Progetto Ducasse Sur Seine

L'inaugurazione del prestigioso ristorante "Ducasse Sur Seine" è avvenuta alla fine di settembre 2018. L'elegante e moderno battello da 40 metri con motore elettrico è stato appositamente progettato per Alain Ducasse dall'architetto navale Gérard Ronzatti. Al designer couturier Maurizio Galante e a Tal Lancman è stata affidata la direzione creativa e culturale del ristorante galleggiante che doveva riflettere l'eccellenza dello chef vivente più stellato del mondo, nonchè la particolarità di questo progetto.

"Alain Ducasse è in perpetua ricerca, una sorta di mago gustativo, che esplora costantemente nuove strade. Ci è piaciuto lavorare insieme e inventare soluzioni per celebrare, a modo nostro, questo nuovo territorio che ci ha offerto il fiume! Nelle sue creazioni, Ducasse si destreggia tra semplicità e raffinatezza. Ci siamo relazionati sublimando elementi semplici per creare un'atmosfera unica, abbracciando la Senna come nostra musa ispiratrice".

Per armonizzarsi con il magnifico ambiente, che comprende il Pont de l'Alma, il ponte Jena, la Torre Eiffel e il passaggio delle barche sul fiume, i due designer hanno creato un linguaggio visivo direttamente ispirato al movimento e ai riflessi della Senna. Portando l'esterno all'interno, hanno concepito l'atmosfera particolarmente squisita di Ducasse Sur Seine per sincronizzarsi con l'ambiente circostante; la nozione di movimento, riflesso e fluidità dell'acqua, nonché "forme d'acqua" che sono espresse attraverso una moltitudine di sfaccettature hanno ispirato il design. Nel ristorante vengono esplorati motivi di onde e increspature. Il soffitto della grande sala è stato realizzato da PLANIUM Srl con 3.000 lamine metalliche dallo spessore millimetrico e con sviluppo tridimensionale, in diverse tonalità di argento e oro. Un sistema LED integrato tra le onde conferisce un sottile effetto di movimento. Questa illuminazione, ideata dall'artista della luce Franck Franjou, è coordinata con le luci scintillanti della Torre Eiffel.


Le onde metalliche a soffitto sono state realizzate in alluminio preanodizzato nelle tonalità argento e oro, spessore 0,5 mm. Sono state ancorate su una rete in metallo lucido, elettrosaldate con minuteria di assemblaggio sempre in metallo lucido, curando ogni dettaglio sino alla perfezione voluta. Il montaggio delle onde su rete è stato studiato per rendere l’installazione sul soffitto della sala ristorante del prestigioso battello, precisa e rapida.


Soffitto in alluminio anodizzato: Planium Srl
Progetto: Arch. Navale Gérard Ronzatti
Creative Direction Interior Design: Maurizio Galante & Tal Lancman
Fotografia: Pierre Monetta

Pubblicato in Comunicati stampa

Multicon SO

Cool Projects, società di ingegneria specializzata in Project Management e in Building Automation, parteciperà anche quest’anno a Maker Faire, la principale manifestazione fieristica europea sull’innovazione tecnologica.
“Maker Faire – spiega Maurizio La Motta, General Manager di Cool Projects – è una vetrina e un’opportunità importante per società come la nostra che investono da anni con successo nel settore della ricerca. Già lo scorso anno abbiamo partecipato presentando il Multicon BAS (Building Automation System), un innovativo sistema di regolazione climatica. In questa edizione portiamo due nuovi progetti frutto del lavoro della nostra sezione ricerca e sviluppo che riguardano il tema dello Smart Working e della climatizzazione degli ambienti di lavoro”.
Il primo prodotto, denominato “Multicon SO (Smart Office)” riguarda la gestione delle postazioni di lavoro al fine di ottimizzarne l’utilizzo ottenendo vantaggi sia sotto l’aspetto di consumo energetico sia conseguentemente di costi economici.
“Il sistema dello Smart Working – aggiunge La Motta – è una nuova metodologia di lavoro molto sviluppata oltre Europa e che sta conoscendo i suoi benefici anche entro i nostri confini. Da qualche tempo, infatti, non solo molte aziende consentono ai propri dipendenti/collaboratori di lavorare da remoto, anche dalla propria abitazione, ma anche nelle proprie sedi occupando postazioni di lavoro non fisse. Ossia ognuno può operare dalla prima scrivania libera. Qui entra in gioco la tecnologia e il nostro Multicon SO che permette al lavoratore attraverso un semplice accreditamento con badge di “occupare” una postazione e di connettersi immediatamente con le proprie credenziali a tutti i dispositivi energetici, di software, di hardware, di rete e telefonici”.
Basta solo poggiare il proprio badge all’interno di una barra elettrica predisposta, collegata a una centralina, per accedere a tutti i servizi e a tutte le utenze e consentire all’azienda di avere in tempo reale anche un quadro completo delle presenze e delle postazioni lavoro occupate.
“Questo dispositivo – spiega Mauro Tocci, Responsabile settore IT di Cool Projects – è stato progettato con filosofia Open Source e consente alle medie, grandi aziende a cui è rivolto di ottenere indubbi risparmi sia in materia di consumi energetici sia economici. Multicon SO può anche essere utilizzato dalle società che noleggiano uffici e postazioni di lavoro a terzi e vogliono monitorarne real time il loro utilizzo”.
Cool Projects, inoltre, presenta a Maker Faire 2019 anche il Multicon ARU (Artificial Regulation Unit), un dispositivo che deriva dal Multicon BAS per il controllo della climatizzazione negli ambienti di lavoro.
“Si tratta di una centralina – spiega Giovanni  Ruta, Responsabile settore Ricerca e Sviluppo – che contiene un alimentatore, 2 controllori, i dispositivi input e output ed è dotato di ingressi di stato che ne stabiliscono l’effettivo funzionamento del circuito. Applicato su ogni fancoil (termoconvettore) riesce a individuare la temperatura  del fluido termovettore, a controllare lo scambio termico, a monitorare i parametri energetici (potenza elettrica ed eventuali disturbi sulla rete elettrica) portando efficaci vantaggi sul piano manutentivo intervenendo prima che l’utente si possa accorgere di eventuali anomalie o disfunzioni”.
In pratica Multicon ARU, unito alla forza del sistema operativo GNU/Linux, effettua costantemente una radiografia del fancoil su cui è installato portando evidenti benefici alla climatizzazione dell’ambiente in cui si trova e un’ottimizzazione dei consumi energetici.
Come detto ARU si applica sul termoconvettore e ne utilizza la stessa alimentazione, ma avendo al suo interno un accumulatore di energia può essere alimentato anche da fonti alternative.

Pubblicato in Comunicati stampa

Dal 4 al 27 settembre torna con una veste rinnovata DimoreDesign: manifestazione diffusa che, giunta alla sua nona edizione, promuove un ricco calendario di talk e incontri dedicati al design e, per la prima volta, coinvolge tre città: Bergamo, Brescia e Bologna. Nel 2019 DimoreDesign rinnova il proprio format con una formula unica che mette in rete più centri urbani: alle dimore storiche di Bergamo – Palazzo Camozzi, Palazzo Moroni, Palazzo Polli Stoppani e Palazzo UBI Banca – si affiancano i Palazzi Bettoni Cazzago e Cigola Fenaroli di Brescia e, in collaborazione con Bologna Design Week, il Foyer Teatro Comunale del capoluogo emiliano. I Palazzi apriranno eccezionalmente le loro porte al pubblico per visite guidate e incontri serali con i designer, svelando un’identità nuova, in equilibrio tra tradizione e contaminazione.

Designer
A cavallo del tempo, tra stucchi e preziosi affreschi, dieci architetti e designer di fama internazionale – Otto Berselli con Luciano Colantonio, Anna Gili, Paolo Gonzato, Maurizio Navone, Roberto Semprini, Giancarlo Zema e CMP Design – sono invitati a misurarsi in un viaggio nella creatività progettuale, alla ricerca di quel filo rosso che dal Rinascimento arriva al Made in Italy. L’obiettivo è di lasciarsi ispirare dalle mura secolari delle storiche dimore per proporre idee progettuali, affascinanti cortocircuiti creativi legati all’architettura degli spazi. Durante gli incontri serali ciascun designer presenterà un progetto di reinterpretazione dell’antica dimora ospitante, in dialogo con i curatori Giacinto Di Pietrantonio a Bergamo, Chiara Rusconi a Brescia e Jean Blanchaert a Bologna; il pubblico avrà la possibilità di dialogare con i designer protagonisti, ricreando quell’atmosfera di salotto letterario che in passato animava gli antichi palazzi.

Visite guidate alle Dimore Storiche
Prima degli incontri serali le antiche residenze apriranno le porte al pubblico con visite guidate alla scoperta degli splendidi interni e di opere d’arte di celebri artisti come Giovan Battista Moroni, (il celebre “Cavaliere in rosa”), Luini e Tallone. A Bergamo sarà possibile visitare Palazzo Camozzi, Palazzo Moroni, Palazzo Polli Stoppani e Palazzo UBI Banca, a Brescia apriranno le loro porte Palazzo Bettoni Cazzago e Palazzo Cigola Fenaroli, a Bologna il Foyer del Teatro Comunale.

Programma incontri con il design
4 settembre Roberto Semprini a Palazzo Camozzi, Bergamo | 11 settembre Giancarlo Zema a Palazzo Moroni, Bergamo | 12 settembre Paolo Gonzato a Palazzo Bettoni Cazzago, Brescia | 18 settembre CMP Design a Palazzo Polli Stoppani, Bergamo| 19 settembre Otto Berselli con Luciano Colantonio a Palazzo Cigola Fenaroli, Brescia | 25 settembre Maurizio Navone a Palazzo UBI Banca, Bergamo | 27 settembre Anna Gili al Foyer Teatro Comunale, Bologna


DimoreDesign è un progetto che dimostra la possibilità di creare eventi di qualità culturale a misura della dimensione urbana e storica di una città d’arte come Bergamo. Un format culturale che da quest’anno si trasforma e si rinnova approdando anche a Brescia e Bologna con un ciclo di incontri con designer di fama internazionale per sperimentare nuove contaminazioni tra architettura storica e design contemporaneo.

Info, orari tariffe
DimoreDesign 2019
Bergamo, Brescia e Bologna dal 4 al 27 settembre.

Visita guidata alla dimora, ore 20
Incontro con il designer, ore 21

Ingresso gratuito* previa registrazione, fino ad esaurimento posti.
*Per la visita a Palazzo Moroni, Palazzo Polli Stoppani e Palazzo Bettoni Cazzago è richiesto un contributo di € 8. L’intero incasso verrà devoluto alla dimora storica.
L’incontro con il designer presso il Foyer Teatro Comunale di Bologna si svolgerà dalle 20.30 alle 21.30.


Fonte: mi-lorenteggio.com

Pubblicato in Eventi & Fiere

Uno stile di vita particolare



Sentirsi liberi, indipendenti. Collegato alla natura. Un luogo tranquillo, tutto da solo, circondato da piante, alberi, animali, persone che ami. Questo desiderio è diventato realtà per il cliente - in modo particolare.

Olivi a perdita d'occhio e al centro di una bella casa in legno che soddisfa tutti i requisiti che il cliente desiderava: una casa, tutta sola, in mezzo al paesaggio collinare dei "Monti di Sibillini". Una casa per la famiglia, per gli animali, per le piante. 7 cani e 3 gatti vivono nella fattoria, numerosi orti pieni di frutta e verdura caratterizzano il paesaggio. La donna vegana attribuisce grande importanza alla regionalità e alla naturalezza, al cibo sano e mediterraneo, che viene prodotto nella propria azienda agricola. Per questo motivo è stato considerato solo il legno, un materiale da costruzione antichissimo e naturale per la costruzione della propria casa.

Visita dalla propretaria Melania Moschini

Siamo a Belforte Del Chienti, nelle Marche. Qui Rubner Haus ha realizzato la villa di 140 metri quadrati di Melania Moschini, titolare dell’agriturismo Coroncina. La casa, adiacente all’agriturismo, rispecchia la volontà della proprietaria di vivere nella natura insieme al suo compagno e ai loro animali.

Ma è importante anche per un altro motivo: edificata nel 2014, prima del terremoto che ha colpito la zona, la casa ha dimostrato le qualità antisismiche del legno. La leggerezza, l’elasticità, l’alta resistenza meccanica e la capacità di dissipare l’energia generata dal sisma, hanno fatto sì che l’abitazione resistesse alle scosse che hanno distrutto interi centri abitati del maceratese.

I vantaggi di una casa in legno massiccio

La casa in legno: Il suo peso ridotto garantisce la massima sicurezza in caso di terremoti, e, grazie all’isolamento termico, sia in inverno che in estate garantisce un clima interno piacevole, oltre che sano. Il legno è il materiale naturale per eccellenza, che protegge l’ambiente grazie allo stoccaggio di CO², e la vostra salute.

 

Progetto Rubner Haus srl

Pubblicato in Comunicati stampa

È stata recentemente inaugurata la nuova stazione delle corriere a Lignano Sabbiadoro.

Autostazione Lignano Sabbiadoro

La nuova struttura, che si trova presso il Parkint Autoterminal, rappresenta un nuovo step per implementare lo sviluppo turistico dell’area. Quest’opera pubblica, infatti, apre una nuova via di accesso alla cittadina e aiuta i collegamenti con il resto del territorio regionale, in particolare con Latisana e la stazione ferroviaria.
Il progetto dell’autostazione è firmato da 3TI PROGETTI, uno dei principali player dell’ingegneria italiana, che ha ridisegnato e riqualificato un’area, quella del Parkint, da tempo abbandonata e inutilizzata.
Il nuovo terminal di servizio per il trasporto pubblico si presenta oggi completamente riconfigurato: l’intero piazzale consente il transito e la sosta delle corriere con gli stalli per la sosta posizionati sul fronte libero che si attesta su via Amaranto e l’ingresso dei mezzi da via Latisana con uscita sulla stessa via Amaranto in direzione viale Centrale.
I locali accessori dell’autostazione prevedono un’area per la biglietteria e la sala d’attesa interna, di circa 73 mq, una loggia interna per l’attesa dei bus al coperto, grande circa 110 mq, oltre a servizi igienici per utenti e personale. L’area di attesa, inoltre, è dotata di biglietterie automatiche e food dispensers.
Un’area commerciale di circa 165 mq, con relativi servizi igienici, completano la struttura e gli ambienti coperti residuali sono divenuti locali deposito a disposizione della società fornitrice dei servizi pubblici e potranno essere eventualmente impiegati nell’ipotesi di una futura espansione del polo bus.
L’area esterna si sviluppa con 10 piazzole di sosta per i bus oltre a uno spazio extra di fermata. Ognuna di queste piazzole insieme allo stallo dei pullman, hanno in dotazione una pensilina e sono illuminati da impianti pubblici e controllati da un sistema TVCC.
Nell’ottica di garantire il corretto interscambio fra veicoli e utenti il progetto realizzato consente di tenere separate le circolazioni in arrivo e in partenza sia dei veicoli che delle persone in modo che si evitino percorsi inutili e interferenze tra la circolazione degli utenti e quella degli autobus.
I 10 stalli hanno un’ampiezza di 3,50 m e sono inclinati di 45° sul fronte di via Amaranto sulla quale è prevista l’immissione in partenza su una corsia ad uso esclusivo in direzione viale Centrale mentre l’arrivo delle corriere all’autostazione si svolge da via Latisana.
La salita/discesa dei passeggeri è garantita da marciapiedi posti tra uno stallo e l’altro larghi 2 m e anch’essi inclinati. Questo schema permette la separazione tra le circolazioni dei veicoli in ingresso e quelle in uscita senza manovre di retromarcia.
La pensilina dell’autostazione, pur inserendosi in un progetto più ampio, rappresenta l’elemento “protagonista” della nuova struttura. La richiesta del committente, infatti, voleva un oggetto architettonico di pregio il cui valore formale e funzionale fosse chiaramente riconoscibile. 3TI Progetti, pertanto, ha previsto una pensilina unica con la classica forma ad “ali di gabbiano” reinterpretata in chiave contemporanea che ripara contestualmente banchina e stalli e che, seguendo l’inclinazione e il numero delle banchine, è inclinata e frazionata in 10 porzioni uguali ognuna delle quali è diventata un modulo indipendente di pensilina. È stato, quindi, scelto di ruotare di 90° la diposizione della pensilina, ponendo le “ali” in posizione trasversale rispetto alla direzione delle banchine e degli stalli dei pullman. Ogni banchina è il punto di appoggio per i soli due sostegni verticali delle pensiline, posizionati in modo tale da non ostacolare il transito e la sosta dei passeggeri. Le due “ali” convergono in una struttura reticolare posta a terminazione dei due pilastri e dalla quale le ali si sdoppiano.
La struttura è composta da una fondazione realizzata mediante una soletta in cls di 35 cm di spessore posta longitudinalmente rispetto alla direzione delle banchine e quindi delle pensiline sovrastanti.
Sulla fondazione, collegata trasversalmente da travi, si innestano 4 pilastri tubolari in acciaio (profilo ø 219,1 e spessore 6,3 mm) accoppiati a due a due con un interesse di 7,05 metri che sorreggono una struttura composta da un’orditura principale e una secondaria con profili complanari HEB 180 (UPN 200 sul perimetro) irrigidita da controventi ·32mm, sulla quale sono alloggiati i pannelli di rivestimento in policarbonato, un materiale piuttosto economico, ma di grande impatto visivo. Questo materiale, all’occorrenza colorato e trasparente, non solo lascia trapelare la luce naturale, permettendo un utilizzo limitato dell’illuminazione artificiale, ma nelle ore notturne dà la possibilità di sviluppare un progetto illuminotecnico di grande valore architettonico.
Lo scatolare nel quale convergono le ali, oltre ad avere la funzione di nascondere il punto di raccordo tra la reticolare e le braccia della pensilina, è anche l’elemento nel quale sono alloggiati i canali di scolo dell’acqua piovana, gli impianti e gli apparecchi illuminanti per l’illuminazione della banchina sottostante.

Pubblicato in Comunicati stampa

Il brand storico dell’industria italiana si rivolge agli studenti di alcuni dei più prestigiosi istituti italiani chiedendo di progettare una smartchair e di ripensare la stampante fiscale. A guidare il visual del contest di quest’anno, un unico soggetto centrale per due oggetti molto diversi: l’uovo con la sua perfezione.

Al via la nuova edizione di Olivetti Design Contest. Per il terzo anno consecutivo, l’azienda promuove l’iniziativa in ambito industrial design che coinvolge gli studenti di importanti istituti italiani e internazionali e premia i contributi più originali allo sviluppo dei prodotti. Il visual del contest di quest’anno mantiene come soggetto centrale l’uovo con la sua perfezione: è proprio questa la tematica che guiderà i progetti per la realizzazione di una smart chair e/o di una stampante fiscale.

Olivetti Design Contest 2018, il bando

Dedicato al tema della smart chair, il manifesto traccia un intrico di linee colorate che, vibrando, celebrano le silhouette utilizzate nel corso degli anni negli studi ergonomici per la progettazione delle sedie. Il lettering, invece, racconta la realtà della stampante fiscale, e può essere letto sia secondo l’alfabeto occidentale sia con un lettore di codice a barre. Ecco i due prodotti che Olivetti intende ripensare e con cui gli studenti dovranno misurarsi. Da un lato la smart chair è pensata per migliorare la salute e il benessere del lavoratore: attenzione all’ergonomia e alla tecnologia favoriscono la corretta postura grazie a sensori che raccolgono i movimenti sulla sedia e restituiscono informazioni e suggerimenti rispetto alla correttezza delle posizioni assunte. Dall’altro, si richiede di riprogettare il design estetico della stampane fiscale PRT 80 FX presentando contributi originali per un’ergonomia di prodotto innovativa che ne semplifichi l’utilizzo e lo renda maggiormente in linea con i devices attualmente sul mercato.Con il Contest, Olivetti intende in primo luogo portare avanti la grande tradizione di collaborazione fra industria e design inaugurata dal brand storico più di un secolo fa proponendosi di confermare la centralità della cooperazione con i giovani e incoraggiare le sperimentazioni formali dal carattere originale e innovativo, seguendo il concetto di bellezza come driver dell’industria che ha portato in Olivetti il grande contributo di artisti e designer noti e apprezzati tra i quali Mario Bellini, Michele De Lucchi, Jean Michel Folon, Marcello Nizzoli, Giovanni Pintori, Ettore Sottsass.

A chi si rivolge il contest

Destinatari del contest sono gli studenti maggiorenni (che possono partecipare singolarmente o in team, fino a un massimo di cinque studenti per team) regolarmente iscritti presso gli istituti: Domus Academy; IAAD – Istituto d’Arte Applicata e Design; IED Design Milano; IED Roma; IED Cagliari; NABA; Politecnico di Torino – Dipartimento di Architettura e Design (DAD); Scuola Politecnica di Design, Milano; Scuola del Design, Politecnico Milano; RUFA (Rome University of Fine Arts); École Supérieure des Arts Modernes (Parigi); Hochschule Mainz – University of Applied Sciences; National College of Art and Design (Dublino); Birmingham City University – Faculty of Arts, Design and Media; EASD Escola d’Art i Superior de Disseny de València; Vilnius Academy of Fine Arts (Vilnius); Escuela de Arte y Superior de Diseño de Zamora; Marmara University – Istanbul; University of the Arts London, Central Saint Martins College; Holon Institute of Technology; School of Visual Arts – New York.

Calendario selezioni

Entro 21/1/2019: consegna alla segreteria del Contest degli elaborati richiesti per accedere alla prima fase di valutazione
Entro 04/2/2019: selezione da parte della Giuria dei progetti che, una volta presentati nella loro elaborazione definitiva, potranno accedere alla seconda fase di valutazione
25/03/2019: termine per la consegna alla segreteria del Contest delle elaborazioni dei progetti necessarie per accedere alla seconda fase di valutazione
1/4/2019: riunione, discussione e votazione dei Giurati per selezionare i progetti vincitori (primo, secondo e terzo classificato) per ciascuno dei due temi previsti dal bando
9/4/2019: cerimonia di premiazione dei progetti vincitori durante il Salone del Mobile, Milano.

La giuria

Gli elaborati presentati dagli studenti saranno sottoposti a una prima fase di valutazione da parte della Commissione predisposta da Olivetti e composta da personale interno ed eventuali professionisti esterni. La Commissione selezionerà quei progetti che potranno essere presentati, nella loro elaborazione definitiva, alla seconda fase di valutazione. Nella seconda fase di valutazione i progetti saranno analizzati dalla Giuria che selezionerà tre progetti vincitori per ciascuno dei due temi del Contest oltre ad assegnare eventuali menzioni di merito a progetti particolarmente significativi pur se non risultati vincitori. La giuria è presieduta da Mario Bellini e composta da Emanuele Cappelli, Designer; Gaetano di Tondo, Responsabile Institutional and External Relations Olivetti; Cristina Ghiringhello, Direttore Confindustria Canavese; Luca Josi, Responsabile Brand Strategy & Media TIM; Pierantonio Macola, Presidente SMAU; Alberto Mattiacci, Professore Ordinario di Marketing e Business Management presso Sapienza Università di Roma; Riccardo Meloni, Responsabile Human Resources & Organizational Development TIM; Marco Sabetta, Direttore Generale Salone del Mobile Milano; Stefano Sertoli, Sindaco Città di Ivrea. La giuria valuterà considerando gli elementi concettuali dell’opera presentata, la qualità della realizzazione, l’opportunità di sviluppo del progetto in termini commerciali e anche secondo la coerenza al sistema di valori che da sempre contraddistinguono Olivetti: orientamento al cliente, innovazione, esperienza, eccellenza e proattività.

Il Premio

Ai tre progetti vincitori per ognuno dei due temi previsti dal bando sarà assegnato un premio in denaro del valore di € 2.000,00 per il primo classificato, di € 1.500,00 per il secondo e di € 1.000,00 per il terzo.
Olivetti, storia di un brand

Olivetti, brand storico dell’industria italiana e polo digitale del gruppo TIM, suo azionista di controllo, opera sul mercato domestico ed internazionale come realtà industriale totalmente rinnovata e in evoluzione. Con un’ampia offerta di prodotti HW e SW all’avanguardia, svolge l’attività di Solution Provider proponendo soluzioni chiavi in mano, in grado di automatizzare processi e attività aziendali per le PMI, le grandi aziende e i mercati verticali. Grazie alla leadership nel Retail e nell’Office, e al know how nei settori Internet of Things, Cloud, Big Data, Machine to Machine e multicanalità evoluta, Olivetti ha oggi un posizionamento distintivo di competenze nell’ambito dell’innovazione digitale ed una significativa presenza commerciale in Europa, nel Far East e in America Latina.

Pubblicato in Arredo & Design

l'invasione aliena dell'architettura arriva a milano fino al 31 dicembre Eventi a Milano

Dopo Genova, Roma e Pisa il concorso culturale di idee inizia anche nel capoluogo lombardo. Cosa succederebbe se fossimo costretti a riprogettare il Duomo? Per partecipare c'è tempo fino al 31 dicembre, in gara anche studenti e professionisti in pensione

Un concorso culturale dedicato all'architettura che si presenta come una divertente cover del film di Roland Emmerich "Independece Day". "ArchIndependence Day", la competizione che riprogetta i monumenti simbolo delle città, arriva a Milano dopo le tappe a Genova, Roma e Pisa.

IL VALORE DEI MONUMENTI, IL SENSO DELLA PROGETTAZIONE

Lo scenario da film di fantascienza serve per veicolare l'idea: il 2018 è l’anno Europeo del Patrimonio Culturale e l'attacco alieno è lo spunto per poter riprogettare i quattro simboli delle città ma soprattutto... per parlarne. L’obbiettivo è sensibilizzare professionisti e cittadini riguardo il ruolo, non solo economico ma soprattutto culturale e sociale, che questi luoghi rivestono. Si è deciso di focalizzare l’attenzione sul tema della sostituzione e dell’assenza per stimolare un dibattito riguardo situazioni e contesti urbani ormai consolidati, ragionando in uno scenario irreale e cinematografico.

IL REGOLAMENTO

Il concorso è iniziato a gennaio 2018 ed è già passato da Genova (dal 3 gennaio al 31 marzo), Roma (dal 3 aprile al 30 giugno) e Pisa (dal 3 luglio al 30 di settembre). Da oggi fino al prossimo 31 dicembre saranno aperte le iscrizioni a Milano dove potranno partecipare studenti, architetti ed Ingegneri regolarmente iscritti e professionisti in pensione. Si vuole soprattutto dare spazio all’iter filologico che ogni progettista intraprende quando affronta un tema: le scelte stilistiche, organizzative e dimensionali che contribuiscono alla creazione di un’opera architettonica. Non a caso ai partecipanti viene chiesto anche un trailer video per spiegare scelte e motivazioni di ogni proposta. Al termine ultimo della consegna, l'ultimo giorno del 2018, una giuria composta dai partners culturali selezionerà i progetti vincitori.

IL DUOMO DI MILANO

Il protagonista della tappa milanese sarà il Duomo, simbolo della città che nel bando verrà idealmente raso al suolo dagli alieni in un fantomatico attacco. La simulazione degli spazi di costruzione mostra infatti la zona della piazza con un enorme cratere al posto del faro storico. Un'immagine apocalittica ma che serve come area d'intervento per l'esperimiento: cosa potrebbe sorgere al posto del Duomo? Cosa progetterebbero gli architetti?

L'IDEA DELL'ARCHINDEPENDENCE DAY

L'idea è nata dal Disordine degli Architetti, associazione culturale e magazine on line (www.disordinedegliarchitetti.com) che sviscera il tema dell'architettura nei suoi lati meno convenzionali. Un progetto di due architetti genovesi, Chiara Giolito ed Eugenio Cappetti, che ha raccolto migliaia di iscritti sui social e lanciato rubriche che sono già diventate appuntamento fisso per gli apassionati di architettura in tutta Italia. Dalle vignette dissacranti alle citazioni che hanno fatto la storia passando per l'Archi World Cup 2018, articoli, raccolte fotografiche ed il gettonato "Archi Gossip", la rubrica che si finge giornale patinato per parlare di storia dell'architettura in una chiave più spensierata.“

fonte: milanotoday.it

Pubblicato in Concorsi & Appalti

Si ritorna a parlare delle accuse di un archietto nei confronti di Google. Big G avrebbe rubato al professionista tecnologie alla base del progetto “Flux”, un software che promette di trasformare le tecniche di progettazione degli edifici

Tornano a fare discutere le insinuazioni di un rinominato architetto che da alcuni anni accusa Google di estorsione, affermando in un procedimento legale che l’azienda segue un preciso modello comportamentale che consente loro di ottenere know-how carpendo informazioni riservate da persone inizialmente invitate a collaborare.

L’architetto Eli Attia afferma di avere passato 50 anni della sua vita a sviluppare quello che nel procedimento in corso chiama una “rivoluzionaria tecnologia” per l’edilizia. Nel 2010 ha siglato un accordo con Google per la commercializzazione di un software e Attia si è trasferito con la famiglia da New York a Palo Alto per concentrarsi sull’iniziativa denominata “Project Genie”.

Il progetto in questione è approdato nei Google X, laboratorio di ricerca e sviluppo dell’azienda nei quali si lavora a vari progetti segreti. Da quel momento in poi Google e i co-fondatori di Big G, Larry Page e Sergey Brin, avrebbero “complottato” per tenere fuori dal progetto Attia, “facendo finta” di non essere più interessati alla tecnologia ma sfruttandola “subdolamente” nello spin-off denominato Project Genie, piattaforma di collaborazione cloud-based che dovrebbe semplificare le procedure di progettazione di architetti e ingegneri soprattutto nella costruzione di grattacieli e grandi edifici.

Ad aggiungere danno alla beffa, spiega l’architetto, l’affermazione di Google che il progetto iniziale nel quale doveva essere coinvolto era stato annullato, che non erano più interessati a sfruttare la sua tecnologia quando, di fatto, hanno cominciato a sfruttarla a pieno regime in un progetto con un diverso nome. Tra gli imputati sono stati citati Sebastian Thrun ed Eric “Astro” Teller, a capo dei Google X, le persone che avrebbero negoziato con l’architetto l’uso di sue tecnologie software.

Eli Attia non è un professionista qualunque: al suo attivo decine di progetti di altissimo profilo come il grattacielo landmark a 101 Park Avenue a New York (con Philip Johnson e John Burgee), ma anche conferenze ad Harvard, alla Columbia e al MoMA, progetti da Seattle a Tel Aviv.

Google non ha al momento rilasciato dichiarazioni, ma un giudice che si è occupato del caso lo scorso anno ha fatto notare che Attia aveva concesso a Google i diritti di usare sue tecnologie “senza obbligo di successivi compensi”. L’architetto non ci sta e accusa Google di seguire un preciso schema di “estorsione”, parlando di vera e propria “associazione per delinquere”.

“È più facile rubare che sviluppare in proprio una tecnologia” ha affermato Eric Buether, legale di Attia; “puoi prendere quello che ti serve da qualsiasi parte quando hai un budget virtualmente illimitato per combattere queste cose in tribunale”.

“La tecnologia software di Attia” spiega Buether “consente di automatizzare alcuni aspetti della progettazione degli edifici, risparmiando tempo e denaro, permettendo ad architetti e progettisti di concentrarsi su elementi creativi”.  L’idea “rivoluzionaria” di Atta è un software “centralizzato”, in grado di collegare ogni possibile base di dati geospaziali, a scala urbana, dalla zonizzazione agli impianti tecnici fino alle strutture circostanti.
I legali di Attia avrebbero individuato altri sei episodi nei quali Google è accusata di comportamenti simili che l’hanno portata ad appropriarsi di segreti commerciali. Secondo Attia, l’azienda obbliga le parti a rivelare segreti strettamente riservati conducendo a suo modo le trattative, terminando poi i negoziati indicando mancanza di interesse e utilizzando illecitamente quanto appreso, in progetti con nomi diversi. “Sfruttano accordi di non divulgazione (NDA, Non Disclosure Agreement, ndr) per incoraggiare l’obiettivo a condividere informazioni riservate”. “Una persona con l’NDA si sente al sicuro nel rivelare dettagli pensando a grandi opportunità nel lavorare con un’azienda come Google”. Attia chiede l’indennizzo per risarcimento danni e compensi. Tra le aziende che hanno usato le tecnologie software dell’architetto c’è Max Sound, una software house di Santa Monica, che aveva siglato uno specifico accordo con Attia nel 2014. John Blaisure, CEO di Max Sound, è compiaciuto della decisione del giudice di accettare l’accusa di estorsione e in un comunicato stampa ha dichiarato che “nessuno dovrebbe essere toppo grande e potente da evitare le conseguenze della sua malvagità”.

fonte: macitynet.it

Pubblicato in Varie

Image

Hai realizzato progetti con le collezioni Panaria? 

La Ceramica e il Progetto è il concorso di architettura che premia le migliori realizzazioni architettoniche con piastrelle di ceramica italiane.

E' aperto ad architetti e interior designers residenti in Italia che hanno realizzato progetti con uso di piastrelle di ceramica italiane in Italia e all’estero completati tra gennaio 2013 e gennaio 2016.
Per piastrelle di ceramica italiane si intendono i prodotti delle aziende che aderiscono al marchio collettivo Ceramics of Italy.

Clicca qui per maggiori informazioni

Pubblicato in Concorsi & Appalti
Pagina 4 di 4