Crepe nei muri preoccupanti: il caso risolto con iniezioni nel terreno in una villa a Dortmund
Quando sulle pareti di un edificio compaiono crepe nei muri è importante definire l’origine e la pericolosità delle lesioni e del dissesto. La presenza di crepe, nella migliore delle ipotesi può essere conseguenza dell'usura nel tempo di intonaci e tinteggi, disagi tutt’al più estetici che non richiedono interventi di consolidamento. In altri casi le crepe nei muri possono essere il sintomo ultimo di un cedimento strutturale e/o del terreno di fondazione, con conseguente rischio per la stabilità dell’edificio.
E’ proprio il caso di una prestigiosa villa residenziale a Dortmund, in Germania. Circa venti anni fa il proprietario dell’immobile, aveva osservato le prime preoccupanti lesioni diffuse in una porzione dell'abitazione. Negli ultimi mesi il quadro fessurativo aveva subito un ulteriore importante peggioramento, fino a raggiungere delle ampiezze di 3 - 4 cm. Solo a questo punto il proprietario evidentemente preoccupato ha verificato l’esistenza di un cedimento differenziale del terreno e ha affidato l’intervento di consolidamento in fondazione a GEOSEC, azienda specializzata nell'iniezione di resine espandenti e micropali presso infissi.
Rilievo e progetto preliminare
L'intervento di consolidamento è iniziato con una serie di attente indagini geotecniche e geofisiche, che hanno messo in evidenza le scarse caratteristiche dei terreni di fondazione posti sotto alla costruzione, con un’evidente riduzione della portanza. Per ricercare le possibili cause del cedimento sono state eseguite indagini al contorno ed in particolare anche sugli impianti di raccolta delle acque potabili e meteoriche. Tramite video ispezione è stato dunque possibile confermare la presenza di una perdita importante alle condotte interrate limitrofe alla struttura di fondazione, perdita oltretutto già rilevata dalle immagini di tomografia della resistività elettrica del terreno.
Il team di intervento GEOSEC, composto da geologi e ingegneri specializzati nei consolidamenti del terreno, ha studiato la miglior strategia d'azione seguendo l'innovativo approccio scientifico - geotecnico del metodo GEOSEC® ed stato quindi effettuato un monitoraggio e un’analisi computerizzata del terreno ricostruendo un modello numerico 3D delle principali caratteristiche del volume significativo interessato dal dissesto.
Inoltre è stato condotto un rilievo complessivo del quadro fessurativo all’immobile oltre che della presenza di cedimenti differenziali verticali diffusi. Conseguentemente il progettista locale ha optato per il consolidamento dei terreni di fondazione mediante iniezioni mirate di resina espandente e controllata GEOSEC®.
L'intervento esecutivo con iniezione di resine espandenti
Il procedi¬mento brevettato GEOSEC® consente di intervenire in modo preciso, rapido, mirato, mini-invasivo e risolutivo sulla sicurezza e la stabilità dell’edificio grazie all’iniezione di speciali resine eco compatibili sempre sotto il controllo della tomografia di resistività 4D live.
La resina da iniezione
Per questi speciali interventi di consolidamento del terreno, GEOSEC inietta una resina poliuretanica espandente a celle chiuse denominata MAXIMA PU-Harz. Questa resina soddisfa i requisiti indicati dalle norme tedesche per la valutazione degli effetti sul suolo e sulle acque sotterranee. I test sono stati effettuati dal DIBt Deutsches Institut für Bautechnik oltre che dall’Istituto Giordano di Rimini conformemente alle norme Italiane ed europee condivise e vigenti. Ne consegue che le resine utilizzate rispettano ambiente e acque sotterranee senza produrre effetti inquinanti.
La tomografia Elettrica 4D live
Si tratta di una moderna tecnica di indagine del terreno per immagini 3D ripetitive nel tempo. In modo del tutto non invasivo le misure geofisiche vengono effettuate con dispositivi multi elettrodici allineando sul terreno dei particolari sensori (trasmettitori e ricevitori) e collegandoli tra loro con cavi multipolari connessi ad una centralina elettronica di misura, detta georesistivimetro multicanale. Le misure raccolte dallo strumento restituiscono così valori di resistività elettrica a differenti profondità e partecipano alla costruzione di vantaggiosi modelli numerici 3D e 4D del volume significativo di terreno indagato sotto al fabbricato, grazie ad un apposito calcolatore. Il risultato finale è quindi una sequenza di immagini ad alta risoluzione di tomografia 4D, opportunamente elaborata da un sofisticato software di calcolo la cui interpretazione deve necessariamente essere demandata ad un tecnico specializzato.
La precisione ed accuratezza di misura di questa metodologia di indagine dà la possibilità ai tecnici GEOSEC di analizzare il terreno di fondazione e capire dapprima le cause che hanno portato alla comparsa di crepe nei muri o di crepe nelle pavimentazioni. Ma la tomografia di resistività 4D trova il suo pieno compimento e assoluto vantaggio rispetto alle soluzioni concorrenti proprio durante l’iniezione delle resine espandenti. La diagnostica per immagini funziona come un occhio elettronico che guarda sotto alla costruzione in modalità ripetitiva e sequenziale. Questo permette ai tecnici GEOSEC di verificare proprio l’azione delle resine espandenti e dunque il corretto consolidamento del terreno, grazie al rilievo ripetitivo delle variazioni delle proprietà geofisiche del sottosuolo in corso d’opera. La procedura (iterativa) di risoluzione consente di arrivare ad una stima della distribuzione delle resistività reali nel mezzo investigato che si traduce in una immagine grafica di efficace comprensione, sempre aggiornata in tempo quasi reale. Così i tecnici di cantiere possono vantaggiosamente decidere come modificare direttamente sul posto le iniezioni per il miglioramento del progetto preliminare, secondo un approccio tecnico indicato dal Metodo brevettato GEOSEC nel pieno rispetto delle prescrizioni del metodo osservazionale previsto dalle nuove Norme tecniche sulle Costruzioni (NTC2018).
L’intervento di consolidamento del terreno
L'area ha interessato cir¬ca 11,10 metri lineari di fondazione continua con quota d'appoggio a circa -0,6 metri dal piano di calpestio ma con un quadro fessurativo davvero importante.
Il progetto prelimina¬re è stato ottenuto dall’indagine geofisica ERT (unica stazione di rilievo a 48 elettrodi cross hole) integrata da 3 prove penetrometriche dinamiche. Le indagini hanno confermato la forte eteroge¬neità dello spessore dei primi 2,00 metri di terreno, con l'individuazione di argille limose umide dalle scarse qualità meccaniche. Successivamente sono stati definiti in modo mirato i punti e le relative profondità di iniezione delle resine.
Grazie alle acquisi¬zioni delle immagini tomografiche intermedie e sequenziali, è stato possibile osservare rapidamente l’omogeneizzazione della distribuzione della resistività elettrica, tra zone ce¬devoli e zone più stabili prese a riferimento fino a validazione finale del lavoro.
Sono stati effettuati ben 12 fori per un totale di 36 iniezioni su tre livelli sovrapposti, dal piano campagna (- 0,7 metri, -1.1 metri, -1,6 metri) con un consumo di circa 470 Kg di resina espandente.
Il servizio tecnico GEOSEC
Siamo a disposizione dei progettisti dei committenti mediante assistenza tecnica gratuita specializzata sia in fase di istruzione dei progetti che in fase di esecuzione dei lavori. Lo staff GEOSEC è in grado di eseguire le indagini geofisiche e geotecniche necessarie con strumentazioni proprie, oltre che di elaborare modellazioni numeriche interpretative delle risultanze diagnostiche ed anche previsionali dei risultati attesti post iniezione.
Per qualsiasi informazione, per ricevere materiale tecnico informativo, per richiedere la visita di un tecnico GEOSEC è possibile contattare l’azienda a questo indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure chiamare il numero verde 800.045.645 - www.geosec.it