Cantieri e covid-19, compiti del Coordinatore per la sicurezza
Vademecum per gli adempimenti a carico del Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dell'opera, in relazione alla gestione a norma delle lavorazioni nel periodo di emergenza sanitaria.
Anche in vista della riapertura di tanti cantieri - nella auspicata "fase 2" di convivenza delle attività con l'emergenza sanitaria - uno degli aspetti più delicati e critici è garantire la sicurezza, in conformità con i principi generali che informano la materia e delle normative emergenziali emanate, a partire dal Protocollo per la sicurezza condiviso tra MIT e parti sociali.
Con il prezioso supporto dell'Architetto Massimo Pasqualin, abbiamo redatto questo "Vademecum", nel quale proponiamo una lettura coordinata degli adempimenti a carico del Coordinatore per la sicurezza.
FONTI DI RIFERIMENTO (Il Protocollo condiviso MIT-Parti sociali; Contenuti del Protocollo; Normativa generale)
COMPITI DEL COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE (Azioni generali del CSE per prevenire l’infezione; Implementazione del rischio nella pianificazione della sicurezza; Conseguenze sul Cronoprogramma dei lavori; Conseguenze sul Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC))
ANALISI SISTEMATICA DEI COMPITI DEL CSE IN RELAZIONE AL COVID-19 (Avvertenza, come leggere la tabella; Aspetti applicativi del Protocollo condiviso; 0 - Aspetti preliminari; 1 - Informazione; 2 - Modalità di accesso dei fornitori esterni ai cantieri; 3 - Pulizia e sanificazione nel cantiere; 4 - Precauzioni igieniche personali; 5 - Dispositivi di protezione individuale; 6 - Gestione spazi comuni (mensa, spogliatoi); 7 - Organizzazione del cantiere (turnazione, rimodulazione del cronoprogramma delle lavorazioni); 8 - Gestione di una persona sintomatica in cantiere; 9 - Sorveglianza sanitaria / Medico competente / RLS o RLST; 10 - Tipizzazione, relativamente alle attività di cantiere, delle ipotesi di esclusione della responsabilità del debitore, anche relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardati o omessi adempimenti).
Sanità: tecnologia italiana vince gara NATO per ospedali 'chiavi in mano' hi-tech ed ecosostenibili
La pugliese R.I fornirà le infrastrutture realizzate in collaborazione con ENEA ed altri partner
Una tecnologia innovativa ed ecosostenibile sviluppata dall’azienda pugliese R.I. (Ricerca e Innovazione) in collaborazione con ENEA ed altri partner ha vinto la gara internazionale della NATO Support and Procurement Agency (NSPA) per la realizzazione di quattro ospedali da campo hi-tech. La fornitura è destinata all’Esercito italiano e, tenuto conto dell’emergenza COVID-19, verrà consegnata con tre mesi di anticipo rispetto alle previsioni e comunque entro il 2020. Gli ospedali saranno dotati di impianti e sistemi tecnologici all’avanguardia e organizzati in “shelter” o pannelli interconnessi e tende, articolate in Triage, Pronto Soccorso, Laboratorio Radiografico ed Ecografico, Sala preparatoria Chirurgica, Sala Operatoria, Sala Operatoria ausiliaria, Degenza, Farmacia e Area di Gestione.
"Siamo molto orgogliosi per questa aggiudicazione, che ci ha visto competere con i principali player europei. – sottolinea Giovanni Violante, Direttore Generale di R.I. -. Operiamo da oltre trent’anni nel settore della progettazione e realizzazione di sistemi di costruzioni modulari - shelter tecnologici - equipaggiamento logistico; il nostro core business è la costruzione di interi compound ad uso civile e militare con la formula ‘chiavi in mano’ supportato da rilevanti investimenti in programmi di ricerca e sviluppo di nuovi materiali, nuove tecnologie e soluzioni progettuali innovative ed eco-compatibili” ha aggiunto.
Il prototipo di ospedale hi-tech, è stato realizzato nell'ambito del progetto SOS (Studio di materiali avanzati e sviluppo di pannellature leggere, multifunzionali, intelligenti, riconfigurabili e sostenibili per applicazioni in Smart Operating Shelter), cofinanziato dalla Regione Puglia attraverso il Bando Innonetwork che ha visto come capofila la stessa R.I. oltre a PROTOM GROUP S.p.A., KINEMA S.r.l., MESPO di Sportelli Giuseppe e Memetaj Bledar S.n.c. ed ENA Consulting S.r.l. coadiuvate per la attività di ricerca e sviluppo da CETMA, Politecnico di Bari ed ENEA.
“L’obiettivo del progetto è di sviluppare materiali avanzati ed ecosostenibili per pannelli strutturali multifunzionali, intelligenti, destinati a strutture ospedaliere chirurgiche, pronte per all’uso in poche ore, senza necessità di personale specializzato per il montaggio e in grado di fornire consulti via satellite anche attraverso immagini TC intra-operatorie. Si tratta di soluzioni in grado di rispondere a diverse esigenze come ad esempio garantire la continuità di funzionamento in caso di emergenze come ad esempio quella che stiamo attraversando” sottolinea la ricercatrice Vincenza Luprano del Centro ENEA di Brindisi che dispone di competenze consolidate nello sviluppo di materiali innovativi per la sostenibilità del settore edilizio.
I pannelli ecosostenibili sono stati realizzati con materiali vegetali locali, come la canapa, o di provenienza animale (lana di pecora) e trattati con sostanze naturali per accrescere la resistenza a muffe e funghi; sono inoltre stati effettuati test per valutare processi di invecchiamento accelerato e di validazione termica oltre che il monitoraggio indoor per verificare salubrità e comfort.
Ad oggi R.I. è leader nel supporto delle più importanti missioni internazionali di intervento di emergenza civile e militare, come quelle in Afghanistan, Albania, Gibuti, Haiti, Iraq, Kosovo, Kuwait, Libano, Mali e Emirati Arabi Uniti, e dal 2009 è il primo fornitore mondiale delle Nazioni Unite per gli “Ablution” (monoblocchi di servizi igienici in acciaio inox) con un fatturato specifico di circa 40 milioni di euro e per le Torri Telescopiche Blindate, con un Long Term Agreement di circa 30 milioni di euro, è inoltre leader nella realizzazione di TecnoShelter sia per sistemi di ForceProtection che per soluzioni sanitarie.
Tra i principali clienti le Nazioni Unite, i Ministeri della Difesa e dell’Interno, NATO, Unione Europea, enti governativi e società internazionali. Il principale stabilimento di produzione e la sede di R.I. sono a Lecce; altri stabilimenti si trovano in Kosovo, Libano e Gibuti.
R.I. Group ha ricevuto il premio per la realizzazione di shelter per ospedali mobili, costruiti con materiali innovativi, ecosostenibili, interconnessi e di facile assemblaggio per la categoria “Modular Healtcare” nell’ambito del World of Modular 2020, prestigioso evento mondiale nel settore delle costruzioni modulari, organizzato dal Modular Building Institute.
Fonte: Enea
Città della salute: Techproject pronta per il progetto definitivo
La società di ingegneria integrata, specializzata in infrastrutture ed edilizia sanitaria, si occuperà delle strutture e della viabilità
Dopo un cammino tortuoso, l’idea fu lanciata quasi 15 anni fa, il progetto per la realizzazione della Città della Salute all’interno dell’ex area industriale Falck di Sesto San Giovanni, sembra aver intrapreso la direttiva finale. La Regione Lombardia a febbraio ha firmato la concessione e stanziato 328 milioni di euro dei 450 complessivi che dovrebbero portare a conclusione una struttura ospedaliera con 660 posti letto e 20 sale operatorie 42 laboratori e 119 ambulatori.
Ad occuparsi del progetto è un'ATI composta da MC A (Mario Cucinella Architects) per gli aspetti architetturali, Techproject per le strutture e la viabilità, SD Partners Architettura e Ingegneria per l’edilizia sanitaria e come responsabile delle integrazioni specialistiche, Ariatta Ingegneria dei Sistemi per gli impianti elettrici e speciali, Prodim Progettazione Impianti per gli impianti meccanici.
“Per quanto riguarda le nostre competenze siamo già al lavoro”, spiega Giancarlo Tanzi, Presidente di Techproject, società specializzata in grandi infrastrutture ed edilizia sanitaria.
“La firma della Concessione da parte della Regione Lombardia - prosegue Tanzi - ci ha dato il via per trasformare il nostro progetto preliminare in un progetto definitivo e, susseguentemente all'approvazione dello stesso da parte della conferenza dei servizi, a quello esecutivo che per quanto riguarda Techproject riguarda le strutture dell'intera opera e alla viabilità sotterranea compresa la sistemazione dei parcheggi. Perché se da un lato l’intero edificio ospedaliero è stato progettato per essere ‘umanizzato’, ossia reso a misura d’uomo e ad alta qualità ambientale, e senza il passaggio di auto e altri veicoli in superficie, dall’altro il traffico dei mezzi di soccorso e di tutti quelli di supporto (trasporto di alimenti, di impianti, di materiale ospedaliero, ecc.) è di fondamentale importanza ed è stato studiato per essere ‘nascosto’ al pubblico e ai pazienti e senza che interferisca con l’attività ospedaliera e il riposo dei ricoverati. Richiamando in tal modo i dettami del master plan originario di Renzo Piano”.
Tranne che per garantire l’accesso alla struttura ospedaliera di utenti con disabilità o malattia, infatti, tutto il traffico veicolare, compresi gli automezzi pesanti e gli autoarticolati, è escluso dall’area verde che circonda l’edificio e si svilupperà nei due piani interrati che saranno il cuore tecnologico e logistico del complesso.
“Si tratta di una sfida probante - aggiunge Tanzi - perché per quanto riguarda le strutture abbiamo prodotto un progetto innovativo in grado di garantire all'intera opera la massima flessibilità grazie a sistemi costruttivi senza travi ma con solette che consentiranno al complesso di adeguarsi con rapidità e tempestività al continuo evolversi dei bisogni assistenziali in rapporto all’innovazione scientifica e tecnologica”.
Il nuovo complesso ospedaliero raccoglierà al suo interno tutte le funzioni attualmente esercitate dall’Istituto Neurologico “Besta” e dall’Istituto Nazionale dei Tumori e si svilupperà su una superficie di circa 130.000 mq con una disponibilità di 660 posti letto, oltre a un day center per le prestazioni in regime ambulatoriale e diurno.
Per la complessità dell’intervento e per le sue dimensioni la Città della Salute si pone come una delle più grandi opere edilizie ospedaliere italiane degli ultimi anni; una struttura moderna, tecnologicamente avanzata e di eccellenza che indica innovazioni di tipo sanitario come l’intensità di cure e la collaborazione interdisciplinare.
L’ospedale è stato concepito come struttura dinamica, in grado di adattarsi a un'evoluzione permanente, organizzato per poli di attività, attenti all'efficacia della cura, ma anche ai diritti e alle esigenze più complessive della persona. Un aspetto qualificante della progettazione è l’organizzazione delle attività per processi di cura, in cui è superato il concetto di reparto tradizionale: le strutture di degenza sono state organizzate per aree funzionali a diversa intensità di cura.
Il nuovo complesso sarà costituito da diversi corpi di fabbrica:
• una grande Hall di ingresso, coperta in vetro, che accoglie i visitatori come un ampio spazio luminoso e funzionale. Una forma curva indirizza i percorsi dagli ingressi verso i percorsi principali a nord e a sud, separando ed insieme evidenziando il CUP con le sale di attesa aperte verso il verde della corte retrostante;
• una Main Street, ovvero un’ampia galleria vetrata sorretta da una struttura di acciaio. Percorrendola l’utente procede parallelamente agli adiacenti Orti terapeutici e al retrostante parco sul lato sud, mentre a nord si apre alternatamente sulle corti interne verso nord. Lungo l’asse dei blocchi degenze avviene la penetrazione del flusso del pubblico all’interno delle funzioni ambulatoriale al piano terra tramite due varchi simmetrici ed alle degenze superiori tramite il nucleo scala-ascensori centrale;
• 5 blocchi degenze, che ospitano funzioni ambulatoriali al piano terra e reparti di degenza ai tre piani superiori. L’accesso avviene ai singoli piani tramite un corpo scala-ascensori con sbarco aperti sulla serra multipiano verso sud;
• 1 edificio in linea disposto in direzione Est/Ovest che ospita gli spazi destinati alla ricerca, all’amministrazione e alla didattica;
• 1 corpo di fabbrica adibito ad albergo sanitario;
• 1 polo tecnologico ubicato ai piani 1 e 2 interrati;
• 1 parcheggio dipendenti.
La progettazione strutturale interessa sia gli edifici strettamente legati alle funzioni ospedaliere e di ricerca che le opere relative al Polo Tecnologico. In particolare l’intervento può essere visto come l’insieme di diversi corpi di fabbrica opportunamente suddivisi in giunti.
In particolare:
• Tre blocchi (A, B, C) dedicati a ricerca e servizi;
• Tre blocchi (D, E, F) dedicati alla macro area ospedaliera;
• Un blocco Hall;
• Un blocco parcheggio dipendenti;
• Polo tecnologico, raggruppabili in 3 macroaree in funzione della destinazione funzionale:
• Area Ricerca e Servizi;
• Parcheggio interrato per dipendenti;
• Polo tecnologico.
Per l’area Ricerca e servizi l’opera si presenta composta da due livelli interrati e quattro fuori terra destinati a ospitare il polo di ricerca e servizi.
La struttura portante della macro area ospedaliera e l’area ricerca e servizi è realizzata in calcestruzzo armato gettato in opera, con pilastri a sezione circolare disposti con una maglia regolare a sostengono dei solai di piano. Tale articolazione strutturale è il risultato di esigenze architettoniche e di viabilità interna.
Il Blocco Hall presenta invece una struttura in carpenteria metallica con travi reticolari a sostegno della copertura, al fine di conferire leggerezza e trasparenza.
Le fondazioni su platea rispecchiano il sistema strutturale del solaio di interpiano con uno spessore maggiorato.
I vani scala e relativi ascensori sono realizzati tramite pareti in c.a. costituendo i nuclei rigidi controventanti del sistema.
Lungo il perimetro dell’intera area è presente un muro in calcestruzzo gettato in opera di sostegno al terreno.
Salendo in superficie al piano terra la maggior parte dell’area è destinata a parco e presenta tre identici corpi di fabbrica a pianta quadrata di lato 30.90 m e un corpo di fabbrica pianta rettangolare 253.30x16.70 m.
Tali corpi sono collegati ai vari livelli in modo da rendere solidale l’intera struttura. La copertura dei tre corpi di fabbrica a pianta quadrata è destinata ad ospitare un giardino pensile.
La struttura portante dell’edificio rispecchia quanto già descritto nei livelli interrati, ovvero pilastri e platea in calcestruzzo gettati in opera.
Data la vastità dell’area sono previsti giunti strutturali sia a separazione con i livelli inferiori della macroarea ospedaliera a sud che ortogonalmente a divisione in tre zone dell’area.
L’area relativa alle degenze e all’albergo sanitario risulta essere composta da due livelli interrati e quattro fuori terra.
Le caratteristiche strutturali dei piani interrati sono rappresentate da platea di fondazione, solai e pilastri gettati in opera.
La maglia strutturale prescelta per i pilastri rispetta il più possibile il modulo dei 7.80m x 7.80m, la sezione dei pilastri adottata è quella circolare. I vani scala e ascensore, sia ai piani interrati che fuori terra, hanno funzione di nuclei irrigidenti ai fini sismici e sono realizzati in c.a..
Fuori terra si sviluppano più corpi di fabbrica atti a ospitare hall, albergo sanitario, degenze.
In particolare:
• Cinque corpi di fabbrica, dedicati alle degenze, presentano le stesse caratteristiche strutturali e geometriche e si sviluppano per 4 piani fuori terra;
• Un corpo di fabbrica è dedicato all’albergo sanitario e presenta caratteristiche strutturali simili ai corpi delle degenze ad eccezione del numero di piani fuori terra, pari a 6, e per il minore interpiano.
Gli edifici di degenze e albergo sanitario hanno una struttura caratterizzata da solai, pilastri e pareti in c.a., inoltre vengono tra loro messi in collegamento tramite appositi skybridges le cui strutture portanti sono realizzate in carpenteria metallica.
Sono stati inoltre previsti opportuni giunti strutturali tali da rendere indipendenti sia i diversi edifici tra loro che rispetto all’area ricerca e servizi posta a nord dell’area.
Il parcheggio dipendenti si sviluppa su tre piani.
Presenta una pianta rettangolare di dimensioni 312.8 x 32.85 m ed è totalmente interrato. Il solaio di copertura è ricoperto da manto erboso e vegetazione, tale da favorirne l’inserimento nel parco circostante minimizzandone l’impatto ambientale.
Lo schema strutturale interno del parcheggio è di tipo a telaio in cemento armato, mentre perimetralmente la costruzione è costituita da elementi strutturali di tipo muro in opera per contenere le spinte del terreno circostante. Sono presenti all’interno anche vani scala e ascensori con struttura a nucleo in cemento armato. I solai sono costituiti da pannelli alveolari prefabbricati, che permettono di ridurre gli spessori degli elementi strutturali a parità di sovraccarico e garantisce tempi di realizzazione dell’opera contenuti.
I pilastri presentano sezione circolare al fine di garantire una maggiore comodità di manovra all’interno del parcheggio. Sono presenti giunti strutturali a distanze variabili tra i 34.80 e 56.00 m.
L’area adibita a polo tecnologico si configura su due differenti livelli entrambi interrati. Lo schema strutturale interno è di tipo a telaio in cemento armato, mentre perimetralmente la costruzione è costituita da elementi strutturali di tipo muro in opera per contenere le spinte del terreno circostante. I solai sono costituiti da pannelli alveolari prefabbricati che permettono di ridurre gli spessori degli elementi strutturali a parità di sovraccarico e garantisce tempi di realizzazione dell’opera contenuti. I pilastri presentano sezione circolare costante per entrambi i piani.
Al fine di esaminare il comportamento strutturale dei diversi corpi di fabbrica è stato predisposto un apposito modello di calcolo tridimensionale ad elementi finiti, con lo scopo di valutare gli spostamenti della struttura sotto le azioni orizzontali di progetto e di calcolare le sollecitazioni massime dei pilastri che costituiscono il sistema resistente nei confronti delle azioni orizzontali. Ai fini della sicurezza sono stati adottati i criteri contemplati dal metodo semiprobabilistico agli stati limite.
In particolare sono stati soddisfatti i requisiti per la sicurezza allo stato limite ultimo (anche sotto l’azione sismica), allo stato limite di esercizio, nei confronti di eventuali azioni eccezionali. Inoltre è stata garantita la durabilità della struttura, con la consapevolezza che tutte le prestazioni attese potranno essere adeguatamente realizzate solo mediante opportune procedure da seguire non solo in fase di progettazione, ma anche di costruzione, manutenzione e gestione dell’opera.
Per quanto riguarda la durabilità sono stati messi in campo tutti gli accorgimenti utili alla conservazione delle caratteristiche fisiche e dinamiche dei materiali e delle strutture, in considerazione dell’ambiente in cui l’opera dovrà vivere e dei cicli di carico a cui sarà sottoposta.
In particolare si utilizzeranno calcestruzzi maggiormente prestazionali che prevedano una riduzione dei rapporti acqua/cemento che inducano una riduzione dei fenomeni viscosi. Infatti trattandosi di opere aventi superfici esposte al contatto con acqua in modo ciclico, per ottenere i requisiti richiesti di maggiore durabilità, secondo le prescrizioni e le esigenze di rispondenza alla normativa vigente (UNI EN 206-1 e UNI EN 11104), si è agito scegliendo le classi di calcestruzzo che permettessero di ridurre i fenomeni di corrosione indotta da carbonatazione e di aumentare, sempre ai fini di ottenere una maggiore qualità e durabilità, la resistenza agli attacchi di gelo/disgelo con o senza disgelanti.
Per quanto riguarda la durabilità strutturale, inoltre, si prevede di impiegare additivi che migliorino le condizioni di getto e che consentano di ottenere prestazioni ottimali in termini di deformazioni a lungo termine (viscosità e ritiro). Quest’ultimo aspetto è particolarmente rilevante se si considera che in molti casi la struttura comprende getti di notevole entità e si è cercato di ridurre il numero dei giunti strutturali.
E’ stata inoltre prevista la realizzazione di un sistema di impermeabilizzazione delle parti interrati con tecnologia “vasca bianca” e zincatura dei ferri di armatura delle solette controterra.
Al fine di rispondere ai requisiti di flessibilità spaziale i carichi variabili sono stati opportunamente scelti prediligendo la scelta del carico più oneroso rispetto alla fascia prestazionale prevista. In particolare per i piani interrati dove sono previsti blocchi operatori e diagnostica e sale di radiologia pesante è stato previsto un sovraccarico variabile diffuso uniformemente distribuito par a qk = 1000 daN/mq. In tutte le altre aree è stata scelta la condizione di carico peggiore rispetto all’utilizzo previsto, in modo tale che le diverse funzioni possano essere spostate da una zona all’altra degli edifici senza che si rendano necessari interventi strutturali di consolidamento.
L’Incremento della flessibilità a regime e futura della struttura viene raggiunta con l’uso di solai in cls armato bi direzionalmente (ovunque tranne parcheggio e polo tecnologico) che congiuntamente alla scelta di prevedere pilastri circolari (ovunque) permettono l’eliminazione di qualsiasi vincolo d’uso (disposizione dei carichi accidentali) o di realizzazione nuove forometrie per il comportamento ortotropo degli stessi. Inoltre l’utilizzo di elementi a piastra garantisce un'adeguata rigidezza e resistenza nelle due direzioni ortogonali della maglia strutturale. L’Incremento della flessibilità di posa delle reti impiantistiche e dell’uso della struttura in genere viene realizzata grazie all’assenza di travi o ribassamenti dettata dalla realizzazione di solai a piastra o dall’impiego di solai spirol (esclusivamente per parcheggio interrato e polo tecnologico) e con l’elaborazione di un modello strutturale tale per cui non sono necessari ulteriori irrigidimenti o controventature rispetto a corpi scale e collegamenti verticali previsti dal progetto architettonico (concentrazione delle forze).