Una nuova generazione di strumenti software offre la possibilità di governare l’intero processo BIM in modo tanto innovativo quanto semplice, senza imporre elevate conoscenze dei singoli software di BIM Authoring.

BIMPLUS AllplanModelli informativi e processo digitale
Interoperabilità, scambio e federazione di modelli in formato OpenBIM offrono benefici sia a breve termine, collegati alla gestione del processo digitale che si sviluppa durante le fasi di progettazione e realizzazione di un’opera o cespite immobile che dir si voglia, sia a lungo termine, consentendo l’utilizzo dei modelli informativi, indipendentemente dalle applicazioni che li hanno generati nel lungo periodo. Questo assicura alla committenza pubblica e privata la salvaguardia del valore delle informazioni nel tempo, indipendentemente dalle applicazioni utilizzate nella loro generazione.
È ormai naturale il coinvolgimento di diverse discipline e specializzazioni nella realizzazione di un’opera, al fine di rispondere ai requisiti funzionali e prestazionali richiesti. Lo stesso vale per l’adozione di diverse tecniche e tecnologie costruttive che, dal punto di vista dei software a supporto dei processi di progettazione, si traducono nell’utilizzo di una molteplicità di strumenti di diversi produttori, capaci di produrre modelli informativi sempre più avanzati e completi.
La molteplicità dei modelli e degli strumenti software suggerisce, o meglio richiede, di adottare nuovi processi di federazione e coordinamento dei modelli informativi basati su formato OpenBIM.
Nel panorama delle soluzioni software possiamo oggi riconoscere da una parte gli strumenti di Authoring che supportano la generazione di questi modelli BIM e dall’altra i software di collaborazione, che supportano il processo digitale nelle sue diverse fasi e la collaborazione fra gli attori coinvolti.
Nella gestione di un appalto pubblico o privato, questa seconda tipologia di strumenti rappresenta da un lato un cambio di metodo, nel condividere in un ambiente di federazione modelli e informazioni, e dall’altro un cambio di metodo nel lavoro di coordinamento e revisione dei progetti.
Fra i vantaggi di questa tipologia di strumenti software possiamo individuare certamente l’opportunità di adottare un unico processo di condivisione, collaborazione, coordinamento e revisione dei modelli informativi (BIM) nella loro più ampia accezione (modelli geometrici, informazioni e documenti), indipendente dai singoli software con cui gli stessi modelli vengono generati.
L’ambiente di condivisione e di collaborazione diventa quindi il luogo dove reperire tutte le informazioni e governare il processo BIM. Data la molteplicità di attori coinvolti e la loro eterogeneità, l’ambiente deve configurarsi come uno strumento di semplice utilizzo, accessibile in ogni momento indipendentemente dal device utilizzato.
Questo consente ai responsabili di procedimento e in generale alle figure manageriali di esplorare e verificare il modello informativo con strumenti tanto potenti quanto semplici, senza necessità di acquisire elevate competenze nella gestione di singoli software che hanno generato i dati.

L’ambiente di condivisione (ACDat/CDE)
In ambito di digitalizzazione all’interno dell’attuale norma tecnica di riferimento EN ISO 19650 e delle UNI 11337, l’ambiente di condivisione (ACDat/CDE) viene individuato come una componente fondamentale di un processo BIM, in quanto fonte multidisciplinare di informazioni lungo tutto il ciclo di vita di una commessa.
Dal punto di vista del software, la tecnologia Cloud e i portali Web accessibili attraverso il normale Browser rappresentano la risposta più naturale all’esigenza di offrire un ambiente di condivisione allo stesso momento semplice ed accessibile.
Peraltro, visto il ruolo dell’ambiente di condivisione in un processo di lavoro digitale e multidisciplinare, appare chiaro come la sua estensione ad ambiente di coordinamento, collaborazione e validazione, con le relative funzionalità che supportino queste attività, costituisca un ulteriore passo in avanti con molti benefici.
Con l’introduzione di Bimplus, ALLPLAN offre una risposta a queste esigenze con un set di strumenti completo e di uso immediato, che vanno dalla federazione dei diversi modelli disciplinari alla loro navigazione, fino all’analisi, anche tematica, delle informazioni collegate, nonché alla gestione dei documenti.
Bimplus diventa quindi un vero e proprio hub di informazioni, che, grazie alla personalizzazione attraverso le API, consente anche di integrare i modelli BIM con applicativi già presenti nella pubblica amministrazione e in generale presso la committenza.


Fasi operative e momenti di condivisione delle informazioni
Durante lo sviluppo del progetto, i diversi modelli disciplinari possono essere sviluppati in parallelo dai diversi team specialistici. Per garantire un flusso di informazioni coerente e coordinato, le norme di riferimento prevedono che le informazioni all’interno dell’ambiente di condivisione siano strutturate in 4 diverse fasi:
• work in progress (fase di elaborazione/aggiornamento)
• shared (fase di condivisione)
• published (fase di pubblicazione)
• archive (archiviazione)
L’accesso ai modelli informativi nelle quattro fasi è diversificato per singola realtà coinvolta e per disciplina, in modo da condividere con l’intero gruppo di lavoro solo le informazioni validate che costituiscono base certa per gli step successivi.
Questo vale sia all’interno di una singola disciplina con le diverse revisioni, sia nel coordinamento di discipline diverse. In questo modo, ad esempio, il modello architettonico viene condiviso in una versione validata che costituisce la base per la progettazione delle strutture e degli impianti; successivamente, i tre modelli disciplinari vengono coordinati e validati, individuando eventuali interferenze e modifiche da apportare per singola disciplina.
Grazie alle funzionalità di federazione dei modelli BIM disciplinari, indipendenti dal software con cui sono stati creati, e al processo di approvazione basato sulle fasi della norma EN ISO 19650, Bimplus supporta in modo digitale questi processi di condivisione e coordinamento.

BIMPLUS Allplan

Verifica e validazione del modello informativo
Nell’ambito di un progetto BIM è necessario garantire che i dati siano trasmissibili, completi e congruenti. Questo significa introdurre procedure di verifica e validazione dei dati stessi, attività che, grazie a modelli BIM con dati computazionali, i software possono ben supportare.
L’introduzione di flussi informativi nei processi digitalizzati è stata affrontata in Italia dalla norma UNI 11337-5, che prevede diversi livelli di verifica da attuare per singolo modello e nel coordinamento di diversi modelli disciplinari.
Dal punto di vista dei software queste attività riguardano, ad esempio, il controllo di interferenza fra i singoli oggetti BIM, sia nell’ambito di una singola disciplina che in ambito multidisciplinare, la verifica della congruenza delle informazioni del modello, nonché la presenza delle informazioni previste dal capitolato informativo e dell’offerta di gestione informativa.
Durante lo sviluppo del progetto, è quindi necessario eseguire verifiche successive per garantire la qualità dell’intero processo. Si tratta di attività che all’interno dell’ambiente di condivisione Bimplus sono supportate da specifiche funzionalità di revisione. Sono disponibili, ad esempio, il raffronto delle revisioni dei modelli per quanto riguarda il contenuto geometrico e informativo, strumenti di clash detection per verificare le interferenze e le collisioni, rappresentazioni del modello tematizzate in funzione delle informazioni con regole riutilizzabili nel tempo.
L’integrazione bidirezionale di MS Excel con Bimplus consente anche di verificare e aggiornare in modo puntuale o massivo le informazioni del modello, e, oltre a supportare queste fasi operative, offre all’operatore la possibilità di utilizzare in modo efficiente gli strumenti abituali.

 

Andreatta Flavio - Amministratore Delegato ALLPLAN Italia

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Venerdì, 18 Settembre 2020 16:46

Corso di CATASTO DOCFA primo livello

Descrizione del corso di CATASTO DOCFA primo livello

DLT Formazione corso di CATASTO DOCFAIl corso è strutturato per fornire ai partecipanti le basi teoriche e soprattutto pratiche per comprendere e gestire i concetti fondamentali del catasto ed iniziare a redigere autonomamente le pratiche DOCFA. Verrà illustrato il funzionamento del software DOCFA, del portale dell’agenzia delle entrate SISTER e svolta una esercitazione di pratica catastale completa. I docenti sono professionisti che operano da anni sulle tematiche catastali e metteranno a disposizione dei corsisti le loro competenze e la loro esperienza.
I partecipanti del corso utilizzeranno i propri PC per seguire le lezioni in video conferenza e per svolgere le esercitazioni DOCFA passaggio dopo passaggio insieme al docente.

CORSO ACCREDITATO 16 CFP Architetti – Geometri

Al termine della prima lezione i partecipanti potranno decidere se acquistare l’intero corso e così acquisire i Crediti Formativi per la propria professione.

I CFP saranno rilasciati solo a coloro che seguiranno tutte e quattro le lezioni.

Iscrizione: https://dltformazione.it/registrazione-corso-catasto-docfa-webinar-settembre-2020/

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Harpaceas

Grande partecipazione all’evento online “Applicazioni in ambito geomeccanico”, organizzato da Harpaceas e svoltosi il 25 giugno 2020: oltre 150 professionisti dell’ingegneria geotecnica hanno avuto l’opportunità di ascoltare interventi di altissimo livello e contenuto tecnico.
“È stato un onore per il nostro evento ricevere il patrocinio di due Dipartimenti del Politecnico di Milano (Dipartimento “Civil and Environmental Engineering” e Dipartimento “Architecture, Built Environment and Construction Engineering”)” afferma l’Ing. Paolo Sattamino, Direttore Commerciale Divisione Calcolo Strutturale e Geotecnico di Harpaceas.
Questo doppio patrocinio ha conferito ancora più autorevolezza ad un evento già unico nel suo settore per il livello tecnico dei contenuti e degli speaker. Entrambi i Dipartimenti del Politecnico di Milano hanno, inoltre, portato il loro contributo in termini di Ricerca e Innovazione, attraverso gli interventi del Prof. Claudio Giulio di Prisco (Professore Ordinario, Dipartimento Civil and Environmental Engineering del Politecnico di Milano) e del Prof. Francesco Calvetti (Professore Associato, Dipartimento Architecture, Built Environment and Construction Engineering del Politecnico di Milano).
Inoltre, il panel dei relatori è stato ricco di ospiti illustri del settore della geotecnica, tra cui ricordiamo Colleselli & Partners, Rocksoil, Enser e Italferr.

Gli argomenti trattati durante l’evento sono stati molto attuali e interessanti, tanto da generare una notevole affluenza da parte di operatori storici del settore ma anche di operatori che si stanno avvicinando a questi temi di recente.
“Così come è stato articolato, il programma dell’evento ha permesso di conseguire un obiettivo per noi fondamentale: mostrare casi reali di analisi numeriche con l’utilizzo dei software Itasca, accessibili e comprensibili sia da un pubblico con esperienza consolidata sia da un pubblico in fase di apprendimento iniziale.” commenta l’Ing. Paolo Sattamino, aggiungendo: “Tutto questo è stato poi arricchito anche da contributi sulle tendenze future in ambito geotecnico, come l’introduzione della metodologia BIM in ambito geotecnico, il tema delle analisi con metodi discreti e la Vision di Itasca”.

La prima parte dell’evento ha visto come protagonisti i contributi di ricerca accademica presentati dagli esponenti del Politecnico di Milano: “Modellazione e analisi di rilevati stradali con Flac3D” a cura del Prof. Claudio Giulio di Prisco, e “Analisi e protezione dai rischi gravitativi con metodi DEM” a cura del Prof. Francesco Calvetti, che ha introdotto la filosofia del discreto per la modellazione della muratura.
Con il suo intervento, l’Ing. Ada Zirpoli, Direttore Tecnico Divisione Calcolo Strutturale e Geotecnico di Harpaceas, ha introdotto il nuovo tema del metodo BIM e la geotecnica, proponendo al pubblico dei casi esplorativi condotti con il suo team in Harpaceas.

La seconda parte dell’evento è stata dedicata alla presentazione di diversi casi applicativi, direttamente dai professionisti che li hanno seguiti. Colleselli & Partners ha mostrato la modellazione di uno scavo a cielo aperto con condizioni al contorno complesse, effettuando un confronto con risultati del monitoraggio.
Rocksoil ha presentato il caso della modellazione di opere sotterranee complesse, gestito con Flac3D.
L’Analisi della Risposta Sismica Locale 2D della Valle del Polcevera (Genova) è stata infine l’oggetto dell’intervento congiunto di Enser e Italferr.

Oltre all’affluenza, è degna di nota anche la partecipazione interattiva dei professionisti. In particolare, è stato riscontrato un grande interesse per il software Flac3D di Itasca.
“Negli ultimi anni, Itasca sta lavorando molto in termini di ottimizzazione dell’interfaccia grafica dei propri software, per renderli più accessibili a tutti i professionisti. L’obiettivo, evidente nelle ultime versioni dei prodotti della suite, è quello di raggiungere una maggiore uniformità tra le interfacce delle varie soluzioni. Non siamo stati quindi sorpresi nel vedere un aumento di interesse nei confronti di queste soluzioni, da sempre considerate molto valide dagli ingegneri geotecnici.” spiega l’Ing. Ada Zirpoli, al termine dell’incontro.

La durata dell’evento, resa più breve dalla sua conversione a evento online, ha costretto gli organizzatori a selezionare un numero limitato di casi applicativi presentati. Per dare comunque il giusto spazio anche ad altri contributi, si è deciso di far proseguire l’evento, organizzando una serie di altri appuntamenti, sempre online, dedicati ognuno a temi casi applicativi specifici.

 

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BIM Allplan Monaco di Baviera

Implementato con successo un modello standard per la progettazione BIM delle banchine ferroviarie


Monaco di Baviera, 28 luglio 2020 - DB Station & Service AG, il gestore delle stazioni del sistema di trasporto ferroviario tedesco DB Netz AG, ha sviluppato insieme ad ALLPLAN un modello di progetto BIM completo che ora è gratuitamente a disposizione di tutti gli utenti di Allplan. Il modello per l'applicazione del metodo BIM ai progetti della DB Station & Service AG comprende tutti i componenti e gli accessori sotto forma di oggetti intelligenti. Gli utilizzatori di Allplan sono quindi in grado di realizzare i loro progetti per Deutsche Bahn secondo le specifiche BIM del gruppo, garantendo così uno standard elevato di qualità dei dati.
DB Station & Service AG, una consociata di Deutsche Bahn, è uno dei maggiori gestori di immobili nell’ambito dei trasporti in Europa, con 5.400 fermate e 800 stazioni. Complessivamente, si occupa di circa 3.300 affittuari in un totale di 700 edifici con spazi commerciali, per una superficie di 1 milione di m², frequentati ogni giorno da 20 milioni di passeggeri. Dal 2017 utilizza la metodologia BIM per la progettazione e l'implementazione di interventi infrastrutturali, diventando così un pioniere del settore.
"Il metodo BIM è diventato indispensabile nella progettazione, nella costruzione e nella gestione delle strutture della Deutsche Bahn. Ci offre la certezza dei costi prima che vengano indette le gare d'appalto per i lavori di costruzione, aumenta la qualità della progettazione e, non da ultimo, consente il trasferimento digitale dei dati per l'esercizio e la manutenzione", afferma la Dott.ssa Katja Maaser, responsabile della standardizzazione e della digitalizzazione di DB Station & Service AG. In questo contesto, i contenuti BIM sono una componente importante per garantire l'applicazione qualitativa della metodologia BIM. "Siamo pertanto lieti che tutti i componenti creati da ALLPLAN soddisfino i requisiti delle specifiche DB BIM nella versione 2.4 e gli standard stabiliti dalla DB Station & Service AG", continua la Dott.ssa Katja Maaser.
 
Progettazione della banchina ferroviaria con Allplan
"I progetti sviluppati per grandi clienti come la Deutsche Bahn richiedono che i progettisti incaricati si attengano rigorosamente alle specifiche. Grazie ai modelli digitali di progetto è possibile soddisfare più facilmente queste specifiche e guadagnare così più tempo per la progettazione vera e propria", spiega Robert Bäck, responsabile del reparto di consulenza di ALLPLAN. "Grazie al nuovo modello di progetto, i nostri clienti sono ora in grado di migliorare la propria qualità di progettazione e di soddisfare al meglio le specifiche della Deutsche Bahn", continua Robert Bäck.
Il template per la progettazione delle banchine ferroviarie contiene numerose funzionalità e modelli predefiniti che supportano l'intero workflow di progettazione, creazione di modelli, computo, documentazione e trasferimento dati. Questi includono, tra gli altri:
• Catalogo dei componenti sotto forma di assistenti e librerie di oggetti
• PropertySet di Attributi per i singoli oggetti e per tipi di installazione
• Report di computo, abachi ed etichette personalizzate
• Pre-impostazioni per la generazione della documentazione dal modello
• Profilo di scambio IFC per una corretta assegnazione e trasferimento degli attributi durante l'esportazione
Il contenuto viene continuamente ampliato e aggiornato in base alle esigenze. Una guida spiega come lavorare con il progetto template, nonché i parametri e le proprietà dei singoli oggetti. Un webinar introduttivo fornisce agli utenti una panoramica completa su come lavorare con il modello di progetto BIM.

 

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Voice of the customers AllplanA partire dal 22 giugno ALLPLAN Italia inviterà i suoi clienti a raccontare in diretta streaming il proprio approccio al BIM e in che modo la principale tendenza digitale del mondo AEC abbia supportato e reso possibile la realizzazione di progetti architettonici e ingegneristici di successo.

L’accento delle puntate di Voice of The Customers non sarà quindi tanto su soluzioni e prodotti, quanto su esperienze, percezioni e abitudini d’uso legate al building information modelling.

“Si tratta di un approccio differente dal consueto – spiega Barbara Magaraggia, sales manager di ALLPLAN Italia. Abbiamo infatti voluto mettere l’accento più sulle persone e sui progetti, che non sui prodotti, lasciando che fossero le esperienze e i progetti stessi a parlare. Inoltre abbiamo deciso che fosse un moderatore esterno a intervistare i nostri ospiti, un esperto di BIM. L’obiettivo è ovviamente condividere con la nostra community digitale storie di valore, esperienze e non semplicemente enfatizzare la bontà delle soluzioni progettuali che offriamo”.

“Voice of The Customers” è anche un modo per dare conto dei cambiamenti che ha subito la professione negli ultimi anni, di fronte a una rivoluzione digitale sempre più spinta, attraverso la viva voce di alcuni dei suoi protagonisti.

L’accesso alle videoconferenze sarà gratuito. In coda alle conferenze sarà aperta una sessione di Q/A a cui si darà risposta immediata e, a tutte le domande che per limiti di tempo non verranno affrontate, verrà fornita risposta via mail al singolo partecipante.

Programma di Voice of The Customers

22 giugno – Studio Violetto. La riqualificazione della Certosa reale di Collegno. (iscrizione)

29 giugno – Studio AB2ER. Un rifugio da sogno: la progettazione del rifugio la Marmotta a Sauze d’Oulx (iscrizione)

6 luglio – Studio Inoving. Hotel Olympia, Savona. Coordinamento BIM Based della progettazione. (iscrizione)

13 luglio – Studio Di Giuseppe. Progettazione del dissabbiatore di Ollolai (NU). (iscrizione)

20 luglio – Studio Campanini. Riqualificazione e trasformazione di una corte agricola. (iscrizione)

qui la pagina web con le presentazioni dei progetti e i link per l'iscrizione gratuita agli incontri.

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Tekla Model SharingI processi di digitalizzazione e l’adozione dello smart working hanno recentemente subito una forte accelerazione a causa della pandemia Covid-19. In questo periodo, per il settore delle costruzioni, gli strumenti di collaborazione BIM, come ad esempio Tekla Model Sharing, sono diventati essenziali per garantire a studi professioni, società di ingegneria e imprese di costruzione la propria continuità operativa.
Per avere una testimonianza reale sull’utilizzo di Tekla Model Sharing lavorando in smart working,  abbiamo intervistato l’Ing. Stefano China, Direttore Tecnico di Tecnostrutture Srl, azienda con oltre 35 anni di esperienza nelle strutture miste acciaio-calcestruzzo. L’Ing. China ci racconta l’esperienza che lui e il suo team hanno vissuto recentemente con l’adozione della nuova tecnologia, facendo inoltre riferimento al progetto del Nuovo Ospedale Odense in Danimarca sul quale attualmente stanno lavorando.

Perché Tecnostrutture ha scelto Tekla Model Sharing per lavorare in smart working?
Tecnostrutture utilizza Tekla Model Sharing da circa 2 mesi. La scelta della piattaforma è stata contestuale all’inizio della pandemia e all’obbligo per tutte le aziende di favorire lo smart working.
“Non ci sono state particolari problematiche nell’adozione del nuovo strumento di condivisione Tekla Model Sharing. Si presenta semplice e intuitivo e da subito ha risolto diversi problemi che si stavano presentando con il lavoro in smart working.
Abbiamo deciso di considerare l’adozione del cloud per svariate ragioni. In generale, per garantire la prosecuzione delle nostre attività avevamo bisogno di uno strumento per la collaborazione e la condivisione del modello tra persone in sedi diverse, che permettesse inoltre ai singoli utenti di avere a disposizione il modello aggiornato indipendentemente dal PC in uso.” afferma l’Ing. Stefano China.

Utilizzare Tekla Model Sharing ha permesso di ottenere alcuni notevoli vantaggi in termini di continuità operativa. Innanzitutto, è stato possibile continuare il lavoro sui modelli Tekla Structures senza interruzione e senza perdite di tempo nei continui cambi di sede. Di particolare importanza è stata inoltre la nuova possibilità di gestire i salvataggi e il recupero di eventuali versioni precedenti in caso di problemi
Grazie a Tekla Model Sharing, tutto il team tecnico di Tecnostrutture ha notato dei miglioramenti nella collaborazione con colleghi / altri attori coinvolti nel processo.
L'adozione della piattaforma ha semplificato la collaborazione nei modelli rispetto al “multi-user” utilizzato in precedenza.
I principali vantaggi conseguiti sono stati essenzialmente 3:
• la gestione delle revisioni del modello caricate dai diversi utenti con un ottimo sistema di visualizzazione delle modifiche
• la possibilità di recuperare versioni precedenti in caso di problemi
• la possibilità di lavorare in locale e caricare in una fase successiva l’aggiornamento del modello

Tekla Model sharing all’opera: il Nuovo Ospedale Odense in Danimarca
In questo periodo di emergenza sanitaria e smart working, la scelta della tecnologia Tekla Model Sharing si rivelata fondamentale per diversi progetti, in particolare quello del Nuovo Ospedale Odense, Danimarca. Tutto il team tecnico di tecnostrutture coinvolto sul progetto è stato in grado di continuare la modellazione dei diversi edifici senza difficoltà di sincronizzazione del modello tra i diversi utenti (3 in totale) e senza perdita di lavoro.
Il nuovo maxi-ospedale universitario sorgerà nella Regione Sud della Danimarca, esattamente a 170 km da Copenaghen. La prima pietra è stata posata nell’agosto 2019 mentre la fine dei lavori è prevista per il 2022, quando l’intera opera si integrerà naturalmente con il paesaggio circostante, includendo anche il collegamento con la tramvia.
Nuovo Ospedale Odense
La struttura del nuovo Ospedale Universitario di Odense è realizzata con travi e pilastri NPS® a struttura mista acciaio-calcestruzzo forniti da Tecnostrutture.
La struttura in acciaio di travi e pilastri NPS® viene realizzata nelle moderne fabbriche di Tecnostrutture. I prodotti arrivano in cantiere e vengono montato in modo semplice e veloce. Completa il tutto il getto di calcestruzzo, che rende travi e pilastri strutture miste acciaio-calcestruzzo.
Maggiori informazioni sul progetto sono disponibili sul sito web di Tecnostrutture.

Tekla Model Sharing: funzionalità e vantaggi
Tekla Model Sharing rende il lavoro in remoto sicuro e pratico.
Tekla Model Sharing è uno strumento di collaborazione BIM realmente innovativo, in grado di aumentare significativamente la produttività degli utenti di Tekla Structures.
Grazie ad esso, i team possono lavorare sullo stesso modello contemporaneamente, senza mai interrompere il lavoro degli altri colleghi.
Tekla Model Sharing si basa su una tecnologia di condivisione unica che consente di lavorare anche con connessione Internet assente o lenta, necessaria solo quando si desidera sincronizzare le modifiche. Grazie al flusso di lavoro innovativo e brevettato, questo strumento condivide solo le modifiche apportate al modello, non l’intero modello.

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Con le soluzioni hardware e software di CAM2, l’azienda del Royal BAM Group ha incorporato il processo BIM di convalida del costruito a fronte del modello di progetto

BAM Construction, società appartenente a Royal BAM Group, azienda olandese di servizi di costruzione leader nel BIM e nella sostenibilità, è stata incaricata nel 2016 di costruire una struttura sportiva di prim’ordine per il nuovo Dover District Leisure Centre. L’opera da 26 milioni di sterline aperta lo scorso anno nel Regno Unito riguarda una piscina standard da competizione a otto corsie.

Oltre alle caratteristiche tipiche di un progetto di questo tipo, ad esempio l’impermeabilità della struttura e la sua resistenza alla pressione creata dal volume dell’acqua, era necessario soddisfare anche diversi altri criteri dimensionali. In questo genere di costruzioni è fondamentale che le pareti della piscina siano perfettamente parallele e che formino angoli retti sia con le corsie sia con la superficie dell’acqua. Inoltre, la lunghezza della piscina deve essere certificata, poiché negli eventi sportivi importanti il mancato rispetto delle tolleranze può fare la differenza tra una medaglia d’oro e una d’argento.

Consapevole, dunque, che per creare una costruzione di buona qualità sarebbe stato necessario includere un processo BIM supportato dalla tecnologia per verificare rapidamente le dimensioni as-built della piscina ed escludere i rischi, BAM Construction ha scelto di utilizzare sia l’hardware CAM2 di scansione laser che il software BuildIT Construction sempre di CAM2. L’obiettivo era quello di dimostrare che la costruzione fosse conforme alle rigorose norme dimensionali richieste, dopo aver realizzato la vasca della piscina in calcestruzzo e prima di posare le piastrelle, così da assicurare il successo dei fattori critici del progetto.

“I dati del settore indicano che ben il 30% dei costi di costruzione è rappresentato dalle rilavorazioni in loco e che il 10% dei materiali viene completamente sprecato”, dichiara Daniel Brenchley, Project Manager di BAM Construction. “Secondo i nostri obiettivi basati sul principio "right first time" (perfezione al primo tentativo), per confermare che tutti i lati della vasca fossero corretti e che non si fosse verificato alcun cedimento dopo la rimozione della cassaforma, prima di posare le piastrelle abbiamo eseguito una scansione laser dettagliata dei lati della vasca e abbiamo utilizzato il software BuildIT Construction di CAM2 per effettuare dei confronti con il nostro modello 3D”.

Il software BuildIT Construction non ha riscontrato alcuna intrusione nella vasca della piscina, ma ha rilevato diversi avvallamenti, evidenziandone le coordinate in un rapporto grafico e consentendo al team di localizzarle risolvendo i problemi in modo rapido ed efficiente. La velocità e la precisione del software di CAM2 hanno consentito, inoltre, a BAM di ripetere la procedura nuovamente per verificare che la piscina soddisfacesse i criteri di certificazione olimpici anche in seguito alla piastrellatura.

BuildIT ha permesso quindi al team di accelerare i tempi di convalida e produrre studi di valutazione delle tolleranze accurati, assicurando la qualità e offrendo aderenza all’intento di progettazione attraverso tutti i processi di costruzione e utilizzando strumenti di acquisizione dei dati intelligenti, di analisi quasi in tempo reale e di creazione di rapporti standard del settore.

“La rapida procedura di feedback di BuildIT offre fiducia nel lavoro svolto e promuove un processo decisionale intelligente quando vengono rilevati errori od omissioni in loco. In CAM2 ci impegniamo costantemente per offrire ai nostri clienti un’esperienza integrata sviluppata direttamente sulla base dei loro riscontri e delle loro esigenze, così che possano svolgere il proprio lavoro in modo semplice, veloce ed efficiente, riuscendo a ottenere la perfezione al primo tentativo”, commenta Giuseppe Mazzara, Sales Manager divisione C-BIM di CAM2.

Le informazioni presenti in questo comunicato stampa contengono affermazioni previsionali ai sensi del Private Securities Litigation Reform Act del 1995 soggette a rischi e incertezze, come per esempio le affermazioni riguardanti la domanda e l'accettazione del cliente dei prodotti CAM2 nonché lo sviluppo e il lancio dei prodotti CAM. Affermazioni che non sono fatti storici o che descrivono i programmi, gli obbiettivi, le proiezioni, le aspettative, le supposizioni, le strategie e gli scopi dell'Azienda sono da intendersi come affermazioni previsionali. Inoltre, espressioni quali "è", "sarà" e simili o discussioni inerenti ai piani di CAM2 o altre intenzioni sono da intendersi come affermazioni previsionali. Tali affermazioni previsionali non costituiscono garanzie per rendimenti futuri e sono soggette a rischi noti e ignoti, incertezze e altri fattori che potrebbero comportare una differenza materiale nei risultati, nei rendimenti o nelle realizzazioni effettive rispetto a quanto espresso, anche implicitamente, nelle affermazioni previsionali. Pertanto si avverte il pubblico di non porre fiducia indebita in dette affermazioni previsionali.

I fattori che potrebbero comportare una differenza materiale nei risultati effettivi rispetto a quanto espresso o previsto nelle affermazioni previsionali comprendono, ma non sono limitati a:
• lo sviluppo da parte di altri di prodotti, processi e tecnologie nuovi e migliorati che rendono i prodotti dell'Azienda meno competitivi od obsoleti;
• l'incapacità dell'Azienda di mantenere il proprio vantaggio tecnologico sviluppando nuovi prodotti e migliorando quelli esistenti;
• i declini economici o altri cambiamenti sfavorevoli, o mancate migliorie nelle industrie servite dall'Azienda o nelle economie nazionali o internazionali nelle zone in cui l'Azienda opera e altre condizioni economiche, commerciali e finanziarie generali; e
• gli altri rischi descritti nella Parte I, Articolo 1A. Fattori di rischio nella relazione annuale dell'Azienda nel modulo 10-K per l'anno conclusosi il 31 dicembre 2016 e nel modulo 10-Q per i trimestri conclusi il 31 marzo 2017 e il 30 giugno 2017.
Le affermazioni previsionali contenute in questo comunicato stampa rappresentano il giudizio dell'Azienda a partire dalla data del comunicato. L'Azienda non si assume alcun obbligo di aggiornare nessuna delle affermazioni previsionali in seguito a nuove informazioni, eventi futuri o altro, a meno che non previsto dalla legge.

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Giovedì, 07 Novembre 2019 21:31

La certificazione del sistema di gestione BIM

ICMQ BIMICMQ ha sviluppato una tecnica tramite un gruppo di esperti scelti in rappresentanza di tutte le parti interessate nella realizzazione di un’opera con il metodo Bim: stazioni appaltanti, progettisti, organismi di certificazione, utilizzatori finali dell’opera

Il Bim rappresenta un modo completamente diverso di approcciare la vita dell’edificio, o meglio dell’opera: è prima di tutto un modo nuovo di comunicare, si applica a tutta la vita dell’opera, progetto, realizzazione, manutenzione e demolizione, e il software è solo uno strumento per raggiungere il risultato atteso.I soggetti coinvolti nel processo di sviluppo e realizzazione di un’opera con il metodo Bim sono molteplici, ognuno con un proprio ruolo: dal committente e/o utilizzatore finale dell’opera ai progettisti e all’impresa di costruzioni.

Per quanto possa sembrare complicata e costosa, una volta superato l’impatto iniziale, l’applicazione del metodo Bim porta vantaggi a tutti gli attori coinvolti: il gestore dell’opera ha una raccolta organica di tutti i dati e le informazioni necessari per la gestione e la manutenzione, mentre progettisti e impresa dispongono di un formidabile strumento di coordinamento che, se ben utilizzato, consente di prevenire problemi e pianificare al meglio tutte le attività.

Per l’efficace applicazione del Bim è necessario che le persone coinvolte siano in possesso di un adeguato livello di conoscenza del metodo e degli strumenti.

Ma la competenza delle singole persone non è sufficiente a raggiungere i risultati attesi se queste non lavorano tutte insieme nell’ambito di un’organizzazione.

Nel gennaio del 2017 ICMQ ha sviluppato una specifica tecnica tramite un gruppo di esperti scelti in rappresentanza di tutte le parti interessate nella realizzazione di un’opera con il metodo Bim: stazioni appaltanti, progettisti, organismi di certificazione, utilizzatori finali dell’opera.

Il gruppo oltre a ICMQ ha visto la presenza di Ate, Buildingsmart, Cte, Enel, Italferr, Ministero delle Infrastrutture, Rfi, e ha sviluppato la specifica secondo la High Level Structure che Iso (ente di normazione a livello mondiale) ha definito per tutte le norme che trattano sistemi di gestione.

Ciò comporta, da un lato, che la sua implementazione è perfettamente integrabile con le certificazioni anzidette, di cui l’azienda potrebbe essere in possesso, e dall’altro che la specifica si basa su una struttura internazionalmente conosciuta e di comprovata efficacia.

Se l’azienda è già in possesso di un certificato Iso 9001 in cui potrebbe indicare l’uso del Bim perché dovrebbe implementare un sistema di gestione Bim secondo la specifica ICMQ?

Innanzitutto, la norma Iso 9001 ha l’obiettivo di assicurare che i processi aziendali siano strutturati e monitorati per garantire la soddisfazione del cliente finale, qualunque servizio o prodotto l’azienda realizzi, non entrando nel merito del “modo” in cui questo sia svolto.

La certificazione SG BIM ICMQ, pur lasciando libertà sul modus operandi, richiede all’azienda evidenze specifiche in merito a come abbia approcciato il metodo Bim, dando evidenza delle risorse, infrastrutture, know-how e processi applicati su commessa.

La verifica di questi elementi ulteriori a quelli previsti in modo generico dalla Iso 9001, fornisce al mercato una garanzia in più sulla concreta capacità dell’azienda di operare con il suddetto metodo.

La certificazione è dunque l’attestazione che l’organizzazione è in grado di gestire in modo corretto e competente le proprie attività con la metodologia Bim. L’evidenza di questa competenza può costituire un elemento di distinzione e di eccellenza sul mercato.

Inoltre, gli audit di certificazione secondo la Iso 9001 vengono generalmente svolti da uno o più ispettori competenti nel generico settore di riferimento, come ad esempio il settore EA 34 “Servizi di ingegneria”, se si considera il caso degli studi di progettazione.

Tutti gli audit di certificazione svolti da ICMQ per il sistema di gestione Bim sono invece effettuati da un team in cui, all’auditor esperto di sistemi di gestione, viene sempre affiancato un esperto tecnico Bim.

Ciò garantisce un approccio qualificato, in grado di valutare con attenzione la metodologia Bim applicata in tutte le sue sfaccettature e interloquire con gli esperti Bim aziendali parlando lo stesso linguaggio.

Viene da sé che, in assenza di una competenza pluriennale nel Bim, un ispettore qualificato nel generico settore non avrà gli strumenti per verificare correttamente la gestione dei processi seguita dall’azienda in ambito Bim.

Infine, al fine di conferire allo schema di certificazione una valenza istituzionale, la stessa è attualmente oggetto di revisione in sede Uni, all’interno di un apposito gruppo di lavoro creato per sviluppare una PdR (Prassi di Riferimento) che porti allo sviluppo di una certificazione nazionale per le aziende che operano in Bim accreditabile da Accredia e certificabile da tutti gli organismi di certificazione interessati.

Ciò conferma non solo l’importanza della scelta di creare uno strumento di garanzia ad hoc per disciplinare una materia altamente specialistica e riferita a una normativa ancora in evoluzione, ma anche la volontà dell’Ente normatore di dare maggiore enfasi ai contenuti dello schema di certificazione, rispetto a quanto evidentemente la norma Iso 9001 non possa garantire per la genericità delle sue prescrizioni.

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GQuantmrazie all’accordo di rappresentanza esclusiva che Harpaceas ha stretto con Trimble, Quantm è ora disponibile per il mercato italiano.

Quantm è il software che supporta la committenza, il progettista o il consulente specialistico, nella fase di pianificazione ed ottimizzazione di nuovi tracciati stradali e/o ferroviari e nella fase di ridefinizione a partire da uno esistente.

Grazie a Quantm, sviluppato da Trimble nell’ambito del “continuum” infrastrutturale, è più semplice ed efficace studiare un numero anche molto elevato di alternative di tracciati ferroviari o stradali, oltre che ricercare quello ottimale, considerando vincoli di varia natura: geometrici, ambientali, orografici, ecc..
Quantm offre differenti algoritmi di ottimizzazione per tracciati con diversi livelli di dettaglio, dall’approccio “free to roam” all’ottimizzazione della sola livelletta.
La definizione del costo delle diverse ipotesi a progetto avviene attraverso molteplici parametri, consentendo così la scelta della soluzione più sostenibile da un punto di vista ambientale.

I fasci di tracciati ottimizzati, estratti dal software, disponibili in LandXML, formato di interscambio neutro e non proprietario, possono essere importati nella maggior parte degli ambienti di modellazione BIM infrastrutturale.

Quantm è la soluzione ideale per l’attività di “corridor analysis” dei tracciati.

Per info https://harpaceas.it/quantm/
Quantm su YouTube https://www.youtube.com/channel/UCxuXZB5t19kQyy7JLq9tehA

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I processi innovativi digitali per le Costruzioni, saranno il tema centrale dell’ imperdibile giornata dedicata ai professionisti del comparto, organizzata dall’Università IUAV di Venezia e CSPFea.

L’evento si terrà venerdì 8 febbraio 2019 presso il Palazzo Badoer a Venezia, uno degli storici edifici dello IUAV, dalle ore 10.15 alle ore 16.30.

Il monitoraggio e la raccolta dei dati attraverso i SAPR (Droni), il BIM impiegato nella gestione dell’iter di progettazione, costruzione e manutenzione delle opere, la diffusione dell’automazione e robotica nei processi produttivi, sono solo alcuni degli strumenti tecnologici frutto della ricerca e dello sviluppo, che stanno segnando il cambiamento del settore secondario.

Le innovazioni, hanno rivoluzionato la nostra quotidianità e raggiunto tutti i settori. Tuttavia, gli investimenti nei processi innovativi digitali per le costruzioni, nella ricerca e sviluppo, negli anni passati sono stati minori rispetto a quelli di altri comparti, quali quello automobilistico e aerospaziale. Dal rapporto ANCE [2017], è emerso che nel decennio 2005-2014, tra i diversi settori dell’economia, le costruzioni hanno occupato l’ultimo posto, con il più basso grado di digitalizzazione ed una correlata decrescita nella produttività.

Seppure con ritardo, quello delle costruzioni sta adottando nuovi sistemi per la gestione dei processi, affinché la pianificazione del progetto risulti il meno possibile discordante con la realtà operativa.

È proprio grazie alle innovazioni, che le società di progettisti e di costruzioni sono riusciti a spingersi oltre, trovando soluzioni ottimali a problemi che senza l’aiuto della tecnologia, non si sarebbero potuti risolvere nei tempi e nei modi attuali. D’altronde, le grandi opere sono sempre più complesse, di dimensioni maggiori e le necessità crescenti di avere costruzioni efficienti ed eco sostenibili, rendono desueto il tradizionale modo di progettare e di pensare.

La valutazione del rischio sismico, idrogeologico e ambientale attraverso l’uso di software avanzati, consente di intervenire preventivamente. Il monitoraggio dello stato di conservazione degli edifici e delle infrastrutture esistenti, è un’altro campo dove l’indispensabile supporto dell’innovazione consente di raccogliere, quindi archiviare le informazioni necessarie per definire piani di manutenzione programmati.

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