Vitra di AGB, la serratura magnetica a fascia minimalista
Vitra è la serratura magnetica a fascia ambidestra per porte in vetro ad uso residenziale ed uffici, disponibile con foro bagno e foro cilindro con relative coperture.
Vitra è caratterizzata da soluzioni tecnico-estetiche all’avanguardia, di dimensioni contenute soprattutto in larghezza che ben si presta ad essere inserita nel vetro.
La serratura si adatta anche all’utilizzo nelle porte in legno e alluminio. Per le porte in legno dove la tendenza è quella di avere una pulizia estrema dell’anta, è stato progettato un frontale minimalista che permette l’allineamento dello scrocco con il quadro maniglia.
Ma la serratura Vitra di AGB offre diverse soluzioni di frontali per soddisfare qualsiasi esigenza estetica di architetti e portai.
A completare i dettagli di design, nessun foro vite della serratura è visibile per dare un tocco piacevole all’ambiente e alla vista.
La serratura Vitra dispone di tecnologie innovative e all’avanguardia, infatti è una soluzione altamente estetica e di dimensioni contenute che guarda al mercato delle porte in vetro, ma si adatta bene anche all’utilizzo nelle porte in legno ed alluminio, permettendo il montaggio del cilindro dedicato dopo aver montato il guscio. L’ingegno del cilindro è sdoppiato in due parti in modo da consentire il passaggio della chiave di dimensioni standard e limitare la sporgenza del cilindro dal guscio.
Il cilindro supera il concetto di cilindro a profilo europeo pur mantenendone la chiave standard. Nonostante abbia una forma ovale, consente di realizzare sistemi e masterizzazioni con altri cilindri AGB, modello Scudo 9000.
Vitra è straordinariamente silenziosa in chiusura e precisa negli accoppiamenti meccanici, tanto da offrire un’ottima fluidità dei movimenti della maniglia, del nottolino e della chiave.
Produzione completamente italiana e qualità delle prestazioni AGB.
https://www.edilsocialnetwork.it/condizioni-pagine/itemlist/tag/vetro#sigProIdd1308f1fef
Come pulire una porta a vetro: cura e manutenzione
Chi vuole sfruttare ogni singolo raggio di sole che penetra in casa ha scelto sicuramente delle porte a vetro per separare due o più ambienti, senza dover rinunciare alla luce.
Nelle porte interne viene utilizzato il vetro satinato, o sabbiato, che presenta una delle due superfici non liscia al tatto e il motivo è proprio il processo di lavorazione (la sabbiatura) che rende il materiale non regolare.
Il vetro satinato viene chiamato anche ‘vetro opaco’, proprio per la sua duplice funzione: da un lato lascia filtrare la luce, ma dall’altro scherma tutto ciò che sta al di là della porta, quindi è utile per ritrovare un po’ di privacy tra le mura di casa.
Porta a vetro sempre sporca: come si pulisce
La scelta delle porte in vetro cela però un’insidia: non sono facili da pulire! Spesso, infatti, sul lato satinato (l’altro è liscio e di facile detersione) possono formarsi aloni o macchie di unto, date soprattutto dalle impronte digitali di tutta la famiglia.
Vediamo come fare.
Il primo step da affrontare, quando vogliamo pulire la nostra splendida porta vetrata, è quello di togliere la polvere depositata, meglio se con un panno elettrostatico. In questo modo andremo a rimuovere tutta la sporcizia superficiale che non andrà poi a mischiarsi con il detergente.
Per una pulizia quotidiana e non aggressiva, basterà inumidire un panno dedicato ai vetri (in cotone o in microfibra) con della semplice acqua pulita, passando e ripassando con movimenti circolari per non lasciare aloni e non premendo troppo sulla lastra.
Si può anche utilizzare una spugna, ma di un tipo morbido e non abrasivo (in genere hanno una colorazione bianca oppure blu).
Oltre all’acqua, per le impronte digitali, si può utilizzare qualche goccia di alcool.
Passando e ripassando il panno si noteranno particolari aloni che, una volta asciugati, se ne andranno completamente: è il tipico effetto del vetro satinato.
Pulizia intensa di un vetro satinato opaco
Se però la superficie presenta delle macchie di calcare o di unto particolarmente resistenti, la pulizia precedentemente descritta non sarà sufficiente.
Armandosi di guanti in lattice e un buon detergente dedicato ai vetri bisognerà passare più volte per vedere di nuovo la lastra pulita, con un panno tenuto sempre umido, in modo da non graffiare la superficie.
Come ultima fase, passeremo un po’ di carta da cucina leggermente bagnata per togliere eventuali residui di detersivo.
Vietatissimo usare prodotti alcalini, acidi o con fluoruro poiché danneggerebbero irreparabilmente la satinatura del vetro.
Edilizia del futuro: elevata sostenibilità, progettazione avanzata e macchinari di qualità
Entro il 2030 si assisterà ad una crescita del volume di produzione di edifici. Il settore delle costruzioni sarà messo di fronte ad una nuova sfida: andare sempre di più verso un'ottica di green building.
Secondo alcune stime, entro il 2030 si assisterà ad una crescita di circa l’85% del volume di produzione di edifici. L’edilizia del futuro punterà ad una maggiore sostenibilità, che potrà essere raggiunta anche grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale ed a macchinari sempre più avanzati ed efficienti.
L’obiettivo, sarà quello di arrivare a ridurre notevolmente i costi di costruzione e di gestione, i consumi energetici ed idrici, nonché le emissioni inquinati, che stanno mettendo profondamente a rischio la salute del pianeta e dell’uomo.
Per riuscire in tale intento si punterà tutto sulla modularità e sull’impiego della progettazione digitale, al fine di minimizzare gli errori e di operare in tempi brevi. Tra i materiali più gettonati per quanto riguarda le costruzioni, saranno, probabilmente, il legno e l’acciaio, ma non è da escludere che verranno proposte soluzioni innovative e rispettose dell’ambiente.
La necessità di cantieri sempre più organizzati
Ovviamente, per riuscire in tale ambizioso intento, sarà necessario riuscire a realizzare cantieri sempre più organizzati, in cui i compiti saranno divisi in maniera efficace, così da ridurre i tradizionali tempi previsti per l’edificazione e la costruzione di strutture. L’intento, come già ricordato, in precedenza sarà quello di sprecare meno energie e risorse.
Di fatto, ciò comporterà ancora di più la necessità di utilizzare macchinari di qualità, in grado di compiere i diversi lavori efficacemente e senza causare sospensioni o ritardi. Di certo, non potranno mancare gru, escavatori e pale meccaniche, e nemmeno macchine per il trasporto ed il sollevamento dei carichi e piattaforme aeree.
Che dire poi degli accessori per le macchine da cantiere? Sicuramente, verranno utilizzate benne per miniescavatori, in grado di sollevare detriti, rifiuti, terra, sabbia e quant’altro, ma anche pinze per la movimentazione di rottami. Con tutta probabilità, vista la richiesta di una sempre maggiore efficienza, emergeranno soprattutto le ditte in grado di assicurare prodotti destinati a durare nel tempo, ma soprattutto in grado di garantire performance elevate.
Il Building Information Modeling (BIM)
Uno strumento che si dice risulterà molto utile nel campo dell’edilizia, è il Building Information Modeling, che consentirà l’ottimizzazione della pianificazione, della realizzazione e della gestione di costruzioni, tramite l’impiego di un software appositamente studiato. Tale sistema, attraverso l’elaborazione dei dati raccolti, permetterà di visualizzare la costruzione come un modello tridimensionale e di simulare una serie di parametri, così da riuscire a migliorare la logistica e le tempistiche ed abbassare i costi previsti.
Tuttavia, tra i vantaggi del BIM, che è la vera espressione dell’edilizia del futuro, vi sarà anche la minimizzazione degli errori di progettazione, che spesso portano ad attuare sprechi e ad allungare i tempi di realizzazione degli edifici e delle costruzioni. Dunque, nulla verrà lasciato al caso, ma sarà tutto progettato nei minimi dettagli. Se le previsioni dovessero effettivamente rivelarsi corrette, probabilmente il futuro dell’uomo e dell’ambiente sarà migliore.
Nella Silicon Valley c'è una casa che galleggia tra le fronde degli alberi
Una villa come una lama di vetro e acciaio sospesa tra le fronde delle querce, un progetto di Craig Steely Architecture dove architettura e natura si fondono in un unicum quasi indistinguibile
Ai piedi delle montagne di Santa Cruz, ad ovest della Silicon Valley, in un boschetto di fitte querce lo studio Craig Steely Architecture realizza una villa a sbalzo che sembra galleggiare tra gli alberi.
L’idea concettuale di partenza per la Pam & Paul's House è proprio quella di una casa in vetro fluttuante in mezzo al verde dove architettura e natura si fondono in un unicum quasi indistinguibile.
La villa unifamiliare, disposta su due livelli, è caratterizzata da una piastra a sbalzo su pilastri simili a tronchi dove sono alloggiati tutti gli ambienti adibiti ad abitazione, mentre il piano superiore, di dimensioni più contenute è dedicato a spazi di ricovero e garage.
La pelle esterna dei diversi livelli contribuisce ad identificarne la funzione: infatti mentre il piano living è completamente vetrato e permeabile allo sguardo, il piano superiore è rivestito in pannelli di zinco e vetro a specchio.
Una passerella in grata di acciaio consente all’automobile di superare la porzione di terreno a sbalzo e trovare alloggio all’interno della casa.
I due livelli sono messi in comunicazione da una scala in metallo nero che si erge come una lama al centro della casa e contribuisce a creare varchi che veicolano la luce naturale anche nei punti più interni del locale.
Il piano abitabile della casa è suddiviso in modo intelligente e funzionale: la zona living e gli spazi dedicati al pranzo e alla cucina sono distribuiti in linea lungo la parete vetrata in modo da godere appieno del panorama, mentre le camere da letto e gli ambienti di servizio sono alloggiati nella parte posteriore che si estende verso la collina, protetti e separati dalla zona giorno attraverso una parete di mobili contenitori.
Al centro dell’ambiente il pavimento sotto la scala è scavato nel terreno così da poter accogliere uno spazio di lavoro concluso e delineato senza l’utilizzo di pareti divisorie. La distinzione tra gli ambienti è sottolineata anche dall’uso di materiali diversi, infatti il bancone-scrivania, i mobili e il pavimento ad essa connessi sono tutti intagliati in un’unica lastra di legno cinese.
Tutta la zona living è illuminata con tagli a soffitto di luci led che contribuiscono a sottolineare la geometricità e lo slancio dinamico delle forme della villa: il soggiorno è completamente incassato nel pavimento e arredato da B&B Italia con un sontuoso salotto in velluto viola di 14 metri quadri.
Nella cucina-sala da pranzo un lungo bancone di quarzo composito continua la superficie di lavoro del piano cucina con il tavolo da pranzo.
fonte: Di Chiara Pasini elledecor.com
Laminis di Fabbian, l'eleganza del vetro
Laminis di Fabbian, disegna lo spazio con la luce. Le singole formelle, combinate tra loro come le tessere di un mosaico prezioso, creano strutture luminose poliedriche, che arricchiscono in maniera discreta ogni ambiente aprendo nuovi scenari per qualsiasi progetto architettonico. Lamins crea grandi effetti scenografici e atmosfere uniche. I suoi vetri vengono realizzati interamente a mano da maestri vetrai che colano il vetro fuso e successivamente lo pressano secondo disegni stabiliti. L’eventuale coloratura avviene spargendo scaglie colorate sul piano di lavoro prima della colata. |
|