesse nazionale, all’aeroporto Internazionale di Muscat; dal nodo ferroviario di Torino, con il quadruplicamento delle linee e la stazione AV di Porta Susa, alle metro di Riad, in Arabia Saudita, e di Doha, in Qatar.

Pubblicato in Comunicati stampa
Lunedì, 26 Ottobre 2015 00:00

3TI si aggiudica il Leaf award

IL CENTRO CIVICO DI VILLACIDRO3TI_ LAB, il laboratorio di architettura di 3TI PROGETTI Spa, si è aggiudicata il primo premio LEAF Awards 2015 nella categoria Best Future Building of the Year per il progetto riguardante il Centro Civico di Villacidro.

Ogni anno dal 2001 la LEAF International (Leading European Architectural Forum), associazione che riunisce importanti architetti e designer di tutto il mondo attribuisce un premio al progetto che si è maggiormente distinto e ha raccolto i maggiori consensi in varie categorie. Ogni anno vengono giudicati oltre 200 progetti provenienti da ogni parte del mondo che vengono selezionati da una giuria di esperti e divisi in categorie.

Il progetto del Centro Civico di Villacidro è stato inserito nella categoria Best Future Building of the Year sponsorizzato da ABB/Busch-Jaeger, l'innovativo leader di mercato nel campo della tecnologia di installazione elettrica, è stato uno dei pochi progetti realizzati da gruppi italiani.

“Si tratta di un riconoscimento prestigioso - spiega Alfredo Ingletti Presidente di 3TI PROGETTI - perché ricevuto in un ambito internazionale di elevato prestigio al cospetto dei principali competitor dell’architettura mondiale. Essere riusciti a primeggiare con il nostro progetto su studi di architettura di levatura internazionale rappresenta per 3TI PROGETTI e per il suo dipartimento di architettura 3TI_LAB motivo di grande orgoglio e gratificazione e premia la qualità del lavoro realizzato ogni giorno dai professionisti della nostra società. In questo senso vorrei inviare uno speciale ringraziamento ad Antonello Stella, già Direttore di 3TI_LAB”.

3TI PROGETTI e 3TI_LAB hanno ricevuto il premio al fianco di altri importanti vincitori quali Steven Holl, Henning Larsen e Moshe Safdie (premio alla carriera).

“È stato un onore ricevere il LEAF Awards - ha aggiunto Paolo Rossi, Design Director del Dipartimento di Architettura 3TI - rappresentando l’Italia di fronte a una platea internazionale altamente qualificata ottenendo un tale riconoscimento che ha inteso premiare il pensiero e l’approccio innovativo della nostra progettazione”.

A rafforzare il prestigio del premio ricevuto è sufficiente menzionare i precedenti vincitori per la stessa categoria: MZ Architects lo scorso anno; Aedas nel 2013; Yasuhiro Yamashita, Ben, Mizukami Kenji Matsuno/TeMaLi Architetto Skidmore Owings Merrill nel 2012.

Il progetto del Centro Civico di Villacidro si colloca in un’area che costituisce, per la città e i suoi abitanti, un importante punto di riferimento urbano, per la sua storia e le sue caratteristiche morfologiche e naturalistiche. Il nuovo Centro, importante futuro polo di aggregazione per la città, reinterpreta gli aspetti maggiormente caratterizzanti il paesaggio urbano e naturale circostante, trasformandoli in architettura. All’interno dello storico giardino del Palazzo Vescovile, il nuovo edificio del Centro Civico si dispone nella parte più alta dell’area, per minimizzare il consumo di suolo e mantenere quanto più possibile inalterate la morfologia e l’uso dei terrazzamenti che caratterizzano il giardino stesso. Il complesso, adeguandosi alla morfologia del terreno e ricercando un adeguato inserimento nel contesto urbano e in quello naturale, si apre alla città e diviene parco urbano, teatro, forum cittadino, arena, ma anche atelier, laboratorio, spazio espositivo a servizio della comunità e aperto ai visitatori. Un edificio in stretta relazione con l’abitato, con gli ambienti e le attività del Palazzo Vescovile e delle ex Carceri, queste ultime oggetto di restauro e rifunzionalizzate come spazi didattici ed espositivi.

CHI è 3TI PROGETTI

3TI PROGETTI è una società di ingegneria employee owned che, da oltre 17 anni, offre servizi di consulenza nella pianificazione, progettazione e project & construction management di infrastrutture per il trasporto (ferrovie, aeroporti, porti e strade), risorse idriche ed edilizia.

In tale arco di tempo 3TI PROGETTI è cresciuta sia in termini di numeri (fatturato quadruplicato negli ultimi quattro anni che ha raggiunto i 23 milioni di euro) sia in termini di staff (oltre 250 persone), oggi composto da professionisti qualificati con notevole esperienza, capacità commerciali e progettuali.

3TI PROGETTI, nel tempo, ha allargato le proprie competenze e portato la propria capacità progettuale in molti paesi del mondo (oltre 30) costituendo nuove società e aprendo sedi operative e di rappresentanza in Italia e nel mondo.

Attualmente la 3TI PROGETTI può contare su oltre mille clienti ed è impegnata nella realizzazione di importanti progetti in Italia e all’estero: dall’ Autostrada Pedemontana Lombarda, un'opera strategica di interesse nazionale, all’aeroporto Internazionale di Muscat; dal nodo ferroviario di Torino, con il quadruplicamento delle linee e la stazione AV di Porta Susa, alle metro di Riad, in Arabia Saudita, e di Istanbul, in Turchia.

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3tiprogetti

L’Autorità Ferroviaria Romena (AFER) ha recentemente rinnovato a 3TIPROGETTI la certificazione AFER per effettuare attività di progettazione e assistenza tecnica e direzione lavori nel campo delle infrastrutture ferroviarie rumene. Grazie a tale certificazione, ricevuta nel 2014, la Compagnia Nationala de Cai Ferate “CFR” SA ha affidato a 3TI PROGETTI (in joint venture con METROPOLITANA MILANESE S.P.A., S.C. EXE COMPANY.RO SRL e PROGETTISTI ASSOCIATI TECNARC SRL) la supervisione dei lavori di riabilitazione della linea ferroviaria Brasov–Simeria, componente del corridoio IV paneuropeo, nella tratta compresa tra Sighisoara e Coslariu.

L’incarico, affidato a 3TI e in corso di svolgimento, riguarda la supervisione dei lavori di ammodernamento delle linee esistenti attraverso l’esecuzione di nuove infrastrutture, sovrastrutture e impianti, finalizzati a migliorare le condizioni di circolazione ferroviaria garantendo una velocità dei treni fino a 160 km/h.

Il progetto, co-finanziato dal Fondo di coesione nell'ambito del Programma Operativo Settoriale "Trasporti", riguarda un tratto ferroviari di circa 92 Km tra Sighisoara e Coslariu che rientra nel più ampio progetto di realizzazione delle linee che fanno parte delle reti trans europee-trasporti del corridoio paneuropeo IV. La tratta è suddivisa in tre lotti geografici:

Lotto 1: Sighisoara – Atel             lunghezza: 28 km

Lotto 2: Atel – Micasasa               lunghezza: 29 km

Lotto 3: Micasasa – Coslariu         lunghezza: 35 km

Il progetto seguito da 3TI PROGETTI prevede la realizzazione di 7 stazioni, 35 tra ponti e viadotti, 2 gallerie naturali (di lunghezza 401m e 969m), 104 tombini idraulici, 3 cavalcavia ferroviari, 2 sottopassi, 8 km di opere di sostegno e la riabilitazione di alcuni ponti, delle stazioni e delle fermate esistenti.

Il mandato affidato a 3TI PROGETTI prevede anche la direzione lavori per l’installazione del sistema di segnalamento ERTMS (ETCS livello 2 + GSMR), che è un sistema progettato per assicurare ai treni di diversi paesi di circolare senza soluzione di continuità su tutte le linee europee che ne sono dotate ed è capace di garantire la circolazione in sicurezza dei treni.

“Questo incarico – commenta Alfredo Ingletti, Presidente di 3TI PROGETTI – è un’ulteriore dimostrazione di quanto i mercati esteri siano sensibili alla professionalità e alla competenza delle società di ingegneria italiane e di quante, importanti, opportunità possano offrire a strutture ben organizzate e strutturate”.

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