Planium per il Museo Area Megalitica
Situata alla periferia occidentale di Aosta, l’area archeologica accanto all’antica chiesa di Saint-Martin-de-Corléans da cui ne trae il nome, fu scoperta nel giugno 1969. Su una superficie che si estende per circa un ettaro, si rivela uno dei più interessanti siti archeologici europei.
Il cammino culturale si articola in sei sezioni. Queste, distinte dai colori di fondo delle pareti che variano quasi impercettibilmente, hanno a pavimento Planium, sistema PL01 INVISIBLE, posato totalmente a secco su una superficie di oltre 1.000 mq, con finitura in CALAMINA, in lastre di formato 600x600 mm. La calamina, con i suoi toni scuri e profondi, completa e valorizza lo scenario espositivo. Nel sottosuolo si apre un ambiente grandioso: la visione d’insieme è emozionale, modulata dall’illuminazione che muta gradatamente con riferimento alle diverse ore del giorno. Attraversando la dimensione del tempo, i toni delle luci colorano l’atmosfera che avvolge i preziosi reperti archeologici.
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Wavin protagonista al Museo del Futuro di Dubai con le camere d’ispezione Tegra
Un rinnovato e profondo impegno a collaborare con gli amministratori, gli ingegneri, i progettisti e gli installatori per contribuire a rendere le città realmente a prova di futuro, con edifici confortevoli ed efficienti sul piano energetico. Il nuovo scopo di Wavin ben si sposa con lo sviluppo del Museo del Futuro di Dubai, un edificio dall’anima tecnologica che si presenterà come un vero e proprio hub destinato ad affrontare e approfondire alcuni tra i più importanti temi legati alla sostenibilità, tra cui i cambiamenti climatici.
Progettato nel 2015 dallo studio di architettura Killa Design con l’obiettivo di essere pronto per l’inaugurazione di Expo 2020, il Museo del Futuro occuperà una posizione privilegiata tra le Emirates Towers e sarà caratterizzato da un’architettura estremamente complessa, con una struttura costituita da 2.400 elementi in acciaio intersecati in diagonale tra loro, resa possibile grazie all’utilizzo del Building Information Modeling (BIM).
L’orientamento all’innovazione e alla sostenibilità che ha contraddistinto tutte le fasi della progettazione del Museo del Futuro trova importanti riscontri anche nel settore specifico della Gestione delle Acque Meteoriche e del trasporto delle acque reflue, fondamentali per tutelare sia la salute umana che quella dell’ambiente. Non è un caso che il contractor Desert Group abbia scelto, tra le tante soluzioni disponibili sul mercato, i pozzetti e le camere di ispezione Tegra 600.
Soluzioni perfette per diventare la struttura portante di qualsiasi sistema fognario, grazie alla loro facilità d’installazione, manutenzione minima e prestazioni elevate per tutta la loro vita utile, le basi di raccolta Tegra non necessitano di un allineamento orizzontale o verticale preciso, in quanto le connessioni avvengono mediante manicotti ad innesto con regolazione sferica in ogni direzione fino a 7,5°. La gamma Tegra comprende inoltre modelli specifici per tubazioni in PVC-U a parete liscia o PP a doppia parete ed elementi di Base per il collegamento in tutte le direzioni. La possibilità di variare la direzione del flusso con angoli da 0° a 90°, sia a sinistra che a destra, assicura inoltre la massima versatilità.
Le basi Tegra si caratterizzano per un elemento di base piano con doppio fondo, pensato per semplificare il livellamento della camera nello scavo ed eliminare variazioni di flusso anche quando terreno e acqua si trovano in condizioni critiche. Le tubazioni di prolunga Tegra sono leggere, pratiche da montare all’interno della base e possono essere facilmente tagliate su misura. La struttura corrugata consente inoltre un ottimo grip con il suolo per garantire un migliore adattamento alle varie condizioni climatiche (gelo/disgelo, variazione del livello di falda ecc.).
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Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito Wavin
Planium Srl per il Museo Agostini
Planium Srl ha contribuito alla realizzazione di questo storico luogo rendendo concrete tre particolari idee strutturali: il pavimento, il controsoffitto, le boiserie e la scritta "AGO", nom de guerre del motociclista più vincente di ogni tempo.
“Le moto nascevano in un’officina e pertanto abbiamo ideato il contenuto del Museo, di meccanica e non, racchiuso come fosse in una scatola di Cartier.” Così Giacomo Agostini, che ha inaugurato nel dicembre del 2019, il suo personale Museo a Bergamo, spiega come è stata concepita l’idea strutturale della sua Sala dei Trofei insieme allo Studio Giavarini - Architettura e Design.
Il metallo - dice l’Architetto Giavarini, “è estremamente versatile. Come si può notare osservando la sala, è stato utilizzato in numerosi modi e riveste praticamente tutte le superfici visibili.” Cemento Inossidabile, la finitura Planium scelta per il pavimento, è stata posata attraverso il sistema magnetico MG01; questo acciaio è caratterizzato da una particolare texture che rimanda cromaticamente al cemento, da cui trae il suo nome.
Il cuore progettuale dell’insieme risiede nell’evocazione di uno “stile industriale” che richiami l’ambiente motociclistico, e dunque col pavimento allo stesso modo è stato seguito questo iter per quanto riguarda la scelta del controsoffitto, realizzato da Planium con l’uso della lamiera forata per fini estetici. “L’idea”, prosegue infatti l’Architetto Giavarini, “è stata quella di far convivere una sala trofei formale e rigorosa con un ambiente che richiamasse il mondo delle corse di un tempo, simile a un’officina, dove gli interventi sulle moto erano molto più diretti di oggi, dopo l’arrivo dell’elettronica.”
Le pareti della sala espositiva sono caratterizzate dalle boiserie attrezzate che rivestono tutto il perimetro del museo realizzate, sempre su disegno dello Studio Giavarini, in collaborazione con la Falegnameria F.lli Gotti. L’area progettazione Planium si è occupata di creare la finitura estetica e delle staffe di rinforzo, mentre la Falegnameria ha realizzato l'anima interna dei pannelli. Le boiserie in acciaio zincato sono state sagomate, tagliate e piegate in modo tale da creare una sorta di sandwich con l'anima e le staffe e in seguito verniciate a liquido colore rosso.
La scritta "AGO", posta al centro della Sala dei Trofei, è formata da lettere in alluminio, tagliate con laser fibra, piegate e verniciate a liquido per ottenere sempre un colore rosso vivo che si sposa con i dettagli cromatici delle moto presenti nel museo e le boiserie a parete.
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Scopri di più su MG01 Magnetic Floor
Location: Museo Giacomo Agostini
Progetto: Studio Giavarini - Architettura e Design
Pavimenti, controsoffitto, rivestimenti e logo 3D: Planium Srl
Fotografie: Giacomo Albo
Il più grande museo del design in Europa apre a Milano
Pronto nel 2020, avrà un'area espositiva di 3mila metri quadri. Sorgerà in zona Paolo Sarpi, avrà uno spazio espositivo di circa 3 mila quadri, sarà aperto al grande pubblico e fortemente digitalizzato. Queste le caratteristiche del Museo del Design che dovrebbe aprire a Milano nel 2020, diventando la più ampia struttura di questo genere in Europa.
Il museo aprirà nell'ex area industriale rinnovata tra via Ceresio e via Bramante e costituirà un polo del design costantemente in contatto con tutte le realtà contemporanee del settore. “Adi (Associazione disegno industriale, ndr) e la Fondazione Adi Collezione Compasso d'Oro hanno scelto di uscire dai confini disciplinari del design per aprirsi alla realtà di oggi in tutte le sue manifestazioni - ha spiegato alla conferenza di presentazione Luciano Galimberti, presidente dell’associazione che ha promosso la creazione del museo -. Quella che è stata per un sessantennio un preziosa collezione di design oggi diventa un centro culturale che si candida a un ruolo attivo nella vasta rete dei musei nazionali.”
Come sarà il museo del design di Milano.
La struttura espositiva si chiamerà Museo del Compasso d'Oro Adi e sarà il risultato di un progetto iniziato nel 2011 grazie all'impegno dell’amministrazione comunale di Milano (che ha investito circa 6 milioni di euro nella ristrutturazione), di Regione Lombardia e dello Stato a quello della Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro, che destinerà all’iniziativa altri 2 milioni di euro circa.
“Siamo orgogliosi del risultato di molti anni di impegno rappresentato dalla trasformazione della Collezione storica in un vero museo contemporaneo”, ha dichiarato Umberto Cabini, imprenditore e presidente della Fondazione Adi Collezione Compasso d’Oro, che si occupa della conservazione e della promozione del patrimonio storico del premio.
Il museo, allestito in base al progetto di Ico Migliore, Mara Servetto e Italo Lupi, avrà un carattere 'narrativo'. Al suo interno i visitatori potranno utilizzare i più aggiornati strumenti digitali, per vivere un’esperienza di conoscenza pienamente coinvolgente. Grazie al polo anche gli studenti delle scuole di design potranno contribuire all’esplorazione dei rapporti tra i più celebri simboli del design e i comportamenti sociali
Nell’area avranno sede, con il museo, gli uffici dell’Adie della Fondazione, sale riunioni, la biblioteca e l’archivio storico dell’Adi (che raccoglie oltre 60 anni di documenti storici del design italiano), un bookshop e una zona dedicata alla ristorazione realizzata sulla scorta dell’esperienza ADI per Expo 2015.
L'Architettura per un museo insolito, il MUMAC
Il museo della macchina per caffè, Made in Italy
A pochi chilometri dal centro di Milano, è stato creato MUMAC, il museo della macchina per caffè, realizzato dal Gruppo Cimbali per celebrare i suoi 100 anni di attività. Il museo contiene la collezione più ricca e completa a livello internazionale di macchine per caffè espresso professionali ed è allestito in un moderno spazio di circa 1700 mq nell'ambito del sito produttivo di Binasco, un recupero industriale di grande pregio.
Il MUMAC è stato progettato da Paolo Balzanelli proprietario di Paolo Balzanelli / Arkispazio e Valerio Cometti fondatore di Valerio Cometti + V12 Design.
Il progetto architettonico ed espositivo del museo, opera del designer Valerio Cometti e dall'architetto Paolo Balzanelli, ha ricevuto il riconoscimento della rivista cinese JTART, tra le più autorevoli nel settore design/architettura, che lo ha inserito nei 100 edifici più belli del mondo.
In particolar modo le facciate del museo sono state rese con un delicata tecnica tecnologica: "LaCimbali rosse" stecche di un materiale composito che creano un abbraccio sinuoso che è stato ispirato dal flusso del sollevamento d'aroma fuori una tazza di caffè e di notte da un'illuminazione accuratamente progettata che crea una griglia sorprendentemente retroilluminata di luce che evoca la vita e l'energia all'interno del MUMAC.
La tecnologia e il design italiano sono infatti raccontati attraverso un percorso multimediale, ricco di stimoli audio-visivi, supportati da un compendio di documenti di grande rilievo storico.
Un racconto che parte dai primi anni del novecento, con un ambiente tipico dei bar Liberty e del ventennio, attraversa gli anni del boom economico italiano e la nascita di un nuovo modo di vivere rappresentato dalla vita nei bar, sino al fiorire del design e alla sua esplosione con grandi designer degli anni sessanta e settanta (meritano di essere ricordati i Fratelli Castiglioni, Sottsass, Giugiaro).
La storia continua con la metamorfosi internazionale vissuta negli anni ottanta e novanta sino ad arrivare nel nuovo millennio con i pezzi più innovativi ad alta tecnologia.
MUMAC è un'esperienza che permette al visitatore di rivivere, grazie alla ricca e completa collezione di circa 200 pezzi dei marchi più prestigiosi dell'industria italiana, la nascita e lo sviluppo del Made in Italy. Molti pezzi esposti sono rari, alcuni sono prototipi unici al mondo, altri sono modelli di grande successo industriale.
Lo stesso MUMAC così si presenta ufficialmente: è storia, industria, tecnologia, passione e design, ma anche una nuova, eclettica location per aziende e privati: un luogo unico nel suo genere, in grado di offrire alto valore e prestigio agli eventi che accoglie.