Scent and taste are fluid dynamics that multiply in space in waves and breezes. "Dynamic scent" is Massimo Iosa Ghini collection. The Italian architect imagined that he could colour scent and reveal what it could become, visible to the eye, expanding in space, like architecture in motion.

Design by Iosa Ghini Associati
Collection: Dynamic scent
Fragrance: Pomegranate
Produced by Affreschi & Affreschi


#weareiwishyou #massimoiosaghini #iosaghini #iosaghiniassociati IWISHYOU

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AGB Artech

Negli ultimi anni, con la crisi economica che continua ad insistere sull’Europa e con l’ingresso in Italia di numerosi serramentisti dell’Est Europa, il mercato dei serramenti si è concentrato sulla pura competizione di prezzo.
Il serramentista italiano che vuole uscire da questa logica deve quindi avere degli strumenti per differenziare il proprio prodotto dalle finestre di importazione a basso costo. Strumenti che devono saper soddisfare le richieste e le necessità del consumatore finale.
AGB ha studiato una linea di ferramenta che soddisfi tutte quelle caratteristiche che possano offrire al serramentista italiano un’arma vincente nella competizione con gli importatori low-cost. La personalizzazione per i clienti, la standardizzazione verso l’alto e l’attenzione alle soluzioni italiane offrono al consumatore un plus di prodotto che il mercato estero non può proporre.

Personalizzazione per i clienti
AGB ha seguito precise scelte strategiche che le permettono oggi di proporre soluzioni uniche studiate in modo personalizzato per il cliente italiano.
I fattori vincenti sono la conoscenza diretta del mercato nazionale, un ufficio di Product Managers specializzato per l’evoluzione di ogni articolo, la produzione italiana controllata in ogni fase, il Laboratorio AGBLab per la ricerca e sviluppo di prodotto.
L’azienda affianca i clienti mettendo a disposizione i propri laboratori per testare direttamente i prodotti e condividere con loro i risultati dei test.

Alta qualità certificata
Le scelte di AGB sono sempre state orientate verso una standardizzazione verso l’alto del proprio sistema anta-ribalta Artech. Un esempio? La configurazione standard prevede il catenaccio passante con incontro antieffrazione in acciaio saldato di serie. La leva del catenaccio, inoltre, non può essere attivata in un tentativo di intrusione, perché pensata con apertura frontale. Qualità e sicurezza antieffrazione sono quindi di serie.
Non solo un serramento di qualità, oggi il mercato richiede anche una finestra certificata.
AGB aiuta e segue il serramentista nella certificazione CE del serramento. L’azienda mette a disposizione dei clienti il proprio Laboratorio interno di Ricerca & Sviluppo AGBLab e tutto il know-how maturato dai professionisti che ogni giorno vi lavorano.
AGB è così in grado di accompagnare il serramentista fino alla certificazione delle proprie soluzioni di chiusura.



Soluzioni pensate da un produttore italiano per il serramentista italiano
AGB parla italiano alle aziende italiane, per questo è veloce a capire le necessità dei serramentisti nazionali.
Esempio lampante è il lavoro fatto dal produttore veneto sull’Alzante Scorrevole in PVC: proprio nel mercato italiano, infatti, la maggior parte degli alzanti scorrevoli vengono posati con soglia bassa e non con la soglia alta che è invece fornita nei Cascading degli estrusori di PVC.
AGB ha deciso di rispondere a questa esigenza fissando l’obiettivo di fornire una soglia bassa che abbia prestazioni paragonabili a quelle della soglia alta. Il risultato? L’utilizzo della soglia in vetroresina Climatech in grado di valorizzare le prestazioni di un materiale tipicamente isolante come il PVC e una gamma di soluzioni mai vista prima nel PVC, che permette di integrare con soluzioni italiane le offerte standard degli estrusori.
AGB garantisce che tutti i propri prodotti sono realizzati ed assemblati in Italia, all’interno delle proprie strutture con materiali, tecnologia e know-how certificati.
E allora, perché non provare almeno una volta ad acquistare prodotti da aziende completamente italiane?!

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L’arredo a cura di Mobilspazio

Villa Erica si trova a pochi minuti da Venezia in una zona tranquilla e facilmente raggiungibile con mezzi pubblici o privati. Completamente restaurata nel 2017 e a gestione familiare, propone ai suoi ospiti un ambiente elegante, ma informale a pochi km da Venezia.
Un’ampia terrazza a disposizione degli ospiti permette di rilassarsi dopo una giornata tra le calli e i canali di Venezia. L’arredo delle camere è stato seguito completamente da Mobilspazio con la consueta cura del dettaglio. Le camere di Villa Erica uniscono bellezza estetica e confort a durata e resistenza.
La produzione e il design sono 100% made in Italy. Le superfici sono antigraffio e i materiali utilizzati sono stati studiati per resistere ad ogni situazione climatica. Lo spessore 38 mm degli articoli è certamente il valore aggiunto della produzione Mobilspazio.

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Mobilspazio ContractVi raccontiamo la storia di due fratelli, quindi di una seconda generazione che ha preso le redini dell’azienda di famiglia per portarla a livelli di eccellenza. Siamo andati a trovare Stefano e Simone Strologo, titolari della Mobilspazio all’Aspio di Osimo che da più di 30 anni si occupa della progettazione e della produzione di arredi per hotel, complessi residenziali e strutture ricettive.

La vostra famiglia quando ha iniziato ad occuparsi di arredamento?

Tutto è partito nel 1982 con nostro padre Carlo che ha aperto l’azienda realizzando mobili per la casa così come era in voga in quegli anni. Con il nostro ingresso abbiamo provato a guardare oltre, consapevoli che se ci fossimo concentrati solo sugli allestimenti per la casa avremmo rischiato di sopravvivere, mentre il nostro obiettivo era di crescere ed affermarci. Così ci siamo buttati sul settore del contract, cioè delle forniture per grandi progetti di arredamento per alberghi e residence. Prima di farlo però abbiamo chiesto a nostro padre se era disponibile a fare questo salto, lui ha acconsentito lasciandoci l’azienda.

In pratica avete fatto una rivoluzione. Forse sarà perché eravamo giovani, e quindi un po’ spregiudicati, ma avevamo tanto entusiasmo e la convinzione che saremmo riusciti a convertire con successo la produzione. C’è da dire che oggi in Italia molte aziende lavorano sia per il mercato dell’arredo domestico che per quello delle grandi commesse, alberghi, villaggi turistici, centri congressi, impianti sportivi, aeroporti… Poche, pochissime però sono quelle in grado di fornire il cosiddetto “chiavi in mano”, in grado cioè di fornire tutto l’arredo di un grande progetto, sia esso un albergo o un complesso residenziale come la Mobilspazio che, anticipando i tempi, è riuscita a conquistarsi un’importante fetta di mercato.

Come siete riusciti in questa impresa?

Abbiamo colmato un vuoto che era presente nel mercato del mobile. Le aziende specializzate sul finire degli anni Novanta si contavano sul palmo di una mano. Come target abbiamo puntato sugli alberghi di 3 - 4 stelle, i più diffusi a livello internazionale, che però fino ad allora si rivolgevano ai classici mobilifici per la casa inconsapevoli che ci potessero essere anche per loro forniture al dettaglio affidabili e disegnate per garantire comfort alla clientela. Le grandi catene alberghiere avevano già i loro architetti o designer con relative aziende fornitrici, i più piccoli invece erano costretti a muoversi in ordine sparso. In albergo però non puoi mettere la camera che solitamente hai in casa, anche perché ci sono esigenze diverse. Così in poco tempo siamo diventati un punto di riferimento tanto che oggi esportiamo il 65% della nostra produzione. In questi giorni, ad esempio, ci farà visita un cliente del Giappone, i nostri container viaggiano in tutto il mondo dalla Norvegia alla Nuova Zelanda, da Saint-Martin a l’Île de la Réunion fino a toccare la penisola arabica e diversi paesi africani.

Qual è l’altro segreto del vostro successo?

Innanzitutto direi l’estro innovativo dei nostri designer e la grande flessibilità della nostra azienda che ha sviluppato una straordinaria capacità di adattamento al gusto della nostra committenza sempre più internazionale e diversificata. Cerchiamo sempre di soddisfarMobilspazio | Fratelli Strologoe le richieste dei clienti e li seguiamo passo dopo passo garantendo la massima assistenza: dal momento in cui ci commissionano il lavoro fino a quando ricevono i nostri mobili. Non li lasciamo mai soli fino a quando non sappiamo che sono realmente soddisfatti, perché un cliente felice ci garantirà sempre ulteriori guadagni anche grazie al classico passa parola.

Il nostro punto di forza è anche il territorio. Noi non vendiamo soltanto la produzione di Mobilspazio, ma il made in Marche, un territorio unico nel suo genere che proprio per le sue caratteristiche ci permette di distinguerci in un mercato sempre più internazionale. I clienti che vengono a farci visita – rimarca Simone Strologo che si occupa della parte commerciale – nei pochi giorni di soggiorno devono vivere la marchigianità, il nostro incredibile paesaggio, le nostre bellezze storiche e naturali e, non ultimo, degustare le nostre eccellenze enogastronomiche. La bellezza del territorio in cui viviamo - aggiunge Stefano - la trasmettiamo nelle cose che facciamo! Noi puntiamo a creare spazi armoniosi ed empatici, funzionali ed efficienti. Gli oggetti che realizziamo devono dialogare tra loro e con l’ambiente nel quale vengono inseriti. Sedute, tavoli, divani, ma anche gli accessori, sono progettati all’interno di un sistema coerente in cui gli oggetti lavorano in sinergia, per identificare lo spazio. Le aziende che servono il settore alberghiero possono contare su una domanda trainata da un quasi costante aumento del turismo internazionale, attualmente pari a circa 1.180 milioni di persone, cifra che dovrebbe salire a 1.800 milioni nel 2030. Il 30% dei turisti scelgono l’Europa, che è prevista essere una delle principali destinazioni anche in futuro. Le vendite di arredi contract da parte delle aziende europee sono aumentate in modo significativo nel corso dell’ultimo anno. Il vostro mercato è diventato quindi molto competitivo anche se partite da una posizione di forza essendoci entrati da diversi anni.

Su cosa vi state specializzando per restare al top?

Uno dei punti di forza della nostra produzione sono senz’altro le mini-cucine: una soluzione salvaspazio ideale per apart-hotel, studentati, monolocali, caserme, moduli abitativi e residence. I nostri monoblocchi cucina sono versatili, compatti e completi di elettrodomestici, tutti gli articoli hanno lo spessore di 38 mm, la superficie antigraffio e sono al 100% made in Italy. Gli articoli Mobilspazio si adattano ad ogni tipo di ambientazione e sono perfetti per arredare piccoli spazi con ogni confort, grazie ai suoi articoli salvaspazio come gli stessi monoblocchi cucina. Pur non essendo clienti anche noi veniamo accompagnati allo showroom di 600 mq per vedere di persona la produzione. Mobilspazio ospita infatti all’interno del suo stabilimento una fiera permanente del mobile dove sono stati ricreati e arredati con ogni dettaglio più di 15 ambientazioni suddivise tra camere di hotel e monolocali, per dare la possibilità agli operatori del settore di toccare con mano la qualità dei prodotti, apprezzarne lo spessore di 38 mm, il design e la produzione 100% italiana. La nostra azienda - ci dice Stefano, responsabile della produzione - si sta concentrando per trovare nuovi mercati e per questo investiamo molto nella ricerca. Recentemente abbiamo perseguito la certificazione Iso 9001. Stefano e Simone, nonostante gli ottimi risultati ottenuti, non intendono fermarsi, l’anno scorso hanno esportato in 37 paesi tra cui la Nuova Zelanda, il mondo è ancora grande e Mobilspazio intende esservi presente il più possibile.

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Tavole vibranti - Bronzi RiaceLe eccellenze tecnologiche dell’antisismica made in Italy per la tutela del patrimonio culturale saranno al centro della due giorni presso l’Ambasciata italiana di Washington (7-8 dicembre). L’evento di oggi vedrà riunito il "Working Group Technologies Applied to Cultural and Natural Heritage” dell'US-Italy Science and Technology Joint Commission Meeting, dove saranno discusse le sinergie tra ENEA, CNR e INGV su tecnologie, Scienza della terra e ICT per la salvaguardia, la conservazione e la fruizione dei beni culturali. L'8 dicembre si svolgerà il convegno dal titolo “Resilience of Art Cities. Protecting Cultural Heritage Sites at Risk: Natural Disaster and Emergency Response in Crisis Areas - the Italian Experiences”, organizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura. Per l’ENEA sarà presente Gerardo De Canio, responsabile del laboratorio di prove antisismiche presso il Centro Ricerche Casaccia, che illustrerà l’expertise dell’Agenzia nel settore, in particolare i casi di successo dei basamenti antisismici realizzati per i Bronzi di Riace e per l’Annunciazione di Francesco Mochi nel Duomo di Orvieto e applicabili a tutte le statue a prevalente sviluppo verticale. Accanto a questa tecnologia, che è in grado di “assorbire” letteralmente l’energia del sisma proteggendo l’opera d’arte, si parlerà delle caratteristiche uniche e delle potenzialità delle tavole vibranti utilizzate nellaboratorio ENEA di prove antisismiche, il primo al mondo a utilizzare il sistema di 3DVIsion Motion Capture per l’acquisizione dei dati di spostamento dei manufatti artistici (riproduzioni di opere d’arte e sezioni di edifici monumentali) sottoposti agli stress test. “L’accesso al laboratorio – ricorda De Canio - è possibile anche da remoto e permette sia di assistere a distanza alle sperimentazioniche di interagire in tempo reale con i ricercatori”. A Washington saranno presenti anche rappresentanti del Ministero dei Beni Culturali, l'Opificio delle Pietre Dure, l'Arma dei Carabinieri con l’iniziativa dei caschi blu della cultura e Accademia dei Lincei, oltre ad esperti provenienti da Smithsonian Institute, Getty Museum e National Gallery of Art.

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progressprofiles stadioGrande attesa per gli Europei 2016: un’estate di calcio che avrà inizio il 10 giugno. Le partite verranno ospitate dagli stadi francesi fra i quali spicca il recente Nouveau Stade di Bordeaux degli architetti Herzog & de Meuron. Ispirato ai templi classici, lo stadio è abbracciato da un colonnato continuo che richiama gli alberi del paesaggio circostante. Nonostante le dimensioni grandiose, in grado di ospitare oltre 42.000 tifosi, l’edificio si distingue per una singolare leggerezza.

Per la pavimentazione è stato scelto un profilo in alluminio italiano, ideato da Progress Profiles, leader nel settore dei profili tecnici e decorativi di finitura e nei sistemi di posa. La ricetta vincente è dunque un “Made in Italy” che punti sull’innovazione, sulla creatività e soprattutto sulla qualità del materiale.

Il prodotto impiegato si chiama ZERO CURVE, un nuovo profilo di raccordo terminale per pavimenti non complanari. Dalle molteplici funzioni, ZERO CURVE garantisce una chiusura esteticamente accattivante tra le due pavimentazioni, riduce il rischio di inciampo dei passanti e protegge i bordi dei pavimenti. Inoltre, la sua particolare sezione assicura un’elevata resistenza meccanica.

Nello stadio di Bordeaux è stata posata la finitura anodizzata argento, tuttavia ZERO CURVE è disponibile in sei diversi colori, che variano dall’oro al bronzo, dal titanio alla sabbia, e in ben 30 nuance di legno differenti che permettono di abbinare il profilo a qualsiasi tipo di pavimentazione.

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mumacIl museo della macchina per caffè, Made in Italy

A pochi chilometri dal centro di Milano, è stato creato MUMAC, il museo della macchina per caffè, realizzato dal Gruppo Cimbali per celebrare i suoi 100 anni di attività. Il museo contiene la collezione più ricca e completa a livello internazionale di macchine per caffè espresso professionali ed è allestito in un moderno spazio di circa 1700 mq nell'ambito del sito produttivo di Binasco, un recupero industriale di grande pregio.

Il MUMAC è stato progettato da Paolo Balzanelli proprietario di Paolo Balzanelli / Arkispazio e Valerio Cometti fondatore di Valerio Cometti + V12 Design.

Il progetto architettonico ed espositivo del museo, opera del designer Valerio Cometti e dall'architetto Paolo Balzanelli, ha ricevuto il riconoscimento della rivista cinese JTART, tra le più autorevoli nel settore design/architettura, che lo ha inserito nei 100 edifici più belli del mondo.

In particolar modo le facciate del museo sono state rese con un delicata tecnica tecnologica: "LaCimbali rosse" stecche di un materiale composito che creano un abbraccio sinuoso che è stato ispirato dal flusso del sollevamento d'aroma fuori una tazza di caffè e di notte da un'illuminazione accuratamente progettata che crea una griglia sorprendentemente retroilluminata di luce che evoca la vita e l'energia all'interno del MUMAC.

La tecnologia e il design italiano sono infatti raccontati attraverso un percorso multimediale, ricco di stimoli audio-visivi, supportati da un compendio di documenti di grande rilievo storico.

Un racconto che parte dai primi anni del novecento, con un ambiente tipico dei bar Liberty e del ventennio, attraversa gli anni del boom economico italiano e la nascita di un nuovo modo di vivere rappresentato dalla vita nei bar, sino al fiorire del design e alla sua esplosione con grandi designer degli anni sessanta e settanta (meritano di essere ricordati i Fratelli Castiglioni, Sottsass, Giugiaro). 

La storia continua con la metamorfosi internazionale vissuta negli anni ottanta e novanta sino ad arrivare nel nuovo millennio con i pezzi più innovativi ad alta tecnologia.

MUMAC è un'esperienza che permette al visitatore di rivivere, grazie alla ricca e completa collezione di circa 200 pezzi dei marchi più prestigiosi dell'industria italiana, la nascita e lo sviluppo del Made in Italy. Molti pezzi esposti sono rari, alcuni sono prototipi unici al mondo, altri sono modelli di grande successo industriale.

Lo stesso MUMAC così si presenta ufficialmente: è storia, industria, tecnologia, passione e design, ma anche una nuova, eclettica location per aziende e privati: un luogo unico nel suo genere, in grado di offrire alto valore e prestigio agli eventi che accoglie.

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