Quarantatrè pali per l'illuminazione, quante sono le vittime del crollo del viadotto Morandi. E un'idea per la riqualificazione di tutta l'area

Quarantatré pali dell'illuminazione, tante quante sono le vittime del crollo del vecchio Morandi, su una linea semplice e pulita, priva di "strallatura", ovvero di strutture che sovrastino la carreggiata, con il peso sostenuto interamente dai piloni.

E' questa, secondo quanto anticipato dal Secolo XIX, l'idea del nuovo ponte Morandi, offerta da Renzo Piano e consegnata al commissario per l'emergenza e governatore ligure Giovanni Toti.


I pali dell'illuminazione sono l'elemento "memoriale" del progetto dell'archistar: renderebbero omaggio alle 43 persone che hanno perso la vita il 14 agosto scorso e sarebbero visibili in tutta la vallata. Il progetto di Piano è diverso rispetto a quello parzialmente annunciato da Autostrade per l'Italia, al momento società designata per demolire e ricostruire il ponte: un viadotto in acciaio con una struttura strallata. Entro il 31 agosto si conosceranno anche ulteriori dettagli di questo piano.


Non solo il ponte per Genova

Per Genova "serve un progetto di rinascita, di riscatto per tutta l'area colpita. Non c'è solo un ponte da ricostruire, ma un pezzo di città in trasformazione da ridisegnare" dice l'architetto che è anche senatore a vita a 'Repubblica'. "Questo - spiega Piano - è il classico caso in cui serve un concorso aperto a tutti: architetti, paesaggisti, ingegneri. Quello del ponte è un tema che tocca tutti e tutte le corde: da quella tecnologica a quella poetica. Ho fatto qualche schizzo, ma è soltanto l'inizio. La parte di città colpita dal crollo è fatta di aree industriali e ferroviarie parzialmente dismesse e comunque in trasformazione. Urbanisticamente è molto interessante. Dobbiamo cogliere l'opportunità per riscattare questo pezzo di Genova e quindi tutta la città".

"Le città - prosegue Piano - fanno questo, crescono costruendo sul costruito. E' un grande tema che non è associato soltanto al ponte crollato. Il paradosso è che per questa periferia c'era un progetto finanziato, ma il Parlamento con il Milleproroghe ha rinviato al 2020 i fondi stanziati per il piano nazionale delle periferie".

 

fonte: agi.it

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Ponte MorandiRiccardo Morandi, scomparso nel 1989 è l'ingegnere che ha progettato il ponte che è crollato a Genova.

Il nome di Morandi in queste ore è finito nel mirino del web. Riccardo Morandi, scomparso nel 1989 è l'ingegnere che ha progettato il ponte che è crollato a Genova.

Un ponte che in tanti definivano critico anche per le scelte inegneristiche fatte durante la costruzione. Adesso, dopo le polemiche di queste ore, rompe il silenzio il figlio, Maurizio che è stato professore ordinario all'Urbanistica a Firenze e ha anche insegnato a Trieste, Pescara ed Algeri. Intervistato da Repubblica, il prfessor Morandi afferma: "Il ponte è stato costruito negli anni '60, e ha avuto una serie di riorganizzazioni e di manutenzioni negli anni successivi, anche dopo la morte di mio padre, avvenuta nel 1989".

Poi parla della manutenzione, l'aspetto che più di ogni altro è finito nel mirino in queste ore dopo la tragedia: "La manutenzione non ha mai riguardato lo studio Morandi, il ponte era poi monitorato per flussi di traffico che oggi sono cambiati". Infine commenta gli attacchi alla sua famiglia e difende il suo "cognome": "Non ci sarà una cattiva luce sul nome e sulla fama di mio padre. Quello è stato un ponte molto importante per l'ingegneria. Era un ponte all'avanguardia. Oggi la nostra famiglia è estremamente colpita, prima di tutto come cittadini. Ci stringiamo al dolore delle vittime".

 

fonte: ilgiornale.it

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