Mobilspazio, stile italiano per il mercato mondiale
Presente in 40 Paesi, l'azienda marchigiana trasferisce nei propri concept di prodotto l'armonia delle forme e dei colori che caratterizzano il paesaggio italiano.
Sul mercato dal 1982, da oltre vent'anni Mobilspazio si è specializzata nella produzione di arredi e mobili per il settore alberghiero e turistico.
L'attenzione per idettagli, lo stile tipicamente italiano e l'alta qualità delle rifiniture fanno si che i prodotti firmati Mobilspazio siano la scelta ideale per arredare alberghi, residence, bed&breakfast e strutture per l'accoglienza turistica in generale. I nostri mobili - spiegano i titolari Simone e Stefano Strologo - sono prodotti nella nostra sede, direttamente e in ogni minimo dettaglio. Per questo sono certificati l00% Made in ltaly.
UN MARCHIO PER 40 PAESI
Grazie a un team preparato ed entusiasta, un servizio di progettazione innovativo e un'assistenza attenta e dedicata, Mobilspazio è oggi presente in oltre 40 Paesi del mondo.
QUALITÀ A PORTATA DI MANO
Ma non è tutto. Per toccare con mano la qualità dei nostri prodotti - ricordano i fratelli Strologo - e anche per apprezzame lo spessore, il design e le modalità di produzione, ospitiamo all'interno del nostro stabilimento una fiera permanente del mobile, dove sono stati ricreati e arredate in ogni dettaglio oltre quindici ambientazioni suddivise tra camere di hotel e monolocali. L'obiettivo è creare spazi efficienti e funzionali che siano al contempo empatici. Dalle sedute ai tavoli, dai divani agli accessori, i designer lavorano per creare ambientazioni armoniose e coerenti.
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Mobilspazio: esportiamo il made in Italy in tutto il mondo
Vi raccontiamo la storia di due fratelli, quindi di una seconda generazione che ha preso le redini dell’azienda di famiglia per portarla a livelli di eccellenza. Siamo andati a trovare Stefano e Simone Strologo, titolari della Mobilspazio all’Aspio di Osimo che da più di 30 anni si occupa della progettazione e della produzione di arredi per hotel, complessi residenziali e strutture ricettive.
La vostra famiglia quando ha iniziato ad occuparsi di arredamento?
Tutto è partito nel 1982 con nostro padre Carlo che ha aperto l’azienda realizzando mobili per la casa così come era in voga in quegli anni. Con il nostro ingresso abbiamo provato a guardare oltre, consapevoli che se ci fossimo concentrati solo sugli allestimenti per la casa avremmo rischiato di sopravvivere, mentre il nostro obiettivo era di crescere ed affermarci. Così ci siamo buttati sul settore del contract, cioè delle forniture per grandi progetti di arredamento per alberghi e residence. Prima di farlo però abbiamo chiesto a nostro padre se era disponibile a fare questo salto, lui ha acconsentito lasciandoci l’azienda.
In pratica avete fatto una rivoluzione. Forse sarà perché eravamo giovani, e quindi un po’ spregiudicati, ma avevamo tanto entusiasmo e la convinzione che saremmo riusciti a convertire con successo la produzione. C’è da dire che oggi in Italia molte aziende lavorano sia per il mercato dell’arredo domestico che per quello delle grandi commesse, alberghi, villaggi turistici, centri congressi, impianti sportivi, aeroporti… Poche, pochissime però sono quelle in grado di fornire il cosiddetto “chiavi in mano”, in grado cioè di fornire tutto l’arredo di un grande progetto, sia esso un albergo o un complesso residenziale come la Mobilspazio che, anticipando i tempi, è riuscita a conquistarsi un’importante fetta di mercato.
Come siete riusciti in questa impresa?
Abbiamo colmato un vuoto che era presente nel mercato del mobile. Le aziende specializzate sul finire degli anni Novanta si contavano sul palmo di una mano. Come target abbiamo puntato sugli alberghi di 3 - 4 stelle, i più diffusi a livello internazionale, che però fino ad allora si rivolgevano ai classici mobilifici per la casa inconsapevoli che ci potessero essere anche per loro forniture al dettaglio affidabili e disegnate per garantire comfort alla clientela. Le grandi catene alberghiere avevano già i loro architetti o designer con relative aziende fornitrici, i più piccoli invece erano costretti a muoversi in ordine sparso. In albergo però non puoi mettere la camera che solitamente hai in casa, anche perché ci sono esigenze diverse. Così in poco tempo siamo diventati un punto di riferimento tanto che oggi esportiamo il 65% della nostra produzione. In questi giorni, ad esempio, ci farà visita un cliente del Giappone, i nostri container viaggiano in tutto il mondo dalla Norvegia alla Nuova Zelanda, da Saint-Martin a l’Île de la Réunion fino a toccare la penisola arabica e diversi paesi africani.
Qual è l’altro segreto del vostro successo?
Innanzitutto direi l’estro innovativo dei nostri designer e la grande flessibilità della nostra azienda che ha sviluppato una straordinaria capacità di adattamento al gusto della nostra committenza sempre più internazionale e diversificata. Cerchiamo sempre di soddisfare le richieste dei clienti e li seguiamo passo dopo passo garantendo la massima assistenza: dal momento in cui ci commissionano il lavoro fino a quando ricevono i nostri mobili. Non li lasciamo mai soli fino a quando non sappiamo che sono realmente soddisfatti, perché un cliente felice ci garantirà sempre ulteriori guadagni anche grazie al classico passa parola.
Il nostro punto di forza è anche il territorio. Noi non vendiamo soltanto la produzione di Mobilspazio, ma il made in Marche, un territorio unico nel suo genere che proprio per le sue caratteristiche ci permette di distinguerci in un mercato sempre più internazionale. I clienti che vengono a farci visita – rimarca Simone Strologo che si occupa della parte commerciale – nei pochi giorni di soggiorno devono vivere la marchigianità, il nostro incredibile paesaggio, le nostre bellezze storiche e naturali e, non ultimo, degustare le nostre eccellenze enogastronomiche. La bellezza del territorio in cui viviamo - aggiunge Stefano - la trasmettiamo nelle cose che facciamo! Noi puntiamo a creare spazi armoniosi ed empatici, funzionali ed efficienti. Gli oggetti che realizziamo devono dialogare tra loro e con l’ambiente nel quale vengono inseriti. Sedute, tavoli, divani, ma anche gli accessori, sono progettati all’interno di un sistema coerente in cui gli oggetti lavorano in sinergia, per identificare lo spazio. Le aziende che servono il settore alberghiero possono contare su una domanda trainata da un quasi costante aumento del turismo internazionale, attualmente pari a circa 1.180 milioni di persone, cifra che dovrebbe salire a 1.800 milioni nel 2030. Il 30% dei turisti scelgono l’Europa, che è prevista essere una delle principali destinazioni anche in futuro. Le vendite di arredi contract da parte delle aziende europee sono aumentate in modo significativo nel corso dell’ultimo anno. Il vostro mercato è diventato quindi molto competitivo anche se partite da una posizione di forza essendoci entrati da diversi anni.
Su cosa vi state specializzando per restare al top?
Uno dei punti di forza della nostra produzione sono senz’altro le mini-cucine: una soluzione salvaspazio ideale per apart-hotel, studentati, monolocali, caserme, moduli abitativi e residence. I nostri monoblocchi cucina sono versatili, compatti e completi di elettrodomestici, tutti gli articoli hanno lo spessore di 38 mm, la superficie antigraffio e sono al 100% made in Italy. Gli articoli Mobilspazio si adattano ad ogni tipo di ambientazione e sono perfetti per arredare piccoli spazi con ogni confort, grazie ai suoi articoli salvaspazio come gli stessi monoblocchi cucina. Pur non essendo clienti anche noi veniamo accompagnati allo showroom di 600 mq per vedere di persona la produzione. Mobilspazio ospita infatti all’interno del suo stabilimento una fiera permanente del mobile dove sono stati ricreati e arredati con ogni dettaglio più di 15 ambientazioni suddivise tra camere di hotel e monolocali, per dare la possibilità agli operatori del settore di toccare con mano la qualità dei prodotti, apprezzarne lo spessore di 38 mm, il design e la produzione 100% italiana. La nostra azienda - ci dice Stefano, responsabile della produzione - si sta concentrando per trovare nuovi mercati e per questo investiamo molto nella ricerca. Recentemente abbiamo perseguito la certificazione Iso 9001. Stefano e Simone, nonostante gli ottimi risultati ottenuti, non intendono fermarsi, l’anno scorso hanno esportato in 37 paesi tra cui la Nuova Zelanda, il mondo è ancora grande e Mobilspazio intende esservi presente il più possibile.