Zee-Town, Mark Zuckerberg sta progettando la città di Facebook
Benvenuti a Facebook Town. Presto un cartello del genere potremmo leggerlo davvero, almeno stando alle ultime indiscrezioni in arrivo da Cupertino. Zuckerberg starebbe infatti progettando la costruzione di una cittadina in una zona di 200 acri accanto alla sede dell'azienda.
La città sarebbe completamente autosufficiente grazie a supermercati, hotel e case e offrirebbe un luogo in cui vivere ai 10.000 impiegati e alle loro famiglie. È stata rinominata Zee-Town ed ora, dopo l'acquisto di 55 acri per 400 milioni di dollari, la sua costruzione può avere inizio.
Per la progettazione della cittadina, Zuckerberg ha assunto l'architetto Frank Gehry, già responsabile della costruzione del museo Guggenheim di Bilbao, in Spagna. Uno dei suoi compiti sarà quello di "mimetizzare" gli edifici all'interno della natura.
Molti uffici saranno caratterizzati da una grande quercia piantata sul tetto, una soluzione che, secondo il social network, dall'esterno porterà a far credere di trovarsi davanti ad una piccola collina e non ad una città. All'interno di Zee-Town saranno ovviamente presenti strade e spazi pubblici nei quali i dipendenti potranno rilassarsi.
Difficilmente, però, Zuckerberg si trasferirà nella nuova città: il creatore di Facebook possiede già un'abitazione da 10 milioni di dollari a meno di 20 minuti dagli uffici dell'azienda. Il CEO possiede inoltre tutte le case adiacenti alla sua, una soluzione necessaria per preservare la sua privacy e che nei giorni scorsi lo ha portato a scontrarsi con l'imprenditore che gli ha venduto i lotti.
Quella della Facebook Town non è una novità; altre aziende hanno provato (non sempre con successo) a costruire città destinate ai propri dipendenti, ma Facebook potrebbe essere l'ultima a riuscirci. C'è già chi però condanna la nuova soluzione di Zuckerberg. Secondo i più critici la creazione di una città del genere spingerebbe i dipendenti ad utilizzare le macchine per spostarsi dalle proprie abitazioni agli uffici, elemento in contrasto con le politiche eco-friendly dell'azienda.