FRCMIl Consiglio superiore dei lavori pubblici ha prorogato di un anno il periodo transitorio previsto dalle Linee guida per l’identificazione, la qualificazione ed il controllo di compositi fibrorinforzati a matrice inorganica, denominati FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix), impiegati per il consolidamento strutturale.

Con D. Cons. Sup. LL.PP. 08/01/2019, n. 1, sono state approvate Linee guida contenenti le procedure per l’identificazione, la qualificazione e l’accettazione di materiali di compositi fibrorinforzati a matrice inorganica (FRCM - Fiber Reinforced Cementitious Matrix), allo scopo di consentire lo svolgimento delle attività del Servizio Tecnico Centrale relative al rilascio delle Certificazioni di Valutazione Tecnica per l'impiego di materiali e prodotti da costruzione per uso strutturale non soggetti a marcatura CE.
Il provvedimento si affianca al precedente D. Cons. Sup. LL.PP. 09/07/2015, n. 220, concernente i materiali compositi fibrorinforzati a matrice polimerica (FRP).

A partire dalla pubblicazione del decreto del Consiglio superiore dei lavori pubblici in commento, è possibile inoltrare al Servizio Tecnico Centrale istanze di qualificazione dei materiali in oggetto, in conformità a quanto riportato nelle Linee guida.
È peraltro previsto un periodo transitorio: è infatti consentito, per un periodo di un anno successivo al decreto stesso, ora ulteriormente prorogato di 12 mesi e quindi fino al 08/01/2021 dal D. Cons. Sup. LL.PP. 03/12/2019, n. 625, durante il quale - per quanto concerne l’impiego di composti fibrorinforzati a matrice inorganica (FRCM) da utilizzarsi per il consolidamento di costruzioni esistenti - è possibile continuare a fare riferimento a quanto disposto in merito al punto 8.6 delle Norme tecniche per le costruzioni (NTC 2018) di cui al D.M. 17/01/2018. Si richiama in proposito il Parere 20/07/2017, n. 31, del Consiglio superiore dei LL.PP.
Trascorso detto periodo transitorio, per il consolidamento di costruzioni esistenti tramite composti fibrorinforzati a matrice inorganica (FRCM), potranno essere impiegati solo materiali qualificati ai sensi della Linea guida in commento.

 

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

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Esame pittore edileL’esame per il pittore edile, questo sconosciuto! Tantissime sono le segnalazioni di professionisti imbianchini dubbiosi e preoccupati su quali siano gli argomenti da conoscere per passare con successo l’esame che qualifica la professione del pittore edile. Va anzitutto detto che chi pratica la professione da anni dovrebbe già padroneggiare tutti gli argomenti senza difficoltà, in particolare quelli che ruotano intorno alle burocrazie (permessi occupazione luogo pubblico, ecc) che sono argomenti che nell’esame di qualsiasi schema di certificazione non mancheranno.

Va anzitutto detto che non esistono corsi obbligatori, o tanto meno corsi in grado di garantire al 100% di passare con successo l’esame. FEL proporrà dei pacchetti formativi di base che daranno le nozioni utili per passare l’esame. Esistono anche alcune bibliografie valide, che aiutano a risolvere dubbi, ma nessun libro potrà mai sostituire l’esperienza accumulata in anni di lavoro, e che è la vera garanzia di passare con successo l’esame. Va detto anche che non tutti possono accedere all’esame: la norma ribadisce che ci sono requisiti minimi: primo requisito, per alcuni scontato ma non banale, è la conoscenza della lingua italiana. Questo aspetto è reso obbligatorio perché è importante che il candidato sia in grado di leggere una scheda tecnica in maniera completa e soddisfacente. Altro aspetto vincolante è che il candidato abbia fatto almeno 4 anni di esperienza professionale. In alternativa a quest’ultimo aspetto deve aver affrontato un corso di formazione specifico (come quelli di Accademia FEL) seguito da un periodo di praticantato di almeno un anno.

 

Scopri di più consultando il sito FEL - Edilizia Leggera

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bricks logoAl progetto partecipano 14 Regioni, 15 organismi nazionali quali Unioncamere, ISNOVA, RENAEL, CasaClima, CTI, alcune province e altri soggetti che, in rappresentanza di lavoratori e  imprese, hanno aderito come partner associati.

La riqualificazione energetica degli edifici è una delle aree prioritarie di intervento, tenuto conto che rappresentano il 40 % dei consumi energetici a livello europeo. La realizzazione di un sistema nazionale di formazione e certificazione delle competenze è quindi fondamentale, così come l’aggiornamento professionale dei lavoratori del settore.

“Il progetto nasce per superare alcune criticità della formazione professionale: basti pensare che nel nostro paese un elevato numero di lavoratori non ha mai frequentato corsi di formazione formale e che nel settore edile esistono 144 diversi profili con forti differenze tra una Regione e l’altra - sottolinea Anna Moreno, dell’Unità Efficienza Energetica dell’ENEA e coordinatrice del progetto. Con BRICKS abbiamo l’opportunità di gettare le basi per la diffusione di un modello nazionale di qualifica e di un sistema di certificazione volontario delle competenze che consentirà di allinearci e di competere nell’Europa più avanzata”.

Nell’ambito di BRICKS sono già stati definiti quattro nuovi profili professionali: il cappottista termico, l’installatore d’impianti di geotermia a bassa entalpia, il formatore di cantiere e il formatore d’aula in ambito energetico. Questi ultimi due profili sono ritenuti essenziali per l’allineamento dei sistemi formativi regionali agli standard europei. I profili sono ora allo studio di alcune Regioni per il possibile inserimento nei propri repertori. Sarà anche realizzato un sistema volontario di “marchio di qualità” per offrire un riconoscimento alle aziende che impiegano professionisti qualificati: sarà così possibile garantire che gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica o l’utilizzazione di fonti rinnovabili negli edifici siano fatti a regola d’arte in modo da raggiungere effettivamente i risultati e i risparmi attesi.

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