Ecobonus

In attesa che il Decreto Rilancio riceva i decreti attuativi, ecco chi può beneficiare della maxi detrazione e per quali interventi edilizi

Riqualificazione energetica, misure antisismiche, cappotto termico e colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. Sono solo alcuni degli interventi incoraggiati dal Decreto Rilancio con il superbonus del 110% per ristrutturare casa. Un incentivo volto a rimettere in moto il settore edilizio e che darà la possibilità a milioni di italiani di apportare migliorie alle proprie abitazioni. In attesa del decreto attuativo, maggiori ragguagli sono arrivati da parte dell’Agenzia delle Entrate.

I beneficiari – I soggetti che potranno usufruire del superbonus 110% sono: le persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su unità immobiliari; i condomini; gli Istituti autonomi case popolari (Iacp) e le cooperative di abitazione a proprietà indivisa.

Per quanto riguarda i condomini, essi devono essere legalmente costituiti (cioè avere almeno due proprietari e due unità immobiliari). In questo modo potranno sempre ottenere le detrazioni fiscali del 110%, anche se all’interno ci siano seconde abitazioni o unità immobiliari di proprietà di società. Nel caso invece degli edifici unifamiliari l’ecobonus sarà fruibile per le abitazioni principali. Le seconde case dovrebbero essere coperte dalla misura se non di lusso.

Gli interventi – L’articolo 119 del Decreto Rilancio spiega quali sono i lavori che possono accedere al nuovo superbonus. I più importanti vengono definiti interventi trainanti, perché oltre a usufruire di detrazione Irpef e Ires del 110%, se associati ad altri lavori di risparmio energetico “qualificato” o all’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, estendono il superbonus 110% anche a questi ultimi. Per accedere agli incentivi i lavori dovranno essere svolti dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Vediamo nello specifico quali sono le migliorie che rientrano nelle detrazioni.

I lavori trainanti – I cosiddetti interventi trainanti sono tre e usufruiscono del superbonus 110%:

1.  Interventi di isolamento termico (cappotto termico) delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio stesso. La spesa massima è di 60mila euro per unità immobiliare dell’edificio.

2.  Interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione (non integrazione) degli impianti di riscaldamento esistenti con impianti centralizzati a condensazione, a pompa di calore, ibridi, geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, microcogenerazione. In questo caso la spesa deve essere al massimo di 30mila euro per unità immobiliare dell’edificio.

3.  Interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione (non integrazione) degli impianti di riscaldamento esistenti con impianti a pompa di calore, ibridi, geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo e di microcogenerazione. Le spese non devono superare i 30mila euro.

Ricarica dei veicoli elettrici – Le colonnine per la ricarica delle auto elettriche sono uno degli interventi che, se svolti congiuntamente ad almeno uno dei lavori trainanti, ricadono nella detrazione del superbonus. Esse erano già agevolate al 50%, ma se verranno installate insieme agli interventi descritti sopra saranno praticamente gratuite.

Il bonus facciate – Per quanto riguarda il restauro delle facciate degli edifici, come la pulizia o la tinteggiatura esterna, esiste già un bonus del 90%, introdotto con la Legge di Bilancio 2020. Non è previsto nessun aumento dal 90% al 110%, ma chi ha intenzione di effettuare lavori sulle facciate esterne delle abitazioni potrà scegliere se passare al nuovo superbonus. Il meccanismo è sempre lo stesso: per usufruire delle nuove detrazioni bisogna agganciare i lavori a uno degli interventi trainanti. Il passaggio da un’agevolazione all’altra comporta però dei requisiti più stringenti, a cui bisogna fare attenzione. Il “vecchio” bonus facciate del 90% interessa tutti i contribuenti (anche le imprese e le società) e riguarda tutti gli immobili che si trovano in zona A e B. Il superbonus invece, come spiegato prima, si applica alle persone fisiche ma non nell’esercizio d’imprese, arte o professioni; ai condomini e agli Iapc, ma solo per lavori eseguiti sulle prime abitazioni.

Gli infissi – La detrazione fiscale del 110% riguarda ristrutturazioni pesanti e non lavori come il restauro di singoli appartamenti all’interno dei condomini. Usando però il meccanismo degli interventi trainanti, la sostituzione degli infissi potrebbe godere dell’aliquota del 110% se realizzata insieme al cappotto termico. Stesso discorso vale per esempio per la posa in opera di schermature solari, motivo per cui si consiglia a chi avrà la possibilità di attivare uno dei lavori trainanti di valutare e programmare anche altri interventi.

Il sismabonus – Il Decreto Rilancio estende la detrazione del 110% anche agli interventi antisismici per la messa in sicurezza degli edifici svolti dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Le abitazioni che possono beneficiare del bonus sono quelle che si trovano sulle zone sismiche 1, 2 e 3, con esclusione della zona 4. In quanto non si tratta di una nuova agevolazione, ma dell’adeguamento dell’aliquota, restano applicabili i precedenti limiti di spesa, cioè 96mila euro per ogni unità immobiliare e una nuova detrazione massima di 105.600 euro per ciascuna unità. Questo tipo di lavori non richiedono l’aggancio agli interventi trainanti per usufruire della detrazione, quindi essi potrebbero essere sempre agevolati, anche nel caso si tratti di seconde abitazioni, come ville al mare. Il dubbio riguarda invece gli immobili adibiti ad attività produttive: pur rientrando nella previsione agevolativa del sismabonus, il nuovo incentivo è concesso alle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di impresa, articoli e professioni (imprenditori individuali ad esempio). Per questo motivo si attendono comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Impianti fotovoltaici – Superbonus del 110% che spetta anche alle installazioni di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo. L’unica prerogativa è che siano eseguite congiuntamente agli interventi trainanti o a quelli riguardanti il sismabonus.

Salto di classe energetica – Tutti gli interventi descritti in precedenza devono assicurare il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, o se non fosse possibile, il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare attraverso l’attestato di prestazione energetica (Ape) rilasciato da un tecnico abilitato. Questa richiesta andrebbe però chiarita, in quanto l’Ape certifica la prestazione energetica delle singole unità immobiliari e non dell’intero fabbricato. Sembrerebbe quindi che tutte le singole abitazioni debbano certificare il doppio salto di classe energetica o il conseguimento di quella più alta.

Metodi di pagamento – Chi deciderà di avviare i lavori e usufruire del superbonus potrà optare per la detrazione fiscale o per un contributo sotto forma di sconto sul prezzo dovuto all’impresa. Quest’ultima anticiperà il bonus e lo recupererà dal fisco come credito d’imposta. Tale credito potrà in alternativa essere ceduto ad altri soggetti come banche, assicurazioni o altri intermediari abilitati. Un meccanismo, questo, che potrebbe però scoraggiare le piccole imprese edili, che non sempre possono permettersi un mancato incasso per poi risparmiare sulle tasse in futuro. Il rischio è che le aziende decidano di rinunciare ai lavori per non rimetterci.

 

Articolo realizzato in collaborazione con il master biennale in giornalismo della IULM, contenuto a cura di Benny Mirko Procopio.
Fonte RTI Spa

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Rehau

REHAU, azienda leader nella lavorazione di polimeri, è da sempre impegnata nello sviluppo di sistemi innovativi che consentano di vivere all’insegna della sostenibilità, superando le sfide economiche ed ecologiche del futuro. Efficienza energetica, energie rinnovabili e tutela dell’acqua potabile sono i tre ambiti in cui la divisione idrotermosanitaria dell’azienda si è maggiormente dedicata negli ultimi anni, studiando soluzioni sempre più avanzate e performanti che ambiscono ad assicurare un futuro migliore alle nuove generazioni.

Agire in modo responsabile nei confronti dell'uomo e della natura, sfruttando in modo razionale le materie prime disponibili in quantità sempre più limitata, è infatti il principio fondamentale che guida quotidianamente REHAU nello sviluppo dei suoi sistemi ad alta efficienza energetica. Esempio recente di questo impegno è la nuova regolazione della temperatura per impianti radianti NEA SMART 2.0, un sistema intelligente, in continua evoluzione, capace di apprendere dalle abitudini di utilizzo degli utenti e di adattarsi automaticamente. Grazie alla sue funzioni smart, tra cui la tecnologia Geofencing, il riconoscimento di una finestra aperta e la modalità risparmio energetico, il sistema è capace di assicurare un risparmio sul riscaldamento fino al 20%, riducendo le emissioni di CO2.

Per garantire standard sostenibili ancor più elevati, REHAU consente inoltre di ricavare dall’ambiente dal 75% al 100% di energia pulita attraverso una gamma completa di pompe di calore dalle performance sempre elevate. Anello di congiunzione tra gli impianti radianti ed il sistema di termoregolazione smart, le pompe di calore Easy Pump consentono infatti di riscaldare, raffrescare e produrre acqua calda sanitaria rispettando l’ambiente, adattandosi a qualsiasi eco-progetto residenziale e commerciale grazie alla disponibilità nei modelli monoblocco, splittati e medium, declinati in varie potenze.    

Nell’ambito della gestione responsabile dell’acqua potabile, infine, oltre ad offrire sistemi idrotermosanitari completi che ne garantiscono l’igienicità, REHAU ha recentemente sviluppato un rubinetto smart che permette di eliminare l’utilizzo di bottiglie di plastica, trasformando l’acqua di rete in acqua filtrata, refrigerata, frizzante o bollente, aumentando ancora una volta il comfort nel rispetto l’ambiente.

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RinnovabiliDal 01/07/2020 entra in vigore il nuovo regolamento che disciplina l'installazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili sul territorio della Provincia di Bolzano.

Il D. Pres.P. 08/04/2020, n. 13 è stato pubblicato sul BURT 16/04/2020, n. 16 ed entra in vigore dal 01/07/2020.
Il regolamento, in attuazione di quanto previsto dalla L.P. Bolzano 10/07/2018, n. 9 (Territorio e paesaggio), ha come principale obiettivo quello del contenimento del consumo di suolo e del corretto inserimento paesaggistico degli impianti. In particolare, il provvedimento stabilisce i casi in cui gli impianti possono essere realizzati senza un'apposita destinazione urbanistica.

Il provvedimento contiene disposizioni specifiche per impianti a biogas, impianti termici e di cogenerazione a biomassa, impianti idroelettrici, pannelli fotovoltaici, collettori solari e impianti eolici.
Nel dettaglio, la norma contiene la disciplina relativa a:
- impianti all’interno o su costruzioni (art. 2);
- norme particolari (art. 3);
- pannelli fotovoltaici e collettori solari (art. 4);
- impianti eolici (art. 5);
- soglie, ripristino dello stato originario e divieto di individuazione di zone a destinazione particolare per impianti fotovoltaici (art. 6);
stabilendo le precisazioni e limitazioni per la realizzazione di impianti FER.
Tra le previsioni approvate si segnala, in particolare, l'obbligo di installare i pannelli fotovoltaici e i collettori solari "esclusivamente su edifici", nonché il divieto di individuare zone a destinazione particolare per l'installazione di impianti fotovoltaici.

Il regolamento abroga le precedenti diposizioni contenute nel D. Pres.P. 28/09/2007, n. 52.

 

Fonte: Bollettino Online di Legislazione Tecnica
www.legislazionetecnica.it

SAIE 2020SAIE 2020: BolognaFiere 14 -17 OTTOBRE 2020
La Fiera delle Costruzioni. Progettazione, edilizia, impianti
 
Abbiamo 54 edizioni d’esperienza, possiamo essere utili alle aziende.
 
SAIE da 54 edizioni è la fiera di riferimento per l’intero sistema delle costruzioni che, con tutta la filiera, rappresenta oltre il 20% del Prodotto Interno Lordo italiano.
 
In tutti questi anni abbiamo vissuto vari momenti di difficoltà e li abbiamo attraversati insieme alle aziende riuscendo sempre a ripartire, contribuendo a rianimare un comparto, quello dell’edilizia, fondamentale per l’intera economia nazionale.
Oggi la situazione sanitaria è ancora particolarmente difficile, il sistema economico vive di innegabili interrogativi ed il mondo delle fiere è chiamato ad una sfida certamente complessa.
Noi di SAIE non ci tiriamo indietro. Con decisione ci sentiamo sicuri nell’affermare che la nostra fiera intende rimanere un caposaldo per il mercato.
Lo diciamo senza retorica, perché organizzatori, espositori, professionisti in visita, partner strategici credono uniti nella condivisione dei motivi per cui è e sarà speciale ritrovarsi a SAIE:
• far conoscere le proprie novità;
• percepire l’orientamento del comparto e i trend di mercato;
• fidelizzare i rapporti e le relazioni professionali;
• valorizzare le proprie innovazioni e far capire come queste migliorino l’efficacia dei processi produttivi;
• trovare soluzioni esecutive e stimoli realizzativi non espressamente cercati;
• consolidare la propria posizione sul mercato e la personale competenza professionale.
 
SAIE, attraverso le proprie iniziative, è tutto questo: energia per ripartire; voglia di sostenere l’eccellenza del fare delle nostre aziende; esperienza e referenza storica nell’agevolare i professionisti dell’edilizia nel diretto e proficuo contatto reciproco.

Per sostenere le aziende in questo momento abbiamo attivato varie iniziative gratuite e abbiamo idee utili che possiamo mettere a disposizione delle  realtà che decidono di entrare a far parte della nostra community di espositori: cliccando qui invieremo i dettagli.

Maggiori informazioni su SAIE: www.saiebologna.it

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Venerdì, 13 Marzo 2020 12:25

Cedimenti nelle pavimentazioni industriali

Le pavimentazioni rigide sono generalmente di calcestruzzo per marciapiedi, cantinati, autorimesse, piazzali, opifici artigianali, magazzini, stabilimenti industriali, banchine portuali poggianti direttamente su sottofondo e/o su terreno. Si distinguono in pavimentazioni industriali, dunque realizzate in calcestruzzo, costituite generalmente da una piastra normalmente rifinita in superficie da uno strato antiusura, oppure in pavimenti di calcestruzzo sommariamente definite in termini di spessore senza che siano preventivamente definite la destinazione d’uso operativa dunque meglio denominate pavimentazioni a composizione richiesta. Infine le pavimentazioni in calcestruzzo cosiddette a prestazione per le quali siano state definiti i principali parametri di progettazione della piastra, portanza e composizione dello strato di supporto, tipo di armatura, dimensione dell’aggregato etc.

Per ognuna di queste pavimentazioni rigide si dovrà poi considerare il normale deterioramento nel tempo in condizioni di ordinario esercizio, laddove i problemi riguarderanno principalmente la planarità delle pavimentazioni e/o la regolarità del piano soprattutto in luogo dei giunti che talvolta perdono la loro funzione a causa delle eccessive sollecitazioni statiche e dinamiche.

Non meno si dovrà preventivamente considerare la necessità di un piano di manutenzione della pavimentazione nel post messa in esercizio, che consideri sperabilmente la minor invasività sull’opera quand’anche sarà evidente la sua importanza intrinseca a supporto del ciclo produttivo generale.

Molte aziende infatti necessitano di dover intervenire per risolvere cedimenti differenziali verticali di pavimentazioni industriali con l’obiettivo prioritario di arrecare il minor disagio per le proprie linee produttive/magazzini e dunque possibilmente senza nemmeno interrompere/smobilitare oppure soltanto per brevissimi periodi le linee industriali.

Dalla sicurezza ed efficienza delle linee produttive si passa poi alla sicurezza dei lavoratori laddove ben sappiamo che pavimentazioni deteriorate, danneggiate, con presenza di inciampi e scalini per persone e mezzi di lavoro possono arrecare anche gravi danni agli operatori di turno.

Ecco che per risolvere questo genere di problematiche è possibile intervenire con metodologie rapide e mini invasive in grado di consolidare efficacemente il sottofondo e/o il terreno di fondazione della pavimentazione oltre che per ripristinare la planarità originaria eliminando in questo modo sia i cedimenti differenziali che gli scalini in luogo dei giunti.

Come intervenire? Con iniezioni mini invasive di resine espandenti. Grazie alla realizzazione di piccoli fori con trapani manuali e punte sottili del diametro di circa 3 cm max è possibile raggiungere il sottofondo e/o il terreno di fondazione per la successiva iniezione mirata di resine espandenti in grado di compattare e sollevare al bisogno la pavimentazione ceduta.

Si pensi dunque al grande vantaggio di poter intervenire ad esempio senza rimuove pesanti scaffalature e relative merci, piuttosto che poter rimettere a livello appoggi di linee produttive continue, oppure rimettere in planarità lastre contigue eliminando qualsiasi gradino al passaggio di carrelli elevatori e personale senza dover effettuare demolizioni, scavi, sollevare polveri importanti, ma soprattutto con il minimo disagio alla catena produttiva.



Una soluzione questa che ben si addice anche per quegli edifici di natura commerciale con apertura al pubblico, sui quali diviene preferibile intervenire rapidamente senza smobilitare scaffalature e prodotti, possibilmente negli orari di chiusura così che alla riapertura le corsie siano già pronte ad accogliere i clienti.

Tecnicamente la metodologia prevede una prima campagna di rilievo dei dislivelli e delle depressioni alle pavimentazioni tenendo ovviamente in attenta considerazione l’eventuale quadro fessurativo alla struttura orizzontale. A seguire nei punti di cedimento si potranno operare opportune maglie di singoli fori posizionati avendo cura di non interferire con gli impianti e i sottoservizi posti al di sotto oppure all’interno della pavimentazione. Detti fori serviranno per poter introdurre la resina espandente alla quota desiderata grazie a piccole cannule metalliche inserite a perdere attraverso la sezione interessata.

La resina espandente è materiale cellulare plastico rigido più comunemente della famiglia dei poliuretani a celle chiuse con specifiche densità progettate secondo lo specifico obiettivo operativo. La loro composizione finale è del tutto inerte ed un terreno non inquinato prima delle iniezioni rimane tale anche dopo il consolidamento.

Durante l’iniezione, eseguita normalmente punto per punto da un team specializzato, si potrà monitorare il consolidamento e laddove possibile il successivo sollevamento della struttura, mediante livelli laser di precisione oppure strumentazioni di controllo dei movimenti con calibratura predefinita in funzione dell’operatività desiderata.



Tutti gli interventi GEOSEC per il consolidamento delle fondazioni sono coperti da garanzia contrattuale e da un’ulteriore garanzia assicurativa postuma con primaria compagnia internazionale.

Per maggiori informazioni, è possibile contattare senza impegno i tecnici GEOSEC al numero 800.045.645 oppure dal sito www.geosec.it

SAIE Bologna

La Fiera delle Costruzioni. Progettazione, edilizia, impianti

SAIE – Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti – si evolve e pone al centro della manifestazione il sistema delle costruzioni per confermare il proprio ruolo d’incontro commerciale, formativo e informativo per tutti gli operatori della filiera.

Un evento che nell’edizione 2018 ha coinvolto più di 40.000 professionisti e 10 delegazioni di buyer esteri favorendo il networking e dando la possibilità di toccare con mano nuovi prodotti e tecnologie presentate da 450 espositori.

Le parole chiave protagoniste dell’edizione 2020

Competenza
Una manifestazione che può contare su un database di oltre 260.000 operatori attivi del settore, profilato, costruito e aggiornato nel corso delle 54 edizioni di SAIE.

Evoluzione
Evento che affronta tutti i cambiamenti del settore, normativi e di trend di mercato, per dare visibilità a prodotti, servizi e tecnologie che contribuiscono all’innovazione del settore.

Filiera
Un unico appuntamento in cui valorizzare l’intera filiera delle costruzioni: dalla progettazione, passando per la produzione, fino alla manutenzione e la gestione. Una manifestazione a 360° in cui proporre soluzioni per l’edilizia residenziale, industriale e terziaria; per i progetti di opera privata e pubblica; per gli elementi infrastrutturali e tutto ciò che attiene l’ambiente costruito.

Business
Punto di riferimento per le aziende che presentano prodotti, metodi e strumenti per rendere il settore più sicuro, efficiente, collaborativo, redditizio e sostenibile.

Contatto diretto
Un’occasione per far toccare con mano il “saper fare” italiano e permettere ai visitatori di vivere un’esperienza immersiva e di contatto diretto con prodotti e tecnologie innovative

Internazionalizzazione
SAIE favorisce l’incontro con compratori stranieri attraverso un intenso programma di matching con buyer internazionali.

Networking
La collaborazione con le principali associazioni e gli ordini professionali rende possibile la realizzazione di un ricco calendario di eventi e momenti formativi che arricchiscono i contenuti a disposizione dei visitatori.

 

Scopri di più su saiebologna.it

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SentioWavin Italia, la filiale italiana del Gruppo Wavin impegnata nello sviluppo di sistemi di tubazioni plastiche nel settore edilizio e nelle infrastrutture, è lieta di presentare Sentio, il sistema di controllo che rende l’installazione di un impianto di riscaldamento e raffrescamento radiante ancora più facile e intuitiva.

Realizzata sulla base del precedente modello Wavin AHC 9000, Sentio si configura come una famiglia di prodotti composta da un’unità centrale di controllo (CCU), un modulo di espansione, una serie di sonde ambiente e sensori, un’App per il controllo remoto e un display Touch Screen LCD.

La robusta unità di controllo (CCU) di Sentio è pensata per semplificare il controllo e il monitoraggio della temperatura del sistema radiante, mantenendo un valore ideale sia che si tratti di riscaldamento che di raffrescamento attraverso l’analisi e la conseguente regolazione delle temperature di ingresso e di uscita. L’unità base supporta fino a otto sonde ambiente, 16 testine elettrotermiche e due pompe di circolazione, assicurando un alto livello di comfort e di efficienza energetica. In caso di richiesta di più di 8 zone, Sentio dà la possibilità di aggiungere un modulo di espansione all’unità di base.

La sonda ambiente Sentio è discreta, pratica e visualizza le informazioni solo quando richiesto. Il suo display mostra sia i livelli di temperatura che di umidità, regolando anche l’intensità della luce in base alle necessità dell’ambiente circostante. Può inoltre essere dotata di un sensore a infrarossi opzionale e offre tre modalità di comfort preimpostate.

Le impostazioni, i programmi e gli orari possono essere modificati da remoto in maniera semplicissima tramite l’App Sentio, scaricabile gratuitamente da Google Play e App Store. Intuitiva e caratterizzata da un’interfaccia pulita e moderna, l’applicazione dà anche la possibilità di controllare più edifici e di condividere le impostazioni di comfort con più utenti. In alternativa all’App può essere utilizzato il touch screen LCD personale Sentio.

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Sabato, 14 Dicembre 2019 05:47

I limitatori di sovratensione OBO Bettermann

OBO Bettermann, importante Gruppo Industriale all’avanguardia a livello internazionale, produce componenti per l’impiantistica elettrica civile e industriale tra i quali spicca una linea integrata di limitatori di sovratensione, costruiti in perfetta armonia con le normative vigenti e rispondenti alle esigenze più diverse: SPD per linee di energia, per reti di telecomunicazioni e di trasmissione dati, per sistemi di misura e controllo.
I più utilizzati sono sicuramente i limitatori delle serie V20 e V50, la prima di Tipo 2 per la protezione da sovratensioni indotte e la seconda di tipo 1+2 idonei per la protezione di impianti alimentati da linea aerea. A queste serie si è aggiunta la serie MCF necessari quando è presente un LPS di livello I o II.
I limitatori di queste serie superano ampiamente i requisiti minimi richiesti della nuova variante 5 della norma CEI 64-8 e pertanto sono idonei per l’impiego in ambito civile, terziario o industriale.
La gamma di SPD OBO è in grado di fornire tutte le soluzioni per preservare gli impianti elettrici dai danni dovuti alle sovratensioni e alle fulminazioni. Sul catalogo OBO, scaricabile liberamente dal sito www.obo.it, è inoltre possibile trovare tutto il materiale necessario alla realizzazione di un impianto parafulmine e il relativo sistema di dispersione.
OBO Bettermann mette a disposizione di voi professionisti un team di tecnici specializzati raggiungibili al numero 011/95488-11 o all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Limitatori OBO

I limitatori protagonisti dell’articolo sono riconosciuti ed utilizzati da molti installatori che li apprezzano per la loro robustezza e facilità di installazione. La possibilità di poter evitare l’installazione di un fusibile di back up, fino a 160A per le serie V20 e V50 e fino a 315A per la serie MCF, garantisce una protezione da sovratensioni efficace ed economica.
Tutte le serie citate sono in grado di estinguere autonomamente una corrente di corto circuito presunta fino a 50kA e pertanto sono impiegabili anche nelle situazioni più gravose quali ad esempio i power-center a valle di un trasformatore.
I limitatori di sovratensione di OBO Bettermann offrono la possibilità di effettuare un doppio collegamento di terra per un più pratico e veloce cablaggio e sono fornibili anche in una versione dotata di contatto per la segnalazione dello stato dei varistori.

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Sabato, 30 Novembre 2019 06:40

Obiettivo mantenimento funzionale

OBO BettermannIl mantenimento funzionale degli impianti elettrici è garantito se non viene interrotto il flusso di corrente durante un incendio. Questo vuol dire che le vie di fuga, impianti importanti come le luci di emergenza, sistemi di segnalazione incendio, impianti di aspirazione fumi e impianti di estinzione continuano a funzionare. Più a lungo lavorano questi sistemi, maggiori saranno le possibilità di salvataggio.

Al fine di garantire il mantenimento funzionale degli impianti elettrici in caso di incendio, i sistemi di cavi devono superare speciali prove di incendio. I sistemi di posa OBO soddisfano questi speciali requisiti.

Impianti elettrici

Spesso, il mantenimento funzionale deve essere garantito anche in ambienti critici o persino aggressivi, come ad esempio in una galleria stradale.
La canalina OBO RKS-Magic è particolarmente adatta per questo caso specifico, poiché è realizzata anche in acciaio inossidabile e può essere installata per risparmiare spazio in aggiunta sotto il soffitto. Il collaudato sistema di connessione dei giunti, senza utilizzo di viti, consente un montaggio particolarmente rapido, semplice e sicuro. Il sistema di mantenimento funzionale è disponibile anche nelle versioni a filo GR-Magic e nelle versioni a scaletta per distribuzione verticale ed orizzontale.

La gamma di prodotti si completa con una serie di articoli che vanno dai sistemi di distribuzione verticali e orizzontali, passando per sistemi di staffaggi e supporti certificati per applicazioni antincendio, sino ad arrivare alle cassette di derivazione Tbox dotate di morsettiera ceramica e portafusibile. Grado di protezione massimo IP66, resistenza meccanica IK10.

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Incentivi rinnovabiliIl Decreto del Ministero dello sviluppo economico del 04/07/2019, pubblicato nella G.U. del 09/08/2019, n. 186, ha la finalità di sostenere la produzione di energia elettrica dagli impianti alimentati a fonti rinnovabili (eolica, idraulica, gas residuati dai processi di depurazione e solare fotovoltaico), attraverso la definizione di incentivi e modalità di accesso che promuovano l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità, sia ambientale che degli oneri di incentivazione. Inoltre, il GSE il 23/08/2019 ha pubblicato il Regolamento Operativo per l'iscrizione ai Registri e alle Aste del DM 4 luglio 2019.

Il D. Min. Sviluppo Econ. 04/07/2019 evidenzia quanto emerso a seguito dell'attuazione del D. Min. Sviluppo Econ. 23/06/2016 recante "Incentivazione dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico", e adotta disposizioni al fine di:
- distinguere regimi differenziati di sostegno, oggetto di distinti decreti;
- ammettere ai meccanismi di incentivazione il solare fotovoltaico, fatti salvi gli impianti di potenza fino a 20 kW, che possono accedere alle detrazioni fiscali;
- promuovere procedure competitive per gruppi di tecnologie o di tipi di impianti, caratterizzati da costi comparabili.

In particolare, relativamente alle modalità di accesso agli incentivi, il Ministero dello sviluppo economico ha ritenuto di:
- utilizzare il meccanismo delle aste per tutte le tipologie di impianti con potenza pari o superiore a 1 MW;
- prevedere i registri per tutte le tipologie di impianti di potenza fino a 1 MW, utilizzando come criteri di priorità il rispetto di alcuni requisiti di tutela ambientale e la maggiore riduzione percentuale offerta sulla tariffa base, fermo restando i diversi livelli di tariffa per fonte e scaglioni di potenza.

Nell'Allegato 1 al D. Min. Sviluppo Econ. 04/07/2019 sono indicati gli impianti a fonti rinnovabili rientranti nell'ambito di applicazione del Decreto stesso: eolico onshore, idraulico, gas residuati dei processi di depurazione, solare fotovoltaico; sono inoltre indicate la vita utile convenzionale degli impianti e le tariffe incentivanti.

Il D. Min. Sviluppo Econ. 04/07/2019 suddivide gli impianti che possono accedere agli incentivi in quattro gruppi in base alla tipologia, alla fonte energetica rinnovabile e alla categoria di intervento:
- nel Gruppo A ci sono gli impianti eolici on-shore di nuova costruzione, integrale ricostruzione, riattivazione o potenziamento, oltre agli impianti fotovoltaici di nuova costruzione;
- nel Gruppo A-2 sono previsti incentivi per gli impianti fotovoltaici di nuova costruzione, i cui moduli sono installati su coperture di edifici e fabbricati rurali, in sostituzione di eternit o amianto;
- nel Gruppo B sono ricompresi gli impianti idroelettrici di nuova costruzione, integrale ricostruzione (esclusi gli impianti su acquedotto), riattivazione o potenziamento. Oltre a questi, anche gli impianti a gas residuati dei processi di depurazione di nuova costruzione, riattivazione o potenziamento;
- nel Gruppo C il Decreto prevede incentivi per il rifacimento totale o parziale di impianti eolici on-shore, idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione.

Sono previsti 7 bandi per la partecipazione ai Registri e/o alle Aste,con le seguenti tempistiche (Nr. Procedura, Data di apertura del bando, Data di chiusura del bando):
1    30 settembre 2019    30 ottobre 2019
2    31 gennaio 2020    1 marzo 2020
3    31 maggio 2020    30 giugno 2020
4    30 settembre 2020    30 ottobre 2020
5    31 gennaio 2021    2 marzo 2021
6    31 maggio 2021    30 giugno 2021
7    30 settembre 2021    30 ottobre 2021

Il D. Min. Sviluppo Econ. 04/07/2019 prevede inoltre che il D. Min. Sviluppo Econ. 23/06/2016 continui ad applicarsi agli impianti iscritti in posizione utile nelle graduatorie formate a seguito delle procedure di asta e registro svolte ai sensi del medesimo decreto.
Gli incentivi e le relative modalità di accesso per la tipologia di impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli indicati nell'Allegato 1 al Decreto sono invece stabiliti con altri decreti.

Si segnala inoltre che il GSE, il 23/08/2019, ha pubblicato il Regolamento Operativo per l'iscrizione ai Registri e alle Aste del DM 4 luglio 2019. Il documento disciplina le modalità di partecipazione alle procedure di Registro e Asta al ribasso per accedere ai meccanismi d'incentivazione dell'energia elettrica prodotta dagli impianti eolici on shore, solari fotovoltaici, idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione introdotti dal D. Min. Sviluppo Econ. 04/07/2019.

 

 

Fonte: Bollettino di Legislazione Tecnica online
www.legislazionetecnica.it