La Construction Phase è sempre più digitale con StreamBIM
StreamBIM è il software BIM per la Construction Phase e il Facility Management che permette la collaborazione e la diffusione delle informazioni on field, accedendo facilmente ai file di progetto, alle planimetrie e ai modelli da PC o da smartphone e tablet.
Sviluppato dalla società norvegese Rendra SA (parte di JDM Technology Group), il software è distribuito in esclusiva in Italia da Harpaceas.
La digitalizzazione delle costruzioni è fortemente favorita dall’adozione di uno strumento openBIM come StreamBIM. Esso diventa fondamentale per soddisfare le diverse esigenze dell’industria delle costruzioni e per aumentare la collaborazione e il coordinamento tra le varie discipline.
Ideale per i responsabili della commessa in fase di costruzione (direzione lavori, imprese e committenti) e per i facility manager, StreamBIM può essere utilizzato per tutti i tipi di progetto, indipendentemente dalle dimensioni e dalla complessità.
“Abbiamo sviluppato la piattaforma BIM più intuitiva e facile da usare al mondo” sostiene Ole Kristian Kvarsvik, Managing Director di Rendra AS,che aggiunge “Un PC, un tablet o uno smartphone è tutto ciò che serve per iniziare. Il BIM non è più utilizzabile solo in ufficio; è in tasca e può essere utilizzato ovunque, soprattutto in cantiere. StreamBIM condivide documenti e modelli del progetto originale, in tempo reale. Questo significa che si può lavorare sempre con la revisione più recente del progetto.”
“Con StreamBIM, integriamo nel portfolio prodotti di Harpaceas una tecnologia innovativa, intuitiva e facilmente accessibile che offrirà notevoli possibilità di miglioramento per i processi di costruzione. Lavoriamo ogni giorno per proporre al mercato soluzioni digitali openBIM in grado di soddisfare le esigenze di tutti gli operatori della filiera delle costruzioni.” afferma l’Ing. Luca Ferrari, Direttore Generale di Harpaceas.
StreamBIM: funzionalità e testimonianze
La collaborazione e la comunicazione interdisciplinare sono al centro di StreamBIM.
StreamBIM semplifica la navigazione all'interno del modello.
Nel flusso di lavoro tradizionale, ai costruttori venivano consegnati i disegni dei progettisti, arricchiti con descrizioni, misure, simboli e note di dettaglio. Con StreamBIM, i costruttori possono estrarre tutti i dati di cui hanno bisogno per il loro lavoro direttamente dal modello, che è sempre aggiornato.
Thomas Bakkan, Responsabile tecnico di progetto in NCC, sostiene: “È estremamente facile per noi lavorare in cantiere accedendo a documenti e disegni attraverso i tag e filtri presenti in StreamBIM. Con solo 2-3 clic, possiamo accedere agli ultimi disegni aggiornati di tutte le discipline risparmiando il tempo che avremmo impiegato per attesa, ricerca e raccolta dei disegni aggiornati.”
La comunicazione tra le parti interessate è semplice ed efficace grazie a StreamBIM. Il modello BIM diventa una bacheca tridimensionale, in quanto gli interessati possono comunicare direttamente nella sezione dell’opera che riguarda le loro attività di competenza.
Un’altra funzionalità degna di nota consiste nel facile accesso alla documentazione durante la fase di costruzione.
Questa capacità di documentare il lavoro sul posto e direttamente nel modello si aggiunge a una drastica riduzione del tempo impiegato per compilare moduli e checklist.
“Stiamo usando StreamBIM in tutte le fasi della commessa. Quando eseguiamo studi preliminari e progettiamo, abbiamo a disposizione un'interfaccia utente molto intuitiva e comprendiamo come sarà l'edificio una volta costruito. Questo rende più facile per i nostri utenti finali, come infermieri e personale ospedaliero, commentare e inoltrare le proprie osservazioni, richiedere modifiche. Non abbiamo bisogno di attendere la fase di costruzione per ricevere richieste di informazioni e/o modifiche. Nel corso della commessa, il team del cantiere troverà tutta la documentazione e le istruzioni su come svolgere il proprio lavoro.” dichiara Kristian Brandseth, Sr Engineer di Haukeland University Hospital. In questa accezione, StreamBIM diventa un ottimo strumento anche in fase di gestione dell’opera, per l’attività di manutenzione.
Il tunnel dei superlativi
Galleria di base del San Gottardo (Svizzera) | Gähler und Partner AG, Ennetbaden
ALLPLAN ENGINEERING NELLA PRATICA
Il progetto del secolo ha preso il via nei primi anni ‘90 ed è stato inaugurato il 1° giugno 2016. A partire dalla fine del 2016 i treni attraverseranno il tunnel di base del San Gottardo a velocità fino a 250 km/h.
Gähler und Partner AG, con l'aiuto del software Allplan Engineering, può rivendicare un ruolo di primo piano nel successo finale.
Il tunnel di base del San Gottardo è considerato una delle imprese pionieristiche del XXI secolo. Con i suoi 57 km è la galleria più lunga del mondo, nonché la via più rapida per attraversare le Alpi via terra.
Scopo del progetto è collegare la Svizzera alle reti ferroviarie ad alta velocità del resto d'Europa e di spostare per quanto possibile i crescenti flussi di traffico transalpino dalle strade alle ferrovie.
Grazie alla possibilità di utilizzare treni più rapidi e lunghi sulla nuova linea, il traffico merci potrà essere più che raddoppiato, mentre per i passeggeri il viaggio tra Zurigo e Milano, ad esempio, verrà ridotto dalle attuali quattro ore abbondanti a meno di tre. Per realizzare questo enorme progetto nel minor tempo possibile, l'opera è stata suddivisa in cinque sezioni, da nord a sud Erstfeld (7,4 km), Amsteg (11,4 km), Sedrun (8,8 km), Faido (14,6 km) e Bodio (16,6 km).
I tre tronconi centrali della galleria sono stati completati mediante perforazioni intermedie. Le dimensioni al di fuori della norma hanno richiesto un immenso sforzo logistico. Le esigenze si sono rivelate maggiori rispetto a qualunque altro intervento di costruzione di tunnel. Serve più aria fresca a causa del maggiore volume da aerare, più risorse di trasporto per personale, materiale di costruzione e scarti, più attrezzature di soccorso e più sistemi di raffreddamento.
È stato nel 1994 che il consorzio di ingegneria per la galleria di base del San Gottardo Nord, sotto la direzione di Gähler und Partner AG, si è aggiudicato l'appalto per la progettazione e la gestione dei lavori di realizzazione delle sezioni settentrionali del tunnel, Erstfeld e Amsteg.
L'appalto comprendeva anche la gestione ambientale e gli interventi geologici associati al progetto principale.
La sezione Erstfeld, lunga 7,4 km, è caratterizzata non solo da due canne a binario singolo e da 22 gallerie trasversali, ma anche da un progetto sotterraneo per il futuro ampliamento della galleria in direzione nord.
Il progetto include anche un tunnel cut-and-cover lungo 600 metri, il Portale Nord, e tutte le installazioni esterne necessarie per le operazioni di costruzione, tra cui la stazione ferroviaria del cantiere, il centro di preparazione del calcestruzzo e gli impianti di trattamento dell'acqua.
La sezione successiva, Amsteg (lunga 11,4 km), comprende la galleria vera e propria con 38 tunnel trasversali e un canale per i cavi di alimentazione (1,9 km), oltre alla perforazione intermedia settentrionale.
Quest'ultima consta di una galleria di accesso di 1,8 km, di tutte le installazioni esterne e di una serie di adattamenti all'infrastruttura municipale locale.
Ad esempio, è stato necessario deviare una delle strade cantonali di grande circolazione in quanto il suo percorso originale intralciava l'entrata alla galleria di accesso.
Nell'ambito del consorzio ingegneristico, Gähler und Partner AG ha progettato i due tunnel principali a Erstfeld e Amsteg, oltre ai progetti esterni ad Amsteg. Tra questi ricordiamo deviazioni di strade e nuove vie di comunicazione, aree di installazione, sistemazioni, mense e uffici, l'adattamento della ferrovia industriale esistente tra Erstfeld e Amsteg e la costruzione della stazione del cantiere.
Gähler und Partner AG usa la soluzione BIM Allplan Engineering (con 18 licenze) per tutti i progetti di ingegneria civile, nonché per la progettazione di strutture portanti, per l'ingegneria domestica, per scavi e per lavori sotterranei. Inizialmente gli interventi ad Amsteg erano stati progettati con Speedikon, poi verso la fine dei lavori di costruzione in questo punto e l'inizio della progettazione a Erstfeld è stato effettuato il passaggio ad Allplan.
Il nuovo software ha superato in scioltezza il battesimo di fuoco.
Tutte le planimetrie della prima sezione sono state adattate e integrate senza il minimo inconveniente anche nella seconda.
"Il fatto che il trasferimento dei dati dal vecchio sistema così diverso e obsoleto abbia funzionato così bene è stato un successo per noi", ricorda Raphael Wick, project manager capo di Gähler und Partner AG.
Lo studio sfrutta anche l'affidabilità di Allplan in termini di scambio di dati per quanto riguarda la collaborazione all'interno del consorzio e con le altre aziende partecipanti. "Questo software, inoltre, semplifica la preparazione e la modifica delle tavole, riducendo il rischio di errori. Nonostante la standardizzazione, disponiamo comunque di circa 120 tavole di conci costruttivi diversi e abbiamo prodotto più di 1000 tavole in totale.
Si tratta di un'ingente quantità di dati, che però il programma gestisce senza fatica", afferma l'ingegnere.
Per ottimizzare l'uso del calcestruzzo e, di conseguenza, i costi, gli ingegneri hanno sviluppato un sistema di elementi casseforme di dimensioni regolabili. La determinazione della geometria del singolo cassero avviene con Allplan. Un rilievo digitale della superficie, che indica l'esatta posizione della struttura di sicurezza per i lavori di realizzazione del tunnel, viene inserito in Allplan e archiviato con i normali profili standard.
Successivamente, prendendo in considerazione le dimensioni minime dei componenti e le condizioni periferiche geometriche dalla sezione operativa, viene elaborata la configurazione ideale della cassaforma.
I requisiti geotecnici più severi sono sotto controllo.
"I grandi strati sovrastanti fino a 2400 metri che caratterizzano il progetto del San Gottardo nelle zone di disturbo possono determinare aree con un livello di sollecitazione insolitamente elevato. In alcuni punti, la pressione ha causato la deformazione di enormi profili in acciaio massiccio nel giro di poche settimane e la necessità di inserire nuovi profili e mettere in sicurezza i sistemi".
Con l'ausilio di Allplan, gli ingegneri affrontano tali sfide in due modi: introducendo nei punti sensibili un grado di resistenza adeguato in fase di progettazione sotto forma di archi in acciaio, armature e calcestruzzo spruzzato, o shotcrete, oppure lasciando strati morbidi all'interno dei quali le formazioni rocciose possano deformarsi.
A tale scopo vengono impiegati speciali profili in acciaio, comprimibili a mo' di ammortizzatori. Ulteriori armature prevengono i residui rischi di movimento. In aree come queste, che presentano sfide geotecniche particolarmente ostiche, l'arco o la volta all'interno sono stati dotati di armature progettate con l'apposito modulo di Allplan. Oltre alla rappresentazione in 3D degli elementi complessi, è stata estremamente utile la possibilità di produrre automatica-mente gli elenchi dei componenti per gli elementi di armatura, evitando così la necessità di calcoli manuali.
Nel caso di progettazioni standard, Gähler und Partner prepara viste planimetriche, sezioni e altri dettagli utilizzando le funzioni 2D di
Allplan.
"Dato che in questo progetto si usano moltissimi programmi e versioni differenti, è ancora più importante poter scambiare le tavole con la massima qualità. Sarebbe incredibilmente laborioso dover intervenire nuovamente sulle tavole per incongruenze a livello di dettagli quali tonalità e intensità di colore o a causa di testi distorti, ma con Allplan questi problemi non si sono assolutamente presentati." Raphael Wick, project manager capo di Gähler und Partner
Raphael Wick afferma: "Ricordo perfettamente. Era il gennaio del 2002, mi trovavo nel cantiere di Amsteg e ho pensato: "E così da qui ci sono altri 50 km di roccia". Secondo i nostri calcoli dovremmo completare i lavori di progettazione per Erstfeld e Amsteg entro il 2014. Ci auguriamo che poi l'intero progetto possa essere portato a termine entro il 2017, in modo che il tunnel possa diventare operativo. È senza dubbio il progetto sotterraneo più grande che io abbia mai affrontato in vita mia".
Nei punti più complessi, così come per evidenziare le aree problematiche, gli ingegneri preferiscono la progettazione 3D e utilizzano le visualizzazioni. Questo si traduce, ad esempio, nella possibilità di eseguire un test geometrico per stabilire se è disponibile una quantità di spazio sufficiente, se i valori di spessore, forza e distanza di archi e volte sono corretti e se è possibile inserire tubature per cavi nei punti desiderati. In particolare per quanto riguarda i condotti per cavi con cambi di direzione, si presentano continuamente nuove sfide progettuali.
E' possibile anche che questi elementi inizino con un segmento orizzontale sul pavimento del tunnel, per poi terminare in verticale sul soffitto a volta, continuando in seguito a cambiare direzione.
Può inoltre accadere che inizialmente i tubi protettivi per i cavi corrano paralleli nella stessa sezione trasversale prima di separarsi in un punto specifico e continuando i direzioni diverse.
A complicare ulteriormente le cose, è necessario prendere in considerazione anche i raggi di piegatura massimi a seconda del tipo di cavo.
Un altro esempio di condizioni ostili si è verificato ad Amsteg, dove le gallerie di accesso e una galleria con i cavi per l'alimentazione della ferrovia incontrano le due canne del tunnel. Anche le risultanti intersezioni spaziali tra le diverse strutture sono state progettate in 3D.
INFORMAZIONI DI SINTESI DEL PROGETTO
Concetto chiave: Ingegneria strutturale civile Software utilizzato: Allplan Engineering
Dissabbiatore Ollolai: forme complesse, progettazione semplice
Le soluzioni ALLPLAN nella pratica - Allplan Engineering
Lo studio C.&S. Di Giuseppe Ingegneri Associati ha curato la progettazione di un dissabbiatore a Ollolai, in provincia di Nuoro. L'impianto è stato commissionato dal committente Abbanoa, il gestore del servizio idrico sardo. Attualmente il progetto è in fase esecutiva, in attesa della cantierizzazione.
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
All'interno dell'unità in esame, il refluo viene dapprima grigliato attraverso appositi macchinari alloggiati nei canali e poi giunge alla fase di dissabbiatura, di tipo "Pista", rappresentata dalla parte cilindro/conica della struttura.
La particolare forma del manufatto, che crea un percorso circolare tangenziale, fa sì che il refluo perda gradualmente parte della propria energia cinetica e, di conseguenza, che le particelle più pesanti, ovvero le sabbie, vadano a depositarsi sul fondo del cono.
Tramite un getto di aria e acque di lavaggio le sabbie vengono aspirate dal fondo tramite un "air-lift" ed estratte all'esterno, dove vengono convogliate allo stoccaggio tramite appositi sistemi di movimentazione.
Come accessori, nella parte superiore del dissabbiatore dinamico sono montate delle pale miscelatrici che hanno la funzione di mantenere in sospensione gli olii e le schiume, che vengono trattate in un apposito pozzetto.
LA SFIDA: GESTIRE LA LABORIOSITÀ DELLE ARMATURE IN FORME COMPLESSE E L'INTERFACCIA TRA LA MODELLAZIONE E IL COMPUTO METRICO ESTIMATIVO
Lo studio Di Giuseppe vanta una specializzazione verticale su opere di ingegneria idraulica e, nel corso di un'esperienza ultra trentennale, ha sperimentato quali siano le difficoltà di modellazione delle armature, delle tabelle ferri e della successiva conciliazione della progettazione del cemento armato con il relativo computo metrico.
Tutto ciò nonostante l'adozione di procedure automatizzate e consolidate nel tempo e l'utilizzo massiccio e specialistico di software 20 ingegneristici. Il coordinamento delle diverse discipline dello studio, al fine di avere coerenza tra calcoli, disegni e computi, mantenendo un processo di rendicontazione efficiente, spesso si è rilevato oneroso in termini di tempo e di risorse umane, ed esposto talvolta a errori difficili da prevenire e controllare, se non attraverso un processo automatico.
La necessità di gestire questo tipo di complessità è stata la prima molla che ha spinto lo studio a provare una soluzione ALLPLAN.
La seconda sfida era di carattere squisitamente tecnico e riguardava l'armatura in cemento armato di alcune strutture dalla geometria estremamente complessa, con la relativa documentazione che doveva essere facile da elaborare, da consultare e con contenuti grafici tecnicamente all'avanguardia ed esteticamente soddisfacenti.
LA SOLUZIONE: ALLPLAN ENGINEERING PER PROGETTARE OGNI FORMA DI ARMATURA DEL CEMENTO
Lo studio Di Giuseppe ha scelto la soluzione Allplan Engineering per progettare la struttura sfruttando le funzionalità offerte dal software, particolarmente performante nella progettazione di armature per il cemento in 30 anche su geometrie irregolari (poligonali, tronco coniche, biometriche). Inoltre, la possibilità di associare moduli parametrici a queste fasi della progettazione consente di ottenere un considerevole risparmio di tempo e un notevole guadagno in efficienza e produttività.
La progettazione prevede l'armatura della posa lineare su elementi semplici e rettilinei (come platee e pareti) per poi passare all'armatura delle forme complesse. Lo studio Di Giuseppe - che vanta una considerevole esperienza nei processi di armatura del calcestruzzo - ha riscontrato un importante incremento dell'efficienza, che si è reso evidente soprattutto nella fase di progettazione delle forme più complesse.
I processi di progettazione del cemento armato si sono dimostrati molto rapidi e anche estremamente precisi. Allplan infatti consente la posa automatica delle reti metalliche sul modello, così come il taglio a misura, consentendo di ottenere un computo metrico delle armature molto preciso.
VANTAGGI: PRECISIONE, EFFICIENZ A E PRODUTTIVITÀ
I principali vantaggi riscontrati dai progettisti sono stati la maggiore precisione del computo metrico e un guadagno in termini di produttività ed efficienza. Inoltre, la funzionalità di "clash detection" fra i modelli ha permesso di ottenere una progettazione più precisa, evitando conflitti e sovrapposizioni.
Fra gli altri vantaggi riscontrati, il cliente ha inoltre sottolineato la validità del servizio di assistenza di ALLPLAN Italia. Nonostante si trattasse del primo progetto eseguito con il software "made in Germany'', lo studio è stato in grado di consegnare in soli 15 giorni un modello preciso e accurato del dissabbiatore, anche grazie supporto costante dei tecnici ALLPLAN.
INFORMAZIONI SUL PROGETTO
- Soluzioni adottate: Allplan Engineering
- Tipologia: opera idraulica demolizione e ricostruzione
SFIDE DI PROGETTO
- Eliminare i conflitti fra i modelli parziali
- Ottenere un computo metrico preciso, anche su modelli e discipline diversi
- Armare forme complesse di cemento armato
VANTAGGI DELLA SOLUZIONE
- Gestione e coordinamento dei modelli senza conflitti
- Computo metrico efficace, preciso e affidabile
IL CLIENTE
La C.&S. Di Giuseppe Ingegneri Associati S.r.l., nasce dallo Studio Tecnico Di Giuseppe - già negli anni '80 specializzato nel settore "acquedotti, fognature, depuratori, potabilizzatori" - e si trasforma in S.r.l. nel 2006.
Dal 2009 opera anche all'estero, Romania e Montenegro, dove ad oggi ha progettato e diretto lavori in infrastrutture idriche e fognarie per circa 300 milioni Euro.
In Italia ha un portfolio di servizi di progettazione e direzione lavori superiore a 500 milioni Euro negli ultimi 10 anni.
A PROPOSITO DI ALLPLAN
ALLPLAN è un fornitore globale di soluzioni Building lnformatinn Modelling (BIM) per il mondo AEC. Da oltre 50 anni, ALLPLAN sta accelerando in modo significativo la digitalizzazione del settore delle costruzioni. Con l'obiettivo di soddisfare le esigenze dei professionisti, offriamo strumenti innovativi per la progettazione e la realizzazione delle costruzioni, ispirando i nostri clienti a realizzare le loro visioni. ALLPLAN con sede a Monaco fa parte del Gruppo Nemetschek. Oltre 400 collaboratori in tutto il mondo continuano con passione la storia di successo dell'azienda.
Digitalizzazione e strumenti software per la condivisione, la collaborazione e la validazione Open BIM
Una nuova generazione di strumenti software offre la possibilità di governare l’intero processo BIM in modo tanto innovativo quanto semplice, senza imporre elevate conoscenze dei singoli software di BIM Authoring.
Modelli informativi e processo digitale
Interoperabilità, scambio e federazione di modelli in formato OpenBIM offrono benefici sia a breve termine, collegati alla gestione del processo digitale che si sviluppa durante le fasi di progettazione e realizzazione di un’opera o cespite immobile che dir si voglia, sia a lungo termine, consentendo l’utilizzo dei modelli informativi, indipendentemente dalle applicazioni che li hanno generati nel lungo periodo. Questo assicura alla committenza pubblica e privata la salvaguardia del valore delle informazioni nel tempo, indipendentemente dalle applicazioni utilizzate nella loro generazione.
È ormai naturale il coinvolgimento di diverse discipline e specializzazioni nella realizzazione di un’opera, al fine di rispondere ai requisiti funzionali e prestazionali richiesti. Lo stesso vale per l’adozione di diverse tecniche e tecnologie costruttive che, dal punto di vista dei software a supporto dei processi di progettazione, si traducono nell’utilizzo di una molteplicità di strumenti di diversi produttori, capaci di produrre modelli informativi sempre più avanzati e completi.
La molteplicità dei modelli e degli strumenti software suggerisce, o meglio richiede, di adottare nuovi processi di federazione e coordinamento dei modelli informativi basati su formato OpenBIM.
Nel panorama delle soluzioni software possiamo oggi riconoscere da una parte gli strumenti di Authoring che supportano la generazione di questi modelli BIM e dall’altra i software di collaborazione, che supportano il processo digitale nelle sue diverse fasi e la collaborazione fra gli attori coinvolti.
Nella gestione di un appalto pubblico o privato, questa seconda tipologia di strumenti rappresenta da un lato un cambio di metodo, nel condividere in un ambiente di federazione modelli e informazioni, e dall’altro un cambio di metodo nel lavoro di coordinamento e revisione dei progetti.
Fra i vantaggi di questa tipologia di strumenti software possiamo individuare certamente l’opportunità di adottare un unico processo di condivisione, collaborazione, coordinamento e revisione dei modelli informativi (BIM) nella loro più ampia accezione (modelli geometrici, informazioni e documenti), indipendente dai singoli software con cui gli stessi modelli vengono generati.
L’ambiente di condivisione e di collaborazione diventa quindi il luogo dove reperire tutte le informazioni e governare il processo BIM. Data la molteplicità di attori coinvolti e la loro eterogeneità, l’ambiente deve configurarsi come uno strumento di semplice utilizzo, accessibile in ogni momento indipendentemente dal device utilizzato.
Questo consente ai responsabili di procedimento e in generale alle figure manageriali di esplorare e verificare il modello informativo con strumenti tanto potenti quanto semplici, senza necessità di acquisire elevate competenze nella gestione di singoli software che hanno generato i dati.
L’ambiente di condivisione (ACDat/CDE)
In ambito di digitalizzazione all’interno dell’attuale norma tecnica di riferimento EN ISO 19650 e delle UNI 11337, l’ambiente di condivisione (ACDat/CDE) viene individuato come una componente fondamentale di un processo BIM, in quanto fonte multidisciplinare di informazioni lungo tutto il ciclo di vita di una commessa.
Dal punto di vista del software, la tecnologia Cloud e i portali Web accessibili attraverso il normale Browser rappresentano la risposta più naturale all’esigenza di offrire un ambiente di condivisione allo stesso momento semplice ed accessibile.
Peraltro, visto il ruolo dell’ambiente di condivisione in un processo di lavoro digitale e multidisciplinare, appare chiaro come la sua estensione ad ambiente di coordinamento, collaborazione e validazione, con le relative funzionalità che supportino queste attività, costituisca un ulteriore passo in avanti con molti benefici.
Con l’introduzione di Bimplus, ALLPLAN offre una risposta a queste esigenze con un set di strumenti completo e di uso immediato, che vanno dalla federazione dei diversi modelli disciplinari alla loro navigazione, fino all’analisi, anche tematica, delle informazioni collegate, nonché alla gestione dei documenti.
Bimplus diventa quindi un vero e proprio hub di informazioni, che, grazie alla personalizzazione attraverso le API, consente anche di integrare i modelli BIM con applicativi già presenti nella pubblica amministrazione e in generale presso la committenza.
Fasi operative e momenti di condivisione delle informazioni
Durante lo sviluppo del progetto, i diversi modelli disciplinari possono essere sviluppati in parallelo dai diversi team specialistici. Per garantire un flusso di informazioni coerente e coordinato, le norme di riferimento prevedono che le informazioni all’interno dell’ambiente di condivisione siano strutturate in 4 diverse fasi:
• work in progress (fase di elaborazione/aggiornamento)
• shared (fase di condivisione)
• published (fase di pubblicazione)
• archive (archiviazione)
L’accesso ai modelli informativi nelle quattro fasi è diversificato per singola realtà coinvolta e per disciplina, in modo da condividere con l’intero gruppo di lavoro solo le informazioni validate che costituiscono base certa per gli step successivi.
Questo vale sia all’interno di una singola disciplina con le diverse revisioni, sia nel coordinamento di discipline diverse. In questo modo, ad esempio, il modello architettonico viene condiviso in una versione validata che costituisce la base per la progettazione delle strutture e degli impianti; successivamente, i tre modelli disciplinari vengono coordinati e validati, individuando eventuali interferenze e modifiche da apportare per singola disciplina.
Grazie alle funzionalità di federazione dei modelli BIM disciplinari, indipendenti dal software con cui sono stati creati, e al processo di approvazione basato sulle fasi della norma EN ISO 19650, Bimplus supporta in modo digitale questi processi di condivisione e coordinamento.
Verifica e validazione del modello informativo
Nell’ambito di un progetto BIM è necessario garantire che i dati siano trasmissibili, completi e congruenti. Questo significa introdurre procedure di verifica e validazione dei dati stessi, attività che, grazie a modelli BIM con dati computazionali, i software possono ben supportare.
L’introduzione di flussi informativi nei processi digitalizzati è stata affrontata in Italia dalla norma UNI 11337-5, che prevede diversi livelli di verifica da attuare per singolo modello e nel coordinamento di diversi modelli disciplinari.
Dal punto di vista dei software queste attività riguardano, ad esempio, il controllo di interferenza fra i singoli oggetti BIM, sia nell’ambito di una singola disciplina che in ambito multidisciplinare, la verifica della congruenza delle informazioni del modello, nonché la presenza delle informazioni previste dal capitolato informativo e dell’offerta di gestione informativa.
Durante lo sviluppo del progetto, è quindi necessario eseguire verifiche successive per garantire la qualità dell’intero processo. Si tratta di attività che all’interno dell’ambiente di condivisione Bimplus sono supportate da specifiche funzionalità di revisione. Sono disponibili, ad esempio, il raffronto delle revisioni dei modelli per quanto riguarda il contenuto geometrico e informativo, strumenti di clash detection per verificare le interferenze e le collisioni, rappresentazioni del modello tematizzate in funzione delle informazioni con regole riutilizzabili nel tempo.
L’integrazione bidirezionale di MS Excel con Bimplus consente anche di verificare e aggiornare in modo puntuale o massivo le informazioni del modello, e, oltre a supportare queste fasi operative, offre all’operatore la possibilità di utilizzare in modo efficiente gli strumenti abituali.
Andreatta Flavio - Amministratore Delegato ALLPLAN Italia
dRofus nel portfolio Harpaceas
Harpaceas ha stretto un accordo di partnership e rappresentanza esclusiva per l’Italia con l’azienda norvegese dRofus, casa produttrice dell’omonima soluzione BIM, leader a livello internazionale nella digitalizzazione e gestione di database di spazi, attrezzature e apparecchiature, nelle varie fasi della filiera: progettazione, costruzione e gestione delle opere.
dRofus è uno strumento unico per la pianificazione, la gestione dei dati e collaborazione BIM. Fornisce, a tutte le parti interessate, un supporto completo per l’intero workflow e l’accesso alle informazioni durante l’intero processo di costruzione. dRofus è la soluzione ideale nelle fasi di impostazione (requisiti, specifiche), creazione (design, construction) e gestione dell’Asset Information Model (o Digital Twin). Grazie alle sue caratteristiche e alla capacità di gestire grandi moli di informazioni, lo rendono particolarmente indicato per strutture come Aeroporti, Ospedali, Terziario, Commerciale ecc.
Sviluppato secondo le esigenze dei grandi committenti pubblici e privati, consente di impostare il database secondo i requisiti del committente (EIR), di prescrivere e verificare il rispetto delle normative e degli standard richiesti, di pianificare l’assetto delle attrezzature, apparecchiature e degli arredi, oltre che di validare le soluzioni progettuali (BIM) rispetto ai requisiti. dRofus consente di mantenere aggiornati database e modello BIM, in modalità bi-direzionale, in modo diretto (Plug In) con i più diffusi software BIM authoring o in formato interoperabile openBIM (IFC) e in ogni fase del processo: progettazione, costruzione e gestione.
dRofus è divenuto uno strumento essenziale per i progetti BIM: consolida set di dati eterogenei e li converte in informazioni di progetto accessibili a tutti i soggetti coinvolti nel processo.
Per info https://harpaceas.it/drofus/