Materie prime strategiche, al via progetto di ricerca da 3 milioni di Euro
Al via con oltre 30 partner e un finanziamento da 3 milioni di euro della Commissione Ue, il Progetto SCRREEN (Solutions for CRitical Raw materials - European Expert Network) di ricerca sulle materie prime strategiche. Finanziato nell’ambito di H2020, il progetto punta allo sviluppo di nuove tecnologie e strategie per accrescere la disponibilità di materie prime strategiche attraverso il coinvolgimento di Centri di ricerca, Università, associazioni ed operatori europei. Per l’Italia, il riferimento a livello nazionale è l’ENEA che contribuirà alla creazione e alcoordinamento delprevisto dalprogetto.
Articolato in sei diversi gruppi tematici Mercato, Risorse, Sostituzione, Economia circolare, Produzione, Politiche regionali, nazionali e comunitarie, il network sarà composto da stakeholder europeidelle imprese, delle amministrazioni locali, delle associazioni, degli istituti di ricerca e tecnologia, delle organizzazioni non governative. L'obiettivo è promuovere l’interscambio di studi e conoscenze e l’elaborazione condivisa di documenti, metodologie e norme tecniche sulle materie prime strategiche, le attività minerarie, materiali, processi e prodotti più sostenibili, il riciclo, il riutilizzo e l’ottimizzazione degli scarti, in particolare di quelli elettrici ed elettronici.
Nell’ambito delle competenze maturate su innovazione, uso efficiente delle risorse, competitività dei sistemi industriali e sostenibilità ambientale, l’ENEA attiverà anche un focus specifico sugli snodi più critici per migliorare il ciclo di vita dei prodotti e delle materie secondarie, il loro trattamento e riciclo e la possibile sostituzione.
Presso il Centro Ricerche Casaccia dell'ENEA si colloca uno dei sei poli di ricerca istituiti nell'ambito dell'Associazione EIT RawMaterials, finanziata dall'Istituto Europeo per la Tecnologia e l'Innovazione (EIT) che prevede la creazione di una Knowledge Innovation Community (KIC), una Comunità della Conoscenza e dell'Innovazione. L'obiettivo è quello di migliorare l'estrazione, il riciclo, il riuso e la sostituzione delle materie prime, in particolare quelle 'critiche', quali ad esempio terre rare, indio, germanio e magnesio. Una rete di laboratori, imprese e università che dovrà sviluppare un progetto da 2 miliardi di euro per creare tra l'altro 50 start up e 10mila posti di lavoro. L’ENEA ha vinto la KIC nel dicembre 2014 e coordinerà circa 50 partner tra industrie, PMI, enti di ricerca, università e istituzioni regionali da Italia, Spagna, Ungheria e Malta.
Le materie prime strategiche sono essenziali per produrre beni diffusi quali telefoni cellulari, cavi di fibre ottiche, celle fotovoltaiche. Le terre rare, ad esempio, servono per realizzare le turbine eoliche, il germanio per i rivelatori all’infrarosso, il magnesio per le leghe leggere in alluminio.
Tuttavia, a fronte di una domanda in forte crescita, l’approvvigionamento sta diventando problematico a causa della concentrazione dell’offerta da pochissimi paesi: Cina, Russia, Repubblica democratica del Congo e Brasile; a ciò si aggiungono il basso grado di sostituibilità e i tassi ridotti di riciclaggio.
Già nel 2010 la Commissione europea aveva segnalato l’esigenza di interventi e individuato 14 materie prime “strategiche”: antimonio, berillio, cobalto, spatofluoro, gallio, germanio, grafite, indio, magnesio, niobio, platinoidi, terre rare, tantalio e tungsteno. E nel maggio 2014 la lista è stata portata a 20.
Ambiente: ENEA e Regione Lazio presentano il polo delle materie prime strategiche
Lunedi 30 novembre ENEA e Regione Lazio organizzano il convegno "The role of regions in the development of Knowledge Innovation Community on Raw Materials", per presentare il nascente polo di eccellenza europeo per la ricerca nel settore dei "Raw Materials", le materie prime di approvvigionamento più critico. La sede sarà presso il Centro Ricerche Casaccia dell'ENEA, che coordina circa 50 partner tra industrie, PMI, enti di ricerca, università e istituzioni regionali da Italia, Spagna, Ungheria e Malta.
Si tratta di uno dei sei poli di ricerca istituiti nell'ambito dell'Associazione EIT RawMaterials, finanziata dall'Istituto Europeo per la Tecnologia e l'Innovazione (EIT) che prevede la creazione di una Knowledge Innovation Community (KIC), una Comunità della Conoscenza e dell'Innovazione. L'obiettivo è quello di migliorare l'estrazione, il riciclo, il riuso e la sostituzione delle materie prime, in particolare quelle 'critiche', quali ad esempio terre rare, indio, germanio e magnesio. Una rete di laboratori, imprese e università che dovrà sviluppare un progetto da 2 miliardi di euro per creare tra l'altro 50 start up e 10mila posti di lavoro.
L’Unione Europea è fortemente dipendente dalle importazioni di materie prime strategiche per la crescita e la competitività dell'industria: il 77% del fabbisogno complessivo deriva dall'import extra-Ue, con punte del 96% per i metalli high-tech e del 100% per la gomma naturale. Solo un esiguo numero di minerali metallici viene estratto all'interno del territorio Ue - cromo, rame, piombo, argento e zinco - ma la produzione è insufficiente a soddisfare la domanda e per questo è importante incrementare la produzione delle materie prime sul suolo europeo, promuovere il riciclo a tutti i livelli e un sistema economico circolare.
"Con la Regione Lazio abbiamo voluto riunire allo stesso tavolo alcuni dei leader nel settore della formazione, della manifattura e della ricerca applicata sui Raw Materials”, ha dichiarato Dario Della Sala dell'ENEA, "dopo un anno di lavoro, lo sviluppo del business plan per il 2016 e la programmazione preliminare fino al 2022, oggi è tutto pronto per studiare il pieno coinvolgimento di partner e supporter, che in collaborazione con i 'core' e gli 'associate' partner, costituiranno l'ossatura di EIT RawMaterials, la più grande Comunità sulle Materie Prime Critiche nel mondo. Il perno è l'associazione EIT RawMaterials con sede a Berlino, i 6 Co-location Centre che la compongono sono il motore dell'iniziativa".