Giovedì, 07 Novembre 2019 21:31

La certificazione del sistema di gestione BIM

ICMQ BIMICMQ ha sviluppato una tecnica tramite un gruppo di esperti scelti in rappresentanza di tutte le parti interessate nella realizzazione di un’opera con il metodo Bim: stazioni appaltanti, progettisti, organismi di certificazione, utilizzatori finali dell’opera

Il Bim rappresenta un modo completamente diverso di approcciare la vita dell’edificio, o meglio dell’opera: è prima di tutto un modo nuovo di comunicare, si applica a tutta la vita dell’opera, progetto, realizzazione, manutenzione e demolizione, e il software è solo uno strumento per raggiungere il risultato atteso.I soggetti coinvolti nel processo di sviluppo e realizzazione di un’opera con il metodo Bim sono molteplici, ognuno con un proprio ruolo: dal committente e/o utilizzatore finale dell’opera ai progettisti e all’impresa di costruzioni.

Per quanto possa sembrare complicata e costosa, una volta superato l’impatto iniziale, l’applicazione del metodo Bim porta vantaggi a tutti gli attori coinvolti: il gestore dell’opera ha una raccolta organica di tutti i dati e le informazioni necessari per la gestione e la manutenzione, mentre progettisti e impresa dispongono di un formidabile strumento di coordinamento che, se ben utilizzato, consente di prevenire problemi e pianificare al meglio tutte le attività.

Per l’efficace applicazione del Bim è necessario che le persone coinvolte siano in possesso di un adeguato livello di conoscenza del metodo e degli strumenti.

Ma la competenza delle singole persone non è sufficiente a raggiungere i risultati attesi se queste non lavorano tutte insieme nell’ambito di un’organizzazione.

Nel gennaio del 2017 ICMQ ha sviluppato una specifica tecnica tramite un gruppo di esperti scelti in rappresentanza di tutte le parti interessate nella realizzazione di un’opera con il metodo Bim: stazioni appaltanti, progettisti, organismi di certificazione, utilizzatori finali dell’opera.

Il gruppo oltre a ICMQ ha visto la presenza di Ate, Buildingsmart, Cte, Enel, Italferr, Ministero delle Infrastrutture, Rfi, e ha sviluppato la specifica secondo la High Level Structure che Iso (ente di normazione a livello mondiale) ha definito per tutte le norme che trattano sistemi di gestione.

Ciò comporta, da un lato, che la sua implementazione è perfettamente integrabile con le certificazioni anzidette, di cui l’azienda potrebbe essere in possesso, e dall’altro che la specifica si basa su una struttura internazionalmente conosciuta e di comprovata efficacia.

Se l’azienda è già in possesso di un certificato Iso 9001 in cui potrebbe indicare l’uso del Bim perché dovrebbe implementare un sistema di gestione Bim secondo la specifica ICMQ?

Innanzitutto, la norma Iso 9001 ha l’obiettivo di assicurare che i processi aziendali siano strutturati e monitorati per garantire la soddisfazione del cliente finale, qualunque servizio o prodotto l’azienda realizzi, non entrando nel merito del “modo” in cui questo sia svolto.

La certificazione SG BIM ICMQ, pur lasciando libertà sul modus operandi, richiede all’azienda evidenze specifiche in merito a come abbia approcciato il metodo Bim, dando evidenza delle risorse, infrastrutture, know-how e processi applicati su commessa.

La verifica di questi elementi ulteriori a quelli previsti in modo generico dalla Iso 9001, fornisce al mercato una garanzia in più sulla concreta capacità dell’azienda di operare con il suddetto metodo.

La certificazione è dunque l’attestazione che l’organizzazione è in grado di gestire in modo corretto e competente le proprie attività con la metodologia Bim. L’evidenza di questa competenza può costituire un elemento di distinzione e di eccellenza sul mercato.

Inoltre, gli audit di certificazione secondo la Iso 9001 vengono generalmente svolti da uno o più ispettori competenti nel generico settore di riferimento, come ad esempio il settore EA 34 “Servizi di ingegneria”, se si considera il caso degli studi di progettazione.

Tutti gli audit di certificazione svolti da ICMQ per il sistema di gestione Bim sono invece effettuati da un team in cui, all’auditor esperto di sistemi di gestione, viene sempre affiancato un esperto tecnico Bim.

Ciò garantisce un approccio qualificato, in grado di valutare con attenzione la metodologia Bim applicata in tutte le sue sfaccettature e interloquire con gli esperti Bim aziendali parlando lo stesso linguaggio.

Viene da sé che, in assenza di una competenza pluriennale nel Bim, un ispettore qualificato nel generico settore non avrà gli strumenti per verificare correttamente la gestione dei processi seguita dall’azienda in ambito Bim.

Infine, al fine di conferire allo schema di certificazione una valenza istituzionale, la stessa è attualmente oggetto di revisione in sede Uni, all’interno di un apposito gruppo di lavoro creato per sviluppare una PdR (Prassi di Riferimento) che porti allo sviluppo di una certificazione nazionale per le aziende che operano in Bim accreditabile da Accredia e certificabile da tutti gli organismi di certificazione interessati.

Ciò conferma non solo l’importanza della scelta di creare uno strumento di garanzia ad hoc per disciplinare una materia altamente specialistica e riferita a una normativa ancora in evoluzione, ma anche la volontà dell’Ente normatore di dare maggiore enfasi ai contenuti dello schema di certificazione, rispetto a quanto evidentemente la norma Iso 9001 non possa garantire per la genericità delle sue prescrizioni.

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Giovedì, 15 Novembre 2018 17:27

Corso BIM Coordinator, 35 CFP - Milano

Fondazione Ordine Ingegneri Provincia di MilanoIl corso ha l’obiettivo di fornire gli elementi essenziali per il bagaglio di conoscenze di un BIM Coordinator, utili anche per affrontare un eventuale esame di certificazione ICMQ per il suddetto Esperto BIM. Oltre ad una solida base introduttiva, verranno affrontate diverse tematiche legate al BIM come processo: dagli aspetti normativi, alle soluzioni software, all’interoperabilità aperta e ai documenti chiave; elementi imprescindibili per chi conduce attività di coordinamento all’interno di un progetto sviluppato in maniera digitalizzata.
Nelle due giornate relative alla parte pratica si effettuerà un analisi dettagliata dell’attività di controllo e validazione dei modelli BIM, e della loro verifica rispetto ad alcune normative individuate come esempio del processo. E’ prevista una formazione teorico-pratica sul software Solibri Model Checker nel quale si affronteranno i temi relativi alle Revisioni dei Modelli, alla Verifica della rispondenza a specifiche esigenze e norme progettuali ed alla Comunicazione delle incongruenze rilevate.

CERTIFICAZIONE ICMQ
Il corso è preparatorio all’esame per il conseguimento della Certificazione ICMQ per il ruolo di BIM Coordinator.

Clicca qui per conoscere il programma di ciascuna giornata, ulteriori dettagli e compilare il modulo di iscrizione.

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Venerdì, 14 Settembre 2018 11:53

3TI PROGETTI ottiene la certificazione BIM

3TI Progetti Metropolitana di Doha3TI PROGETTI, società leader del mercato dell’ingegneria italiana, ha conseguito la certificazione BIM (Building Information Modeling) per le attività di progettazione architettonica, strutturale, impiantistica e infrastrutturale di opere civili rilasciata da ICMQ, Istituto di certificazione che sta promuovendo la diffusione della certificazione in questo settore.


“È motivo di grande soddisfazione aver ottenuto questo riconoscimento – commenta Alfredo Ingletti, Presidente della società - in primo luogo perché testimonia in maniera oggettiva il livello di competenza raggiunto da 3TI PROGETTI in ambito BIM, in secondo luogo perché possiamo vantarci oggi di essere tra i primi ad aver ottenuto questa importante attestazione, dopo essere stati tra i pionieri in Italia nell’utilizzo di questa nuova modalità progettuale.”.
Si tratta di un attestato di grande importanza perché permette a 3TI PROGETTI di essere già in linea con i dettami legislativi (Decreto n. 560/2017, cosiddetto Decreto BIM) che prevede, a partire dal 2019, l’obbligo per le Stazioni Appaltanti di prevedere l’utilizzo del Building Information Modeling per tutti i lavori di importo superiore a cento milioni e progressivamente, fino al 2025, anche per gli appalti di scaglioni di importo inferiori fino a riguardare tutto il sistema dei lavori pubblici.
“Fin dagli esordi del BIM in Italia – aggiunge Ingletti – abbiamo creduto nelle grandi potenzialità di questa nuova modalità progettuale, e nell’importanza di avere le competenze per poter cogliere le opportunità che i mercati, soprattutto quelli esteri, dove 3TI PROGETTI è particolarmente attiva, potevano offrire. Anche per tale ragione abbiamo voluto investire importanti risorse sia nell’acquisizione di nuove tecnologie, sia nella formazione di professionisti specializzati. Ciò ci ha portato oggi a una già consolidata esperienza, maturata in Italia, dalla progettazione dell’Ospedale di La Spezia alla progettazione del nuovo porto Offshore di Venezia, all’estero dalla progettazione della metropolitana di Doha al masterplan del nuovo aeroporto di Al Taif in Arabia Saudita”.


L’Ente Certificatore ICMQ, nel corso dell’Audit tenuto presso la sede di 3TI PROGETTI, ha potuto verificare l’altissimo livello di applicazione del sistema BIM raggiunto, riguardante sia le competenze acquisite dai progettisti e la formazione da loro effettuata, sia la strumentazione informatica.
“Abbiamo illustrato a ICMQ – spiega Franca Francescucci, Bim Manager di 3TI PROGETTI – il nostro sistema BIM finalizzato principalmente a rendere il lavoro più efficiente e con meno errori, attraverso metodi standardizzati che garantiscono la gestione dei dati e il controllo del progetto in ogni suo elemento, sia a livello progettuale che documentale. Ciò ci consente, oltre a produrre disegni e modelli tridimensionali, anche di ottimizzare i tempi fornendo al cliente un’unica risorsa per documentare, spiegare e comunicare una soluzione progettata. A meno di specifiche necessità contrattuali o richieste dei clienti, i modelli vengono prodotti a seconda delle diverse discipline (architettura, strutture, impianti) e specialistiche (progettazione antincendio, progettazione acustica, illuminotecnica, bioclimatica ecc.) seguendo procedure interne ormai consolidate, che coincidono con i requisiti richiesti dai clienti”.
“Le quotidiane verifiche – aggiunge Roberta Di Stefano, Responsabile tecnico del settore Building di 3TI PROGETTI – ci permettono di ridurre al minimo le problematiche di interferenza tra le discipline e costituiscono un vantaggio assoluto in termini di garanzia di qualità del prodotto finale.
Una volta elaborati i modelli 3D, se contrattualmente richiesto, si procede alla fase 4D (sequenza dei tempi), 5D (stima dei costi), e infine al record modeling.
Un metodo di lavoro che, indipendentemente dai ruoli specifici, responsabilità ed esperienza all’interno del team, vede ogni risorsa coinvolta attivamente nel progetto ed a conoscenza delle priorità e degli obiettivi che si prefigge di raggiungere. All’interno del nostro studio, l’intero processo BIM si traduce in una solida ed efficiente gestione delle fasi di progettazione, costruzione e consegna del progetto, attraverso una costante implementazione dei modelli, per garantire, nel rispetto delle tempistiche contrattuali, un alto standard di qualità”.

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La certificazione ICMQ per i nuovi esperti BIM: l’esame per BIM Coordinator

ICMQ certifica le figure professionali in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024. La certificazione delle competenze documenta che una persona possiede determinate conoscenze, abilità e competenze descritte dalle norme di riferimento, dalle leggi o dai documenti dell’organismo di certificazione.   Perché certificarsi?   La certificazione è lo strumento più idoneo per garantire agli operatori di filiera (committenti, fornitori, imprese) che il professionista svolga la sua attività nel rispetto dei criteri verificati e riconosciuti da un organismo di certificazione di terza parte indipendente, consentendo al professionista di:

  • qualificare la propria offerta sul mercato, distinguendosi dai competitor;
  • avere un accesso privilegiato nei rapporti con la committenza in ambito nazionale e internazionale;
  • dimostrare, in caso di controversie, di aver operato con adeguata competenza e professionalità;
  • promuovere la propria figura attraverso un pubblico registro presente nel sito web ICMQ.

Harpaceas ha ottenuto il rilascio della qualifica ai fini della valutazione delle competenze degli “Esperti BIM” per i software Tekla Structures (progettazione strutturale), Allplan (progettazione architettonica) e Novapoint (progettazione infrastrutturale).   Il prossimo 18 gennaio 2018, presso gli uffici di Harpaceas, è prevista una sessione d’ esame per “BIM Coordinator”, la figura che coordina i BIM Specialist coinvolti nel progetto per garantire l’applicazione degli standard e dei processi. Inoltre sviluppa e aggiorna i contenuti BIM (librerie e standard).

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icmq 1Si svolgerà il prossimo 5 novembre a Rimini, nell’ambito della Fiera Key Energy, il seminario “Efficienza energetica: esperienze italiane a confronto per una sostenibilità energetica”, promosso dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Rimini e organizzato da Ises Italia e Icmq.

L’efficienza energetica è diventata oggi un asset strategico di mercato per le aziende italiane, chiamate a competere sui mercati internazionali con prodotti e servizi innovativi. Parallelamente, settori come l’edilizia o le telecomunicazioni trovano nell’efficientamento energetico i margini per ottimizzare i propri bilanci e perseguire strategie di sostenibilità. Tutto ciò è reso possibile dallo sviluppo di tecnologie certificate e qualificate, frutto di una ricerca scientifica di valore. Il convegno metterà in luce una serie di casi di eccellenza di efficientamento energetico, uso di fonti rinnovabili di energia e processi sostenibili in settori ad alto potenziale d’investimento green: la prima sessione vedrà infatti un focus sull’efficienza energetica nelle telecomunicazioni, mentre nella seconda sessione Icmq illustrerà il nuovo protocollo Envision per la progettazione di infrastrutture sostenibili, con un caso studio da Metropolitana Milanese spa. Nel corso dell’evento sarà inoltre presentato il 1° Rapporto sulla produzione scientifica in tema di energie rinnovabili - Igp – Index dell’Osservatorio nazionale sulla ricerca scientifica “Energia e Ambiente” di Ises Italia, che analizza lo stato di salute e le principali tendenze della produzione scientifica nazionale di settore.

La partecipazione al seminario dà diritto a 3 crediti formativi professionali.

Si allega il pdf e di seguito il link alla news dove è recuperabile anche il link all’ordine di Rimini per le iscrizioni:

http://www.icmq.it/news/329/0/seminario-ises-icmq-5-novembre-a-key-energy

icmq 1I produttori, non solo italiani, che intendono vendere propri prodotti negli Stati Uniti hanno ora a disposizione uno strumento in più per verificare che rispondano agli standard americani.

ICMQ ha infatti sottoscritto con Icc-Es, importante organismo di certificazione californiano di terza parte e senza scopo di lucro, un accordo esclusivo per svolgere per conto dell’istituto attività di ispezione su prodotti o materiali da costruzione finalizzata al rilascio di una relazione di valutazione sulla conformità a specifici codici e standard americani in materia di corretto impiego e sicurezza.

Le ispezioni si svolgono con frequenza e cadenza temporale diverse a seconda della tipologia di prodotto e di materiale e la relazione finale è rilasciata solo per quelli che completano con successo il processo di valutazione secondo gli stringenti codici di Icc-Es. Possono essere condotte da ICMQ presso produttori di tutto il mondo e sono rivolte a chi desidera avere il riconoscimento da parte di Icc-Es per affrontare “con il piede giusto” il rigoroso mercato statunitense. Successivamente alla prima visita di valutazione vengono effettuati ulteriori audit distribuiti nel tempo per garantire che i prodotti continuino a rispettare l’ambito della valutazione iniziale.

Le relazioni di valutazione di Icc-Es sono documenti pubblici, disponibili sul web, utili per tutti i produttori, progettisti e professionisti del settore.

Possono essere sottoposti a verifica prodotti da costruzione che appartengono a moltissime categorie, tra cui ad esempio: ceramiche, laterizi, pannelli in smalto porcellanato e in gesso, materiali per isolamento termico e impermeabilizzazione, materiali per finiture interne ed esterne, prodotti idraulici, meccanici, metallici, plastici, in legno, prodotti legati all’estrazione di gas o carburanti in generale, materiali compositi, additivi, componenti e prodotti per elementi strutturali.

Icc-Es è un ente altamente qualificato e presente da parecchi anni sul mercato, che garantisce elevata qualità delle ispezioni e delle verifiche condotte”, ha dichiarato Lorenzo Orsenigo, direttore di ICMQ. “Pertanto questo accordo e l’inserimento di ICMQ tra le società e i laboratori riconosciuti in grado di svolgere queste ispezioni sono per noi motivo di grande orgoglio e prestigio”.

Per saperne di più:  www.icc-es.org.

icmq 1Da oggi siamo accreditati per svolgere le attività di ispezione in conformità al Protocollo ITACA Nazionale per l’edilizia residenziale e non residenziale. E’ un risultato importante perché rafforza un marchio, quello di ICMQ, ampiamente riconosciuto sul mercato a garanzia dell’effettiva avvenuta verifica, con esito positivo, delle prestazioni di un edificio.” Per il direttore Lorenzo Orsenigo si tratta di un nuovo riconoscimento per un impegno che parte da lontano. Di efficienza energetica e di sostenibilità ICMQ si occupa da circa un quindicennio, quando è nato Sistema Edificio®, procedura di qualità nel campo della certificazione dell’efficienza energetica, riconosciuta e premiata da Enea e presentata in sede Ue come Best Practice italiana del settore”.

Il Protocollo ITACA Nazionalesviluppato dall’Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale (Itaca, appunto) in collaborazione con ITC-CNR e iiSBE Italia e approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, classifica un edificio in base al livello di sostenibilità e in questi anni è stato adottato da diverse Regioni italiane. A differenza dei precedenti protocolli “regionali”, ITACA Nazionale - che a gennaio è diventato Prassi di riferimento Uni - prevede attività di ispezione da parte di organismi di parte terza che devono essere accreditati da Accredia, ente unico nazionale di accreditamento.

Per Orsenigo “ciò costituisce un notevole passo in avanti ai fini della diffusione della cultura della sostenibilità, in quanto assicura al costruttore, all’utente e al mercato nel suo complesso indipendenza, imparzialità e competenza. Senza contare che procedure di questa qualità sono un valido sostegno al mantenimento e all’incremento del valore immobiliare sul mercato. Appare a tutti oggi evidente che in un mercato di certificazioni energetiche che nella stragrande maggioranza dei casi risultano prive di qualunque valore sostanziale e dove i professionisti seri e attenti alle esigenze del cliente faticano a tutelare i cittadini/consumatori da dichiarazioni ingannevoli, è importante garantire prestazioni effettivamente riscontrate/misurate e comunicare con correttezza gli esiti raggiunti”.

Con questo ulteriore accreditamento ICMQ vede rafforzato il proprio ruolo e si conferma come un autorevole punto di riferimento per operatori immobiliari, imprese, produttori, progettisti per la verifica della conformità degli edifici secondo la Prassi di riferimento Uni-ITACA.

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icmq 1Gli Esperti in gestione dell’energia (Ege) sono soggetti che hanno le conoscenze, l’esperienza e la capacità necessarie per gestire l’uso dell’energia in modo efficiente; le competenze sono più ampie e al tempo stesso più specializzate di un Energy Manager e quindi un Ege potrebbe svolgere le funzioni di Energy Manager, ma non viceversa. La figura dell’Ege non è nuova, essendo stata introdotta dalla normativa alcuni anni fa (Dl 115/2008 e norma Uni Cei 11339:2009), ma è tornata di attualità grazie al D. Lgs 102 del 4/07/2014 di recepimento della direttiva europea sull’efficienza energetica. Il decreto infatti stabilisce che le diagnosi energetiche periodiche obbligatorie per le grandi imprese e imprese energivore debbano essere eseguite da Ege certificati secondo la Uni Cei 11339 da parte di organismi accreditati.
L’elemento di novità per gli Esperti in gestione dell’energia è dunque la certificazione, che attualmente è volontaria, ma che dal 19 luglio 2016 sarà obbligatoria per poter continuare a condurre le diagnosi energetiche. ICMQ, accreditato da Accredia per la certificazione del personale (Iso/Iec 17024), sin da ora certifica gli Ege secondo i requisiti indicati dalla norma (Uni 11339), che prevede per questa figura due profili professionali:
  • civile, che ha competenze finalizzate prevalentemente a soddisfare l’esigenza di comfort individuale nei settori civile, terziario e della pubblica amministrazione (edilizia pubblica e privata, insediamenti urbanistici, infrastrutture, trasporti civili)
  • industriale, che ha competenze finalizzate prevalentemente a soddisfare le esigenze di processo nei settori industriali e produttivi (sistemi produttivi, produzione e distribuzione di energia, acqua, gas, trasporti industriali).
La certificazione viene rilasciata dopo aver superato con esito positivo un esame al quale possono partecipare coloro che possiedono i seguenti requisiti: diploma di scuola media superiore, formazione specifica di almeno 16 ore, esperienza di lavoro nel settore specifico da 3 a 10 anni in funzione del titolo di studio posseduto. L’esame è composto da tre prove: un test scritto di 30 domande a risposta multipla, un caso studio relativo al settore richiesto e una prova orale. Gli esami vengono svolti sia direttamente da ICMQ che presso autorevoli Organismi di valutazione qualificati da ICMQ:
  • Aicarr, Associazione italiana condizionamento dell’aria, riscaldamento e refrigerazione,
  • Afor, ente di formazione accreditato presso la Regione Lombardia, www.afor.mi.it.
La certificazione – spiega Lorenzo Orsenigo, direttore generale di ICMQ – rappresenta per gli Esperti in gestione dell’energia un’opportunità non solo per la possibilità di svolgere le diagnosi energetiche introdotte dal D. Lgs 102, ma anche per distinguersi sul mercato valorizzando le proprie competenze. Per tutti i soggetti pubblici o privati che intendano avvalersi di una figura professionale che sia in grado di individuare le azioni e le procedure per un uso efficiente dell’energia –  evidenziando gli sprechi ma anche le aree di miglioramento – il ricorso a Ege certificati rappresenta infatti una garanzia di competenza ed esperienza”.
Il certificato ha una validità di cinque anni, al termine dei quali ICMQ effettua un riesame del mantenimento dei requisiti nel quinquennio. Ottenuta la certificazione, ogni Ege deve infatti documentare annualmente le attività svolte nel campo della gestione energetica, le attività relative all’aggiornamento professionale, l’assenza o la corretta gestione di reclami o contenziosi relativi all’attività certificata.
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